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RASSEGNA STAMPA
IL GOVERNO DELL’INNOVAZIONE FARMACEUTICA
PALERMO 4 OTTOBRE 2016
ANMDO (settembre 2016)
QuotidianoSanità.it (settembre 2016)
Ordine dei Medici Siracusa (settembre 2016)
Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Palermo (27 settembre 2016)
Azienda Sanitaria Provinciale di Caltanissetta (30 settembre 2016)
Palermomania.it (1 ottobre 2016)
Regioni.it (3 ottobre 2016)
Palermomania.it (11 ottobre 2016)
Facebook- Palermomania.it (11 ottobre 2016)
Twitter – Palermomania.it (11 ottobre 2016)
Sud Press (11 ottobre 2016)
Facebook – Sud Press (11 ottobre 2016)
QuotidianoSanità.it (28 ottobre 2016)
Libero 24x7 (28 ottobre 2016)
Libero Gossip (28 ottobre 2016)
ANMDO
http://www.anmdo.org/il-governo-dellinnovazione-farmaceutica-modelli-di-gestione-sostenibile-dei-
farmaci-oncologici-innovativi-ad-alto-costo/
Home > CORSI > Il governo dell’innovazione farmaceutica: modelli di gestione sostenibile dei farmaci
oncologici innovativi ad alto costo
Il governo dell’innovazione farmaceutica: modelli di gestione sostenibile dei farmaci oncologici innovativi
ad alto costo
Documenti:
Programma workshop
Ordine dei Medici Siracusa
http://www.ordinedeimedicisr.it/index.php/formazione/corsi-convegni/1274-il-governo-dell-innovazione-
farmaceutica-modelli-di-gestione-sostenibile-dei-farmaci-oncologici-innovativi-ad-alto-costo
Il governo dell’innovazione farmaceutica: modelli di gestione sostenibile dei farmaci oncologici innovativi
ad alto costo
Il governo dell’innovazione farmaceutica: modelli di gestione sostenibile dei farmaci oncologici innovativi ad
alto costo.
22 il 04 Ottobre 2016 Palermopresso Villa Magnisi, sede OMCeO della provincia di Palermo, Via Rosario da
Partanna,
Siamo lieti di invitarvi il giorno 4 ottobre p.v. a Palermo presso Villa Magnisi, sede OMCeO della provincia di
Palermo, Via Rosario da Partanna, 22, al workshop di Motore Sanità:
"Il governo dell'innovazione farmaceutica: modelli di gestione sostenibile dei farmaci oncologici innovativi ad
alto costo"
Accredito obbligatorio e iscrizione gratuita fino ad esaurimento posti previa iscrizione sul sito
www.moteresanita.it - evento ECM - sono previsti crediti formativi per Medici Chirurghi, Farmacisti e
Infermieri.
Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Palermo
http://www.ordinemedicipa.it/notizia.php?tid=2529
Il governo dell’innovazione farmaceutica: modelli di gestione sostenibile dei farmaci oncologici innovativi
ad alto costo
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4 ottobre 2016 - Villa Magnisi
martedì 27 settembre 2016
Azienda Sanitaria Provinciale di Caltanissetta
http://www.asp.cl.it/servizi/notizie/notizie_fase02.aspx?ID=2312
scritto da r.messina 30/09/2016
Motore Sanità - Il governo dell’innovazione farmaceutica
notizia pubblicata in data : venerdì 30 settembre 2016
In occasione del workshop in programma il 4 ottobre 2016, a Palermo, presso Villa Magnisi, Sede OMCeO
della Provincia di Palermo, dal titolo: "Il governo dell'innovazione farmaceutica: modelli di gestione
sostenibile dei farmaci oncologici innovativi ad alto costo", organizzato da Motore Sanità e con la
partecipazione di Carmelo Iacono, Direttore Generale ASP Caltanissetta.
Programma
Di seguito troverete inoltre il link dedicato all'evento:
http://www.motoresanita.it/wordpress/events/il-governo-dellinnovazione-farmaceutica-6/
Palermomania.it
http://www.palermomania.it/news.php?innovazione-farmaceutica-se-ne-parla-martedi-a-villa-magnisi-
&id=86440
Palermomania.it > SALUTE
Innovazione farmaceutica, se ne parla martedì a Villa Magnisi
Il 4 ottobre, presso la sede OMCeO della Provincia di Palermo, si tratterà il tema dei modelli di gestione
sostenibile dei farmaci oncologici innovativi ad alto costo
di Palermomania.it | Inserito il: 01/10/2016 - 17:13 | Letto 392 volte
L’OMCeO della Provincia di Palermo, che ha sede a Villa Magnisi (Via Rosario da Partanna, 22) martedì 4
ottobre, a partire dalle ore 9:00, dedicherà la giornata, con un workshop, al tema dell’ Innovazione
farmaceutica in riferimento ai modelli di gestione sostenibile dei farmaci oncologici innovativi ad alto costo.
Alcuni spunti di riflessione: Il panorama epidemiologico, clinico e terapeutico è completamente cambiato: si
è ridotta l’incidenza di alcune neoplasie che precedentemente dominavano il quadro epidemiologico.
Globalmente la mortalità tumore specifica si è ridotta sotto al 50%, con particolare miglioramento nelle
neoplasie del colon retto e della mammella, grazie anche ai progressi nelle terapie mediche. L’oncologia è
sicuramente uno dei campi della medicina in cui la metodologia della ricerca clinica si è evoluta e ha visto
sempre più crescere il suo peso, concettuale e pratico. Accanto a questi significativi progressi di ordine
strettamente terapeutico vanno rilevate alcune caratteristiche organizzative, economiche e sociologiche che
improntano in modo rilevante questi ultimi anni nel nostro e in altri paesi: esiste ormai una rete diffusa di
strutture di assistenza oncologica che copre tutto il territorio nazionale, anche se in misura non
completamente omogenea; il livello di integrazione assistenziale, sia all’interno delle singole Istituzioni sia
tra ospedali differenti (Reti regionali, Aree Vaste, Dipartimenti provinciali, modelli hub & spoke), sta
progressivamente migliorando.
È allo stesso tempo scontato e condiviso che i risparmi generati dai farmaci off patent (generici e biosimilari),
congiuntamente alle politiche sull’appropriatezza prescrittiva e sulle misure di sostenibilità economica,
costituiscono elemento essenziale in ogni mercato per garantire l’accesso e la rimborsabilità
dell’innovazione. È nello stesso interesse delle stesse aziende orientate alla ricerca essere a favore di un
ampio sviluppo dei mercati, come condizione essenziale per garantire la possibilità di market access e di
rimborso dei nuovi farmaci della propria pipeline. Tra le cure innovative contro il cancro spunta la quarta
arma e cioè l'immunoterapia oncologica. L'immunoterapia sfrutta la capacità immunitaria dell'organismo che
se propriamente stimolata e indirizzata è in grado di distruggere selettivamente le cellule tumorali senza
recare danno alle cellule sane. Questa terapia innovativa ha dimostrato in studi clinici sul melanoma, ma
anche sul polmone e sono in corso sperimentazione su altri tumori, non solo di aumentare la vita libera da
malattia, ma anche la coda dei lungo sopravviventi con percentuali sinora sconosciute nel campo del
trattamento di alcuni tumori a prognosi infausta.
Palermomania.it - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Palermo n° 15 Del 27/04/2011
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villa-magnisi-&id=86440#sthash.obX6ORFG.dpuf
Regioni.it
http://www.regioni.it/agenda/2016/10/03/panacea-workshop-il-governo-dellinnovazione-farmaceutica-in-
programma-il-4-ottobre-2016-a-palermo-478936/
[Panacea] - WORKSHOP – Il Governo dell’Innovazione Farmaceutica, in programma il 4 ottobre 2016 a
Palermo
lunedì 3 ottobre 2016
Il programma
Palermomania.it
http://www.palermomania.it/news.php?id=86624
Palermomania.it > SALUTE
Il Governo dell'Innovazione Farmaceutica: modelli di gestione sostenibile dei Farmaci Oncologici Innovativi
ad alto costo
di Palermomania.it | Pubblicata il: 11/10/2016 - 13:03:03 | Letto 197 volte
Le misure di contenimento della spesa farmaceutica intraprese negli ultimi anni in Sicilia, hanno
indubbiamente prodotto risultati significativi. Appare tuttavia sempre più chiaro che tagli, distribuzione
diretta ad una compartecipazione del cittadino alla spesa tra le più alte di Italia. Non potranno in futuro
controbilanciare da soli la spesa per i farmaci innovativi, il cui costo rappresenta una costante fonte di
preoccupazione per i decisori. D’altra parte, risparmiare negando o ritardando l’accesso all’innovazione
farmaceutica, quando questa è reale e rappresenta un effettivo vantaggio per il paziente in termini di efficacia
e/o di sicurezza, non solo non è etico, ma nel lungo termine può produrre costi persino maggiori per il sistema
sanitario regionale. Senza dimenticare il rischio di possibili discriminazioni nell’accesso alle cure tra pazienti
che risiedono in Regioni differenti. L’obiettivo è quello di proporre, se non delle soluzioni, alcuni possibili
orientamenti, che vedono, un maggiore coinvolgimento del medico: dalla prescrizione di farmaci equivalenti
a quella dei farmaci biosimilari, fino ad una maggiore sensibilizzazione all’uso appropriato dei farmaci, sono
tutti approcci in grado di garantire identici livelli di assistenza, ma con notevole risparmio di risorse
economiche da reinvestire in farmaci innovativi.
Ha partecipato al workshop l’Onorevole Teresa Piccione, Componente XII commissione “Affari Sociali” della
Camera dei Deputati, che ha definito complesso l’allestimento di una legge stabilità specie nel mondo della
sanità, una sanità che è sempre stata sottoposta a tagli. “Difendiamo con forza l’universalismo del SSN e
investiamo di più, perché i fondi parziali parcellizzano i risultati” – ha dichiarato l’Onorevole. Il Vice Presidente
Assemblea Regionale, Regione Siciliana - Giuseppe Lupo - ha dichiarato che: “In Sicilia, sul versante sanità si
sono fatti passi in avanti specie nella farmaceutica. Sostenibilità, equità e investimento nella farmaceutica
innovativa devono stare alla base di un corretto modello di governance che nel medio termine produrrebbe
effetti di risparmio per tutto ciò che riguarda la rete ospedaliera e l’efficacia terapeutica” – ha concluso Lupo.
Onorevole Giuseppe di Giacomo, Presidente VI Commissione ARS “ Servizi Sociali e Sanitari” - “La mia
personale impressione – ha detto – è che nella redazione di questa rete ci siano stati in Sicilia degli errori che
rischiano di indebolirci: Agenas, che segue tutte le Regioni d’Italia, potrà fornire elementi di valutazione
comparativa importanti. La politica – prosegue Digiacomo – deve dare indicazioni affinché il travaglio per la
costruzione della rete ospedaliera non sia il lasciapassare per bloccare i concorsi e risparmiare sulla pelle dei
malati siciliani”. Antonio Lo Presti, Dirigente Responsabile Farmaceutica Regione Siciliana – ha spiegato che:
“La commissione di prontuario in Sicilia si riunisce ogni mese garantendo un’accessibilità del farmaco nel più
breve tempo possibile che dalla pubblicazione in gazzetta significa entro massimo 60 giorni. Lo Presti
sottolinea l’importanza di una corretta continuità dell’amministrazione e non solo il progresso della scienza.
