F C L Preso il killer di Sacko» «Ha ucciso per vendetta1179.pdfaltri. Il Signore – prosegue Sepe...

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  • L’ambasciatore Sinaoui:presto confronto conSalvini. C’è accordocon l’Italia, i nostri

    connazionali irregolarivengono rimpatriati

    Tunisi: ok incontro con Viminale. Piantedosi capo di gabinettoRoma. L’incontro tra i governi tunisino e italiano si terràpresto. «Siamo sempre in contatto, la collaborazione va a-vanti, abbiamo un accordo di riammissione e i tunisini ir-regolari vengono rimpatriati», fa sapere l’ambasciatore tu-nisino a Roma, Moez Sinaoui, confermando l’intenzione delsuo esecutivo di dare seguito alla proposta, avanzata dalministro dell’Interno Matteo Salvini, di un faccia a faccia conl’omologo tunisino nei prossimi giorni, per discutere dei no-di legati ai flussi migratori. Un colloquio auspicato da Sal-vini (che intanto ha nominato come capo di gabinetto Mat-teo Piantedosi, già prefetto di Bologna ed ex vicedirettoredella Ps) dopo la crisi diplomatica lampo, innescata da u-

    na sua dichiarazione sui «galeotti» in arrivo dalle coste tu-nisine che aveva irritato le autorità locali al punto da con-vocare l’ambasciatore italiano Lorenzo Fanara per un chia-rimento. «Stavamo per fare l’incontro – spiega Siaoui –, mapoi il nostro ministro si è dimesso». Il riferimento è all’ex ti-tolare dell’Interno Lofti Brahem, rimpiazzato mercoledì(dopo un naufragio con 68 vittime) dal premier YoussedChahed, che ha affidato l’interim al ministro della Giusti-zia Ghazi Jribi, con il quale (se non sarà individuato un suc-cessore) Salvini potrebbe avere l’incontro.Sempre ieri nel Mediterraneo, è andato in scena un brac-cio di ferro fra la nave dell’ong tedesca Sea Watch e le auto-

    rità maltesi. Secondo quanto riferito dall’equipaggio, l’im-barcazione avrebbe 232 migranti a bordo da più di due gior-ni e sarebbe in difficoltà per il mare in burrasca. Ma gli soslanciati ai maltesi non avrebbero avuto finora seguito. Esempre ieri, secondo quanto riferito dalla Ong spagnolaProactiva open arms, la giustizia italiana avrebbe archivia-to il caso legato al sequestro della loro nave. Il 16 maggio ilTribunale del Riesame di Ragusa aveva rigettato il ricorsodella procura, concordando con il gip sulle carenze di pro-va di luoghi "sicuri" in territorio libico.

    Vincenzo R. Spagnolo© RIPRODUZIONE RISERVATA

    9Venerdì8 Giugno 2018 A T T U A L I T À

    «Ha ucciso per vendettaPreso il killer di Sacko»Decisive le testimonianze dei due migranti«Riteneva l’ex fornace una sua proprietà»FRANCESCO CREAZZOREGGIO CALABRIA

    a un nome e un volto il presunto omi-cida di Sacko Soumaila: si tratta di An-tonio Pontoriero, 43 anni, di San Calo-H

    na vendetta motivata dal fatto che il presuntoautore dell’omicidio riteneva fosse ancora la exfornace una proprietà di famiglia» hanno spie-gato gli inquirenti.Nel frattempo, si moltiplicano le manifestazio-ni di solidarietà e vicinanza al dramma di SackoSoumaila. Dopo la marcia dei migranti lunedìa San Ferdinando, anche la Chiesa calabrese simobilita: la Fiaccola della Giustizia e della Le-galità che sta unendo le 12 diocesi della Cala-bria resterà fino a domenica 10 giugno nella dio-cesi di Oppido Mamertina- Palmi, quella sottocui ricade il territorio di San Ferdinando. Ac-

    colta a Gioia Tauro nella sede della Caritas dio-cesana, nella Casa del Laicato, proprio lunedìscorso, in questi giorni sta attraversando le di-verse vicarie della diocesi guidata dal vescovoFrancesco Milito, incontrando giovani, comu-nità parrocchiali, studenti, famiglie, associazio-ni, «sempre nel ricordo – si legge nella nota dif-fusa dalla curia – del giovane africano Soumai-la Sacko, abitante della diocesi, ucciso lo scor-so 2 giugno». La simbolica fiaccola arriverà nel-la tendopoli di San Ferdinando oggi, per ricor-dare un lavoratore, un sindacalista, un uomo.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA La manifestazionedei migranti in Calabria

