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Il Percorso del PePS:attori, metodi, risultati
Con la partecipazione di Nadia Ferrero, Gian Pietro Gasco, Giuseppe Viada
Mondovì, Sala Conferenze, 11 marzo 2011
Franca Beccaria Silvana Briatore, Marcello Caputo, Enrico Ferreri, Maria Teresa Puglisi, Sandro Verdirosi
DETERMINANTI DI SALUTE
INDIVIDUALI SOCIO ECONOMICI
AMBIENTALI STILI DI VITA ACCESSO AI SERVIZI
Patrimonio genetico
Povertà Aria Alimentazione Istruzione/sist. educativo
Genere Occupazione Acqua e alimenti
Attività fisica Sistema sanitario
Età Esclusione sociale
Abitazione Fumo Servizi sociali
Ambiente sociale e culturale
Rumore Alcol Trasporti
Famiglia Rifiuti Attività sessuale Attività ricreative
Educazione Alterazioni climatiche / effetto serra
Farmaci
DETERMINANTI DI SALUTE
Contribuiscono alla salute:
Fattori socioeconomici e stili di vita 40-50%
Stato e condizioni dell’ambiente 20-30%
Eredità genetica 20-30%
Servizi sanitari 10-15%
Fonte: Commissione sui determinanti di salute, OMS, 28 agosto 2008
Una ragazza in Lesotho ha un’aspettativa di vita di 42 anni inferiore rispetto ad una ragazza nata in Giappone.
In Svezia il rischio che una donna muoia durante la gravidanza o il parto è di 1 in 17400; in Afghanistan, è di 1 in 8.
DETERMINANTI DI SALUTE
DETERMINANTI DI SALUTE
La crescita economica innalza la qualità della vita soltanto nelle fasi iniziali dello sviluppo economico
DETERMINANTI DI SALUTE
La crescita economica innalza la qualità della vita soltanto nelle fasi iniziali dello sviluppo economico
DETERMINANTI DI SALUTE
La crescita economica innalza la felicità soltanto nelle fasi iniziali dello sviluppo economico
Fonte: Commissione sui determinanti di salute, OMS, 28 agosto 2008
Esistono “gradienti di salute” all’interno della stessa nazione: In Indonesia la mortalità materna nelle fasce povere è 3-4
maggiore rispetto a quella delle fasce più ricche. La mortalità infantile negli slum di Nairobi è di 2,5 superiore
rispetto alle zone più ricche della città. L’aspettativa di vita di un aborigeno australiano è minore di 17
anni rispetto ad un maschio non aborigeno. Un maschio nato in un quartiere povero di Glasgow (Scozia) ha
un’aspettativa di vita di 54 anni mentre uno nato in un quartiere ricco ne ha una di 82 anni.
La differenza tra la mortalità adulta in un quartiere povero ed uno ricco nel Regno Unito è di 2.5 volte.
DETERMINANTI DI SALUTE
Viviamo in un’epoca di globalizzazione dei rischi
I principali rischi per la salute individuale e collettiva possono essere raggruppati in quattro campi:
• la recrudescenza di vecchie infezioni e la comparsa di nuove• le implicazioni per la salute del degrado ambientale• la mondializzazione delle droghe• le violenze distruttive e autodistruttive
Si tratta di rischi prevalentemente dovuti all’azione umana e quindi in gran parte prevedibili, controllabili e
modificabili.
DETERMINANTI DI SALUTE
Salute > Sanità > Medicina
LA FILOSOFIA DEI PePS
Il cittadino, produttore di contenuti e propulsore di processi
Approccio partecipato.
La conoscenza della realtà non si basa sulla corrispondenza stessa della realtà stessa ma piuttosto sulla percezione del singolo “attore”
Presupposti: i problemi sociali non sono caratterizzati da una casualità lineare esistono sempre più letture dei bisogni e più ipotesi interpretative il ruolo dei servizi e degli operatori è quello di promuovere
l’empowerment dei singoli e della comunità le persone hanno grandi potenzialità
LA FILOSOFIA DEI PePS
Implicazioni per i professionisti della salute
I professionisti sanitari devono:
- facilitare la crescita di condizioni di autonomia della persone
- responsabilizzare le persone verso stili di vita sani per sé e per gli altri
- cooperare con altri settori produttivi che influenzano le condizioni di salute
- favorire l’assunzione di nuovi impegni sociali per la salute della comunità
- co-costruire un sistema e un ambiente di vita sostenibile e compatibile.
