Post on 19-Jan-2017
transcript
Fondazioni e associazioni: 65 thinktank, poca trasparenza e tantepoltrone
di Antonio Pitoni | 14 luglio 2015
Il censimento realizzato da Openpolis. Da Italianieuropei diMassimo D’Alema all’Aspen Institute di AmatoTremonti a Openche sostiene Matteo Renzi. Da Nuova Italia di Alemannoall’Alcide De Gasperi di Angelino Alfano. Da destra a sinistra,passando per il centro e la società civile. Salvo poche eccezioni ipensatoi italiani più famosi hanno tutti qualcosa in comune: i"pochi elementi di bilancio rintracciabili". Dei 1.809 componentidegli organi dirigenti 557 sono politici
C’è Italianieuropei di Massimo D’Alema, ma anche l’AspenInstitute della strana coppia Giulio TremontiGiulianoAmato e la Open che sostiene le attività politiche del presidente
Più informazioni su: Alfonso Pecoraro Scanio, Angelino Alfano, Fausto
Bertinotti, Fondazione Italiani Europei, Fondazioni, Francesco Rutelli, Franco
Bassanini, Gaetano Quagliariello, Gianni Alemanno,Massimo D’Alema, Openpolis, Pier
Luigi Bersani, Pippo Civati, Roberto Formigoni, Stefano Rodotà
COMMENTI (57) Tweet
Palazzi & Potere
del Consiglio Matteo Renzi. Ci sono pure la Nuova Italia diGianni Alemanno e l’Alcide De Gasperi di AngelinoAlfano. Non potevano mancare nemmeno UniVerde di AlfonsoPecoraro Scanio, la Free Foundation di Renato Brunetta,il Centro per un futuro sostenibile di Francesco Rutelli ela Fondazione Basso di Stefano Rodotà. Da destra a sinistra,passando per il centro e la società civile, c’è perfino un casodidualismo coniugale: quello tra FrancoBassanini, riferimento di Astrid, e la moglie LindaLanzillotta, punta di diamante diGlocus. E sono solo alcunidei 65 think tank politici (vedi tabella in basso) elencatinel primo censimento realizzato dall’associazione Openpolis daltitolo “Cogito ergo sum” e che porta alla luce tutte le creaturepolitiche associate ai più vari vip della politica italiana: da FaustoBertinotti a Claudio Scajola, da Mara Carfagna a PippoCivati, da Roberto Formigoni ad Altero Mateoli, per nontrascurare Ignazio Marino, Luciano Violante, Luigi Zanda,Gaetano Quagliariello, Pier Luigi Bersani o MariastellaGelmini. Uno studio dettagliato che analizza, oltre allacomposizione e all’orientamento, anche le connessioni e la rete dirapporti tra i vari pensatoi italiani. Costituiti nella maggior partein fondazioni (48) e per il resto inassociazioni (17) dislocatein 9 diverse regioni (40, quasi i due terzi, sono nel Lazio) e fondatein oltre la metà dei casi (33 su 55, il 50,77%) nel periodo compresotra il 2000 e il 2009, annoverano in tutto 1.809 componenti, tra iquali 557 politici, 554 esponenti delmondo accademico, 170manager o imprenditori (tra i quali spicca Carlo DeBenedetti con l’omonima creatura), 59 dirigenti pubblici e 57giornalisti. Sono ben 374, inoltre, i nomi che ricorrono in più diun think tank.
GEOGRAFIA POLITICA Insomma, una geografia vasta evariegata. Ricostruita, spiega il dossier di Openpolis, partendo dal«tipo di attività svolta» e dalla «composizione del management»che hanno permesso di fotografare «l’orientamento politico diqueste strutture». In particolare, il 30,77% dei pensatoi èdicentrosinistra (ad esempio Italianieuropei, Astrid, Ecodem e
Libertà e giustizia), il 24,62% di centrodestra (come Fare Futuro,Free Foundation, Magna Carta e Alcide De Gasperi), il 13,85%dicentro (tra le altre Foedus, Glocus, Italia Futura e FondazioneUgo La Malfa), percentuale analoga a quella dei thinktank bipartisan(«tenuti assieme non tanto da una ideologiapolitica condivisa, ma da una comune battaglia specifica o interessereciproco»), il 10,77% di sinistra (tra le quali UniVerde, DemA,Led e Cercare Ancora) e il 6,15% di destra (come Nuova Italia,Fondazione Tatarella e Italia protagonista). Tra queste, alcunerealtà risaltano per un numero particolarmente elevatodi connessioni. In particolare Italianieuropei, Astrid, FondazioneItalia Usa e Aspen. Queste quattro strutture, con le loro reti direlazioni e i propri componenti, entrano in contatto con l’80% dei43 think tank che risultano avere collegamenti esterni.