    ANTONIO MARIA MIRA

    ntonio Pontoriero avrebbe sparato e uc-ciso Soumaila Sacko per difendere unafabbrica e un terreno che erano diven-

    tati «la più grossa discarica abusiva di vanadiod’Europa, e il vanadio è altamente canceroge-no. Ma tutto finirà in prescrizione, così i re-sponsabili del disastro ambientale non paghe-ranno neanche la bonifica, che costerà 25 mi-lioni di euro, e il contribuente italiano avrà sul-lo stomaco questo popò di roba». È la denunciadel procuratore di Cosenza,Mario Spagnuolo che quellafabbrica la conosce molto be-ne. Infatti era stato lui diecianni fa a condurre l’inchiestaquando guidava la procura diVibo Valentia.Come andò quell’inchiesta?Aveva due destinatari, il tito-lare della fornace e soprattut-to i vertici dell’Enel che avevano messo in pie-di tutto il "giochetto" dello smaltimento di quel-la robaccia.Ma era proprio l’Enel o degli intermediari?L’Enel, tramite i suoi funzionari, fa un contrat-to con il titolare della fornace per lo smaltimentodi questa roba, ceneri della centrale elettrica diBrindisi, che veniva presentata, attraverso unaserie di false analisi, come rifiuto non pericolo-so. Da questa robaccia il titolare della fornacedoveva poi produrre mattoni e piastrelle.

    E invece cosa succede?Quando sono andati a realizzarlo, il prodotto e-ra assolutamente scadente, non commerciabi-le, perché quelli erano rifiuti pericolosi. Cosìhanno cominciato ad accumularli sul piazzale.Poi la società fallisce. Io mi stavo occupandoproprio di questo. Quando con la Guardia di Fi-nanza vado a fare un sopralluogo, vediamo que-sta montagna di roba e ci poniamo tutta unaserie di quesiti. Faccio fare un minimo di ana-lisi e scopro che lì c’è il più grosso deposito divanadio d’Europa. Ricordo che il vanadio è can-

    cerogeno, e che c’erano tantealtre sostanze pericolose. Ilprocedimento era per viola-zione delle norme di tutelaambientale, ci furono custo-die cautelari e sequestri. Mac’era un problema che ha mi-nato un po’ l’indagine.Quale?Non era stata fatta ancora la

    modifica alla 152 del 2006, la legge in materiaambientale. Con questa importante modifica,la famosa norma sugli ecoreati, ora possiamo fa-re un sequestro per equivalente nei confrontidi chi inquina. Con l’attuale norma noi avrem-mo operato un sequestro presso i conti dell’E-nel e fatta la bonifica. La bonifica invece non èstata fatta, i processi sono finiti in brodo di giug-giole, e il contribuente italiano ha sullo stoma-co tutto questo.Pagherà come sempre Pantalone...

    Ci vorranno 25 milioni di euro.E andranno fuori Calabria perché qui non cisono impianti in grado di smaltire questi ri-fiuti.Servono attrezzature estremamente particola-ri. Quando feci l’indagine ci dissero che co-munque questa roba allora non era arrivata infalda perché il terreno è argilloso e quindi è im-permeabile. Però queste sono preghiere che fac-ciamo al buon Dio. Che ci protegga...E comunque quando piove il dilavamento daqualche parte finirà...Certo, assolutamente sì.Ma qualcuno pagherà?Quasi sicuramente finirà tutto in prescrizione.Di fatto il processo non sono mai riusciti a far-lo. Per le solite lentezze vibonesi.Ma chi sono i proprietari?Intanto precisiamo che non lo sono più perchéla società è fallita. Noi non li avevamo inquadraticome mafiosi. Non erano segnalati, ma tengapresente che San Calogero è una zona ad altis-sima densità mafiosa. Clan Mancuso, ma nonsolo loro. Purtroppo ci sono più consorterie ma-fiose che cristiani.Certo questi poveri migranti quando andava-no a prendere le lamiere non sapevano che lìc’erano così tanti veleni...Ci sono dei passaggi in questa vicenda che nonmi convincono. Si spara a uno che va a prende-re lamiere abbandonate? Probabilmente lì c’e-ra qualcosa che non si voleva che si scoprisse.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    A

