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Incontri di Formazione sui Disturbi Specifici di Apprendimento
a cura di
Dott.ssa Simona Rattà- Dott. Gianmaria Palumbo
Psicologi Esperti in Psicopatologia dell’Apprendimento
ODIPA –Obiettivo Diagnosi e Intervento nella Psicopatologia dell’Apprendimento
tel: 349 18 54 383
www.odipa.it
I Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA)
Che cosa sono i DSA?
�I disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) sono una condizione clinica di disturbi evolutivi,
geneticamente determinati, neurobiologici, che coinvolgono uno specifico dominio di abilità,
lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale.
Quali sono i Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA)?
�Disturbo Specifico della lettura: Dislessia
�Disturbo Specifico della Scrittura: Disortografia
� Disturbo Specifico della Grafia: Disgrafia
�Disturbo Specifico del calcolo: Discalculia
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I DSA non dipendono:
- da un insegnamento grossolanamente inadeguato;
- da situazioni ambientali di svantaggio socio-culturale che possono interferire con un’adeguata
istruzione;
- da deficit uditivi, visivi o neurologici;
- dalla "pigrizia" o "scarsa motivazione" del bambino ad apprendere
I DSA dipendono:
da un assetto neuropsicologico che non favorisce l’apprendimento automatico di specifiche
abilità
• Il principio è chiaro:
Discrepanza importante fra intelligenza e apprendimento
Comobidità e Specificità
�Indipendentemente dalla funzione compromessa i diversi DSA tendono a coesistere nello stesso
individuo (ciò che tecnicamente si definisce COMORBILITÀ ) e ad associarsi ad altri disturbi
neuropsicologici e psicopatologici.
�I DSA presentano un’elevata variabilità clinica: non esistono studenti con la stessa identica forma
di disturbo specifico dell’apprendimento.
�Il deficit funzionale si presenta come una difficoltà ad acquisire specifiche abilità (solo
LETTURA; SCRITTURA; GRAFIA; CALCOLO ) e non come una perdita di una capacità
già presenti, recuperabili attraverso la riabilitazione;
�Questi disturbi tendono a persistere nel tempo tuttavia l’alunno posto nelle condizioni di
compensare il disturbo può raggiungere gli obiettivi previsti.
Come riconoscere i DSA?
�Le difficoltà di scrittura e lettura possono essere osservate già dall’ultimo anno della scuola
dell’infanzia, mentre si svolgono esercizi propedeutici a quelle specifiche attività.
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Cosa si osserva in classe
Solitamente si osserva:
- nella lettura e la scrittura inversioni di lettere, sillabe o numeri, sostituzione di lettere con altre di
suono simile (m/n, d/b, v/f) o forma grafica simile (p/q, n/u, t/f), omissione di vocali, eccessiva
lentezza nella lettura e nella scrittura, il perdere frequentemente il segno o la riga, la tendenza a
leggere la stessa parola in modi diversi del medesimo brano e nei più grandi è possibile notare
l’estrema difficoltà a controllare le regole ortografiche o la punteggiatura;
- nel calcolo difficoltà nel riconoscimento di quantità, nella lettura e la scrittura dei numeri, nel
calcolo orale/scritto e/o difficoltà ad imparare le tabelline.
Caratteristiche più frequenti degli alunni con DSA
- Lentezza complessiva (lettura, esecuzione di compiti e verifiche, ecc.)
- Errori ortografici
- Capacità di attenzione piuttosto breve
- Memorizzazione difficoltosa di tabelline, sequenze numeriche, giorni della settimana, mesi, ecc
- Vocabolario povero
- Motricità fine non perfetta (grafia illeggibile, difficoltà nell’allacciarsi le scarpe, pressione della
penna non corretta,ecc.)
- Organizzazione spaziale deficitaria (sul foglio, orientamento interno e stradale, confusione tra
destra e sinistra, ecc.)
- Organizzazione temporale difettosa (impara a leggere l’orologio tardi, spesso non sa in quale
mese si trova o la data del suo compleanno)
- Spesso disturba i compagni, fa a botte o non parla e si chiude in se stesso
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Differenze tra ortografie irregolari e regolari
In lingue come l’inglese, il francese o l’ebraico vi è una corrispondenza relativamente opaca tra
la sequenza di fonemi che compongono una parola e la stringa di lettere che ne caratterizza
convenzionalmente l’ortografia, dette pertanto lingue “opache”
Es. in inglese, nella lettura, una stessa lettera o stringa può corrispondere a diversi fonemi:
pronuncia parole come: “yacht”
Nella scrittura, parole pronunciate allo stesso modo vengono trascritte in modo diverso che dipende
dal significato (parole omofone, ma non omografe):
week ? weak
Differenze tra ortografie irregolari e regolari
Al contrario, in Lingue come l’italiano, il tedesco, il serbocroato, il finnico: grado maggiore di
corrispondenza tra la forma scritta e quella orale e quindi sono dette lingue trasparenti
Es. in italiano, nella lettura, ci sono pochissime eccezioni: es. glicine
Classificazione diagnostica dei DSA
I DSA sono definiti con la sigla F81 nella Classificazione Internazionale ICD-10 (Organizzazione
Mondiale della Sanità,1992)
e compresi nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali DSM-IV –TR americano.
DSM IV TR ICD 10
- 315.0] Disturbo della lettura. F81.0] Disturbo specifico della
lettura (Dislessia).
315.1] Disturbo del calcolo. F81.2] Disturbo specifico delle
abilità aritmetiche (Discalculia).
315.2] Disturbo dell’espressione F81.1] Disturbo specifico della
scritta. compitazione (Disortografia).
F 81.8] Altri disturbi evolutivi
delle abilità scolastiche (Disgrafia)
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I DSA non ancora riconosciuti
Sono stati individuati altri DSA, ma non tutti gli studiosi sono concordi nel
loro riconoscimento.
- Il disturbo di comprensione del testo consiste in una difficoltà a cogliere in
modo adeguato il significato di un brano scritto, imputabile non a una lettura
stentata, ma ai processi di alto livello.
- Il disturbo di espressione scritta è caratterizzato da difficoltà a produrre un
testo coerente, lessicalmente appropriato, sintatticamente e ortograficamente
corretto.
- Il disturbo di soluzione dei problemi matematici è contrassegnato da difficoltà
nella soluzione dei problemi matematici.
- Il disturbo NON-VERBALE DELL’APPRENDIMENTO (NLD o DANV) è
contraddistinto da carenze specifiche in compiti di natura nonverbale, soprattutto
visuo-spaziali, associate a prestazioni sufficienti in compiti verbali.
LA LEGISLAZIONE SUI DISTURBI SPRECIFICI DI APPREND IMENTO
► Legge n.170, 8 Ottobre 2010: “Nuove norme in materia di Disturbi Specifici di Apprendimento
in ambito scolastico” Gazzetta Ufficiale serie generale n. 244 del 18 ottobre 2010
► Consensus Conference, 6-7/12/2010, Istituto Superiore della Sanità
► Decreto Ministeriale n. 5669 del 12 Luglio 2011
► In allegato al DM n. 5669, “Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti
con disturbi specifici di apprendimento” 12 Luglio 2011
► Legge Regione Calabria n. 10, 11 Aprile 2012: “Disposizioni in favore dei soggetti con
Disturbi Specifici di Apprendimento”
I testi integrali delle Leggi e della normativa vigente sui DSA possono essere scaricati dal sito
internet: www.odipa.it nella sezione “materiali”
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La Legge n. 170 dell’8 Ottobre 2010:
"Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico"
Riconosce e definisce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia come Disturbi
Specifici di Apprendimento (DSA) (Art. 1)
Tra gli aspetti rilevanti evidenziati dalla Legge vi sono:
- l’importanza di attivare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi
sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione dell’alunno/studente con DSA e assicurare
loro eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale (Art. 2)
- la formazione del personale docente e dirigenziale delle scuole di ogni ordine e grado, comprese
le scuole dell'infanzia per individuare precocemente i segnali e applicare strategie didattiche,
metodologiche e valutative adeguate (Art. 4)
- ricevere una didattica individualizzata e personalizzata mediante l’introduzione di misure
educative e didattiche di supporto, adeguate alle necessità formative dell’alunno (Art. 5)
- il diritto dei familiari fino al primo grado di studenti del primo ciclo dell'istruzione con DSA di
usufruire di orari di lavoro flessibili (Art. 6)
Decreto Ministeriale n. 5669 del 12 Luglio 2011 con allegate Linee Guida
● art. 2 Individuazione di alunni e studenti con DSA
Comma 1. le Istituzioni scolastiche:
se riscontrano in classe prestazioni quotidiane di difficoltà , nonostante l’applicazione di
adeguate attività di recupero didattico mirato,
provvedono a segnalare alle famiglie le eventuali evidenze di un possibile DSA, al fine di avviare
il percorso per la diagnosi ai sensi dell’art. 3 della Legge 170/2010.