POLTRONE IN COMUNE Nonostante si tratti di fondazioni eassociazioni finalizzate, nella gran parte dei casi, alla ricerca eallacondivisione delle idee, non sono gli esponenti del mondoaccademico a costituire la fetta più grossa dei loro aderenti. Per1.541 dei 1.809 componenti rintracciati, Openpolis ha ricostruito lerispettive professioni. Il 36,15% viene dalla politica, il 35,95%dal mondo della ricerca. Il 66% dei think tank, inoltre, ha almenoun membro in un altro pensatoio. Italianieuropei è il think tankcon più rappresentanti in altri organismi (33), e la FondazioneItalia Usa è quella con più connessioni con altre organizzazioni(18). Prendendo l’elenco completo dei membri, Openpolis harintracciato i nomi più ricorrenti nei board dei vari think tank.In totale sono20 le persone con incarichi di rilievo inalmeno 3 dei 65 pensatoi analizzati. In particolare, 6risultano presenti con legami di vario tipo in quattro diversi thinktank: l’ex consigliere del Cda Rai Angelo MariaPetroni (ResPublica, Fondazione Italia Usa, Aspen, Italia decide),l’ex presidente di Legambiente e deputato del Pd ErmeteRealacci (Fondazione Open, Symbola, Ecodem, Centro per unfuturo sostenibile), l’ex ministro Franco Bassanini (Fondazioneper scienze religiose Giovanni XXIII, Astrid, Italianieuropei,Fondazione Italia Usa), l’ex ministroLorenzo
Ornaghi (Costruiamo il futuro, ResPublica, Fondazione DeGasperi, Aspen), l’ex viceministrodegli Esteri MartaDassù(Human Foundation, Fondazione Italia Usa, Aspen,Italianieuropei) e Stefano Rodotà (Fondazione critica liberale,Fondazione Rosselli, Astrid, Fondazione Basso).
POCA TRASPARENZA Visto il crescente ruolo politico dei thinktank, qual è il loro peso e la loro consistenza economica?Openpolis si è posta la domanda. Ma il tentativo di dare unarisposta «è risultato particolarmente complesso a causa dei pochielementi di bilancio rintracciabili sui siti internet dei diversipensatoi». Non trattandosi di soggetti pubblici, osserva ildossier, la scelta di non pubblicare introiti ed elenco deifinanziatori è legittima. Ciò non toglie, tuttavia, che si tratti distrutture «molto vicine alla realtà politica del nostropaese». E ragioni di opportunità imporrebbero una maggioretrasparenza.Stando, però, ai risultati della ricerca di Openpolis sicontano sulle dita di una mano quelli che pubblicano il bilanciosul proprio sito internet: «Solo 5 organizzazioni hannopubblicato una forma più o meno aggiornata del proprio bilancio».Mentre solamente due think tank (Symbola e Human Foundation)hanno «dati aggiornati al 2014 del proprio budget».
COGITOERGO SUM
Il censimentoDati anagrafici e attività
Il networkRelazioni fra persone e strutture
Luglio 20158 minidossier
I think tank politici in Italia
Introduzione
Il censimentoDati anagrafici e attività
La distribuzione territoriale
La forma giuridica e le attività svolte
L’anno di fondazione
L’orientamento politico
La professione dei membri
Il networkRelazioni fra persone e strutture
I legami tra i think tank
La mappa delle connessioni
I membri più ricorrenti
La trasparenza
Le persone di riferimento
SOMMARIO
minidossier
2
5
11
La politica italiana vive un periodo di forte cambiamento, che ha origine nel suo
centro propulsivo per antonomasia: i partiti politici. Incentrati sempre più su
personalità forti prima che su programmi condivisi, la loro importanza all’interno
delle dinamiche parlamentari diminuisce, specie nella produzione legislativa.
Con l’esasperarsi del fenomeno dei cambi di gruppo e la continua nascita
di correnti e sottogruppi, la tradizionale cornice partitica della politica sta
perdendo di senso. In parallelo molte delle principali funzioni che storicamente
appartenevano ai partiti politici, a cominciare dalla condivisione di idee per un
dibattito a 360 gradi sulla “cosa pubblica”, traslocano e trovano casa nei think
tank politici.
Lo scopo di questo MiniDossier è duplice: censire le strutture ancora in attività
nate in Italia dal 1950 a oggi, e analizzare il network che esse hanno creato negli
anni.
Nel primo capitolo è stata stilata un’anagrafe dei think tank, delle loro attività
e delle persone che ne fanno parte. Sono stati individuati oltre 1800 membri e
sono stati suddivisi per professione, e da essi si è risaliti all’orientamento politico
delle diverse organizzazioni. Per ciascuna realtà sono stati inoltre classificati la
sede legale e l’anno di fondazione.
