Post on 15-Feb-2019
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il codice poetico
• Il codice poetico è un insieme di regole che stabiliscono come i segni vadano collegati per esprimere un messaggio
Alcuni caratteri del codice poetico
• Il discorso poetico è caratterizzato dai versi
• La poesia presenta un certo ritmo
• La disposizione delle parole non è quella abituale
• La poesia crea immagini insolite
• Il linguaggio è sintetico e polisemico
La rima • E’ una figura retorica di suono
• Due versi sono in rima quando terminano con due parole la cui parte finale, a partire dall’ultima vocale accentata, è identica
Lo schema metrico
• Lo schema metrico riguarda la disposizione delle rime :I versi che sono legati dalla rima si indicano con la stessa lettera dell’alfabeto (Maiuscola se sono composti da almeno sette sillabe, minuscola se si tratta di versi più brevi)
La metrica • E’ l’insieme delle leggi che regolano il funzionamento del codice poetico in relazione alla lunghezza dei versi, il numero delle sillabe che li compongono, la rima, la struttura del componimento, il ritmo.
La funzione della rima
• La rima serve per instaurare delle relazioni tra le parole e le frasi : creare cioè legami di suono
Rima al mezzo e rima interna • Si parla di RIMA AL MEZZO
quando la parola in rima è posta a metà del secondo verso E s’affretta e s’adopra di fornir l’opra anzi il chiarir dell’alba (G:Leopardi,il sabato del villaggio)
• Si parla di RIMA INTERNA quando essa si colloca all’interno del verso ma non a metà Ascoltami, i poeti laureati si muovono soltanto fra le piante dai nomi poco usati;bossi ligustri o acanti
(E. Montale, I limoni )
TIPI DI RIMA
• Rima baciata: I versi in rima sono uno di seguito all’altro secondo lo schema: AA BB CC O che tra faggi e abeti erma su i campi smeraldini la fredda orma si stampi
(G:Carducci, Il comune rustico)
La rima alternata
• I versi in rima si alternano secondo lo schema AB AB
E s’aprono i fiori notturni
nell’ora che penso a’ miei cari Sono apparse in mezzo ai viburni Le farfalle crepuscolari
( G.Pascoli, Il gelsomino notturno)
La rima incrociata
• Schema metrico:ABBA CDDC Erano i capei d’oro a l’aura sparsi
Che ‘n mille dolci nodi gli gli avvolgea e’l vago lume oltre misura ardea di quei begli occhi ,ch’or ne son sì scarsi
( F. Petrarca , Canzoniere)
LA RIMA INCATENATA
• SCHEMA METRICO : ABA BCB CDC
Nel mezzo del cammin di nostra vita Mi ritrovai per una selva oscura Chè la diritta via era smarrita
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura Esta selva selvaggia e aspra e forte Che nel pensier rinnova la paura
Tant’è amara che poco più è morte Ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte
( Dante Alighieri)
Rima ripetuta
• Schema metrico:ABC ABC…ABA ABA Or volge, Signor mio , l’undicesimo anno ch’i fui sommesso al dispietato giogo che sopra i più soggetti è più feroce . Miserere del mio non degno affanno; reduci i pensier vaghi a miglior luogo; Ramenta lor come oggi fusti in croce.
( F. Petrarca , Canzoniere, LXII)
Rima libera Talvolta la rima viene usata dal poeta senza seguire uno schema fisso: E’ frequente l’uso di rime interne e di altre figure retoriche di suono.
Passata è la tempesta odo augelli far festa, e la gallina tornata in su la via , che ripete il suo verso.Ecco il sereno rompe là da ponente , alla montagna; sgombrasi la campagna , e chiaro nella valle il fiume appare. ( G. Leopardi, La quiete dopo la tempesta)
Versi sciolti
Non vi è alcun legame di rima
Poesia è il mondo, l’umanità la propria vita fioriti nella parola; la limpida meraviglia di un delirante fermento.