Comma 2. gli Uffici Scolastici Regionali:
attivano tutte le iniziative e procedure necessarie per favorire il rilascio di
una certificazione diagnostica dettagliata e tempestiva da parte delle strutture preposte.
Comma 3. la famiglia o lo studente di maggiore età:
consegna la certificazione di DSA alla scuola o all’università , che a loro volta
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intraprendono le iniziative ad essa conseguenti.
Se la relazione specialistica segnala una DIFFICOLTÀ di apprendimento E NON UN
DISTURBO, non si applica la L.170/2010. IL BUON SENSO, però, SUGGERISCE DI
PRENDERE ATTO di questa difficoltà dello studente e di predispone un percorso
individualizzato, secondo le normali procedure. Si potrà fare un PDP, come per i DSA, o attivarsi
in qualsiasi altro modo.
● art. 3 Linee guida (uscite in allegato al DM n. 5669)
le Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi
specifici di apprendimento, devono essere tenute in considerazione dagli Uffici Scolastici
Regionali, le Istituzioni scolastiche e gli Atenei
● art. 4 Misure educative e didattiche
- Comma 1. Le Istituzioni scolastiche:
attuano interventi pedagogico-didattici, con percorsi di didattica individualizzata e personalizzata,
ricorrendo a strumenti compensativi e misure dispensative
- Comma 2. I percorsi didattici individualizzati e personalizzati articolano gli obiettivi, sulla base
del livello e delle modalità di apprendimento dell’alunno e dello studente con DSA, adottando
proposte di insegnamento che tengano conto delle abilità possedute e potenzino anche le funzioni
non coinvolte nel disturbo.
- Comma 3. In un’ottica di prevenzione dei DSA, gli insegnanti adottano metodologie didattiche
adeguate allo sviluppo delle abilità di letto-scrittura e di calcolo, tenendo conto, nel rispetto della
libertà d’insegnamento, delle osservazioni di carattere scientifico contenute al riguardo nelle
allegate Linee guida
- Comma 4. Le Istituzioni scolastiche assicurano l’impiego degli opportuni strumenti compensativi,
curando particolarmente l’acquisizione, da parte dell’alunno e dello studente, con DSA delle
competenze per un efficiente utilizzo degli stessi.
- Comma 5. L’adozione delle misure dispensative è finalizzata ad evitare situazioni di affaticamento
e di disagio in compiti direttamente coinvolti dal disturbo, senza peraltro ridurre il livello degli
obiettivi di apprendimento previsti nei percorsi didattici individualizzati e personalizzati.
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Quando “scadono” le diagnosi di DSA?
Attualmente la normativa non dice nulla sull’eventuale scadenza di una diagnosi di DSA.
LE DIAGNOSI CONSERVANO LA LORO VALIDITÀ PER TUTTO I L PERIODO DEGLI
STUDI. Non è necessaria la rivalutazione ad ogni passaggio da un ordine all’altro. Solo per
l’Università la data non deve essere precedente a 3 anni.
Quando viene effettuata la diagnosi di DSA?
● Per EFFETTUARE UNA DIAGNOSI accurata bisogna aspettare che il bambino arrivi alla fine
del secondo anno per la dislessia e la disortografia/disgrafia, e alla fine della terza primaria
per la discalculia (Consensus Conference, 2010), ossia quando termina il normale processo
d’insegnamento delle abilità di lettura, di scrittura e di calcolo.
Gli alunni con DSA hanno diritto all’insegnante si sostegno?
L’insegnante di sostegno è prevista solo per le situazioni di minorazione fisica e/o sensoriale
e/o psichica tali da costituire un handicap, come regolamenta la Legge n.104 del 5 Febbraio 1992
Per i soggetti con DSA (che per definizione non hanno una disabilità intellettiva, in quanto la
loro intelligenza è nella norma) sono invece previste misure alternative di supporto, descritte
nella Legge n. 170 dell’8 Ottobre 2010, che regolamenta e tutela il diritto allo studio di alunni e
studenti con DSA.
Cos’è il Piano Didattico Personalizzato?
�Il Piano Didattico Personalizzato (PDP) è un documento REDATTO DALLA SCUOLA che
riporta l’elenco degli strumenti compensativi e dispensativi adottati nelle diverse discipline
scolastiche, oltre alle modalità di verifica e di valutazione a cui gli insegnanti si devono attenere.
�La STESURA DEL PDP È UN ATTO DOVUTO per gli alunni con diagnosi di DSA. Viene
redatto ALL’INIZIO DI OGNI ANNO scolastico, entro i primi tre mesi per gli studenti già
segnalati, dal team dei docenti.
L’iter da seguire per redigere questo documento prevede:
1. Deposito della diagnosi in segreteria, protocollo ed archiviazione nel fascicolo personale
dell’alunno;
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2. Acquisizione della diagnosi da parte dei docenti e incontro con la famiglia e il referente DSA (o
il Dirigente Scolastico) per raccogliere informazioni e ipotizzare le soluzioni più funzionali al caso
specifico;
3. Stesura del documento.
IL PDP
(Piano Didattico Personalizzato)
Il PDP, reperibile nel sito del MIUR, deve contenere almeno i seguenti punti:
1. Dati anagrafici dell’alunno;
2. Tipologia del disturbo;
3. Attività didattiche individualizzate;
4. Attività didattiche personalizzate;
5. Strumenti compensativi utilizzati;
6. Misure dispensative adottate;
7. Forme di verifica e valutazione personalizzate.
Redatto il PDP, lo stesso dovrà essere sottoscritto dalla famiglia che ne tratterrà una copia.
La famiglia potrà decidere di non rendere note le difficoltà del figlio alla classe o potrà rifiutare
l’adozione del PDP, ma, in questo caso, dovrà presentare una dichiarazione scritta di tale rifiuto, per
assumersi la responsabilità di un eventuale insuccesso formativo del figlio.
�Il PDP è custodito nel fascicolo personale dell’alunno e diventa il documento di riferimento per gli
anni successivi fino all’Esame di Stato.
�È comunque possibile apportare delle modifiche in itinere qualora ce ne fosse la necessità.
�Si ricorda che la diagnosi di DSA rientra nei dati sensibili secondo la normativa sulla privacy,
quindi, senza l’autorizzazione della famiglia, questa condizione NON PUÒ ESSERE RESA
NOTA , a meno che non sia lo stesso alunno a farlo.
�È cosa importante informare della situazione tutti i docenti del Consiglio di Classe, affinché si
comportino in maniera adeguata rispettando l’obbligo della riservatezza e della privacy.
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Chi fa cosa?
La tabella sottostante riassume i compiti principali della scuola e della famiglia, in presenza di un
alunno con DSA.
Dirigente
Scolastico
Referente DSA Docente Famiglia
• È garante delle
opportunità
formative offerte
e dei servizi
erogati
• Garantisce e
promuove il
raccordo tra i
soggetti coinvolti
• Riceve la
diagnosi
e la condivide con
i
docenti
• Promuove
attività
di formazione e
progetti
• Svolge funzioni
di
sensibilizzazione
• Informa sulle
norme e dà
indicazioni
• Cura la
dotazione
di sussidi, la
formazione dei
colleghi e i
rapporti
con enti
specializzati
• Media i rapporti
fra i vari soggetti
coinvolti
• Mette in atto
strategie di
recupero
• Adotta le
misure
dispensative
o gli strumenti
compensativi
• Sostiene la
motivazione e
l’impegno
dell’alunno
• Attua modalità
di verifica e
valutazione
adeguate
• Provvede a
informare la scuola
o a far valutare il
figlio dallo
specialista
• Condivide le
linee del PDP
(autorizzando la
scuola ad adottare le
misure stabilite)
• Sostiene la
motivazione e
l’impegno
dell’alunno
• Verifica lo
svolgimento dei
compiti assegnati
e delle richieste
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Quali sono i dispositivi previsti dalla L. 170 che TUTTI gli insegnanti devono attivare?
I dispositivi previsti dalla L. 170/2010 sono:
1.
Didattica individualizzata Didattica personalizzata
Modula la didattica, i tempi, gli
strumenti rispetto alle
caratteristiche
dell’alunno per potenziare
determinate abilità o per
acquisire
specifiche competenze.
