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Il disagio psicologico e le costrittività organizzative negli ambienti di lavoro.
Strumenti di prevenzione possibili. Ruolo degli Spisal
Padova, 15 novembre 2006
Centro di riferimento del disagio lavorativoEsperienza nell’analisi di casi di disagio
occupazionale 2003-2006
Prof. Luigi PerbelliniDipartimento di Medicina e Sanità Pubblica -
Medicina del Lavoro - UNIVERSITÀ DI VERONA
CENTRO PER L’ANALISI DEI RISCHI E DELLE PATOLOGIE PSICO-SOCIALI
DI ORIGINE LAVORATIVA Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica – Università di Verona
Riferimento regionale per gli SPISAL per la diagnosi delle
patologie da disagio lavorativo. Osservatorio Regionale
(DGR 4407/05 – Regione Veneto)
Network Nazionale per la Prevenzione del Disagio Psico-sociale in ambito lavorativo
- ISPESL
CENTRO PER L’ANALISI DEI RISCHI E DELLE PATOLOGIE PSICO-SOCIALI DI ORIGINE LAVORATIVA
Si propone di stabilire relazioni con gli altri Dipartimenti e con altre Facoltà interessati al tema, al fine di rappresentare il contenitore di molteplici competenze.
É aperto al confronto con altre strutture del Sistema Sanitario Nazionale ed organizzazioni che operino nello stesso settore in Italia e all’estero, a partire dalle Università.
Opera sulla base del programma approvato dal Comitato scientifico costituito presso il Centro.
Il gruppo di lavoro coinvolto in forma diretta nella “diagnostica e cura dei disturbi psico-sociali”:Medici del Lavoro: dr. Luciano Romeo, dr. Silvia Tisato, dr. Silvia Dal Ponte, dr. Emanuele Quintarelli, dr. Alberto Locatelli, dr. Anna Rocchetto, prof. Luigi PerbelliniPsichiatra: dr. Giuseppe ImperadorePsicologi Clinici: dr. Marcella Parise, dr. Roberta Siani, dr. Luisa Pelizza
CENTRO PER L’ANALISI DEI RISCHI E DELLE PATOLOGIE PSICO-SOCIALI DI ORIGINE LAVORATIVA
Altri collaboratori strettamente coinvolti per l’organizzazione del Centro e per specifici progetti:
Psicologo del Lavoro: dr. Antonia BallottinGiuslavorista: prof. Laura CalafàMedici del Lavoro: dr Marco Renso e dr
Luciano MarchioriEconomista: prof. Federico Testa
Impostare un programma di diagnostica clinico-psicologica per i lavoratori con disturbi attribuibili a condizioni di distress vissuto in ambito lavorativo;Diffondere informazioni sul benessere organizzativo, anche attraverso specifici percorsi didattici; assistere i componenti del gruppo nelle iniziative di tipo formativo sul tema;promuovere il dialogo con il mondo delle imprese e delle amministrazioni pubbliche. Approfondire strumenti di valutazione e metodi di prevenzione dei rischi attribuibili a forme di distress (compresi mobbing e burn out) nell’ambiente di lavoro;effettuare ricerche, di natura teorica ed empirica;
Obiettivi del Centro Curva gaussian
a
Gli obiettivi verranno perseguiti attraverso la progettazione e realizzazione di
un centro documentazione sui problemi psico-sociali di origine lavorativa; un sito Internet, anche per l’impiego delle tecnologie di e-learning;attività di informazione e formazione;pubblicazioni, anche in formato elettronico;accordi di collaborazione e di ricerca con le imprese, le amministrazioni pubbliche e le parti sociali;organizzazione di incontri di studio interdisciplinari, convegni e seminari.
Attività di valutazione clinico-diagnostica:Metodi
Valutazione da parte di medici del lavoro; Visita psichiatrica; Test psico-diagnostici (MMPI2, Mood scale, Reattivo di
disegno di Wartegg) somministrati ed interpretati da psicologo qualificato;
Altri test: questionario ISPESL, GHQ (General Health Questionnarie - Goldberg 1972) .
