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I Lavori Minorili in Italia:I casi di Milano, Roma e Napoli
Roma, 14 Aprile 2004
A cura di Agostino Megale Presidente IRES-CGILe Anna Teselli Ricercatrice IRES-CGIL
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250 milioni di bambini che lavorano nel mondo
• 1 bambino su 6• 73 milioni hanno
meno di 10 anni
• 127 milioni in Asia • 61 milioni in Africa e
Medio Oriente• 5 milioni nei paesi
industrializzati ed Est Europa
Fonte: ILO/IPEC 2002
Roma, 14 Aprile 2004
3
2 %
19%Asia e Oceania
Est Europa
4% Paesi industr.
Medio Oriente e Nord Africa
15%
Africa subsahariana
29%
America Latina e Caraibi 16%
Fonte: ILO/IPEC 2002
Bambini di età fino a 14 anni che lavorano (% sulla fascia di età)
Roma, 14 Aprile 2004
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8,4 milioni di bambinivivono in condizione di
schiavitùcoinvolti in:
• Traffico di esseri umani
• Asservimento per pagare i debiti• Prostituzione e pornografia e altre attività illecite
Fonte: ILO/IPEC 2002Roma, 14 Aprile 2004
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Dove lavorano i bambini
Fonte: ILO/IPEC 2002
70% nell’agricoltura, caccia, pesca, industria del legno
7% lavori domestici
8% industrie manifatturiere e nel terziario
nel mondo?
3% lavori forzati
Roma, 14 Aprile 2004
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Se i 250 milioni di bambini non fossero sfruttati ma andassero a studiare i benefici per i Paesi emergenti supererebbero di gran lunga i costi, (anche considerando il valore del lavoro perduto). Per esempio, nel caso dei Paesi
emergenti, per ogni dollaro speso oggi nell’istruzione dei bambini si ottengono 15,6 dollari di incremento di reddito nella situazione a regime.
Incremento di reddito in dollari (in venti anni, situazione a regime) per ogni dollaro investito nell'istruzione dei minori che lavorano
15,6
10,8
8,9
6,6
12,3
9,9
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
12,0
14,0
16,0
18,0
Paesi emergenti Asia America latinaSaharianaAfrica sub
Medio oriente
Nord africa e Globale
Fonte: Elaborazioni IRES su dati International Labour Office (ILO), dicembre 2003
7
5,1%
27,0%
9,3%
54,0%
23,2% 22,2%
0,0%
10,0%
20,0%
30,0%
40,0%
50,0%
60,0%
Fonte: International Labour Office, dicembre 2003
Incremento del Prodotto interno lordo derivante dalla eliminazione del lavoro minorile tramite aumento
dell’istruzione (investimenti in istruzione effettuati in 20 anni
Paesi emergenti Asia America latinaSaharianaAfrica sub
Medio oriente
Nord Africa e Globale
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Oltre il 50% delle cause che portano allosfruttamento dei minori è dovuto alla
POVERTA’
• In Europa ci sono 17 milioni di bambini poveri
Regno Unito 30,1%Italia 28,8%Irlanda 25,1%Austria 22,3%Spagna 20,1%Germania 16,2%Francia 14,3%
Lussemburgo 14,0%Olanda 12,9%Danimarca 10,4%Belgio 9,3%Finlandia 8,3%Svezia 5,5%
5 milioni di bambini che lavorano nei paesi industrializzati - Est Europa
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Il lavoro minorile in Italia
Dati ISTAT (2001)
Popolazione minorile sul territorio nazionale
coinvolti in forme di lavoro precoce
Inchiesta CGIL (2000)
8-9% = 360mila/400mila
tra i 7 - 14 anni
4.500.000 bambini
3,2% = 144mila
(1.700.000 sotto la soglia di povertà)
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Il lavoro minorile in ItaliaLE TIPOLOGIE
AIUTI FAMILIARI
50% DEI CASI
Aiutano i genitori
Ricevono paghette
