Post on 02-Oct-2018
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Vie di trasmissione
Tronco
Talamo
Cortecciacerebrale
Neurone di terzoordine
Neuroni diordine superiore
Linea mediana
Recettore
Neurone di primo ordine
Midollospinale
Troncodell’encefalo
Neurone di secondoordine
Nucleo di collegamento
I recettori sono le strutture preposte a rilevare le diverse forma di energia che colpisce l’organismo ( cioè lo stimolo), e trasformarle in segnali che vengono trasmessi ai centri del S.N.C.
Recettori Recettori
Lo stimolo per essere efficace deve avere una intensità minima (soglia). Gli stimoli possono essere nei riguardi di un determinato recettore adeguati (specifici) o inadeguati (aspecifici).
I recettori come trasduttori: Trasformano lo stimolo in un evento elettrico.
Potenziale generatore e potenziale di recettore, sono le variazioni del potenziale di membrana (in genere depolarizzazioni).Il potenziale generatore : Il potenziale generatore : •ha carattere localecarattere locale•la sua ampiezza è proporzionale allo stimoloampiezza è proporzionale allo stimolo•quando eccede un certo valore induce un treno di impulsi nella fibrainduce un treno di impulsi nella fibra che si continua con il recettore (le informazioni sullo stimolo vengono inviate ai centri nervosi sotto forma di codice).
Valutazione dell’intensità dello stimolo
Il neurone afferente trasmette a modulazione di frequenza. L’intensità dello stimolo è proporzionale alla frequenza dei potenziali d’azione indotti nella fibra afferente.d’azione indotti nella fibra afferente.L’entità della sensazione dipende da due fattori: 1°dalla frequenza dei p.a. che un recettore invia ai centri (codice di frequenza); 2°dal numero di recettori che vengono attivati dallo stimolo (codice di popolazione). Stimoli di maggiori intensità attivano un numero più elevato di recettori.
Relazione intensità dello stimolo - frequenza dei p. d’azione e legge di StevensStevens
Termici
Tattili
Dolorifici
Freq. scarica (intensità) = K (S – S0)n
Tattili
Modalità sensoriale(riconoscimento dello stimolo)
L’esatta valutazione della natura dello stimolo è resa possibile dall’attivazione di un certo gruppo di fibre piuttosto che di altre (codice della linea attivata), e soprattutto dalla peculiarità dell’area (codice della linea attivata), e soprattutto dalla peculiarità dell’area corticale che riceve i messaggi.
Localizzazione
E’ codificata dal campo recettivo dei neuroni afferenti. Il campo recettivo di un neurone è l’area della superficie sensoriale la cui stimolazione evoca una modificazione della scarica del neurone.
Una maggiore discriminazione spaziale è ottenuta grazie al fenomeno dell’inibizione laterale.
I sistemi sensoriali presentano un’organizzazione topograficaun’organizzazione topografica (le mappe neuronali)
Durata La durata dello stimolo è segnalata dalla scarica della fibra afferente che sicontinua con il recettore. Tuttavia i recettori presentano adattamento.
Recettori tonici: inducono una scarica di impulsi a frequenza costante pertutta la durata dello stimolo, o con una leggera diminuzione (lentoAdattamento). Nocicettori e alcuni recettori muscolari e tendinei.Recettori fasici (rapido adattamento): generano una scarica di impulsiall’inizio della stimolazione (in genere anche alla fine) e poi diventano silenti. Alcuni recettori tattili della cute e termocettori.
Adattamento
Rilevano levariazioni di una condizione(velocità)
Informano sulMantenimento di una Condizione (ampiezza)
Principi organizzativi dei sistemi sensoriali
•Modulazione centrale e periferica delle informazioni
•Fenomeni di convergenza (rafforzamento del segnale) e divergenza (ridondanzadel segnale).
Dai centri superiori
Dalle afferenze sensoriali sensoriali
La percezione La percezione
Stimolo Sensazione cosciente(identificazione dei caratteridello stimolo)
Percezione (attribuzionedi un significato).
Il sistema somatosensorialeIl sistema somatosensoriale
Tatto (meccanocezione superficiale), propriocezione (meccanocezione profonda), nocicezione, termocezione, interocezione.
Il sistema somestesico trasmette ed integra informazioni sensoriali che fanno riferimento a:
B
C
D
E
BB, dischi di Merkel: a lento adattamento, permettono di avvertire il contattocontinuo di oggetti sulla cute, pressione sulla cute e caratteristiche spazialidell’oggetto. (Aβ).CC, corpuscoli di Meissner: fasici, sensibili al movimento di oggetti leggeri sulla cuteed a vibrazioni a bassa frequenza. (Aβ).DD, corpuscoli di Ruffini: scarso adattamento, segnalano stimoli prolungati e intensidi tipo tattile pressorio (presenti anche nelle capsule articolari). (Aβ).EE, corpuscolo di Pacini: fasici rapidissimo adattamento, rilevano stimoli vibratoriad alta frequenza, risposta on-off con stimoli stazionari (anche nei muscoli e nellearticolazioni, Aβ).
Acuità sensoriale
La capacità di discriminare due stimoli applicati alla periferia come tali (punte di un compasso).Dipende dalle dimensioni dei campi recettivi.
Vie somatosensoriali
L’ area della cute innervata da una radice dorsale viene definita dermatomero (aree 1, 2, 3).I dermatomeri presentano un certo grado di sovrapposizione.