La seconda parte del MiniDossier cerca di capire quali siano i legami fra le diverse
organizzazioni, e soprattutto che tipo di network si sia creato nel corso degli
anni. Gli elementi da sottolineare sono due: la presenza di alcune figure ricorrenti
e l’evidente interconnessione fra le varie strutture. Su 65 think tank analizzati,
43 hanno almeno un membro presente anche in un’altra organizzazione.
Molta della gavetta e delle conoscenze che un tempo si facevano nei partiti oggi
si fanno nei pensatoi politici. In un periodo storico fatto di grandi coalizioni e
governi di emergenza, trovano ampio spazio di crescita strutture politiche molto
spesso bipartisan quali sono i think tank politici. Emblematico il caso della
Fondazione Vedrò, di cui ben cinque membri sono stati nominati nel governo
Letta: il premier stesso, Enrico Letta, Angelino Alfano (vice premier e interno),
Maurizio Lupi (infrastrutture), Nunzia De Girolamo (agricoltura) e Andrea
Orlando (ambiente).
In questo lavoro sono state prese in considerazione fondazioni e associazioni
ancora in attività, nate dalla volontà personale di politici di rilievo nazionale o
con una forte componente politica al loro interno. Le informazioni pubblicate
sono quelle trovate sui siti internet ufficiali dei think tank censiti.
INTRODUZIONE
minidossier
3
1.809
65
i membri presi in considerazione
i think tank censiti
i collegamenti ricostruiti fra le strutture
374
9
i membri condivisi fra i diversi pensatoi
le regioni in cui hanno sede le strutture
Le elaborazioni del rapporto
si basano su dati rintracciati
fino al 25 giugno 2015 sui siti
internet delle organizzazioni
prese in considerazione.
242
4
Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.
I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale. Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare.
Le associazioni e le fondazioni devono essere costituite con atto pubblico.La fondazione può essere disposta anche con testamento.
[Delle associazioni e delle fondazioni] L’atto costitutivo e lo statuto devono contenere la denominazione dell’ente, l’indicazione dello scopo, del patrimonio e della sede, nonché le norme sull’ordinamento e sull’amministrazione. Devono anche determinare, quando trattasi di associazioni, i diritti e gli obblighi degli associati e le condizioni della loro ammissione; e, quando trattasi di fondazioni, i criteri e le modalità di erogazione delle rendite.L’atto costitutivo e lo statuto possono inoltre contenere le norme relative alla estinzione dell’ente e alla devoluzione del patrimonio, e, per le fondazioni, anche quelle relative alla loro trasformazione.
[Delle associazioni e delle fondazioni] Gli organizzatori e coloro che assumono la gestione dei fondi raccolti sono responsabili personalmente e solidalmente della conservazione dei fondi e della loro destinazione allo scopo annunziato.
ART 49
ART 18
ART 16
ART 40
ART 14
RIFERIMENTI NORMATIVI
minidossier
Costituzione della Repubblica
Italiana
Codice Civile
Per capire la reale portata di questo fenomeno bisogna partire dalla base.
Trattandosi di dinamiche nuove, sono rimaste fuori dai radar dell’attenzione
pubblica e un censimento di queste strutture non è mai stato fatto. Partendo
da quelli più conosciuti, e continuando la ricerca politico per politico, sono
stati rintracciati 65 “pensatoi”.
Ne è venuta fuori una fotografia abbastanza nitida di una serie di
organizzazioni, divise fra associazioni e fondazioni. In maggior parte hanno
sede legale nel Lazio (oltre il 60%), e sono nate soprattutto fra il 2000 ed il
2009. Dall’analisi dei siti internet emerge che le attività di questi pensatoi
si dividono in due categorie: l’organizzazione di eventi e seminari, e la
promozione di attività editoriali.
Oltre all’aspetto anagrafico, da questo primo lavoro di raccolta dati emerge
palesemente la forte componente politica presente in ognuno dei think
tank. Degli oltre 1.800 membri rintracciati, per 1.541 è stata ricostruita la
professione esercitata. Per la maggior parte si tratta di esponenti del mondo
accademico (35,95%) e politici (36,15%)
Il 30,7% di questi pensatoi è riconducibile al centrosinistra e il 24,6% al
centrodestra. Una parte importante è di natura bipartisan o di centro (insieme
fanno circa il 28%).
IL CENSIMENTODATI ANAGRAFICI E ATTIVITÀ
minidossier
5
65 think tank
557 politici
554 esponenti del mondo accademico
sono presenti
e
Nei
Lombardia
Campania
Abruzzo
Puglia
Toscana
Veneto
Emilia Romagna
Piemonte
Lazio
LA DISTRIBUZIONE TERRITORIALESintomatico della natura politica di questi pensatoi, è
che la stragrande maggioranza abbia sede nel Lazio,
più precisamente a Roma, la capitale del paese e sede
del Parlamento italiano. A seguire la Lombardia, con
12 think tank su 65, la Campania e il Piemonte con 4
ognuno. In tutto sono 9 le regioni coinvolte. Otre a
quelle già elencate bisogna aggiungere Abruzzo, Emilia-
Romagna, Puglia, Toscana e Veneto.