LAVORI STAGIONALI LAVORI IMPEGNATIVI
32% DEI CASI
Da 4 a 8 ore al giorno
per periodi limitati
17,5% DEI CASI
Da 4 a 8 ore al giorno
per l’85% presso terzi
Fonte: ISTAT
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RETRIBUZIONE
• il 77% per 8 o più ore giornaliere
a carattere continuativo• Tra i lavori più impegnativi rientrano quelli
• la retribuzione si attesta tra i 200 e i 500 euro/mese
( dati indagine CGIL rivalutati al 2003)
SETTORI• Commercio 57%• Artigianato 30%
• Edilizia 11%
Roma, 14 Aprile 2004
Tanti i minori immigrati sfruttati nei diversi settori e che lavorano agli angoli delle strade
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ORARI DI LAVORO
11%
14%
23%30%
19%
3%
meno di 4 ore
4 ore
4 - 7 ore8 ore
più di 8 ore
come capita
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Il 50% dei lavori minorilisono definiti dall’ISTAT
«lavoretti»
Per noi:
lavoro precoce contesto familiare
corresponsabilità della famiglia
prospettiva di «lavoro povero» per la persona e per la società
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povertà formativa
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Mai più un diciottenne senza diploma.In italia la percentuale di giovani fra i 25 e i 34 anni
forniti di diploma è il 57% contro l’85% della Germania, l’88% degli USA e il 95% della Corea del
SudPercentuale di popolazione in età compresa fra i 25 ed i 34 anni che ha conseguito almeno un titolo
di istruzione secondaria superiore
32
57
57
68
73
73
75
76
78
84
85
86
88
94
95
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
Portugal
Spain
Italy
United Kingdom
Greece
Ireland
Netherlands
Belgium
France
Austria
Germany
Denmark
United States
Japan
Korea
Fonte: OCSE, Education statistics and indicators
ISTRUZIONE
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Fra i figli delle persone con nessun titolo di studio e con reddito pari a circa 12 mila euro soltanto il 45% circa prosegue gli studi dopo l’obbligo. Fra i figli dei laureati, con reddito equivalente pari a circa 28 mila euro (corrispondente a circa 50 mila euro di reddito complessivo) il tasso di
prosecuzione dopo l’obbligo è pari al 99,1%
Tasso di prosecuzione dopo l'obbligo secondo il titolo di studio del capofamiglia e
reddito equivalente (reddito rapportato al numero dei componenti familiari)
70,9
83,9
96,0 99,1
44,914.659
19.499
27.767
13.54312.629
0
20
40
60
80
100
120
Nessun titolo Licenza elementareNessun titolo
Licenza media Diploma scuola mediasuperiore
Laurea
-
5.000
10.000
15.000
20.000
25.000
30.000
Prosecuzione degli studi oltre la scuola dell'obbligo Reddito equivalente (euro)
Fonte: elab IRES su dati ISFOL e Banca d'Italia
Reddito equivalente (euro)
Scarsa istruzione della famiglia e basso reddito
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IL LAVORO MINORILE PUNTA DELL’ICEBERG
DEL SOMMERSO
Il più alto tasso di sommerso in Europa
20/22% del PIL 4 milioni di lavoratori
lavoro minorile = 10% (400mila)Roma, 14 Aprile 2004
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2001-2004: I minori al lavoro non sono diminuitipoiché:
• in questi ultimi tre anni il centrodestra ha fatto saltare il reddito di inserimento e ridotto i trasferimenti al welfare locale;• sta operando con la controriforma della scuola, a partire dall’abbassamento dell’età relativa all’obbligo scolastico;• ha determinato una situazione di incertezza e di insicurezza diffuse, a partire dai redditi familiari medio bassi.
