Post on 16-Feb-2019
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Il San Salvatore ci svela la leggenda del Bafalòn di Ivana Aldi Molgora
UN'ANTICA LEGGENDA CHE AFFONDA LE RADICI IN TEMPI REMOTI, NARRA DELL'ESISTENZA SUL MONTE SAN SALVATORE DI UN ESSERE MOSTRUOSO CHE ABITAVA UNA CAVERNA A GUARDIA DI UN PREZIOSO TESORO E DALLA CUI CAVITÀ SI SPRIGIONAVANO, COL CALAR DEL SOLE, URLA TERRIFICANTI, FIAMME E VAPORI. QUEST'OSCURA PRESENZA - UOMO O BESTIA NON SI SA DI PRECISO - INFONDEVA IL TERRORE TRA LE GENTI CHE RISIEDEVANO NEI VILLAGGI AI PIEDI DEL MONTE. IL BAFALÒN, così ERA CHIAMATO DA TUTTI, NESSUNO LO AVEVA MAI INCONTRATO E CHI AVEVA AVUTO IL CORAGGIO DI INOLTRARSI NEL FITTO DEI BOSCHI PER AFFRONTARLO, NON AVEVA PiÙ FATTO RITORNO. SARANNO DUE BAMBINI, DAFNE E TIMO, GRAZIE AL LORO CORAGGIO E ALLA VOGLIA DI CONOSCENZA, A SCOPRIRE I SEGRETI DELLA MONTAGNA E DEL MISTERIOSO BAFALÒN.
Il tesoro del Monte
San Salvatore e la misreriosa grotta del Bafalòn
Questa fiaba, ricca testimonianza delle tradizioni e della cultura del nostro territorio, è stata re cupe rata e riproposta attraverso una pubblicazione promossa dalla Società funicolare San Salvatore. Un'iniziativa editoriale che vuole avvicinare i più piccoli alle meraviglie del nostro «Pan di zucchero» facendo rivivere il fascino di un lontano passato. . «Din dan din don quand che a sòna 'l campanòn turnì a cà fiori t che va ciapa ul Bafalòn»: questa filastrocca è sopravvissuta nel tempo fino ai giorni nostri a mo' di ninna nanna, in ricordo di questa antica leggenda. Tramandata oralmente per generazioni, di essa si trova testimonianza scritta all'interno di una pubblicazione risalente al 1843 ad opera dello scrittore tedesco Franz Krug von Nidda. Testimonianza che ha ispirato la Società San Salvatore per un progetto editoriale nell'ambito delle numerose iniziative proposte in occasione del 125.mo anniversario della funicolare.
Consegna ufficiale del primo esemplare
della fiaba. Da sinistra: Eugenio Brianti ,
Giovanna Masoni Brenni, Renata Fogi ia
e Felice Pellegrini.
Dedicata al San Salvatore con le sue grotte e le risorse naturali, le storie e tradizioni, la vicenda del Bafalòn è stata scelta per avvicinare i più piccoli, e non solo, alle bellezze e alla cultura della nostra terra, in particolare al meraviglioso monte che sorge maestoso sopra Paradiso. Il volume «Il tesoro del Monte San Salvatore e la misteriosa grotta del Bafalòn» è stato presentato lunedì 26 ottobre nella suggestiva cornice del ristorante Vetta. A fare gli onori di casa, il direttore Felice Pellegrini e il presidente Eugenio Brianti, cui hanno fatto seguito gli interventi delle vicesindaco di Paradiso, Renata Foglia, e di Lugano, Giovanna Masoni Brenni. La pubblicazione, realizzata con il sostegno delle Ail, oltre a inserirsi nel quadro dell'ampio programma di offerte a carattere storico-naturalistico già presenti in vetta, è stata concepita per essere divulgata nelle scuole del Luganese. Scritto da Paola Rovelli e Cristiano Iannitti con le illustrazioni di Simona Meisser, il volume, stampato in 5mila esemplari da Fontanaprint, verrà inizialmente distribuito in omaggio agli allievi delle elementari di Paradiso e Lugano in occasione delle prossime festività natalizie. Inoltre sarà disponibile in libreria in versione con copertina cartonata e a tiratura limitata di mille esemplari, al prezzo speciale di 15 franchi. «È questa la prima fase di un progetto Più ampio, che prevede il coinvolgimento di altri isti-
tuti scolastici - annuncia Felice Pellegrini -e che dovrebbe sfociare successivamente in una Pièce teatrale realizzata proprio dai bambini delle elementari». Il progetto, che denota chiaramente le intenzioni di investire nelle nuove generazioni sensibilizzandole verso aspetti legati alla cultura del proprio territorio, affiancherà in tal modo altre iniziative di successo rivolte proprio ai bambini, come la «Scuola natura scuola avventura», che valorizza un percorso naturalistico presente in vetta attraverso laboratori dedicati alle scolaresche. Questa nuova iniziativa è stata accolta con entusiasmo e fiduciosa positività anche dalle autorità di Lugano e Paradiso, che ribadiscono l'importanza di trasmettere ai più piccoli cittadini i valori legati alla natura e alla cultura, due grandi risorse da tutelare e tramandare alle nuove generazioni. Aspetto su cui punta molto la funicolare San Salvatore, perché i bambini, citando le parole di Eugenio Brianti, sono «i trasmettitori della cultura del futuro». La storia del Bafalòn sarà così un'occasione per addentrarsi nel meraviglioso mondo delle fiabe di casa nostra, scoprendo i segreti legati al monte e conoscere i suoi veri tesori: il Timo e la Dafne, le due specie vegetali che crescono sulle sue pendici e da cui prendono il nome i due piccoli protagonisti del libro, e soprattutto la castagna, il prezioso frutto della nostra terra.
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