Post on 05-Dec-2014
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Formazione e lavoro:quanto vale il tuo capitale umano?
Nei prossimi anni per navigare nel
mercato del lavoro è necessario tener
presente il trend e la domanda e
adottare lo sguardo lungo.
In questo terzo millennio la maggior
parte dei lavoro sarà sempre di più di
tipo intellettuale.Sapere è potere
quindi più possiedi conoscenza più
potrai vendere il tuo know-how e
guadagnare.
L’effetto collaterale della
globalizzazione:il dejobbing
Nell’attuale crisi del mercato del
lavoro non solo in Italia ma in tutto
il mondo molti tipi di lavoro
tradizionale stanno sparendo e la
disoccupazione aumenta.
Non è solo una questione di crisi
temporanea di riduzione numerica
ma di una trasformazione dovuta
alle nuove tecnologie e ad esigenze
di ristrutturazione organizzativa
delle aziende per rendere più
efficiente la filiera produttiva o dei
servizi e per rimanere nell’arena
della competizione globale.
IL PRINCIPIO 80/20 nel mercato del
lavoro
Nel XXimo secolo l’80% di tutti i tipi di lavoro
erano nel settore della manifattura e solo il
20% nel campo dei servizi
Oggi, nel XXIimo secolo la regola di Pareto
80/20 è ancora attuale ma esattamente
all’opposto.I servizi, secondo le
statistiche, sono la parte preponderante.
I tipi di lavoro, le tipologie di servizi,le persone
che li offrono sono uno scenario nuovo.
Dal lavoro sicuro alle carriere
Una volta fare il proprio lavoro bene era
sufficiente per assicurarsi il posto per
anni,avanzamenti e promozioni…
Nel prossimo futuro con tutta probabilità
ognuno dovrà cambiare il proprio percorso di
carriera ( non le tipologie di lavoro) più volte
prima della pensione.
In altre parole,la sicurezza del lavoro sarà una
responsabilità individuale che deriva da un
processo in progress di costruzione e
adattamento creativo più che dalle garanzie
del posto fisso che può dare una azienda
Le carriere assomiglieranno più ad una rete
da gestire che ad una scala sulla quale salire.
I vari tipi di lavoro saranno più
temporanei,legati ad un
progetto,cooperativi,frutto di un
lavoro in team dove i vari
componenti potrebbero lavorare in
posti o paesi diversi come
freelancer, mobili (il know how si
sposterà col lavoratore più che con
l’organizzazione).
I knowledge workers saranno
una nuova tipologia di lavoratori
che lavoreranno soprattutto nel
campo informatico e dei servizi
Già ora il lavoratore che lavora nel
campo manifatturiero deve
possedere sempre nuove
competenze.
E dal punto di vista economico?
Più che un unico salario vi saranno
diverse entrate frutto di questo
lavoro-puzzle.
UNA ECONOMIA PIÙ CREATIVA
La nuova economia enfatizza sempre più la
capacità creativa del singolo.
E’ stata etichettata ‘right brain’ poiché
l’emisfero destro del nostro cervello ha la
capacità di percepire in modo globale e
analogico a differenza di quello sinistro
dominante nel vecchio tipo di economia
caratterizzata dalla logica e dalla tecnologia.
Secondo l’economista Rolf Jensen, (autore
del libro ‘La Dream Society’-Audino
editore) già alla fine degli anni ‘90 era in
atto una transizione:dalla società
dell’informazione a quella della narrazione
che evoca immagini.
IL LAVORO NEL FUTURO? VENDERE SOGNI
L’ex ministro Tremonti diceva che “con la cultura non si mangia”.
In effetti è proprio quello che accadrà in futuro dove si mangerà solo inventando storie
e vendendo sogni.Internet diventerà il punto d’appoggio di nuovi business.
Rolf Jensen nel suo libro sostiene che saranno proprio i prodotti capaci di incarnare un
sogno,di raccontare una storia credibile che faranno successo.