Calibra l’offerta didattica, e le
modalità
relazionali, sulla specificità ed
unicità a
livello personale dei bisogni
educativi
che caratterizzano gli alunni della
classe, considerando le differenze
individuali soprattutto sotto il
profilo
qualitativo.
2.
Strumenti compensativi Misure dispensative
Qualsiasi prodotto in grado di
bilanciare un’eventuale disturbo,
riducendo gli effetti negativi.
Rappresentano una presa d’atto
della situazione e hanno lo scopo
di evitare che il disturbo possa
comportare un insuccesso.
3. Adeguate forme di verifica e valutazione
Verifica Valutazione
Le prove di verifica devono
considerare il fatto che gli studenti
con DSA si stancano facilmente.
La valutazione deve tener conto delle
caratteristiche personali del disturbo,
del punto di partenza, degli obiettivi
raggiunti cercando di premiare i
progressi e gli sforzi.
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• Differenziare le verifiche (scelta
multipla, V/F, verifica ingrandita,
testo in digitale, ecc.);
• Lettura del testo della verifica scritta
dall’insegnante (a tutta la classe);
• Dare più tempo o diminuire la
quantità di compiti da svolgere);
• Non giudicare l’ordine o la
calligrafia, ma privilegiare i concetti;
• Interrogazioni programmate;
• Prove orali al posto di prove scritte;
• Uso di mediatori didattici durante
le interrogazioni (mappe, schemi, ecc.).
• Valutazione effettuata in base ai
progressi acquisiti, all’impegno,
alle conoscenze apprese e alle
strategie operate;
• Valutazione del contributo che
l’alunno ha dato e del percorso
effettuato.
Cosa sono gli Strumenti Compensativi?
Sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta
nell’abilità deficitaria (Linee Guida DSA, 12 Luglio 2011) riducendo gli effetti negativi del
disturbo.
Esempi di Strumenti Compensativi - Tabelle dei mesi, dell’alfabeto e dei vari caratteri - Tavola pitagorica - Tabella delle misure, tabelle delle formule - Mappe concettuali - Calcolatrice - Registratore o MP3 - Computer con programmi di videoscrittura con correttore ortografico e sintesi vocale - Libri digitali - Audiolibri - Dizionari computerizzati e traduttori
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Misure dispensative
Sono accorgimenti didattici che tengono conto delle caratteristiche peculiari dei soggetti con DSA
Le MISURE DISPENSATIVE rappresentano una presa d’atto della situazione e hanno lo
scopo di evitare, con un’adeguata azione di tutela, che il disturbo possa comportare un
generale insuccesso scolastico con ricadute personali, anche gravi.
�Dispensare dalla Lingua Inglese
Nel Decreto Ministeriale del 12 luglio 2011, n.5669 si precisa che è possibile prevedere la dispensa
dalle prove scritte in lingua straniera in corso d’anno scolastico e in sede di esami di Stato,
solo nel caso in cui si verifichino due condizioni:
1. Certificazione di DSA con esplicita richiesta di dispensa dalla prove scritte presentata dalla
famiglia o dall’allievo (se maggiorenne);
2. Approvazione da parte del Consiglio di Classe tenendo conto delle valutazioni diagnostiche e
sulle risultanze degli interventi di natura pedagogico-didattica.
La dispensa dalle prove scritte può essere compensata in altre forme (normalmente con
l’orale) e non compromette la validità del titolo di studio. Diversamente, l’esonero dallo studio
di una lingua decreta la perdita di validità del titolo di studio.
Esami di Stato per alunni con DSA
Gli studenti con DSA AFFRONTANO LE STESSE PROVE d’esame previste per tutti gli altri
studenti. Hanno però la possibilità di usufruire di STRUMENTI COMPENSATIVI E
DISPENSATIVI , come tempi più lunghi e/o strumenti informatici , in relazione alle specifiche
difficoltà dell’alunno e a condizione che tali strumenti si pongano in continuità con le modalità di
insegnamento/apprendimento messe in atto nel corso dell’attività didattica.
Dispensare da: - lettura a voce alta; scrittura veloce sotto dettatura; - uso mnemonico delle tabelline; - ove necessario, dallo studio delle lingue in forma scritta; - programmazione di tempi più lunghi per prove scritte e studio a casa - organizzazione interrogazioni programmate; - sostituzione delle verifiche scritte con orali; - valutazione di prove scritte e orali che tengano conto del contenuto e non della forma; - Assegnazione compiti a casa in misura ridotta;
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Le commissioni adotteranno CRITERI VALUTATIVI ATTENTI SOPRATTUTTO
AI CONTENUTI PIUTTOSTO CHE ALLA FORMA , sia nelle prove scritte previste per gli
esami di Stato, sia in fase di colloquio.
Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità con cui
è stata svolta la prova.
Prove Invalsi per alunni con DSA
Per lo svolgimento delle prove INVALSI, gli allievi con DSA possono utilizzare STRUMENTI
COMPENSATIVI E DISPENSATIVI senza che gli stessi vadano ad alterare lo svolgimento delle
prove per il resto della classe.
È possibile PREVEDERE UN TEMPO AGGIUNTIVO (fino al massimo di 30 minuti per
ciascuna prova), FARE RICHIESTA DELLE PROVE IN FORMATO ELETTRONICO O
AUDIO.
Il Dirigente Scolastico, se lo ritiene opportuno, può consentire che le prove vengano effettuate in un
locale diverso dall’aula, che venga previsto un tempo aggiuntivo, che un insegnante legga ad alta
voce le prove oppure può decidere di dispensare lo studente dallo svolgimento delle prove. Qualora
si trattasse di una classe campione, si deve AVVISARE L’OSSERVATORE ESTERNO della
presenza di un alunno con DSA affinché possa prendere nota del codice (codice 4).
Come leggere le diagnosi?
Attualmente come riferimento teorico alla diagnosi di DSA vengono utilizzati:
ICD-10, DSM IV e le linee guida della Consensus Conference 2010.
La relazione diagnostica redatta dal clinico contiene il percorso diagnostico effettuato, i test
somministrati, le conclusioni diagnostiche con evidenziazione di punti di forza e di debolezza del
bambino e le indicazioni per il trattamento.
Nella diagnosi è possibile trovare anche le seguenti indicazioni:
PS: Prestazione Sufficiente (abilità sufficiente)
RA: R ichiesta di Attenzione (difficoltà lieve)
RII: R ichiesta Intervento Immediato (compromissione significativa)
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Di seguito è schematizzato un modello ipotetico di diagnosi.
1. Le informazioni di identificazione del valutatore.
2. Il motivo dell’invio.
3. Anamnesi.
4. Resoconto relativo ai risultati di precedenti valutazioni.
5. Osservazioni relative al comportamento durante la valutazione (livello di motivazione,
di cooperazione, attenzione, ansia, ecc.).
6. Report relativo ai test somministrati con i punteggi ottenuti.
7. Classificazione e formulazione diagnostica, vengono esplicitati i criteri
diagnostici ai quali si fa riferimento e formulata una diagnosi.
8. Riassunto che integra i risultati, i punti salienti dell’anamnesi e le impressioni cliniche.
9. Suggerimenti per l’elaborazione di un progetto di aiuti allo sviluppo.
Le rilevazioni sono critiche quando presentano prestazioni di -2 DS (Deviazione Standard)
per età nel parametro rapidità e al di sotto del 5° percentile nel parametro correttezza.
Esercitazione pratica:
Compilare il PDP
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
Anno Scolastico ________________
Scuola ______________________________________________________________
Classe _________ Sezione _________
Referente DSA _______________________________
Coordinatore di classe _______________________________________________
1. DATI RELATIVI ALL’ALUNNO/A
Nome ______________ Cognome ____________________
Data ______________ Luogo di nascita ____________________
DIAGNOSI SPECIALISTICA
Redatta da ________________ In data ______________________Presso ____________
2. TIPOLOGIA DISTURBO
(specificare i codici, il grado ed eventuali comorbilità)
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
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Interventi riabilitativi effettuati da _________________________
con frequenza __________________________________
nei giorni __________________________________
con orario __________________________________
Specialista/i di riferimento ________________________________________
Informazioni date dalla famiglia
_____________________________________________________________________
3. FUNZIONAMENTO DELLE ABILITÀ DI LETTURA, SCRITTUR A E CALCOLO
Lettura
Elementi desunti dalla
diagnosi
Elementi desunti
dall’osservazione
in classe
Velocità
Correttezza
Comprensione
Scrittura
Elementi desunti dalla
diagnosi
Elementi desunti
dall’osservazione
in classe
Grafia
Tipologia di errori
Produzione testi
Calcolo
Elementi desunti dalla
diagnosi
Elementi desunti
dall’osservazione
in classe
Velocità e accuratezza nel
calcolo a mente
Velocità e accuratezza nel
calcolo per iscritto
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Altro Eventuali disturbi nell’area motorio- prassica
Ulteriori disturbi associati:
Bilinguismo o italiano L2:
Livello di autonomia:
4. CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI SI IN PARTE NO
Partecipa agli scambi comunicativi e alle conversazioni collettive
Collabora nel gruppo di lavoro scolastico
Sa relazionarsi e interagire positivamente
Accetta e rispetta le regole
E’ motivato nei confronti del lavoro scolastico
Sa gestire il materiale scolastico
Sa organizzare un piano di lavoro
Rispetta gli impegni e le responsabilità
Accetta l’utilizzo di strumenti informatici
Accetta l’utilizzo di strumenti compensativi
5. CARATTERISTICHE DEL PROCESSO DI APPRENDIMENTO
ADEGUATA
IN PARTE
ADEGUATA
NON
ADEGUATA
Capacità di memorizzare procedure operative nelle
discipline tecnico-pratiche (formule, strutture
grammaticali, ecc.)
