Fare formazione nelle organizzazioni sindacali

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Cosa vuol dire occuparsi di formazione in un'organizzazione complessa.

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Chi lo dice? - Chiara Bottini – Ah, ok.

Fare formazione. Cosa, come, dove, quando, perché.Ieri, oggi, domani, dopo domani.

La formazione non è il corso!

Uno che legge una slide non è un formatore!

«Tanto è uguale» è il presupposto da evitare!

Tendere sempre verso lo standard qualitativo più alto!CHI SA FARE IL PIU’, SA FARE ANCHE IL MENO.

Dal MONOLITE alla COMPLESSITA’ FRAGILE ….

……A

DA ……

Parlare di formazione significa parlare di …Organizzazione (struttura, vision, mission, valori, cultura)

Processi (legati all’organizzazione, alle attività, al contesto progettuale e didattico)

Persone (fuori e dentro l’organizzazione)

Apprendimento, crescita e diffusione della conoscenza

Competenze [tecniche e trasversali]

Comunicazione

Change management

Definire la formazione

“Intervenire, in maniera finalizzata e organizzata, sulla cultura

professionale di individui e gruppi, attraverso la metodologia

dell’apprendimento consapevole”.

Definire la formazione

… rete di attività e relazioni finalizzate alla promozione della

crescita individuale, in una direzione di innovazione e sviluppo,

che si accordi con l’esigenza di crescita dell’organizzazione.

Il duplice ruolo del formatore

Percezione/definizione del fabbisogno formativo dell’organizzazione

Percezione/definizione del fabbisogno formativo degli individui

RISPOSTA

UNICA

AGEVOLARE l’apprendimento

CAMBIAMENTO

Obiettivo primario di ogni attività formativa

Facilitazione vs. Insegnamento

…..QUINDI?

IL CAMBIAMENTO è GRADUALE!!!

APERTURA VERSO NUOVE

POSSIBILITA’

EMPOWERMENT

«La formazione, come un buon racconto, mette in fila le parole giuste, le immagini

giuste, la punteggiatura più efficace.»

«Formare vuol dire lavorare perché le paroleassumano la forza di azioni»

Il significato della formazione si costruisce attraverso le attività e il confronto con altri, in un contesto di apprendimento riconosciuto come tale.

Prende il via da stimoli specifici (un’idea, una provocazione, un’attivazione, un progetto, ecc) e si sviluppa creativamente nel breve, medio, lungo periodo.

FORMARE vuol dire costruire continuamente nuovi significati e generare conoscenza

• Nell’attuale scenario globale parte della competitività delle imprese si gioca sulla capacità di “apprendere” con maggior rapidità rispetto ai concorrenti: la conoscenza costituisce il più importante “vantaggio competitivo”

(Gherardi, Nicolini)

Verifica situazione organizzativa e

primi input

Analisi dei fabbisogni

ProgettazioneErogazione

Valutazione dei risultati

Vision, Mission, Valori, situazione contingente

Il processo di formazione continua

L’analisi del fabbisogno formativo

La nascita del bisogno formativo

Ruolo svolto

Ruolo svolto

RUOLO IDEALE

RUOLO ATTESO

Nel “contenitore” competenza entrano in gioco anche..

Immagine di sé, percezione di autoefficacia, atteggiamenti, valori, credenze, motivazioni

Quand’è che si attiva la funzione formazione?

Periodicamente e stabilmente [piani formativi annuali]

Esigenze legate all’innovazione nel settore di riferimento

Riscontro di gap nelle attività e nelle prestazioni

Nuove mansioni o incremento delle aree responsabilità

Neo inseriti

La logica top down

La logica bottom up

Sviluppo organizzativo

FORMAZIONE EFFICACE

Progettare la formazione

L’apprendimento … questo sconosciuto

«L’apprendimento è una porta che si apre dall’interno.»

Le due “facce” dell’apprendimentoAPPRENDIMENTO SEMPLICE

•Avviene per aggiunta di nuove

conoscenze

APPRENDIMENTO COMPLESSO

•Avviene per modifica del

precedente campo cognitivo

PRINCIPI DI ANDRAGOGIA

FACILITARE L’APPRENDIMENTO DEGLI ADULTI

Resistenza all’apprendimento

Concetto di sé e della propria utilità nell’organizzazione

Sistema di motivazione/gratificazioni esterne

Comportamenti attesi nella relazione con gli altri

Il gruppo come “leva” per l’apprendimento

Lavorare in gruppo non è soltanto una tecnica,

ma è soprattutto un modo di pensare.