Il censimento - Dati anagrafici e attività minidossier
6
Dove hanno sede legale i 65 think tank
Il 61,53% dei think tank ha sede legale nel Lazio
40
12
4
4
1
1
1
1
1
LA FORMA GIURIDICA E LE ATTIVITÀ SVOLTEDue le forme giuridiche principalmente in uso.
Il 73,85% dei 65 pensatoi analizzati sono fondazioni,
per la restante parte sono associazioni. Le attività che
svolgono sono per lo più di stampo culturale, nello
specifico si tratta di organizzazione di convegni e
seminari e promozione di attività editoriale. La prima
attività riguarda l’89% delle strutture, mentre la
seconda il 60%.
Il censimento - Dati anagrafici e attività minidossier
7
La natura giuridica e l’attività svolta dai 65 think tank
Fondazione73,85%26,15%Associazione
4817
Organizza convegni/seminari
Promuove attività editoriali
89,23%
60%
58 39
Il 12,3% dei think tank non specifica sul proprio sito internet nessuna
attività svolta
L’ANNO DI FONDAZIONE
Il fenomeno è presente in Italia sin dagli anni ’50, ma la
vera esplosione è avvenuta fra il 2000 e il 2009, quando
sono nati 33 dei 65 pensatoi analizzati. I primi anni del
nuovo millennio hanno infatti visto la nascita di oltre
il 50% delle strutture, mentre un primo apice è stato
raggiunto nella seconda parte degli anni ’80. Fra il 1985
ed il 1989 è stato fondato quasi il 10% dei think tank
censiti.
Il censimento - Dati anagrafici e attività minidossier
8
In quale decennio sono stati fondati i 65 think tank
Il 77% dei think tank analizzati è nato negli ultimi 15 anni
1950-1959 1960-1969 1970-1979 1980-1989 1990-1999 2000-2009 2010-2015
2(3,08%) 0
(0,00%)
3(4,62%)
9(9,23%) 4
(6,15%)
33(50,77%)
17(26,15%)
Per la timeline è stato considerato l’anno di fondazione dei think tank ancora in attività
L’ORIENTAMENTO POLITICO
Attraverso il tipo di attività svolta e la composizione del
management è stato ricostruito l’orientamento politico
di queste strutture. Il 30,77% dei pensatoi è riconducibile
al centrosinistra, ed il 24,62% al centrodestra. Il 13,85%
dei think tank è di natura bipartisan, questi sono quindi
tenuti assieme non tanto da una ideologia politica
condivisa, ma da una comune battaglia specifica o
interesse reciproco (per esempio think tank incentrati
su temi di medicina o difesa nazionale)
Il censimento - Dati anagrafici e attività minidossier
9
L’orientamento politico dei 65 think tank
I think tank costituiscono principalmente aree politiche “di incontro” (centrosinistra,
centrodestra o bipartisan) mentre alle realtà più estreme, sia di destra che di sinistra,
sono riconducibili solo 11 pensatoi fra quelli analizzati
Italianieuropei, Astrid, Fondazione Sudd, Italia decide,
Mezzogiorno Europa, Nuova economia nuova società,
Symbola, Fondazione Open, Fondazione Istituto Gramsci, E’ possibile, Human Foundation,
Fondazione Rosselli, Fondazione Giorgio Amendola,
Fondazione critica liberale, Fondazione Basso, Fondazione per le scienze religiose Giovanni
XXIII, Ecodem, Fondazione Bendini, Libertà e Giustizia,
iDemLab
Costruiamo il futuro, Cristoforo Colombo per le Libertà,
Europa e Civiltà, Fare Futuro, Free Foundation, Libera
fondazione, Magna carta, ResPublica, Ricostruiamo il
Paese, Riformismo e libertà, Liberamente, Fondazione Craxi, Libertiamo, Fondazione Cantiere Abruzzo - Italia, Fondazione De
Gasperi, Economia Reale
Foedus, Glocus, Italia futura, Liberal, Novae Terrae, Nuovo
millennio per una nuova Italia, Arel, Fondazione Ugo La Malfa,
Fondazione Fede e Scienza
Centrosinistra
Centro
Centrodestra
UniVerde, Crs, DemA, LED, Associazione Lavoro e Welfare,
Transform! Italia, Cercare Ancora
Fondazione della Libertà per il bene comune, Fondazione Nuova Italia,
Fondazione Giuseppe Tatarella, Italia protagonista
Aspen Institute Italia, Centro per un futuro sostenibile, Fondazione Italia USA,
Fondazione De Benedetti, Fondazione Happy Child, Fondazione Nilde Iotti, Diritti
in Cammino, Icsa, i.think
DestraBipartisan Sinistra
7 (10,77%)
20 (30,77%)
9 (13,85%)
9 (13,85%)
4 (6,15%)
16 (24,62%)
LA PROFESSIONE DEI MEMBRINonostante queste strutture nascano spesso con
l’intento di fare ricerca e condividere idee, non sono gli
esponenti del mondo accademico a costituire la fetta
più grossa.
