Il web.

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IL WEB. Le trasformazioni delle comunicazioni digitali

Bianca Clemente

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Siamo passati così da un web statico ad un web dinamico

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In pratica si può descrivere un documento in dettaglio nei suoi contenuti per avviare una ricerca ed il linguaggio preferito è l’XML, un metalinguaggio che consente di descrivere (e con il dettaglio desiderato) le diverse parti di un documento

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Insomma per web semantico, associato al web 3.0, si intende la trasformazione del World Wide Web in un ambiente dove i documenti pubblicati (pagine HTML, file, immagini, e così via) sono associati ad informazioni e dati (metadati) che ne specificano il contesto semantico in un formato

Orario Data Posto

Numero treno Andata/ritorno

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Ma c’è tutto un mondo parallelo, quello dell’utenza, ad esempio, maggiormente quello dei nativi digitali, ossia i giovanissimi nati quando già il web era sviluppato e diffuso, che pensano al web 3.0 come quello degli smatphone

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Il web è un enorme database, raccoglie dati sulle nostre preferenze, i nostri amici, le nostre attività, le rielabora e stila un profilo, il nostro

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Facebook, Twitter, Google … sono definite intelligenze artificiali, ossia automaticamente, con algoritmi, creano un sistema per interagire con noi e ci rispondono, ci parlano, ci inviano notizie, riescono a liberarci dagli spam (messaggi indesiderati) o farci sapere ciò che ci interessa, o metterci in contatto con altre persone simili a noi, possono creare delle statistiche e capire chi può essere nostro ‘utente’

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CRITICHE La spersonalizzazione degli algoritmi ha fatto sollevare numerose proteste da parte degli utenti: ad esempio c’è chi contesta l’uso degli algoritmi da parte dei Social network, come Facebook o Gooogle, perché una ricerca di Google potrebbe arbitrariamente inserire un soggetto/oggetto tra elementi che magari non competono per gli effetti di un’arbitraria tipizzazione dell’algoritmo, oppure un’attività su Facebook potrebbe ‘matematicamente’ inserire le nostre preferenze tra elementi che potremmo non gradire … O ancora il nostro diritto all’oblio potrebbe ricevere un duro colpo, in quanto una volta inserita l’informazione che siamo ‘mariuoli’, ad esempio, poi se siamo riabilitati, la ricerca potrebbe continuare a classificarci tali … Insomma sugli algoritmi c’è ancora tanto da discutere

Comunque Facebook è un esempio di web in 3D (tre dimensioni) ossia web potenziato, cioè esce dallo schermo e modifica la realtà intorno a noi: aggiunge o toglie amici, li trasforma in reali, concreti o li lascia nel limbo… . E in questo c’è del buono e del cattivo. I contenuti rilevati dai social network permettono di mettere in relazione politici ed elettori, aziende e consumatori …oppure ci possono informare se quando usciamo facciamo bene a scegliere una determinata meta: se ci son problemi o se è tutto tranquillo Il bello è che non ci siamo fermati qui!! E già si parla di web 4.0

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Il web 4.0 è l’Internet delle cose, è fortemente interattivo e collaborativo, il suo linguaggio è quello delle App, delle applicazioni al nostro servizio

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