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Convegno Internazionale: L’Ospedale nel Terzo Millennio Alba (CN) - Italia - 17/19 maggio 2006

IL RISCHIO CHIMICO E

LA PREVENZIONE PER GLI OPERATORI SANITARI

Ph. D. Michele Camporeale

Servizio Prevenzione e Protezione – Azienda Ospedaliera “Ospedale Policlinico Consorziale Bari”

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QUADRO NORMATIVO

D. Lvo. 19 settembre 1994, n. 626ART. 4 COMMA 1

Il datore di lavoro, in relazione alla natura dell’attività dell’Azienda ovvero dell’unitàproduttiva, valuta, nella scelta delle attrezzature di lavoro, delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella la sicurezza e per la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari.

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Titolo VIIPROTEZIONE DA AGENTI

CANCEROGENI MUTAGENI (1)

(1) Titolo modificato dall’art. 1 del D.Lgs. 25 febbraio 2000, n. 66.

4

Titolo VII-bisPROTEZIONE DA AGENTI CHIMICI (1)

(1) Titolo inserito dall’art. 2 del D.Lgs. 2 febbraio 2002, n. 25.

Art. 72-quinquies(Misure e principi generali per la prevenzione dei rischi)

1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 3, devono essere eliminati i rischi derivanti da agentichimici pericolosi o ridotti al minimo mediante le seguenti misure:a) progettazione e organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro;b) fornitura di attrezzature idonee per il lavoro specifico e relative procedure di manutenzione

adeguate;c) riduzione al minimo del numero di lavoratori che sono o potrebbero essere esposti;d) riduzione al minimo della durata e dell’intensità dell’esposizione;e) misure igieniche adeguate;f) riduzione al minimo della quantità di agenti presenti sul luogo di lavoro in funzione delle necessitàdella lavorazione;

g) metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscono la sicurezza nellamanipolazione, nell’immagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici

pericolosi nonché dei rifiuti che contengono detti agenti chimici.2. Se i risultati della valutazione dei rischi dimostrano che, in relazione al tipo e alle quantità di un agente

chimico pericoloso e alle modalità e frequenza di esposizione a tale agente presente sul luogo di lavoro,vi è solo un per la sicurezza e la salute dei lavoratori e che le misure dicui al comma 1 sono sufficienti a ridurre il rischio, non si applicano le disposizioni degli articoli

72-sexies, 72-septies, 72-decies, 72- undecies

rischio moderatorischio moderato

5

Il Il Datore di lavoro deveDatore di lavoro deve::

Sostituire la sostanza pericolosa con unprodotto meno pericoloso, ove ciò non sia possibile ad utilizzarlo in ciclo chiuso, ed ove anche ciò non sia possibile, a fare in modo che il livello di esposizione

sia il più basso possibile.

Ridurre al minimo i lavoratori esposti isolando le lavorazioni che utilizzano agenti cancerogeni

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RISCHIO CHIMICORISCHIO CHIMICO

VALUTAZIONE VALUTAZIONE DELLDELL’’ESPOSIZIONE ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI AD AGENTI CHIMICI

DISPERSI IN AMBIENTEDISPERSI IN AMBIENTE

7

AMERICAN

CONFERENCE OF

GOVERNMENTAL

INDUSTRIAL

HYGIENIST____________________________

NATIONAL

INSTITUTE FOR

OCCUPATIONAL

SAFETY AND

HEALTH

8

VALORE LIMITE DI SOGLIA VALORE LIMITE DI SOGLIA MEDIA PONDERATA NEL TEMPOMEDIA PONDERATA NEL TEMPO

(TLV(TLV--TWA)TWA)

concentrazione media ponderata nel tempo, su una giornata lavorativa di otto ore e su 40 ore lavorative settimanali, alla quale quasi tutti i lavoratori possono essere ripetutamente

esposti, giorno dopo giorno, senza effetti negativi

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Valore limite di soglia Valore limite di soglia limite per breve tempo di esposizionelimite per breve tempo di esposizione

(TLV(TLV--STEL)STEL)Il TLV-STEL non costituisce un limite di esposizione separato indipendente, ma piuttosto integra il TLV-TWA di una sostanza la cui azione tossica sia principalmente di natura cronica, qualora esistano effetti acuti riconosciuti.

Uno STEL viene definito come esposizione media ponderata su un periodo di 15 minuti, che non deve mai essere superata nella giornata lavorativa, anche se la media ponderata su 8 ore è inferiore al TLV.

Esposizioni al valore STEL non devono protrarsi oltre i 15 minuti e non devono ripetersi per più di quattro volte al giorno. Fra esposizioni successive al valore STEL, devono intercorrere almeno 60 minuti. Un periodo di mediazione diverso dai 15 minuti può essere consigliabile se ciò è giustificato da effetti biologici osservati.