Salvatore Amato, Presidente OMCeO Provincia di Palermo – è convinto che se c’è un farmaco innovativo che
permette a una persona di guarire o di fargli condurre una vita migliore, è bene che venga prontamente
immesso, questo però implica che si debba rimodulare il mondo ospedaliero e anche la spesa. Il farmaco
innovativo serve ed è utile, ma bisogna valutarne i reali benefici in termini di sopravvivenza e di qualità della
vita: “Sarebbe utile istituire un fondo ad hoc e implementare il registro dei tumori per poter fare una
programmazione futura e conoscere le differenze regionali” – ha concluso il Presidente. Renato Li Donni,
Direttore Generale AOU Policlinico Giaccone Palermo – l’innovazione farmaceutica si deve basare su tre
diversi livelli: nazionale, regionale e aziendale. In questo contesto i laboratori di genetica oncologici sono
determinanti perché si avvicinano alla medicina di precisione, che è la chiave di volta dell’innovazione
oncologica. Carmelo Iacono, Direttore Generale ASP Caltanissetta – ha spiegato che l’innovazione corre nel
mondo dell’oncologia, ed inevitabilmente comporta a problemi di sostenibilità. Secondo Iacono l’immissione
in commercio del farmaco risente pesantemente di un’eccessiva burocrazia, pertanto il sistema andrebbe
snellito. Centri prescrittori sparsi sul territorio con alte specialità sarebbe un’implementazione corretta di
modello di governance. Livio Blasi, Direttore UOC Oncologia Medica ARNAS Civico di Palermo e Coordinatore
Regionale CIPOMO – sostiene che “il paziente al centro” è il concetto che deve stare alla base del modello,
allo stesso tempo è necessario rendere consapevoli i decisori di spesa e le istituzioni, di quanto sia importante
individuare soluzioni che liberino risorse, di ogni tipo, impattando positivamente sulla qualità delle cure per
il paziente oncologico. Individuare gli sprechi e riallocare le risorse a supporto del percorso di cura del
paziente, significa gestire una sanità efficiente e sostenibile. Ha inoltre raccontato delle esperienze di
implementazione dei PDTA, a livello interaziendale, nel territorio metropolitano di Palermo. Roberto
Bordonaro, Direttore UOC Oncologia Medica ARNAS Garibaldi Catania - ha spiegato che l’oncologia che dirige
spende circa 10 milioni di euro di farmaci anti tumorali l’anno: “di questi farmaci che utilizziamo, che sono
sottoposti a monitoraggio AIFA, si conoscono gli esiti di trattamento al paziente solo in base alle risposte date
dai volontari e dagli operatori di settore e non grazie ad AIFA, che non ha restituito nessun tipo di
informazione. Non è pensabile fare innovazione senza un’adeguata collaborazione tra pubblico e privato” –
ha concluso il Direttore.
Vincenzo Adamo, Direttore Oncologia Medica AO Papardo Messina e Coordinatore Regionale AIOM – ha
fornito una dettagliata analisi della situazione oncologica regionale che in Sicilia, con 5 milioni di abitanti,
risulta avere 26 strutture di oncologia medica. Per quanto riguarda l’assistenza globale, il Sud e le Isole
coprono rispettivamente il 63% per le attività di psiconcologia, il 35% di Hospice e il 54% per l’assistenza
domiciliare. “Un ambito su cui bisogna ancora migliorare – ha sottolineato il Direttore - è la ricerca, siamo un
50% in meno rispetto al nord e un 10% rispetto al centro. La Sicilia nell’andamento dell’utilizzo dei farmaci
oncologici, non è in linea con l’ambito nazionale. L’Italia è uno dei primi paesi in Europa in termini di
sopravvivenza a 5 anni, con il 32,4 % per cancro allo stomaco, il 63,2% per il colon retto e l’86,2% per cancro
alla mammella” – ha concluso Adamo. Salvatore Scondotto, Dirigente Responsabile Osservatorio
Epidemiologico Regione Siciliana – ha osservato che nella rete oncologica hanno particolare rilevanza gli
strumenti che supportano gli interventi di razionalizzazione e di programmazione: i registri tumori.“Il tumore
alla mammella è il più diffuso in Sicilia con un aumento del 15% dell’incidenza negli ultimi 5 anni, il secondo
è quello al polmone con circa 2.000 casi l’anno” – ha sottolineato Scondotto. L’aumento di casi prevalenti
avviene proporzionalmente, a fronte di elevati costi. La spesa annuale risulta essere di oltre 750 milioni di
euro per l’assistenza oncologica con una spesa pro capite di 1.600 euro. La crescita dei costi può essere
fronteggiata solo se ci si basa su due pilastri: la prevenzione primaria e secondaria, riducendo l’incidenza dei
nuovi casi e controllando gli stili di vita attraverso gli screening e l’appropriatezza: i PDTA potrebbero essere
lo strumento più valido, oltre che il monitoraggio degli esiti dell’assistenza. Secondo il Direttore Sanitario
AOU Policlinico Giaccone Palermo, Luigi Aprea - E’ evidente l’esigenza di svincolare le risorse per i farmaci
innovativi dal Fondo Farmaceutico Nazionale e di istituire dei budget specifici per ciascuna area terapeutica
su cui insistono le molecole innovative. Ciò al fine di permettere una distribuzione delle risorse tenendo conto
dell’impatto dei farmaci ad alto costo e consentendo una maggior accountability, da parte delle singole
aziende ospedaliere, sulle diverse aree terapeutiche. Alla luce dell’istituzione Fondo finalizzato, il Ministero
della Salute, sentita l’AIFA, e nella cornice finanziaria del SSN, predispone annualmente un programma
strategico con le priorità di intervento, le condizioni di accesso ai trattamenti e i parametri di rimborsabilità
sulla base di risultati clinici significativi ed ulteriori aspetti. Pasquale Cananzi, Centro Regionale di
Farmacovigilanza e Vaccinovigilanza, Regione Siciliana – ha spiegato che è necessario far pervenire
rapidamente una definizione di “reale” innovazione farmaceutica. Il modello attuale di governance della
spesa farmaceutica non è più adeguato pertanto le reti assistenziali e i registri AIFA rappresentano strumenti
indispensabili per l’appropriatezza prescrittiva e la sostenibilità dell’innovazione. Ha spiegato quali criteri
sono stati stabiliti per arrivare alla ridefinizione dei c.d. centri prescrittori di prossima individuazione da parte
della Regione. Alberto Firenze, Presidente Associazione “Clinical Risk Managers” – ritiene importante che
prima che avvenga un processo di costruzione di un PDTA devono sussistere due fattori: condivisione e
collaborazione. Grazie a queste due variabili vi è automaticamente un inizio di monitoraggio dell’intero
percorso di salute del paziente. Ha inoltre auspicato la creazione di Agenzia regionale sanitaria per gestire la
nuova rete ospedaliera che vedrà alla luce entro il 2018. Giuseppina Emanuela Fassari, UOC Servizio di
Farmacia AO Garibaldi Catania – ha spiegato che sarebbe utile rendere più competitivo il prezzo dei farmaci,
implementando il governo clinico e centralizzando le attività: “centralizzando la terapia iniettiva, si
impedirebbe la generazione di scarti e produrrebbe risparmi e vantaggi importanti”. Maurizio Pastorello,
Direttore Dipartimento Farmaceutico ASP Palermo – ha spiegato che circa 1/3 dei farmaci innovativi
riguardano l’oncologia. “Con il decreto Balduzzi di fatto l’accesso alle terapie si ritardano nel tempo.
Il nostro modello è quello di garantire a tutti i cittadini tutte le prestazioni, ha sottolineato Pastorello – il
nostro Paese è al 18° posto per tempi di approvazione del farmaco che si riducono però con i tempi di
contrattazione del prezzo. La mancata negoziazione corrisponde a un’impossibilità da parte delle strutture
pubbliche ad acquistare il farmaco che si traduce in una maggiore variabilità tra regione e regione sulla
effettiva disponibilità del farmaco. I ritardi vanno dai 9 ai 12 mesi in termini di contrattazione del prezzo” –
ha concluso il Direttore. Giorgio Giulio Santonocito, Direttore Generale ARNAS Garibaldi Catania – è convinto
che non può reggere un sistema sanitario basato sull’emergenza urgenza perché sono inevitabili le
dimenticanze. È davvero necessario tirare ancora la corda sulla spesa sanitaria o è il momento di investire?
“Spendiamo ancora poco in sanità e come Paese siamo al terzultimo posto rispetto ai paesi europei”.
Gianluca Trifirò, Farmacologo ed Epidemiologo Università di Messina – sostiene che per rendere sostenibile
l’innovazione terapeutica devono essere adottate molteplici strategie tra cui promozione e uso appropriato
dei farmaci biologici oncologici a più basso costo. “Le reti oncologiche possono svolgere un ruolo
fondamentale – ha sottolineato Trifirò – non solo sulla tutela della salute dei pazienti ma anche sul
monitoraggio post marketing del profilo beneficio-rischio dei farmaci e nella gestione delle risorse
economiche da reinvestire in sanità”.
Palermomania.it - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Palermo n° 15 Del 27/04/2011
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Palermomania.it > SALUTE
Il Governo dell'Innovazione Farmaceutica: modelli di gestione sostenibile dei Farmaci Oncologici Innovativi
ad alto costo
di Palermomania.it | Pubblicata il: 11/10/2016 - 13:03:03 | Letto 197 volte
Le misure di contenimento della spesa farmaceutica intraprese negli ultimi anni in Sicilia, hanno
indubbiamente prodotto risultati significativi. Appare tuttavia sempre più chiaro che tagli, distribuzione
diretta ad una compartecipazione del cittadino alla spesa tra le più alte di Italia. Non potranno in futuro
controbilanciare da soli la spesa per i farmaci innovativi, il cui costo rappresenta una costante fonte di
preoccupazione per i decisori. D’altra parte, risparmiare negando o ritardando l’accesso all’innovazione
farmaceutica, quando questa è reale e rappresenta un effettivo vantaggio per il paziente in termini di efficacia
e/o di sicurezza, non solo non è etico, ma nel lungo termine può produrre costi persino maggiori per il sistema
sanitario regionale. Senza dimenticare il rischio di possibili discriminazioni nell’accesso alle cure tra pazienti
che risiedono in Regioni differenti.
L’obiettivo è quello di proporre, se non delle soluzioni, alcuni possibili orientamenti, che vedono, un maggiore
coinvolgimento del medico: dalla prescrizione di farmaci equivalenti a quella dei farmaci biosimilari, fino ad
una maggiore sensibilizzazione all’uso appropriato dei farmaci, sono tutti approcci in grado di garantire
identici livelli di assistenza, ma con notevole risparmio di risorse economiche da reinvestire in farmaci
innovativi.