    Parla l’ex procuratoredi Vibo Valentia: il sitoè una grande discarica

    abusiva di vanadio

    «Su quel terreno nessuna bonificaIl disastro? Finirà in prescrizione»

    ImmigrazioneMinniti: indispensabileper l’Italia collaborarecon Tunisia e MaroccoLUCA LIVERANIROMA

    n dialogo inevitabile. «Prima di pensare che l’I-talia possa fare a meno della collaborazione diTunisia e Marocco, ci si deve pensare cento

    volte», scandisce Marco Minniti. Perché «i ministripassano, ma i Paesi restano». Conciliare libertà e si-curezza, superare la retorica dell’emergenza, evitaregli slogan che «creano muri di incomunicabilità diffi-cili da abbattere». L’ex responsabile del Viminale non cita mai l’attuale col-lega Matteo Salvini, ma lo invita a un bagno di realtà: «Èfollia pensare di essere più sicuri erigendo un muro at-torno alla nostra vita», dice, perché «non esiste alcunapossibilità di cancellare le migrazioni: chi lo dice raccontauna gigantesca balla. L’unica cosa che può fare una de-mocrazia - ribadisce il deputato dem Minniti - è gover-nare questi flussi con un’agenda non dettata dall’emer-genza». Perché «è un fenomeno strutturale che non puòessere affrontato con politiche emergenziali».L’ex ministro dell’Interno del governo Gentiloni illustrala sua visione del fenomeno migratorio all’incontro sul-l’integrazione dei minori stranieri non accompagnati,organizzato dall’Universitàtelematica internazionaleUninettuno, presenti gliambasciatori in Italia di Tu-nisia e Marocco. Una ini-ziativa che si inserisce in unpercorso avviato da tempodall’ateneo, come spiega ilrettore Maria Amata Garito,che racconta delle 50 borsedi studio per studenti pro-fughi e del progetto Re-fu-ture, un seminario per 20minori rifugiati che hanno

    U

    L’ex ministrodell’Interno: lemigrazioni vannogovernate ecancellarle è unagigantesca balla

    ROSANNA BORZILLONAPOLI

    o al buoni-smo cattoli-co che ali-

    menta il buonismo nelPaese, ma la soluzionesull’immigrazione è e-quilibrio e moderazioneche punti al bene comu-ne». Ne è convinto il pre-

    sidente nazionale del Movimentocristiano lavoratori, Carlo Costalli,che da Napoli invita a «non farsiprendere dall’ emotività sulla que-stione immigrati». Costalli al conve-gno su "Immigrazione: dall’acco-glienza all’integrazione" ribadisceche «sta emergendo l’idea che chi e-spatria semplicemente per aver unavita migliore abbia diritto all’acco-

    glienza e all’assistenza umanitariacome i profughi e i richiedenti asi-lo». Ma attenzione, avverte Costalli,«così si divide soltanto il Paese chegià vive un momento difficile per lasituazione politica dovuta ad unacampagna elettorale drammatica suquesto tema».Costalli non nega che esistono «im-migrati che delinquono, ma ce nesono tanti che lavorano onesta-mente, che sono sfruttati, che sonoregolari».Spetta al cardinale Crescenzio Sepe,arcivescovo di Napoli, ribadire che«il tema è delicato e scivoloso. LaChiesa non può non assumersi lesue responsabilità: siamo tutti uni-ti in un’unica famiglia, con culture ereligioni diverse, ma con la neces-sità di essere solidali gli uni con glialtri. Il Signore – prosegue Sepe – rac-

    comanda a Mosè di aver cura del fo-restiero. Trattare male il fratello cheviene da lontano significa trattaremale Dio stesso». Insomma dice Se-pe: «ciascuno è stato forestiero: ec-co la chiave della nostra esistenza».L’arcivescovo accenna anche allarealtà dei corridoi umanitari sotto-lineando che «l’umanità passa at-traverso l’accoglienza». Condivide erilancia il direttore della Fondazio-ne Migrantes don Gianni De Rober-tis, da ex parroco il direttore chiari-sce che «la storia delle immigrazio-ni italiane riguarda il presente. Il nu-mero di residenti sul suolo italianoè diminuito. Primo compito dellaFondazione è accompagnare immi-grati all’estero dove si soffrono lestesse discriminazioni: trattati in-fatti come mafiosi, sfruttati, in con-dizioni abitative pessime. Per un cri-