( G. Ungaretti, Poesia)
Le figure di suono
Sono figure retoriche che sfruttano la musicalità dei termini per produrre effetti di ripetizione e variazione del ritmo
Allitterazione
Ripetizione all’interno di vocaboli diversi degli stessi suoni consonantici:
Nella bottiglia verde il latte: nuvole chiare
lontanano nel fioco armonioso tacere della campagna. Sembra compiuto nel limitare della mia casa il sonno delle riviere.
( A. Gatto, Erba e latte)
Assonanza E’ costituita dal ripetersi delle stesse vocali, soprattutto a conclusione dei versi.
Piacer figlio d’affanno; gioia vana , ch’è frutto del passato timore onde si scosse e pavento la morte chi la vita aborria; ( G. Leopardi , La quiete dopo la tempesta)
Onomatopea
Consiste nell’imitazione dei suoni e dei rumori attraverso l’uso del codice linguistico
Veniva una voce dai campi
chiù ( G: Pascoli, L’assiuolo)
Paranomasia
Consiste nell’accostamento di due parole che si somigliano per il suono ma che non appartengono alla stessa famiglia di significati
che la crusca e i radicchi tu le porti ,di cui priva in sé si rannicchia U, Saba, A mia moglie)
Consonanza
Si ha quando due parole hanno uguale terminazione a partire dalla sillaba accentata che contiene però una vocale diversa
Ma sedendo e mirando
( G. Leopardi, L’infinito)
Le figure retoriche di parola (Sintattiche)
Anafora:Consiste nel ripetere all’inizio di più versi la stessa parola o lo stesso gruppo di parole
Tu se’ lo mio maestro e ‘l mio autore Tu se’ solo colui da cui io tolsi….
( Dante Alighieri)
Anastrofe
Anticipazione o posticipazione di un elemento della frase rispetto alla consueta struttura sintattica
Sempre caro mi fu quest ’ermo colle ( G: Leopardi, L’infinito)
Asindeto
E’ un’elencazione priva di congiunzioni coordinative
Ancor trema, si spegne …
( G. D’Annunzio)
Polisindeto
E’ il collegamento di parole e frasi mediante congiunzioni
E mangia e bee e dorme e veste panni ( Dante Alighieri)
Climax Disposizione di frasi,aggettivi o sostantivi in una progressione a scala per ottenere un effetto più intenso (Climax ascendente) o più tenue (climax discendente)
Il cielo ingombro, tragico, disfatto ( G. Pascoli)
Schiaccia, diserta e copre (G. Leopardi)
Ellissi
Soppressione, all’interno del verso , di un termine, per lo più del soggetto o del verbo che viene sottinteso
Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie ( G: Ungaretti)
Iperbato
Inserimento di uno o più termini tra parole che sintatticamente andrebbero unite
….questa bella d’erbe famiglia e d’animali
(U. Foscolo, Dei Sepolcri)
chiasmo Disposizione incrociata di due espressioni ,il cui ordine delle parole è invertito nella seconda, rispetto alla prima così da formare una x
Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori
(L. Ariosto, Orlando furioso)
Le figure di significato: La similitudine
Consiste nel paragonare o confrontare due immagini servendosi di nessi logici di raccordo quali:Come…così; tale…quale;quanto, come, tale
E caddi come corpo morto cade (Dante Alighieri, Inferno)
Metafora
E’una similitudine abbreviata, cioè un paragone privo di nessi logici di raccordo
E come potevamo noi cantare con il piede straniero sopra il cuore (S. Quasimodo, Alle fronde dei salici)
Analogia
E’ simile alla metafora ma istituisce rapporti di somiglianza associando elementi dissimili sul piano della logica
Caprioli d’argento Scherzano nelle radure del cielo
( A Bertolucci, Fuochi di novembre)
Sinestesìa
Consiste nell’associare due termini che appartengono a sfere sensoriali diverse(uditovista, tatto gusto)
all’urlo nero della madre che andava incontro al figlio
( S.Quasimodo, Alle fronde dei salici)
Metonìmia
Consiste nella sostituzione di un termine con un altro che ha col primo un rapporto logico (Es: si sostituisce la parola che indica la causa con un’altra che indica l’effetto, oppure la parola che indica la materia si sostituisce con quella che indica l’oggetto)
Tosto che ‘l duca e io nel legno fui ( Dante Alighieri, Inferno)
Sinèddoche
Consiste nella sostituzione di un termine con un altro che ha col primo un rapporto di estensione (singolare – plurale, generale –particolare, parte –tutto)
Le sole vere pupille,sebbene tanto offuscate erano le tue.
