Post on 01-May-2015
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Il tessuto linfoide associato alla prostata (PALT) risulta compromesso
nell’adenocarcinoma prostatico e presenta particolari alterazioni nei pazienti sottoposti a deprivazione
androgenicaCarlo Sorrentino, Tommaso D’Antuono, Sandra Rosini, Piero Musiani, Emma Di Carlo
Università “G. d’Annunzio” di ChietiDipartimento di Oncologia e
NeuroscienzeSezione di Anatomia Patologica
Introduzione
Nella prostata umana normale è presente una componente linfoide organizzata in:
1. Linfociti T (prevalentemente CD8+) che infiltrano l’epitelio ghiandolare. Il 10 – 30% di questi esprime il marcatore di attivazione CD69.
CD8+/CD4+ CD69
Di Carlo E et al. Prostate 2007; 67(10): 1070-1080.
2. Follicoli linfoidi, localizzati nello stroma, formati da linfociti B organizzati intorno ad una rete di cellule follicolari dendritiche CD21+VCAM-1+.
Introduzione
H&E
CD21/CD20 VCAM-1
Di Carlo E et al. Prostate 2007; 67(10): 1070-1080.
Obiettivi dello studio
Identificare le modificazioni morfo-
funzionali indotte nel PALT
dall’adenocarcinoma prostatico.
Metodi
Pazienti affetti da adenocarcinoma prostatico
Campioni di prostata prelevati durante prostatectomia
radicale
Analisi istologica / Immunoistochimica / Microscopia confocale
Risultati
Nell’adenocarcinoma prostatico sono assenti i follicoli linfoidi, che invece sono osservabili nel parechima prostatico sano che circonda la neoplasia.
Il numero dei linfociti B è significativamente ridotto.
CD20
Prostata normale
Adenocarcinoma
Sono fortemente ridotti
Raramente infiltrano le ghiandole neoplastiche
Presentano un fenotipo immaturo (CD8+CD27+CD28-)
Prostata normale
Adenocarcinoma
CD8/CD4
Nell’adenocarcinoma i linfociti T:
Risultati
Risultati
Bcl-2 TUNEL
I linfociti infiltranti la prostata normale esprimono la
proteina anti-apoptotica Bcl-2 e presentano un
basso tasso di apoptosi, come testimoniato
dall’esame TUNEL.
Risultati
La doppia marcatura fluorescente in microscopia
confocale permette di osservare come una quota
significativa di linfociti T, nella prostata normale, sia
positiva alla marcatura per il Bcl-2.
CD3 Bcl-2 Merge
Risultati
Bcl-2
Nell’adenocarcinoma, l’espressione di Bcl-2 è ridotta
e si ha un incremento delle apoptosi.
Risultati
L’adenocarcinoma prostatico è, quindi, in grado di
alterare profondamente le caratteristiche morfo-
funzionali del PALT.
In base a questi dati, abbiamo esteso la nostra indagine
anche a pazienti che erano stati sottoposti a deprivazione
androgenica prima dell’intervento.
Individuare se la terapia ormonale fosse in grado di
contrastare l’azione soppressiva dell’adenocarcinoma sul
PALT.
Obiettivo
Risultati
CD8 CD20 Foxp3
Prostata normale 26.2 ± 2.5 13.1 ± 3.9 2.1 ± 0.7
Adenocarcinoma non trattato
17.8 ± 4.2 3.0 ± 2.4 3.9 ± 1.0
Adenocarcinoma trattato
24.5 ± 2.1 7.3 ± 1.2 6.0 ±
1.3
La valutazione di ogni marcatore cellulare è stata effettuata a 40x su 3 sezioni per ogni campione.Sono stati valutati 3 campi per ogni sezione.I valori esprimono la media del numero di cellule per campo ± Deviazione Standard
Valutazione delle popolazioni linfocitarie nella prostata normale e nell’adenocarcinoma non trattato e trattato
Risultati
Nell’adenocarcinoma sottoposto a deprivazione
androgenica, il numero dei linfociti è maggiore
rispetto all’adenocarcinoma non trattato.
Tuttavia il trattamento ormonale provoca un
aumento dei linfociti T positivi al marcatore
nucleare Foxp3 che identifica le cellule T
soppressorie.
Inoltre, non si osserva un aumento della
positività per i markers di attivazione
Granzyme e Perforina.
Conclusioni
Adenocarcinomaprostatico
1) Dimuzione del numero dei linfociti B e T; 2) Scomparsa dei follicoli linfoidi;
3) Riduzione dello stato di attivazione linfocitaria
Deprivazione androgenica
1) Aumento del numero dei linfociti; 2) Aumento delle cellule T soppressorie;
3) Mancato incremento dello stato di attivazione linfocitaria
Modificazioni del PALT indotte dall’adenocarcinoma Modificazioni del PALT indotte dall’adenocarcinoma prostatico eprostatico e
dalla deprivazione androgenicadalla deprivazione androgenica
Conclusioni
L’adenocarcinoma prostatico altera
profondamente le caratteristiche morfo
funzionali del PALT, inducendo uno stato di
immunosoppressione locale.
La deprivazione androgenica contrasta, in
parte, questi effetti, inducendo un aumento del
numero dei linfociti; tuttavia non è in grado di
ristabilire il potenziale citotossico dei linfociti T
ed inoltre provoca un incremento della
popolazione di cellule T con attività
soppressoria.