Post on 07-Jul-2015
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GIOVANI E LAVORODall'università al mondoI giovani nelle aziende senza confini
Luca Quaratino, referente Progetto di RicercaAssolombarda, Milano 16 ottobre 2012
Il focus dell’indagine 2012La ricerca ha avuto l'obiettivo di esplorare:
•gli orientamenti e le motivazioni dei giovani rispetto alla mobilità lavorativa internazionale
•le dinamiche e le criticità che le aziende sono chiamate a gestire in relazione a questo processo
•l'esistenza del c.d. "paradosso della mobilità", ovvero della divergenza tra orientamenti dichiarati e comportamenti agiti da parte dei giovani in merito al tema della mobilità internazionale
Le attività dell’indagine 2012
La logica è stata quella di “triangolare” il punto di vista di:•studenti universitari•lavoratori (neoinseriti ed espatriati)•aziende (funzione Risorse Umane)
Attività realizzate:•indagine estensiva su 835 studenti•focus group di approfondimento con 28 studenti•focus group con 104 giovani neoinseriti presso le aziende partner•indagine online con 27 espatriati•interviste a 10 manager responsabili dei processi di mobilità internazionale•workshop di ricerca-azione con le funzioni HR
Il punto di vista degli studenti
Cosa pensi di fare alla fine dell'attuale percorso di studi?
+8,4%
Pensando al tuo futuro e potendo scegliere, preferiresti…
Con esperienza di soggiorno all'estero
Senza esperienza di soggiorno all'estero
38,5%
62,6%
Pensando al tuo futuro… alcune comparazioni
43,6%
51,6%
Vivono in famiglia Non vivono in famiglia
Pensando al tuo futuro… alcune comparazioni
Studenti Erasmus Con altre esperienze all'estero
Pensando al tuo futuro… alcune comparazioni
Fattori che influenzano la scelta di cercare lavoro all'estero o in Italia
A quali condizioni saresti disposto a lavorare all'estero?
Cosa ti aspetti dall'esperienza di lavoro all'estero?
Qualità della vita: punti di vista a confronto
Lavorare all'estero: quali significati per gli studenti?
• Luogo di migliori opportunità professionali rispetto a quelle disponibili in Italia
• Cultura lavorativa più orientata alla meritocrazia e meno condizionata dal valore dell'anzianità
• Non necessariamente una "fuga", ma un'opportunità di crescita personale e professionale
• Europa "vicina" percepita come destinazione "a basso rischio"
• Asia culturalmente troppo distante (difficoltà di ambientamento)
Il punto di vista dei neoinseriti
Lavorare all'estero: quali significati per i neoinseriti?
Crescita personale: sfida, confronto con culture diverse, mettersi alla prova, verificare le proprie capacità di adattamento
"Impari a cavartela in un paese che non è il tuo. In questo modo capisci realmente quanto vali"
Crescita professionale: carriera, retribuzione, sviluppo di nuove competenze, spendibilità del proprio profilo professionale
"Un valore aggiunto sul CV che ti consente di accedere a più interessanti opportunità di lavoro, sia all'interno dell'azienda, sia in altre aziende"
Pedaggio inevitabile: ricerca di una nuova casa, aereo come mezzo abituale di trasporto
"Vieni inviato in un posto diverso ogni 2 o 3 anni. C'è una netta differenza di trattamento tra chi resta in Italia e chi accetta di trasferirsi"
Giovani e mobilità internazionale: temi chiave
• Significato dell’esperienza e chiarezza nella comunicazione
• Logica della “porta aperta”
• Concessione del lavoratore all'azienda e non premio
• Fase del proprio ciclo di vita
RAGIONI DEL SI’ RAGIONI DEL NO
RAGIONIPRIORITARIE
- Retribuzione
- Crescita professionale
- Crescita personale
- Opportunità nella sfida
- Migliorare la conoscenza di una
lingua straniera
- Distacco dai propri affetti
- Attività non coerente con le proprie
esperienze e ambizioni
professionali
- Percezione di scarsa chiarezza da
parte dell'azienda
RAGIONISECONDARIE
- Allargare il mercato del lavoro
- Ampliare il proprio network
professionale
- Scongiurare il rischio di
“bruciarsi” professionalmente
- Differenze culturali eccessive
- Barriera linguistica
- Tipo di destinazione
Lavorare all'estero: perché SI’ e perché NO
Destinazioni più e meno appetibili
Forte eterogeneità dei punti di vista … e solo qualche “regolarità”:
•mete europee percepite come “familiari”, quasi non fossero
nemmeno “estero”
•un “NO” piuttosto deciso per destinazioni “pericolose” o dove la
libertà individuale è fortemente limitata, soprattutto per le donne
"In un paese in cui, come donna, non potrei usufruire della piena
liberà individuale, avrei difficoltà non solo a vivere, ma anche a
lavorare perché potrei non risultare accettata da collaboratori
uomini del posto"
Mobilità internazionale: 4 profili tipici
AltaBassa
Bassa-incerta
Alta-certa
Prossimità culturale
Prossimità culturale
Prev
isio
ne c
resc
ita
e con
.
Prev
isio
ne c
resc
ita
e con
.
"FIRST CLASS" TRAVELLER
TURISTA "FUORI PORTA"
CONQUISTATORE
ESPLORATORE
Il "pacchetto" ideale
3 fattori "igienici"… … e 3 fattori “motivanti”• Chiarezza e trasparenza della
proposta da parte dell'azienda
• Possibilità di scegliere in
qualsiasi momento
• Retribuzione elevata (insieme
di servizi e supporti
monetizzabili)
• Formazione iniziale
(linguistica e culturale),
viaggio esplorativo
• “Dual career”
• Supporto operativo e logistico
"in loco”
Il punto di vista degli espatriati
L'esperienza di chi è già all'estero
Punti di forza dell'esperienza Criticità vissute
• Acceleratore di carriera
• Crescita professionale complessiva
• Risposta a un'esigenza di
cambiamento
• Mantenere i rapporti esistenti
• Instaurare nuove e profonde relazioni
• Rischio di sentirsi come un "apolide"
• "Cosa accadrà al rientro in Italia?"
Suggerimenti per le aziende Consigli ai giovani colleghi in Italia
• "No formalità burocratiche, grazie!"
• Favorire la socializzazione nel nuovo
ambiente (tutor, buddy)
• Intensificare le occasioni di
ricongiungimento con i propri cari
• Imparare la lingua del posto
• Essere curiosi, di mentalità aperta e
flessibili
• "Pensarci bene, può essere un punto di
non ritorno!"
Mobilità internazionale: quali implicazioni?
Per le aziende
• Centralità del sense-making/tempistica della proposta
• Rispondere al bisogno di accompagnamento continuo
• Rischi connessi alla gestione dei percorsi di carriera
• Necessità di gestire la questione della “dual career”
Per i giovani
• Dare priorità già dal percorso universitario (o anche prima) alle
esperienze all'estero
• Ponderare attentamente le proposte di espatrio rispetto al
proprio progetto di vita
Per le istituzioni
• Favorire un cambiamento culturale rispetto al significato di
"mobilità internazionale"