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Il Movimento

Elementi di conoscenza dei meccanismi del movimento motorio

Il Movimento

• Il movimento è il risultato del lavoro motorio stimolato e/o controllato dalle funzioni cerebrali

Assi e Piani del Corpo

Asse Longitudinale dal centro del capo fino alla congiunzione dei talloni (fig. 1 asse A) Asse Sagittale passa dal petto al dorso (fig. 3 asse C). Asse Trasverso passa da una spalla all’altra (fig. 2 asse B). I Piani sono formati dall’incontro di due assi. Piano Sagittale (asse Longitudinale e asse Sagittale), Frontale (asse Longitudinale e asse Trasverso), Trasverso (asse Sagittale e asse Trasverso). Quindi il piano Sagittale determina la destra e la sinistra, quello Frontale l’avanti e il dietro e quello Trasverso l’alto e il basso.

Le posizioni del corpo

I movimenti del busto

I movimenti del busto

I Movimenti degli arti superiori

I Movimenti degli arti superiori

I movimenti degli arti inferiori

Terminologia settorialeABBASSARE azione lenta dell’ arto o parte del corpo dall’alto verso il bassoABDURRE allontanare un segmento corporeo rispetto l’asse longitudinaleADDURRE avvicinare un segmento corporeo rispetto l’asse longitudinaleAFFONDO ampio spostamento in avanti di un arto inferiore con il ginocchio

molto piegato e l’altra gamba protesa all’indietro in linea con il bustoANDATURA spostamento del corpo sul terreno o su un attrezzoANTAGONISTI muscoli con azione opposta nel movimento di un segmento

corporeoARCO atteggiamento breve del corpo in flessione posterioreATTREZZO mezzo per esercizi. Può essere grande piccolo, convenzionale

occasionaleBALZO azione di stacco dal suolo su di un piede ed arrivo sull’altro piedeCIRCONDUZIONE circonferenza descritta da un estremo del corpo con

l’altro fissoCORSA serie di balziDECUBITO corpo disteso al suolo: PRONO in posizione dorsale, SUPINO in

posizione frontale, LATERALE sul fiancoDISTANZA spazio creato tra due persone in fila

DISTENDERE allungamento di gruppi muscolari e articolazioniDIVARICARE allontanare gli arti inferiori uno dall’altro simultaneamenteELEVARE azione lenta del corpo o degli arti, che si portano a 90° tra di loroESTENDERE allontanare due segmenti corporei viciniFALCATA distanza compresa tra due successivi appoggi del piede sinistro

intercalato da un appoggio del piede destroFLESSIONE avvicinamento di due segmenti del corpoFILA disposizione delle persone una dietro l’altraIMPUGNARE presa della mano/i con l’attrezzo o altra personaINCLINARA deviare il busto, tenuto teso, dall’asse verticaleINTERVALLO spazio tra persone disposte in rigaOSCILLARE movimento pendolare di un segmento corporeo avente per

punto fisso un’articolazionePASSO distanza tra due impugnaturePIEGATA in attitudine di appoggio tenere un atteggiamento breveRIGA persone poste una di fianco all’altraSLANCIO movimento veloce di un segmento corporeo mantenuto in

atteggiamento lungoTORSIONE movimento sul piano frontale di un segmento con una parte

fissaTRASLOCAZIONE spostarsi da un punto ad un altro non deambulando

Apparati del movimentoApparato scheletrico: fornisce

supporto al corpo con punti di attacco ai muscoli. Racchiude il midollo.

Apparto Muscolare: Muove il corpo e i visceri, Mantiene la postura. Produce calore.

Apparato Nervoso: capta gli stimoli esterni e interni. Coordina e trasmette messaggi sensitivi e motori. Integra l’attività di altri sistemi.

Apparato Tegumentario: regola la traspirazione e la temperatura. Espelle sostanze nocive. Recepisce gli stimoli esterni e produce movimenti.

Tipi di Ossa

Il Tessuto OsseoLe ossa sono organi duri, resistenti, flessibili ed elastici.