    stiano l’ accoglienza non è un op-tional, né una fissazione del Papa,né un colore politico, attacca De Ro-bertis, ma è una priorità. Essere cri-stiani non è una sigla, ma è acco-glienza del forestiero. È il tratto di-stintivo di Abramo e di Mosè».Come lo è restituire dignità alle per-sone. «Posso sgombrare mobili manon certo le persone – conclude ildirettore di Migrantes – devo resti-tuire loro un volto, una storia. Il pro-blema vero è la cattiva accoglienza,ecco cosa ha scatenato tutto ciò».Spetta a Tatiana Esposito, delle po-litiche di integrazione del Ministerodel Lavoro, tracciare un quadro del-le presenze. «Lavoriamo su tre linee:conoscenza dei fenomeni, verificadei dati raccolti e messa a disposi-zione. I migranti non sono uguali equindi è necessario scandagliare le

    diverse comunità per conoscerle esostenere le realtà».Insomma l’integrazione passa perla conoscenza e «la sfida – dice il pre-sidente provinciale Michele Cutolo– è una maggiore attenzione ai bam-bini che soffrono più di tutti la tra-gedia degli sbarchi e rischiano la vi-ta a bordo di imbarcazioni di fortu-na». Cutolo ricorda anche i due cen-tri di accoglienza presenti a Napolie curati da Mcl. Politiche europeecondivise ecco la sfida e unica pos-sibilità, concordano i relatori. L’ac-coglienza e l’integrazione - secon-do Mcl - non avviene se non con «deicriteri precisi ed è dovere dei gover-nanti attuare politiche nel rispettodel bene comune che significa la-voro, economia, tenuta del welfare».La proposta parte da Napoli.

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    Napoli, dibattito sulla migrazioneorganizzato da Mcl. Sepe: siamo tutti uniti inun’unica famiglia. Costalli: serve equilibrio e

    moderazione che punti al bene comune

    Il convegno. «L’umanità passa attraverso l’accoglienza»

    Il cardinale Sepe (a sinistra) con Carlo Costalli

  • POMIGLIANO D’ARCO ll ministro del Lavoro incontra i vertici di Leonardo: «Complicato e illeggibile». Il governatore:

    abitazione e che è andato a visi-tare in ospedale: «Gli ho detto cheper ora ha la mia vicinanza uma-na, ma tra poco avrà la vicinanzadel Governo con atti legislativi».E ancora: «Le regioni del Sudpassano per eccellenze come que-sta. Leonardo è una delle realtàindustriali del Paese e in uno sta-bilimento come questo producia-

    mo uno di queiprodotti che arriva-no in tutti i Paesidel mondo. Il miolavoro sarà quellodi essere presente,di collaborare e mi-gliorare dove pos-sibile lo sviluppo di

    stabilimenti come questo, soprat-tutto nel Meridione d’Italia». DiMaio sottolinea che «nel Sud glistabilimenti di aziende partecipa-te dello Stato non hanno solo unagrande funzione industriale, mahanno anche una grande funzio-ne sociale per mantenere posti dilavoro e farli crescere. La siner-gia tra Stato, le sue aziende par-tecipate, le aziende dell’indotto ei piccoli e medi imprenditori cree-ranno sempre più opportunità dioccupazione. Questo è l’impegno,sono ministro dello Sviluppo eco-

    nomico e il mio obiettivo e dove-re per i cittadini è creare lavorosempre più stabile, si può fare sec’è partnership tra lo Stato, i pri-vati e coloro che portano avantiinsediamenti industriali comequesto». Il vicepremier, poi, ag-giunge: «I fondi per la coesioneterritoriale che riguardano le re-gioni del Sud Italia saranno ge-stiti dal ministro per il Sud. Laministra Barbara Lezzi si occu-perà di affrontare l’annosa que-stione di come si spendono i sol-di europei. Soprattutto perchél’Italia ha sì un problema di in-vestimenti, ma anche lì dove sisono dati fondi per gli investi-menti, quei fondi sono bloccati».Poi l’affondo sul Codice degli ap-palti: «È complicato, illeggibile.Costruito per diminuire la corru-zione, paradossalmente oggi stabloccando il Paese e non sta com-battendo i corrotti. Per far svilup-pare l’Italia e per migliorare lecondizioni soprattutto di regioniin difficoltà come le regioni delSud si devono fare investimenti.Ma per farli dobbiamo semplifi-care il Codice degli appalti. Or-mai gli amministratori hanno pau-ra di toccare qualsiasi delibera oatto, anche una votazione in con-