Ha partecipato al workshop l’Onorevole Teresa Piccione, Componente XII commissione “Affari Sociali” della
Camera dei Deputati, che ha definito complesso l’allestimento di una legge stabilità specie nel mondo della
sanità, una sanità che è sempre stata sottoposta a tagli. “Difendiamo con forza l’universalismo del SSN e
investiamo di più, perché i fondi parziali parcellizzano i risultati” – ha dichiarato l’Onorevole. Il Vice Presidente
Assemblea Regionale, Regione Siciliana - Giuseppe Lupo - ha dichiarato che: “In Sicilia, sul versante sanità si
sono fatti passi in avanti specie nella farmaceutica. Sostenibilità, equità e investimento nella farmaceutica
innovativa devono stare alla base di un corretto modello di governance che nel medio termine produrrebbe
effetti di risparmio per tutto ciò che riguarda la rete ospedaliera e l’efficacia terapeutica” – ha concluso Lupo.
Onorevole Giuseppe di Giacomo, Presidente VI Commissione ARS “ Servizi Sociali e Sanitari” - “La mia
personale impressione – ha detto – è che nella redazione di questa rete ci siano stati in Sicilia degli errori che
rischiano di indebolirci: Agenas, che segue tutte le Regioni d’Italia, potrà fornire elementi di valutazione
comparativa importanti. La politica – prosegue Digiacomo – deve dare indicazioni affinché il travaglio per la
costruzione della rete ospedaliera non sia il lasciapassare per bloccare i concorsi e risparmiare sulla pelle dei
malati siciliani”. Antonio Lo Presti, Dirigente Responsabile Farmaceutica Regione Siciliana – ha spiegato che:
“La commissione di prontuario in Sicilia si riunisce ogni mese garantendo un’accessibilità del farmaco nel più
breve tempo possibile che dalla pubblicazione in gazzetta significa entro massimo 60 giorni. Lo Presti
sottolinea l’importanza di una corretta continuità dell’amministrazione e non solo il progresso della scienza.
Salvatore Amato, Presidente OMCeO Provincia di Palermo – è convinto che se c’è un farmaco innovativo che
permette a una persona di guarire o di fargli condurre una vita migliore, è bene che venga prontamente
immesso, questo però implica che si debba rimodulare il mondo ospedaliero e anche la spesa. Il farmaco
innovativo serve ed è utile, ma bisogna valutarne i reali benefici in termini di sopravvivenza e di qualità della
vita: “Sarebbe utile istituire un fondo ad hoc e implementare il registro dei tumori per poter fare una
programmazione futura e conoscere le differenze regionali” – ha concluso il Presidente. Renato Li Donni,
Direttore Generale AOU Policlinico Giaccone Palermo – l’innovazione farmaceutica si deve basare su tre
diversi livelli: nazionale, regionale e aziendale. In questo contesto i laboratori di genetica oncologici sono
determinanti perché si avvicinano alla medicina di precisione, che è la chiave di volta dell’innovazione
oncologica. Carmelo Iacono, Direttore Generale ASP Caltanissetta – ha spiegato che l’innovazione corre nel
mondo dell’oncologia, ed inevitabilmente comporta a problemi di sostenibilità. Secondo Iacono l’immissione
in commercio del farmaco risente pesantemente di un’eccessiva burocrazia, pertanto il sistema andrebbe
snellito. Centri prescrittori sparsi sul territorio con alte specialità sarebbe un’implementazione corretta di
modello di governance. Livio Blasi, Direttore UOC Oncologia Medica ARNAS Civico di Palermo e Coordinatore
Regionale CIPOMO – sostiene che “il paziente al centro” è il concetto che deve stare alla base del modello,
allo stesso tempo è necessario rendere consapevoli i decisori di spesa e le istituzioni, di quanto sia importante
individuare soluzioni che liberino risorse, di ogni tipo, impattando positivamente sulla qualità delle cure per
il paziente oncologico. Individuare gli sprechi e riallocare le risorse a supporto del percorso di cura del
paziente, significa gestire una sanità efficiente e sostenibile. Ha inoltre raccontato delle esperienze di
implementazione dei PDTA, a livello interaziendale, nel territorio metropolitano di Palermo.
Roberto Bordonaro, Direttore UOC Oncologia Medica ARNAS Garibaldi Catania - ha spiegato che l’oncologia
che dirige spende circa 10 milioni di euro di farmaci anti tumorali l’anno: “di questi farmaci che utilizziamo,
che sono sottoposti a monitoraggio AIFA, si conoscono gli esiti di trattamento al paziente solo in base alle
risposte date dai volontari e dagli operatori di settore e non grazie ad AIFA, che non ha restituito nessun tipo
di informazione. Non è pensabile fare innovazione senza un’adeguata collaborazione tra pubblico e privato”
– ha concluso il Direttore. Vincenzo Adamo, Direttore Oncologia Medica AO Papardo Messina e Coordinatore
Regionale AIOM – ha fornito una dettagliata analisi della situazione oncologica regionale che in Sicilia, con 5
milioni di abitanti, risulta avere 26 strutture di oncologia medica. Per quanto riguarda l’assistenza globale, il
Sud e le Isole coprono rispettivamente il 63% per le attività di psiconcologia, il 35% di Hospice e il 54% per
l’assistenza domiciliare. “Un ambito su cui bisogna ancora migliorare – ha sottolineato il Direttore - è la
ricerca, siamo un 50% in meno rispetto al nord e un 10% rispetto al centro. La Sicilia nell’andamento
dell’utilizzo dei farmaci oncologici, non è in linea con l’ambito nazionale. L’Italia è uno dei primi paesi in
Europa in termini di sopravvivenza a 5 anni, con il 32,4 % per cancro allo stomaco, il 63,2% per il colon retto
e l’86,2% per cancro alla mammella” – ha concluso Adamo. Salvatore Scondotto, Dirigente Responsabile
Osservatorio Epidemiologico Regione Siciliana – ha osservato che nella rete oncologica hanno particolare
rilevanza gli strumenti che supportano gli interventi di razionalizzazione e di programmazione: i registri
tumori.“Il tumore alla mammella è il più diffuso in Sicilia con un aumento del 15% dell’incidenza negli ultimi
5 anni, il secondo è quello al polmone con circa 2.000 casi l’anno” – ha sottolineato Scondotto. L’aumento di
casi prevalenti avviene proporzionalmente, a fronte di elevati costi. La spesa annuale risulta essere di oltre
750 milioni di euro per l’assistenza oncologica con una spesa pro capite di 1.600 euro. La crescita dei costi
può essere fronteggiata solo se ci si basa su due pilastri: la prevenzione primaria e secondaria, riducendo
l’incidenza dei nuovi casi e controllando gli stili di vita attraverso gli screening e l’appropriatezza: i PDTA
potrebbero essere lo strumento più valido, oltre che il monitoraggio degli esiti dell’assistenza. Secondo il
Direttore Sanitario AOU Policlinico Giaccone Palermo, Luigi Aprea - E’ evidente l’esigenza di svincolare le
risorse per i farmaci innovativi dal Fondo Farmaceutico Nazionale e di istituire dei budget specifici per
ciascuna area terapeutica su cui insistono le molecole innovative. Ciò al fine di permettere una distribuzione
delle risorse tenendo conto dell’impatto dei farmaci ad alto costo e consentendo una maggior accountability,
da parte delle singole aziende ospedaliere, sulle diverse aree terapeutiche. Alla luce dell’istituzione Fondo
finalizzato, il Ministero della Salute, sentita l’AIFA, e nella cornice finanziaria del SSN, predispone
annualmente un programma strategico con le priorità di intervento, le condizioni di accesso ai trattamenti e
i parametri di rimborsabilità sulla base di risultati clinici significativi ed ulteriori aspetti. Pasquale Cananzi,
Centro Regionale di Farmacovigilanza e Vaccinovigilanza, Regione Siciliana – ha spiegato che è necessario far
pervenire rapidamente una definizione di “reale” innovazione farmaceutica. Il modello attuale di governance
della spesa farmaceutica non è più adeguato pertanto le reti assistenziali e i registri AIFA rappresentano
strumenti indispensabili per l’appropriatezza prescrittiva e la sostenibilità dell’innovazione. Ha spiegato quali
criteri sono stati stabiliti per arrivare alla ridefinizione dei c.d. centri prescrittori di prossima individuazione
da parte della Regione. Alberto Firenze, Presidente Associazione “Clinical Risk Managers” – ritiene
importante che prima che avvenga un processo di costruzione di un PDTA devono sussistere due fattori:
condivisione e collaborazione. Grazie a queste due variabili vi è automaticamente un inizio di monitoraggio
dell’intero percorso di salute del paziente. Ha inoltre auspicato la creazione di Agenzia regionale sanitaria per
gestire la nuova rete ospedaliera che vedrà alla luce entro il 2018. Giuseppina Emanuela Fassari, UOC Servizio
di Farmacia AO Garibaldi Catania – ha spiegato che sarebbe utile rendere più competitivo il prezzo dei
farmaci, implementando il governo clinico e centralizzando le attività: “centralizzando la terapia iniettiva, si
impedirebbe la generazione di scarti e produrrebbe risparmi e vantaggi importanti”. Maurizio Pastorello,
Direttore Dipartimento Farmaceutico ASP Palermo – ha spiegato che circa 1/3 dei farmaci innovativi
riguardano l’oncologia. “Con il decreto Balduzzi di fatto l’accesso alle terapie si ritardano nel tempo.
Il nostro modello è quello di garantire a tutti i cittadini tutte le prestazioni, ha sottolineato Pastorello – il
nostro Paese è al 18° posto per tempi di approvazione del farmaco che si riducono però con i tempi di
contrattazione del prezzo. La mancata negoziazione corrisponde a un’impossibilità da parte delle strutture
pubbliche ad acquistare il farmaco che si traduce in una maggiore variabilità tra regione e regione sulla
effettiva disponibilità del farmaco. I ritardi vanno dai 9 ai 12 mesi in termini di contrattazione del prezzo” –
ha concluso il Direttore. Giorgio Giulio Santonocito, Direttore Generale ARNAS Garibaldi Catania – è convinto
che non può reggere un sistema sanitario basato sull’emergenza urgenza perché sono inevitabili le
dimenticanze. È davvero necessario tirare ancora la corda sulla spesa sanitaria o è il momento di investire?
“Spendiamo ancora poco in sanità e come Paese siamo al terzultimo posto rispetto ai paesi europei”.
Gianluca Trifirò, Farmacologo ed Epidemiologo Università di Messina – sostiene che per rendere sostenibile
l’innovazione terapeutica devono essere adottate molteplici strategie tra cui promozione e uso appropriato
dei farmaci biologici oncologici a più basso costo. “Le reti oncologiche possono svolgere un ruolo
fondamentale – ha sottolineato Trifirò – non solo sulla tutela della salute dei pazienti ma anche sul
monitoraggio post marketing del profilo beneficio-rischio dei farmaci e nella gestione delle risorse
economiche da reinvestire in sanità”.
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Il Governo dell'Innovazione Farmaceutica: modelli di gestione sostenibile dei Farmaci Oncologici Innovativi
ad alto costo
di Palermomania.it | Pubblicata il: 11/10/2016 - 13:03:03 | Letto 197 volte
Le misure di contenimento della spesa farmaceutica intraprese negli ultimi anni in Sicilia, hanno
indubbiamente prodotto risultati significativi. Appare tuttavia sempre più chiaro che tagli, distribuzione
diretta ad una compartecipazione del cittadino alla spesa tra le più alte di Italia. Non potranno in futuro
controbilanciare da soli la spesa per i farmaci innovativi, il cui costo rappresenta una costante fonte di
preoccupazione per i decisori. D’altra parte, risparmiare negando o ritardando l’accesso all’innovazione
farmaceutica, quando questa è reale e rappresenta un effettivo vantaggio per il paziente in termini di efficacia
e/o di sicurezza, non solo non è etico, ma nel lungo termine può produrre costi persino maggiori per il sistema
sanitario regionale. Senza dimenticare il rischio di possibili discriminazioni nell’accesso alle cure tra pazienti
che risiedono in Regioni differenti.