Hanno un colore bianco-giallo e sono spugnose nei primi anni di vita, poi compatte per il crescente peso per l’apporto dei Sali minerali di cui sono composte. In etàadulta l’osso è formato da Sali minerali 60%, Osseina 27% e Acqua 13%. L’osso nella sua forma è composto dal Periosto, la membrana ricoprente ricca di vasi sanguigni contenente gli Osteoblasti (formano il nuovo osso). Antagonisti degli Osteblasti sono gli Osteoclasti, grosse cellule che hanno il compito di distruggere il materiale osseo in eccesso. Il Tessuto osseo è formato dagli osteociti, dall’osseina (proteina) e Sali minerali; può essere spugnoso e compatto. Il Midollo osseo crea continuamente parte delle sostanze che compongono il sangue: i Globuli Rossi e alcuni tipi di Globuli Bianchi.

Ossa del Cranio e della Testa

Ossa Rachide e Gabbia Toracica

Arti Superiori

Arti Inferiori

Effetti del Movimento sulle Ossa

L’apparato osseo presente nel periodo giovanile una caratteristica importante: la Plasticità. Infatti nell’accrescimento le ossa si modelleranno in conseguenza degli stimoli ricevuti. Ciò è possibile perché il processo di ossificazione è in corso. Il movimento può essere anche pericoloso, perché la malleabilità dello scheletro rende possibili il crearsi di deformazioni, che una volta acquisite sono permanenti. Questi danni ci sono se si esagera con esercizi di forza con pesi e sovraccarichi. Le ossa reagiscono come tutti i tessuti del corpo umano: deboli sollecitazioni provocano l’attività vitale, eccitazioni medie la stimolano, quelle forti la danneggiano e quelle violente la arrestano.

L’esercizio fisico stimola la crescita delle ossa in lunghezza e in larghezza. La pressione esercitata dal peso e la trazione dei muscoli sulle ossa favoriscono la moltiplicazione delle cellule ossee.

La pratica sportiva attiva e migliora la circolazione sanguigna nel periosto; l’osso viene nutrito maggiormente e divente più forte e resistente.

Le ossa di una persona che svolge regolarmente una buona motricità presenta una superficie ricca di creste e curvature molto marcate che saranno molto resistenti, al contrario la sedentarietà porterà ad avere una superficie liscia e le ossa saranno più fragili. Le creste e le curvature sono molto utili a tendini e legamenti perché ne favoriscono l’ancoraggio.

Il Tessuto Muscolare

Il Tessuto Muscolare può essere liscio, cardiaco e scheletrico. La muscolatura liscia è presente negli organi interni(tubo digerente, arterie e vene) e la sua attività dipendente dal sistema nervoso autonomo, èinvolontaria. Il muscolo cardiaco ha una contrazione involontaria intensa e rapida, controllata dal proprio sistema di autostimolazione. Il Muscolo Scheletrico èvolontario, la sua contrazione quindi dipende dalla nostra volontà.

Il sistema muscolare garantisce il movimento, perché i muscoli collegati alle ossa attraverso dei Tendini(robuste strutture di tessuto connettivo), con le loro contrazioni e decontrazioni sinergiche lo causano.

Il muscolo scheletrico è costituito da più fasci a loro volta formati da numerose fibre muscolari. Queste sono disposte parallele tra loro e si prolungano con le fibre dei tendini.La fibra muscolare è suddivisa in Miofibrille, che, se osservate al microscopio, appaiono formate da strisce chiare e scure alternate tra loro. Questo perché le miofibrille sono costituite da due diversi tipi di filamenti: Molecole di Actina, quelle più sottili e Molecole di Miosinaquelle più spesse.Le fibre muscolari si dividono in Rosse dotate di scarsa affaticabilità presenti soprattutto nei movimenti lenti e prolungati. Il colore è dovuto alla presenza di Mioglobina, sostanza capace di immaganzinare e trasportare ossigeno. Figre Bianche che intervengono nei movimenti rapidi e intensi. Si affaticano velocemente. Le Fibre Intermedie hanno caratteristiche Intermedie tra le Rosse e le Bianche, intervengono negli sforzi di durata e intensità moderate

Forme di MuscoliI Muscoli si distinguono anche per la forma e sono

distinti in LUNGHI, CORTI, PIATTI, CIRCOLARI e SFINTERI.

Chiamasi Ventre muscolare la parte più grossa del muscolo, quella veramente attiva, mentre gli estremi, detti capi, o i margini si inseriscono direttamente sulle ossa o continuano nei tendini.

I Tendini si attaccano alle ossa e e insieme ai legamenti e ai muscoli stessi formano le articolazioni.