N.B. Vi è un gruppo di lavoro nazionale che sta discutendo sulle procedure diagnostiche minimali per queste psicopatologie.
PROCEDURE OPERATIVE
Coinvolgimento dei medici competenti aziendali, psichiatri e medici curanti;
Supporto psicologico;
Segnalazione dei casi allo SPISAL e compilazione primo certificato medico di malattia professionale all’INAIL
Verifica dell’evoluzione della situazione lavorativa
E’ già funzionante l’Osservatorio epidemiologico che la Regione Veneto ci ha chiesto di attivare.
N. SOGGETTI ESAMINATI: 147
9
4355
40
29
010203040506070
Anno2003
Anno2004
Anno2005
Anno2006
Visite prenotate
Visite effettuate
n. so
gget
ti
N. RESIDENZA
11ALTRE CITTA’
3VICENZA
2ROVIGO
6PADOVA
1BELLUNO
9VENEZIA
5TREVISO
110VERONA
N. INVIATI DA
22AVVOCATO
23MEDICO CURANTE
21MEDICO DEL LAVORO
3CONS. PARITÀ/CONS. FIDUCIA/CENTRO
ANTIMOBBING
4INAIL
7ALTRO
9PSICOLOGO
9SPISAL
19MEDICO SPECIALISTA
30SINDACATO
N. SOGGETTI ESAMINATI: 147
8BANCA/ENTI ASSICUR.
15SANITÀ
51 (34,7%)TOTALE
3ISTITUTI FORMATIVI
96 (65,3%)TOTALE
12SCUOLA
24PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (Agenzia delle Entrate, Provincia, Ministero di Grazia e Giustizia, Comuni ecc…)
SETTORE PUBBLICO (n. soggetti)
29SERVIZI
27INDUSTRIA
SETTORE PRIVATO (n. soggetti)29 COMMERCIO
N. SOGGETTI ESAMINATI: 147
7DIRIGENTE14ALTRO (O.T.A., CUSTODE,
ASSISTENTE SOCIALE, COLLABORATORE SCOLASTICO,
GIORNALISTA)147TOTALE
N. SOGGETTIMANSIONE
5TECNICO
8INFERMIERE
4MEDICO
4AGENTE DI COMMERCIO
7INSEGNANTE
14COMMESSO
23OPERAIO
61IMPIEGATO
N. SOGGETTI 147 67%
ETÀ MEDIA: 43,3 ANNIGENERE
DURATA MEDIA DISAGIO : 3 anni e 2 mesiTITOLO DI STUDIO
53
94
0
20
40
60
80
100
Maschi Femmine
9
40
56
42
0
10
20
30
40
50
60
< 30 anni 30-39 anni 40-49 anni > 50 anni
n. so
gget
tin.
sogg
etti
18 16
57
23 23
10
0
10
20
30
40
50
60
< 6 mesi 6 mesi - 1anno
1 anno - 3anni
3 anni - 5anni
5 anni - 10anni
> 10 anni
3
31
18
65
30
010203040506070
Lic. Elem Medie inf . Pr of ess. Medie sup. Univer s.
65%
MOBBING
Molestie e violenze psicologiche in occasione di lavoro, esercitate con modalità lesiva in modo sistematico, intenso e duraturo, generalmente contro un singolo individuo che viene per questo spinto in una condizione di inferiorità psicologica con impossibilità di difesa.
Queste azioni si verificano con una elevata frequenza e per un lungo periodo di tempo (almeno da sei mesi) e portano ad un degrado delle condizioni di lavoro tali da compromettere la salute, la professionalità e la dignità del lavoratore.
Sono atti e comportamenti che hanno il fine di emarginare, discriminare, screditare e recare danno al lavoratore/lavoratrice e possono portare all’interruzione del rapporto del lavoro.
Le azioni vessatorie Lipt - Leymann inventory psychological terror
AREA DELLA COMUNICAZIONE: il lavoratore è interrotto quando parla, gli si limita la possibilità di esprimersi, lo si rimprovera violentemente, etc.
AREA IMMAGINE SOCIALE: si diffondono voci infondate, lo si ridicolizza, si sparla di lui, lo si deride, si mettono in dubbio le sue decisioni, etc.
