Post on 02-May-2015
transcript
IL PRINCIPIO DI BUON ANDAMENTO
Prof.ssa Margherita Ramajoli
8
FONDAMENTO NORMATIVO DEL PRINCIPIO DI BUON ANDAMENTO
È IDENTICO A QUELLO DEL PRINCIPIO DI IMPARZIALITÀ
(art. 97, comma primo, Cost.;
art. 1, comma 1, legge n. 241/1990)
FONDAMENTO NORMATIVO DEL PRINCIPIO DI BUON ANDAMENTO
La disposizione enuncia principi che riguardano al tempo stesso l’organizzazione e l’attività delle
amministrazioni pubbliche
I pubblici uffici sono organizzati … in modo che siano assicurati
IL BUON ANDAMENTO (e L’IMPARZIALITÀ)
DELL’AMMINISTRAZIONE(art. 97, comma primo, Cost.)
FONDAMENTO NORMATIVO DEL PRINCIPIO DI BUON ANDAMENTO
“L’attività amministrativa … è retta da criteri di economicità, di efficacia, di imparzialità, di pubblicità e di trasparenza … nonché dai princípi dell'ordinamento comunitario”
(art. 1, comma 1, l. 241/1990)
EFFICACE EFFICIENTE ECONOMICA
esprime l’idea di una
AMMINISTRAZIONE
FUNZIONE DEL PRINCIPIO DI BUON
ANDAMENTO
IMPARZIALITÀ
Rapporto di integrazione e
condizionamento reciproco
BUON ANDAMENTO
Ad esempio
nell’assunzione del personale
EFFICACEse raggiunge gli
obiettivi perseguiti
(relazione tra obiettivi e risultati)
EFFICIENTE se raggiunge i suoi obbiettivi impiegando la
minima quantità di risorse possibile
(relazione tra mezzi e risultati)
ECONOMICA se si procura le risorse con il
minimo dispendio di
mezzi (relazione tra mezzi e obiettivi)
La PA è
EFFICACIA EFFICENZA
UNA PA EFFICACEperché raggiunge gli obiettivi prefissati
NON NECESSARIAMENTE È EFFICIENTE
EFFICACIA ED EFFICIENZA NON COINCIDONO
Principio di sussidiarietà
Temperamento del principio di
legalitàSpoils system
Revisione del sistema dei
controlli
APPLICAZIONI ORGANIZZATORIE DEL PRINCIPIO DI BUON
ANDAMENTO
VERTICALE O ISTITUZIONALE
ORIZZONTALE O SOCIALE
SUSSIDIARIETÀ
comporta il carattere sussidiario (=eventuale) delle competenze di un soggetto pubblico
PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ
Riguarda le relazioni
tra pubblici poteri
Stabilisce che il riparto delle
funzioni amministrative deve tenere conto della
capacità degli apparati di svolgerle in modo
adeguato
IL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ VERTICALE
FONDAMENTO DEL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ VERTICALE
(art. 118, primo comma, Cost.)
“Le funzioni amministrative sono attribuite ai COMUNI salvo che, per assicurarne l’esercizio unitario, siano conferite a PROVINCE, CITTÀ METROPOLITANE, REGIONI E STATO, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza”
solo se e nella misura in cui le finalità dell’azione prevista NON possano essere
sufficientemente realizzate dall’organismo di livello inferiore e, quindi, più vicino alla collettività amministrata, ossia il comune
GLI ORGANISMI SUPERIORI (province, città metropolitane, regioni e Stato)
INTERVENGONO
SUSSIDIARIETÀ VERTICALE
“Le risorse finanziarie” degli enti territoriali consentono “di finanziare integralmente le funzioni
pubbliche loro attribuite”
Si riallaccia allo stesso principio il nuovo testo dell’art. 119 Cost. inteso a far combaciare risorse e funzioni in
vista dell’adeguato svolgimento di queste ultime (ossia del buon andamento)
SUSSIDIARIETÀ VERTICALE
Riguarda le relazioni tra pubblici poteri e
privati
Stabilisce che gli interventi
dell’amministrazione devono tenere conto della previa presenza
di soggetti economici e sociali privati
IL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ ORIZZONTALE
FONDAMENTO DEL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ ORIZZONTALE
(art. 118, ultimo comma, Cost.)
“Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”
Essa non può essere soppressa o sostituita da un’iniziativa pubblica avente il medesimo oggetto (assistenza e cura agli anziani, ai disabili, agli infermi, cura dei beni culturali, dell’ambiente, ecc.)
Se l’iniziativa autonoma privata è idonea a soddisfare i bisogni di interesse generale a
fronte dei quali si pone.
SUSSIDIARIETÀ ORIZZONTALE
Tendenza a DELEGIFICARE quanto più possibile la materia dell’organizzazione
(contrattazione collettiva e regolamenti)
Un apparato integralmente disciplinato dalla legge sarebbe estremamente rigido e inadeguato
ad affrontare i cambiamenti
BUON ANDAMENTO COME TEMPERAMENTO DEL
PRINCIPIO DI LEGALITÀ
Solo se ci si colloca nella prospettiva dell’attività complessiva si è in grado di tener conto di entità come le risorse, i risultati e gli obiettivi
al controllo successivo sulla gestione
Dai controlli preventivi di legittimità sui singoli atti
CONTROLLO DI GESTIONE IN SENSO
STRETTO (rapporto tra costi e
risultati)
CONTROLLO STRATEGICO
(congruenza tra risultati conseguiti e obiettivi predefiniti)
IL CONTROLLO DI GESTIONE
TUTTI I DIPENDENTI PUBBLICI SONO SOTTOPOSTI A VALUTAZIONE
(D. Lgs. 150/2009)
La valutazione riguarda non solo gli individui (con l’intento di motivarli e incentivarli), ma anche l’organizzazione nel suo complesso, le unità
organizzative o le aree di responsabilità
BUON ANDAMENTO COME CRITERIO PER LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE
L’AZIONE COLLETTIVA SUL VERSANTE GIURISDIZIONALE
(art. 1 d.lgs. n. 198/2009)
Mira a ripristinare le condizioni organizzative necessarie per assicurare il buon andamento dell’attività degli enti pubblici e dei concessionari di servizi.