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I trasferimenti intergovernativi (Bosi, Cap. 4)
A.A 2011‐2012
Prof. Stefano Capri (a cura)
Le domande
In tutti i modelli di decentramento/federalismo sono presenti trasferimenti di risorse dal centro alla periferia.
In misura diversa, tanto minori, quanto maggiore èl’autonomia dei livelli inferiori
•A quali motivazioni rispondono i trasferimenti?
•Di quali tipologie possono essere?
•Quali sono i loro effetti economici e distributivi?
Motivazioni dei trasferimenti intergovernativi
1) Integrazione di carenze di risorse per consentire consumi minimi di servizi (tendenza naturale)
• Concorrenza fiscale
• Effetto Baumol
2) Redistribuzione per ragioni di efficienza
• Effetti di traboccamento
3) Redistribuzione per ragioni di equità
• Trasferimenti perequativi
4) Finanziamento di spese di investimento in presenza di vincoli all’indebitamento
Motivazioni dei trasferimenti intergovernativi
(Carenze di risorse per consentire consumi minimi di servizi)
Concorrenza fiscale• Un tema di crescente importanza, soprattutto a livello
transnazionale
• Le motivazioni della concorrenza sono l’attrazione di persone, ma più spesso imprese, nel territorio locale a cui si associano effetti economici o politici positivi
• La presenza di effetti positivi non è però scontata e va verificata e argomentata caso per caso (migrazioni, investimenti diretti in regioni sottosviluppate)
Motivazioni dei trasferimenti intergovernativi
(Carenze di risorse per consentire consumi minimi di servizi)
Effetto Baumol• La produttività del lavoro cresce a ritmi diversi
tipicamente industria (elevata) e molti servizi (bassa)
• Nel medio periodo questo comporta una modificazione dei prezzi relativi
• La produttività del lavoro è più lenta nei servizi che hanno un forte contenuto di lavoro che richiede adattamento a situazioni particolari (lavoro di cura, asili nido, ecc.)
3) Redistribuzione per ragioni di equità
• Trasferimenti perequativi• A livello degli enti o degli individui? bisognosi; standard assistenziali; diverso reddito delle popolazioni servite
4) Finanziamento di spese di investimento in presenza di vincoli all’indebitamento
• Meglio centralizzare l’indebitamento pubblico
MOTIVAZIONI DEI TRASFERIMENTI INTERGOVERNATIVI(correzione degli spillover attraverso sussidi)
Redistribuzione per ragioni di efficienza
Effetti di traboccamento (Spillover)
Comune AComune AComune BComune B
SpilloverSpillover
Distribuzione Distribuzione territoriale territoriale dei beneficidei benefici
I trasferimenti intergovernativi possono essere disegnati in modo diverso in relazione a:
Ammontare• Discrezionali/Automatici• Limitati(closed‐end)/Illimitati(open‐end)
Utilizzo• Non condizionati/condizionati
Modalità di distribuzione• Cofinanziamento (matching)/in somma fissa (non‐matching)
I trasferimenti intergovernativi possono essere disegnati in modo diverso in relazione a:
Ammontare
• Discrezionali/Automatici
• Limitati(closed‐end) a programmi specifici e con un ammontare massimo (e.g. sostegno alla povertà)
• Illimitati(open‐end): il centro finanzia tutti gli aventi diritto
Tipologia dei trasferimenti intergovernativi
Modalità di distribuzione
• Somma fissa (non‐matching o lump sum)
• Cofinanziamento (matching)
– solitamente espressi in % della spesa autonomamente decisa dall’ente locale, hanno la funzione di responsabilizzazione del livello inferiore di governo
Utilizzo
• Non condizionati– Utilizzabili senza vicoli di funzione
• Condizionati‐ Utilizzabili solo per la funzione destinata (funzioni delegate ‐ servizi con rilevanti effetti esterni‐ standard minimi imposti dall’autorità centrale
Tipologia dei trasferimenti intergovernativi
Effetti economici dei trasferimenti
L’analisi che segue è rilevante soprattutto
• per i trasferimenti ad integrazione delle risorse
• o per quelli con finalità incentivanti
Il problema è valutare l’efficacia dei trasferimenti nello stimolare l’offerta dei servizi locali
Gli effetti dei trasferimenti
Gli strumenti di analisi utilizzatiSi massimizza:
1. il benessere del governo centrale, nell’ipotesi che esso sia in grado di rappresentare correttamente il benessere dei governi decentrati (visione paternalistica)
2. Il benessere dei membri dell’ente locale (di difficile rappresentazione ‐ Teorema di Arrow) (visione individualistica)
3. Si massimizza il benessere dell’elettore mediano
Gli effetti dei trasferimenti
Consideriamo il terzo approccio
L’elettore mediano
In tale approccio, il massimo benessere dell’elettore mediano coincide con il benessere della comunitàlocale, o comunque è coerente con i meccanismi di decisione politica democratica a livello locale.