Capacità di immagazzinare e recuperare le
informazioni (date, termini specifici, ecc.)
Capacità di organizzare le informazioni
Capacità di esporre liberamente fatti o eventi relativi
al proprio vissuto
Presta attenzione nel corso delle attività
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6. STRATEGIE UTILIZZATE DALL’ALUNNO NEL LAVORO SCOL ASTICO
(barrare le voci corrispondenti a ciò che l’alunno già mette in atto)
Strategie utilizzate nello studio:
_ Sottolinea
_ Identifica parole–chiave
_ Costruisce schemi, tabelle o diagrammi
_ Costruisce mappe concettuali
_ Ripetizione a voce alta
_ Ripetizione nel gruppo di compagni
Modalità di affrontare il testo scritto:
_ Utilizzo di programmi di videoscrittura con correttore ortografico
_ Utilizzo di procedure guidate per la pianificazione (definizione del compito di
scrittura, ideazione, scaletta/traccia)
_ Utilizzo autonomo di procedure per la pianificazione (definizione del compito di
scrittura, ideazione, scaletta/traccia)
Modalità di svolgimento del compito assegnato:
_ E’ autonomo
_ Talvolta necessita di azioni di supporto
_ Necessita di guida costante
Usa strategie per ricordare:
_ Strategie iconiche (uso di immagini o uso di colori)
_ Uso di riquadrature
_ Uso di memoria uditiva
7. EVENTUALI MODIFICHE ALL’INTERNO DEGLI OBIETTIVI DISCIPLINARI PER
IL CONSEGUIMENTO DELLE COMPETENZE FONDAMENTALI
Dopo aver analizzato gli obiettivi disciplinari previsti per ogni ambito dalle Indicazioni Nazionali e
il Curricolo di scuola elaborato all’interno del P.O.F, ogni Istituzione Scolastica è chiamata a
realizzare percorsi formativi sempre più rispondenti alle inclinazioni personali dello studente.
_______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
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8. STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE
(barrare quelle che si intende utilizzare con l’alunno)
_ Incoraggiare l’apprendimento collaborativo favorendo le attività in piccoli gruppi
_ Predisporre azioni di tutoraggio
_ Sostenere e promuovere un approccio strategico nello studio utilizzando mediatori
didattici facilitanti l’apprendimento (immagini, mappe ecc.)
_ Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo studio (titolo, paragrafi,
immagini,ecc.)
_ Sollecitare collegamenti fra le nuove informazioni e quelle già acquisite ogni volta
che si inizia un nuovo argomento di studio
_ Promuovere inferenze, integrazioni e collegamenti tra le conoscenze e le discipline
_ Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi”
_ Offrire anticipatamente schemi grafici relativi all’argomento di studio, per orientare
l’alunno nella discriminazione delle informazioni essenziali
_ Privilegiare l’apprendimento esperienziale e laboratoriale “per favorire l’operatività e
allo stesso tempo il dialogo, la riflessione su quello che si fa”
_ Sviluppare processi di autovalutazione e autocontrollo delle strategie di
apprendimento negli alunni
_ Altro ______________________________________________________________
______________________________________________________________
9. MISURE DISPENSATIVE
Nell’ambito delle varie discipline l’alunno viene dispensato:
_ Dalla lettura ad alta voce
_ Dal prendere appunti
_ Dai tempi standard (si prevede 30% del tempo in più o riduzione degli items)
_ Dal copiare dalla lavagna
_ Dalla dettatura di testi
_ Da un eccessivo carico di compiti a casa
_ Dallo studio mnemonico di formule, tabelle, definizioni
_ Dalle prove scritte di lingua straniera
_ Dallo studio della lingua straniera ___________________
_ Altro ______________________________________________________________
______________________________________________________________
20
10. STRUMENTI COMPENSATIVI
L’alunno usufruirà dei seguenti strumenti compensativi:
_ Libri e dizionari digitali
_ Tabelle, formulari, procedure specifiche, sintesi, schemi e mappe
_ Calcolatrice o computer con foglio di calcolo e stampante
_ Computer con videoscrittura e correttore ortografico
_ Risorse audio (registrazioni, audiolibri)
_ Computer con sintetizzatore vocale
_ Vocabolario multimediale
_ Altro ______________________________________________________________
______________________________________________________________
11. CRITERI E MODALITÀ DI VERIFICA E VALUTAZIONE
Si concordano:
_ Verifiche orali programmate
_ Compensazione con prove orali di compiti scritti
_ Uso di mediatori didattici durante le prove scritte e orali (mappe mentali, mappe
cognitive, schemi, grafici, scalette)
_ Valutazioni più attente alle conoscenze e alle competenze di analisi, sintesi e
collegamento con eventuali elaborazioni personali, piuttosto che alla correttezza
formale (ortografia, interpunzione, grammatica)
_ Prove informatizzate (laddove possibile)
_ Preferenza per prove di verifica orali
_ Valorizzazione, nella comprensione orale e scritta in lingua straniera, della capacità
di cogliere il senso generale del messaggio
_ Valorizzazione, nella produzione orale e scritta in lingua straniera, della capacità di
farsi comprendere in modo chiaro anche se non del tutto corretto grammaticalmente
_ Nella riflessione sulla lingua preferenza a esercizi di riconoscimento e uso
21
12. ESAME DI LICENZA MEDIA
_ Vengono utilizzati gli stessi criteri di valutazione seguiti durante l’anno
_ Per la prova scritta di matematica e la prova scritta di lingua straniera la verifica
sarà formulata in maniera graduale, ponendo cioè le prime procedure o i primi
quesiti in maniera facilitante e accessibile in modo tale da raggiungere la sufficienza
_ Sarà consentito utilizzare tutti gli strumenti compensativi e le azioni dispensative,
nonché tutte le metodologie utilizzate durante l’anno scolastico
_ Altro ______________________________________________________________
______________________________________________________________
13. PATTO CON LA FAMIGLIA E CON L’ALUNNO
Si concordano:
_ Riduzione del carico di studio individuale a casa;
_ Controllo giornaliero del diario scolastico;
_ L’organizzazione di un piano di studio settimanale con distribuzione giornaliera del
carico di lavoro a cura della famiglia.
Modalità di aiuto:
_ Chi segue l’alunno nello studio __________________________________________
_ Come lo segue __________________________________________
__________________________________________
__________________________________________
_ Per quanto tempo __________________________________________
_ Per quali attività/discipline __________________________________________
Strumenti compensativi utilizzati a casa:
_ Audio: registrazioni, audiolibri, libro digitale
_ Videoscrittura con correttore ortografico
_ Programmi per elaborazione di mappe
_ Sintesi vocale
_ Calcolatrice o computer con fogli di calcolo
_ Lettura dell’adulto
_ Scrittura dell’adulto quando l’alunno è stanco
_ Schemi e mappe elaborati dall’alunno o forniti dal docente
_ Procedure fornite dal docente
_ Tavola pitagorica
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___________________________
(Luogo e data)
Coordinatore del Consiglio di Classe Dirigente
__________________________ _____________________________
Docenti
___________________________________________
___________________________________________ Tecnico Competente
(se presente)
___________________________________________ ___________________________
___________________________________________
___________________________________________
___________________________________________ Referente DSA
___________________________________________ __________________________
___________________________________________
___________________________________________
___________________________________________
___________________________________________
___________________________________________
___________________________________________
___________________________________________
___________________________________________
Genitori
___________________________________________
___________________________________________
Il modello di PDP presentato può essere scaricato dal sito internet: www.odipa.it nella sezione
“materiali”
23
Il Disturbo Specifico di Lettura: la DISLESSIA
Il compito dell’insegnante è di osservare in classe i bambini che presentano indicatori di rischio
(lentezza e errori tipici del disturbo)
�Nell’osservazione dei bambini delle vostre classi, è importante rimanere consapevoli dei seguenti
aspetti:
l) Nessun bambino avrà tutti i sintomi descritti.