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• Pur essendo molto importante la prima rilevazione ISTAT essa appare sottostimata; • per questo non si può che mantenere in evidenza le diverse analisi quantitative in presenza di una “marginalità statistica” che può essere recuperata solo con:
da realizzare presso l’ISTAT con la partecipazione di tutti i soggetti che operano su questo problema
Roma, 14 Aprile 2004
un nuovo osservatorio
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1) dia priorità ai percorsi e alla carriera formativa
•adeguati sostegni per la formazione universitaria anche per i ragazzi delle famiglie con redditi bassi• uguali diritti ai minori stranieri
2) rilanci la legge 285, nell’ambito di una legge quadro per la famiglia e di un welfare locale efficace (328 recuperando la migliore esperienza del reddito minimo di inserimento3) sviluppi la concertazione locale con l’obiettivo di superare la dispersione scolastica e contrastare i fenomeni dell’abbandono
OGGI SERVE UNA NUOVA CARTA DI IMPEGNI CHE
CGIL: I DIRITTI DEI MINORI SONO UNA PRIORITA’!LA CAMPAGNA CGIL DEL ‘98 “I MINORI A STUDIARE I GRANDI A LAVORARE “PORTO’
UNITARIAMENTE CON CISL E UIL ALLA PRIMA CARTA DI IMPEGNICONTRO IL LAVORO MINORILE SOTTOSCRITTA CON IL GOVERNO D’ALEMA
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3) estenda a tutti i contratti di lavoro i codici di condotta
4) realizzi in Italia e in Europa il Marchio Sociale
5) rilanci le iniziative per l’emersione del sommerso
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6) impegni l’Italia e l’Europa nei negoziati commerciali al rispetto delle clausole sociali e delle Convenzioni dell’OIL
CGIL: I DIRITTI DEI MINORI SONO UNA PRIORITA’!
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MILANO - ROMA - NAPOLI
Nelle tre aree metropolitane La popolazione minorile tra i 7 e i
14 anni è pari a
846.640
26mila circa i minori al lavoro = 3,7% fino a 13 anni - 11,6% i 14enni
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Alcune scelte di fondo Alcune scelte di fondo
- Il lavoro precoce tra i minori immigrati – Roma
Esperienze di lavoro precoce dei minori italiani prima e dopo i 14
anni – Napoli
Pre-adolescenti e lavoro precoce: possibili percorsi verso l’esclusione
sociale – Milano
Dimensione Dimensione metropolitana metropolitana
Esperienze di lavoro Esperienze di lavoro precoceprecoce
A partire dal concetto di ciclo di vita, l’ampio panorama dei lavori minorili prima
e dopo i 14 anni
LLAA
VVOO
RR
II
MM
IINN
00RR
IILL
II
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Risultati (I) – Attività di strada Risultati (I) – Attività di strada e lavori precoci tra i minori immigrati a e lavori precoci tra i minori immigrati a RomaRoma
Le attività di strada dei Le attività di strada dei minori dell’Est Europa, minori dell’Est Europa, appartenenti spesso a appartenenti spesso a
comunità Romcomunità Rom
Povertà, marginalità sociale e Povertà, marginalità sociale e transitorietà dei progetti transitorietà dei progetti
migratori familiarimigratori familiari
I lavori precoci dei I lavori precoci dei bambini cinesibambini cinesi
Evidenze della marginalità e dello
sfruttamento anche tra i minori italiani
Un supporto al progetto Un supporto al progetto migratorio familiare e migratorio familiare e
comunitario di tipo comunitario di tipo imprenditorialeimprenditoriale
Attività di cura e ‘lavori e Attività di cura e ‘lavori e lavoretti in nero’ tra lavoretti in nero’ tra
deprivazione economica, deprivazione economica, fenomeni di fenomeni di
assistenzialismo e assistenzialismo e abbandono scolastico abbandono scolastico
Consapevolezza diffusa della presenza di lavoro tra minori di origine
nordafricana ed albanese nelle zone metropolitane periferiche, ma difficoltà a raccogliere testimonianze dirette per
la loro clandestinità
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Oltre le istituzioni e la scuola, le famiglie Oltre le istituzioni e la scuola, le famiglie e le logiche dei clan territorialie le logiche dei clan territoriali