Gli effetti dei trasferimenti
L’approccio seguito è soggetto ad ipotesi:
• le stesse già viste per il teorema del decentramento di Oates (comunità di cittadini con preferenze largamente omogenee)
e inoltre:• l’elettore mediano sia sempre lo stesso soggetto, prima e
dopo il trasferimento;• le decisioni di spesa dell’autorità locale siano effettivamente
prese in accordo con le preferenze espresse dall’elettore mediano: l’autorità massimizza l’utilità dell’elettore mediano.
Gli effetti dei trasferimenti
L’apparato tecnico utilizzato è quello delle curve di indifferenzeGli aspetti fondamentali, come nella teoria del consumo, sono
costituiti da:
• Effetto reddito: i trasferimenti dal centro aumentano il reddito dei cittadini (dell’elettore mediano)
• Effetto sostituzione: i trasferimenti possono essere disegnati in modo da modificare il prezzo (costo) relativo del servizio pubblico rispetto agli altri beni a cui è diretta la spesa dei cittadini (dell’elettore mediano)
Gli effetti dei trasferimenti
I trasferimenti possono quindi avere, in definitiva, tre diversi effetti:
a) addizionalità diretta netta: che sia generale o specifico il trasferimento risulta efficace nel finanziare servizi pubblici locali che non sarebbero stati altrimenti prodotti (e questa è la sua finalità propria);
b) addizionalità indiretta netta. Si tratta di un effetto che può esser conseguito da un trasferimento specifico che stimoli anche, pur senza volerlo, il consumo di altri servizi pubblici diversi da quello al cui finanziamento è diretto.
c) spiazzamento. Si verifica quando il trasferimento centrale èusato impropriamente dall’ente locale non già per ampliare la propria offerta di servizi pubblici ma per sostituire le impostelocali come fonte di finanziamento del medesimo ammontare di servizi.
Gli effetti dei trasferimenti
Esaminiamo alcuni casi
• trasferimento non condizionato lump‐sum
• trasferimento condizionato non‐matching closed‐end
• trasferimento matching open‐end
• trasferimento matching closed‐end
Gli effetti dei trasferimenti
Per le ipotesi fatte (teoria dell’elettore mediano)
i trasferimenti si traducono in aumenti delle risorse disponibile dell’elettore mediano stesso, che è vincolato ad un vincolo di bilancio e le cui preferenze tra servizio pubblico e altri beni (privati) sono rappresentato da un sistema di curve di indifferenza.