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Valore limite di soglia Ceiling (TLV-C)

concentrazione che non deve essere superata durante l’attività lavorativa nemmeno per un brevissimo periodo di tempo. Nella pratica convenzionale di igiene industriale, il campionamento istantaneo non sempre è possibile; per la

valutazione di un TLV-C si ricorre al campionamento della durata di 15 minuti, eccezione fatta per quelle sostanze che possono dare luogo, per esposizioni

particolarmente brevi, a fenomeni irritativi immediati

Per alcune sostanze, quali gas irritanti, riveste importanza la sola categoria del TLV-C. Per altre sostanze, in funzione della loro azione fisiologica, possono

essere importanti due o tre categorie di TLV.

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Esposizione 8 ore al giornoper 40 ore di lavoro settimanale

Valore mediod’esposizione

TLV=

Threshold Limit ValueOccupational Exposure Limit

IDLH=

Immediately Dangerous for Life & Health

Valore LimiteDi Esposizione

Esposizione 15 min.al giorno

PRODOTTI CHIMICIPRODOTTI CHIMICI

INRS in Francia, ACGIH in USA, AGS in Germania

Rischio immediatoRischio immediatoper il chimicoper il chimico

Rischio a medio / lungoRischio a medio / lungotermine per il chimicotermine per il chimico

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L = è il livello d’esposizione del singolo lavoratore agli n agenti chimici pericolosi;Ri = è la somma dei corrispondenti “fattori di pericolo” caratterizzanti le proprietà pericolose

“R” dello iesimo agente chimico pericoloso, indicati dalle specifiche frasi di rischio;Ti = è la somma dei corrispondenti “fattori di esposizione” caratterizzanti il tipo d’esposizione

all’iesimo agente chimico pericoloso;Ei = è dato dal valore del “fattore di durata” corrispondente al tempo d’esposizione all’esimo

agente chimico pericoloso nel mese di riferimento;Qi = è dato dal valore del “fattore d’uso” corrispondente alla quantità dell’iesimo agente

chimico pericoloso adoperata nel mese di riferimento;Di = è dato dal valore del “fattore di quantità” corrispondente alla quantità dell’iesimo agente

chimico pericoloso detenuta nel mese di riferimento;Ai = è dato dal valore del “fattore di lavoro” corrispondente alle circostanze di lavoro in cui è

utilizzato l’iesimo agente chimico pericoloso;Ki = è il fattore di prevenzione e protezione del lavoratore corrispondente agli elementi di

sicurezza e d’igiene presenti ed efficaci contro i rischi;TLVi = è il valore limite della sostanza di riferimento preferendo, quando esistente, il TLV a

breve termine.

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19

RISCHIO CHIMICO

1.1. LaboratoriLaboratori2.2. Sale OperatorieSale Operatorie3.3. AntiblasticiAntiblastici4.4. DisinfettantiDisinfettanti

20

RISCHIO CHIMICOCHIMICO

1.1. LaboratoriLaboratori2.2. Sale OperatorieSale Operatorie3.3. AntiblasticiAntiblastici4.4. DisinfettantiDisinfettanti

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MODALITA’ DI PREVENZIONE

Le garanzie di ordine ambientale sono fondamentalmente le seguenti:

1) localizzazione delle lavorazioni che comportano l'esposizione asolventi, tale da evitare l'estensione di "rischio" ad altri lavoratori.

2) Ventilazione - ricambio di aria dei laboratori che sia in grado di garantire l'aspirazione dei solventi organici dai locali di lavoro.Poiché i solventi organici sono generalmente più pesanti dell'aria,il sistema più efficace sarebbe quello di una immissione dall'alto di aria con ripresa da bocchette poste a livello di pavimento. Il numero di ricambi/ora da garantire dovrebbe essere almeno 3.

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IL LABORATORIO È UN AMBIENTE MOLTO PARTICOLARE NEL QUALE

IL RISCHIO A MEDIO/LUNGO TERMINE VIENE SPESSO TRASCURATO :

Cattiva conoscenza delle TLV e del effetto cumulativo delle TLV

Routine / Assenza di rischio immediato

Assuefazione agli odori

Soglia olfattiva del prodotto chimico < TLV del prodotto

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PERCHE’ UNA CABINA E PERCHE’ DEVE ESSERE VENTILATA

Unico mezzo conosciuto per creare una barriera efficace tra l’operatore e i vapori chimici manipolati e confinare questi ultimi

vapori chimici=

Elevatissima velocità di diffusione (contrariamente alle particelle)=

Tendenza a diffondersi velocemente in dato volume d’aria

Dopo aver

Il gas con una corrente d’aria (VENTILAZIONE), occorre grazie ad una CABINA

e quindigrazie alla VENTILAZIONE

captato

rinchiuderlo

evacuarlo

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PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO DI UNA CABINA VENTILATA