    Il Codice degli appalti mette

    8

    www.ilroma.netRoma - Il Giornale di Napoli

    venerdì 8 giugno 2018

    CAMPANIA

    DI MARCO CARBONI

    POMIGLIANO D’ARCO. «Miinteresserò a tutti i dossier, ci oc-cuperemo di tutti i dossier dellerealtà in crisi e lo faremo con re-sponsabilità e senza annunci. Suqueste questioni si agisce, non siannuncia». A dirlo Luigi Di Ma-io, ministro del Lavoro e delloSviluppo eco-nomico, nelcorso dell’in-contro con ivertici di Leo-nardo a Pomi-gliano d’Arco.«Qui c’è tantodi come puòessere un modello di sviluppo del-le regioni del Sud e dobbiamocontinuare a farle crescere con unGoverno che rema nella direzio-ne delle politiche industriali, noncontro o in maniera neutrale. Que-sto è un esempio di modello chefunziona, poi ci sono tante realtàin sofferenza a Sud come al Cen-tro e al Nord. Di sofferenze ne ve-do tantissime». Di Maio ricordal’operaio licenziato da Fca per ef-fetto della sentenza della Corte diCassazione che l’altro giorno si ècosparso di benzina sotto la sua

    Cesaro: «Ci sono troppe commistioni tra incarichi e consulenze»NAPOLI. «Buona regola vorrebbe che chidirige una società regionale non dovrebbericevere altri i incarichi, ancor più instrutture che le finanziano o le controllano.In Campania, purtroppo, questo nonsuccede». A dirlo il capogruppo regionaledi Forza Italia, Armando Cesaro (nellafoto). «Nonostante i proclami e le numerosedeterminazioni sugli sprechi e sulla

    capacità di governance delle partecipate daparte delle Autorità di controllo - dice -risultano e permangono infatti diversiepisodi di gravi commistioni: nomine dialcuni consiglieri di amministrazione dinote società in house che allo stesso temporisultano consulenti in altre Società eFondazioni». Cesaro aggiunge che «ilgoverno De Luca, che proprio

    recentemente si è prodigato a raddoppiarele dotazioni finanziarie di alcune di questesocietà che, peraltro, continuano amodificare i progetti in corso d’operaraddoppiando tempi e costi, con paleseviolazione del principio di economicità,trasparenza ed efficienza, non può lasciarein piedi certe situazioni che versano inevidenti conflitti di interesse».

    REGIONE, IL CAPOGRUPPO DI FORZA ITALIA: «ALCUNI SONO NEI CDA DI SOCIETÀ IN HOUSE E COLLABORANO ANCHE CON ENTI E FONDAZIONI»

    NAPOLI. Si terrà oggi, dalleore 9.30 alle 12.30, nell’Audito-rium della Torre C3 del CentroDirezionale di Napoli, l’eventoconclusivo della “Settimanasulla Sicurezza Stradale”,organizzata dall’AgenziaCampana Mobilità, Infrastrut-ture e Reti. L’iniziativa, svoltain coordinamento con l’UfficioScolastico Regionale, puntaad avviare un percorso speri-mentale, presso un campionedi Istituti Scolastici dellaCampania, sul tema delladiffusione e sensibilizzazionedella tematica della SicurezzaStradale. Gli Istituti coinvoltinell’azione pilota promossadall’Agenzia sono: IstitutoComprensivo Sant’Angelo inSasso, nel Sannio, IstitutoComprensivo Giancarlo Sianidi Villaricca e Istituto TecnicoIndustriale Marie Curie diNapoli; Istituto ComprensivoMassimo Stanzione di Orta diAtella, nel Casertano.