Risultati (II) – Lavori minorili a Risultati (II) – Lavori minorili a NapoliNapoli
Bambini e pre-adolescenti italiani tra
Attività di cura della Attività di cura della casa e dei familiaricasa e dei familiari
Lavori da piccoli adulti Lavori da piccoli adulti nel settore del nel settore del
commercio e nella commercio e nella produzione di materiali produzione di materiali
in pellein pelle
Primi riscontri della diffusione di attività di strada tra i minori immigrati
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Risultati (III) – Pre-adolescenti e lavoro precoceRisultati (III) – Pre-adolescenti e lavoro precocea a MilanoMilano – I percorsi riscontrati: tra forme – I percorsi riscontrati: tra forme di integrazione parziale e fenomeni di marginalitàdi integrazione parziale e fenomeni di marginalità
Il Il SaltuarioSaltuario: qualche : qualche lavoretto ogni tanto in lavoretto ogni tanto in famiglia o presso terzi, famiglia o presso terzi, per superare la noia dei per superare la noia dei
banchibanchi
Il Il FamiliareFamiliare: sostenere : sostenere la microimpresa della la microimpresa della
famigliafamiglia
Il Lavoratore-lavoratore: un
impegno a tempo pieno
Il Rinunciatario: tra aspirazioni personali e
mancanza di un contesto incentivante
Il Il NullafacenteNullafacente: il più : il più a rischioa rischio
• Il Il lavoro precocelavoro precoce come risultato di valori familiari condivisi come risultato di valori familiari condivisi
• Il Il lavoro precocelavoro precoce: un mezzo per ottenere beni di consumo secondari tra : un mezzo per ottenere beni di consumo secondari tra percezione della scuola come luogo del disagio e difficoltà a progettare un percezione della scuola come luogo del disagio e difficoltà a progettare un
futurofuturo
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Alcune riflessioni conclusive (I)Alcune riflessioni conclusive (I)LINEE DI CONNESSIONE TRA LE ESPERIENZE DI LAVORO PRECOCE E
Alcune condizionisocio-economiche
FAMILIARI
TERRITORIALI
Diffusione della micro-impresaindividuale e familiare
Ricchezza territoriale e altilivelli di consumo familiare
Diffusione di modelliintergenerazionali di inserimentoal lavoro con poca formazione
Lavoro sommerso dei familiariadulti
A rischio di povertà: famiglienumerose con redditi precari edinstabili
Fenomeni di marginalità socio-economica familiare e/ocomunitaria
DA
NORD
A
SUD
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Alcune riflessioni conclusive (II)Alcune riflessioni conclusive (II)
LINEE DI CONNESSIONE TRA LE ESPERIENZE DI LAVORO PRECOCE E
Alcune condizionidell’infanzia e
dell’adolescenza
Discontinuità ed interruzionedei percorsi scolastico-formativinel passaggio dalla scuoladell’obbligo a quella superiore:dal 28%al 32%
L’obbligo scolastico traevasione ed assolvimento diuna tappa formale
Diffusione di forme di disagioe marginalità sociale
Prevalenza di condizioni didifficile reversibilità socio-individuale
DA
NORD
A
SUD
28
Alcune riflessioni conclusive (III)Alcune riflessioni conclusive (III)
Lavori precoci tra culture territoriali e destini sociali:
alcune domande aperte
E soprattutto, quali sono le ricadute che le diffuse trasformazioni di attività infantili e pre-adolescenziali in lavori e lavoretti in nero possono avere sia, in senso ampio, sull’amplificazione dei fenomeni dell’economia sommersa, sia sulle condizioni di vita degli individui, come bambini e adolescenti di oggi e cittadini e lavoratori di domani?
Fin dove è possibile tracciare i limiti che segnano l’eventuale passaggio dal semplice aiuto familiare a forme di lavoro precoce?
E’ sufficiente la dicotomia stagionalità o saltuarietà vs continuatività o quella frequenza scolastica vs abbandono del percorso formativo?
Ciclo di vitaCiclo di vita ed esperienze di lavoro precoce: ed esperienze di lavoro precoce:continuare a studiare il lavoro minorile sulla base di approcci continuare a studiare il lavoro minorile sulla base di approcci
diacronici diacronici