AREA RELAZIONI SOCIALI: non gli si parla, viene trasferito in un ufficio lontano, si proibisce di parlargli, etc.
AREA DELLA SFERA PROFESSIONALE:non gli si assegnano compiti da svolgere, gli si attribuiscono lavori senza senso, umilianti, sempre nuovi compiti etc.
AREA DELLA SALUTE: costretto a svolgere lavori che nuocciono alla salute, è oggetto di minacce di violenza o di violenza fisica.
1. Marginalizzazione dalla attività lavorativa, svuotamento delle mansioni, mancata
assegnazione dei compiti lavorativi, con inattività forzata, mancata assegnazione
degli strumenti di lavoro, ripetuti trasferimenti ingiustificati
COSTRITTIVITÀ ORGANIZZATIVACircolare INAIL n. 71 del 17 dicembre 2003
2. Prolungata attribuzione di compiti dequalificanti e con eccessiva
frammentazione esecutiva rispetto al profilo professionale
posseduto
3. Prolungata attribuzione di compiti esorbitanti o eccessivi anche in
relazione a eventuali condizioni di handicap psico-fisici
4. Impedimento sistematico e strutturale all’accesso a notizie
5. Inadeguatezza strutturale e sistematica delle informazioni inerenti
l’ordinaria attività di lavoro
6. Esclusione reiterata del lavoratore rispetto ad iniziative formative, di
riqualificazione e aggiornamento professionale
7. Esercizio esasperato ed eccessivo di forme di controllo.
8. Altre assimilabili
CONDIZIONE LAVORATIVA (n. 147 soggetti)n.
sogg
etti
72
47
22
4 2
0
10
20
30
40
50
60
70
80
Di sagi o M obbi ng Cost r i t t .
Or g.
A l t r o/ nul l a M ol .
Sessual i
PATOLOGIE PSICHICHE
N. 61 soggetti
25%
8%
13% 3%51% Sdr. AD
DDA
Depressione
DPTS
Altro
1) Disturbo Ansioso-Depressivo Misto
2) Disturbo dell’Adattamento (DDA)
3) Episodio (Disturbo) Depressivo Maggiore
4) Disturbo Post Traumatico da Stress (DPTS)
5) Disturbo d’Ansia Generalizzata
Follow-up dei soggetti (n. 61)
CARATTERISTICHE DEL CAMPIONE ESAMINATOmobbing e costrittività organizzativa
TIPOLOGIA DI AZIENDA
Pubblico38%
Privato62%
Pubblico Privato
INQUADRAMENTO SITUAZIONE LAVORATIVA
Mobbing72%
Costrittività28%
Mobbing Costrittività
NUMERO DI OCCUPATI NELL'AZIENDA
7%
34%
21%
38%
fino a 10 addetti da 10 a 50 addettida 50 a 200 addetti > 200 addetti
Aziende n. 56
EVOLUZIONE DELLA CONDIZIONE LAVORATIVA
Follow-up 61 soggetti
1A VALUTAZIONE
VALUTAZIONE SUCCESSIVA A PARTIRE DAL SESTO MESE
n. so
gget
ti
53
1 1 42
0
10
20
30
40
50
60
Situaz
ione i
n atto
Miglior
ata
Risolta
Licen
ziamen
toDim
issioni
n. so
gget
ti
15
6
24
2
95
05
10152025
Situaz
ione i
n atto
Peggio
rata
Miglior
ata/Tras
ferim
ento
Risolta
Licen
ziamen
toDim
issioni
n. so
gget
ti
QUADRO CLINICO IN RELAZIONE ALL’EVOLUZIONE DELLA SITUAZIONE LAVORATIVA VISSUTA
N. 61 soggetti
0
5
10
15
20
25
Situaz
ione i
n atto
Peggio
rata
Miglior
ata/Tras
ferim
ento
Risolta
Licen
ziamen
to
Dimiss
ioni
PeggioratoInvariatoRisoltoMigliorato
n. so
gget
ti
Condizione lavorativa attuale
QUADRO CLINICO IN RELAZIONE ALL’EVOLUZIONE DELLA CONDIZIONE LAVORATIVA NEL PUBBLICO IMPIEGO
N. 23 soggetti
n. so
gget
ti
11
7
32
14
5
22
0
5
10
15
20
25
