Il Disturbo specifico di lettura La neuropsicologia della dislessia Dott.ssa M.Teresa Zanella.

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Il Disturbo specifico di lettura

La neuropsicologia della dislessia

Dott.ssa M.Teresa Zanella

CERVELLO: ULTIMA FRONTIERA

L’Esplorazione del cervello costituisce la frontiera più avanzata della conoscenza umana: la controparte interiorizzata dell’esplorazione dell’universo

Le neuroscienze hanno l’ambizione di comprendere la fisiologia e il funzionamento del cervello.

Cos’e’ la Neuropsicologia?

Cos’e’ la Neuropsicologia? La Neuropsicologia cerca di comprendere

l’organizzazione cerebrale di capacità ed abilità cognitive

Per funzione cognitiva si intende l’abilità nell’utilizzare ed integrare capacità di base quali percezione, linguaggio, azione, memoria e pensiero

La Neuropsicologia focalizza l’attenzione sui diversi tipi di compromissione della funzione cognitiva, osservabili in soggetti che hanno subito un danno cerebrale

Questo consente di studiare l’organizzazione e i processi della normale funzione cognitiva e di ipotizzare modelli di funzionamento

Cos’è la Dislessia La dislessia è una disabilità specifica

dell’apprendimento. È caratterizzata dalla difficoltà ad effettuare una

lettura accurata e/o fluente e da scarsa abilità nella scrittura e nella decodifica.

È un data da una disfunzionalità neurologica a origine genetica

Deriva da un deficit nella componente fonologica del linguaggio?

È spesso inattesa rispetto alle abilità cognitive e alle garanzie di una adeguata istruzione scolastica

Ha conseguenze secondarie

La Neuropsicologia della dislessia: lo stato dell’arte

Dati a favore di un origine genetica Un modello di funzionamento

condiviso della funzionalità di lettura

Alcune teorie sulla natura del disturbo

Evidenze neuroarchitettoniche

LA GENETICA

Il MODELLO

La neuropsicologia ha prodotto dei modelli che prevedono il frazionamento del processo di lettura in una serie di operazioni cognitive specifiche che vengono effettuate a partire dall’analisi visiva della stringa di lettere fino alla produzione della parola

Parola scritta

Sistema di analisi visiva

Conversione Grafemafonema

Lessico di entrataortografico

Sistema semantico

Lessico di uscitafonologico

Buffer fonologico

Parola letta

Modello evolutivo

Stadio logografico età prescolare/ inizio insegnamento formale

Stadio alfabeticoPrimi due anni elementari

Stadio ortografico

Stadio lessicale

Riconoscimento delle parole nella loro forma globale

Lettura attraverso la Conversione grafema-fonema

Lettura attraverso via fonologica Ripresa di lettura attraverso

Via visiva

Lettura attraverso via visiva

Parola scritta

Sistema di analisi visiva

Conversione Grafemafonema

Lessico di entrataortografico

Sistema semantico

Lessico di uscitafonologico

Buffer fonologico

Parola letta

LE TEORIE

Allo stato attuale sono 4 le principali teorie che occupano la scena scientifica:

La teoria fonologica La teoria del deficit a livello del

processamento uditivo La teoria visiva La teoria magnocellulare

Deficit di lettura nella dislessia: la parte visibile dell’ Iceberg

Sintomi della dislessia

Linguistici

scritto orale

Letturaspelling Fonol. fonetico

Mem. Breve termineConsap. Fonolog.

Produzione.(art)Percezione( discrim)

Extra linguistici

motori

Disgrafiadisprassia

visivi

Visuo-attentivi

DiscalculiaAutomatizzazioneCompet.spaziali

cognitivi

La dislessia ha origine direttamente da un deficit fonologico

Un danno ai sistemi cerebrali in cui vengono rappresentati i suoni del linguaggio provoca un deficit fonologico (deficit di consapevolezza fonologica, deficit a carico della memoria a breve termine, deficit nella denominazione)

In un sistema alfabetico imparare a leggere richiede l’apprendimento della corrispondenza grafema-fonema

Se i suoni sono rappresentati in modo deficitario, l’apprendimento grafema-fonema ne risulta conseguentemente danneggiato e così anche direttamente l’apprendimento della lettura

La dislessia è parte di una disfunzione senso-motoria generale

In accordo con tale teoria sono due le cause dirette della difficoltà di lettura: 1) un deficit fonologico derivante da un danno del sistema uditivo 2) un deficit visivo

Il deficit del processamento uditivo e quello del processamento visivo avrebbero la medesima origine: una disfunzione del sistema magnocellulare

Le afferenze da tale sistema vengono condotte sino al cervelletto e questo spiegherebbe i deficit di tipo motorio

La struttura del cervello cambia nella dislessia

La corteccia cerebrale presenta assimetrie atipiche

Le connessioni interemisferiche sono modificate

Il cervello che legge

EVIDENZE NEUROARCHITETTONICHE

La struttura del cervello cambia nella dislessia

Soggetto non dislessico Soggetto dislessico

La mancanza di assimetria a livello del planum temporale

Terry

Robichon et al. 2000 non trovarono differenze a livello del planum temporale ma bensì a livello dell’opercolo parietale

Leonard et al: asimmetria a livello della corteccia parietale e temporale

Correlati anatomici della dislessia: a livello frontale

Correlati anatomici della dislessia: a livello cerebellare

Aumento della misura del corpo calloso

L’emisfero sinistro del cervello umano e le aree corticali relative ai compiti di lettura

Nel soggetto non dislessico: abbiamo una notevole e veloce attivazione a livello delle aree che elaborano la forma scritta della parola

Nel soggetto dislessico: abbiamo invece una minore attivazione delle aree che elaborano la forma scritta delle parole e un attivazione più consistente ed immediata delle aree frontali

Pringle Morton (1896): “lui sarebbe il giovanotto più intelligente della scuola se l'istruzione fosse completamente orale”Percy F. “Un caso di cecità congenita per le parole” British Medical Journal

GRAZIE PER L’ATTENZIONE