XX22
XX11
PPII
HHOO
BB
AA
-- PP11/P/P22
II11II22
Trasferimento non condizionato in somma fissa Trasferimento non condizionato in somma fissa (lump(lump--sum) (xsum) (x11 il servizio, xil servizio, x22 tutti gli altri beni)tutti gli altri beni)
QQLL
UU
EE
DDAddizionalitàindiretta netta
Addizionalitàdiretta netta
Trasferimento lump‐sum
• Addizionalità diretta netta: si verifica in quanto aumenta il consumo del servizio X1 a cui è diretto il trasferimento
• Addizionalità indiretta netta e spiazzamento. Può essere rappresentata dall’aumento del consumo di X2, se X2 rappresentasse altri servizi pubblici. – Se X2 è solo beni privati si ha lo spiazzamento
Trasferimento condizionato non‐matching
• Si trasferisce una quantità di servizio pubblico (condizionato) a cui non corrisponde alcun costo per l’elettore mediano (non‐matching)
• Ha l’effetto di imporre all’elettore mediano un consumo del servizio almeno pari al trasferimento (se il trasferimento fosse non condizionato l’elettore raggiungerebbe un livello di benessere superiore potrebbe scegliere altri servizi)
• Il trasferimento consiste in un sussidio pari a T euro per ogni unità di servizio pubblico consumata (open‐end perché non c’è un vincolo alla somma che il livello superiore di governo intende spendere)
• Il vincolo di bilancio prima era:
R = p1X1+ p2X2
Ora è
R =(p1‐T) X1+ p2X2
Trasferimento matching open‐end
XX22
XX11
PPII
HHOO
BB
AACC
--(P(P11--T)/PT)/P22
--PP11/P/P22
NNFF
II11II22
TRASFERIMENTO MATCHING OPENTRASFERIMENTO MATCHING OPEN--ENDEND
......
ZZ
JJ
..GG
FP= sussidio ricevuto
XX22
XX11
PP
HH
OO
BB
AACC
NNFF
CONFRONTO TRA TRASFERIMENTO CONDIZIONATO CONFRONTO TRA TRASFERIMENTO CONDIZIONATO LUMPLUMP--SUM E MATCHING OPENSUM E MATCHING OPEN--ENDEND
......
ZZ
..GG
• Il trasferimento consiste in un sussidio pari a T euro per ogni unità di servizio pubblico consumata (open‐end perché esiste un vincolo alla somma che il livello superiore di governo intende spendere)
• Il vincolo di bilancio prima era:
R = p1X1+ p2X2
Ora è
R =(p1‐T) X1+ p2X2
Trasferimento matching closed‐end
XX22
XX11
PP
OO
BB
AACC
NN
II11II22
TRASFERIMENTO MATCHING CLOSEDTRASFERIMENTO MATCHING CLOSED--ENDEND
....
ZZ
JJ
..GG
RR..
Il trasferimento non può superare CZ (closed end): fino a OL il consumo è matching,poi è in somma fissa
LL
(vincolo stringente il consumo ottimale OP > OL)
XX22
XX11
PP
OO
BB
AACC
NN
II11II22
TRASFERIMENTO MATCHING CLOSEDTRASFERIMENTO MATCHING CLOSED--ENDEND
....
ZZ
JJ
..GG
(vincolo non stringente il consumo ottimale OP< OL)
LL
Gli effetti dei trasferimenti
•L’analisi svolta mostra che fissare la forma del trasferimento significa fissare il vincolo di bilancio
•Le forme di trasferimento che inducono maggiore consumo di servizio pubblico sono i sussidi condizionati lump‐sum e i sussidi matching
•Questi ultimi vedono all’opera anche effetti di sostituzione e quindi sono potenzialmente più distorsivi
•Se la finalità del trasferimento fosse solo perequativa sarebbe meglio usare trasferimenti lump‐sum
Critiche all’approccio dell’elettore mediano
1) le decisioni dell’ente locale non necessariamente riflettono quelle degli elettori: ragioni ideologiche, esistenza di vincoli imposti centralmente, fattori socioeconomici, applicazione di regole incrementali nella determinazione del bilancio, ecc..
2) La regola della maggioranza non è in grado di garantire che l’aggregazione delle preferenze individuali dia luogo a un ordinamento di scelte collettive transitivo.
Critiche all’approccio dell’elettore mediano
Il teorema dell’elettore mediano vale infatti in ipotesi molto restrittive: • il voto deve riguardare la semplice scelta fra due alternative
(non ci devono essere scelte multivariate);•la distribuzione delle preferenze individuali è normale (preferenze single peaked); •la votazione avviene a maggioranza;•tutti gli aventi diritti votano (se non si sa quali cittadini votano non è infatti possibile individuare l’elettore mediano);•si conoscono i costi delle alternative di spesa fra cui si è chiamati a scegliere;•non ci sono comportamenti strategici: i cittadini votano secondo le loro preferenze senza cercare alleanze con gli altri votanti.