Ventilatore

Apertura di lavoro

Cabina

25

PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO DI UN ARMADIO VENTILATO

Vasca di ritenzione

Griglia di ventilazione

Cabina con una porta

Ventilatore

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RISCHIO CHIMICORISCHIO CHIMICO

VALUTAZIONE DELLVALUTAZIONE DELL’’ESPOSIZIONE ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI AD AGENTI CHIMICI

DEGLI OPERATORI DEI DEGLI OPERATORI DEI LABORATORI DI LABORATORI DI

ANATOMIA PATOLOGICAANATOMIA PATOLOGICA

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Aldeide formica (TLV© = 0.3ppm): caustica, tossica perinalazione e contatto con la cute, irritanteper gli occhi. Manipolare con guanti ed inluoghi ventilati.

Intossicazione acuta: irritante per occhi, cute e vie respiratorieIn caso di contatto con gli occhi lavareimmediatamente con acqua e consultare ilmedico.

Effetti cronici: irritante per occhi, cute (dermatiti e asmaallergica), faringiti e bronchiti. Turbedell’eritropoiesi. Mutageno e sospettocancerogeno.

28

Toluene (TLV= 50ppm): infiammabile, nocivo perinalazione, conservare lontano da fiamme oscintille. Non smaltire in fogna.

Intossicazione acuta: irritante per gli occhi (cheratiti), cutee vie respiratorie. Iniziale eccitazione poidepressione S.N.C..

Effetti cronici: epatotossico

29

Xilene (TLV= 100ppm): infiammabile, nocivo per inalazione,contatto con la cute, per ingestione.

Intossicazione acuta: irritante per cute, occhi e vie respiratorie,depressione S.N.C..

Effetti cronici: alterazioni oculari (cheratiti), dermatitiallergiche. Irritante per le vie respiratorie, epatotossico.

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Cappa senza cabina

Cappa

Dispositivodi cattura

mobileda tavola

Armadioventilato

Cabina a Filtrazione

BanchiVentilati

31(a) Laboratorio è dotato di una cappa a flusso laminare. (b) Le misurazioni sono state eseguite conapparecchiatura a rilevazione diretta della Ditta Pollution mod. Glutaraldemeter 3 PPM.

32

(a) Laboratorio è dotato di una cappa a flusso laminare modello Dasit Faster. (b) Le misurazioni sono stateeseguite con apparecchiatura a rilevazione diretta della Ditta Pollution mod. Glutaraldemeter 3 PPM.

33

IL MONITORAGGIO BIOLOGICO SU PERSONALE

DI LABORATORIO

DI ANATOMIA PATOLOGICA

34

Il monitoraggio biologico dell’esposizione di lavoratori a sostanza chimica tossico-nociva permette di valutare l’inquinamento ambientale e di definire il rischio della salute dell’individuo attraverso la valutazione dell’esposizione dell’organismo mediante un metodo analitico di misura.

Il principale obiettivo del monitoraggio biologico è quello di assicurare che l’esposizione dei lavoratori nella loro sede abituale non è dannosa per il lavoratore stesso.

Questa azione è essenzialmente rivolta ad attività di prevenzione medica..

La maggior parte dei tests biologici disponibili per il monitoraggio permette di dosare la specie chimica o i suoi metaboliti nei fluidi biologici. Il test selettivo permette di dosare direttamente la specie chimica inalterata o dei metaboliti nei fluidi biologici.

Il monitoraggio biologico offre un valore pratico quando sono conosciute le relazioni tra esposizione dose interna ed effetti provocati.

35

Andamento del dosaggio di Acido Andamento del dosaggio di Acido Ippurico Ippurico su un gruppo di Lavoratorisu un gruppo di Lavoratori

0

500

1000

1500

2000

2500

0 5 10 15 20

Lavoratori

[Ac.

Ippu

rico

]

anno 1999

anno 2005

36

Andamento del dosaggio di Acido Andamento del dosaggio di Acido Metilippurico Metilippurico su un gruppo di Lavoratorisu un gruppo di Lavoratori

0200400600800

10001200140016001800

0 5 10 15 20

Lavoratori

[Ac

. Me

tilip

pu

ric

o]

anno 1999

anno 2005

37

Andamento del dosaggio di Acido Andamento del dosaggio di Acido Ippurico Ippurico su un gruppo di Lavoratorisu un gruppo di Lavoratori

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

1999 2001 2003 2005

anno

[Ac

. Ip

pu

ric

o] lavoratore A

lavoratore B

lavoratore C

Lavoratore D

38

Andamento del dosaggio di Acido Andamento del dosaggio di Acido Metilippurico Metilippurico su un gruppo di Lavoratorisu un gruppo di Lavoratori

0

500

1000

1500

2000

2500

3000

1999 2001 2003 2005

anno

[Ac

. Me

tilip

pu

ric

o]