Bernard Bass

Il gruppo in apprendimento• Perché il gruppo favorisce l’apprendere?

Elaborazione perplessità, mobilitazione energie emotive

Superamento momentaneo della cultura precedente e adesione ad una nuova cultura

Ruolo dei leaders d’opinione

Aspetto simbolico del confronto tra “anime” differenti

Gli ingredienti della formazioneNel pensare al nostro intervento formativo dobbiamo ricordare di utilizzare sempre questi 4 ingredienti:

INFORMAZIONE

COMUNICAZIONE

FORMAZIONE

INTRATTENIMENTO

Gli stakeholder della formazione

INDIVIDUO HO MIGLIORATO LA MIA CONDIZIONE?

ORGANIZZAZIONE C’E’ STATO UN RITORNO ECONOMICO O OPERATIVO?

SOCIETA’ DI FORMAZIONE L’ATTIVITA’ E’ STATA CORRISPONDENTEALLA COMMESSA E APPREZZATA?

SINDACATI C’E’ STATO UN AVANZAMENTO DI CARRIERA O UN CONSOLIDAMENTO PROFESSIONALE?

Strutturare l’organico del dipartimento formazione (ruoli, compiti, responsabilità)

Monitoraggio fabbisogni formativi

Politiche di make or buy

Pianificazione, organizzazione e controllo degli interventi

Verifica di efficienza/efficacia

Confronto continuo con i soggetti coinvolti

Organizzare e gestire i processi formativi: ottica del responsabile

Organizzare e gestire i processi formativi: ottica progettistaSviluppare una corretta analisi dei fabbisogni: focus sulle aspettative

Identificare gli obiettivi formativi e gli obiettivi didattici

Fare ricerca – predisporre strumenti

Organizzare contenuti

Progettare il percorso più adatto in tutti i suoi aspetti (contenuti, modalità di erogazione, rispetto di tempi e costi, ecc)

Gestire le relazioni con i fondi interprofessionali

Partecipare all’analisi dei fabbisogni

Coadiuvare il lavoro del progettista

Sviluppare il percorso d’aula secondo le modalità previste, con particolare focus sul livello di gradimento e apprendimento

Facilitare la mobilitazione delle energie cognitive, fattive e motivazionali

Fornire feedback sui partecipanti

Fornire suggerimenti per eventuali calibrature

Organizzare e gestire i processi formativi: ottica formatore d’aula

Essere coinvolto nelle logiche dei progetti

Attivare continui confronti sull’andamento e al termine degli stessi (follow up)

Presidiare aspetti tecnico-logistici e di processo

Monitorare le dinamiche d’aula, fornire nuove chiavi di lettura al lavoro di gruppo

Valutare il gradimento

Organizzare e gestire i processi formativi: ottica tutor

Il ruolo del tutor nei processi formativi

Significato e origineGuardiano, protettore, custode;

Colui che “fa sviluppare” e “rende sicuro”;

L’oggetto cui si ricorre quando c’è qualcosa da “correggere”;

E’ il “difensore” della tensione verso la crescita;

E’ un consulente, una figura istituzionale che rappresenta l’Azienda

Funzioni della tutorship d’aula

Migliorare la qualità e l’efficacia dei servizi formativi attraverso

un’attività di gestione, coordinamento, monitoraggio

delle fasi e degli attori coinvolti nel percorso.

Tutoring e gestione d’aula: aspetti organizzativiSetting fisico della location

Contatto docenti/partecipanti (date, orari, luoghi, ecc)

Preparazione/distribuzione materiale didattico

Apertura/chiusura corso

Gestione tempi e spazi

Co-gestione esercitazioni

Monitoraggio svolgimento

Questionari gradimento/apprendimento

Report finale evento formativo

Tutoring e gestione d’aula: dinamiche relazionali

Stakeholders del tutor:

Organizzazione (committenti)

Docenti/relatori (interni o esterni)

Partecipanti

Le aree di presidio della tutorship Culturale - simbolica

Socio - affettiva

Politico - integrativa

Educativo - processuale

Logistico - organizzativa

Normativo - formale

I “rischi” del mestiereNon sapere dove collocarsi negli “spazi” dell’evento formativo