Per 1.541 membri tra gli oltre 1.800 rintracciati è stata
ricostruita la professione esercitata. Il 36,15% viene
dalla politica, ed il 35,95% dal mondo della ricerca.
Il censimento - Dati anagrafici e attività minidossier
10
La professione dei membri dei 65 think tank
Sono 554 gli esponenti del mondo accademico presenti nei think tank
Politico
Mondo accademico
Imprenditore/Manager
Giornalista
Dirigente pubblico
Avvocato Autore/Scrittore
Altri
36,15%
35,95%
11,03%
3,70%
3,83%
1,75% 1,23%
6,36%
557
554
170
57
59
27 19
98
Le percentuali riportate sono state calcolate sui 1.541 membri per cui è stata rintracciata la professione esercitata, e non sul totale di 1.809
Quali sono i i legami fra le diverse strutture prese in considerazione? Poiché
se si tratta di realtà para-politiche, è legittimo cercare di comprendere in che
modo queste organizzazioni sono collegate. Attraverso l’anagrafe siamo
andati a vedere quanti membri sono “condivisi” fra le diverse strutture, con
l’intento di far emergere i legami nascosti fra think tank.
L’analisi va oltre l’aspetto quantitativo. Perché una cosa è dire che due
specifiche realtà condividono tre membri, un’altra è scoprire che questi tre
esponenti ricoprono posizione apicali in entrambe le strutture. Sono così
emersi collegamenti rilevanti non solo a livello numerico ma anche qualitativo.
Chi ha un incarico di rilievo in una struttura, avrà con molta probabilità un
trattamento simile nelle altre.
In aggiunta, prendendo i think tank con più “connessioni” esterne, si sono
costruiti diversi focus con delle mappe che mostrano in che modo questi
siano collegati alle altre realtà. In questo modo è stato portato alla ribalta
un network con radici molto profonde. Le quattro organizzazioni con
più collegamenti esterni, per esempio, raggiungono, attraverso i propri
esponenti, l’80% delle strutture.
Grazie all’anagrafe si è cercato di scoprire quali fossero i nomi più ricorrenti,
scoprendo che ben 20 fra le persone registrate hanno tre o più incarichi in
altrettanti think tank.
Altra chiave di lettura altrettanto importante è quella della trasparenza.
Perché nonostante non si tratti di partiti politici, o di soggetti pubblici di cui i
cittadini hanno il diritto di sapere come vengono spesi i soldi, è evidente che
la questione deve essere sollevata. Soprattutto quando, come nel caso della
Fondazione Vedrò con il Governo Letta, i collegamenti fra incarichi pubblici e
think tank politici sono evidenti. L’analisi mostra che pochissime strutture
- si contano sulle dita di una mano - pubblicano il proprio bilancio sul sito
internet.
IL NETWORK RELAZIONI FRA PERSONE E STRUTTURE
minidossier
11
Il 66% dei think tank
20 persone
ha almeno un membro
in un altro pensatoio
sono presenti in almeno
3 strutture
I LEGAMI TRA I THINK TANKDei 65 pensatoi presi in considerazione, ben 43 (il
66%), ha almeno un componente in un’altra struttura.
Qui i collegamenti analizzati per ogni think tank sono
di due tipi: da un lato il numero di membri presenti
anche in altre organizzazioni, dall’altro il numero di
singole strutture con cui si condividono componenti.
Il risultato è un network. In questo cluster ristretto
di 43, ogni pensatoio ha in media 9 membri in altre
strutture, collegandosi così in media ad altre 6 realtà.
Italianieuropei è il think tank con più rappresentanti in
altri pensatoi (33), e la Fondazione Italia Usa è quella
con più connessioni con altre organizzazioni (18).