L’obiettivo è quello di proporre, se non delle soluzioni, alcuni possibili orientamenti, che vedono, un maggiore
coinvolgimento del medico: dalla prescrizione di farmaci equivalenti a quella dei farmaci biosimilari, fino ad
una maggiore sensibilizzazione all’uso appropriato dei farmaci, sono tutti approcci in grado di garantire
identici livelli di assistenza, ma con notevole risparmio di risorse economiche da reinvestire in farmaci
innovativi.
Ha partecipato al workshop l’Onorevole Teresa Piccione, Componente XII commissione “Affari Sociali” della
Camera dei Deputati, che ha definito complesso l’allestimento di una legge stabilità specie nel mondo della
sanità, una sanità che è sempre stata sottoposta a tagli. “Difendiamo con forza l’universalismo del SSN e
investiamo di più, perché i fondi parziali parcellizzano i risultati” – ha dichiarato l’Onorevole. Il Vice Presidente
Assemblea Regionale, Regione Siciliana - Giuseppe Lupo - ha dichiarato che: “In Sicilia, sul versante sanità si
sono fatti passi in avanti specie nella farmaceutica. Sostenibilità, equità e investimento nella farmaceutica
innovativa devono stare alla base di un corretto modello di governance che nel medio termine produrrebbe
effetti di risparmio per tutto ciò che riguarda la rete ospedaliera e l’efficacia terapeutica” – ha concluso Lupo.
Onorevole Giuseppe di Giacomo, Presidente VI Commissione ARS “ Servizi Sociali e Sanitari” - “La mia
personale impressione – ha detto – è che nella redazione di questa rete ci siano stati in Sicilia degli errori che
rischiano di indebolirci: Agenas, che segue tutte le Regioni d’Italia, potrà fornire elementi di valutazione
comparativa importanti. La politica – prosegue Digiacomo – deve dare indicazioni affinché il travaglio per la
costruzione della rete ospedaliera non sia il lasciapassare per bloccare i concorsi e risparmiare sulla pelle dei
malati siciliani”. Antonio Lo Presti, Dirigente Responsabile Farmaceutica Regione Siciliana – ha spiegato che:
“La commissione di prontuario in Sicilia si riunisce ogni mese garantendo un’accessibilità del farmaco nel più
breve tempo possibile che dalla pubblicazione in gazzetta significa entro massimo 60 giorni. Lo Presti
sottolinea l’importanza di una corretta continuità dell’amministrazione e non solo il progresso della scienza.
Salvatore Amato, Presidente OMCeO Provincia di Palermo – è convinto che se c’è un farmaco innovativo che
permette a una persona di guarire o di fargli condurre una vita migliore, è bene che venga prontamente
immesso, questo però implica che si debba rimodulare il mondo ospedaliero e anche la spesa. Il farmaco
innovativo serve ed è utile, ma bisogna valutarne i reali benefici in termini di sopravvivenza e di qualità della
vita: “Sarebbe utile istituire un fondo ad hoc e implementare il registro dei tumori per poter fare una
programmazione futura e conoscere le differenze regionali” – ha concluso il Presidente. Renato Li Donni,
Direttore Generale AOU Policlinico Giaccone Palermo – l’innovazione farmaceutica si deve basare su tre
diversi livelli: nazionale, regionale e aziendale. In questo contesto i laboratori di genetica oncologici sono
determinanti perché si avvicinano alla medicina di precisione, che è la chiave di volta dell’innovazione
oncologica. Carmelo Iacono, Direttore Generale ASP Caltanissetta – ha spiegato che l’innovazione corre nel
mondo dell’oncologia, ed inevitabilmente comporta a problemi di sostenibilità. Secondo Iacono l’immissione
in commercio del farmaco risente pesantemente di un’eccessiva burocrazia, pertanto il sistema andrebbe
snellito. Centri prescrittori sparsi sul territorio con alte specialità sarebbe un’implementazione corretta di
modello di governance. Livio Blasi, Direttore UOC Oncologia Medica ARNAS Civico di Palermo e Coordinatore
Regionale CIPOMO – sostiene che “il paziente al centro” è il concetto che deve stare alla base del modello,
allo stesso tempo è necessario rendere consapevoli i decisori di spesa e le istituzioni, di quanto sia importante
individuare soluzioni che liberino risorse, di ogni tipo, impattando positivamente sulla qualità delle cure per
il paziente oncologico. Individuare gli sprechi e riallocare le risorse a supporto del percorso di cura del
paziente, significa gestire una sanità efficiente e sostenibile. Ha inoltre raccontato delle esperienze di
implementazione dei PDTA, a livello interaziendale, nel territorio metropolitano di Palermo. Roberto
Bordonaro, Direttore UOC Oncologia Medica ARNAS Garibaldi Catania - ha spiegato che l’oncologia che dirige
spende circa 10 milioni di euro di farmaci anti tumorali l’anno: “di questi farmaci che utilizziamo, che sono
sottoposti a monitoraggio AIFA, si conoscono gli esiti di trattamento al paziente solo in base alle risposte date
dai volontari e dagli operatori di settore e non grazie ad AIFA, che non ha restituito nessun tipo di
informazione. Non è pensabile fare innovazione senza un’adeguata collaborazione tra pubblico e privato” –
ha concluso il Direttore.
Vincenzo Adamo, Direttore Oncologia Medica AO Papardo Messina e Coordinatore Regionale AIOM – ha
fornito una dettagliata analisi della situazione oncologica regionale che in Sicilia, con 5 milioni di abitanti,
risulta avere 26 strutture di oncologia medica. Per quanto riguarda l’assistenza globale, il Sud e le Isole
coprono rispettivamente il 63% per le attività di psiconcologia, il 35% di Hospice e il 54% per l’assistenza
domiciliare. “Un ambito su cui bisogna ancora migliorare – ha sottolineato il Direttore - è la ricerca, siamo un
50% in meno rispetto al nord e un 10% rispetto al centro. La Sicilia nell’andamento dell’utilizzo dei farmaci
oncologici, non è in linea con l’ambito nazionale. L’Italia è uno dei primi paesi in Europa in termini di
sopravvivenza a 5 anni, con il 32,4 % per cancro allo stomaco, il 63,2% per il colon retto e l’86,2% per cancro
alla mammella” – ha concluso Adamo. Salvatore Scondotto, Dirigente Responsabile Osservatorio
Epidemiologico Regione Siciliana – ha osservato che nella rete oncologica hanno particolare rilevanza gli
strumenti che supportano gli interventi di razionalizzazione e di programmazione: i registri tumori.“Il tumore
alla mammella è il più diffuso in Sicilia con un aumento del 15% dell’incidenza negli ultimi 5 anni, il secondo
è quello al polmone con circa 2.000 casi l’anno” – ha sottolineato Scondotto. L’aumento di casi prevalenti
avviene proporzionalmente, a fronte di elevati costi. La spesa annuale risulta essere di oltre 750 milioni di
euro per l’assistenza oncologica con una spesa pro capite di 1.600 euro. La crescita dei costi può essere
fronteggiata solo se ci si basa su due pilastri: la prevenzione primaria e secondaria, riducendo l’incidenza dei
nuovi casi e controllando gli stili di vita attraverso gli screening e l’appropriatezza: i PDTA potrebbero essere
lo strumento più valido, oltre che il monitoraggio degli esiti dell’assistenza. Secondo il Direttore Sanitario
AOU Policlinico Giaccone Palermo, Luigi Aprea - E’ evidente l’esigenza di svincolare le risorse per i farmaci
innovativi dal Fondo Farmaceutico Nazionale e di istituire dei budget specifici per ciascuna area terapeutica
su cui insistono le molecole innovative. Ciò al fine di permettere una distribuzione delle risorse tenendo conto
dell’impatto dei farmaci ad alto costo e consentendo una maggior accountability, da parte delle singole
aziende ospedaliere, sulle diverse aree terapeutiche. Alla luce dell’istituzione Fondo finalizzato, il Ministero
della Salute, sentita l’AIFA, e nella cornice finanziaria del SSN, predispone annualmente un programma
strategico con le priorità di intervento, le condizioni di accesso ai trattamenti e i parametri di rimborsabilità
sulla base di risultati clinici significativi ed ulteriori aspetti. Pasquale Cananzi, Centro Regionale di
Farmacovigilanza e Vaccinovigilanza, Regione Siciliana – ha spiegato che è necessario far pervenire
rapidamente una definizione di “reale” innovazione farmaceutica. Il modello attuale di governance della
spesa farmaceutica non è più adeguato pertanto le reti assistenziali e i registri AIFA rappresentano strumenti
indispensabili per l’appropriatezza prescrittiva e la sostenibilità dell’innovazione. Ha spiegato quali criteri
sono stati stabiliti per arrivare alla ridefinizione dei c.d. centri prescrittori di prossima individuazione da parte
della Regione. Alberto Firenze, Presidente Associazione “Clinical Risk Managers” – ritiene importante che
prima che avvenga un processo di costruzione di un PDTA devono sussistere due fattori: condivisione e
collaborazione. Grazie a queste due variabili vi è automaticamente un inizio di monitoraggio dell’intero
percorso di salute del paziente. Ha inoltre auspicato la creazione di Agenzia regionale sanitaria per gestire la
nuova rete ospedaliera che vedrà alla luce entro il 2018. Giuseppina Emanuela Fassari, UOC Servizio di
Farmacia AO Garibaldi Catania – ha spiegato che sarebbe utile rendere più competitivo il prezzo dei farmaci,
implementando il governo clinico e centralizzando le attività: “centralizzando la terapia iniettiva, si
impedirebbe la generazione di scarti e produrrebbe risparmi e vantaggi importanti”. Maurizio Pastorello,
Direttore Dipartimento Farmaceutico ASP Palermo – ha spiegato che circa 1/3 dei farmaci innovativi
riguardano l’oncologia. “Con il decreto Balduzzi di fatto l’accesso alle terapie si ritardano nel tempo.
Il nostro modello è quello di garantire a tutti i cittadini tutte le prestazioni, ha sottolineato Pastorello – il
nostro Paese è al 18° posto per tempi di approvazione del farmaco che si riducono però con i tempi di
contrattazione del prezzo. La mancata negoziazione corrisponde a un’impossibilità da parte delle strutture
pubbliche ad acquistare il farmaco che si traduce in una maggiore variabilità tra regione e regione sulla
effettiva disponibilità del farmaco. I ritardi vanno dai 9 ai 12 mesi in termini di contrattazione del prezzo” –
ha concluso il Direttore. Giorgio Giulio Santonocito, Direttore Generale ARNAS Garibaldi Catania – è convinto
che non può reggere un sistema sanitario basato sull’emergenza urgenza perché sono inevitabili le
dimenticanze. È davvero necessario tirare ancora la corda sulla spesa sanitaria o è il momento di investire?