Lavoratore A

Lavoratore B

Lavoratore C

Lavoratore D

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RISCHIO CHIMICORISCHIO CHIMICO

1.1. LaboratoriLaboratori

2.2. Sale OperatorieSale Operatorie3.3. AntiblasticiAntiblastici4.4. DisinfettantiDisinfettanti

40

QUADRO NORMATIVO

Circolare n°5 Ministero della Sanità del 14 marzo 1989

DGR Lombardia n°5/8400 del 02 maggio 1991

DPR 37/1997 del 14 gennaio 1997

Linee Guida ISPESL 1999

DGR Puglia n°135 del 17 febbraio 2000

41

GAS ANESTETICIGAS ANESTETICI

1PROTOSSIDO DI AZOTO

Caratteristiche Chimico-fisiche: densità 1.997g/l (a 0°C e 760 mmHg), stato fisico: gas

Intossicazione acuta: midollo osseo, depressione, S.N.C.alterazione delle performances.

Effetti cronici: S.N.P. polineuropatia apparato riproduttivodella fertilità,embriotossico e teratogeno.

42

GAS ANESTETICIGAS ANESTETICI

1ISOFLUORANO

Caratteristiche Chimico-fisichedensità 1.496 (a 25°C e 760 mmHg), stato fisico: liquido

Intossicazione acuta: S.N.C. alterazione delleperformances teratogeno nel ratto(DL50=6,74mg/Kg)

Effetti cronici: S.N.C. alterazione delle performancesteratogeno nel ratto.

43

GAS ANESTETICIGAS ANESTETICI

1SEVORANE (SEVOFLURANE)

Caratteristiche Chimico-Fisichedensità 1.520 (20°C e 760 mmHg) stato fisico: liquido

Intossicazione acuta: Non vi sono evidenze di tossicità

Effetti Cronici: Non vi sono evidenze su effetti dellariproduzione del ratto

44

SCOPI DI UN IMPIANTO DI VENTILAZIONE E TRATTAMENTO ARIA

Mantenimento di predefinite condizioni termometriche

Filtrazione e trattamento dell’aria di mandata (e di ripresa, in presenza di ricircolo)

Rimozione degli inquinanti aerodispersi in ambiente

Controllo delle pressioni differenziali

45

ISO 14698ISO 14698CleanroomsCleanrooms and associated controlled environments and associated controlled environments

BiocontaminationBiocontamination controlcontrolPart 1: General principles and methodsPart 1: General principles and methodsPart 2: Evaluation an interpretation of Part 2: Evaluation an interpretation of biocontaminationbiocontamination datadata

UNI EN ISO 14644UNI EN ISO 14644Camere bianche ed ambiente associato controllatoCamere bianche ed ambiente associato controllato

Parte 1: Classificazione della pulizia dellParte 1: Classificazione della pulizia dell’’ariaariaParte 2: Parte 2: Specifiche per la prova e la sorveglianza per dimostrare laSpecifiche per la prova e la sorveglianza per dimostrare la

conformitconformitàà continua con la ISO 14644continua con la ISO 14644--11

DIN 1946 DIN 1946 -- 44Ventilation and air conditioningVentilation and air conditioning

Part 4: Ventilation in hospitalsPart 4: Ventilation in hospitals In lingua tedesca, con traduzione inIn lingua tedesca, con traduzione initalianoitaliano

46

SWKI 99-3F

Installation de chauffage, ventilation et climatisation des hôpitauxIn lingua francese

DIN 4799

Testing of air distributions systems serving operating theatres In lingua inglese

ÖNORM

Ventilation and air conditioning plants in hospitals. Design, construction and inspection In lingua tedesca. In attesa della traduzione

NF S 90-351

Salles propres et environnements maîtrisés apparentés. Exigences relatives pour la maîtrisés de la contamination aéroportée In lingua francese

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TABELLA – Valori di TLV di vari inquinanti nelle Sale Operatorie

InquinanteInquinante TLVTLV--TWATWA Condizioni delle Sale OperatorieCondizioni delle Sale Operatorie

ProtossidoProtossido 100ppm100ppm50ppm50ppm25ppm25ppm

prima del 1989 e non ristrutturateprima del 1989 e non ristrutturateprima del 1989 e ristrutturateprima del 1989 e ristrutturatedopo il 1989dopo il 1989