(E. Montale, Xenia I)
Ossimoro
Consiste nell’avvicinare termini antitetici
bianca bianca nel tacito tumulto
una casa apparì sparì d’un tratto
(G. Pascoli, Il lampo)
Iperbole
E’ un’affermazione esagerata, che per esprimere un concetto impiega termini eccessivi , grazie ai quali conferisce vigore all’immagine
Ho sceso ,dandoti il braccio, almeno un milione di scale ( E. Montale, Xenia I)
Litòte
Affermazione di un concetto mediante il suo contrario
Non nobile, non ricco, coraggioso ancor meno ( A. Manzoni, I promessi sposi)
Apostrofe
Consiste nel rivolgersi con enfasi ad un interlocutore reale o fittizio
Ahi serva Italia, di dolore ostello (D. Alighieri)
Ascoltami, i poeti laureati ( E. Montale, I limoni)
Antonomasia
Consiste nell’indicare una persona o una cosa con un termine che ne indichi una qualità o una caratteristica
e tu prima, Firenze, udivi il carme che allegrò l’ira al Ghibellin fuggiasco
(U. Foscolo, Dei sepolcri)
La prosopopea
Consiste nel far parlare cose inanimate o astratte , personaggi assenti come se fossero presenti e reali
Mi riconobbero,e –Ben torni ormai – bisbigliaron ver me co ‘l capo chino Perché non scendi?perchè non ristai?
(G. Carducci, Davanti a San Guido)
La strofa
Distico: Due versi a rima baciata
Sospira un poco e con la bianca mano A Si carezza la barba piano piano A
(D. Valeri, il dottore di campagna)
La terzina
Strofa di tre versi
Nel mezzo del cammin di nostra vita A mi ritrovai per una selva oscura B chè la diritta via era smarrita C
(D. Alighieri, Inferno)
La quartina
• Strofa di quattro versi a rima alternata o incrociata
San Lorenzo, io lo so perché tanto A di stelle per l’aria tranquilla B arde e cade , perché sì gran pianto A nel concavo cielo sfavilla. B
( G. Pascoli, X Agosto)
La sestina
Strofa di sei versi , i primi quattro a rima alternata, gli ultimi due a rima baciata
All’agitarti, lente a cascan le trecce , nitide b per l’ambrosia recente a malfide all’aureo pettine c e alla rosea ghirlanda d che or con l’alma salute April ti manda. D
(U. Foscolo, Allamica risanata)
L’ottava Strofa di otto versi : Solitamente sei sono a rima alternata e gli ultimi due a rima baciata
Per lo deserto vanno alla ventura: A l’uno era a piede e l’altro era a cavallo; B cavalcon per la selva e per pianura, A senza trovar ricetto o intervallo. B
Cominciava a venir la notte oscura . A Morgante parea lieto e sanza fallo, B e con Orlando ridendo dicia C E’par ch’io vegga appresso una osteria C
( L. Pulci, Il Morgante)
La stanza Insieme di più versi non inquadrati in schemi tradizionali ; le rime non seguono uno schema fisso
Questo di sette è il più gradito giorno, Pien di speme e di gioia: Diman tristezza e noia Recheran l’ore, ed al travaglio usato Ciascuno in suo pensier farà ritorno. Garzoncello scherzoso , Codesta età fiorita È come un giorno d’allegrezza pieno, Giorno chiaro, sereno Che precorre alla festa di tua vita.
(G: Leopardi, Il sabato del villaggio)