Avere la sensazione di perdere tempo

Vedere scarsamente valorizzato il proprio ruolo

Entrare in competizione con il docente/relatore

Non valutare correttamente la “distanza” dal gruppo

Competenze del tutorOrganizzative

Di gestione del processo formativo

Relazionali

Costruire il ruolo del tutor•Stilare una Job description chiara e realistica

•Coinvolgerlo nelle fasi che precedono l’erogazione

•Sensibilizzarlo sull’importanza del suo ruolo

•Fornire accesso alle informazioni

•Garantire sempre referenti e flussi di comunicazione adeguati

Gli strumenti del tutor d’aula

Report di iniziative precedenti (capitalizzazione)

Interviste a partecipanti/relatori

Schede di feedback

Griglie di osservazione

Presidiare il reclutamento e coordinamento di professionisti – formatori – testimonial coinvolti nel progetto

Garantire elevati standard qualitativi di tipo contenutistico

Favorire la socializzazione e la promozione del progetto

Svolgere il ruolo di mediatore/relatore durante lo svolgimento dell’evento formativo

Organizzare e gestire i processi formativi: direttore scientifico

Coadiuvare il coachee nello sviluppo del proprio potenziale

Favorire la corretta formazione dei suoi obiettivi e garantirne la realizzazione

Monitorare il percorso di crescita professionale e personale

Agevolare il confluire degli obiettivi individuali verso quelli organizzativi

Organizzare e gestire i processi formativi: coach

Tipologie di «prodotto» formativo Corsi su misura o Taylor made (progettati ad hoc su richiesta specifica dell’azienda)

Corsi a catalogo (offerta fissa)

Corsi residenziali (location)

Seminari, convegni , multifocus (numero partecipanti- relatori)

Tavole rotonde (dibattito tra tecnici con coordinatore)

Workshop (taglio pratico)

Fad (e-learning)

Outdoor training (attivazioni esperienziali)

Action learning (problem solving avanzato)

Un formatore èUn facilitatore dell’apprendimento (sviluppa il capitale intellettuale

dell’organizzazione)

Un ricercatore (non solo di informazioni, ma anche di strategie, idee,

novità)

Un manager (presidia l’organizzazione, le politiche di make or buy, i

processi di trasferimento della conoscenza dentro i flussi operativi)

Interesse per le persone

Passione per la condivisione del sapere

Capacità di lettura ed interpretazione degli eventi organizzativi

Capacità tecniche di utilizzo degli strumenti della ricerca sociale

Capacità relazionale e comunicativa

Capacità negoziale

Curiosità ed intuito

La cassetta degli attrezzi

Perché formarsi è sempre più importante?

Le “nuove” organizzazioniDiminuisce la possibilità di prevedere il futuro

nei comportamenti dell’utente-cliente

nell’evoluzione del mercato e dei concorrenti

nello sviluppo delle conoscenze e delle tecnologie

L’instabilità e la discontinuità diventano costanti

nel legame tra soggetto e azienda

nelle strutture organizzative e negli organigrammi

nelle carriere professionali

nelle conoscenze e nelle professionalità necessarie

Elementi macro da considerare

Aumento delle forme di collaborazione atipiche [faccio crescere chi mi lascerà tra 1 anno?]

Continui processi di reengineering [eliminazione e creazione ruoli e funzioni]

Utilizzo di team di progetto, maggiore attenzione ai processi che alle funzioni [competenze richieste spesso incompatibili]

Quale ruolo della formazione in questo scenario?

Collaborare col management nel “riformulare le condizioni emotive e

organizzative che facciano convergere in modo dinamico le prospettive di persone e

imprese”.

Utilità della formazioneOttimizza risorse, procedure e azioni

Supporta lo stretching della mappa mentale

Valorizza il talento individuale

Consolida e sviluppa le competenze tecniche e trasversali

Consolida e tramanda cultura e valori dell’organizzazione

Supporta la circolazione delle informazioni, delle buone pratiche, del know how

Supporta ogni processo di cambiamento, in qualsiasi sua fase

Tutta l’azienda fornisce un esempio che “forma” le proprie risorse.

«Il genio senza formazione è come argento in miniera.»BENJAMIN FRANKLIN