Un prodotto,infatti, non verrà acquistato tanto per la sua qualità o bisogno di base ma
perché sarà in grado di suscitare sentimenti, emozioni ,pensieri razionali positivi.
Le 6 nicchie di mercato che Jensen ipotizza
sono:
♣il mercato delle avventure
♣il mercato dello stare
insieme(amicizia,amore…)
♣il mercato del benessere e della cura di sé
♣il mercato della identità ( chi sono Io?)
♣il mercato del benessere mentale (sicurezza)
♣il mercato delle convinzioni( avere le
opportunità per dimostrarle)
La Società dei sogni avrà bisogno quindi di
creatori di storie, di chi lavorerà sull’immaginario
collettivo del consumatore per rendere appetibile
un qualsiasi prodotto uguale a tanti altri. Saranno i
narratori (scrittori, drammaturghi e sceneggiatori)
che, dopo decenni di frustrazioni, troveranno così
finalmente il modo di conciliare sogni, arte e
produttività.
Dopottutto raccontare storie è una abitudine che
risale all’antichità e tutti noi da bambini siamo stati
affascinati da qualcuno che ci raccontava una
storia.
If we limit ourselves to thinking in terms of realities,facts
and knowledge we have got the future all wrong because it
is made not of certainties,but of dreams.The future does not
exist in the physical world but is present in our thoughts
and dreams only….. The strict scientific model of logic is a
trap that prevents us from looking ahead.”Rolf Jensen
NUOVI RUOLI,NUOVE COMPETENZE
La rapida trasformazione del mercato del
lavoro richiede una riconversione dinamica per
apprendere sempre nuove competenze. La
conoscenza è il centro attorno al quale
ruotano la creatività,le capacità di comunicare
e le proprie qualità personali più che il classico
pezzo di carta.
La società informatica della intelligenza
artificiale lascerà posto alla società dove il
fattore umano,i talenti,le emozioni saranno al
centro.
Le emozioni e i sentimenti non si possono
informatizzare.
Più la tecnologia è intorno a noi più c’è
bisogno del tocco umano John Naisbitt studioso e futurologo autore di ‘MindSet il
Segreto del Futuro’
Nell’area Europa il 75% dell’occupazione si
concentrerà nel settore terziario e saranno
richiesti profili professionali con una alta
intensità di conoscenza e competenze
tecniche,lavoro che richiederanno nuove
competenze e continua formazione anche nei
ruoli più elementari.
Le previsioni per l’Italia del CEDEFOP per il 2020 non sono certo rassicuranti.
La forza lavoro è più vecchia e meno qualificata rispetto a quella degli altri paesi.
L’Italia sarà il Paese (con il Portogallo) col più alto numero di forza di lavoro con un livello
basso di qualificazione (37,1% /media UE 19,5%).
Questo significa che,se non si cambia marcia e vision,il rischio è di rimanere al palo per
quanto riguarda lo sviluppo e la capacità di competere poiché mancheranno profili tecnici
e specialistici in molti campi.
UN PAESE VULNERABILE
Il capitale umano dell’Italia paga il grave ritardo
di scolarizzazione degli anni ’50 e ’60.Qualcosa
è migliorato rispetto ai nostri genitori e nonni
nei risultati ma c’è ancora molta strada da
percorrere per tenere il passo con i progressi
di altri paesi con cui deve necessariamente
misurarsi.
Nei paesi OCSE, il 21% degli individui 25-
34enni (che saranno i 35-44enni del prossimo
decennio) è poco qualificato, mentre In Italia
risulta essere poco qualificato quasi il 32% degli
individui di quella fascia di età Per di più, se
dovesse verificarsi un qualche aumento della
forza lavoro, l’Italia dovrebbe necessa-riamente
ricorrere alla forza lavoro degli immigrati
checché ne dicano leghisti e affini.
