IL SITO DI STEFANO LORENZETTO - a mia madre … · 2012. 8. 22. · Il tramonto del sindacato di...

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  • PREMIO ALLA CARRIERA

    LA SCOPERTA

    «Houn’ideaper l’Italia:niente tasse per un mese»

    P erché Berlusconi nonpuòauspicareunesa-me di idoneità mentaleper imagistrati?PerchéVeltronideverav-visarvi «uno scarso senso dello Stato»?Cherisponde,diserio, l’Associazionemagi-strati? Una vera risposta non c’è. In gene-resi ricorda cheviceversa esistonoprofes-sioni cariche di responsabilità anche me-diatica (chirurghi e medici su tutti) ma poisi glissa. Andrebbe rispolverata la casisti-ca raccolta da un ex consigliere del Csm,laddove si ricorda che i magistrati italianinon vengono sottoposti a esami psichiatri-ci (né prima né durante) come appunto èobbligatorio per altri professionisti. Se ungiudiceèpazzo,postochecenesiaccorga,pazienza:decideràdella libertàaltrui.Nel-

    la casistica si raccontavadel giudice che si vide re-spingere una denuncia

    perché ritenuto infermo di mente: conclu-se tranquillamente la sua carriera. C’è ilcaso del giudice che in piena udienza sialzava gridando «Ho i ceci sul fuoco». C’èquello fissato sull’incostituzionalità del-l’oralegale:andavaalleudienzesolo inba-se all’ora solare. C’è la storia del consiglie-re d’Appello arrestato perché aveva com-piuto atti osceni con un ragazzo adescatoal cinema: il Csm lo prosciolse riconoscen-dogli una totale incapacità di intendere edivolere,maripreseservizio.Volersioccu-parediquesto tuttaviahagiàpronta l’accu-sa: vogliono chiudere i giudici in manico-mio. Basterebbe a casa loro.

    APPUNTO

    FILIPPO FACCI

    intervista a Berlusconi

    Il problema dei libri di storiausati nelle scuole è serio e vaanche oltre la denuncia fattada Marcello Dell’Utri. Non sitratta soltanto di aggiornare la

    spiegazione della Resistenza, sullabase delle più recenti acquisizionistoriografiche, che ne evidenzianole ombre. Per oltre mezzo secolo, inItalia e soprattutto nelle scuole, nonsi è potuto neanche parlare di “guer-ra civile”, mettendo tutti i buoni dauna parte e tutti i cattivi dall’altra,nel più classico modello della storiascritta dai vincitori. Per i ragazzi dioggi, si tratta di un periodo lontanoquanto Carlo Magno, e per formarlie informarli bisognerà pur spiegareloro che crudeltà e efferatezze ci fu-rono da entrambe le parti, e chegran parte dei partigiani, oltre acombattere giustamente contro il fa-scismo, volevano sostituirlo conun’altra dittatura, di segno opposto.

    Ma il problema è più vasto perchéanche la storia del fascismo - duratodieci volte più della Resistenza, eche coinvolse tutti gli italiani – vienepresentata ai ragazzi secondo stere-otipi ai quali ha rinunciato pure lamigliore storiografia di sinistra. I te-sti scolastici, del resto, rispecchianoun Paese dove esistono decine di Isti-tuti per lo studio della Resistenza enessuno per lo studio del fascismo.Un assurdo. Intendiamoci, è giustis-simo, doveroso, insegnare che il regi-me aveva l’immensa, inaccettabilecolpa di privare gli italiani della li-bertà, nei modi che sappiamo e chevengono ampiamente illustrati. Mabisognerà pur spiegare perché lamaggior parte degli stessi italianidettero il loro consenso a quel regi-me, che non si limitò soltanto a pri-varli della libertà e a fare guerre.

    Il problema è più vasto, anche per-ché non riguarda soltanto i libri distoria, ma pure quelli di letteratura.Personaggi come Marinetti e d’An-nunzio, per dire i casi più clamorosi,vengono messi in secondo piano, odirettamente in cattiva luce, per leloro compromissioni con il fascismo.Dando dunque per scontato che ciòinfici la loro opera creativa: un altrofalso.