“Spendiamo ancora poco in sanità e come Paese siamo al terzultimo posto rispetto ai paesi europei”.
Gianluca Trifirò, Farmacologo ed Epidemiologo Università di Messina – sostiene che per rendere sostenibile
l’innovazione terapeutica devono essere adottate molteplici strategie tra cui promozione e uso appropriato
dei farmaci biologici oncologici a più basso costo. “Le reti oncologiche possono svolgere un ruolo
fondamentale – ha sottolineato Trifirò – non solo sulla tutela della salute dei pazienti ma anche sul
monitoraggio post marketing del profilo beneficio-rischio dei farmaci e nella gestione delle risorse
economiche da reinvestire in sanità”.
Palermomania.it - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Palermo n° 15 Del 27/04/2011
Sud Press
http://www.sudpress.it/utilizzo-dei-farmaci-oncologici-innovativi-la-sicilia-non-in-linea-con-il-resto-ditalia/
Utilizzo dei farmaci oncologici innovativi: la Sicilia non in linea con il resto d’Italia
11/10/2016 REDAZIONE CRONACA, SANITÀ 0
Se ne è parlato al wookshop che si è tenuto a Palermo su iniziativa dell’OMCeO su: “Il governo della
innovazione farmaceutica: modelli di gestione sostenibile dei farmaci oncologici innovativi ad alto costo”
Le misure di contenimento della spesa farmaceutica intraprese negli ultimi anni in Sicilia, hanno
indubbiamente prodotto risultati significativi. Appare tuttavia sempre più chiaro che tagli, distribuzione
diretta ad una compartecipazione del cittadino alla spesa tra le più alte di Italia. Non potranno in futuro
controbilanciare da soli la spesa per i farmaci innovativi, il cui costo rappresenta una costante fonte di
preoccupazione per i decisori.
Questi i temi principali del wookshop che si è tenuto a Palermo su iniziativa dell’OMCeO su: “Il governo della
innovazione farmaceutica: modelli di gestione sostenibile dei farmaci oncologici innovativi ad alto costo”.
Teresa Piccione, componente XII commissione “Affari Sociali” della Camera ha definito complesso
l’allestimento di una legge stabilità specie nel mondo della sanità, una sanità che è sempre stata sottoposta
a tagli. “Difendiamo con forza – ha sottolineato – l’universalismo del SSN e investiamo di più, perché i fondi
parziali parcellizzano i risultati”.
Secondo il vice presidente Ars Giuseppe Lupo “in Sicilia, sul versante sanità si sono fatti passi in avanti specie
nella farmaceutica. Sostenibilità, equità e investimento nella farmaceutica innovativa devono stare alla base
di un corretto modello di governance che nel medio termine produrrebbe effetti di risparmio per tutto ciò
che riguarda la rete ospedaliera e l’efficacia terapeutica””.
Per Giuseppe di Giacomo, presidente VI Commissione Ars “ Servizi Sociali e Sanitari” “la mia personale
impressione è che nella redazione di questa rete ci siano stati in Sicilia degli errori che rischiano di indebolirci:
Agenas, che segue tutte le Regioni d’Italia, potrà fornire elementi di valutazione comparativa importanti. La
politica – ha aggiunto Digiacomo – deve dare indicazioni affinché il travaglio per la costruzione della rete
ospedaliera non sia il lasciapassare per bloccare i concorsi e risparmiare sulla pelle dei malati siciliani”.
Antonio Lo Presti, Dirigente Responsabile Farmaceutica Regione Siciliana ha spiegato che: “La commissione
di prontuario in Sicilia si riunisce ogni mese garantendo un’accessibilità del farmaco nel più breve tempo
possibile che dalla pubblicazione in gazzetta significa entro massimo 60 giorni. Lo Presti ha sottolineato
l’importanza di una corretta continuità dell’amministrazione e non solo il progresso della scienza.
Salvatore Amato, Presidente OMCeO della provincia di Palermo è convinto che “se c’è un farmaco innovativo
che permette a una persona di guarire o di fargli condurre una vita migliore, è bene che venga prontamente
immesso, questo però implica che si debba rimodulare il mondo ospedaliero e anche la spesa. Il farmaco
innovativo serve ed è utile, ma bisogna valutarne i reali benefici in termini di sopravvivenza e di qualità della
vita: “Sarebbe utile istituire un fondo ad hoc e implementare il registro dei tumori per poter fare una
programmazione futura e conoscere le differenze regionali”.
Secondo Renato Li Donni, Direttore Generale AOU Policlinico “Giaccone “ di Palermo , l’innovazione
farmaceutica “si deve basare su tre diversi livelli: nazionale, regionale e aziendale. In questo contesto i
laboratori di genetica oncologici sono determinanti perché si avvicinano alla medicina di precisione, che è la
chiave di volta dell’innovazione oncologica”.
Carmelo Iacono, Direttore Generale Asp di Caltanissetta ha spiegato che l’innovazione corre nel mondo
dell’oncologia, ed inevitabilmente comporta a problemi di sostenibilità. Secondo Iacono “l’immissione in
commercio del farmaco risente pesantemente di un’eccessiva burocrazia, pertanto il sistema andrebbe
snellito. Centri prescrittori sparsi sul territorio con alte specialità sarebbe un’implementazione corretta di
modello di governance”
Livio Blasi, Direttore UOC Oncologia Medica ARNAS del Civico di Palermo e coordinatore regionale CIPOMO
ha sostenuto che “il paziente al centro” è il concetto che deve stare alla base del modello, ma allo stesso
tempo è necessario rendere consapevoli i decisori di spesa e le istituzioni, di quanto sia importante
individuare soluzioni che liberino risorse, di ogni tipo, impattando positivamente sulla qualità delle cure per
il paziente oncologico.
Roberto Bordonaro, Direttore UOC Oncologia Medica dell’ARNAS Garibaldi Catania ha spiegato che
l’oncologia che dirige spende circa 10 milioni di euro di farmaci anti tumorali l’anno: “Di questi farmaci che
utilizziamo, che sono sottoposti a monitoraggio AIFA, si conoscono gli esiti di trattamento al paziente solo in
base alle risposte date dai volontari e dagli operatori di settore e non grazie ad AIFA, che non ha restituito
nessun tipo di informazione. Non è pensabile fare innovazione senza un’adeguata collaborazione tra pubblico
e privato”, ha concluso Bordonaro.
Presenta anche Giorgio Santonocito, direttore Generale dell’ARNAS Garibaldi , il quale si è detto convinto
che “non può reggere un sistema sanitario basato sull’emergenza urgenza perché sono inevitabili le
dimenticanze. È davvero necessario tirare ancora la corda sulla spesa sanitaria o è il momento di investire?
“Spendiamo ancora poco in sanità e come Paese siamo al terzultimo posto rispetto ai paesi europei”.
Vincenzo Adamo, Direttore Oncologia Medica AO del Papardo di Messina e Coordinatore Regionale AIOM ha
fornito una dettagliata analisi della situazione oncologica regionale che in Sicilia, con 5 milioni di abitanti,
risulta avere 26 strutture di oncologia medica. Per quanto riguarda l’assistenza globale, il Sud e le Isole
coprono rispettivamente il 63% per le attività di psiconcologia, il 35% di Hospice e il 54% per l’assistenza
domiciliare. “Un ambito su cui bisogna ancora migliorare – ha sottolineato – è la ricerca, siamo un 50% in
meno rispetto al nord e un 10% rispetto al centro. La Sicilia nell’andamento dell’utilizzo dei farmaci
oncologici, non è in linea con l’ambito nazionale. L’Italia è uno dei primi paesi in Europa in termini di
sopravvivenza a 5 anni, con il 32,4 % per cancro allo stomaco, il 63,2% per il colon retto e l’86,2% per cancro
alla mammella”.
Maurizio Pastorello, Direttore Dipartimento Farmaceutico ASP Palermo ha spiegato che circa un terzo dei
farmaci innovativi riguardano l’oncologia. “Con il decreto Balduzzi di fatto l’accesso alle terapie si ritardano
nel tempo. Il nostro modello è quello di garantire a tutti i cittadini tutte le prestazioni – ha sottolineato
Pastorello – il nostro Paese è al 18° posto per tempi di approvazione del farmaco che si riducono però con i
tempi di contrattazione del prezzo. La mancata negoziazione corrisponde a un’impossibilità da parte delle
strutture pubbliche ad acquistare il farmaco che si traduce in una maggiore variabilità tra regione e regione
sulla effettiva disponibilità del farmaco. I ritardi vanno dai 9 ai 12 mesi in termini di contrattazione del
prezzo”.
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Utilizzo dei farmaci oncologici innovativi: la Sicilia non in linea con il resto d’Italia
11/10/2016 REDAZIONE CRONACA, SANITÀ 0
Se ne è parlato al wookshop che si è tenuto a Palermo su iniziativa dell’OMCeO su: “Il governo della
innovazione farmaceutica: modelli di gestione sostenibile dei farmaci oncologici innovativi ad alto costo”
Le misure di contenimento della spesa farmaceutica intraprese negli ultimi anni in Sicilia, hanno
indubbiamente prodotto risultati significativi. Appare tuttavia sempre più chiaro che tagli, distribuzione
diretta ad una compartecipazione del cittadino alla spesa tra le più alte di Italia. Non potranno in futuro
controbilanciare da soli la spesa per i farmaci innovativi, il cui costo rappresenta una costante fonte di
preoccupazione per i decisori.
Questi i temi principali del wookshop che si è tenuto a Palermo su iniziativa dell’OMCeO su: “Il governo della
innovazione farmaceutica: modelli di gestione sostenibile dei farmaci oncologici innovativi ad alto costo”.
Teresa Piccione, componente XII commissione “Affari Sociali” della Camera ha definito complesso
l’allestimento di una legge stabilità specie nel mondo della sanità, una sanità che è sempre stata sottoposta
a tagli. “Difendiamo con forza – ha sottolineato – l’universalismo del SSN e investiamo di più, perché i fondi
parziali parcellizzano i risultati”.
Secondo il vice presidente Ars Giuseppe Lupo “in Sicilia, sul versante sanità si sono fatti passi in avanti specie
nella farmaceutica. Sostenibilità, equità e investimento nella farmaceutica innovativa devono stare alla base
di un corretto modello di governance che nel medio termine produrrebbe effetti di risparmio per tutto ciò
che riguarda la rete ospedaliera e l’efficacia terapeutica””.
Per Giuseppe di Giacomo, presidente VI Commissione Ars “ Servizi Sociali e Sanitari” “la mia personale
impressione è che nella redazione di questa rete ci siano stati in Sicilia degli errori che rischiano di indebolirci:
Agenas, che segue tutte le Regioni d’Italia, potrà fornire elementi di valutazione comparativa importanti. La
politica – ha aggiunto Digiacomo – deve dare indicazioni affinché il travaglio per la costruzione della rete
ospedaliera non sia il lasciapassare per bloccare i concorsi e risparmiare sulla pelle dei malati siciliani”.
Antonio Lo Presti, Dirigente Responsabile Farmaceutica Regione Siciliana ha spiegato che: “La commissione
di prontuario in Sicilia si riunisce ogni mese garantendo un’accessibilità del farmaco nel più breve tempo
possibile che dalla pubblicazione in gazzetta significa entro massimo 60 giorni. Lo Presti ha sottolineato
l’importanza di una corretta continuità dell’amministrazione e non solo il progresso della scienza.