Critiche all’approccio dell’elettore mediano
Due ulteriori problemi dell'approccio che fa riferimento alle preferenze dell’elettore mediano:
‐ ignora i problemi redistributivi (come sempre avviene quando si ricorre alla logica di un agente rappresentativo della collettività, che è analogo ad ipotizzare agenti identici);
‐ l’identità stessa dell’elettore mediano può cambiare per gli effetti che l’insieme delle imposte locali e centrali e dei trasferimenti intergovernativi esercitano sul reddito disponibile degli elettori.
Nell’analisi fatta un sussidio lump‐sum è equivalente ad un aumento del reddito disponibile dell’elettore mediano.Questa equivalenza non si verifica nella realtà e i soldi che vengono trasferiti sotto forma di sussidi dal centro alla periferia sono invece preferenzialmente utilizzati nei servizi pubblici I soldi restano attaccati là ove si posano (effetto carta moschicida)Ciò mette in crisi l’approccio fin qui esposto. Tra le varia scuole critiche vi è quella della Public Choice (le inefficienze derivano dalla presenza di obiettivi dei politici e burocrati inconflitto con quelle dei cittadini)
Il Fly‐paper effect
E’ una teoria molto famosa nell’ambito della scuola della Public Choice
La Public Choice è un campo dell’economia pubblica che analizza i problemi introducendo nella teoria anche il comportamento dei burocrati o dei governi, a cui sono attribuiti obiettivi diversi da quelli dei cittadini.
Gli obiettivi dei politici sono il mantenimento del potere, essere rieletti
Per i burocrati di amministrare budget sempre più grandi perché da ciò dipende il loro prestigio e reddito
Public Choice
Le teorie della Public Choice raggiungono per lo piùconclusioni molto ostili all’intervento pubblico.
Uno dei suoi massimi esponenti è il premio Nobel James Buchanan
Politici a burocrati hanno obiettivi diversi da quelli dei cittadini: ciò è causa di inefficienze
Public Choice
Niskanen è uno dei primi a esaminare il comportamento dei burocrati.
• Si suppone che essi abbiano informazioni private sui costi marginali e sui vantaggi marginali dei servizi pubblici e usino questo privilegio informativo per allargare il budget da essi amministrato.
Il modello di Niskanen
Nell’ambito del modello di Niskanen è possibile fornire una spiegazione del Flypaper effect.
Se c’è un trasferimento dal centro a un ente locale, questo si traducein una riduzione del costo medio del servizio.Di ciò approfitteranno i manager pubblici per allargare il bilancio
Se il trasferimento fosse dato direttamente ai cittadini, la domanda del servizio pubblico sarebbe aumentata (se il servizio pubblico ha un’elasticità positiva rispetto al reddito), ma l’incremento sarebbe stato probabilmente minore.
In tal modo il Flypaper effect risulta spiegato dalla volontà dei manager di approfittare del trasferimento per allargare il bilancio, spendendo più del livello efficiente.
Il modello di Niskanen e il Flypaper effect
MODELLI DI TRASFERIMENTI PEREQUATIVI
Modelli di trasferimenti perequativi
Domande
• Quanta perequazione deve essere fatta?
• Come evitare comportamenti strategici/opportunistici da parte degli enti locali?