Il network - Relazioni fra persone e strutture minidossier
12
Quanti sono i collegamenti fra i 65 think tank
Il 66% dei think tank ha almeno un componente in
un’altra struttura
Ital
ian
ieu
rope
i
Ast
rid
Fon
dazi
one
Ital
ia U
SA
Asp
en In
stit
ute
Ital
ia
Ital
ia d
ecid
e
Fon
dazi
one
Nild
e Io
tti
Mag
na
cart
a
Sym
bola
Res
Pu
blic
a
Cen
tro
per u
n f
utu
ro s
oste
nib
ile
Fon
dazi
one
Ros
selli
Fon
dazi
one
Isti
tuto
Gra
msc
i
Crs
Fon
dazi
one
Crax
i
Hu
man
Fou
nda
tion
Mez
zogi
orn
o E
uro
pa
Fon
dazi
one
Gio
rgio
Am
endo
la
Glo
cus
Fon
dazi
one
De
Gas
peri
Fon
dazi
one
Ope
n
Fon
dazi
one
per l
e sc
ien
ze re
ligio
se G
iova
nn
i XX
III
Libe
ral
Eco
dem
Fon
dazi
one
crit
ica
liber
ale
Fon
dazi
one
Giu
sepp
e Ta
tare
lla
Cost
ruia
mo
il fu
turo
Icsa
Ass
ocia
zion
e La
voro
e W
elfa
re
Fon
dazi
one
Bas
so
Ital
ia f
utu
ra
Libe
rtà
e G
iust
izia
Nu
ova
econ
omia
, nu
ova
soci
età
Un
iVer
de
Dir
itti
in C
amm
ino
iDem
Lab
Cris
tofo
ro C
olom
bo p
er le
Lib
ertà
Fare
Fu
turo
Fon
dazi
one
Ugo
La
Mal
fa
Are
l
Foed
us
Fon
dazi
one
della
Lib
ertà
per
il b
ene
com
un
e
Fon
dazi
one
Su
dd
Cerc
are
An
cora
35
30
25
20
15
10
5
0
Numero di membri anche in altre strutture
Numero di strutture con cui si condividono membri
Italianieuropei
Fondazione Italia USA
Aspen Institute Italia
Astrid
Sym
bola
Astrid
Astrid
Associa
zione Lavoro e Welfare
Astrid
Fo
ndaz
ione O
pen
Fond
azio
ne G
iorg
ia A
mendola
Crs
C
rs
F
onda
zion
e Gio
vanni X
XIII
F
onda
zione R
osselli
Fondazione Basso (soci fondatori)
Fondaz
ione G
iovanni XXIII
Fondazione Giovanni XXIII
Human Foundatio
n
H
uman Foundatio
n
Italia
d
ecide
Fondazione Rosselli
Ita
lia
decide
I
talia
decide
It
alia
nieuropei
Italia
decide
Nuova
Eco
nomia nuova società
I
talia
nieuropei
L
iber
tà e giustiz
ia
Italia
ni europei
M
ezzogiorn
o Europa
N
uova
econom
ia nuova società
Mezzogiorno Europa
i
DemLab
S
ymbola
Nuova economia nuova societa
Fond
azio
ne Is
tituto
Gra
msci
F
ondaz
io
ne Rosselli
Hum
an F
oundation
Fondazione critica liberale
Aspen
Aspen
Cristoforo colombo per la libertà
Costruiamo il Futuro
Arel
Centro per un futuro sostenibile
Fondazione Nile Iotti F
ondazione Italia Usa
Magna Carta
ResPublica
Aspen
Fondazione Italia Usa
GlocusFondazione Ugo La Malfa
Centro per un futuro sostenibile
Italia futura
IcsaResPublica
Fondazione De Gasperi
Fondazione Italia Usa
iThink
Icsa
Fondazione Nilde Iotti
Liberal Liberal
Glocus
LA MAPPA DELLE CONNESSIONI
Sono quattro le realtà che risaltano per un numero
particolarmente elevato di connessioni: Italianieuropei,
Astrid, Fondazione Italia Usa e Aspen. Queste quattro
strutture, con le loro reti di connessioni, entrano
in contatto con l’80% dei 43 think tank che hanno
collegamenti esterni. Le persone che creano questi legami
hanno incarichi di vario tipo, che abbiamo classificato in
tre diversi gruppi: incarichi di management, incarichi di
rappresentanza e incarichi di ricerca. Spesso e volentieri
i punti di contatto all’interno del network sono creati da
individui con incarichi apicali in diverse realtà.
Il network - Relazioni fra persone e strutture minidossier
Il network dei think tank più connessi
Incarichi di management: ruoli operativi ed esecutivi, dai membri dei consigli di amministrazione a quelli dei vari comitati di indirizzo e politici.
Incarichi di rappresentanza: dai presidenti dei think tank agli incarichi di onorificenza.
Incarichi di ricerca: ruoli di analisi e di stampo scientifico, dai componenti del comitato scientifico ai membri di redazione di riviste e pubblicazioni.
13
3
3
11
1
3
1
1
11
1
1
1
1
1
1
2
12
11
2
2
1
3
21
1
1
1
1
3
2
31
1
1
1
1
11
2
2 2
2
1
11
2
1 4
1
1
1 2
1 2
21
3
2 1
1
1
1
1
1
1
1
2
1 1
11
1
1
3
Per ognuno dei quattro think tank sono elencate le strutture con cui condividono dei membri, e il tipo di incarico che essi vi ricoprono
In rosso i think tank associati al centrosinistra, in blu quelli al centrodestra e in grigio quelli bipartisan o di centro
AspenFondazione ItaliaUsaHum
an F
ound
atio
n
Astrid
Fondazione per le
sci
enze
relig
iose
Gio
vanni XXIII
ItalianEuropeiFondazione ItaliaUsa
Fond
azione ItaliaUsa
ResP
ublic
a
Italia decide
ResPublica Fondazione De GasperiAspen
ItalianiEuropei
AstridFondazione Basso
Aspen
Cost
ruia
mo
il futu
ro
Fondazi
one
criti
ca li
bera
leFondazione Rosselli
Symbola Centro per un futuro sostenibile
Ecodem
Fond
azio
ne O
pen
I MEMBRI PIÙ RICORRENTIPrendendo l’elenco completo dei membri dei pensatoi
recensiti abbiamo ricostruiti i nomi più ricorrenti.