Salvatore Amato, Presidente OMCeO della provincia di Palermo è convinto che “se c’è un farmaco innovativo
che permette a una persona di guarire o di fargli condurre una vita migliore, è bene che venga prontamente
immesso, questo però implica che si debba rimodulare il mondo ospedaliero e anche la spesa. Il farmaco
innovativo serve ed è utile, ma bisogna valutarne i reali benefici in termini di sopravvivenza e di qualità della
vita: “Sarebbe utile istituire un fondo ad hoc e implementare il registro dei tumori per poter fare una
programmazione futura e conoscere le differenze regionali”.
Secondo Renato Li Donni, Direttore Generale AOU Policlinico “Giaccone “ di Palermo , l’innovazione
farmaceutica “si deve basare su tre diversi livelli: nazionale, regionale e aziendale. In questo contesto i
laboratori di genetica oncologici sono determinanti perché si avvicinano alla medicina di precisione, che è la
chiave di volta dell’innovazione oncologica”.
Carmelo Iacono, Direttore Generale Asp di Caltanissetta ha spiegato che l’innovazione corre nel mondo
dell’oncologia, ed inevitabilmente comporta a problemi di sostenibilità. Secondo Iacono “l’immissione in
commercio del farmaco risente pesantemente di un’eccessiva burocrazia, pertanto il sistema andrebbe
snellito. Centri prescrittori sparsi sul territorio con alte specialità sarebbe un’implementazione corretta di
modello di governance”
Livio Blasi, Direttore UOC Oncologia Medica ARNAS del Civico di Palermo e coordinatore regionale CIPOMO
ha sostenuto che “il paziente al centro” è il concetto che deve stare alla base del modello, ma allo stesso
tempo è necessario rendere consapevoli i decisori di spesa e le istituzioni, di quanto sia importante
individuare soluzioni che liberino risorse, di ogni tipo, impattando positivamente sulla qualità delle cure per
il paziente oncologico.
Roberto Bordonaro, Direttore UOC Oncologia Medica dell’ARNAS Garibaldi Catania ha spiegato che
l’oncologia che dirige spende circa 10 milioni di euro di farmaci anti tumorali l’anno: “Di questi farmaci che
utilizziamo, che sono sottoposti a monitoraggio AIFA, si conoscono gli esiti di trattamento al paziente solo in
base alle risposte date dai volontari e dagli operatori di settore e non grazie ad AIFA, che non ha restituito
nessun tipo di informazione. Non è pensabile fare innovazione senza un’adeguata collaborazione tra pubblico
e privato”, ha concluso Bordonaro.
Presenta anche Giorgio Santonocito, direttore Generale dell’ARNAS Garibaldi , il quale si è detto convinto
che “non può reggere un sistema sanitario basato sull’emergenza urgenza perché sono inevitabili le
dimenticanze. È davvero necessario tirare ancora la corda sulla spesa sanitaria o è il momento di investire?
“Spendiamo ancora poco in sanità e come Paese siamo al terzultimo posto rispetto ai paesi europei”.
Vincenzo Adamo, Direttore Oncologia Medica AO del Papardo di Messina e Coordinatore Regionale AIOM ha
fornito una dettagliata analisi della situazione oncologica regionale che in Sicilia, con 5 milioni di abitanti,
risulta avere 26 strutture di oncologia medica. Per quanto riguarda l’assistenza globale, il Sud e le Isole
coprono rispettivamente il 63% per le attività di psiconcologia, il 35% di Hospice e il 54% per l’assistenza
domiciliare. “Un ambito su cui bisogna ancora migliorare – ha sottolineato – è la ricerca, siamo un 50% in
meno rispetto al nord e un 10% rispetto al centro. La Sicilia nell’andamento dell’utilizzo dei farmaci
oncologici, non è in linea con l’ambito nazionale. L’Italia è uno dei primi paesi in Europa in termini di
sopravvivenza a 5 anni, con il 32,4 % per cancro allo stomaco, il 63,2% per il colon retto e l’86,2% per cancro
alla mammella”.
Maurizio Pastorello, Direttore Dipartimento Farmaceutico ASP Palermo ha spiegato che circa un terzo dei
farmaci innovativi riguardano l’oncologia. “Con il decreto Balduzzi di fatto l’accesso alle terapie si ritardano
nel tempo. Il nostro modello è quello di garantire a tutti i cittadini tutte le prestazioni – ha sottolineato
Pastorello – il nostro Paese è al 18° posto per tempi di approvazione del farmaco che si riducono però con i
tempi di contrattazione del prezzo. La mancata negoziazione corrisponde a un’impossibilità da parte delle
strutture pubbliche ad acquistare il farmaco che si traduce in una maggiore variabilità tra regione e regione
sulla effettiva disponibilità del farmaco. I ritardi vanno dai 9 ai 12 mesi in termini di contrattazione del
prezzo”.
QuotidianoSanità.it
http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=44540
Sicilia. Reti oncologiche, Pdta e dati di real life per garantire l’innovazione terapeutica in oncologia
La rete oncologica deliberata nel 2014 non è ancora a regime, ma la Regione sta lavorando per riorganizzare
il sistema di cure per i malati oncologici. Si è svolto a Palermo il sesto di una serie di incontri che vedono
istituzioni, oncologi, farmacisti e anatomopatologi a confronto sui modelli di governo dell’innovazione
farmaceutica.
28 OTT - Diffusione delle reti oncologiche, definizione dei Percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali
(Pdta), selezione dei Centri prescrittori, attivazione di sistemi informativi che “parlino la stessa lingua” e
leghino i dati di appropriatezza prescrittiva e di efficienza economica all’esito delle terapie. E ancora, ricorso
alla Hta, coinvolgimento di gruppi di lavoro di valutazione del farmaco in seno alle Commissioni terapeutiche
regionali, individuazione delle Unità farmaci antitumorali centralizzate (Ufa) e poi diffusione dei dati real life,
ricorso al Vial sharing, attuazione del Drug day e inserimento del Test diagnostico di selezione biomolecolare
all’interno del Pdta.
Sono questi solo alcuni dei molti strumenti che le Regioni potrebbero adottare per garantire da un lato il
governo della spesa per l’assistenza farmaceutica, quindi sostenibilità ed equità d’accesso alle cure, dall’altro
innovazione e sperimentazione di nuovi farmaci che migliorino esiti e qualità dell’offerta sanitaria. Per aprire
le porte anche alla sostenibilità delle innovazioni terapeutiche che si affacceranno nei prossimi anni. Percorsi
che la regione Sicilia, nonostante i moltissimi obiettivi raggiunti, deve completare: l’organizzazione della rete
oncologica siciliana definita nel 2014 deve ancora essere impementata.
È quanto emerso nel corso del workshop “Il governo dell’innovazione farmaceutica: modelli di gestione
sostenibile dei farmaci oncologici innovativi ad alto costo” organizzato nei giorni scorsi da Motore Sanità a
Palermo nella sede dell’Ordine dei medici. Il sesto di una serie di incontri che si si stanno tenendo nelle
principali città italiane per capire come sostenere l’innovazione farmaceutica alla luce della difficile sfida della
sostenibilità economica.
I percorsi da seguire per affrontare le sfide alla quali il mondo dell’oncologia deve rispondere non sono stati,
infatti, delineati in tutte le Regioni come dimostrano i risultati preliminari del progetto di ricerca “La
governance dell’innovazione farmaceutica in Italia” della Scuola Superiore Sant’Anna, presentati a Palermo
da Bruna Vinci.
La ricerca - condotta dal Laboratorio management e sanità Istituto di Management Scuola Superiore
Sant’Anna, in collaborazione con il Dipartimento di scienze biomediche e neuro motorie Alma Mater
Studiorum (Bologna) e il supporto non non condizionate di Msd che si concluderà alla fine del 2016 - ha
mappato i diversi modelli di governance dell’innovazione farmaceutica in 10 Regioni italiane con l’obiettivo
di rilevare le best practice e i modelli digovernance virtuosi idonei a favorire la diffusione e garantire
sostenibilità, equità e qualità nell’accesso ai nuovi farmaci oncologici ad alto costo. Lo scenario emerso è ad
alta variabilità con differenze anche importanti tra le varie Regioni. Solo il 50% delle Regioni sotto la lente è
supportata dalle reti oncologiche, il restante si affida nelle scelte da una rete professionale senza un mandato
preciso o ad una rete auto-organizzata.
Gli scenari in Sicilia. Risanate le casse regionali – la Sicilia secondo i dati del recente monitoraggio della
Ragioneria dello Stato sulla spesa sanitaria nazionale ha un bilancio in attivo di 9,9 mln di euro – la regione
sta ora rimodulando la sua rete ospedaliera e sono ancora in corso lavori per mettere a regime quella
oncologica. Insomma c’è ancora molto da fare anche se tra i rappresentanti delle istituzioni regionali aria di
ottimismo.
“Sul versante sanità in Sicilia sono stati fatti passi in avanti specie nella farmaceutica, puntando su
sostenibilità, equità, investimento nella farmaceutica innovativa” ha affermato Giuseppe Lupo, Vice
Presidente Assemblea Regionale, Regione Siciliana riconoscendo che da investimento che comporta uno
sforzo economico significativo nell’immediato possano derivare nel medio lungo termine effetti positivi in
termini di risparmio. Sia sul fronte dei ricoveri ospedalieri ma anche e soprattutto sul fronte dell’efficacia
terapeutica.
Sicuramente la Sicilia ha i conti in ordine ha assicurato Giuseppe Digiacomo, Presidente Commissione VI
servizi sociali e sanitari Ars e non può più essere annoverata nella lista delle regioni canaglia, ma parlando
della rete oncologica ha riconosciutoche ci sono carenze che vanno compensate: “La mia personale
impressione è che in Sicilia ci siano stati degli errori che rischiano di indebolirci: Agenas, che segue tutte le
Regioni d’Italia, potrà fornire elementi di valutazione comparativa importanti”.
Positive la attività anche sul fronte farmaceutico, come ha assicurato Antonio Lo Presti, Dirigente
responsabile della farmaceutica regionale: in Sicilia la commissione del prontuario farmaceutico si riunisce
ogni mese garantendo un’accessibilità del farmaco nel più breve tempo possibile. Soprattutto in Regione c’è
una grande attenzione all’innovazione in oncologia. Ma va sostenuta.
E come ha rilevato Salvatore Amato, Presidente OMCeO Provincia di Palermo quando si parla di innovazione
farmacologica, bisogna distinguere tra ciò che è nuovo e ciò che è realmente innovativo valutando i reali
benefici in termini di sopravvivenza e qualità della vita. “Bisogna implementare il registro dei tumori – ha
aggiunto – perché grazie alla conoscenza si può fare un programmazione futura e conoscere le differenze
regionali. Così come occorre trovare un giusto equilibrio tra pubblico e privato reinvestendo l’utile nella
ricerca e nell’innovazione”.
Rimane il fatto che in Sicilia la rete oncologica non è ancora a regime. Nonostante la Regione abbia fatto
molto, come ha ricordato Vincenzo Adamo, Direttore Oncologia Medica AO Papardo Messina e Coordinatore
Regionale Aiom, manca ancora una volontà politica regionale a gestirla.
