Post on 29-Mar-2016
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Il Beato Francesco Faà di Bruno,
ultimo di dodici figli, nacque ad
Alessandria (Italia) il 29 Marzo
1825 da una famiglia nobile
piemontese.
Studiò alla Regia Accademia Militare
di Torino. Partecipò alla prima Guerra
di Indipendenza (1848-1849).
Di fronte a tanti commilitoni morti sul
campo di battaglia, pensa, a ciò che
sarà stato di loro dopo la morte. Si
sente spinto a pregare e a far pregare,
ad offrire sacrifici per suffragare le
anime dei soldati morti in guerra.
Siamo chiamate ad annunciare il mistero Pasquale
e la Speranza viva che non delude, a contemplare
Cristo che scende agli inferi e libera ogni uomo dal
male e dal peccato, a partecipare con l’offerta di
noi stesse alla sua missione di redenzione affinché
le anime del Purgatorio siano pienamente
purificate e ogni uomo in Cristo vinca il male con
il bene.
Da qui l’intuizione della
missione del suffragio
che caratterizzò tutta la
sua vita.
Lasciata la carriera militare
completa gli studi matematici
e scientifici all’Università, la
Sorbona, di Parigi. Questa
esperienza a contatto con la
povertà parigina e la grande
fede e carità laica lo toccherà
profondamente e lo segnerà
per tutta la vita,
permettendogli di impegnarsi
non solo nell’annuncio della
Speranza che va oltre la morte
(suffragio), ma anche …
Nella lotta contro il male, nelle sue diverse
manifestazioni:
in particolare la povertà e in special modo quella
religiosa. Si impegna nell’accompagnamento in un
cammino di fede, riservando la sua attenzione alla
donna povera e in difficoltà.
Tornato a Torino si dedica quindi all’aiuto
umano e spirituale della donna. Erano
molte le ragazze, provenienti dalle
campagne in cerca di lavoro, lasciate a loro
stesse in balia di tanti mali.
Il 2 febbraio del 1859, dà vita a una
importante opera di carità, “il
Conservatorio di S. Zita”, in via S.
Donato a Torino, che fu definita “la
cittadella della donna”. Questa realtà
fu il centro da cui scaturirono
innumerevoli iniziative di carità che
Francesco affidò alla nuova
Congregazione, da lui fondata pochi
anni prima della sua morte, nel 1881.
Nel 1876 conclude la costruzione della Chiesa di Nostra Signora
del Suffragio (splendido monumento e catechesi della realtà escatologica
attraverso le immagini) fulcro dell’opera e della Congregazione.
Questo santuario ha inoltre il fine che “si preghi continuamente per i
caduti di tutte le guerre, per i morti di tutte le nazioni”
Il 27 Marzo 1888 morì lasciando
alle sue suore la missione di ….
Partecipare all’Opera di Redenzione, con l’offerta di loro stesse nell’atto eroico di
carità, preghiera, azione e sacrifico in suffragio delle anime del Purgatorio e
attraverso la formazione cattolica integrale della persona:
- in particolare nella promozione della dignità cristiana della donna;
- nella formazione della retta coscienza;
- nell’educazione scolastica e nella catechesi, secondo il Magistero della Chiesa;
- nell’animazione liturgica;
- nell’attenzione e accompagnamento degli anziani e dei moribondi;
- nei servizi sociali secondo il loro carisma.
Lo stile di vita di Francesco Faà di Bruno fu segnato
soprattutto dall’umiltà e dalla carità; ebbe grande amore per
l’Eucarestia, memoriale del mistero Pasquale e massimo
suffragio, e per Maria, colei che più intimamente partecipa al
mistero di salvezza di Gesù Cristo, Patrona e Fondatrice della
Congregazione.
Il 25 settembre 1988 fu beatificato a Roma, da Sua Santità
Giovanni Paolo II, nel 1° centenario della morte.
Dall’amore per Dio scaturiva
quell’amore
per il «prossimo», che
spinse Francesco Faà di
Bruno sulla strada dei
poveri, degli umili, degli
indifesi, facendone un
gigante della fede
e della carità. A cent’anni
dalla sua morte,
il messaggio di luce e di
amore suscitato
dal Beato Francesco Faà di
Bruno, lungi
dall’esaurirsi, si rivela
quanto mai attuale
spingendo all’azione quanti
hanno a cuore
i valori evangelici.
Giovanni Paolo II
Roma 25 settembre 1988