Modelli di trasferimenti perequativi
• Spesa storica (si pretende dal Centro il finanziamento non finanziabile con risorse proprie, e nella difficoltàdei costi standard, si garantisce la spesa consolidata nel tempo
• Performance (risorse pari alla differenza fra fabbisogno standard e gettito effettivo dell’ente)
• Capacità (risorse pari alla differenza fra fabbisogno standard e gettito potenziale – tiene costo dell’evasione‐ dell’ente)
• Potenziale fiscale (risorse pari alla differenza tra l’aliquota introdotta nell’ente locale e quella media nazionale)
Modelli di trasferimenti perequativiIpotesi
Responsabilità dell’ente locale
• nell’impiego efficiente delle risorse
• e nell’uso della propria autonomia fiscale
Diversi enti locali • Con popolazione omogenea• Una sola imposta proporzionale• Con diversa base imponibile • Libertà dell’ente locale di determinare:
– l’aliquota dell’imposta– il livello della spesa pubblica
Modelli di trasferimenti perequativiIpotesi
Si fa riferimento sempre a grandezze
(base imponibile, imposte e spesa pubblica)
in termini pro‐capite
Modelli di trasferimenti perequativiIpotesi
Modelli di trasferimenti perequativi
Definizione di alcune variabili
ti aliquota dell’imposta localeBi base imponibileTi= tiBi gettito dell’imposta locale Gi spesa effettiva localeTRi trasferimento dal governo
centraleAi=Ti+TRi risorse complessive del
governo locale
La spesa storica
• Non è un “modello”, ma la rappresentazione di una prassi molto comune
• Poco raccomandabile
La spesa storica
Si =Gi – Ti fabbisogno dell’ente locale
TRi = Si trasferimento dello Stato
Ai = Ti+TRi= Gi dotazione di ciascun ente
Dati di base EL 1 EL 2 EL3
Bi,base imponibile 1000 2000 3000B*i, b.i.standard 2000 2000 2000ti, aliquota 0,05 0,05 0,05t*i,aliq. standard 0,05 0,05 0,05Ti=ti Bi 50 100 150T*=t* B*=A* 100 100 100Gi 90 100 110Si=Gi-Ti 40 0 -40
Spesa storicaTRi= Si 40 0 -40Ai=Ti + TRi 90 100 110Fondo centrale= Sum Tri 0
Dati di base EL 1 EL 2 EL3
Bi,base imponibile 1000 2000 3000B*i, b.i.standard 2000 2000 2000ti, aliquota 0,05 0,02 0,05t*i,aliq. standard 0,04 0,04 0,04Ti=ti Bi 50 40 150T*=t* B*=A* 80 80 80Gi 90 100 110Si=Gi-Ti 40 60 -40
Spesa storicaTRi= Si 40 60 -40Ai=Ti + TRi 90 100 110Fondo centrale= Sum Si 60
Dati di base EL 1 EL 2 EL3
Bi,base imponibile 1000 2000 3000B*i, b.i.standard 2000 2000 2000ti, aliquota 0,05 0,05 0,05t*i,aliq. standard 0,05 0,05 0,05Ti=ti Bi 50 100 150T*=t* B*=A* 100 100 100Gi 90 130 110Si=Gi-Ti 40 30 -40
Spesa storicaTRi= Si 40 30 -40Ai=Ti + TRi 90 130 110Fondo centrale= Sum Tri 30
Il modello della performance
• L’idea è di commisurare i trasferimenti al fabbisogno degli enti e non alla spesa effettiva.
• Implica la definizione di un fabbisogno standard
Il modello della performance
Fabbisogno standard: A*
TRi =A* ‐ Tidove
A* = t* B* base imponibile standard x aliquota standardTi = ti Bi base imponibile x aliquota
Ai = Ti+TRi= A*
Bi,base imponibile 1000 2000 3000B*i, b.i.standard 2000 2000 2000ti, aliquota 0,05 0,05 0,05t*i,aliq. standard 0,05 0,05 0,05Ti=ti Bi 50 100 150T*=t* B*=A* 100 100 100Gi 90 100 110Si=Gi-Ti 40 0 -40PerformanceA*i 100 100 100TRi= A*i- Ti 50 0 -50Ai=Ti + TRi = A*i 100 100 100Fondo centrale= Sum Tri 0
Bi,base imponibile 1000 2000 3000B*i, b.i.standard 2000 2000 2000ti, aliquota 0,05 0,05 0,05t*i,aliq. standard 0,05 0,05 0,05Ti=ti Bi 50 100 150T*=t* B*=A* 100 100 100Gi 90 130 110Si=Gi-Ti 40 30 -40PerformanceA*i=T*i 100 100 100TRi= A*i- Ti 50 0 -50Ai=Ti + TRi = A*i 100 100 100Fondo centrale= Sum Tri 0
Bi,base imponibile 1000 2000 3000B*i, b.i.standard 2000 2000 2000ti, aliquota 0,05 0,03 0,05t*i,aliq. standard 0,04 0,04 0,04Ti=ti Bi 50 60 150T*=t* B*=A* 87 87 87Gi 90 100 110Si=Gi-Ti 40 40 -40PerformanceA*i 100 100 100TRi= A*i- Ti 50 40 -50Ai=Ti + TRi = A*i 100 100 100Fondo centrale= Sum Tri 40
Il modello della performance
• Il Fabbisogno standard non è necessariamente uguale per tutti gli enti locali.