“In Sicilia ci sono 5 milioni di abitanti, e 26 strutture di oncologia medica – ha detto – e per quanto riguarda
l’assistenza globale, il Sud e le Isole coprono rispettivamente il 63% delle attività di psico-oncologia, il 35%
degli Hospice e il 54% dell’assistenza domiciliare. Dobbiamo anche migliorare la ricerca: realizziamo il 50% di
quella del Nord e un 10% in meno rispetto al Centro”. E, ha poi rimarcato, la Sicilia nell’utilizzo dei farmaci
oncologici non è ancora in linea con l’ambito nazionale.
Per Renato Li Donni, Direttore Generale Aou Policlinico Giaccone Palermo, in un’ottica di programmazione
regionale, bisognerà prestare attenzione alle differenti esigenze territoriali guardando le peculiarità che
distinguono un’azienda dall’altra. Anche la “selezione” del paziente è fondamentale per poter curare in
maniera efficace guardando anche alla sostenibilità. E su questo fronte, ha sottolineato Li Donni, i laboratori
di genetica sono determinanti perché “grazie alla possibilità di effettuare test diagnostici di selezione
biomolecolare consentono di avvicinarsi alla medicina di precisione, chiave di volta dell’innovazione
oncologica”. Un’indicazioni sulla quale tutti tutti gli esperti hanno convenuto.
Punta sul registro tumori come strumento per supportare interventi di razionalizzazione e programmazione
nell’ambito della rete oncologica, e anche sui Pdta e misurazione degli out-come strumenti per gestire con
appropriatezza le cure,Salvatore Scondotto, Dirigente Responsabile Osservatorio Epidemiologico Regione
Siciliana. “Il tumore alla mammella – ha rilevato – è il più diffuso in Sicilia con un aumento del 15%
dell’incidenza negli ultimi 5 anni, il secondo è quello al polmone con circa 2mila casi l’anno. L’aumento di casi
prevalenti avviene proporzionalmente, a fronte di elevati costi. La spesa annuale per l’assistenza oncologica
i 750 milioni di euro con una spesa pro capite di 1.600 euro. La crescita dei costi può essere fronteggiata solo
se ci si basa su due pilastri: la prevenzione primaria e secondaria, riducendo l’incidenza dei nuovi casi e
controllando gli stili di vita attraverso gli screening e l’appropriatezza. E su questo fronte – ha concluso
Scondotto – i Pdta potrebbero essere uno strumento valido insieme al monitoraggio degli esiti
dell’assistenza”.
Per rendere sostenibile l’innovazione terapeutica, secondoGianluca Trifirò, Farmacologo ed Epidemiologo
Università di Messina devono essere adottate molteplici strategie tra cui la promozione e l’uso appropriato
dei farmaci biologici oncologici a più basso costo. “Le reti oncologiche possono svolgere un ruolo
fondamentale – ha sottolineato Trifirò – non solo sulla tutela della salute dei pazienti ma anche sul
monitoraggio post marketing del profilo beneficio-rischio dei farmaci e nella gestione delle risorse
economiche da reinvestire in sanità”.
28 ottobre 2016
© Riproduzione riservata
Libero 24x7
http://247.libero.it/focus/37070461/16/sicilia-reti-oncologiche-pdta-e-dati-di-real-life-per-garantire-l-
innovazione-terapeutica-in-oncologia/
Sicilia. Reti oncologiche, Pdta e dati di real life per garantire l’innovazione terapeutica in oncologia
La rete oncologica deliberata nel 2014 non è ancora a regime, ma la Regione sta lavorando per riorganizzare
il sistema di cure per i malati oncologici. Si è svolto a Palermo il sesto di una serie di incontri che vedono
istituzioni, oncologi, farmacisti e anatomopatologi a confronto sui modelli di governo dell’innovazione
farmaceutica.
28 OTT - Diffusione delle reti oncologiche, definizione dei Percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali
(Pdta), selezione dei Centri prescrittori, attivazione di sistemi informativi che “parlino la stessa lingua” e
leghino i dati di appropriatezza prescrittiva e di efficienza economica all’esito delle terapie. E ancora, ricorso
alla Hta, coinvolgimento di gruppi di lavoro di valutazione del farmaco in seno alle Commissioni terapeutiche
regionali, individuazione delle Unità farmaci antitumorali centralizzate (Ufa) e poi diffusione dei dati real life,
ricorso al Vial sharing, attuazione del Drug day e inserimento del Test diagnostico di selezione biomolecolare
all’interno del Pdta.
Sono questi solo alcuni dei molti strumenti che le Regioni potrebbero adottare per garantire da un lato il
governo della spesa per l’assistenza farmaceutica, quindi sostenibilità ed equità d’accesso alle cure, dall’altro
innovazione e sperimentazione di nuovi farmaci che migliorino esiti e qualità dell’offerta sanitaria. Per aprire
le porte anche alla sostenibilità delle innovazioni terapeutiche che si affacceranno nei prossimi anni. Percorsi
che la regione Sicilia, nonostante i moltissimi obiettivi raggiunti, deve completare: l’organizzazione della rete
oncologica siciliana definita nel 2014 deve ancora essere impementata.
È quanto emerso nel corso del workshop “Il governo dell’innovazione farmaceutica: modelli di gestione
sostenibile dei farmaci oncologici innovativi ad alto costo” organizzato nei giorni scorsi da Motore Sanità a
Palermo nella sede dell’Ordine dei medici. Il sesto di una serie di incontri che si si stanno tenendo nelle
principali città italiane per capire come sostenere l’innovazione farmaceutica alla luce della difficile sfida della
sostenibilità economica.
I percorsi da seguire per affrontare le sfide alla quali il mondo dell’oncologia deve rispondere non sono stati,
infatti, delineati in tutte le Regioni come dimostrano i risultati preliminari del progetto di ricerca “La
governance dell’innovazione farmaceutica in Italia” della Scuola Superiore Sant’Anna, presentati a Palermo
da Bruna Vinci.
La ricerca - condotta dal Laboratorio management e sanità Istituto di Management Scuola Superiore
Sant’Anna, in collaborazione con il Dipartimento di scienze biomediche e neuro motorie Alma Mater
Studiorum (Bologna) e il supporto non non condizionate di Msd che si concluderà alla fine del 2016 - ha
mappato i diversi modelli di governance dell’innovazione farmaceutica in 10 Regioni italiane con l’obiettivo
di rilevare le best practice e i modelli digovernance virtuosi idonei a favorire la diffusione e garantire
sostenibilità, equità e qualità nell’accesso ai nuovi farmaci oncologici ad alto costo. Lo scenario emerso è ad
alta variabilità con differenze anche importanti tra le varie Regioni. Solo il 50% delle Regioni sotto la lente è
supportata dalle reti oncologiche, il restante si affida nelle scelte da una rete professionale senza un mandato
preciso o ad una rete auto-organizzata.
Gli scenari in Sicilia. Risanate le casse regionali – la Sicilia secondo i dati del recente monitoraggio della
Ragioneria dello Stato sulla spesa sanitaria nazionale ha un bilancio in attivo di 9,9 mln di euro – la regione
sta ora rimodulando la sua rete ospedaliera e sono ancora in corso lavori per mettere a regime quella
oncologica. Insomma c’è ancora molto da fare anche se tra i rappresentanti delle istituzioni regionali aria di
ottimismo.
“Sul versante sanità in Sicilia sono stati fatti passi in avanti specie nella farmaceutica, puntando su
sostenibilità, equità, investimento nella farmaceutica innovativa” ha affermato Giuseppe Lupo, Vice
Presidente Assemblea Regionale, Regione Siciliana riconoscendo che da investimento che comporta uno
sforzo economico significativo nell’immediato possano derivare nel medio lungo termine effetti positivi in
termini di risparmio. Sia sul fronte dei ricoveri ospedalieri ma anche e soprattutto sul fronte dell’efficacia
terapeutica.
Sicuramente la Sicilia ha i conti in ordine ha assicurato Giuseppe Digiacomo, Presidente Commissione VI
servizi sociali e sanitari Ars e non può più essere annoverata nella lista delle regioni canaglia, ma parlando
della rete oncologica ha riconosciutoche ci sono carenze che vanno compensate: “La mia personale
impressione è che in Sicilia ci siano stati degli errori che rischiano di indebolirci: Agenas, che segue tutte le
Regioni d’Italia, potrà fornire elementi di valutazione comparativa importanti”.
Positive la attività anche sul fronte farmaceutico, come ha assicurato Antonio Lo Presti, Dirigente
responsabile della farmaceutica regionale: in Sicilia la commissione del prontuario farmaceutico si riunisce
ogni mese garantendo un’accessibilità del farmaco nel più breve tempo possibile. Soprattutto in Regione c’è
una grande attenzione all’innovazione in oncologia. Ma va sostenuta.
E come ha rilevato Salvatore Amato, Presidente OMCeO Provincia di Palermo quando si parla di innovazione
farmacologica, bisogna distinguere tra ciò che è nuovo e ciò che è realmente innovativo valutando i reali
benefici in termini di sopravvivenza e qualità della vita. “Bisogna implementare il registro dei tumori – ha
aggiunto – perché grazie alla conoscenza si può fare un programmazione futura e conoscere le differenze
regionali. Così come occorre trovare un giusto equilibrio tra pubblico e privato reinvestendo l’utile nella
ricerca e nell’innovazione”.
Rimane il fatto che in Sicilia la rete oncologica non è ancora a regime. Nonostante la Regione abbia fatto
molto, come ha ricordato Vincenzo Adamo, Direttore Oncologia Medica AO Papardo Messina e Coordinatore
Regionale Aiom, manca ancora una volontà politica regionale a gestirla.
“In Sicilia ci sono 5 milioni di abitanti, e 26 strutture di oncologia medica – ha detto – e per quanto riguarda
l’assistenza globale, il Sud e le Isole coprono rispettivamente il 63% delle attività di psico-oncologia, il 35%
degli Hospice e il 54% dell’assistenza domiciliare. Dobbiamo anche migliorare la ricerca: realizziamo il 50% di
quella del Nord e un 10% in meno rispetto al Centro”. E, ha poi rimarcato, la Sicilia nell’utilizzo dei farmaci
oncologici non è ancora in linea con l’ambito nazionale.
Per Renato Li Donni, Direttore Generale Aou Policlinico Giaccone Palermo, in un’ottica di programmazione
regionale, bisognerà prestare attenzione alle differenti esigenze territoriali guardando le peculiarità che
distinguono un’azienda dall’altra. Anche la “selezione” del paziente è fondamentale per poter curare in
maniera efficace guardando anche alla sostenibilità. E su questo fronte, ha sottolineato Li Donni, i laboratori
di genetica sono determinanti perché “grazie alla possibilità di effettuare test diagnostici di selezione
biomolecolare consentono di avvicinarsi alla medicina di precisione, chiave di volta dell’innovazione
oncologica”. Un’indicazioni sulla quale tutti tutti gli esperti hanno convenuto.