situaz. lavorativa quadro clinico
RisoltaPeggiorata InvariataMiglioratata
QUADRO CLINICO NEI LAVORATORI PER CAMBIAMENTO DI AZIENDA E TRASFERIMENTO INTERNO
N. 23 soggetti
0
5
10
15
Corrisp
ondent
e
Superio
re
Inferio
re
Migliorato Risolto Invariato Peggiorato
Mansione
n. so
gget
ti
MODIFICAZIONE DEL QUADRO CLINICO IN RELAZIONE A CURE PSICHIATRICHE E A SOSTEGNO PSICOLOGICO
Invariato33%
Migliorato67%
Invariato Migliorato
N. 27 soggetti
Sostegno psicologico
Invariato43%
Migliorato57%
Invariato Migliorato
N. 51 soggetti
Cure psichiatriche
MODIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE LAVORATIVA E DEL QUADRO CLINICO DOPO LA VALUTAZIONE PRESSO IL
“CENTRO” E IN SEGUITO AD AZIONE LEGALE
Azione legale n. 54 soggetti
24
22
8
22
20
12
010
20304050
60
Situazio
ne lav
.
Quadro c
linico
MiglioratoInvariatoPeggiorato
32
29
45
16
010203040506070
Situazio
ne lav
.
Quadro
clinico
InvariatoMigliorato
Valutazione presso il “Centro” n. 61 soggetti n.
sogg
etti
n. so
gget
ti
OPINIONE DEI LAVORATORI SULLE STRATEGIE DA INTRAPRENDERE PER CONTRASTARE IL FENOMENO
N. soggetti 61
34%
19%22%
25%
Normativa specifica
Sensibilizzareopinione pubblicaMediatore socio-culturaleInterventi preventivi
CONSIDERAZIONICONSIDERAZIONI• RILEVANZA ETIOPATOGENITICA DELLA CONDIZIONE
LAVORATIVA VISSUTA
- Per la maggior parte dei lavoratori l’interruzione della situazione negativa nell’ambiente di lavoro ha portato ad una risoluzione o a un notevole miglioramento del quadro clinico;
- importanza dell’intervento valutativo sull’organizzazione del lavoro a fini preventivi;
CONSIDERAZIONI FINALI
ENTITÀ DEGLI EFFETTI SULLA SALUTE E SOSTEGNO INDIVIDUALE
- L’evoluzione positiva della situazione occupazionale non in tutti i casi è stata risolutiva del quadro clinico, - il supporto psichiatrico e psicologico sono risultati un utile intervento di sostegno individuale per il miglioramento e la risoluzione delle patologie psichiche;
CONSIDERAZIONICONSIDERAZIONI ATTIVITÀ DI SUPPORTO DA PARTE DI PERSONALE ESPERTO
- Utilità sia dal punto di vista del sostegno psicologico che per l’orientamento e l’indirizzo dei casi;
- Possibilità di attivazione di interventi in ambito organizzativo attraverso la mediazione tra lavoratore e datore di lavoro, se possibile con il coinvolgimento del medico competente e/o mediatori socio-culturali al di fuori delle parti (consigliere di parità e di fiducia).
CONSIDERAZIONI FINALI
RICONOSCIMENTO ASSICURATIVO ED AZIONE LEGALE
- Rari riconoscimenti INAIL, - procedimenti legali lunghi con pochi risarcimenti, quasi mai congrui.
RUOLO E COMPITI DEL MEDICO COMPETENTE
Valutazione dello stress percepito dai lavoratori Informazione e formazione nei luoghi di lavoro; Collaborazione nell’individuare disfunzioni dell’organizzazione
del lavoro; Ascolto qualificato; Riconoscimento del fenomeno nelle fasi iniziali; Diagnosi precoce degli effetti sulla salute; Valutazione dell’eventuale relazione tra lavoro e disturbi
lamentati; Invio del lavoratore ad un centro specializzato.