Sistema delle colonne dorsaliSensibilità tattile discriminativa (epicritica), pressoria, vibratoria e propriocettiva.
Sistema anterolateraleSensibilità dolorifica, termica e tattile gossolana (protopatica).
Vie somatosensoriali
Le fibre che provengono dai nuclei gracile e cuneato proiettano al VPLLe fibre a partenza trigeminale proiettano al VPL
Proiezioni talamo-corticaliArea somestesica prima (SI). Situata nel giro postcentrale del lobo parietaleArea somestesica (SII). Nell’opercolo parietale, internamente alla scissura di Silvio
Omuncolo (homunculus) somestesico
SII
Ruolo della corteccia parietale posteriore nella rappresentazionedello spazio corporeo ed extracorporeo.
la sindrome del “neglect” ed altre forme di agnosia
Plasticità delle aree corticali sensorialiRimappatura dopo amputazione:
arto fantasma evocato da stimolazione del volto
Normale Amputato
Propriocezione: la percezione di posizione e di movimento degli arti e del corpo
(Il senso di posizione, di movimento e di forza)
Propriocezione: la percezione di posizione e di movimento degli arti e del corpo
(Il senso di posizione, di movimento e di forza)
Riflesso da stiramento: fuso neuromuscolare
Dinamico
Statico
Informazioni staticheInformazioni dinamiche
m. Gamma
Agenti lesivi attivano i nocicettori
•Nocicettori termici. (fibre Aδ di picolo diametro)
La maggior parte dei nocicettori sono costituiti da terminazioni nervose libere le cui fibre afferenti portano segnali algogeni al nevrasse.
•Nocicettori termici. (fibre Aδ di picolo diametro)
•Nocicettori meccanici. (fibre Aδ di picolo diametro)
•Nocicettori polimodali. (fibre C )
•Dolore viscerale
•Dolore somatico
In base alla sede di insorgenza
Profondo Superficiale (iniziale e ritardato)
Sostanza PSostanza PBradichinina, Prostaglandine, Istamina ecc..)
•Primo dolore. Puntorio
•Dolore successivo. Urente
Il dolore può essere controllato dal sistema nervoso centrale
Ipotesi del controllo a cancello (inibizione a livello del midollo spinale ad opera delle afferenze).
(informazioni tattili)
Al talamoAl talamoX
Sistemi di controllo discendenti del dolore
Corticale (corteccia frontale e parietale)
Sottocorticale (talamo e ipotalamo)
Tronco dell’encefalo
Dal rafe magnovia serotoninergica
I neuroni del sistema di controllo discendente sono ricchi di recettori per gli oppioidi
Sono stati identificati tre classi di oppioidi endogeni: le encefaline, β-endorfina, le dinorfine.
*La morfina agisce mimando l’azione degli oppioidi endogeni
Regolazione della quantità di luce che entra nell’occhio. Il riflesso pupillare.
Miosi Midriasi
Provocano midriasi: dolore, alcune sostanze (atropina, adrenalina, cocaina).Nel cadavere è presente midriasi.
Provocano miosi: sonno, eserina, morfina.
I fotorecettoriConi. Bassa sensibilità alla luce (visione fotopica), poco pigmento,elevato potere di risoluzione spaziale (acuità visiva), elevata densità nella fovea, scarsa convergenza (masima acuità visiva),cromatici (3 tipi di coni).cromatici (3 tipi di coni).
Bastoncelli. Estremamente sensibili alla luce (visione scotopica), molto pigmento, basso potere di risoluzione spaziale, assenti nella fovea, elevata convergenza acromatici (un solo pigmento,la rodopsina).
Vitamina A
L’elaborazione del segnale inizia nella retina
Elaborazione in sistemi paralleli dell’informazione visiva.Elaborazione in sistemi paralleli dell’informazione visiva.Via centro “on” e via centro “off”.
Modello funzionale alla base delle proprietà dei campi recettivi delle cellule gangliari
Centro “on”
La retina utilizza il contrastocontrasto anziché l’intensità della luce per riconoscere gli oggetti nell’ambiente.
Principali caratteristiche delle onde sonore
•Forma d’onda
•Fase
•Ampiezza (intensità, espressa in dB)
•Frequenza (espressa in Hz)
L’intensità del suono si misura in decibel (dB)
=10 log Ax
Ar
2
Campo di ampiezze udibili: 0-120 dB
Gamma di frequenze udibili: 20 Hz - 20 kHz
Ar = 1
•Orecchio esterno. Padiglione auricolare, meato acustico.
•Orecchio medio. Membrana del timpano (sensibile, aperiodica,
capacità di smorzamento), catena degli ossicini, muscolo tensore
del timpano e muscolo stapedio. Il sistema timpano-ossiculare
amplifica l’energia dello stimolo.
•Orecchio interno. Labirinto acustico o coclea Trasduzione.
Amplificazione attiva
Ruolo delle cellule cigliate esterne (feed-back positivo). Emissioni otoacustiche. otoacustiche. Regolazione da parte del sistema efferente laterale.
Proprietà funzionali dei neuroni del ganglio del Corti
frequenza e fase (phase locking), Intensità (codice di frequenza e di popolazione).
Psicofisica dell’udito
Localizzazione dei suoni nello spazio.
•Differenze di intensità
•Latenza•Latenza
•Differenze di fase
Vie uditiveLobo temporaleLobo temporale
•Informazioni binaurali
•Rappresentazione tonotopica
•Inibizione laterale (selettività in
frequenza).
Bulbo