• Possono esservi ragioni che spiegano differenze di fabbisogno standard
• Si identificano “pesi” o coefficienti in grado di tenere conto di queste differenza di fabbisogno standard.
Il modello della performance
Fabbisogno standard ponderato
Ai* = mi(x1, x2, ..,xn) A*
Dove
mi =indici di fabbisogno relativo (=1 per l’ente medio)
Ai = Ti+TRi= Ai*
Dati di base EL 1 EL 2 EL3
Bi,base imponibile 1000 2000 3000B*i, b.i.standard 2000 2000 2000ti, aliquota 0,05 0,05 0,05t*i,aliq. standard 0,05 0,05 0,05Ti=ti Bi 50 100 150T*=t* B*=A* 100 100 100Gi 90 100 110Si=Gi-Ti 40 0 -40Performance ponderatami 1,5 1,0 0,8A*ip=A*i*mi 150 100 80TRi= A*i- Ti 100 0 -70Ai=Ti + TRi = A*i 190 100 40Fondo centrale= Sum Tri 30
Il modello della capacita’
• Affronta la causa di irresponsabilità lasciata aperta dal modello della performance.
• Il trasferimento è pari alla differenza tra spesa standard e gettito standard
Il modello della capacita’
• Il gettito standard è dato dal prodotto tra aliquota standard e base imponibile effettiva
• L’aliquota standard è determinata dal governo centrale. Spesso è vicina al valore dell’aliquota media
Il modello della capacita’
Aliquota standard: t* è una media ponderata delle aliquote effettive, pesata con le basi imponibili dei vari enti
TRi =A* ‐ t*Bi
Ai = Ti+ TRi = tiBi+ A*‐t*Bi= A*+ (ti‐t*)Bi
Dati di base EL 1 EL 2 EL3
Bi,base imponibile 1000 2000 3000B*i, b.i.standard 2000 2000 2000ti, aliquota 0,05 0,05 0,05t*i,aliq. standard 0,05 0,05 0,05Ti=ti Bi 50 100 150A* 100 100 100Gi 90 100 110Si=Gi-Ti 40 0 -40CapacitàTRi = A*-t* Bi 50 0 -50Ai=Tì+TRi=Bi(t-t*)+A* 100 100 100Fondo centrale= Sum Tri 0
Dati di base EL 1 EL 2 EL3
Bi,base imponibile 1000 2000 3000B*i, b.i.standard 2000 2000 2000ti, aliquota 0,05 0,02 0,05t*i,aliq. standard 0,05 0,05 0,05Ti=ti Bi 50 40 150A* 100 100 100Gi 90 100 110Si=Gi-Ti 40 60 -40CapacitàTRi = A*-t* Bi 50 0 -50Ai=Tì+TRi=Bi(t-t*)+A* 100 40 100Fondo centrale= Sum Tri 0
B*i, b.i.standard 2000 2000 2000ti, aliquota 0,05 0,05 0,05t*i,aliq. standard 0,05 0,05 0,05Ti=ti Bi 50 100 150T*=t* B*=A* 100 100 100Gi 90 100 110Si=Gi-Ti 40 0 -40Performance ponderatami 1,5 1,0 0,8A*ip=A*i*mi 150 100 80TRi= A*i- Ti 100 0 -70Ai=Ti + TRi = A*i 190 100 40Fondo centrale= Sum Tri 30
Il modello della capacita’(versione canadese)
• In questo modello la perequazione viene operata non sul versante della spesa, ma su quello delle entrate
• Il concetto rilevante è la capacità fiscale
Dati di base EL 1 EL 2 EL3
Bi,base imponibile 1000 2000 3000B*i, b.i.standard 2000 2000 2000ti, aliquota 0,05 0,05 0,05t*i,aliq. standard 0,05 0,05 0,05Ti=ti Bi 50 100 150A* 100 100 100Gi 90 100 110Si=Gi-Ti 40 0 -40CapacitàTRi = A*-t* Bi 50 0 -50Ai=Tì+TRi=Bi(t-t*)+A* 100 100 100Fondo centrale= Sum Tri 0