LA FILOSOFIA DEI PePS
MODELLO DI COSTRUZIONE DEL PEPS
PROFILO DI SALUTE DEL DISTRETTO DI MONDOVÌ
I DETERMINANTI DI SALUTE
AREE DI CRITICITA’ (dati qualitativi e quantitativi)DETERMINANTI DI
SALUTEBASSA MEDIA ALTA
SISTEMA SOCIO ECONOMICO
Tasso di occupazione e disoccupazioneReddito pro capite
Presenza immigrati Crisi economica e occupazionaleLivello di istruzione Disagio abitativo
Invecchiamento popolazione Aumento disoccupazione e precarietàDiminuzione redditoSfratti e carenza edilizia popolare e agevolata
AMBIENTEAree edificateAgricoltura biologica
Produzione rifiutiRaccolta differenziataInquinamento elettromagneticoSpazi verdi cittadini
Rischio idrogeologico
STILI DI VITA
Isolamento e solitudine anzianiFumoUso droga e alcolAttività fisicaSituazione nutrizionale adulti e minori
Crescita abuso alcol e sostanze psicoattive (in relazione a crisi economica)Peggioramento stili alimentari e di divertimento dei giovaniIncidentalità e mortalità su stradeUtilizzo mezzi di trasporto alternativi all’auto
ACCESSO E QUALITA’ DEI SERVIZI
Tassi Screening pap-test e mammografiaUso di farmaci
Accesso ai servizi sanitari Ricoveri ordinariScreening per tumore del colon retto (iniziato nel 2009)
Aumento malessere diffuso (stress, ansia, depressione)Accesso ai servizi per la prima infanzia (strutture e posti disponibili)Servizi culturali e spazi aggregativi per giovani e anziani
PROFILO DI SALUTE (17 dicembre 2009)
Tavolo tematico Area socioeconomica
(PdZ)
•Analisi del contesto (SWOT)(Tavolo Politico + Ufficio di
Piano)
• Individuazione priorità di intervento (Tavolo Politico)
Tavolo tematico Stili di vita e mobilità
(3 maggio 2010)
• Mappatura delle risorse (BRAINSTORMING)
• Individuazione azioni prioritarie
(NOMINAL GROUP)
DAL PROFILO AL PIANO
Partecipanti: Amministratori, Tecnici, Cittadini competenti
Circa 70 persone coinvolte
Focus + workshop
Mobilità (29/9/2009 – 26/11/2009)
Laboratorio Locale di salute: Priorità
IL PROCESSO E I RISULTATI
ANALISI DEI PROBLEMI
AZIONI E PRIORITA’
IPOTESI PROGETTUA
LI
MAPPATURA RISORSE
POLITICHE E
AZIONI PER LA SALUTE
TAVOLI TEMATICI LLS
COMITATO DEI SINDACI
PROFILO SALUTE
PIANO DI SALUTE
POLITICHE E AZIONI PER LA SALUTEnel DISTRETTO di MONDOVI’
AREA SOCIOECONOMICA
Politiche per la salute
- Migliorare la capacità del territorio di gestire le conseguenze della crisi economica e di potenziare le opportunità occupazionali locali.
- Promuovere l’inclusione sociale e lavorativa delle persone in condizione di svantaggio, in difficoltà occupazionale e a rischio di esclusione dal mercato del lavoro (disabili, giovani, donne, adulti over 45, detenuti e ex detenuti, migranti, minoranze ecc.).
- Promuovere la conciliazione e l’equilibrio tra la vita professionale e la vita privata e familiare.
- Promuovere politiche sulla casa che garantiscano il pieno esercizio del diritto all’abitazione dignitosa per tutti i cittadini.