AlotanoAlotano 50ppm50ppm2ppm ©2ppm ©

prima il 1989prima il 1989dopo il 1989dopo il 1989

EnfluranoEnflurano 75ppm75ppm2ppm2ppm

prima del 1989prima del 1989dopo il 1989dopo il 1989

Anidride CarbonicaAnidride Carbonica 1000ppm1000ppm(800)(800)ppmppm

ISPELSISPELSpropostaproposta

48

49

Sala1

Sala2

Sala3

Sala4

Sala5

Sala6

Sala7

Sala8

Sala9

Sala10

Sala11

CON KOALA

SENZA KOALA0

50

100

150

200

250

300

350

Concentrazione di Protossido di Azoto in Sale Operatorie in Diverse Situazioni

50

Sala1

Sala2

Sala3

Sala4

Sala5

Sala6

Sala7

Sala8

Sala9

Sala10

Sala11

CON KOALASENZA KOALA0,00

2,00

4,00

6,00

8,00

10,00

12,00

14,00

16,00

Concentrazione di Isofluorano in Sale Operatorie in Diverse Condizioni

51

Gen

naio

Febb

raio

Mar

zo

Apr

ile

Mag

gio

Giu

gno

Lugl

io

Ago

sto

Set

tem

bre

Otto

bre

Nov

embr

e

Dic

embr

e

CON KOALA

SENZA KOALA0

20

40

60

80

100

120

Concentrazione di Protossido di Azoto in una Sala Operatoria Durante un Anno

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CORRELAZIONE TRA

MONITORAGGIO AMBIENTALE E

MONITORAGGIO BIOLOGICOIN

OPERATORI ESPOSTI A

GAS ANESTETICI

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FASI DELLO STUDIO FASI DELLO STUDIO

1) MONITORAGGIO AMBIENTALE 1) MONITORAGGIO AMBIENTALE con apparecchio in continuocon apparecchio in continuo

2) MONITORAGGIO attraverso 2) MONITORAGGIO attraverso CAMPIONATORI PASSIVICAMPIONATORI PASSIVI

3) MONITORAGGIO BIOLOGICO attraverso il 3) MONITORAGGIO BIOLOGICO attraverso il dosaggio del Ndosaggio del N22O nelle urine del personale O nelle urine del personale reclutato, allreclutato, all’’inizio e alla fine del turno in inizio e alla fine del turno in Sala Operatoria.Sala Operatoria.

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MONITORAGGIO AMBIENTALEMONITORAGGIO AMBIENTALE

LL’’indagineindagine ha preso in esame n.ha preso in esame n.°°9 Sale Operatorie.9 Sale Operatorie.

PerPer il monitoraggio ambientale il monitoraggio ambientale èè stato utilizzato un rivelatore di protossido stato utilizzato un rivelatore di protossido di azoto portatile POLLUTION mod.2002P, provvisto di pompa aspirdi azoto portatile POLLUTION mod.2002P, provvisto di pompa aspirante ante basato sulla tecnica basato sulla tecnica gascromatograficagascromatografica..

IlIl monitoraggio monitoraggio èè stato eseguito in continuo durante l'intero arco della seduta stato eseguito in continuo durante l'intero arco della seduta operatoria con una registrazione dati ogni 6' dei valori di concoperatoria con una registrazione dati ogni 6' dei valori di concentrazione entrazione massimi e minimi.massimi e minimi.

LaLa sonda di rilevazione sonda di rilevazione èè stata posta ad un'altezza di 1.70 m dal pavimento stata posta ad un'altezza di 1.70 m dal pavimento nella zona prossima al respiratore dove pinella zona prossima al respiratore dove piùù lungamente stazionano gli lungamente stazionano gli operatori delle Sale Operatorie (anestesisti, chirurghi,operatori delle Sale Operatorie (anestesisti, chirurghi, ferristiferristi, etc.)., etc.).

ConCon questa metodologia sono state determinate medie ponderali di questa metodologia sono state determinate medie ponderali di concentrazione di protossido di azoto.concentrazione di protossido di azoto.

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MONITORAGGIO CAMPIONATORI PASSIVIMONITORAGGIO CAMPIONATORI PASSIVI

PerPer ogni Sala operatoria ogni Sala operatoria èè stato selezionato un gruppo di stato selezionato un gruppo di operatori a cui operatori a cui èè stato distribuito unstato distribuito un campionatorecampionatorepassivo, passivo, ““VAPORVAPOR--TRAKTRAK nitrous oxide monitorsnitrous oxide monitors””

ComplessivamenteComplessivamente sono stati impiegati n.sono stati impiegati n.°°3939 campionatoricampionatoripassivi.passivi.

InoltreInoltre, sono stati applicati n., sono stati applicati n.°°99 campionatoricampionatori passivi vicino passivi vicino al respiratore (zona in cui al respiratore (zona in cui èè prevista una maggiore prevista una maggiore concentrazione di gas).concentrazione di gas).

N.N.°°1 in una zona completamente priva di gas (bianco).1 in una zona completamente priva di gas (bianco).

56

57

““VAPORVAPOR--TRAKTRAK nitrous oxide monitorsnitrous oxide monitors””CARATTERISTICHECARATTERISTICHE

EE’’ unun campionatorecampionatore passivo, che dosa il Npassivo, che dosa il N22O, puO, puòò essere utilizzato sia essere utilizzato sia come dosimetro personale, che per lcome dosimetro personale, che per l’’ambiente.ambiente.