2) Tra le popolazioni con DSA, alcuni sintomi sono più comuni di altri.
3) Tutte le persone hanno almeno due o tre difficoltà ad un certo grado.
4) Il numero di sintomi o difficoltà, osservati in un bambino particolare, non fornisce
un'indicazione sul fatto che abbia un disturbo oppure una difficoltà di apprendimento.
E’ sempre la valutazione specialistica a determinare se i comportamenti
osservati sono indice di difficoltà o di disturbo specifico di apprendimento.
Qualora un bambino dovesse presentare alcune tra le Difficoltà della scheda osservativa, si
consiglia agli insegnanti di predisporre UN LAVORO DIDATTICO SULLA
CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA e di organizzare un ambiente stimolante verso la
letto-scrittura .
- Proporre giochi linguistici per migliorare la competenza fonologica e metafonologica, ovvero
Giochi, attività, esercizi che richiedono la manipolazione della lingua orale e scritta
(qualche esempio: “Arriva un treno carico di…”, cambia l’iniziale- togli l’iniziale- togli la finale,
cambia una lettera all’interno della parola, catena di parole partendo dall’ultima lettera o dalla
sillaba di quella precedente, ecc.)
- Narrare e inventare storie
- Proporre esercizi con sperimentazione corporale (far tracciare la forma sul pavimento
camminando, o in aria con le mani; far toccare con mano le lettere dell’alfabeto e fare giochi di
costruzione/ decostruzione di parole corte) es: PALLA - PALA
Calcolo:
- Insegnare a distinguere tra grandezza degli oggetti concreti e numerosità degli stessi
- Attività di stima di piccole numerosità e di confronto di quantità sono da reiterare fino a che il
bambino non le coglie a colpo d’occhio
- Uso del conteggio in situazioni concrete (far utilizzare le dita)
24
La dislessia
�La dislessia ostacola la capacità di rendere automatica la corrispondenza fra segni e suoni
(attività di decodifica) in un individuo dotato di una normale intelligenza, senza problemi fisici e
psicologici, che ha avuto adeguate opportunità di apprendimento.
�Essa è CARATTERIZZATA da un DEFICIT NELLA VELOCITÀ e/o
NELL’ACCURATEZZA DELLA LETTURA .
�Il soggetto dislessico può leggere e scrivere, ma lo fa in modo non automatico, impiegando al
massimo le sue capacità ed energie. Perciò si stanca rapidamente, rimane indietro e commette molti
errori.
Modelli teorici
Esistono diversi modelli che analizzano il processo di lettura e attraverso i quali viene studiata e
definita la dislessia.
Uno dei più noti è il modello a due vie di Harris e Coltheart secondo il quale il processo di lettura
può avvenire tramite due distinti percorsi di elaborazione dell’informazione:
1. La via fonologica, che funziona mediante la trasformazione di ogni segno grafico nel suono ad
esso corrispondente; consente la lettura di parole regolari, nuove, rare o inesistenti
2. La via lessicale diretta, che porta al riconoscimento immediato della parola scritta sulla base del
suo aspetto visivo; presiede alla lettura di parole note, irregolari, con ambiguità nell’accento, alla
comprensione del significato e alla scrittura di quelle parole che hanno lo stesso suono, ma si
scrivono in modo diverso (omofone, ma non omografe).
I Falsi Miti sulla Dislessia
�La colonna false credenza evidenzia alcune tra le più frequenti informazioni errate.
False credenze … … In Realtà …
I dislessici non sono
intelligenti.
L’intelligenza non è legata in alcun modo
all’elaborazione fonologica dello stimolo.
La scrittura speculare è sintomo
di dislessia.
La scrittura di lettere invertite è comune in
molti bambini nei primi stadi di
apprendimento della lettura.
I dislessici non sono in grado di
comprendere un testo.
La dislessia è un deficit relativo al processo
di transcodifica e non a quello di
comprensione.
25
La dislessia scompare con gli
anni.
La dislessia è un disturbo a base
neurobiologica, pertanto persiste nel tempo.
La ginnastica oculare attenua la
dislessia.
Due decenni di ricerche non hanno evidenziato
prove univoche di come tali esercizi siano
efficaci e specifici.
Risultati della ricerca scientifica
�Le ricerche relative all’evoluzione della dislessia nelle lingue trasparenti (sistemi ortografici con
elevato grado di regolarità) riportano che la velocità di lettura tende a crescere con gli anni di
scolarizzazione, ma la prestazione rimane lontana rispetto a quella dei loro coetanei, mentre per
l’accuratezza, con il passare del tempo, tende ad avvicinarsi mostrando una riduzione delle
differenze rispetto ai pari.
�Le ricerche italiane hanno mostrato che i ragazzi dislessici presentano una velocità di lettura pari
a circa la metà rispetto ai bambini senza difficoltà.
Le difficoltà specifiche dell’alunno dislessico, sono molteplici, tuttavia si possono ricondurre a
due grandi tipologie di compromissioni:
1. Le DIFFICOLTÀ FONOLOGICHE : difficoltà nel processo di conversione/associazione di
uno o più grafemi ai rispettivi fonemi.
Confusione di segni diversamente
orientati nello spazio
La “p” e la “b”; la “d” e la “q”; la “u”
e la “n”; la “a” e la “e”; la “b” e la “d”.
Confusione di segni che si
differenziano per piccoli particolari
La “m” con la “n”; la “c” con la “e”; la
“f” con la “t”.
Confusione nel discriminare segni
alfabetici che corrispondono a
suoni che si assomigliano
La “f” con la “v”; la “t” con la “d”; la “p”
con la “b”; la “c” con la “g”; la "l“ con la
"r"; la “m” con la “n”; la “s” con la “z”.
Omissioni o aggiunta di grafemi e
di sillabe
“fonte” con “fote”; “ fuoco” con
“foco”; “campo” con “capo”.
Inversioni di sillabe “li” al posto di “il”; “la” al posto di “al”,
“ni” al posto di “in”.
Inversioni della parola “lotavo” al posto di “tavolo”.
Aggiunte e ripetizioni “tavovolo” al posto di “tavolo”.
26
2. Le DIFFICOLTÀ LESSICALI O ORTOGRAFICHE : difficoltà nell’accesso e nel recupero
della forma ortografica e fonologica della parola dal lessico mentale.
Separazioni illegali “in sieme” per “insieme”; “in
dietro” per “indietro”.
Fusioni illegali “lacqua” per “l’acqua”; “nonè”
per “non è”.
Scambio di grafemi omofoni
(non omografi)
“quore” per “cuore”; “squola”
per “scuola”; “cuaderno” per
“quaderno”.
Omissione o aggiunta del
grafema “h”
“sciena” per “schiena”.
3. ALTRI ERRORI:
- Omissione o aggiunta di accenti es: perche per perché
- Omissione o aggiunta di doppia es: pala per palla
Che cosa fare in classe?
�“Linee Guida per il Diritto allo studio degli alunn i e degli studenti con Disturbi Specifici di
Apprendimento”
�3. LA DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA E PERSONALIZZATA.
�STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE.
�La Legge 170/2010 dispone che le istituzioni scolastiche garantiscano «l’uso di una didattica
individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano
conto anche di caratteristiche peculiari del soggetto
�adottando una metodologia e una strategia educativa adeguate»
Tre parole-chiave da tenere sempre presenti
- Compensare
- Semplificare
- Ridurre
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Compiti
- Assegnare compiti per casa su un singolo argomento, in minima quantità, in modo personalizzato
focalizzando gli aspetti fondamentali di ciascun apprendimento ed eliminando le parti di pura
ripetizione.
- Nei compiti fissate obiettivi raggiungibili e valutate solo rispetto a quelli
- Ricordare che lo studente con DSA ha diritto ad una riduzione sul carico di lavoro anche nei
compiti assegnati per casa, come previsto dalle circolari ministeriali
Verifiche ed interrogazioni orali
- I testi delle verifiche dovrebbero essere scritti: possibilmente al pc grandezza 14 e interlinea 2,
evitare la scrittura a mano. Le frasi devono essere brevi, semplici, evitando di inserire nel testo
troppe informazioni, o doppie negazioni: ad es. evitare frasi come: “Non è vero che non si dovrebbe
fare …?”