Il modello della capacita’(versione canadese)
Poiché A*=t*B*
I risultati non sono diversi dal modello già esaminato
Sono diverse le informazioni necessarie al governo centrale per implementarlo
Il modello della capacita’(versione canadese)
Il trasferimento è pari alla differenza tra t*B* e la capacità fiscalet*B
Il modello della capacità(versione canadese)
A*=t*B*
TRi =A* ‐ t*Bi = t*(B*‐ Bi)
Ai = Ti+ TRi = t*B* + (ti‐t*)Bi
Il modello del potenziale
• Si pone l’obiettivo di premiare e incentivare lo sforzo fiscale
• Nel modello capacità canadese TR= t*(B*‐B)
• Qui si sostituisce a t* l’aliquota t
• Se t aumenta aumenta il trasferimento
Il modello del potenziale
TRi = t (B*‐ Bi)
Ai = Ti+ TRi = tBi + tB* ‐tBi = tB*
Dati di base EL 1 EL 2 EL3Bi,base imponibile 1000 2000 3000B*i, b.i.standard 2000 2000 2000ti, aliquota 0,05 0,05 0,05t*i,aliq. standard 0,05 0,05 0,05Ti=ti Bi 50 100 150T*=t* B*=A* 100 100 100Gi 90 100 110Si=Gi-Ti 40 0 -40PotenzialeTRi = ti(B* - Bi) 50 0 -50Ai = tiB* 100 100 100Fondo centrale= Sum Tri 0SFi = ti/t* 1,0 1,0 1,0Ai/SFi 100 100 100
Dati di base EL 1 EL 2 EL3Bi,base imponibile 1000 2000 3000B*i, b.i.standard 2000 2000 2000ti, aliquota 0,05 0,06 0,05t*i,aliq. standard 0,05 0,05 0,05Ti=ti Bi 50 120 150T*=t* B*=A* 100 100 100Gi 90 100 110Si=Gi-Ti 40 -20 -40PotenzialeTRi = ti(B* - Bi) 50 0 -50Ai = tiB* 100 120 100Fondo centrale= Sum Tri 0SFi = ti/t* 1,0 1,2 1,0Ai/SFi 100 100 100
Dati di base EL 1 EL 2 EL3Bi,base imponibile 1000 2000 3000B*i, b.i.standard 2000 2000 2000ti, aliquota 0,05 0,05 0,06t*i,aliq. standard 0,05 0,05 0,05Ti=ti Bi 50 100 180T*=t* B*=A* 100 100 100Gi 90 100 110Si=Gi-Ti 40 0 -70PotenzialeTRi = ti(B* - Bi) 50 0 -60Ai = tiB* 100 100 120Fondo centrale= Sum Tri -10SFi = ti/t* 1,0 1,0 1,2Ai/SFi 100 100 100
Dati di base EL 1 EL 2 EL3
Bi,base imponibile 1000 2000 3000B*i, b.i.standard 2000 2000 2000ti, aliquota 0,05 0,05 0,05t*i,aliq. standard 0,05 0,05 0,05Ti=ti Bi 50 100 150T*=t* B*=A* 100 100 100Gi 90 100 110Si=Gi-Ti 40 0 -40CapacitàTRi = A*-t* Bi 50 0 -50Ai=Tì+TRi=Bi(t-t*)+A* 100 100 100Fondo centrale= Sum Tri 0Dati di base EL 1 EL 2 EL3
Conclusioni
• L’orientamento prevalente in Italia è di realizzare modelli della capacità fiscale.
• C’è una certa oscillazione tra la scelta del modello “spesa” rispetto al modello “canadese”.
Conclusioni
• La scelta è fortemente condizionata dal fabbisogno informativo necessario per implementare ciascun modello
• Sono forti le resistenze dei politici ad abbandonare modelli legati alla spesa storica