IlIl suo limite di accuratezza suo limite di accuratezza èè ±± 25% a 2525% a 25 ppmppm TWA 8TWA 8 hourshours, e , e ±± 25% a 12,525% a 12,5 ppmppm TWA 8TWA 8 hourshours..

LaLa sensibilitsensibilitàà èè <2,00<2,00 ppmppm per un intervallo di 8 ore.per un intervallo di 8 ore.

FunzionaFunziona a valori di umidita valori di umiditàà relativa compresi tra 0%relativa compresi tra 0%--95%, e di 95%, e di temperatura compresi tra 0temperatura compresi tra 0°° FF-- 100100°°F.F.

58

MONITORAGGIO BIOLOGICOMONITORAGGIO BIOLOGICO

La frazione rappresentativa del personale di turno La frazione rappresentativa del personale di turno da cui sono stati prelevati due campioni di urine, da cui sono stati prelevati due campioni di urine, uno alluno all’’inizio e uno alla fine del turno di lavoro inizio e uno alla fine del turno di lavoro per un totale di n.per un totale di n.°°30 persone era cos30 persone era cosìì composto:composto:

n.n.°° 9 chirurghi9 chirurghin.n.°° 9 anestesisti9 anestesistin.n.°° 9 strumentisti9 strumentistin.n.°° 3 infermieri professionali 3 infermieri professionali

59

MONITORAGGIO BIOLOGICOMONITORAGGIO BIOLOGICO

Alcuni studi hanno permesso di rapportare la concentrazione Alcuni studi hanno permesso di rapportare la concentrazione ambientale allambientale all’’ indice di esposizione biologica, cioindice di esposizione biologica, cioèè, alla misura , alla misura del Ndel N22O nelle urine:O nelle urine:

·· 13 mg/l 13 mg/l èè equivalente a 25equivalente a 25 ppmppm·· 27mg/l 27mg/l ““ ““ a 50a 50 ppmppm·· 55mg/l 55mg/l ““ ““ a 100a 100 ppmppm

Un particolare vantaggio del monitoraggio biologico rispetto a Un particolare vantaggio del monitoraggio biologico rispetto a quello ambientale quello ambientale èè questo consente di indagare, a paritquesto consente di indagare, a paritàà di di concentrazione ambientale, se esistono differenze individuali diconcentrazione ambientale, se esistono differenze individuali diesposizione, legate a diversi fattori che si traducono in diversesposizione, legate a diversi fattori che si traducono in diversi i valori di IBE. valori di IBE.

60

GRAFICO 1. - ESPOSIZIONE PER CATEGORIE

CHIRURGHI26%

STRUMENTISTI35%

ANESTESISTI39%

61

GRAFICO 2. - REGRESSIONE TRA LA CONCENTRAZIONE AMBIENTALE E QUELLA DEL CAMPIONATORE

PASSIVOy = 0,0947x + 0,3272

R2 = 0,9958

0,00

5,00

10,00

15,00

20,00

0,00 50,00 100,00 150,00 200,00

AMBIENTE (ppm)

PASS

IVO

(ppm

)

62

GRAFICO 3. - REGRESSIONE TRA LA CONCENTRAZIONE AMBIENTALE E QUELLA DELLO

STRUMENTISTA

y = 0,1127x + 0,6176R2 = 0,9971

0,00

5,00

10,00

15,00

20,00

25,00

0,00 50,00 100,00 150,00 200,00

AMBIENTE (ppm)

STR

UM

ENTI

S (p

pm)

63

GRAFICO 4. - REGRESSIONE TRA CAMPIONATORI PASSIVI E IBE

y = 1,1826x + 0,2411R2 = 0,9894

0

10

20

30

40

50

60

70

0 10 20 30 40 50 60

CAMPIONATORI PASSIVI (ppm)

IBE

(mcg

/l)

64

ConclusioniUna conclusione importante tratta dallo studio sperimentale è che si ètrovata una buona correlazione tra la concentrazione ambientale misurata con POLLUTION 2000P e il campionatore passivo fisso posto in corrispondenza del respiratore, nello stesso punto in cui è stato collocatoil sondino del POLLUTION 2000P.

Il campionatore passivo “RESPIRATORE” è l’unico che non risentedel fattore “UMANO” con tutte le sue variabili difficilmente controllabili.

Il monitoraggio ambientale effettuato con il metodo classico da un latopermette di escludere o di rilevare l’inquinamento in senso strettodall’altro, nulla o poco dice sull’esposizione individuale.

65

Conclusioni

con l’attuale studio e con il tipo di campionatore utilizzato l’esposizioneindividuale può essere correlata con la concentrazione ambientale.