- Nelle interrogazioni orali accettare anche risposte concise e aiutare l’alunno
nell’argomentazione se si trova in difficoltà, dandogli la possibilità di consultare lo schema o la
mappa concettuale (ad es. per recuperare un termine che non riesce a ricordare)
�- Programmare le interrogazioni e le verifiche, evitando la sovrapposizione di compiti e
interrogazioni di più materie, fissandole preferibilmente nelle prime ore della mattinata e solo sul
programma effettivamente svolto
�- Nel commentare un’interrogazione, puntare soprattutto sugli aspetti positivi, dimostrando
ottimismo sulle possibilità di recupero degli errori, premiando i progressi e gli sforzi dell’alunno
senza soffermarsi troppo sul voto.
- Lettura-
Cosa fare in classe
- Consentire uso in classe di materiale audiovisivo e di tutti i sussidi possibili
�Ricordare che la Legge 170/2010 richiama le istituzioni scolastiche all’obbligo di garantire
«l’introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le
tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai
fini della qualità dei concetti da apprendere».
�- Dispensa dalla lettura ad alta voce, a meno che egli non richieda espressamente di leggere
28
- Se richiede di leggere ricordare che lo studente D.S.A. trova grandi difficoltà a mettere in ordine le
sequenze (anche temporali) e ha bisogno di più tempo per leggere e comprendere ciò che gli viene
richiesto;
- Ricordare che i tempi di attenzione sono molto ridotti, è necessario quindi prevedere pause
frequenti
- Soffermarsi sui fonemi più complessi e ricordare che ogni attività (giochi, enigmistica, stimoli
accattivanti, ecc.) in grado di aumentare la quantità del materiale letto produce effetti positivi.
�- Esercizi di sintesi sillabica e di riconoscimento di sillaba iniziale, finale, intermedia
�- Esercizi sulla discriminazione fonologica -esercizi sulla riproduzione di ritmi e rime (anche
tombole, domino, dai più semplici ai più complessi);
�- giochi fonologici (fusione e segmentazione) per attivare una riflessione sulla struttura fonologica
della parola
�- Presentare all’inizio della prima classe primaria lo stampato maiuscolo
�- Si passa allo stampato minuscolo successivamente, solo quando si è sicuri che i bambini hanno
interiorizzato e padroneggiano i vari suoni
�- Evitare di presentare contemporaneamente i tre caratteri
�- Lasciare per ultimo la presentazione delle consonanti (p, b, t, d, c, g)
�- E’ consigliabile usare lo stampatello maiuscolo nelle spiegazioni alla lavagna e consegnare una
mappa della lezione che si sta per spiegare.
- Comprensione- Cosa fare in classe
- La comprensione della lettura è un processo cognitivo molto complesso. E’ importante che
l’adulto guidi l’alunno alla comprensione attraverso istruzioni e indicazioni verbali dirette
- Organizzare in classe discussioni “facilitate” sul testo, sollecitando il confronto di opinioni e
regolando la presa di turno di ciascun alunno
- Evitare di mettere fretta e di rimproverare l’alunno davanti alla classe per una risposta non
corretta
La dislessia ostacola l’attività di decodifica, che spesso risulta imprecisa, inespressiva e poco
funzionale alla comprensione del testo in questione.
Questa difficoltà può essere compensata attraverso due sistemi:
1) LA LETTURA CON SINTESI VOCALE
2) LA LETTURA CON LA VOCE UMANA
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1) LETTURA CON SINTESI VOCALE
LA SINTESI VOCALE, o meglio, il sintetizzatore vocale, è un programma che permette
allo studente di leggere una discreta quantità di documenti senza dipendere dagli altri.
Questo strumento trasforma il testo scritto (PDF, DOC, ecc.) in un testo audio.
LEGGIXME : programma gratuito di supporto alla lettura; necessita dell'installazione del
framework (liberamente scaricabile dal sito della Microsoft) e di una voce (liberamente scaricabile
dal sito di Balabolka).
�BALABOLKA : il programma consente la lettura di testi. Per utilizzarlo è necessario selezionare il
testo e incollarlo nella schermata del programma. A questo punto basta solo mettere il puntatore
all'inizio del testo e premere il pulsante PLAY.
�CLIPCLAXON : il programma non ha un proprio pulsante per avviare la lettura, ma una volta
attivato ClipClaxon basta selezionare il testo con il mouse e usare i tasti Ctrl+C o usare il comando
“COPIA”. Il software non dispone di una sintesi vocale, quindi, è necessario scaricare una voce.
2) LETTURA CON LA VOCE UMANA
Può avvenire o attraverso una persona fisicamente presente e disponibile, oppure
mediante un prodotto realizzato appositamente da qualcuno come nel caso degli audiolibri.
L’ AUDIOLIBRO e il libro parlato sono libri letti da un lettore che vengono
registrati e poi distribuiti su CD o su file MP3.
LIBRO PARLATO LIONS : (http://www.libroparlatolions.it/index.php)
è un servizio completamente gratuito che consente agli studenti dislessici, ad iscrizione
avvenuta, di scaricare i libri in formato MP3.
Ultimata la procedura di iscrizione è possibile scaricare gli audiolibri direttamente dalla sezione
“Audioteca” del sito.
�LIBROAUDIO : sito che contiene una raccolta di audiolibri gratuiti.
�AUDIOTECA LIBER LIBER : sito che contiene una raccolta di audiolibri gratuiti.
30
Compensare con le mappe
La rappresentazione per mappe è una delle più potenti strategie compensative a disposizione degli
alunni con DSA, in particolare in caso di marcata difficoltà di lettura, perché sostituisce, o
semplicemente integra la comunicazione testuale con quella visiva.
La mappa è una rappresentazione grafica di concetti espressi in forma sintetica (parole concetto)
all’interno di una forma geometrica (nodo) e collegati fra loro da linee (frecce) che esplicitano la
relazione attraverso parole legame.
L’attività di elaborazione di una mappa facilita la comprensione del testo e la memorizzazione del
suo contenuto, in quanto i concetti espressi sono stati discussi, scelti e collegati dallo studente in
base ad una sua logica di ragionamento che gli permette di apprendere secondo un collegamento a
rete e non attraverso una giustapposizione meccanica a memoria.
Le mappe concettuali vengono solitamente distinte in tre tipologie:
1. Mappe Cognitive sono la rappresentazione grafica dell’insieme di concetti, esempi
e descrizioni riferiti ad un dato campo di conoscenza e collegati fra loro;
2. Mappe Mentali sono la rappresentazione grafica di una successione di idee costruita
attraverso relazioni logico-associative e utilizzando criteri;
3. Mappe Strutturate rappresentano aree di conoscenza assimilate e strutturate dal
soggetto, ma in una dimensione di valenza oggettiva.
Compensare con le mappe
► CMAP TOOLS
CmapTools è un programma che crea mappe concettuali con pochi click. L’interfaccia è in inglese,
ma è molto intuitivo e facile da usare. Si scarica gratuitamente dal sito del produttore
http://cmap.ihmc.us/download/ .
Esiste il manuale di utilizzo in lingua italiana scaricabile al link:
http://www.2wmaps.com/GuidaCmapTools/
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- Il Disturbo Specifico di Scrittura: DISORTOGRAFIA
La DISORTOGRAFIA
�La Disortografia è un disturbo della scrittura dovuto a deficit nei
processi di cifratura
�Essa è CARATTERIZZATA da un DEFICIT NELLA CORRETTEZZA DELLA RESA
ORTOGRAFICA .
�Legge 170, 8-10-2010: si intende per disortografia un disturbo specifico di scrittura che si
manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica.
�Il soggetto disortografico commette errori ortografici significativamente superiori per numero e
caratteristiche rispetto a quelli che ci si dovrebbe aspettare, facendo riferimento al suo grado
d’istruzione.
Disortografia: errori frequenti
- Errori Fonologici : non è rispettato il rapporto tra fonemi e grafemi:
- Sostituzione di grafemi: es: brina per prima
- Omissione o aggiunta di lettere e di sillabe
Es: taolo per tavolo, tavolovo per tavolo
- Inversioni es: li per il , bamlabo per bambola
- Grafema inesatto es: pese per pesce, agi per aghi
Errori non fonologici : errori nella rappresentazione ortografica (visiva) delle parole senza
commettere errori nel rapporto tra fonemi e grafemi (errori fonologici)
- Separazioni illegali es: par lo per parlo
-Fusioni illegali es: lacqua per l'acqua
- Scambio grafema omofono es: squola per scuola
- Omissioni o aggiunta di “H”: es: anno per hanno
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Altri errori
- Omissione o aggiunta di accenti es: perche per perché
- Omissione o aggiunta di doppia es: pala per palla
- Scrittura-
Cosa fare in classe
�Dispensa dalla scrittura veloce sotto dettatura
�Evitare di far scrivere o copiare se non è strettamente necessario, soprattutto nei compiti a casa.