Le inserzioni sulle ossa dei muscoli sono di solito due, ma ve ne sono alcuni che da un lato suddividono l’estremitàin 2 3 4 capi, ognuno dei quali può collegarsi con ossa diverse.

I Muscoli per le poro inserzioni si chiamano scheletrici quando si attaccano alle ossa, invece cutanei o pellicciai se attaccati alla pelle

La Contrazione MuscolareLe contrazioni del muscolo possono essere di vario tipo,

a seconda del lavoro che debbono sopportare.

La Contrazione Isotonica è la più frequente e si esprime con l’accorciamento delle fibre muscolari, che provocano uno spostamento dei settori ossei sui quali quei muscoli sono attaccati

La Contrazione Isometrica è quando la tensione del muscolo aumenta senza l’accorciamento delle fibre. Si esercita con spinte e trazioni contro resistenze fisse

La Contrazione Pliometrica è lo sfruttamento della forza elastica della muscolatura e dei legamenti. Si effettua prima un movimento e poi un altro contrario, in modo che la forza contraria venga restituita dopo,con aumento di velocità e intensità del lavoro da eseguire.

La Contrazione Muscolare

La Contrazione Muscolare

Il Tono MuscolareI Muscoli Scheletrici non si trovano mai in uno stato di

completo rilassamento, presentando, sempre a livello delle fibre muscolari, anche a riposo, un lieve stato di tensione. Questo fenomeno viene chiamato Tono Muscolare, che non è mai identico, infatti si attenua notevolmente con il sonno, mentre si ingrandisce nei momenti di tensione, soprattutto agonistica.

In condizioni normali il tono induce nel sistema muscolare uno stato di perenne allarme che gli permette di esprimere assai velocemente qualsiasi azione, aumentando lo stato di tensione.

I muscoli Posturali in particolare hanno un tono muscolare rilevante, perché con la loro contrazione permettono la posizione eretta, il contenimento delle viscere e l’esplicazione dei movimenti automatici come il cammino.

Muscoli della Testa e del Collo

Effetti del Movimento sui MuscoliL’attività fisica anche e soprattutto sull’apparato

muscolare ha grande influenza: sul Tono Muscolare, le dimensioni del muscolo, la rapidità di contrazione, la capacità di far durare una contrazione. Il lavoro fisico, anche blando, ma ripetuto a settimanalmente determina un mantenimento delle capacità muscolari e se il lavoro aumenta le migliora. Fondamentalmente il lavoro fisico determina un aumento della sezione trasversale dei muscoli, quindi della loro forza, dicasi Ipertrofia. In base al lavoro che si esegue, nel tempo, il muscolo cambia la forma e la lunghezza. Un lavoro in allungamento, il ventre muscolare assume una forma allungata, al contrario con un lavoro in accorciamento, il muscolo diventa più tozzo e corto (Polpacci ciclisti).

L’allenamento migliora la capacità di sostenere sforzi muscolari prolungati. Quando si sottopone il muscolo ad un lavoro di blanda intensità, ma di lunga durata, avviene un aumento della capilarizzazione, cresce il numero dei canali che portano ossigeno, quindi aumenta la capacità di resistere al lavoro più a lungo.L’allenamento aumenta la capacità del muscolo di trattenere una maggiore quantità di energia, il glicogeno, da cui il glucosio, necessario per la contrazione muscolare.Infine l’esercizio migliora la trasmissione degli stimoli nervosi. La ripetizione degli esercizi, soprattutto di quelli ad elevata velocità, rende piùrapidi e precisi i passaggi degli stimoli nervosi dall’apparato nervo centrale e/o periferico ai settori muscolari di riferimento.

I LegamentiI Legamenti sono delle strutture fibrose che completano le

articolazioni e ne permettono la stabilità insieme ai muscoli, ai tendini e alle strutture ossee.

Le Articolazioni

Il punto cruciale dove si sviluppa il movimento èl’articolazione.

L’articolazione è lo snodo dove muscoli, tendini, legamenti e ossa lavorano in perfetta sinergia per provocare movimenti semplici e complessi

Le Articolazioni del nostro corpo si suddividono in riferimento alla loro capacità di produrre movimento, in tre categorie.

Articolazioni Mobili, Semi-Mobili e Fisse

Le Articolazioni Mobili sono la maggior parte delle articolazioni del corpo umano: unendo alle estremità i vari segmenti ossei, permettono ampi movimenti. Sono presenti negli arti superiori e inferiori. Permettono movimenti di flesso-estensione, abduzione, adduzione, circonduzione e rotazione.

Le Articolazioni semi-mobili permettono movimenti minimi, anche se in varie direzioni. Uniscono due o più ossa vicine tramite un elastico tessuto cartilagineo, come nel Rachide le articolazioni tra vertebre successive e tra vertebre e coste e sterno.

Le Articolazioni Fisse non permettono movimenti se non piccolissimi come le suture che uniscono le ossa del cranio, le articolazione del bacino e del sacro.

Effetti del Movimento sulle Articolazioni

Il Movimento irrobustisce le capsule articolari: rende più forti le nostre articolazioni contro distorsioni e lussazioni, agendo sui muscoli interessati e sui legamenti.

Conserva la mobilità fisiologica: è necessario per mantenere mobili le articolazioni, utilizzarle al massimo della loro potenzialità. Se le articolazioni rimangono immobili a lungo (traumi, ingessature ecc.) il recupero della loro mobilità è a volte lungo e doloroso e richiede l’utilizzo di particolari forme di movimento.

Articolazione del GinocchioL’articolazione del ginocchio è molto complessa, ma è

anche quella con cui più facilmente veniamo a contatto nel periodo della crescita. A volte è dolorosa, a volte instabile, ma ci permette, per i grandi muscoli che intervengono in essa e per la grande mobilità, le prestazioni fisiche più importanti.

Per la sua posizione mediana, l’articolazione del ginocchio necessita da un lato di una buona stabilità, utile per trasmettere ed assorbire tutte le sollecitazione che arrivano e, dall’altro, di una buona mobilità che permetta di rispondere adeguatamente alle richieste motorie importanti che deve svolgere.

Il Ginocchio è formato da tre articolazioni: femore-tibiale e femore-rotulea e tibio-peronale superiore.

Articolazione Femore-Tibiale

Condili Femorali: Sono la parte inferiori del femore a contatto con i menischi, il piatto tibiale e la rotula. La figura dei condili ricorda una puleggia, o meglio, parte di essa, oppure può ricordare il carrello dell’aereo. I condili femorali sono di forma quindi convessa.

Piatto Tibiale: è la formazione che accoglie sopra di se i menischi e su cui i condili femorali si appoggiano e si muovono. La forma è concava in entrambi i lati separati da una cresta smussata antero-posteriore.

Entrambe le ossa hanno moltissime rugosità e appigli per tendini e legamenti.

I Menischi

Femore e Tibia sono ossa che, se messe a contatto stretto, per icarichi da sopportare, non potrebbero nelle attuali condizioni resistere molto. L’articolazione per proteggersi e far si che il movimento, soprattutto quello di flesso-estensione, sia produttivo e ripetibile quasi all’infinito ha tra loro i Menischi.

I Menischi sono due formazioni che compensano la non perfetta corrispondenza delle superfici articolari, sono di fibra cartiolaginea e di forma semilunari, con due corna ciascuno che ne garantisce l’ancoraggio al piatto tibiale. I menischi non sono liberi tra i due capi articolari, ma contraggono connessioni molto importanti da un punto di vista funzionale. I tendini e i legamenti si inseriscono ai menischi attraverso connessioni cartilaginee ofibrose che determinano la struttura della capsula articolare.

I Legamenti Crociati

I legamenti crociati sono posti nel centro dell’articolazione.

Legamento Crociato Antero-Posteriore (1) si attacca al piatto tibiale a quello femorale sul condilo esterno.

Legamento Crociato Postero-interno (2) sta dietro quello antero-posteriore e si attacca al piatto tibiale nella zona posteriore e poi si attacca al femore tra i due condili.

Legamento Menisco-Femorale (3) si attacca al corno posteriore del menisco esterno e si attacca quasi subito al legamento crociato postero-interno.

I Legamenti Collaterali

Oltre ai legamenti crociati ci sono anche i legamenti Collaterali, che rinforzano la capsula dai lati interno ed esterno. Garantiscono la stabilità laterale del ginocchio durante l’estensione tendendosi, mentre in flessione sidetendono.

Legamento Collaterale Interno (LLI) si attacca alla tibia nella parte mediale e alla parte posteriore dell’epicondilo.

Legamento Collaterale Esterno (LLE) si attacca alla parte esterna del Perone e sopra ai centri di curvatura del condilo esterna femorale.

Movimenti Legamenti Collaterali

La complessità del Ginocchio

Cinesiologia Muscolare

L’apparato Locomotore permette al corpo umano di stare in equilibrio e di esprimere dei gesti motori: lo scheletro fornisce il sostegno ai muscoli che, grazie alla contrazione, producono movimento mentre le articolazioni rendono possibile il movimento tra le ossa.

Anche il movimento umano sottostà alle leggi della fisica; la scienza che studia le attività muscolari è la Cinesiologia e si occupa di spiegare i gesti dell’uomo attraverso i movimenti, le contrazioni e le sinergie muscolari.

Analizziamo alcuni muscoli.

Muscoli del ColloSternocleidomastoid

eoForma triangolare,

parte dall’osso occipitale del cranio e si divide in due e va alla clavicola e allo sterno. Solleva la parte alta della gabbia toracica, la la flessione della testa in avanti e di lato e la rotazione. Altri muscoli sono: Platisma, Scaleni, Lungo del collo, grande complesso, grande retto della nuca.

Muscoli del ToraceGrande pettoraleDimensioni notevoli, va dalla

faccia anteriore dello omero poi si divide in molte fasce che a ventaglio vanno alla clavicola, allo sterno, alle costole e alla parte terminale del muscolo grande obliquo. Produce un allargamento delle coste nella inspirazione e porta il braccio e la spalla in avanti e all’interno. Altri muscoli: Piccolo Pettorale, Succlavio, Grande Dentato.

Muscoli del Torace

IntercostaliSi dividono in interni ed

esterni. Sono fasce di muscolari che vanno dal margine inferiore di una costola al margine superiore di quella sottostante. Contraendosi diminuiscono lo spazio tra le costole e quindi sono muscoli espiratori.

Muscoli del ToraceTrapezioE’ il più superficiale del

dorso,è triangolare, parte dall’osso Occipitale del cranio e dalle apofisi spinose delle vertebre dorsali e termina sul margine posteriore della clavicola e della scapola.

Permette di sollevare la spalla , inclinare la testa e girare la faccia.

Altri muscoli: Gran Dorsale, Romboide, Diaframma

Muscoli dell’Addome

Grande RettoSi inserisce sulle coste

e sullo sterno (apofisi xifoidea) e termina con un robusto tendine sul pube. Abbassa la gabbia toracica, la flessione laterale del busto, il basculamento del bacino.

Altri muscoli: Grande e Piccolo Obliquo, Trasverso, Quadrato dei Lombi, Ileo-Psoas.

Muscoli della Spalla

DeltoideDimensioni notevoli a

forma triangolare, dalla clavicola e dalla spalla all’omero. Porta in abduzione il braccio fino a 90°.

Altri Muscoli: Sovraspinoso, Sottospinoso, Grande e Piccolo Rotondo, Sottoscapolare.

Muscoli del BraccioBicipite BrachialeSi attacca in alto con due

tendini alla scapola e in basso con un tendine al radio; solleva la spalla e flette l’avambraccio sul braccio.

Tricipite BrachialeTre fasce: uno dalla scapola

e due dall’omero che si uniscono in un unico tendine sull’ulna; porta il braccio all’indietro ed estende l’avambraccio sul braccio (movimento opposto del bicipite).

Muscoli dell’Anca

Grande Medio Piccolo Gluteo

Tutti questi muscoli si attaccano in alto alla faccia esterna del Bacino e vanno ad inserirsi in basso nella parte superiore del Femore. Permettono di portare (estensione) indietro la coscia.

Muscoli della CosciaQuadricipite FemoraleNotevoli dimensioni formato

da quattro fasce che si attaccano in alto al bacino e al femore e in basso in un unico tendine al margine superiore della tibia. Permette di portare la coscia in avanti, in fuori e estendere la gamba. Altri muscoli: Tensore della fascia lata, Sartorio, Bicipite femorale, Adduttori (tre: dal Pube all’interno del femore. Adducono la gamba).

Muscoli della Gamba

Tibiale AnterioreVa dalla Tibia al metatarso.

Permette la flessione del piede verso l’alto.

Tricipite SuraleTre grosse fasce dal femore

(gemelli) e dal perone-tibia per terminare nel Tendine di Achille sul Calcagno. Permette la flessione del piede e della gamba sulla coscia. Altri muscoli: Peroneo, Popliteo.