- Migliorare la capacità di elaborare politiche adeguate a rispondere alle situazioni emergenti di disagio sociale e nuove povertà.
PIANO DI ZONA
AREA SOCIOECONOMICA
Azioni e soggetti coinvolti
Strutturali
1. Avviare uno studio delle nuove povertà e disagi correlati, per una ridefinizione dei profili e delle patologie (Comuni, ASL, C.S.S.M., Scuole, Associazioni)
2. Prevedere iniziative di housing sociale (Comuni, C.S.S.M., ATC, Associazioni di locatori, Associazioni di volontariato, ecc.)
3. Potenziare le azioni per l’integrazione degli immigrati, anche attraverso l’attivazione di corsi di insegnamento della lingua italiana e iniziative interculturali (Comuni, C.S.S.M., Scuole, Associazioni)
4. Implementare i servizi per la prima infanzia su tutto il territorio (Comuni, Aziende, Servizi privati per la prima infanzia).
PIANO DI ZONA
AREA SOCIOECONOMICA
Azioni e soggetti coinvolti
per l’Accesso e il Sostegno
5. Valutare l’introduzione di agevolazioni per l’accesso a servizi (ad es. mensa, trasporto, estate ragazzi, ecc.) offerti dai Comuni e dai Servizi sociali (Comuni, C.S.S.M.)
6. Rafforzare le azioni di sensibilizzazione rivolte alle aziende per accogliere progetti di temporanea occupazione (tirocini pagati e non, cantieri, ecc.) (Provincia, Comuni, C.S.S.M., Associazioni datoriali e di categoria)
7. Individuare forme di comunicazione sociale diffuse sulle possibilità occupazionali locali (progetto microcredito, voucher, tirocini, ecc.) (Provincia, C.S.S.M., Comuni, Ass. datoriali e di categoria, Aziende).
di Governance
8. Favorire il lavoro di rete tra istituzioni e associazioni per l’attivazione di iniziative di supporto (Comuni, C.S.S.M., Associazioni).
PIANO DI ZONA
STILI DI VITA E MOBILITA’
Politiche per la salute
- Coinvolgere tutti i settori e gli assessorati delle istituzioni e degli enti locali affinché le decisioni politiche e amministrative siano assunte tenendo in considerazione il loro possibile impatto negativo o positivo sui determinanti di salute e, conseguentemente, sulla salute della popolazione.
- Promuovere e rendere praticabili stili di vita sani, equi e sostenibili (attività fisica, mobilità sostenibile, alimentazione corretta, consumo consapevole, salvaguardia dell’ambiente).
- Promuovere la partecipazione, la cittadinanza attiva, il protagonismo dei cittadini, in particolare di giovani e anziani, anche attraverso il coinvolgimento diretto nei processi decisionali delle politiche e dei servizi locali, il sostegno a forme associative e iniziative spontanee, la disponibilità di spazi di aggregazione.
- Favorire la diffusione di stili di consumo e di vita sostenibili attraverso iniziative di sensibilizzazione e informazione rivolte a target di età specifici (bambini, adolescenti, adulti, anziani).
- Potenziare la prevenzione degli incidenti stradali attraverso interventi di prevenzione efficaci e di controllo.
PIANO LOCALE DELLA PREVENZIONE (ASL)
PIANO LOCALE DELLE DIPENDENZE (ASL)
PIANO VIABILITA’ (Comuni)
PIANO ENERGETICO (Comuni)
PIANO LOCALE GIOVANI (Comuni)
STILI DI VITA E MOBILITA’
Azioni e soggetti coinvolti
di promozione
5. Favorire il consumo di cibi locali e biologici nei distributori automatici presso le scuole e nei luoghi pubblici (Scuole, Enti, Comuni, ASL, privati)
6. Adottare menu “sostenibili” nelle mense pubbliche (filiera corta, frutta e verdura) (Comuni, Scuole, Enti)
7. Favorire manifestazioni sportive dilettantistiche (Comuni, Scuole, Associazioni)
8. Diffondere iniziative sportive amatoriali basate sul protagonismo giovanile che coinvolgano Comuni diversi (es. Olimpiadi tra Comuni, Enobike) (Comuni, Associazioni, privati).