La copiatura alla lavagna è controproducente perché può capitare che vengano omesse parti della
lezione
�Evitare di far prendere appunti, ricopiare testi o espressioni matematiche
�Cambiare o adattare i criteri di valutazione: è preferibile valutare l’alunno mediante una
verifica orale piuttosto che scritta; in altri casi se viene proposta una verifica scritta è
importante permettere all’alunno di elencare solo i punti principali, evitando risposte aperte
�Nelle verifiche scritte valutare solo il contenuto piuttosto che la forma
- Cambiare la modalità di risposta: per gli studenti che hanno difficoltà nella attività motoria fine
(come ad esempio nello scrivere a mano), utilizzare diverse modalità di risposta alle domande: non
scrivere, ma scegliere tra risposte multiple, ordinare le risposte ecc.
- Nel caso di un dettato di più pagine, o durante le spiegazioni: fornire fotocopie della lezione
oppure permettere all’alunno di registrare la lezione. In alternativa affiancare l’alunno con D.S.A.
ad un compagno che possa scrivere gli appunti per lui
- Utilizzare forme di gratificazione premiando l’impegno e il miglioramento, evitando la menzogna
(non dire che un testo è scritto bene quando invece è scritto male e con errori)
- A casa e a scuola l’utilizzo del correttore automatico del pc aiuta il bambino ad evidenziare sia
gli errori commessi, sia il tipo di errore che viene commesso
- Mantenere l’esercizio della scrittura manuale (anche se in misura ridotta) e contemporaneamente
favorire l’uso di strumenti digitali (programmi per imparare la dattilografia)
- Valutare se sia necessario ridurre il carico di compiti per casa
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Intervento educativo in classe
- esercitare le componenti fonologiche e metafonologiche
- Insegnare la mappatura dei suoni del linguaggio
- Apprendimento dei gruppi ortografici complessi CA- CO -CU CHI -CHE -CI -CE –GA- GO -GU -
GHI -GHE -GI -GE - SCI SCE -GN -GLI.
- Esercizi di letto-scrittura
- Esercitare le competenze ortografiche
- Ampliamento del lessico fonologico e del lessico ortografico
- Strumenti compensativi e misure dispensative
- Il Disturbo Specifico di Grafia: DISGRAFIA
La DISGRAFIA
La disgrafia è un disturbo della scrittura di natura motoria , dovuto a un deficit nei processi di
realizzazione grafica (grafia).
�Sono presenti difficoltà nella copia, nella produzione autonoma di figure geometriche; il livello
di sviluppo del disegno è spesso inadeguato rispetto all’età.
CAMPANELLI D’ALLARME
1. Uscire dai margini della colorazione
2. Far fatica ad usare le forbici, le posate
3. Far fatica ad allacciare i bottoni
Disgrafia
�Scrittura irregolare di segni alfabetici e numerici;
� Non vengono rispettati i margini del foglio o delle righe; la capacità di utilizzare lo spazio a
disposizione è ridotta; inadeguato spazio tra grafemi e parole; “lettere fluttuanti”
autocorrezioni, confusioni tra lettere simili
�Difficoltà principalmente Posturali e motorie: pressione della mano sul foglio
- Molto più lento rispetto al gruppo classe
L’impugnatura della penna è scorretta
- La postura del corpo e delle mani non sono corrette
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Disgrafia:
intervento educativo in classe
�Evitare la scrittura veloce sotto dettatura
�Ridurre o evitare il lavoro di copiatura fornendo direttamente il testo
�Evitare di punire lavori “apparentemente” poco curati e di mettere in rilievo la brutta grafia
�Consentire l’uso dello STAMPATO MAIUSCOLO
(se diventa un facilitatore)
�Consentire l’uso di un programma di videoscrittura
�Consentire allo studente di registrare i compiti per casa e il momento dedicato al riassunto della
lezione
�Privilegiare interrogazioni orali o test a risposta multipla
�Valutare se sia necessario ridurre il carico di compiti per casa
Mantenere l’esercizio della scrittura manuale (ANCHE SE IN MISURA RIDOTTA) e
contemporaneamente favorire l’uso di strumenti digitali (programmi per imparare la
dattilografia).
Compensare la disgrafia
La scrittura con il Computer risolve alla radice il problema della disgrafia.
Affinché il computer sia realmente uno strumento compensativo, lo studente deve IMPARARE
AD USARE CORRETTAMENTE LA TASTIERA . Si consiglia di effettuare esercitazioni brevi,
ma frequenti (10 minuti al giorno) per non demotivare e stancare l’alunno.
►TutoreDatilo
TutoreDatilo è un programma che ha lo scopo di addestrare all’uso corretto della tastiera. Il
software propone una serie di esercizi per due modalità (principiante ed esperto) e tre livelli di
difficoltà. Il programma è scaricabile nel sito: http://www.maurorossi.net/tutoredattilo/
► Dieci Dita
Dieci dita è un programma gratuito scaricabile dal sito http://www.subvedenti.it/10ditaV3.asp
destinato a bambini e ragazzi che permette di apprendere il corretto uso della tastiera del computer.
Usare anche:
- penne con impugnatura speciale
- quaderni Speciali
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Verifiche scritte:
Come far capire l’errore senza umiliare l’alunno
- Attenzione a come viene usata la penna rossa per la correzione degli errori sul foglio:
utilizzare in maniera ridotta i segni rossi di correzione, perché focalizzano l’attenzione
dell’alunno solo sull’errore
- Usare invece la rassicurazione, e dare indicazioni precise su come attuare i miglioramenti, e
ricordare che gli errori possono sempre essere corretti
- Nel caso di verifica scritta con risultato negativo o non corrispondente alla preparazione
dell’alunno, sarebbe consigliabile ripetere la verifica in forma orale.
Il Disturbo Specifico di Calcolo: la DISCALCULIA
La DISCALCULIA
Nella discalculia evolutiva si distinguono due profili:
1. Deficit nelle componenti di cognizione numerica (intelligenza numerica basale);
2. Deficit relativo alle procedure esecutive e al calcolo.
�Nel primo ambito, la discalculia interviene sugli elementi basali dell’abilità numerica: il subitizing
(o riconoscimento immediato di piccole quantità), i meccanismi di quantificazione, la seriazione, la
comparazione, le strategie di composizione e scomposizione di quantità, le strategie di calcolo a
mente.
�Nel secondo ambito, invece, la discalculia rende difficoltose le procedure esecutive per lo più
implicate nel calcolo scritto: la lettura e scrittura dei numeri, l’incolonnamento, il recupero dei fatti
numerici e gli algoritmi del calcolo scritto vero e proprio.
Gli studiosi sono concordi nell’escludere dalla diagnosi le difficoltà di soluzione dei problemi
matematici.
Definizione secondo Temple
La discalculia evolutiva è un disturbo delle abilità numeriche ed aritmetiche che si manifesta in
bambini di intelligenza normale, che non hanno subito danni neurologici.
Essa può presentarsi associata a dislessia, ma è possibile che ne sia dissociata” (1992).
36
Errori tipici nella Discalculia
Errori nei sistemi di comprensione e di produzione
►ERRORI A BASE SEMANTICA
Errori che riguardano il concetto di quantità
►ERRORI A BASE LESSICALE
Errori che riguardano la produzione o la comprensione delle singole cifre.
Esempio: 5 al posto di 3
leggo, scrivo o dico ad alta voce “cinque” invece di “tre”
► ERRORI A BASE SINTATTICA
Il bambino è in grado di codificare le singole cifre ma non riesce a stabilire i rapporti tra loro in una
struttura sintattica corretta. In genere, si tratta di errori di transcodificazione tra i diversi codici
arabico-verbale e viceversa.
Esempi:
Errori dovuti al mancato riconoscimento del valore posizionale:
“undicimilatrecentocinquanta” = 110030050
“quattromilatrecentoquindici” = 400030015
► ERRORI NEL RECUPERO DI FATTI ARITMETICI
I fatti aritmetici sono i risultati di particolari operazioni che sono stati memorizzati e che possono
essere recuperati facilmente in base alle richieste del compito. In genere riguardano i risultati delle
tabelline e delle altre operazioni
Esempio: 3 + 3 = 9
oppure 5x2=7.