Punta sul registro tumori come strumento per supportare interventi di razionalizzazione e programmazione
nell’ambito della rete oncologica, e anche sui Pdta e misurazione degli out-come strumenti per gestire con
appropriatezza le cure,Salvatore Scondotto, Dirigente Responsabile Osservatorio Epidemiologico Regione
Siciliana. “Il tumore alla mammella – ha rilevato – è il più diffuso in Sicilia con un aumento del 15%
dell’incidenza negli ultimi 5 anni, il secondo è quello al polmone con circa 2mila casi l’anno. L’aumento di casi
prevalenti avviene proporzionalmente, a fronte di elevati costi. La spesa annuale per l’assistenza oncologica
i 750 milioni di euro con una spesa pro capite di 1.600 euro. La crescita dei costi può essere fronteggiata solo
se ci si basa su due pilastri: la prevenzione primaria e secondaria, riducendo l’incidenza dei nuovi casi e
controllando gli stili di vita attraverso gli screening e l’appropriatezza. E su questo fronte – ha concluso
Scondotto – i Pdta potrebbero essere uno strumento valido insieme al monitoraggio degli esiti
dell’assistenza”.
Per rendere sostenibile l’innovazione terapeutica, secondoGianluca Trifirò, Farmacologo ed Epidemiologo
Università di Messina devono essere adottate molteplici strategie tra cui la promozione e l’uso appropriato
dei farmaci biologici oncologici a più basso costo. “Le reti oncologiche possono svolgere un ruolo
fondamentale – ha sottolineato Trifirò – non solo sulla tutela della salute dei pazienti ma anche sul
monitoraggio post marketing del profilo beneficio-rischio dei farmaci e nella gestione delle risorse
economiche da reinvestire in sanità”.
28 ottobre 2016
© Riproduzione riservata
Libero Gossip
http://gossip.libero.it/focus/37070461/sicilia-reti-oncologiche-pdta-e-dati-di-real-life-per-garantire-l-
innovazione-terapeutica-in-oncologia/sicilia-pdta/?type=
Sicilia. Reti oncologiche, Pdta e dati di real life per garantire l’innovazione terapeutica in oncologia
La rete oncologica deliberata nel 2014 non è ancora a regime, ma la Regione sta lavorando per riorganizzare
il sistema di cure per i malati oncologici. Si è svolto a Palermo il sesto di una serie di incontri che vedono
istituzioni, oncologi, farmacisti e anatomopatologi a confronto sui modelli di governo dell’innovazione
farmaceutica.
28 OTT - Diffusione delle reti oncologiche, definizione dei Percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali
(Pdta), selezione dei Centri prescrittori, attivazione di sistemi informativi che “parlino la stessa lingua” e
leghino i dati di appropriatezza prescrittiva e di efficienza economica all’esito delle terapie. E ancora, ricorso
alla Hta, coinvolgimento di gruppi di lavoro di valutazione del farmaco in seno alle Commissioni terapeutiche
regionali, individuazione delle Unità farmaci antitumorali centralizzate (Ufa) e poi diffusione dei dati real life,
ricorso al Vial sharing, attuazione del Drug day e inserimento del Test diagnostico di selezione biomolecolare
all’interno del Pdta.
Sono questi solo alcuni dei molti strumenti che le Regioni potrebbero adottare per garantire da un lato il
governo della spesa per l’assistenza farmaceutica, quindi sostenibilità ed equità d’accesso alle cure, dall’altro
innovazione e sperimentazione di nuovi farmaci che migliorino esiti e qualità dell’offerta sanitaria. Per aprire
le porte anche alla sostenibilità delle innovazioni terapeutiche che si affacceranno nei prossimi anni. Percorsi
che la regione Sicilia, nonostante i moltissimi obiettivi raggiunti, deve completare: l’organizzazione della rete
oncologica siciliana definita nel 2014 deve ancora essere impementata.
È quanto emerso nel corso del workshop “Il governo dell’innovazione farmaceutica: modelli di gestione
sostenibile dei farmaci oncologici innovativi ad alto costo” organizzato nei giorni scorsi da Motore Sanità a
Palermo nella sede dell’Ordine dei medici. Il sesto di una serie di incontri che si si stanno tenendo nelle
principali città italiane per capire come sostenere l’innovazione farmaceutica alla luce della difficile sfida della
sostenibilità economica.
I percorsi da seguire per affrontare le sfide alla quali il mondo dell’oncologia deve rispondere non sono stati,
infatti, delineati in tutte le Regioni come dimostrano i risultati preliminari del progetto di ricerca “La
governance dell’innovazione farmaceutica in Italia” della Scuola Superiore Sant’Anna, presentati a Palermo
da Bruna Vinci.
La ricerca - condotta dal Laboratorio management e sanità Istituto di Management Scuola Superiore
Sant’Anna, in collaborazione con il Dipartimento di scienze biomediche e neuro motorie Alma Mater
Studiorum (Bologna) e il supporto non non condizionate di Msd che si concluderà alla fine del 2016 - ha
mappato i diversi modelli di governance dell’innovazione farmaceutica in 10 Regioni italiane con l’obiettivo
di rilevare le best practice e i modelli digovernance virtuosi idonei a favorire la diffusione e garantire
sostenibilità, equità e qualità nell’accesso ai nuovi farmaci oncologici ad alto costo. Lo scenario emerso è ad
alta variabilità con differenze anche importanti tra le varie Regioni. Solo il 50% delle Regioni sotto la lente è
supportata dalle reti oncologiche, il restante si affida nelle scelte da una rete professionale senza un mandato
preciso o ad una rete auto-organizzata.
Gli scenari in Sicilia. Risanate le casse regionali – la Sicilia secondo i dati del recente monitoraggio della
Ragioneria dello Stato sulla spesa sanitaria nazionale ha un bilancio in attivo di 9,9 mln di euro – la regione
sta ora rimodulando la sua rete ospedaliera e sono ancora in corso lavori per mettere a regime quella
oncologica. Insomma c’è ancora molto da fare anche se tra i rappresentanti delle istituzioni regionali aria di
ottimismo.
“Sul versante sanità in Sicilia sono stati fatti passi in avanti specie nella farmaceutica, puntando su
sostenibilità, equità, investimento nella farmaceutica innovativa” ha affermato Giuseppe Lupo, Vice
Presidente Assemblea Regionale, Regione Siciliana riconoscendo che da investimento che comporta uno
sforzo economico significativo nell’immediato possano derivare nel medio lungo termine effetti positivi in
termini di risparmio. Sia sul fronte dei ricoveri ospedalieri ma anche e soprattutto sul fronte dell’efficacia
terapeutica.
Sicuramente la Sicilia ha i conti in ordine ha assicurato Giuseppe Digiacomo, Presidente Commissione VI
servizi sociali e sanitari Ars e non può più essere annoverata nella lista delle regioni canaglia, ma parlando
della rete oncologica ha riconosciutoche ci sono carenze che vanno compensate: “La mia personale
impressione è che in Sicilia ci siano stati degli errori che rischiano di indebolirci: Agenas, che segue tutte le
Regioni d’Italia, potrà fornire elementi di valutazione comparativa importanti”.
Positive la attività anche sul fronte farmaceutico, come ha assicurato Antonio Lo Presti, Dirigente
responsabile della farmaceutica regionale: in Sicilia la commissione del prontuario farmaceutico si riunisce
ogni mese garantendo un’accessibilità del farmaco nel più breve tempo possibile. Soprattutto in Regione c’è
una grande attenzione all’innovazione in oncologia. Ma va sostenuta.
E come ha rilevato Salvatore Amato, Presidente OMCeO Provincia di Palermo quando si parla di innovazione
farmacologica, bisogna distinguere tra ciò che è nuovo e ciò che è realmente innovativo valutando i reali
benefici in termini di sopravvivenza e qualità della vita. “Bisogna implementare il registro dei tumori – ha
aggiunto – perché grazie alla conoscenza si può fare un programmazione futura e conoscere le differenze
regionali. Così come occorre trovare un giusto equilibrio tra pubblico e privato reinvestendo l’utile nella
ricerca e nell’innovazione”.
Rimane il fatto che in Sicilia la rete oncologica non è ancora a regime. Nonostante la Regione abbia fatto
molto, come ha ricordato Vincenzo Adamo, Direttore Oncologia Medica AO Papardo Messina e Coordinatore
Regionale Aiom, manca ancora una volontà politica regionale a gestirla.
“In Sicilia ci sono 5 milioni di abitanti, e 26 strutture di oncologia medica – ha detto – e per quanto riguarda
l’assistenza globale, il Sud e le Isole coprono rispettivamente il 63% delle attività di psico-oncologia, il 35%
degli Hospice e il 54% dell’assistenza domiciliare. Dobbiamo anche migliorare la ricerca: realizziamo il 50% di
quella del Nord e un 10% in meno rispetto al Centro”. E, ha poi rimarcato, la Sicilia nell’utilizzo dei farmaci
oncologici non è ancora in linea con l’ambito nazionale.
Per Renato Li Donni, Direttore Generale Aou Policlinico Giaccone Palermo, in un’ottica di programmazione
regionale, bisognerà prestare attenzione alle differenti esigenze territoriali guardando le peculiarità che
distinguono un’azienda dall’altra. Anche la “selezione” del paziente è fondamentale per poter curare in
maniera efficace guardando anche alla sostenibilità. E su questo fronte, ha sottolineato Li Donni, i laboratori
di genetica sono determinanti perché “grazie alla possibilità di effettuare test diagnostici di selezione
biomolecolare consentono di avvicinarsi alla medicina di precisione, chiave di volta dell’innovazione
oncologica”. Un’indicazioni sulla quale tutti tutti gli esperti hanno convenuto.
Punta sul registro tumori come strumento per supportare interventi di razionalizzazione e programmazione
nell’ambito della rete oncologica, e anche sui Pdta e misurazione degli out-come strumenti per gestire con
appropriatezza le cure,Salvatore Scondotto, Dirigente Responsabile Osservatorio Epidemiologico Regione
Siciliana. “Il tumore alla mammella – ha rilevato – è il più diffuso in Sicilia con un aumento del 15%
dell’incidenza negli ultimi 5 anni, il secondo è quello al polmone con circa 2mila casi l’anno. L’aumento di casi
prevalenti avviene proporzionalmente, a fronte di elevati costi. La spesa annuale per l’assistenza oncologica
i 750 milioni di euro con una spesa pro capite di 1.600 euro. La crescita dei costi può essere fronteggiata solo
se ci si basa su due pilastri: la prevenzione primaria e secondaria, riducendo l’incidenza dei nuovi casi e
controllando gli stili di vita attraverso gli screening e l’appropriatezza. E su questo fronte – ha concluso
Scondotto – i Pdta potrebbero essere uno strumento valido insieme al monitoraggio degli esiti
dell’assistenza”.
Per rendere sostenibile l’innovazione terapeutica, secondoGianluca Trifirò, Farmacologo ed Epidemiologo
Università di Messina devono essere adottate molteplici strategie tra cui la promozione e l’uso appropriato
dei farmaci biologici oncologici a più basso costo. “Le reti oncologiche possono svolgere un ruolo
fondamentale – ha sottolineato Trifirò – non solo sulla tutela della salute dei pazienti ma anche sul
monitoraggio post marketing del profilo beneficio-rischio dei farmaci e nella gestione delle risorse
economiche da reinvestire in sanità”.
28 ottobre 2016
© Riproduzione riservata