    Ciò detto, non credo che il proble-ma possa essere risolto con unaCommissione, che risistemi le cosedall’alto di un ministero. Il proble-ma va affrontato culturalmente, ri-prendendo – per le scuole e nellescuole - un dibattito sociale e storio-grafico finora non arrivato ai libri ditesto, ai loro autori, agli insegnanti.Sarà un lavoro più lungo e faticosodi quello di una Commissione, mapiù incisivo e, soprattutto, più peda-gogico.

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    V erso le 13.30 di ierimi telefona trafelatamia madre, quarta ele-mentare, 87 anni a otto-bre, unico viaggio dellasua vita a Roma nel 1970per le nozze (...)

    Casini ha telefonatoa mia madre

    (ma era un robot)Stefano Lorenzetto

    IL CASO

    SEGUEA PAGINA39

    I l bel librodi Stefano Li-vadiotti sulla crescitadella nomenklatura sin-dacale (L’altra casta,editoreBompiani) inqua-dra un fenomeno (...)

    «Facciamo il gioco delle regioni?». Ap-pena salito sull'Airbus privato, 47 po-sti, posti comodi come divani letti, playsta-tion tv e film incorporati in ogni sedile, Sil-vio Berlusconi lancia la sfida. «Quanti abi-tanti ha la Lombardia?». «Nove milioni»,risponde al volo Mauro Pili, che ha (...)

    Non doveva stare ancora a Mila-no. Non doveva stare in Italia. Unnordafricano clandestino, giàespulso, ha abusato di un adole-scente, diciassette anni, con pro-blemi psichici. Una violenza avve-nuta nel tardo pomeriggio di lu-nedì nel sottopassaggio ferrovia-rio di via Tonale, vicino alla Sta-zione Centrale. Due vigilesse so-no intervenute grazie alla segna-

    lazione di un passante. Hannofermato lo stupro e arrestato ilnordafricano. Tante le polemi-che sull’estradizione non avvenu-ta. Roberto Castelli, presidentedei senatori della Lega Nord, sichiede: «Se è davvero lui il colpe-vole quante ore dovremo aspetta-re per vederlo di nuovo libero epronto a colpire ancora?».

    Mentre il Cio sta esaminando lapossibilità di modificare il percor-so della fiaccola olimpica, dopo ledure proteste a Londra e Parigi, aWashington l’amministrazioneamericana sta prendendo in consi-derazione l’ipotesi che George W.Bush non assista alla cerimoniad’apertura delle Olimpiadi. Unavera marcia indietro (la Casa Bian-ca ha finora sempre ribadito che il

    presidente sarebbe stato a Pechi-no), che viene proprio nel giornoin cui San Francisco è sotto asse-dio a causa delle proteste per l’ar-rivo della fiaccola olimpica. Intan-to un sondaggio rivela che per il70% degli americani quella dellaCina come sede dei Giochi 2008 èstata una scelta sbagliata.

    MATTEO SACCHI A PAGINA30

    Veltroni scrive una lettera a Berlusconi incui si dice «preoccupato» per il livello delloscontro. Veltroni propone un reciproco impe-gno «di lealtà repubblicana». Ma Berlusconinon raccoglie la palla: «La lettera è irricevibi-le. È un altro effetto speciale che non possia-mo accettare da lui. Non ha alcun titolo».

    Toghepazze

    Bob DylanUn rockche vale

    il Pulitzer

    LODETTI A PAGINA32

    STORIAMANIPOLATAGiordano Bruno Guerri

    LA POLEMICA

    L a politica estera, que-sta misconosciuta. Inquesta campagna quasinon se ne è parlato. Eppu-re, è un tema rivoluziona-rio, e se vincerà il centro-destra cambierà (...)