    Sicurezza stradale,le “scuole-pilota”

    OGGI L’EVENTO

    Goletta Verde prepara le due tappe campane:in mare a Vico Equense e Marina di CamerotaNAPOLI. Goletta Verde, lastorica campagna di Legam-biente a tutela delmare e delle costeitaliane, è pronta aripartire. Dal 1986l’imbarcazioneambientalistacompie il periplodelle coste italianeper difendere lasalute del mare,segnalare abusi e illegalità epromuovere l’immensopatrimonio naturalistico dellenostre coste. Il tour 2018prenderà il via a metà giugnodalla Liguria. In Campania laGoletta Verde quest’annofarà tappa a Vico Equense (8e 9 luglio) e a Marina diCamerota (10 luglio). Anchequest’anno un team di tecni-ci e biologi accompagnerà ilviaggio della Goletta Verdeper analizzare campioni

    d’acqua (circa 300 ognianno) attraverso un rigoroso

    monitoraggioscientifico. Comesempre, con ilservizio Sos Golet-ta, Legambienteassegna un compi-to importante acittadini e turisti, acui chiede di se-gnalare situazioni

    anomale di inquinamentodelle acque: tubi che scari-cano direttamente in marema anche chiazze sospette. Itecnici del laboratorio mobileapprofondiranno le denuncee le segnalazioni arrivate, perpoi farle arrivare alle autoritàcompetenti. Un lavoro fonda-mentale che permette ognianno all’associazione diindividuare e denunciaresituazioni particolarmentecritiche.

    LOTTA AGLI ABUSI E ALLE ILLEGALITÀ NELLE ACQUE

    DI MIMMO SICA

    NAPOLI. «Se non fossi venutomi sarei sentito male perché nonavrei partecipato a un incontro suun tema così scivoloso e attuale».Così il cardinale Crescenzio Sepenel convegno “Immigrazione:dal-l’accoglienza all’integrazione”, or-ganizzato dal Movimento cristia-no lavoratori e dall’Associazionelavoratori stranieri Mcl con la col-laborazione del patronato Sias,svoltosi presso la Camera di Com-mercio di Napoli. Sono interve-nuti il presidente nazionale MclCarlo Costalli; il presidente na-zionale Als-Mcl Maria RosariaPilla; i direttori generali dell’Im-migrazione nelle politiche del-l’integrazione del Ministero delLavoro Titiana Esposito; dellaFondazione Migrantes, don Gio-vanni De Robertis; e del patrona-to Sias- Mcl Alfonso Luzzi. Hamoderato il componente della pre-sidenza nazionale Mcl MicheleCutolo. «Porto dentro di me il Mo-vimento cristiano lavoratori e mi

    accompagna - dice Sepe -. Il mioè un saluto e una partecipazioneattiva della Chiesa che non puònon assumersi tutte le sue respon-sabilità etiche e morali nei con-fronti di questo fenomeno epoca-le. È anche l’occasione per dimo-strare tutta la mia riconoscenza perl’impegno quotidianamente pro-fuso dal caro amico Carlo Costal-li e dal vulcanico Michele Cuto-lo». «Siamo tutti d’accordo con ildiritto umanitario che sostiene chegli immigrati devono essere ac-colti ma dobbiamo anche tenereben presente che i governi devo-no pensare al bene comune deipropri Paesi vero i quali immi-grazioni di proporzioni biblichepotrebbero costituire una minac-cia - dichiara Costalli -. Per di-fendere il bene comune nelle po-litiche immigratorie si deve, però,salvaguardare la propria identitàculturale e garantire una integra-zione effettiva. Anche la Com-missione episcopale per le migra-zioni in una sua lettera ha affer-mato che esistono dei limiti al-

    l’accoglienza imposti da una rea-le possibilità di offrire condizioniabitative, di lavoro e di vita di-gnitose». Per il presidente nazio-nale del Movimento chi fugge dauna guerra o da persecuzioni de-ve essere accolto, chi invece è fuo-ri dalle regole o viola la legge de-ve essere rimpatriato. «Per quan-to apprezzabile, lo sforzo fatto dalgoverno italiano per limitare i flus-si migratori attraverso accordi con

    la Libia e con i paesi di origine èimpari rispetto alle dimensioni ealla complessità del fenomeno. Ènecessaria, una capacità politicadi costruire il futuro senza che siail futuro a imporsi a noi». Tra ipresenti il questore di Napoli An-tonio De Iesu: l’onorevole PaoloRusso: il Commissario della Ca-mera di Commercio GirolamoPettrone, il capo dell’ispettoratodel lavoro di Napoli Giuseppe

    Immigrati e integrazione, Mcl in campoSEPE: «CHIESA ATTIVA». COSTALLI: «OSPITARE CHI FUGGE DALLE GUERRE, VIA GLI IRREGOLARI»

    Il vicepremier: «Al Sudci sono eccellenze,

    lavorerò per svilupparequesti territori»