Non imparare..costa
Le conoscenze divengono
vecchie rapidamente, le
competenze devono essere
anch’esse costantemente
aggiornate, molte attività
professionali sono in
cambiamento come anche
molti mercati e un numero
innumerevole di prodotti e
servizi stanno vivendo una fase
di profonda
innovazione soprattutto grazie
alle moderne tecnologie.
Occorre fare regolarmente un
tagliando proprio come si fa
con la propria auto
per mantenerla al top della
performance.
Gestire la propria carriera significa
prendersi cura del proprio sviluppo
personale,imparare ad usare le nuove
tecnologie e aggiornare il bagaglio di
competenze organizzative,comunicative oltre a
curare la capacità di lavorare in gruppo.
Non investire nella propria istruzione e
formazione anche dopo l’istruzione che
fornisce il percorso scolastico ha un
costo molto alto a livello individuale
L’orizzonte che si parerebbe davanti è fatto di
precarietà,insicurezza,ricattabilità e esclusione.
L’altra faccia della medaglia è il costo
economico che riguarda tutto il sistema
paese,costo che si coniuga con scarso sviluppo
e poca innovazione.
Il lifelong learning, e la formazione permanente come adulto è di vitale importanza per ognuno ma anche per le imprese e per il sistema Paese in cui viviamo.
Cosa fare?
Il primo step è sempre la volontà di
ciascuno a migliorarsi a livello
culturale e professionale,a investire
nella propria formazione non solo
per avere migliori opportunità
economiche ma anche più
soddisfazione nel mettere a frutto i
propri talenti e le proprie
potenzialità.
L’aggiornamento passa dalla lettura
di libri e riviste generaliste e del
settore professionale che ti
interessa,nel partecipare a corsi e
seminari,nel cercare in rete
informazioni,documenti e notizie e
non meno importante
nel viaggiare,nel confrontarsi con
altri punti d vista, altri approcci e
differenti culture.
Occorre investire.
Spendere per la propria crescita personale e
professionale è un investimento con un suo
ROI (Retun On Investment)cioè un risultato in
termini di guadagno monetario e personale a
fronte di un capitale investito.
Quanto investire?
L’investimento deve essere calcolato in
proporzione alle proprie entrate.
Come una azienda puoi investire una certa
percentuale dei tuoi guadagni mensili o annuali
in formazione e aggiornamento.
LA FORMAZIONE IN ITALIA
in Italia le istituzioni che dovrebbero
occuparsi della formazione e educazione
permanente sono ,a livello nazionale,quattro
ministeri : Lavoro, Istruzione,Funzione
Pubblica, Welfare.Questi dovrebbero
lavorare in sinergia con istituzioni regionali e
locali.
Dovrebbero..perché spesso il
coordinamento è scarso e la confusione
regna per colpa della burocrazia,per
mancanza di chiarezza su chi concretamente
debba finanziare e gestire la formazione.
E’ necessario offrire agli italiani adulti un
ampio ventaglio di proposte formative e
educative,
per venire incontro ai differenti bisogni,da
parte da parte della scuola tradizionale e di
istituzioni come le università della terza
età,università popolari,associazioni o,usando
la rete,corsi FAD per la formazione a
distanza
alcuni link che riguardano vari tipi di
formazione
università popolari italiane
università popolare di Milano è stata decretata dal MIUR per il rilascio di
Lauree con Valore Legale nel territorio Italiano.
università terza età
piattaforma Nettuno
progetto TRIO formazione on-line
guida alla formazione in Italia
ENAIP formazione professionale in
varie regioni
Il quadro europeo delle qualifiche EQF E’ costruito su 8 livelli
Ciascun livello è definito da una
serie di specifici risultati
dell’apprendimento, (l’insieme di
conoscenze, abilità e
competenze)
In questa pagina si può scaricare
al paragrafo The European
Qualifications Framework for
Lifelong Learning cliccare sul
riquadro IT per il documento in
italiano