PIANO LOCALE DELLA PREVENZIONE
- Scuola e salute
- Piano collaborativo Scuola-ASL
- Vigilanza nutrizionale nelle mense
- Sistema locale delle “allerte sanitarie”
- Sorveglianza zoonosi e malattie trasmesse da alimenti (mta)
- Sorveglianza e monitoraggio contaminazioni chimiche degli alimenti
- Azioni controllo PRISA e piano locale sicurezza alimentare
- Sostegno microimpresa alimentare
- Formazione operatori
STILI DI VITA E MOBILITA’
Azioni e soggetti coinvolti
Educative e formative
9. Favorire azioni di educazione al consumo consapevole di bevande alcoliche (ASL, Scuole, Associazioni di categoria, Associazioni di volontariato):
• Coinvolgimento di soggetti già formati in azioni di sensibilizzazione e formazione (Polizia Locale, Insegnanti autoscuola, ecc.)
• Promozione sul territorio di progetti rivolti a gestori di locali pubblici su alcol, droghe e guida
10. Prevedere iniziative di sensibilizzazione e di controllo nell’ambito di manifestazioni locali, in particolare in sagre e feste del vino o della birra (ASL, Comuni, Associazioni)
11. Sensibilizzare la popolazione all’utilizzo delle piste ciclabili (Comunità Montana, Comuni, Associazioni)
12. Favorire la diffusione dell’informazione su Gruppi di Acquisto Solidale, filiera corta e vendita di prodotti e di generi alimentari sfusi (Comuni, Associazioni)
13. Promuovere iniziative informative su imballaggi e raccolta differenziata (Comuni, Associazioni)
14. Sostenere iniziative collettive di sensibilizzazione sull’ambiente (es. Langa pulita) (Comuni, Associazioni)
15. Promuovere iniziative informative finalizzate a prevenire le truffe tra gli anziani (Comuni, Forze dell’Ordine, ASL, Associazioni).
PIANO LOCALE DELLA PREVENZIONE
- OKkio alla Salute
- HBSC
- PASSI
PIANO LOCALE DELLA PREVENZIONE
- Piano formativo integrato
- Seminari formativi per insegnati
- Guadagnare salute
- Scegliere la strada della sicurezza
PIANO LOCALE DELLE DIPENDENZE
- Progetto T.A.T.
STILI DI VITA E MOBILITA’
Azioni e soggetti coinvolti
Strutturali
1. Migliorare i Piani di Mobilità di enti pubblici e privati (ASL, Provincia, Aziende di grandi dimensioni)
2. Aumentare gli investimenti in infrastrutture: segnaletica, piste ciclabili, marciapiedi (Provincia, Comuni)
3. Limitare la circolazione di auto nei centri urbani (ZTL) (Comuni più grandi)
4. Potenziare le infrastrutture ADSL e le aree di wi-fi gratuito e accessibile (Provincia, Comunità Montana, Associazioni commercianti).
PIANO VIABILITA’ (Comuni)
STILI DI VITA E MOBILITA’
Azioni e soggetti coinvolti
Per la cittadinanza attiva
16. Incrementare iniziative come Pedibus e Scuola in bici (Comunità Montana, Comuni, Associazioni)
17. Sostenere la nascita di centri di aggregazione e circoli che possano attrarre i giovani (Comuni, Associazioni)
18. Favorire il cambio generazionale nelle realtà associative di volontariato del territorio anche attraverso la definizione di criteri di priorità per accedere ai contributi (Comuni, Associazioni)
19. Coinvolgere gli anziani in progetti rivolti ai cittadini, in particolare Pedibus, Nonni Vigili, antichi mestieri, cucina, orti, ecc. (Comuni, Scuola, Associazioni)
20. Sostenere iniziative di aggregazione intergenerazionali (Comuni, Scuola, Associazioni)
21. Promuovere percorsi di cittadinanza attiva attraverso la partecipazione alla vita associativa e politica del territorio, con particolare attenzione alle priorità e alla sostenibilità economica di iniziative di interesse pubblico (Comuni, Scuola, Associazioni)
22. Incentivare iniziative di educazione alimentare con il coinvolgimento di soggetti diversi (Comuni, Scuola, ASL, Associazioni, privati) e progetti di controllo e monitoraggio del sovrappeso con il coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri.