    __ Il convegno del Movimento cristiano lavoratori a Napoli

  • Migranti: Costalli (Mcl),ci sia risposta condivisa Italia-Ue

    Cutolo, bambini ferita aperta più dolorosa, trovare soluzioni

    (ANSA) - NAPOLI, 7 GIU - "Sull'immigrazione vanno fatte valutazioni con moderazione, ci sono migliaia di immigrati in Italia, molti regolari e molti irregolari, ai quali bisogna dare una risposta che non è rimandarli in Africa, perché è impossibile anche tecnicamente". Lo ha detto Carlo Costalli, presidente del Movimento Cristiano Lavoratori (Mcl), nell'ambito del convegno "Immigrazione: dall'accoglienza all'integrazione", che si è svolto oggi a Napoli.

    La risposta, ha spiegato Costalli, "deve venire dall'Italia e dall'Europa insieme, anche nei confronti di tutti coloro che sono in Niger e pressano verso il Mediterraneo". Un richiamo alla moderazione e a risposte ponderate, quindi, su un problema che sta provocando incertezze e domande che chiamano tutti a raccolta - politici, mondo cattolico, laici, corpi intermedi - per trovare nuove possibili soluzioni che riescano a garantire al tempo stesso accoglienza, integrazione, ma anche rispetto per l'ordine pubblico e sicurezza per i nostri cittadini.

    Questo l'appello lanciato oggi a Napoli da Mcl.

    "L'immigrazione e i contributi dei migranti - ha ribadito Costalli - sono essenziali anche per l'Italia come ha sottolineato il presidente dell'Inps Tito Boeri, purché siano regolari e inseriti in un percorso di inclusione lavorativa".

    Per Michele Cutolo, componente della presidenza nazionale Mcl e organizzatore del dibattito, "i bambini sono ancora la ferita aperta e più dolorosa della tragedia dei tanti immigrati che tentano la sorte attraversando il mare nostrum a bordo di barconi di fortuna. La loro sorte ci sta a cuore e per questo motivo vogliamo rilanciare l'attenzione su una grande emergenza che con tutta probabilità nelle

  • prossime settimane, come ogni estate, si aggraverà ulteriormente e per la quale bisogna trovare soluzioni eque".

    Ma sul concetto di guardare il problema da ogni angolazione è intervenuto anche il questore Antonio De Iesu. "La polizia - ha detto - è molto impegnata su questo tema caldo anche per la delicata situazione politica e lo facciamo con grande rispetto della vita umana. Sappiamo che ci sono anche fenomeni criminosi cui noi prestiamo grande attenzione per i problemi internazionali legati al terrorismo ma voglio sottolineare la necessità di avere sempre grande rispetto per la dignità umana".

    Un monito sottolineato con forza dall'arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe: "Non possiamo dirci cristiani se non ci comportiamo di conseguenza. Dobbiamo agire ricordando che siamo stati anche noi forestieri".(ANSA).

    Y7W-CER

    07-GIU-18 18:56 NNNN

  • 11/6/2018 Migranti, l’appello di Mcl: Il mondo cattolico sia punto di riferimento - Ildenaro.it

    https://www.ildenaro.it/migranti-lappello-mcl-mondo-cattolico-sia-punto-riferimento/ 1/5

    Migranti, l’appello di Mcl: Il mondo cattolico siapunto di riferimento

    di Paola Ciaramella

    “L’iniziativa di oggi nasce dalla necessità di fare una riflessione su un tema impegnativo, che hadiviso l’Italia soprattutto nell’ultimo periodo. Credo che il mondo cattolico, al di là dell’attenzioneall’assistenza e al volontariato, debba riuscire ad esprimere al riguardo una posizione politica chesia punto di riferimento, specialmente nell’anno che ci porta alle elezioni europee”. Lo ha detto ilpresidente nazionale del Movimento Cristiano Lavoratori, Carlo Costalli, a margine dellaconferenza organizzata da Mcl “Immigrazione: dall’accoglienza all’integrazione”, che si è tenutanel pomeriggio del 7 giugno alla Camera di Commercio di Napoli. “Per quanto apprezzabile, losforzo che il Governo italiano ha profuso finora per limitare i flussi migratori attraverso accordi conla Libia e con i Paesi d’origine, contrastando gli scafisti e aprendo canali umanitari, è imparirispetto alle dimensioni e alla complessità del fenomeno – ha aggiunto Costalli nel corso deldibattito –. L’immigrazione e i contributi dei migranti sono essenziali per il mantenimento delwelfare per i residenti dei Paesi che accolgono, purché siano regolari, in un percorso di inclusionelavorativa e tenendo sempre in grande evidenza il rispetto non solo delle leggi del Paese cheaccoglie, ma anche della storia, delle tradizioni, delle religioni”. Secondo Michele Cutolo, membrodella presidenza nazionale Mcl, “i bambini sono ancora la ferita aperta e più dolorosa della