Il campionatore passivo si è prospettato come un ottimo dispositivo per il monitoraggio individuale dell’esposizione al N2O; esso accompagna l’operatore nei suoi spostamenti e consente di valutarne la vera esposizioneal N2O risultando più agevole per l’operatore rispetto al dosaggio del protossido d’azoto nelle urine.

Ottimale risulta la correlazione con l’ambiente ed il respiratore permettendodi monitorare, se pur in maniera indiretta più sale operatoriecontemporaneamente ed anche gli ambienti limitrofi con un numero di punti di campionamento praticamente infinito

66

RISCHIO CHIMICO

1.1. LaboratoriLaboratori2.2. Sale OperatorieSale Operatorie

3.3. AntiblasticiAntiblastici4.4. DisinfettantiDisinfettanti

67

QUADRO NORMATIVO

Miglioramento della sicurezza e sullaD.Lvo 626/94 s.m.i. salute dei lavoratori sul luogo di lavoro

Protezione dei lavoratori derivanti daD.Lvo 66/00 esposizione ad agenti cancerogeni o

mutageni durante il lavoro

Documento linee guida per la sicurezzaPROVVEDIMENTO e la salute dei lavoratori esposti a

5 AGOSTO 1999 chemioterapici antiblastici in ambientesanitario

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INDIVIDUAZIONE DEGLI ESPOSTI

INDICE CARICO CITOTOSSICO (I.C.C.)(American Society Hospital Pharmacists)

I.C.C. = n° dosi manipolate e/o somministraten° ore lavoro/operatore

Livello 1: per aree o turni con I.C.C. < 1;Livello 2: per aree o turni con I.C.C. compresi tra 1 e 3;Livello 3: per aree o turni con I.C.C. > 3

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INDIVIDUAZIONE DEGLI ESPOSTI

ISPESL E AIMPLS

ADDETTI ABITUALI: preparazione/somministrazione con mezziidonei dei farmaci tutti i mesi con una mediadi 15/ settimana o 5/giorno

ADDETTI OCCASIONALI: preparazione/somministrazione conmezzi idonei dei farmaci tutti i mesicon una media inferiore

•Addetti alle pulizie dei locali specifici•Addetti allo smaltimento

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ANALISI DELL’ESPOSIZIONE

UU.OO.UU.OO. N°PersonaleN°Personale I.C.C.I.C.C. N°dosi/N°dosi/diedie

Oncologia MedicaOncologia Medica 66 3.473.47 1.041.04

EmatologiaEmatologia 1616 2.772.77 0.830.83

Chirurgia ToracicaChirurgia Toracica 33 2.732.73 0.820.82

Chirurgia IChirurgia I 11 2.332.33 0.700.70

Pediatria Oncologica IIPediatria Oncologica II 1616 1.501.50 0.450.45

Medicina Interna IIIMedicina Interna III 99 1.171.17 0.350.35

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ANDAMENTO DALLA CONCENTRAZIONE DELLA CICLOFOSFAMIDE

0,00

1,00

2,00

3,00

4,00

0 1 2 3 4 5 6 7 8

GIORNI

[CIC

LO

FO

SF

AM

IDE

]

cappapavimentoflacone

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RISCHIO CHIMICO

1.1. Quadro NormativoQuadro Normativo2.2. LaboratoriLaboratori3.3. Gas AnesteticiGas Anestetici4.4. AntiblasticiAntiblastici

5.5. DisinfettantiDisinfettanti

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IGIENE AMBIENTALEALDEIDE GLUTARICATLV ©= 0.2ppmTossico per ingestione - Nocivo per contatto con la cuteIrritante per gli occhiManipolare con i guanti e proteggere gli occhi.Intossicazione acuta: irritante per cute e mucose delle vie

respiratorie. In caso di contatto con gliocchi lavare immediatamente con acquae consultare il medico.

Effetti cronici: dermatiti, infiammazione delle vierespiratorie. Sensibilizzante per cute e mucose.

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IGIENE AMBIENTALEALDEIDE FORMICATLV ©= 0.2ppmTossico per ingestione - Nocivo per contatto con la cuteIrritante per gli occhiManipolare con i guanti e proteggere gli occhi.Intossicazione acuta: irritante per cute e mucose delle vie

respiratorie. In caso di contatto con gliocchi lavare immediatamente conacqua e consultare il medico.

Effetti cronici: dermatiti, infiammazione delle vierespiratorie. Sensibilizzante per cute e mucose.

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IGIENE AMBIENTALEFENOLITLV = 5 ppmCorrosivo - CausticoTossico per contatto con la cute e per ingestione

Intossicazione acuta: irritante per cute e mucose delle vierespiratorie. Depressione del S.N.C. fino al coma. In caso di contatto con lapelle lavare abbondantemente con acquae sapone.

Effetti cronici: Sensibilizzante per la cute.

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IGIENE AMBIENTALEACIDO ACETICO

TLV = 10ppmInfiammabile - CorrosivoManipolare con i guanti e proteggere gli occhi.