    Così il centrodestrarivoluzionerà

    la politica esteraFiamma Nirenstein

    SEGUEA PAGINA8

    LA SVOLTA

    Il tramontodel sindacato

    di classeLodovico Festa

    SEGUEA PAGINA10PAOLO BRACALINI APAGINA10

    L’INCHIESTA

    Un po’ di pasta fredda, for-maggio spalmato sui crac-ker, mezzo bicchiere di vino.«Champagne?», chiede il pilo-ta. «No, vino bianco normale».Il pilota ci guarda: «Vede? Sul-l’aereo privato il comandante faanche l’hostess...», sorride. Al-troche l’Alitalia.SilvioBerlusco-ni domanda ancora qualchecracker, si assicura (...)

    Mario Giordano

    SEGUE A PAGINA 2

    «Dopo i disastri di Prodi,vorrei regalare 30 giornidi libertà dalle imposte.Vediamo se si può fare»

    SEGUEA PAGINA 4

    La maratona con Silviotra quiz, bigliettini e tanta folla

    Milano, clandestino già espulsostupra in strada ragazzo disabile

    PAOLA FUCILIERI APAGINA15

    Olimpiadi, retromarcia di Bush«Forse non andrò a Pechino»

    FABBRI, MEZZETTI, PASOLINI ZANELLI

    EVERONESE ALLE PAGINE12-13

    Dittatori si nasceÈ scritto nel Dna

    «Pure l’azionariato diffusoper salvare Alitalia.I ministri? Per ora sicuriTremonti e Prestigiacomo»

    L’aspetto è identico a quellodelle solite pillole ma, den-tro, possono contenere di tut-to: i farmaci falsi sono sem-pre più diffusi e sempre piùpericolosi per la salute. Tan-to che l’Organizzazione mon-diale della sanità ha lanciatol’allarme: ogni anno i medici-nali taroccati provocano mez-zo milione di morti. E, grazieal boom di acquisti sul web, ilmercato è in continua cresci-ta: ormai è un business da 23miliardi di euro. Si paga poco,ma si rischia molto. Davverotroppo.

    I farmaci taroccati fanno strage

    BARBIERI E CUSMAI A PAGINA17

    L’OMS DENUNCIA: 500MILA MORTI OGNI ANNO

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    Veltroni scrive al Cavalieree fa il maestrino di moralità

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    A N N O X X X V / N U M E R O 8 5 / 1 E U R O * A C O P I A / M E R C O L E D Ì 9 A P R I L E 2 0 0 8 w w w . i l g i o r n a l e . i t

  • Interni8 il Giornale � Mercoledì 9 aprile 2008

    (...) d’argento: «Mi ha appenachiamato Casini!». Sulle prime,lo confesso, ho pensato all’ur-genza di un Tso (trattamento sa-nitario obbligatorio). Ma si dà ilcaso che la vegliarda sia lucidis-sima, non un’ombra di Alzhei-mer, anzi semmai una spiccatarenitenza al rincoglionimentoche fa ben sperare la prole per ilfuturo.

    Ehi, vecchia, queste sì che sonnotizie. Che botta di vita. Ma seisicura? «Certo che sono sicura.Conosco bene la sua voce, cosacredi? Era uguale precisa a quel-la che sento sempre in televisio-ne». Racconta. «Sarà stata l’unae qualcosa. Squilla il telefono.Vado a rispondere. Pronto?“Scusi, sono l’onorevole Casini.Il 13 e 14 aprile, se va a votare,si ricordi di me”. Mi ha preso unpo’ d’agitazione». Lo credo be-ne. Il candidato premier del-l’Unione dei democratici cristia-ni non smetteva di parlare: «Miha detto: “Prima di tutto viene lafamiglia...”, o qualcosa del gene-re, mi pare. Adesso faccio faticaa ricordarmi tutto perché sonoandata in confusione. So soltan-to che gli ho risposto: “Non dubi-ti. Anch’io ho molta stima dilei”». Ma senti. «Lo sai che a meCasini è sempre piaciuto. Seavessi ancora le gambe bòne perarrivare fino al seggio, il votoglielo darei volentieri».