In totale sono 20 le persone con incarichi di rilievo in
almeno tre dei 65 pensatoi analizzati. In particolare 6
risultano presenti con legami di vario tipo in quattro
diversi think tank: Angela Maria Petroni, Ernesto
Realacci, Franco Bassanini, Lorenzo Ornaghi, Marta
Dassù e Stefano Rodotà.
Il network - Relazioni fra persone e strutture minidossier
14
I nomi più ricorrenti nei 65 think tank
Angelo Maria Petroni
Ernesto Realacci
Lorenzo Ornaghi
MartaDassù
Stefano Rodotà
Franco Bassanini
I nomi colorati sono i think tank che si ripetono, in grigio quelli che compaiono una volta sola
4 (6,15%) 1 (1,54%) 5 (7,69%)
LA TRASPARENZAVisto il crescente ruolo politico di queste realtà, è
opportuno cercare di capire quale sia il loro peso
economico.
Tentativo che però è risultato particolarmente complesso
a causa dei pochi elementi di bilancio rintracciabili sui
siti internet dei diversi pensatoi.
La scelta di non pubblicare introiti ed elenco dei
finanziatori è legittima perché non si tratta di soggetti
pubblici, ma allo stesso tempo stiamo parlando di realtà
molto vicine alla realtà politica del nostro paese.
Cercando informazioni a riguardo si è scoperto che solo 5
organizzazioni hanno pubblicato una forma più o meno
aggiornata del proprio bilancio. Ad oggi solamente due
think tank - Symbola e Human Foundation - hanno dati
aggiornati al 2014 del proprio budget.
Il network - Relazioni fra persone e strutture minidossier
15
Le informazioni pubblicate sui loro siti internet dai 65 think tank
Una sola fondazione ha pubblicato, seppur con delle limitazioni,
l’elenco dei propri finanziatori con l’importo esatto donato: la
Fondazione Open
Elenco finanziamenti BilancioElenco soci sostenitori
Aspen, Italia Decide, Symbola, Human Foundation, Open
Open (solo chi ha prestato
il consenso)
Symbola, Libertiamo (fino al 2011), Open
(fino al 2013), Human Foundation, Glocus
(fino al 2013)
LE PERSONE DI RIFERIMENTOIl censimento è partito dalle figure che hanno promosso
in prima persona le diverse organizzazioni.
Per ogni pensatoio è stata quindi individuata la persona
considerata la principale forza propulsiva per la nascita
della struttura, oppure che ne è attualmente il principale
punto di riferimento. Nella stragrande maggioranza dei
casi si tratta di un politico.
Il network - Relazioni fra persone e strutture minidossier
I nomi che contano dietro i 65 think tank
Arel
Aspen Institute Italia
Associazione Lavoro e Welfare
Astrid
Centro per un futuro sostenibile
Cercare Ancora
Costruiamo il futuro
Cristoforo Colombo per le Libertà
Crs
DemA
Diritti in Cammino
E’ possibile
Ecodem
Economia Reale
Europa e Civiltà
Fare Futuro
Foedus
Fondazione Alcide De Gasperi
Fondazione Basso
Fondazione Bendini
Fondazione Cantiere Abruzzo - Italia
Fondazione Craxi
Fondazione critica liberale
Fondazione De Benedetti
Fondazione della Libertà...