PIANO LOCALE DELLA PREVENZIONE
- Consultorio giovani e web
- CIC
- Spazio ascolto Al 34
- Sportello itinerante
PIANO LOCALE DELLE DIPENDENZE
- Educativa di strada
PIANO LOCALE DELLA PREVENZIONE
- Piano collaborativo Scuola-ASL
- Sportelli nutrizionali e ambulatori
- Formazione operatori
STILI DI VITA E MOBILITA’
Azioni e soggetti coinvolti
Per l’Accesso e il sostegno
23. Organizzare servizi di trasporto per anziani verso luoghi specifici come mercati o ospedali (navette a chiamata, taxi a tariffa agevolata) (Provincia, Comunità Montana, Comuni, ASL, Associazioni)
24. Mantenere aggiornata la mappa delle situazioni di rischio anche avvalendosi del contributo attivo dei cittadini (ASL, Comuni, C.S.S.M., Associazioni)
25. Sostenere e incrementare iniziative dell’ASL, come lo sportello nutrizionale e i Gruppi di Cammino (ASL, Scuola, Comuni, Associazioni).
PIANO LOCALE DELLA PREVENZIONE
- Gruppi di cammino
- Pedibus, fitwalking
STILI DI VITA E MOBILITA’
Azioni e soggetti coinvolti
Di governance
26. Promuovere la convergenza interistituzionale di tavoli e linee progettuali esistenti o da avviare sul tema della sicurezza stradale al fine di:
coinvolgere adulti significativi già formati in precedenti iniziative di sensibilizzazione e/o formazione (es. Polizie locali) (ASL, Comuni)
promuovere la sensibilizzazione dei gestori dei locali pubblici (ASL, Ass. di categoria, Comuni)
promuovere servizi di trasporto sicuri (servizi navetta da/per locali pubblici) (Provincia, Comuni, Gestori di locali, Ass. di categoria)
27. Implementare e valorizzare le iniziative già realizzate o in corso in tema di stili di vita e mobilità attraverso un accurato lavoro di rete (ASL, Comuni, Scuola, Associazioni)
28. Migliorare il lavoro di rete per diffondere i progetti educativi sul consumo alimentare nelle scuole (ASL, Scuola, Comuni, Associazioni)
29. Favorire la diffusione di informazioni su associazioni che promuovono la crescita delle conoscenze, abilità relazionali e competenze tra i singoli cittadini e i gruppi (Comuni, C.S.S.M., ASL, Associazioni)
PIANO LOCALE DELLA PREVENZIONE
- Tavolo di lavoro interistituzionale
- Gruppo Tecnico Provinciale
- Sperimentazione procedura operativa per accertamento condizioni di guida
PIANO LOCALE DELLA PREVENZIONE
- Piano collaborativo Scuola-ASL
- Sportelli nutrizionali e ambulatori
Il PePS del Distretto di Mondovì
www.aslcn1.it 1. Profilo di salute
2. Piano di salute
http://www.aslcn1.it/assistenza-territoriale/la-salute-e-il-peps.html
1. Partecipazione significa: • maggiore inclusione sociale delle fasce
deboli (giovani, immigrati, donne, disabili,…)
• maggiore integrazione sociale (isolamento degli anziani, diffidenza verso gli stranieri, sfiducia dei giovani)
• programmazione partecipata
2. La partecipazione richiede che:• che i cittadini siano informati sui
determinanti della salute e sulle opportunità e sulle iniziative che il contesto offre
• gli strumenti di programmazione siano coordinati
• via sia contaminazione culturale
Salute è partecipare…
PROMOZIONE DELLA SALUTECAPITALE SOCIALE
POLITICHE per LA SALUTE