    Da ildenaro.it - 8 giugno 2018

    In foto, da sinistra, Alfonso Luzzi, Girolamo Pettrone, Tatiana Esposito, Carlo Costalli, don Gianni De Robertis, Maria RosariaPilla, Michele Cutolo

    https://www.ildenaro.it/author/enzo/https://www.ildenaro.it/wp-content/uploads/2018/06/da-sx-Alfonso-Luzzi-Girolamo-Pettrone-Tatiana-Esposito-Carlo-Costalli-don-Gianni-De-Robertis-Maria-Rosaria-Pilla-Michele-Cutolo-2.jpg

  • 11/6/2018 Migranti, l’appello di Mcl: Il mondo cattolico sia punto di riferimento - Ildenaro.it

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    tragedia dei tanti immigrati che tentano la sorte attraversando il Mare Nostrum a bordo di barconidi fortuna. La loro sorte ci sta a cuore e per tale motivo vogliamo rilanciare l’attenzione su unagrande emergenza che con tutta probabilità nelle prossime settimane, come ogni estate, siaggraverà ulteriormente e per la quale bisogna trovare soluzioni eque”. Presente, ancora, il questore Antonio De Iesu, che ha ribadito il forte impegno della Polizia diStato sulla questione: “L’immigrazione pone tanti aspetti, tanti profili, che il questore ha il compitoe la prerogativa di gestire, nel momento in cui l’immigrato mette piede sul territorio nazionale, intutte le sue dinamiche. Ci sono anche profili di natura criminosa, di devianza, e ciò impone unariflessione molto attenta, in un momento in cui il mondo, l’Europa soprattutto, è attraversato damomenti di criticità dal punto di vista del terrorismo internazionale e questo si riflette a cascatasull’ordine pubblico”. Si tratta, quindi, di situazioni complesse che vanno affrontate “sempre congrande attenzione e rispetto per la dignità umana”. Girolamo Pettrone, commissario straordinariodella Camera di Commercio napoletana, ha invece posto l’accento sul “contributo che le attivitàeconomiche degli immigrati regolari e stabilizzati danno all’economia locale. I dati del registrodelle imprese e del sistema camerale italiano parlano chiaro: la carica degli imprenditori stranierinon si arresta, l’esercito delle aziende condotte da immigrati continua infatti a ingrossarsi, tanto èvero che sono oltre 550mila e negli ultimi quattro anni sono cresciute del 21,3%”. Numeri che“testimoniano la crescente importanza dell’imprenditoria ad opera degli immigrati, una realtà increscita in tutte le regioni e in tutti i settori, che se adeguatamente valorizzata potrà aprire nuoveopportunità di sviluppo in termini di occupazione, nascita di nuovi servizi, rapporti commerciali conle imprese di origine”. Affidata al cardinale Crescenzio Sepe la chiusura dei lavori: “Siamo parte della stessa famiglia,quella degli uomini, e non possiamo dirci cristiani se non ci comportiamo di conseguenza”, hasottolineato l’arcivescovo, lanciando un appello: “L’emergenza immigrazione, che investedrammaticamente le nostre coste e i nostri mari, sta provocando incertezze e domande che cichiamano tutti a raccolta – politici, mondo cattolico, laici, corpi intermedi – per trovare nuovepossibili soluzioni che riescano a garantire al tempo stesso accoglienza, integrazione, ma ancherispetto per l’ordine pubblico e sicurezza per i nostri cittadini”. Alla tavola rotonda sono intervenuti,tra gli altri, la presidente nazionale dell’Als-Mcl, Maria Rosaria Pilla, il direttore generale dellaFondazione Migrantes, don Gianni De Robertis, il direttore generale per l’Immigrazione e lepolitiche dell’Integrazione del Ministero del Lavoro, Tatiana Esposito, e il direttore del PatronatoSias-Mcl, Alfonso Luzzi.