Fondazione Fede e Scienza
Fondazione Giorgio Amendola
Fondazione Giuseppe Tatarella
Fondazione Happy Child
Fondazione Istituto Gramsci
Fondazione Italia USA
Fondazione Nilde Iotti
Fondazione Nuova Italia
123456789101112131415161718192021222324252627282930313233
3435363738394041424344454647484950515253545556575859606162636465
Fondazione Open
Fondazione Giovanni XXIII
Fondazione Rosselli
Fondazione Sudd
Fondazione Ugo La Malfa
Free Foundation
Glocus
Human Foundation
i.think
Icsa
IDem Lab
Italia decide
Italia futura
Italia protagonista
Italianieuropei
LED
Libera fondazione
Liberal
Liberamente
Libertà e Giustizia
Libertiamo
Magna carta
Mezzogiorno Europa
Novae Terrae
Nuova economia, nuova società
Nuovo millennio per una nuova Italia
ResPublica
Ricostruiamo il Paese
Riformismo e libertà
Symbola
Transform! Italia
UniVerde
Francesco Merloni
Giulio Tremonti, Giuliano Amato
Cesare Damiano
Franco Bassanini
Francesco Rutelli
Fausto Bertinotti
Maurizio Lupi
Claudio Scajola
Mario Tronti
Luigi De Magistris
Mara Carfagna
Giuseppe Civati
Alessandro Bratti
Mario Baldassarri
Roberto Formigoni
Adolfo Urso
Mario Baccini
Angelino Alfano
Stefano Rodotà
Umberto d’Ottavio
Fabrizio Di Stefano
Stefania Craxi
Stefano Rodotà
Carlo De Benedetti
Altero Matteoli
Rocco Buttiglione
Sergio Chiamparino
Salvatore Tatarella
Paola Binetti
Giuseppe Vacca
Barbara Contini
Livia Turco, Susanna Cenni
Gianni Alemanno
Matteo Renzi
Luigi Zanda
Giuliano Amato
Antonio Bassolino
Giorgio La Malfa
Renato Brunetta
Linda Lanzillotta
Giovanna Melandri
Ignazio Marino
Paolo Naccarato
Salvatore Vassallo
Luciano Violante
Carlo Pontecorvo
Maurizio Gasparri
Massimo D’Alema
Gennaro Migliore
Giustina Destro
Ferdinando Adornato
Mariastella Gelmini
Sandra Bonsanti
Benedetto Della Vedova
Gaetano Quagliariello
Umberto Ranieri
Luca Volontè
Pierluigi Bersani
Pellegrino Capaldo
Giulio Tremonti
Flavio Tosi
Fabrizio Cicchitto
Ermete Realacci
/
Alfonso Pecoraro Scanio
Struttura StrutturaNome Nome
16
via degli Equi 4200185 RomaTel. 06.83608392associazione@openpolis.itwww.openpolis.it
minidossier
17
Openpolis è un osservatorio civico sulla trasparenza della politica italiana.
È assolutamente indipendente non ricevendo alcun finanziamento da partiti,
politici o fondazioni e associazioni a loro riconducibili. Ha progettato e mantiene
un network online che consente ai cittadini di ricevere gratuitamente e senza
pubblicità un’informazione basata sui dati.
Svolge attività di ricerca e sperimentazione sull’utilizzo della tecnologia
nei processi politici, open government, dati aperti. È tra i fondatori del Pan
European e Participation Network (PEP-NET), riconosciuto e finanziato
dall’Unione Europea, ed è referente italiano del network internazionale delle
Parliamentary Monitoring Organizations (PMO’s).
Pubblica la collana di approfondimento “MiniDossier”. L’impostazione
di data journalism prevede la verifica, l’analisi e la comparazione dei dati
provenienti da fonti ufficiali per fare emergere notizie e proporre un altro
punto di vista. Sui temi principali come politica e finanza locale vengono
prodotti e documentati indici e indicatori originali.
Network openpolis:piattaforme per chi pone domande
Voisietequi.itQuali sono le posizioni dei partiti?In occasione delle elezioni individuiamo i temi
dirimenti della campagna elettorale e chiediamo
ai partiti di posizionarsi (favorevole/contrario).
Il cittadino rispondendo ad un questionario ha
la possibilità di scoprire chi è più vicino alle sua
posizioni.
Openpolitici.itChi sono i politici italiani?La più grande e aggiornata anagrafe sui politici
italiani. In oltre 250.000 schede sono disponibili
biografia, carriera politica e storico degli incarichi
istituzionali su ogni rappresentante dei cittadini
italiani nei diversi livelli istituzionali, dal Comune
al Parlamento Europeo.
Openparlamento.itCosa fanno i politici eletti in parlamento?Approfondimenti quotidiani su quanto accade alla
Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica.
È possibile attivare il monitoraggio su
parlamentari, argomenti e singoli atti. Abbiamo
elaborato indici utili a far emergere le differenze
fra i politici per poterli valutare.
Openmunicipio.itCosa fanno i politici eletti in comune?I comuni che aderiscono al progetto mettono
a disposizione dati per aprirsi e rendere
trasparente l’attività di consiglio e giunta.
Ogni atto presentato viene immediatamente
pubblicato online per consentire il confronto
con la cittadinanza. A tal fine viene analizzato,
categorizzato e georeferenziato.
Openbilanci.itCome i sindaci spendono le risorse dei comuni? Abbiamo pubblicato i bilanci preventivi e
consuntivi di tutti i comuni negli ultimi 10 anni.
Oltre al dettaglio delle singole amministrazioni
locali, i confronti, le classifiche e gli indicatori
permettono una migliore comprensione di dati e
numeri considerati solo “per addetti ai lavori.
CREDITS
La presente pubblicazione è rilasciata tramite licenzaQuest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.