Nella discalculia le abilità di memorizzazione e di recupero veloce dell’informazione numerica
risultano problematiche: le difficoltà incontrate derivano dalla mancata attivazione di una rete
mentale, prodotta da intersezioni di coppie di numeri, nella quale si trovano disposti i risultati delle
operazioni basilari.
► ERRORI VISUO-SPAZIALI
Queste difficoltà riguardano gli aspetti percettivi (es. segno + visto come segno x) e i diversi livelli
di organizzazione dei dati implicati soprattutto nella scrittura di un’operazione (es. “31” letto
“tredici”, errato incolonnamento, difficoltà nel seguire la direzione procedurale).
37
► ERRORI NEL MANTENIMENTO E NEL RECUPERO DI PROCEDUR E
Questi errori si riferiscono all’utilizzo di procedure e strategie primitive che non consentono un
calcolo veloce.
Esempio: 2+7 si parte da 2 per aggiungere 7
invece di porre l’addendo più grande come punto di partenza.
La difficoltà a utilizzare semplici strategie e regole di accesso diretto ai risultati determina un carico
eccessivo di memoria che rallenta e rende faticosi i processi coinvolti nel calcolo.
► ERRORI NELL’APPLICAZIONE DELLE PROCEDURE
Questi errori si riferiscono alle difficoltà nell’applicazione di procedure: essi sono presenti
nell’applicazione degli algoritmi delle operazioni e possono riguardare la scorretta posizione
nell’incolonnamento, l’inversione o l’omissione di sequenze relative all’algoritmo (es. il cambio), la
sostituzione di procedure nel passaggio da un’operazione a un’altra (es. l’applicazione
della sequenza dell’addizione alla moltiplicazione).
Esempio:84 – 67 = 20 perché 4-7=0 e 8-6=2.
Sottotipi clinici
(Consensus Conference, 2007)
1) debolezza nella strutturazione cognitiva delle componenti di cognizione numerica ovvero negli
aspetti di base della cognizione numerica: subitizing, meccanismi di quantificazione, comparazione,
seriazione, calcolo mentale:“Cecità al numero”
2) compromissioni a livello procedurale di calcolo: Difficoltà negli algoritmi
- Calcolo -
Cosa fare in classe
- Attività di stima di piccole numerosità (quanti sono…) e di confronto di quantità (di più, di
meno, tanti quanti…);
- Accompagnare l’acquisizione delle parole-numero con attività che ne integrano i diversi aspetti:
semantici, lessicali e di successione n+1.
- Particolare attenzione didattica va posta anche verso la conquista di abilità più complesse, quali
quelle sintattiche di composizione del numero (es: tante perle in una collana, tante dita in una mano,
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tanti bambini in una classe… tanti 1 in un insieme…), di ordinamento di grandezze tra più elementi
e di soluzione di piccoli problemi di vita quotidiana utilizzando il conteggio.
- Evitare le situazioni di competizione all’interno della classe per non mortificare l’alunno con DSA
(evitare prove a tempo o gare senza l’utilizzo degli strumenti compensativi)
- Utilizzare metodi di insegnamento sull’uso di materiale concreto: linea dei numeri, tavola dei
numeri, pallottoliere, bottoni, biglie, gettoni) e non proibire l’uso delle dita come supporto al
calcolo
�Usare filastrocche in musica per favorire l’apprendimento della sequenza dei numeri, dei giorni,
dei mesi, per fissare il significato delle operazioni aritmetiche, per la memorizzazione della tavola
pitagorica, ecc.
�Usare in modo flessibile il tempo di lavoro scolastico: agli studenti che lavorano in modo lento
dare più tempo per completare le verifiche scritte
- E’ controproducente che si richiedano continui esercizi
di calcolo scritto. Molto importante è lavorare sul calcolo attraverso esempi pratici, utilizzo di
materiale concreto, uso di immagini, uso delle dita soprattutto nei primi anni di scuola, ecc)
- Far girare i fogli a righe per la matematica: i fogli a righe possono essere girati verticalmente
per aiutare gli studenti a mettere i numeri nelle colonne appropriate mentre risolvono problemi e
operazioni matematiche
- Usare asterischi o puntini per segnalare i punti più importanti di un test o aspetti che contano
di più nelle verifiche: ciò aiuta ad organizzare meglio il tempo durante le prove di valutazione
- Permettere l’uso di ausili didattici: strisce di lettere o numeri per aiutarli a scrivere
correttamente, linee di numeri, tavole pitagoriche, calcolatrici - Non insistere sulla memorizzazione
delle tabelline
I trattamenti che si sono rilevati più efficaci sono quelli che antepongono all’insegnamento delle
memotecniche una fase di riflessione e di comprensione del fatto aritmetico.
A questi programmi di recupero di aspetti specifici del calcolo si affiancano proposte più ampie che
intendono potenziare le abilità numeriche del calcolo.
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Materiali e attività cartacee consigliate per la scuola dell’Infanzia (Libri Erickson):
● Letto-scrittura
► “ Giocare con le parole -Training fonologico per parlare meglio e prepararsi a scrivere
Emma Perrotta, Marina Brignola”
► “Giochi fonologici - Attività di discriminazione uditiva e impostazione articolatoria”
Alessandra Zoccali, Valentina Mauro
► “Laboratorio di Lettura e scrittura- Percorsi precoci per la consapevolezza fonologica, testuale e
pragmatica” Giuliana Pinto, Lucia Bigozzi;
► “Un mare di parole- Attività di lettura e scrittura per il primo ciclo della scuola primaria”
Anna Judica, Laura Baldoni , Valeria Bartoli, Deborah Chiodi, Luciana Chirri, Guido Del Vento,
Valentina Di Giorgio, Laura Giovannetti
● Pregrafismo:
► “Giochi e attività di pregrafismo- Sviluppare i prerequisiti di scrittura per la scuola dell'infanzia”
Emanuela Corti
► “Prepararsi a scrivere- Attività di pregrafismo con forme, labirinti e simmetrie”
Gabriele Klink
► “Imparo a scrivere- Schede di prescrittura e coordinazione visuo-motoria”
Marsha Lee Dunn
► “Recupero in abilità di scrittura- Dal pregrafismo alla composizione di parole”
Ilaria Fortunato, Cristino Volpe
● Calcolo
► “Intelligenza Numerica- Abilità cognitive e metacognitive nella costruzione della conoscenza
numerica dai 3 ai 6 anni”
Daniela Lucangeli, Silvana Poli e Adriana Molin
► “La linea del 20 - Metodo analogico per l’apprendimento del calcolo (manuale + strumento in
plastica)” Camillo Bortolato
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Bibliografia per approfondire il tema dei Disturbi Specifici di Apprendimento:
- Cornoldi, C. (a cura di) (2007), Difficoltà e Disturbi dell'Apprendimento , Il Mulino, Bologna
- Cornoldi, C. (1999), Le difficoltà di apprendimento a scuola , Il Mulino, Bologna
- Terreni A., Tretti M.L., Corcella P.R., Cornoldi C., Tressoldi P.E. (2002) , IPDA Questionario Osservativo per
l'identificazione precoce delle difficoltà di apprendimento , Erickson, Trento
- Vio C., Toso C. (2007), Dislessia evolutiva: dall'identificazione del disturbo all'intervento ; Carocci, Roma
- Vio C., Tressoldi P.E. (2002), Il trattamento dei disturbi dell'apprendimento scolastico, Erickson, Trento
- Vio C., Tressoldi P. E., Lo Presti G. (2012), Diagnosi dei disturbi specifici dell’apprendimento scolastico,
Erickson, Trento
- Legge n.170, 8 Ottobre 2010: "Nuove norme in materia di Disturbi Specifici di Apprendimento in ambito
scolastico"
- Decreto Ministeriale n. 5669 -12 luglio 2011
- "Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento"
-12 Luglio 2011
- Consensus Conference 2010
- Allegato di analisi delle prove di letteratura -Consensus Conference 2010
- Raccomandazioni cliniche sui DSA -P.A.R.C.C. 1 Febbraio 2011
- Legge Regione Calabria n. 10, 11 Aprile 2012: “Disposizioni in favore dei soggetti con Disturbi Specifici di
Apprendimento”
- Circolare MIUR n.18 protocollo 703 - 9 febbraio 2012: "Adozione dei libri di testo per l’anno scolastico
2012/2013 – Indicazioni operative"
- MIUR: "Strumenti d'intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per
l'inclusione scolastica", 27 Dicembre 2012
- Circolare Ministeriale - 6 Marzo 2013: "Indicazioni Operative - Strumenti d'intervento per alunni con bisogni
educativi speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica"