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7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO
1/46
i
A
AONA
A
I
1888-1908
Larufta Editore
7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO
2/46
Gaetano Cingari
partito Socialista nel
Reggino
1888
1908
Istituto
di
Studi
Storici Gaetano Salvemini
Sezione per
la Sicilia
e la
Calabria
dellIstituto Socialista di
Studi
Storici
Laruffa Editore
7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO
3/46
Prefazione
Prima edizione settembre 1990
Copyright
Dr. Domenico
Laruffa Editore
Via Pietrastorta, 123 -
TeL
(0965) 681071
89126 Reggio Calabria
Stampato
da
Mapograf~ Vibo Valentia, Catanzaro
Composto da
Fotocomp,
Reggio
Calabria
Il presente
saggio rz~rende,
ampliandole, le linee di una con
ferenza
da
me tenuta nel
1988 ad iniziativa del
Comitato
cit
tadino socialista
di
Reggio
Calabria.
Esso non
pretende
di
esaurire
il tema, ne di offrire
una
in
terpretazione compiutamente storica del quadro in cui operarono
i
primi
militanti socialisti
reggini.
Vuol essere piuttosto un con
tributo ad una
riconsiderazione del lo ro
d~ffi
cile
ruolo,
spesso
travisato,
se non
addirittura stralciato
dalla
storia del movi
mento
socialista
meridionale
e nazionale.
E per
questo
vuol esse
re
anche
un ricordo
di tanti
generosi pionieri, intellettuali,
ope
rai
e
artigiani, combattuti
ed emarginati
dalla
societ
del
loro
tempo e
purtroppo, spregiati perfino
dalla nostra generazione
come
trasformisti
e pertanto
incapaci
di
convincere
e di costruire.
La storiografia
sul
movimento operaio
stata cieca e nel
migliore dei casi, strabica. Lo abbiamo
detto
in varie occasioni e
lIstituto
socialista
di
studi
storici d~aetano
Salvemini
ha svol
to
il
suo programma
perseguendo
lobbiettivo di
colmare i
vuoti
e
di
correggere
le
storture
dettati da una evidente e pericolosa su
bordinazione della storia reale a finalit politiche contingenti. In
questo
mbito, la storiografia
comunista
ha parecchio da rimpro
verarsi.
Non
sarei onesto se
non
aggiungessi
che
questa mia
riconsi
derazione della nascita e formazione del partito
socialista
nella
provincia reggina ha
anche
una motivazione pi
ravvicinata,
an
zi attuale. ,,Quando
penso a quei generosi artigiani,
di
cui ci
parlano
i rapporti di polizia,
arrestati
e
inquisiti
perchdistri
5
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1. Democrazia e quadro ambientale
buivano il garofano rosso agli studenti nel drammatico 1894,
non riesco a trattenere la
commozione
e insieme una forte ripulsa
per l esito molto amaro di
quei
sacrj/ ci
So bene che loggi
non
lieri e
che tutto
si
trasformato.
Ma
possibile che
non resista
un filo
tra
il passato e il presente e che la politica morale, allo
ra
elemento
forte dei socialisti, si
debba,
nel
loro
nome,
calpesta
re?
So
bene anche
che
il moralismo fuori
moda
e ci sono
molti
che lo
considerano
elemento
fortemente frenante dellagire
politico e
ogni
giorno ne scrivono nei grandi giornali ma pu
il realismo pragmatico costituire giust~J cazione e cemento del
socialismo? E
lo
pu soprattutto in aree dominate
dalla vio
lenza, in cui unazione socialista
non
inquinata potrebbe costitui
re la linea di forza?
Sono
domande
di un
vecchio socialista riformista che
non
si
contenta, per
dirla
con Salvemini. Il lettore le consideri con la
pi ampia discrezionalit e le giudichi anche
uno
.~fogo o
una
in-
debita irruzione del
contingente
nel
campo
della
storia ponderata.
Ma sentivo il bisogno di
perle,
anzi di r~proporle, anche
perch
il
pi
sano
riformismo
quello
di
riformare
soprattutto
noi
stessi.
La
formazione del partito socialista
a
Reggio Cala
bria e
nella sua
provincia non
presenta caratteri
diversi
dai processi
di
altre aree meridionali,
anzi
si qualifica
per la sua maggiore fragilit anche rispetto ai
contem
poranei movimenti di
altre
regioni protagoniste di
forti
lotte
sociali.
Ma essa presenta altri motivi
dinteresse,
se
no n
altro
perch si
colloca
nella
provincia
meno
depres
sa
del la Calabria
e
senza scioperi,
come
osserva Nitti
nella sua Inchiesta 1~
E il
pi rilevante
di
essi
appunto
la sua interpretazione,
ormai
quasi generale,
come
movi
mento
di
borghesia trasformista
e di
piccola borghesia
spostata,
privo
in ogni caso di autonomia, massimali
sta
o
riformista che fosse.
Esis te dunque qualche
buona ragione per
occuparse
ne
pi
da
vicino,
limitando
per ora lindagine ai due
primi
periodi
della incubazione
e
della formazione vera
e propria, in sostanza allultimo
decennio
dellOttocento
e
al primo decennio
di
questo
secolo,
fino al
terremoto
Le
citazioni
sono limitate
ai libri,
opuscoli e giornali con riferimenti
di
retti ai fatti e ai
personaggi
considerati
Si danno pe r note
le opere generali
sul
movimento
socialista in Italia e
nel Mezzogiorno.
E
S NITTI, Inchiesta parlamentare sulle condizioni dei
contadini nelle
provincie
meridionali e nella Sicil ia, voi V, t 11 pp
270
e 669.
6
7
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5/46
del
1908 che sconvolse non
solo
la natura ma anche
una par te
dellimpianto umano
precedente.
Tra le tre province calabresi, quella reggina no n co
nobbe in realt moti
contadini dellampiezza
cli quelli
sprigionatisi specie
ne l
Cosentino
ne l 1848,
anche se
aveva dato
lavvio gi
ne l 1847, con Messina, alla nota
rivoluzione costituzionale;
n,
dopo lUnit, ebbe
unap
prezzabile fioritura
di gruppi
democratici. Linsistito
ri
chiamo a Garibaldi rappresent piuttosto
un
topas delle
varie frazioni
borghesi
vincenti che non laffermazione
di
un a line a effettivamente democratica e, tanto meno,
di antagonismo
al
nuovo
sistema. Massonismo
e
anticle
ricalismo,
vero, ne costituirono il
cemento comune,
ma
senza tuttavia che da essi ne derivasse una diversifi
cazione rispetto
al nuovo
regime
e
alla
sua base sociale
conservatrice.
E se
c da aggiungere che anche nel Co
sentino
e
nel Catanzarese i
gruppi
democratici pi avan
za ti e rano
entrati in
crisi gi negli anni 70,
non
c
dubbio
che nel
Reggino era
complessivamente
pi de
bole la
tradizione rivoluzionaria.
Rispetto alle altre due province, invece, quella reggi
na,
pur
nelle
condizioni
generali
di
arretratezza,
presen
tava una
ben diversa
strutturazione economico-sociale.
Non conosceva
il latifondo, a parte
le
grandi masserie
ad esso
non assimilabili; la
media
e la piccola propriet
erano prevalenti; consistente
era
la
presenza, specie
nel
larea
attorno a
Reggio, delle
culture specializzate; tra
i
ceti rurali forte era il peso
dei
coloni;
esistevano
nume
rosi piccoli
opifici per
la trasformazione delle
essenze;
e
tutto questo
comportava
un
maggiore livello di com
mercializzazione. Tale
diversit
mostrata
anche
dalla
natura e
dai
tempi de l forte esodo
in
riscontro
alla
crisi
agraria e
a lla caduta del tradizionale
impianto
artigiana
le,
esodo esploso nel Reggino soltanto ne l primo decen
nio
del
secolo
e incentrato
nelle aree di concentrazione
8
terriera
pi alta
e
dove erano meno diffuse la
piccola
propriet,
la colonia
e
le
culture
specializzate 2~
Larea
del
comune capoluogo dalt ra parte si riparti
va
sostanzialmente
in
quatt ro d iversi
settori:
il
sempre
pi affoliato centro urbano;
lampia rete de i
suoi villag
gi; la
zona agrumetata o dei
giardini ai suoi confini a
sud e a
nord,
dove
insisteva
anche la
concentrazione
delle
filande d i seta di
Villa
San Giovanni;
la zona pi
esterna verso le alte
colline e
le montagne. Il centro
ur
bano
era
dominato
dal la borghesia agrar ia che
deteneva
gran
parte
dei
giardini,
oltre
in
taluni casi vaste pro
priet
nella piana di Gioia Tauro e nel versante ioni
co, e si collegava strettamente allo stesso circuito
del
commercio degli agrumi e dei
loro
derivati. Al
di
sotto
lo strato, talora parecchio
irrequieto,
dei
piccoli
proprie
tari, da l quale pi frequentemente emergevano gruppi
professionali
e
intellettuali. E al
di
sotto ancora
i l foltis
simo numero di artigiani o di categorie
assimilabili.
Po
chi erano
gli
operai,
alcuni
dei quali
peraltro
definibili
meglio come
artigiani
operanti in officine
proprie, di
norma con un o o due garzoni apprendisti.
La
massa dei
coloni,
molto atomizzata per condiz ione
di
vita,
solo
parzialmente prendeva
una
fisionomia bracciantile
~.
Pi in
generale
(riassumo le
attente
considerazioni
del
segretario
generale
della
Camera
di commercio, Giu
seppe Carbone-Grio,
che
utilizzava i
censimenti
accanto
ad indagini
sue
particolari) cos
si
presentava
il quadro
provinciale
negli
anni Ottanta
certo che nel
nostro paese
si
accentuato
pi che altrove quel
movimento universale che attira ne i
centri popolosi
la popolazione
sg~
2 G. CINGARI, Storia della Calabria dallUnit ad o,ggi, Bari 1982, p~a 79
ID.,
Reggio Calabria,
Bari 1988, p~a
95 sgg
9
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6/46
delle campagne... Ci conseguenza
in
par te del la
diffusione
della
cultura
intensiva
che no n lascia il territorio libero n per
lalleva
mento n per la
coltivazione
dei bassi cereali
e
dei legumi; in parte
del pess imo risultato che si ebbe a subire per circa un decennio
dal
le
industrie
oleifere
ed
agrumarie.
Per
queste
ragioni,
la
popolazione
operaia
v en ne m an o m an o crescendo, e forse fuor di misura, ove si
considera che i soldati congedati difficilmente ritornano
al
mestiere
di contadini
e preferiscono in
massima parte di
esercitare unarte
qualunque, di nuovo appresa, o darsi ad un
mestiere
che stimano
meno ignobi le .
cianti
e i
525
industrianti, quanti
cio esercitavano
il
commercio
e lindustria
con capitale proprio
e no n per
conto terzi (grossisti, esportatori, negozianti
di
vari pro
dotti;
esercenti
ma
non
proprietari
di
fornaci, muli
ni,
frantoi,
fabbriche
di
essenze,
appaltatori,
ecc.).
Annotava acutamente il Carbone-Grio:
Mancando in
questa
provincia le grandi
manifatture, non
vi so
no
grandi agglomerati
di operai,
n grossi
centri di
popolazione
ope
raia; cosicch anche in
rami di
arte o dindustria somiglianti no n si
pu notare neppure
comunanza
dinteressi; giacchq ue sti , c om e i
bi
sogni,
dipendono
da condizioni locali, o dalle circostanze particolari
in
cu i
si svolgono
ne i
diversi comuni lindustria agricola e le piccole
industrie;
nondimeno in alcune borgate si hanno eventualmente e
per
quattro
o
cinque
mesi
dellanno,
considerevoli
masse
di
lavorato
ri, ed in altre, segnatamente dove sono concentrate
le
filande di seta,
vi
sono costantemente aggregazioni
di
operaie, viventi quasi del le
medesime abitudini
ed
alle medesime
condizioni
Lungi, per, dal
lessere questo accentramento
un
fornite
di
malessere
o
di
malcon
tento, produce finora leffetto pi benefico;
perch
la sola condi
zione
in cui l opera io
sente
assicurato il
lavoro
e
garantito
lavvenire
della
sua
modesta esistenza.
In tutte le
altre classi
di lavoratori le
condizioni
sono
pessime... Il
lavoro
per lo
pi
manca;
manca
special
mente
pe r il mestiere
e
per
quella
infinit
di piccole
industrie, che
un
tempo
erano alimentate dalla richiesta
locale.
Oggi
le grandi
in
dust ri e hanno ucciso
le
piccole officine, ed i
grandi
magazzini han
fatto chiudere le piccole botteghe...
E
ancora
sui salari fluttuanti
senza
sicurezza
e
sen
za misura
fissa,
fuori
dagli stabilimenti, il che accresce
va il d is ag io de lla classe
laboriosa:
Anche il lavoro
di
cultura
in parte
trascurato, specialmente
quello a
salario.
La situazione
della
propriet
fondiaria,
che noi
siam
venuti spiegando nelle nostre passate Relazioni,
non
incoraggia
pi
le
opere
di trasformazione e di miglioramento agrico lo; onde si
pre
ferisce affidare il bonificamento o a nch e la
cultura annuale
a
diffe
renti
specie
di
coloni; lasciando cos
alleventualit
de l ricolto il
compito di
dividere la rimunerazione, sistema
primitivo,
per quan to
11
4
I
Sulla base
di
quel
movimento
la
popolazione
sparsa
in campagna rappresentava
lil
per cento
del
totale
provinciale e
una
percentuale
uguale
era collocata in
centri al di
sopra
di ottornila
abitanti il 10,37 nel ca
poluogo, lo stesso livello
del
1901 quando la popolazio
ne provinciale
era cresciuta da 367.787
unit a
437.209).
La maggioranza era distribuita in centri
mez
zani
da 2000 ad 8000 abitanti (38 )
e
in
centri
infe
riori
a
2000 abitan ti 40 ). I lavoratori salariati (a
mercede
fissa o variabile) ammontavano
a
191 mila,
il
48
per cento nellagricoltura,
il
33
per
cento
ne l
tessi
le, tranne poche decine
tutte filatrici e
tessitrici, quasi il
3
p er cento n el
vestiario, il
2
e
mezzo
per cento
negli
alimentari, quasi il 6 per cento nel le
costruzioni,
po
co pi delluno per cento in mestieri meccanici e, infi
ne, il
6 e
mezzo per cento in mestieri
diversi
(barbieri,
cuochi,
nutrici, farnigli, facchini, lustrascarpe
ecc.).
Tra
gli addett i allagricoltura, la
quota
pi consistente appar
teneva ai
braccianti
di campagna (58 e mezzo per cen
to), ma tuttaltro
che bassa era la percentuale
dei
conta
dini
e
bifolcbi
a lavoro fisso
(32
e
mezzo per cento).
Rispetto
ad
un
cos
alto
numero
di
salariati
addetti
ai
lavori
agricoli
e
allindustria
artigianale, che
comprende
va quasi la met del la popolazione,
e
circa i due terzi,
se
si
calcolano
in
questa i fanciulli no n ancora capaci di
lavorare, si devono poi considerare
gli
869
commer
Io
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secondo
la
professione
e la condizione,
tabella
elaborata
ncora
problematico, di
risolvere la questione. Il fatto
sta
che con
questo
metodo
non
certo il bracciante colui che ci perde: ma son
pochi i fortunati che possono
imprendere
delle colonie,
e
molti con
tadini perdono la giornata, o debbono
prestare
lopera loro a salario
molto ridotto_
Lanalfabetismo era
generalizzato.
Ancora
ne l
1901
esso toccava
il
79 per cento, sette punti in pi della
me
dia
meridionale e
di
gran lunga
pi
alto
della
media
del
lItalia centrale
(52 ),
nord-orientale
(40 ) e
nord-occi
dentale (21 ).
La c itt e
pochi altri
comuni
della pro
vincia
avevano
compiuto
vero
maggiori
progressi
in questo campo il capoluogo registrava
il
57 per cen
to, in percentuale sicuramente pi bassa ne l centro sto
rico, considerato che met della popolazione
del
comu
ne era rurale),
ma
il
dato generale provinciale era forte
mente negativo e
specie
ne l
circondano d i
Gerace
che
toccava
l84
per c en to ~. Se una ce rta migliore circola
zione di elementi o rudimenti culturali si poteva
riscon
trare
nella
piccola borghesia e in taluni strati artigianali,
abbastanza ristretta
restava comunque
la platea
profes
sionale e intellettuale, dominata
in ogni caso
dalla pro
fessione forense.
Pu
essere
abbastanza indicativo di quanto
sin qu i si
detto la seguente
tabella sulla
popolazione presente
nei t re c ircondar i, d i et
superiore
a 10 anni, classificata
Le
condizioni
economiche della provincia di Reggio
Calabria.., nellanno
1889,
Reggio
Calabria 1890, pp. 13-20.
G.
CINGARJ, Storia
della Calabria...
cir., p~a 101-102; ID., Re5gio Calabria
cit.
pp.
159-60.
Tra i
comuni
pi
alfabetizzati.
Caulonia, Gioiosa, Roccella,
Bovalino
(Circondano di
Gerace)
Cittanova,
Palmi, Raclicena
[Taurianova],
Seminara (Cire. d i Palmi ) Bova Mar ina, Bagnara, Campo
Calabro,
Cannitello,
Cataforio, Catona, Gallico, Gallina,
Pellaro,
Rosa l , Salice,
Sazobatello,
Villa
S
Giuseppe [questi
ultimi
nove
centri
ora nel comune
di
Reggio],
San Lorenzo,
Santo Stefano, Scilla e Villa S
Giovanni.
12
Palmi
Reggio
Agricoltura,
caccia
epesca
59400 51,1
70100 52,544225
Culto, prof.ni,
arti libli
1084 0,9 1119 0,8
Addetti serviz i dom.ci
86 0 0,8 931 0,7
1179
Propr.ri, benestanti 1160 1,0 1844 1,4 1878 1,4
Atten.ti cure dom. che,
pena, studenti, ricoverati 37557 32,3 36432 27,3 57907 42,3
Totale 116282 100133533 100136528 100
La provincia
reggina
era
la
meno
rurale della
regio
ne,
con
il 45
per
cento
di
addetti
in
agricoltura
Cosen
za, 48,5 ;
Catanzaro,
49,9 ) e
con il
14 per cento di ad
detti allindustria (Cosenza,
12,8 ;
Catanzaro,
10 ). Ma
in
questo
quadro,
il
suo carattere pi rilevante era
que llo g i notato della presenza
in
essa
di un
fraziona
mento
molto
a lto della
propriet e di
una
concentrazio
ne nellarea
del capoluogo
delle culture pi
pregiate,
condotte in colonia,
a
cui si deve aggiungere laltro
rile
vante
connotato della diffusissima presenza del mini-
fondo
in
mano contadina,
tanto
che il
bracciante
si
con
fondeva quasi sempre con
il
minuto proprietario e si
qualificava
come semplice
salariato
in
quei centri in
cui,
come
osservava il Carbone-Grio, si concentravano ag
13
sulla base
del
censimento
1901:
Gerace
Industria
Commercio
Amm. pub. e priv.
13682
1650
840
11,8 19531
1,4
2628
0,7 948
14,6
2,0
0,7
20978
4237
3366
2178
32,2
15,5
3,1
2,5
1,6
1,3
I
I
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8/46
glomerati
operai,
da
intendere
soprattutto
come
brac
ciantato femminile
per
la
raccolta
delle
olive.
Abbastanza
indicativa
inoltre la
distribuzione
per
categorie della popolazione (al di sopra di 9 anni) del
comune capoluogo,
composto
dal
centro urbano
e 14
tra
sobborghi
e
villaggi:
maschi
femmine m
+
f
Commercio
2209
Servizi
551
Guardando pi
in
dettaglio
le
categorie maggiori
si
vede che nel settore agricolo i coltivatori diretti rappre
sentavano
il
4,79
e
che i
giornalieri di
campagna
occu
pavano
il
59 , seguiti per
dai
coloni
e
mezzadri il
20,78 ) e, in quote molto inferiori,
dai
contadini obbli
gati, giardinieri e ortolani
(9,20 ),
dai pastori
(4,79 )
e
via via
da altre
figure di scarsa
entit numerica. Le la
voratrici del settore
non
rappresentavano
tuttavia
una
percentuale
molto
alta
(17,92
del
totale
degli addetti).
Nel
settore industr iale
il
n um ero deg li addetti era
complessivamente
super iore (6537 contro i 5717 del
lagricoltura),
ma
era molto
significativa
la loro distribu
zione tra i vari comparti. Intanto
le
lavoratrici
rappre
sentavano il 3 1,78
del
totale
deg li addet ti ; e questi
si
concentravano in
particolare
nellindustria
del vestia
rio e dellacconciatura (36,17 :
sarti,
modiste, barbieri,
calzolai,
ecc~), con quote elevate peraltro nellindustria
edilizia
e
affine
(26,66 :
e
pi
dei
Y3
muratori
e
mano
vali)
e
in
quella
tessile (13,98 :
in massima parte
filatori
e ritorcitori di lino e canapa),
cui facevano seguito
gli
addetti
allindustria alimentare
(6,11 : in prevalenza
fornai e panettieri e anche
macellai).
Tutti gli altri ra
mi dindustria erano poco presenti (nella meccanica, su
381
ben 208 erano
fabbri
e
chiavari, e
in
quella del la
carta
e
tipografica,
su 55 addetti 40 erano operai tipo
grafi).
I ferrovieri,
compresi
i dirigenti, erano
365,
men
tre
tra le professioni
liberali
si contavano 50
medici,
3
dentisti, 37
farmacisti; 108
avvocati
e procuratori,
12
notai; 28 ingegneri
e architetti,
33 geometri ed
agrono
mi;
5
letterati-pubblicisti; cui si possono aggiungere,
tra
altre categorie
presenti
con poche unit, i
176 professo
ri
e
insegnanti
pubblici e privati. Lamministrazione
pubblica, esclusi i professori e gli
insegnanti, contava
555 unit, mentre 668 erano ufficiali
e soldati
6~
6 Miri. Agr.
ma Comm.,
Ccnsimrnta 1901, Roma 1904,
voL
V.
Agricoltura 4692
Industria 4459
5717
16,28
6537 18,62
1025
2078
220
1260
211
12884
Prof. liberali
1978
Pers. n on o cc
3453
2429
1811
2189
16337
6,92
5,15
6,23
46,53
Totale
17434
17678
35112 100,00
14
15
7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO
9/46
2. Le prime lotte. Da LOperaio al circolo socialista I
fisli del lavoro
La
vita
politico-amministrativa
non poteva non
ri
flettere questa generale condizione. In realt
gi
nei
primi
anni 70
era
emerso nei
gruppi che avevano
di
retto
il processo
di
unificazione
un profondo disagio
sulla legislazione
economico-amministrativa
posta
a fon
damento del
nuovo
stato;
e
le
posizioni di
sinistra, o
democratiche, avevano guadagnato terreno,
riferendosi
soprattutto alliniziativa
del calabrese Giovanni Nicotera.
Per
due
decenni a lmeno la
guida
politica era stata
in
mano
a
quella
sinistra,
sia
pure
con
aree
di
forte ege
monia
moderata.
Ma, nel contempo, la costellazione dei
gruppi democratici si era ulteriormente frastagliata,
tan
to
che, ai
primi del 90,
lelezione
del
deputato democra
t ico-radicale Biagio Camagna,
po i divenuto
un fedelissi
mo giolittiano, era stata salutata, anche dalla par te po
polare,
come
unautentica rottura. Non cera
dubbio
sul
fatto che la
sinistra
rappresentasse,
personalmente o
in via
mediata, la borghesia agraria,
e che
essa, quasi
sempre, esprimesse
una
facies
massonico-anticlericale;
ma, in
complesso, essa
aveva mostrato
un
certo
dinami
smo
sulle
question i de llo svi luppo, massime
dei
lavori
pubblici,
accoppiato
per
ad una
altrettanto
chiara
chiu
sura
su l
terreno pi propriamente sociale.
Tutto sommato un
cos variegato
fronte
liberal
democratico era pi rivolto
a
contenere
il
clerico-mode
ratismo e, n eg li a nn i O tta nta ,
il
nascente
movimento
cattolico che non
preoccupato
di una contestazione a si
nistra.
Non
erano
mancate,
vero,
singole
posizioni
re
pubblicane
o
democratiche in senso
sociale,
e
si posso
no
ricordare
quelle degl i internazionalisti Michele Atta
nasio
e Tommaso Alati, questultimo implicato nel moto
di Filadelfia
del 1870; e magari anche
la
frazione
masso
nica
di rito simbolico
perch pi democratico, della
quale fu
esponente
lo stesso Alati ~.
Ma
il filo che
lega
va i nuovi momenti con la tradizione giacobina e tardo
carbonara
era assai
esile. Qualche
fermento
sopravvive
va nelle
26 societ
cli
mutuo
soccorso
della
provincia,
ma,
pur svolgendo un
ruolo non
del tutto
demonizzabi
le relativamente al contesto,
come
spesso si fa, esse in
genere
finivano,
quando
no n ne erano
gi
finalizzate
dalla formazione,
saldamente
in mano
a
gruppi
liberali
o democratici molto
inseriti
nei contrasti
di
potere loca
le
8~ Daltronde i prefetti che pure
vedevano qualche
sovversivo
in
pi , confondendo le critiche aspre a lle
maggioranze con
orientamenti politico-ideologici,
no n
segnalavano molto in
direzione
della
sinistra
estremista,
anche loro
assai pi
attenti
al crescente
clerico-modera
tismo.
In questo contesto nacque LOperaio,
di cui devono
essere stati
stampati
almeno
una
quindicina di numeri. Il
sottotitolo, generico, riproduceva
un
motto tratto da La
T. ALATI, Note storiche di
nn mazziniano
daJ
1862 al 1882, Reggio
Cala
bria
1911,
pp~
22-48;
G.
CINGARI,
Reggio Calabria
cri., pp.
61-2
e
102.
8
E. ESPOSITO,
Il
movimento operaio
in
Calabria.
Legemonia borghese
1870-1892),
Cosenza 1977;
G. MASTROIANNI,
Il
movimento operaio
in Ca
labria negli atti dei
congressi
operai regionali 1896.1913),
Movimento
Operaio,
1953, n. 5-6, pp 793-807,
16
17
7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO
10/46
Fontaine
Il nos tro
nemico
il
nostro padrone.
Nel
primo numero il
suo
fondatore, Luigi
Crucoli,
spiegava
per: LOperaio
il
primo
giornale
socialista che vede
la
luce in
Calabria....
In
verit
esso
era
stato
preceduto
da
Il
Socialista
di Cosenza,
e sembra strano
che
il suo
fondatore no n conoscesse allora Giovanni Domanico,
con
il
quale attestata una fitta
corrispondenza
ne l de
cennio
successivo.
Gli
articoli
che abbiamo
potuto
leg
gere ne i pochi numeri superst it i non aggiungono molto
altro, e scarse
sono
le considerazioni sugli operai cui
si
r ivolgeva. La
societ prefigurata
era senza
padroni e
tutti operai;
e per
giungere ad essa occorreva laboli
zione dello
s ta to , il qua le
essendo composto di ricchi e
per i
ricchi ha
sempre interesse
a
mantenere e
far ri
spettare con la forza delle bajonette
glinfami
privilegi
della classe proprietaria.... Lo sfondo era pi anarchico
che socialista, pur considerando
il
momento e le poco
chiare distinzioni tra anarchismo e soc ia lismo della
stampa operaia dellepoca.
E se ne ha conferma da
alcu
ne rubriche di
annunzi
e di
corrispondenza. Ad
esem
pio, si annunzia, consentendo, lintenzione dei
compa
gni di
Palermo
di
voler
stampare un
giornale
comuni
sta anarchico
quotidiano
che avrebbe per titolo LAnar
chia; e lo stesso per i due
numeri
unici stampati
a
S.
Remo
(Spartaco)
e a
Livorno
(Sempre
Avanti),
questulti
mo dedicato alla Comune di
Parigi.
E cos in
una
noti-
cina diretta a un
7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO
11/46
potere
politico-giudiziario. Nella
sua
scheda
si
legge in
fatti che, perch allontanatosi dopo la
prima
ammoni
zione,
era
stato
condannato nellottobre
1888
a
tre mesi
di carcere
e,
quasi contestualrnente, ad altri tre mesi,
una
multa di
51 lire
e
sei mesi
di
vigilanza
speciale per
contravvenzione alla
legge
sulla stampa. Conclusione
per
questa
parte,
in
quanto
Crucoli ritorner in campo
dopo a lcun i
anni
e costituir
un e lemento
significativo
del
movimento
socialista reggino: Arrestato ne l gen
naio 1890
in
Reggio perch
colpito
da
mandato di
cat
tura per lespiazione
di
dette condanne, usc
dal
carcere
il
luglio successivo,
e
dallora trasfer la sua dimora a
Catanzaro, dove tuttora trovasi
10
Come si vede,
Crucoli
no n si
collega
direttamente,
come il pi anziano
Domanico
11, alla linea
di democra
zia
sociale internazionalista dei nuclei napoletani
e
dei
loro seguaci calabresi. Quanto egli riprende da quella li
nea
un
semplice ritorno
di
frammenti sparsi
de i
con
temporanei articoli
e
opuscoli dispirazione
anarchica,
anche
se
in
seguito dir di aver letto Marx e i testi
principali
del
pensiero anarchico e socialista E daltra
parte, nel con testo
reggino e
anche
catanzarese,
quel
collegamento non
aveva un suppor to oggett ivo. Pi in
cidente era s ta ta in
lui
la constatazione della debolezza
della democrazia
radicale,
troppo invischiata con le
lotte
di potere e
poco
sensibile ai contraccolpi della crisi eco
nomico-sociale sui ceti pi deboli e poveri.
10
ARCHIVIO CENTRALE DELLO
STATO
=
ASC),
Casellario politico
centrale.
Il
rapporto
del
prefetto
di Reggio
del
10 giugno
1894; quello del
prefetto
di Catanzaro del 1 febbraio 1896. Ma v.
nel
presente saggio, Appen
dice, ad vocen,.
Su G. Domanico: G. MASI, Giovanni Domanico e l sua it1fluenza
sul
movi
mento
socialista calabrese,
1-listorica,
1970,
p~a 171-87; e G. SOLE, Le orzgini
del socialismo a
Cosenen
1860-1880), Cosenza 1981.
Il suo tentativo non era comunque
cadu to nel vuo
to. Nei primi anni Novanta si profil difatti un primo
nucleo
di
giovani che, nel sottofondo della propaganda
anarchica,
cominci ad esprimere
il travagliato
e confu
so
passaggio
al
movimento
socialista Lesempio
di
An
drea Costa
e
la nascita del
nuovo
partito ebbero sicura
mente un peso decisivo, sebbene
in una
provincia
peri
ferica
e
priva
di
nuclei operai
pi evoluti
la tendenza
fosse
pi estremistica e, in un certo senso,
di
rifiuto to
tale
e
di attesa
palingenetica
Spigolando nei giornali
del
lepoca, e soprattutto nellorgano nazionale
del
Partito
dei Lavoratori
italiani, Lotta di
classe,
possibile ricavare
alcune
utili notizie, a
conferma
di
quel primo abbozzo
di
partito.
Nel
1893
Lotta
di
classe
annunzia
che
a
Reggio era nato il
circolo
socialista
Pensiero
ed Azio
ne, aderente al
programma
del
partito, invitando ad
inviare libri e giornali ad Antonio
Custurone;
attacca gli
pseudosocialisti
di Meito Porto
Salvo, i quali si erano
infiltrati
ne l
Fascio
de i
lavoratori fondato
da
Pasquale
Nausia (Namia) e propalavano la
voce
che
del
nuovo
vessillo sarebbe
stato
padrino
il compagno Niccol Pe
trina di Messina; e
il
giornale democrat ico reggino Il
Calopinace d notizia della dimostrazione svolta in citt
per
i fatti
di
Aigues
Mortes 12 Frammenti
che
permet
tono tuttavia di collocare
negli ann i 1892-95
la
forma
zione
di un
g ru pp o d i
giovani
di or ientamento
sociali
sta
E se ,
in
realt,
in
taluni di essi
la posizione anarchi
ca
restava
dominante, il segno della transizione
emerge-
12 T. CORNACCHIOLI,
Le
orzgini del movimento socialista organirenato in Ca
labria
1892-97). Le corrispondenze
dalla Calabr ia
di
Lotta di dasse,
Cosenza
1983,
pp.
54
sgg Il Calopinace,
27
agosto 1893, n. 33.
Sulla formazione
del
partito socialista in Calabria
fondamentala G.
MASI, Socialismo e socialisti
di
Calabria, Salerno-Catanzaro
1981.
Molto ideologizzato,
e
con
parecchie im
precisioni, A. DE LEO, Stor ia del socialismo in Calabria, Polistena 1984.
20
21
7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO
12/46
va via via
con
maggiore
evidenza.
I
fattori
che la deter
minavano
oltre
alla
svolta
compiuta nel congresso
di
Genova, si possono ridurre sostanzialmente alla crisi
politico-sociale, aggravata nel Reggino dal
terremoto
del
1894,
e
alla
influenza
dei
Fasci
siciliani.
Anche
in
pro
vincia di
Reggio
non
erano mancate
agitazioni contro
il
rincaro
dei prezzi
e
il
troppo
grave
e discriminante cari
co fiscale. Ma si era trattato
di
episodi locali,
peraltro
senza
alcuna
finalizzazione, talora spontanei,
talaltra
so
spinti da gruppi locali in lotta per
il
potere municipale.
Quel primo nucleo socialista,
troppo immaturo
per po
terli estendere
e guidare, ne
aveva comunque
tratto un
impulso ad
una pi efficace sua presenza, e la linea
po
litica
generale,
accompagnata
anche localmente da ten
denze pi repressive e
dalle
lotte
intestine
dei
gruppi
democratici, ne aveva
ulteriormente
accelerato la spinta.
Daltra
parte,
se
vero (ed constatazione
fin
troppo
abusata) che i Fasci costituiti erano ben
povera
cosa,
anche vero che
lesperienza siciliana aveva con ta to non
poco
in una fase di prima
aggregazione, come
ci mostra
il legame
allora stabil ito
dai socialisti
reggini con quelli
siciliani, specie con
il
messinese Nicola Petrina, quasi di
casa
in
citt
e
in
provincia,
con il catanese Giuseppe
De
Felice Giuffrida
e anche,
negli anni
immediatamente
successivi, con
Nicola Barbato.
Sta cli
fatto
che in quei tre anni si ha un maggio re
attivismo,
cui corrisponde una pesante m ano del potere
politico-giudiziario,
come
nel
caso d i D av ide
Pompeo
condannato
ne l
1892 a sei
mesi
di
reclusione
< per
di
sturbo delle funzioni religiose, oltraggio e
resistenza
alla
forza
pubblica
13 o
come il
calzolaio anarco-socialista
Giovanni
Olandese
sottoposto alla commissione
per il
~
Appendice
ad vocem; G. MASI, Socialismo
e socialisti...,
cli., ~a 192
domicilio
coatto
e come
scriveva il
corrispondente
di
Lotta
di
classe attualmente in carcere dove
sconta
di
ciotto
mesi
di pena inflitti
pe r lesecrando
delitto
daver
fischiato
il generale Morra l4~
Quellattivismo
si
era pe
raltro
manifestato
nei soccors i
ai
terremotati
e
nella
vi
vace contestazione dellinerzia
governativa
15
e,
pi
an
cora, nei tentativi dinserirsi nelle societ operaie
e
con
tadine per
modificarne
la
struttura
I
6~
Si infittiscono le
conferenze sui
principi del
socialismo,
con
riferimento
anche
a
Marx
ed
Engels,
e nasce il
quindicinale LIdea.
Che il
nuovo movimento, a
quel punto,
avesse trovato
dei
precisi momenti
di
organizzazione
mostrato, oltre
che dalla celebrazione
a Palmi
nel successivo
1896 del
primo
congresso
regionale
social ista, dal
dibattito
sulla
linea da assumere
in
materia elettorale.
Non
avendo la
possibi li t di presentare propri candidati scriveva il
corrispondente di Lotta di classe
i l gruppo
socialista
ha deliberato
di
astenersi... riservandosi in caso
di
bal
lottaggio
d i vota re
a
favore
del
candidato
di
opposizio
ne
al
governo. Ma qu i e l
si
tent
qualche
candidatura
di bandiera,
come
quella di De Felice
Giuffrida
ne i col
legi di
Melito
Porto
Salvo
e di Bagnara 17
LIdea
pubblic
11
numeri,
dal
luglio
1895
al gen
naio 1896
e dichiar
dal primo
sottotitolo, modificato
dal numero 10, la sua
appartenenza
al partito socialista:
Giornale socialista
e poi
organo dei socialisti
calabre
si;
motto: Pro letari di tutti i paesi, uni tevi . Questa
14 Lotta di
classe,
1-2 giugno
1895,
n. 22.
Ii,
22-23 dicembre
1894,
n.
51.
Si
citano
come
pi
attivi
i
compagni
Ferrari, Giancotti, Mammoliti, Sprea, Spinelli.
16 G. MASI, Socialismo e socialisti...,
cli.,
p. 60.
17 Lo tta d i elasse,
6-7 aprile 1895,
o. 14;
20-21 aprile
1895, n. 16;
11-12 maggio 1895, o. 19.
22
23
7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO
13/46
sua
appartenenza
pi volte ribadita anche con la pub
blicazione
dei
deliberati della direzione
nazionale.
Lef
fettivo redattore fu Giovanni Battista De Rosa, un o stu
dente
liceale.
Cos si
legge
in due
notizie di cronaca del
lo
stesso
periodico: Il nost ro
car issimo compagno
G.B.
De
Rosa, che finora
stato
uno
dei pi attivi del parti
to, lascia con questo numero la redazione del
giornale,
dovendo per i suoi studi recarsi in altra citt...; al ca
rissimo compagno G. B. De Rosa,
gi
redattore dellIdea,
partito per Napoli, i nostri pi vivi auguri... 18 La re
sponsabilit
del
giornale era stata assunta da
7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO
14/46
ma tutto questo
anzich renderci incerti e dubbiosi
deve
esserci di sprone...
22
Le divers it
tra
i
collaboratori e anche tra
i
gruppi
gi costituiti emerge poc o dag li
articoli
e
dalle
note
di
quei
pochi numeri.
Sono
notevoli tuttavia
la
ripresa
di
scritti
di
De Amicis e, allincontro,
linserimento
in ap
pendice
de
7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO
15/46
ciale, e che
se
si lasci andare a parole
vivaci
non lo
fe
ce per malanimo,
ma
trascinato dalla
sua
stessa indole
un po aspra ed acre, n
noi
potevamo
far
torto
al no
stro
carattere di
socialisti,
nemico di ogni inquisizione
e
castratura;
e
che
il
nostro
giornale
non
si
atteggia, ma
socialista, aderente al
Partito e
dei pi
rigidi osserva
tori della
sua
tattica.
La
replica
di
Rossi,
mentre
conferma la sua diversa
linea ideologica, indica le difficolt in
cui
si svolgeva il
processo
di
amalgama politico
in
particolare nelle pro
vince
meridionali.
Egli rileva che
Giberna
fa
una con
fusione indicibile
fra
alcuni
suoi
scritti
di
propaganda
politica e altri
come
chiamarli? di
propaganda
scien
tifica.
Nei primi
cos
ne spiega
la
tecnica
il
fre
quente ricorso ad argomenti solo in apparenza religio
si dettato
dalla
necessit di
penetrar meglio nellani
mo cli
gente
povera, non istruita,
ma
altamente proficuo:
lesempio migliore
la Giustizia
di
Reggio
Emilia,
il
giornaletto pi popolare
del socialismo;
e
daltra parte
perch non r icordare
quanto
disse Prampolini, che
cio
si
volle
fare
la
propaganda
antireligiosa e non
si
riusci,
si fece laltra apparentemente religiosa
e
dette ottimi
frutti.
Ma con fe rma
la
sua
convinzione d i fondo,
che
la
parte
morale effettiva
del contenuto
socialista
stata
anticipata da un
pezzo,
come
ben
dimostrato
dal
fat
to che
in molti
libri socialisti,
fra
i
quali il socialismo
di
Malon, la
lotta
di classe
dello Scarabello, il socialismo
con
temporaneo del Lavelus
ecc~ ripetuto il richiamo alle
invettive
dei primi
padri
della chiesa, che si direbbero
uscite pur ora dalla
bocca
duno
qualunque dei
nostri
oratori. Non
sono
su
questa linea De
Amicis,
Bissolati
e
lo
stesso Almanacco
socialista
1895
che
raffigura
un
Cristo
martire?
E riafferma inoltre la
sua
convinzione
che San Paolo fu un
grande
uomo, un
discepolo
che
compie
il maestro
in
un
ideale
pi vasto. Limmensit
di
Cristo
celebrata
da Rnan
non
impostura,
ma
un
dato
reale,
espressione
di
una
rivoluzione
in apparenza
religiosa,
ma
in fondo
sociale.
La
parte
non
caduca
del
cristianesimo, luniversalit dellidea, passata nel
sociali
smo,
ed
assurdo
comunque ritenere
che lapprezza-
mento
di
un
movimento
storico
come quello
cristiano
comporti laccusa di
non
essere
socialista,
quasi
che
ad u n p atto
solo si
pu
essere socialisti,
essendo igno
ranti
24
Questi temi
sono
prevalenti nella redazione
del
gior
nale, in
riscontro
anche dellaccentuato anticlericalismo
dei
socialisti reggini, che
si
scontravano con una forte
strumentalizzazione politica della religione e
con
la fo r
rnaz ione del
blocco
locale
clerico-moderato
e
che
co
minciavano
a dividersi peraltro
su l valore della
masso
neria
egemone
tanto nel set to re democratico quanto in
quel lo moderato, quest u lt imo non
alieno
a
stabilire al
leanza
con
gli
stessi clericali. I riferimenti al
problemi
concreti
del
lavoro e
dellorganizzazione
sociale
sono,
invece,
molto tenui. Lunico articolo di un
certo interes
se
quello
dedicato alla
proletarizzazione
in atto,
resa
oltremodo
manifesta dallo
straordinario
numero
cli falli
menti, indice
questultimo
centrale
com
noto
nelle
indagini sulla c ris i merid iona le condo tte da Nitti 25~
Lanonimo
articolista, considerando
che
la media dei
fallimenti si era pi che raddoppiata in Italia
dal
1870
al
1886,
si pone il problema
se
questo
fenomeno che
24 Cristianesimo e socialismo (nLIdea, n. 5, 14
settembre
1895; Il socialismo
e la
scienza
(Ivi, a 6, 28 settembre 1895; Polemica Rossi-Giberna (Ivi, a 7, 13 ot
tobre
1895)~
25 F. S
NITII,
Il bilancio dello
Stato
dal 1862 al 1896-97.
Nord
e Sud, Bari
1958,
lI, pp. 399-40 1. In quanto ad espropri per morosit
il
dato di Reggio
e ra pi
alto
che nelle
altre due
province
calabresi.
La
Calabria
aveva assai
pi
espropriati
dellitalia centrale
e dellItalia
settentrionale
unite
assieme.
28
29
7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO
16/46
colpiva i piccoli proprietari e i piccoli
commercianti
era
un ostacolo o un
incentivo alla formazione di un partito
socialista a
Reggio
e in
Calabria. Egli
notava che il pi
colpito
della
crisi
era
quel
ceto
di persone in genere,
che pi propriamente viene classificato sotto il nome cli
piccola
borghesia
e
che esso costituiva
tuttavia uno
dei
settori
della citt pi ostinato
ne l rifiuto delle
dottrine
socialiste: conservatori irragionevoli, e di fatto ele
mento portante della funzione direttiva dello stato
auto
ritario,
questi
piccoli borghesi
sono
passionalmente,
ciecamente attaccati al
pezzo di
terra,
alla
sparuta
botte
ga e si rifiutano di comprendere il largo concepimen
to dei socialisti, che
intendono
trasformare quella
forma
irrisoria
di
diritto
di
propriet. Ma
appunto
la crisi
apriva
positive prospettive e
i nuovi vinti avrebbero
costituito il grosso dellesercito socialista. Il
processo
di proletarizzazione e di
pi
forte concentrazione
fon
diaria e commerciale
era inevitabile, e si
illudevano i
piccoli
borghesi
reggini,
p resi nella stre tta dei
bisogni
quotidiani e le sigenze
del
fisco, che
sarebbero
tornati i
vecchi
tempi, che lessenza
di
bergamotto abbia
di
nuo
vo il prezzo di
20
lire a libra, il
bozzolo
di 2, il vino di
40 lettolitro
e il
grano di
30
al quintale.
E
da qu i la
certezza che
si
stessero
creando
le basi per la formazio
ne di
un
partito
socialista
calabrese,
non solo possibile,
ma
naturalmente spontaneo
26
26
LIdea, n. 6, 28
settembre
1895. Sulla crisi agrumicola e la caduta
dei
prezzi delle essenze: G.
CINGARI, Re,ggio Calabria cit.,
p~s 95 sgg.
3.
Il congresso
regionale
di
Pa/mi e
la crescita organizzativa.
La scelta di
Palmi
a
sede del primo congresso
regio
nale,
no n
certo determinata dalla
notoriet e
dal
ruolo
sociale dei
componenti
dei
gruppi
regg in i, i
quali
no n
potevano contare su socialisti
di
lunga milizia,
come
Domanico,
o
di
spicco
intellettuale e
professionale,
co
me
il
sociologo Pasquale
Rossi
o
il
filosofo
Antonino
De Bella, fu evidentemente det ta ta dal loro attivismo e
dalla loro rapida diffusione nel capoluogo e nella pro
vincia.
Non
facile ricostruire
leffettiva struttura
cli questa
prima
rete
organizzativa. Si possono segnare soltanto i
nomi dei
militanti
che
in
vario
modo
si
ricavano
dalla
stampa
e dalle note
prefettizie.
Al gruppo reggino, oltre
ai nomi
gi
ricordati, vanno aggiunti Eugenio
Boccafur
ni, Francesco Ferrucci, Giuseppe Mantica, Giovanni De
Nava, Vincenzo Paleologo,
Antonio
Buigheri,
Francesco
De
Stefano, Antonio
Modafferi, Pasquale Mollica. Al
gruppo di Melito Domenico
Brigand , Nino
Principato,
Paolo
Minicucci
A q ue llo di P alm i lo pe ra io De Marti
nis,
1agricola Fondacaro,
Cristofaro Rota, Luigi
Me
duri,
Gulli,
Sprizzi,
Lascala, Palermo,
Francesco
e
Maria
no
Repaci, Francesco Comerci, Michele
e Antonio Par
rello (e, in connessione, i due promotori del
g ru pp o d i
Seminara, Domenico Antonio Piccolo
e Vincenzo
No-
30
31
7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO
17/46
stro).
In formazione
erano altri
gruppi, come
q ue llo di
Brancaleone
superiore ad
opera
d i V incenzo De
Ange
lis,
di
cui facevano parte s icuramente Francesco Paparo
ne,
Salvatore
Cuppari, Angelo Palermiti, Giovanni lenti
o
come
que llo d i
Bagalacli
ad
opera
di
Giovanni
La
Ca
mera aff iancato da
Orlando, Rina ldo
e Francesco Gue
rino lacopino. Altri nuclei social is ti
e
singoli
militanti
erano sparsi in altri centri,
gi
comunque in rapporto
con i
gruppi
organizzati: Antonio Vita
DAmico
di
Scil
la, Tancredi Foti di Bova superiore, Pasquale Creazzo di
Cinquefrondi, G. Surace cli Gioia
Tauro, Gaetano Ruffo
di Bovalino, Diomede
Marvasi
di Cittanova.
Il Prefetto
di
Reggio qualificava socialista
il consigliere provinciale
de l
mandamento
di
Laureana, Giuseppe
Custurone~
Ma,
forse legato di parentela con
lAntonio
Custurone che
aveva
fondato
ne l
1893
il
circolo socialista
Pensiero
ed
Azione,
quel consigliere apparteneva al settore pi ra
dicale del
coacervo
democratico
27
La
presenza artigianale-operaia era tuttaltro che
debole
come
si
afferma Nel gruppo
reggino Davide
Pompeo e Giovanni Olandese
erano
calzolai, operai
tra altri, erano
Coppola,
Antonio Cotroneo, e sarto
Antonio
Modafferi,
un
ex
garibaldino
morto
pochi
anni dopo nel
locale
ospizio di mendicit. E
daltra
parte molti
altri
artigiani e ferrovieri costitui
ranno i quadri pi
attivi
neg li ann i immed ia tamente
successivi.
Cos ne l
gruppo di Melito, dove spiccava
no Pasquale
Namia,
un
ex-ferroviere
l icenziato per rea
ti
politici
e
poi
commesso
esattoriale
e
gestore cli un
27 LIdea
ti
5,
14
settembre
1895:
Lavv. Custurone
per
dichiar
cli
votare lordine
del giorno in massima [o.cLg moderatissirno con cui si faceva
voto al re per unamnistia completa
di
tutti i condannati dai Tribunali cli
Guerra],
non
intendendo venir
meno alla propria fede politica.
Ma v. anche
La Luce, 23-24 aprile 1898.
negozio, e
lo
studente
universitario
Tiberio Evoli, ma
in
un nucleo
d i art ig iani
e
qualche
contadino
o pescatore~
N diversamente a
Bagaladi,
dove
il fondatore della se
zione era un
operaio
riuscito
ben
presto a costituire
una
cooperativa
di
contadini,
e
a
Brancaleone,
dove,
at
torno
allo
studente
universitario Vincenzo De
Angeis,
si
erano aggregati
in massima
parte contadini. Decisa
mente operaia era infine la iniziale base socialista
di
Palmi. I
professionisti
erano
molto pochi, anche
a Reg
gio. Di fatto a Reggio
se
ne trova un o
solo,
Eugenio
Boccafurni, ingegnere, poi passato ai repubblicani. A
lui
si devono aggiungere
comunque il
barone
rosso
Giu
seppe
Mantica e
il
piccolo
negoziante Francesco De
Ste
fano.
Volendo
si
possono
includere
Francesco
Ferrucci,
che teneva conferenze e
scriveva poesie pascoliane
e,
a
Palmi, Luigi Meduri, pubblicista, Cristofaro Rota,
conferenziere,
Gulli, scultore: tutte quattro assimila
bili
piuttosto
alla piccola borghesia
intellettuale
e
forse,
in
qualche
caso,
impegnati nellinsegnamento.
Una
buona presenza, invece, era
quella
studentesca
G.B. De Rosa era studente
di
medicina, e ugualmente
Tiberio Evoli, studente
a
Napoli
e
figlio
di
medico fer
roviario,
il
che
gli
aveva permesso
di
recarsi
a
Roma,
Firenze
e
Livorno;
e Vincenzo De Angelis, che studiava
a Messina
ed era stato avviato al socialismo
dai noti
Petrina e
No; e
Francesco Malgeri di
Grottenia, figlio
anchegli
di
medico,
che
studiava
a Napoli,
ed
era
stato
membro del
circolo socialista
rivoluzionario
Giovent
operosa
con Arturo
Labniola
ed
era
iscritto alla
sezione
socialista
di
Napoli
e
si assicura annotava
il
prefetto
di
Napoli che faccia parte del la federaz ione socialista
calabrese
28
28
Appendice, ad vocem.
32
33
7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO
18/46
Sia
a
Reggio sia
a
Palmi l embrionale base socialista
era
di
fatto composta da pochi professionist i, da un
nu
cleo
studentesco
(ed interessante notare che qu i
come
in
altri centri
si
trattava e
si
tratter anche
nella
fase
immediatamente
successiva
d i s tu de nti
di
formazione
scientifica e non umanist ica) e da un pi consistente nu
cleo
di
artigiani
Scarsa,
o del tutto
irrilevante,
la
pre
senza degli operai in senso stretto e, a parte quanto si
detto, cli con tadin i. Ma si
gi
detto della qua
lit
degli addetti alla industria e
del
fatto che essi
so
lo
in
pochi casi costituivano unaggregazione lavorativa
specifica
(ad
esempio, i ferrovieri o,
a Reggio,
gli operai
dellazienda del
gas). vero che nelle
filande erano
im
pegnati
per
circa
Otto m es i
allanno 2658
lavoratori,
ma
essi erano
distribuiti
in
ben
30 filande, anche
se
20
di
esse nel c omune
di Villa San
Giovanni In
sostanza la
manodopera
si ripartiva
in
1810
filatrici
pi
575 di
scepole
(al
di sotto
dei
14 anni)
e
in
ben 112
adulti e
43 fanciulli addetti ai
trasporti e
altre mansioni sussiclia
ne.
Ma anche
se
Otto aziende occupavano pi di 100 la
voranti (una toccava
anzi
i
300
e
altre due superavano i
250), le condizioni non
erano
le pi
adatte
ad una pene
trazione
politica
antagonistica,
considerati
sia
il
grado
altissimo di
analfabetismo
sia la
dipendenza
delle filatri
ci
dal proprio nucleo famil iare.
E difatti,
ne l grosso cen
tro industriale
di Villa
S.G.,
mentre era presente
lor
ganizzazione mutualistica,
era
del tutto assente il fer
mento socialista
29
Al congresso
di Palm i
presero
parte le sezioni di
Reggio,
Seminara, Scil la,
Melito e Palmi Della sezione
di Seminara non abbiamo cenni particolari oltre a i due.
nomi
dei
promotori,
ma
no n
mancano
le
indicazioni
29 Le condizioni
economiche della
provincia di
Reggio Calabria
cit., p~ 51 e
67
sullo
stretto
legame con
il
gruppo palmese. Su
quattor
dici sezioni rappresentate
cinque
erano cosentine
Co
senza,
Cel ico, Lago, Paola, Morano
Calabro),
quattro
ca
tanzaresi (Catanzaro, Nicastro,
Monteleone
[Vibo
Valen
tia]
Nicotera)
e
cinque
appunto
reggine.
Tra
i
15
com
ponenti
del direttivo regionale, equamente
ripartiti per
le tre province, prevalente la rappresentanza palmese
(Comerci, Parrello,
Repaci);
Reggio ebbe un rappresen
tante
(Boccafurni) e Melito laltro (Namia) ~o . Si
sa
poco
del
dibattito, che
forse non fu tanto evanescente come
si
reputa,
e
reputarono nelle polemiche
interne
sul tipo
di
organizzazione
alcuni protagonisti, dovette
pure
toc
care i tem i discussi in preparazione
del congresso nazio
nale
di
Firenze,
al
quale
per i
calabresi
partecip Anto
nino De Bella. Da
quanto si
r icava dal la
sommania in
formazione
apparsa in Lotta di classe
sembra proprio che
i delegati si siano limitati
a
congratularsi per la riacqui
stata libert
dei
cap i dei
Fasci siciliani,
ad
ascoltare
il vi
bratissimo
discorso
di
Domanico in ricordo della Co
mune
parigina e
la commemorazione
di
Carlo Marx
te
nuta
dai
catanzarese Giovanni
Colella.
Marx rappresen
tava un s imbo lo , anche se
il
vero teorico
presente, An
tonino
De
Bella,
ne
contestava
la linea,
e
Domanico
tornava a vecchi
amori Ma si conoscono
i modelli di
quelle corr ispondenze,
tutte
infarcite
di
proclami pi
che di programmi, e non
perci da
escludere
che
si
sia
anche discusso un
po
di
organizzazione
e cli proble
mi locali. Su un punto
comunque si
sa
di pi , sul con
trasto di una parte almeno della
delegazione
reggina
(Reggio
e
Melito) con il
resto
dei
delegati
circa
il
perio
dico socialista
cui
riconoscersi
come Federazione
regio
nale.
Le sez ioni
di
Reggio
e
di
Melito
proponevano
che
30 G. MASI, Socialismo e
socialisii
di Calabria..., cit., pp.
84-86.
34
35
7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO
19/46
il loro
quindicinale
Lidea,
pubblicato fino
a
due mesi
prima
del
congresso, divenisse lorgano della
Federazio
ne
calabrese;
ma la maggioranza
dei
delegati aveva inve
ce deliberato perch la Federazione
avesse come
organo
lAvanti
di
Portici,
settimanale della Federazione
sociali
sta del Mezzogiorno
31~
Non una noti zia d i
poco
con
to, perchin quella deliberazione,
oltre
al
fatto
che Do-
manico era redattore
del
periodico prescelto, avevano
pesato i
primi
contrasti interprovinciali
e laffiorante
op
posizione
tra
le due sezioni
di
Palmi e Reggio, un dato
si pu dire poi permanente Daltra
parta gi nel
lagosto
1895 il
circolo
Barbato
di Melito ne l
ricorda
to
appello
per la costituzione della federazione
regionale
aveva
formalmente proposto
la scelta come
organo
del la prossima federaz ione [del] giornale LIdea, che si
pubblica
in Reggio
32
Il
congresso
di Pairni
rappresent
quasi una svolta
e, in
ogni
caso,
un ulteriore stimolo allorganizzazione.
Proprio in
quellanno
si
riscontra difatti
una crescita de l
movimento,segno dellaccelerazione
da esso impressa ai
nuclei
gi
in
formazione
ma
no n
formalmente costituiti.
La
stessa trasformazione
del
primitivo
gruppo
reggino
del
circolo
I
figli
del
Lavoro,
ne
fu
forse un
effetto
diretto. Daltra
parte,
proprio
in
quellanno e nei
due
successivi il
proselitismo
si estese in
alcuni
paesi
della
piana
e in
altri
del
versante ionico. Il circolo Figli
del
Lavoro r ivendicava una
maggiore autonomia,
del res to
no n
inconsueta nel contrasto
tra
i diversi modelli
orga
nizzativi
del partito socialista
di
quegli anni , e certo
non
condivideva appieno la linea pi rigida e, se
si
vuole,
pi
operaistica
della sezione di
Palmi,
oltre a nutrire un
forte
risentimento
per
il
mancato
sostegno alla
loro
ri
36
31
Ivi,
p.
86.
32
Ai
socialisti calabresi, Lidea,
18
agosto
1895
cit.
I
chiesta
di
elevare LIdea ad organo della Federazione re
gionale
Ne testimonianza la pubblicazione ne l
1897
de La Luce, il periodico socialista calabrese di pi con
trastata
ma
pi
lunga
vita.
Aveva
fatto
ritorno
a
Reggio
Luigi
Crucoli,
stimato
tra
i
socialisti
per il
suo passato an ch e se di carattere
piuttosto contraddittorio.
A
Catanzaro
egli aveva
colle
zionato una multa per oltraggio e unammenda per
ubriachezza
molesta
(in a ltre parole
non
era rimasto
politicamente fermo); e quel prefetto nel febbraio
1896
informava
che il
Crucoli
da poco tempo
ha fatto
ritor
no
a
Reggio Calabria. Ma
il
suo periplo a quanto
ri
sulta
dalle
informazioni
del
prefetto di Reggio
era
sta
to
pi
lungo:
era
stato,
a
met
del 1896,
al
Cairo
presso
uno zio materno
e,
con
lui,
sembra
che
si
fosse trasferi
to
a Massaua
per
impiantarvi
un
laboratorio di acque
gasate. Sta
di fatto
che egli nell agosto
1897 il
diret
tore
de
La
Luce, organo
di
rigenerazione sociale.
Lesordio
del
nuovo
periodico,
a quanto
sembra
molto
positivo
sia
in
Calabria sia in altre
regioni
su
scit tuttavia quasi una tempesta. Ne fu contestata la li
nea
e ta luno lo defin
pi anarchico che
socialista
e,
in
ogni
caso,
poco osservante
dellindirizzo ufficiale Alcuni
socialisti
di
Palmi,
in
testa Antonino Parrello e
Luigi
Meduri, lo
respinsero al mittente,
praticamente
perch
nel primo numero si contestava la
posizione
di Antoni
no
De
Bella, al quale erano molto legati, e perch
contestazione pi rilevante il
periodico
gli sembrava
legato
alla massoneria (tutte le altre insinuazioni
chiariva Crucoli
massoneria,
o altro,
ve
lo giuriamo,
no n
hanno
alcun fondamento
di
verit, perch siamo
indipendenti
e
facciamo
il
giornale per
propagare
esclu
Ne fanno fede le sottoscrizioni
e
la corrispondenza soprattutto
con
le
sezioni
dellItalia
settentrionale~
37
7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO
20/46
sivamente
le idee socialiste... Se la
Massoneria
ha fatto,
fa o
dovr
fare
cose
utili alla societ, perch no n do
vremmo
dirlo?).
Ma
i malintesi
no n
erano soltanto
questi, sicch la redazione
si
affrett
a
dare le risposte
ritenute
essenziali.
I
social is ti di
Palmi
accusavano
quelli
di
Reggio (e di Meito)
di
proclamare una dubbia indi
pendenza
rispetto
al
partito, combattendo, ad
esempio,
un
militante
come
De
Bella, osservatore scrupoloso del
la tattica deliberata dagli organi cent ra li e,
in sostanza,
correndo
il per icolo d i
rappresentar
se stessi,
renden
dosi ribelli ai deliberati
dei
Congressi: si guardino, in
somma,
i compagn i di Reggio di no n
fare,
inavveduta
mente, lapologia dellanarchismo. LAgitazione di Anco
na,
per conto
suo,
criticava
il
nuovo
giornale
perch
socialista ne l
senso generico.., molto
generico del la
pa
rola, chiedendo il concorso
di tutti
i buoni, quali che
siano le loro idee e le loro convinzioni, invitando
in
compenso gli
operai
a manifestare per mezzo suo i
lo
ro
desiderii
e le loro pene e perch
esprimeva un
di
sprezzo olimpico
per le scuole ed i par ti ti.
E LA sino,
definendolo socialista libertario in quanto
anche esso,
come
i socialisti
libertari,
criticava
il
partito socialista
e
i
suoi
sacri
pontefici,
giungeva
ad
una condanna
estrema:
si vede bene che i suoi redattori non hanno mai cono
sciuto i socialisti, n la loro organizzazione, per
parlare
a quel modo; e
no n vorrei che
non avessero
mai
letto
Marx....
In
effetti la
premessa
fondamentale
dei
chiarimenti
dati da
Crucoli,
quasi a conferma
del
fondo
di presenta
zione
Per
intenderci, una sor ta di solidar ismo socia
lista,
una
tendenza
che avvia
lumanit e il
crea to sul
campo del la
perfettibilit
e
della
rigenerazione.
Il
socia
lismo
ne era lo spirito motore e il giornale
simpegnava
di farlo
proprio in
tutte
le circostanze, tentando d i fina
lizzare ad esso, conciliandole,
tutte le
varie
scuole
so-
38
cialiste. La concezione era generale, no n
generica, come
contestava LAgitazione. Nello
stesso
tempo,
non
po
tendo far
distinzione di
chiese
e di metodi in
vista
di
questo
avvio
allincessante progredire della
societ,
si
aggiungeva
che
era
infondata
laccusa
di
essere
nemici
e disprezzatori
dei
partiti. Al contrario,
si
era
disponi
bili
ad entrarvi
s intende nel
partito
socialista
se
vorr fa rs i un passo
di
pi su l terreno
delle
concessioni
amichevoli
e
si vorranno tener presenti la natura degli
individui, le condizioni degli ambienti,
il
grado
delle
culture
regionali e accettare la necessit
di
questo accor
do che
faciliti
il cammino delle idee socialiste. Non
si
pu permettere che,
con la
scusa della
disciplina, i
par
titi
socialisti
servano
da
comodino
a
chicchessia:
la
di
sciplina
deve
essere voluta e
no n imposta,
n
essa
pu
servire per togliere
ai singoli militanti
libert
dini
ziativa
e
valore individuale; noi
siamo
socialisti della
libert,
non della
tirannia.
Contrariamente a quanto so
stiene LAsino,
questa
convinzione
nasce
dalla nostra
esperienza di
15 anni
di lotte
socialiste,
dalla conoscen
za delle
varie organizzazioni, dalla lettura
dei testi
classi
ci,
a
partire
da Marx, anche se ,
lasciandosi andare ad un
argomento
poco
serio,
si
pu
essere
socialisti
senza
aver letto il Capitale, come si
pu
fare
il
prete senza
aver
letto la
Bibbia.
La r ivendicazione della nostra in
dipendenza no n ribellismo,
ma
consapevole
negazione
dellesclusivismo, dannoso ed inutile, di tutte le no
stre credenze. Infine, replicando in particolare
ai
com
pagni
d i Palm i, non
c da
aver timore
delle teorie
anar
chiche, le quali comprese e studiate sui
libri di
Kropo
tkin, di
Reclus,
di Malato, di
Merlino
e d i a ltr i, cance lla
no
tanti
spauracchi
e
illustrano
i
pi
ardui
e
interessanti
problemi ~
La
Luce>, 21-22 agosto 1897; e soprattutto
28-29
agosto 1897.
Il
pri-
39
(
i
7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO
21/46
vamente le idee
socialiste...
Se
la
Massoneria ha fatto,
o dovr
fare cose
utili
alla societ, perch
non do
i-emmo
dirlo?).
Ma i
malintesi
non
erano
soltanto
iesti, sicch
la
redazione
si
affrett
a
dare
le
risposte
tenute
essenziali. I
socialisti
di
Palmi accusavano quelli
i Reggio (e di Melito)
cli proclamare
una
dubbia indi
endenza rispetto al
partito,
combattendo, ad esempio,
a
militante
come De Bella, osservatore scrupoloso
del-
tattica
deliberata dagli organi centrali
e,
in sostanza,
orrendo
il
pericolo
cli
rappresentar se
stessi,
renden
osi
ribelli
ai deliberati dei
Congressi:
si guardino,
in
mma,
i
compagni
di
Reggio
di
non
fare,
inavveduta
ente, lapologia dellanarchismo.
LAgitazione
di
Anco
a,
per conto suo, criticava il nuovo giornale perch
socialista
nel
senso
generico.,
molto
generico
della
pa
ola,
chiedendo il concorso
di
tutti i
buoni, quali
che
iano
le
loro idee
e le loro convinzioni, invitando in
ompenso
gli operai a
manifestare per
mezzo suo
i
lo-
o
desiderii
e
le loro
pene e
perch esprimeva un cli-
prezzo
olimpico
per
le
scuole ed
i part it i.
E
LA
sino,
[efinendolo socialista libertario in
quanto anche
esso,
ome i socialisti
libertari,
criticava il partito
socialista
e i
uo i sacri pontefici, giungeva ad una condanna estrema:
si vede bene
che
i suoi redattor i non
hanno
mai
cono
ciuto i socialisti,
n
la loro organizzazione,
per
parlare
quel modo; e non
vorrei
che non avessero mai letto
~1arx..i>.
In
effetti
la premessa
fondamentale
dei
chiarimenti
lati da
Crucoli, quasi
a
conferma de l fondo
di
presenta
~ione
Per
intenderci,
una sorta di
solidarismo socia
ista , una tendenza che avvia lumanit
e
il c reato su l
:ampo della perfettibilit e della rigenerazione.
Il soda
ismo
ne era lo
spirito motore
e
il
giornale
simpegnava
Eh farlo proprio
in
tutte
le
circostanze,
tentando di
fina
izzare ad
esso, conciliandole,
tutte le
varie
scuole so-
cialiste.
La concezione
era generale, no n generica, come
contestava
LAgitazione. Nello stesso tempo, no n
po
tendo far distinz ione di chiese e di metodi in vista di
questo
avvio
all~xincessante
progredire
della
societ,
si
aggiungeva
che era infondata laccusa di essere nemici
e disprezzatori
dei
partiti.
Al
contrario,
si era disponi
bili ad
entrarvi
sintende nel
partito socialista
se
vorr fa rs i un passo
di
pi sul terreno delle concessioni
amichevoli e si vorranno
tener
presenti la natura degli
individui,
le
condizioni degli
ambienti,
il grado delle
culture regionali
e accettare la
necessit di questo
accor
do
che faciliti
il
cammino delle idee
socialiste. Non si
pu permettere che, con
la
scusa della disciplina, i
par
titi socialisti servano da comodino a chicchessia: la di
sciplina
deve
essere voluta e
non
7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO
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7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO
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Le contestaz ioni avevano posto un grosso nodo e
da ritenere
anche
nei militanti del circolo socialista
;li
del Lavoro, di cui in
sostanza
il giornale era
ressione.
E
difatti
il
numero
del 18-19
settembre
>7 si
apre
con questa nota:
Con questo
numero
La
v
ha fatto
adesione al Partito Socialista Italiano.
La
izia speriam o fa r molto piacere ai nostri amici, e
siamo contenti d aver
fatto
il nostro dovere
Al di l di questa ricomposizione
restavano
in piedi
:avia
alcune
questioni
sostanziali. La
Luce o,
quan
meno,
il
suo maggiore
ispiratore restava
incerto
tra
ua primitiva
formazione
socialista
libertaria
e laccet
one piena dello strumento part ito con gli obblighi
:iplinari che
ne
derivavano e
riconfermava il suo fi
nassonismo, e questo
ultimo
dato si prestava ad ulte
~i congetture
sulla
sua disponibilit ad
alleanze
con i
:ori democratico-radicali
e,
in
concreto,
a sostenerli
Lo
scontro con i c ler ico-moderati.
Il
libertarismo
di
tcoli
riaffiorer
in
pi occasioni neg li ann i successivi,
mdo
in fondo connaturato
alla
sua formazione e al
carattere pi di
agitatore
che di organizzatore, ma
creava dissensi pi o meno componibili
e,
in
so
Elza, quasi sempre composti. La questione del rappor
con
la
massoneria creava
pi
profondi contrasti. Non
piamo
se
Crucoli fosse
gi
massone nel
1897.
Lo
aumero usc con la
data
14-15 agosto 1897, con un
articolo
d i fondo Per
In ogni caso La Luce
si present
di
fatto
come
organo
del partito
lista. Ne l
numero del
21-22
agosto
aveva
pubblicato integralmente la
dare di convocazione del 2 congresso regionale,
indetto
dal
consigliere
anale De
Bella
e dai tre
componenti
dellesecutivo
regionale
per
il 4-5
:mbre
di
quellanno; ed
era
intervenuto
con una
nota
redazionale
diretta
gevolare la composizione
del
dissidio insorto a Messina tra No e Petri
lissidio
di cui peraltro
si
era
occupato lanno prima
il consiglio nazionale
ito a Pisa, deliberando
un
intervento diretto per comporlo
(aLIdea,
18
to 1895).
certamente ai primi del nuovo secolo. E daltra parte
fratelli
massoni
erano
alcuni
componenti d i
primo pia
no de l
circolo I Figli
del
Lavoro,
da E.
Boccafurni,
autore
dellopuscolo
Massoneria
e
socialismo
e
del
lungo
articolo La Comune di
Parzgi e la
Massoneria, pubblicato
in
pi puntate
ne i primi numeri
de
La
Luce
36
al
ba
rone
rosso
Giuseppe Mantica, al
giovane
avvocato
Gaetano Ruffo di
Bovalino, esercente
a Reggio e di
scendente diretto di uno dei martiri d i Gerace del
1847 ~
Boccafurni passer
come
si
detto ai re
pubblicani,
ma la
questione
rester al
centro del dibatti
to
interno,
specie per il
suo
stretto legame con
la
tattica
elettorale. Non si trattava certo
di
un problema esclusi
vamente reggino, perch
anzi,
pur limitandosi alla
Cala
bria , nelle a ltre due province
la
presenza massonica nei
gruppi socialisti era
pi
forte, e basti
pensare
al
cosen
tino Pasquale Rossi,
al
nicastrese
Gabriele Cerminara,
autore anchegli di un opuscolo sui rapporti socialismo-
massoneria, ai molti intellettuali catanzaresi che daranno
vita,
di li ad
un
anno, a lla
nota
rivista Pensiero
contempo
raneo
38~ Ma esso
pesava
ne i
rapporti
interni
e
dava luo
go a sospetti e
contrasti,
anche perch a Reggio non si
ebbe una esperienza di popolarismo come a Cosenza,
con
la
formazione
di