Intossicazione acuta: irritante per cute, occhi e mucose dellevie respiratorie. In caso di contatto con gli occhi lavare immediatamente conacqua e consultare il medico.

Effetti cronici: faringiti, bronchiti, dermatiti.

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IGIENE AMBIENTALEPERBORATOTLV = non esisteA contatto con comburenti può infiammarsiTossico per ingestione, per contatto con la cute per inalazioneManipolare con i guanti e proteggere gli occhi e visoTogliersi immediatamente i vestiti in caso di contaminazioneIntossicazione acuta: irritante per cute, per gli occhi e per le

mucose delle vie respiratorie. In caso dicontatto con gli occhi lavare con acquae consultare il medico.

Effetti cronici: Sensibilizzante per la cute e mucose

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IGIENE AMBIENTALEPEROSSOMONOSOLFATO DI POTASSIO

(MISCELA PEROSSIDICA BIODEGRADABILE)

TLV = non esisteA contatto con i comburenti può infiammarsiManipolare con i guantiIntossicazione acuta: In caso di contatto con gli occhi lavare

immediatamente con acqua e consultareil medico.

Effetti cronici: Sensibilizzante per la cute.

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IGIENE AMBIENTALESALI DI AMMONIO QUATERNARI

TLV = non esisteTossici e Nocivi se inalatiNocivi per ingestione, per contatto con la cuteManipolare con i guantiIntossicazione acuta: irritante per cute, per gli occhi e per le

mucose delle vie respiratorie. In caso di contatto con gli occhi lavare con acqua e consultare il medico.

Effetti cronici: Sensibilizzante per la cute e mucose.

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IGIENE AMBIENTALESALI DI AMMONIO QUATERNARI

TLV = non esisteTossici e Nocivi se inalatiNocivi per ingestione, per contatto con la cuteManipolare con i guantiIntossicazione acuta: irritante per cute, per gli occhi e per le

mucose delle vie respiratorie. In caso di contatto con gli occhi lavare con acqua e consultare il medico.

Effetti cronici: Sensibilizzante per la cute e mucose.

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IGIENE AMBIENTALESODIO DICLORO ISOCIANURATO

TLV = non esisteA contatto con comburenti può infiammarsiNocivo per ingestioneManipolare con i guanti e proteggere gli occhiIntossicazione acuta: irritante per gli occhi e per le mucose

delle vie respiratorie. In caso di contattocon gli occhi lavare immediatamente con acqua e consultare il medico.

Effetti cronici: Sensibilizzante per la cute e mucose

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IGIENE AMBIENTALEGLUCOPROTAMINA

La glucoprotamina è una sostanza ad ampio spettro d’azione ottenuta dalla reazione tra l’acido L-glutammico ed il cocco–alchilpropilene–1-3diammina.Ambedue i precursori sono composti naturali e quindi altamente biodegradabili.Tale principio attivo, quindi risulta essere indicato sia per la detersione che per la disinfezione ad alto livello di strumentario chirurgico, di anestesia ed endoscopi.Efficace contro i batteri, funghi e virus compresi HIV e HBV con tempi di applicazione ridotti e bassa concentrazione di impiego.Il meccanismo d’azione prevede una disorganizzazione della membrana cellulare una inibizione delle attività dei principali enzimi e una denaturazione delle proteine cellulari.Il prodotto poiché è di origine naturale non ha effetti negativi sul personale

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IGIENE AMBIENTALESOLVENTI ALCOLICI

Alcole Etilico

TLV = 1000 ppmConservare in un recipiente chiuso e lontano dalle scintille

Intossicazione acuta: irritante per cute ed occhi, nausea evomito, vertigini.

Effetti cronici: Epatotossico, nefrotossico, può provocare disturbi del S.N.C.

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IGIENE AMBIENTALESOLVENTI ALCOLICI

Alcole IsoamilicoTLV = 1000 ppmInfiammabileConservare in un luogo ventilato e lontano dalle fiamme e scintilleNocivo per inalazione, per contatto con la cute e per ingestioneIntossicazione acuta: Stimolazione del S.N.C. Effetti cronici: Epatotossico.

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IGIENE AMBIENTALESOLVENTI ALCOLICI

Alcole IsopropilicoTLV = 400 ppmInfiammabileConservare in un recipiente chiuso e lontano dalle scintilleEvitare il contatto con la pelleIntossicazione acuta: irritante per cute. Iniziale eccitazione e

poi depressione del S.N.C.Effetti cronici: Dermatiti allergiche

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Convegno Internazionale: L’Ospedale nel Terzo Millennio Alba (CN) - Italia

17/19 maggio 2006

RINGRAZIO

PER

L’ATTENZIONE

Ph. D. Michele Camporeale

Servizio Prevenzione e Protezione – Azienda Ospedaliera “Ospedale Policlinico Consorziale Bari”