    E lui? «Come lui?». Non ha re-plicato? «Ha taciuto». Non ti haringraziato? «No». E tu? «Cometu?». L’hai salutato? «Sì, ovvioche l’ho salutato, ci manchereb-

    be altro. Grazie tante, onorevo-le, arrivederci, gli ho detto». Elui che cosa ti ha risposto?«Niente». Un bel maleducato, al-lora. «Cossa vuto che te diga...».Qui, data la mia naturale inclina-zione alla malinconia, mi sonoricordato del dialogo finale traWilliam Parrish, il magnate in-terpretato da Anthony Hopkins,e Joe Black, la Morte che sotto legiovanili sembianze di Brad Pittva a prenderselo a casa nel gior-no del 60˚ compleanno. «È duraandarsene», sospira il miliarda-rio guardando per l’ultima voltail cielo buio illuminato dai fuochid’artificio sparati in suo onore.

    La Morte dal capello biondo:«Sì, lo è». E Parrish: «Questa èla vita. Che posso dirti?».

    «Mi piacerebbe sapere perchéCasini ha chiamato proprio me.Come fa a conoscermi?», mi hariportato con i piedi per terramia madre. Non ho avuto il co-raggio di dirle che aveva da pocofinito di parlare con la voce regi-

    strata del Pierferdi, meritata-mente ribattezzato Pierfurby daDagospia.

    Diavolo d’un uomo! Come avràfatto a procurarsi i tabulati ditutti gli abbonati Telecom timo-rati di Dio? Ma il Garante per laprotezione dei dati personali,alias Authority per la privacy,non aveva decretato fin dal

    2004, con tanto di provvedimen-to pubblicato sulla Gazzetta Uffi-ciale, che «se la comunicazioneelettorale è telefonica e il nume-ro è tratto da un elenco pubbli-co, l’operatore deve specificareall’inizio della telefonata chi stachiamando, perché e quali dirit-ti ha la persona che risponde»?E soprattutto non aveva stabilitoche «è comunque illecito effet-tuare propaganda elettorale te-lefonica, senza consenso specifi-co dell’abbonato, quando si usa-no sistemi automatizzati che ef-fettuano chiamate vocali prere-gistrate»?

    Alle 14.12 ho provato a inter-

    pellare il mio amico RobertoRao, portavoce di Casini e candi-dato alla Camera per l’Udc nelVeneto e in Emilia Romagna. Iltempo di due squilli e ha stacca-to il cellulare. Eccone uno chenon va a caccia di preferenze te-lefoniche.

    Mai lasciare inevase le curiosi-tà di un’anziana mamma, co-munque. Non mi restava chechiedere lumi al diretto interes-sato, Pier Ferdinando Casini. Co-sa che ho fatto alle 14.17. Vocecatacombale, appena un sussur-ro: «Pronto». Sono Stefano Lo-renzetto del Giornale, disturbo?«Dimmi, dimmi, dimmi». Miamadre sostiene d’aver ricevutouna sua telefonata un’oretta fa.«Io telefono a tutti quelli delGiornale». Mia madre non lavo-ra al Giornale. «Infatti, ho chia-mato tua madre come tutte lemadri dei giornalisti». È straor-dinario. Mi piglia per il culo?«No, dài, è stato un messaggioregistrato. T’ho fregato. Maadesso io non posso stare al tele-fono, perché ho qua mio figlioche dorme e ho paura che si sve-gli. Hai capito tutto. Un abbrac-cio. Ciao ciao». Vi pare che pote-vo insistere col rischio d’inter-rompere il sonno del piccoloFrancesco Casini, nato da appe-na cinque giorni?

    Commento di mia madre: «Adir la verità, ero drìo dormir àn-ca mi quando el m’ha telefonà».Candidato Casini, non si sveglia-no le vecchiette per così poco.Disgraziatamente, poi, mia ma-dre non ha nemmeno le gambebòne.

    Stefano Lorenzettostefano.lorenzetto@ilgiornale.it

    CAMPAGNA ELETTORALE AL TELEFONO Pier Ferdinando Casini s’inventa una nuova strategia per fare breccia negli anziani: la telefonata. Ma è finta [FOTO: IMAGOECONOMICA]

    «Pronto signora, si ricordi di me»Le finte telefonate elettorali di Casini

    Messaggio telefonico preregistratoe trasmesso non stop: così il leader Udc

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