Post on 22-Jun-2015
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Lavori realizzati dagli alunni della
Classe IIIA
Scuola Media di Affile (Rm)
Prof .ssa Simona Martini
Incontro con il passato
Intervista ad un eroe
del Risorgimento
Gionata ed Elena
deputati 1860 deputati 2000
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100
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500
600
700
stipendio 1860* stipendio 2000
0
5000
10000
15000
20000
*lo stipendio è rapportato da lire in euro
Giornalista: Allora signor Mazzini, ci vuol parlare della sua vita? Mazzini: Sì, la vita ai miei tempi rispetto ad oggi è molto diversa. Le guerre ogni giorno, le malattie e le carestie. Non c'erano televisioni, telefoni, computer, elettricità, gas, automobili, vie di comunicazione all'avanguardia. Vivevamo nella sporcizia e c'erano discriminazioni sociali. Ma quando bisognava combattere per la patria tutti erano uguali a tutti. G.: Come era la politica ai suoi tempi? M.: Beh, rispetto a oggi migliori. Cavour era un politico saggio e molto intelligente. Tutti i politici che c'erano all'epoca non scaldavano la poltrona ma lavoravano per migliorare il Paese da poco nato. G.: Come si sentiva mentre con i suoi compagni vi trovavate davanti gli austriaci?
M.: Gli austriaci erano cattivi. Mi ricordo il mio amico Silvio Pellico che
fu arrestato e ucciso dentro il carcere dello
Spielberg. Di fronte agli austriaci, pensavo “O la và o la spacca, questo lo
faccio per i miei figli”.
G.: Che cosa è la Giovine Italia? M.: Bella domanda. Ero giovane quando pensai ”Perché un popolo mi deve sottomettere?”. Entrai a far parte dei Carbonari per aver delle basi per poi creare una mia società segreta. Poi convinsi il re Carlo Alberto a ribellarsi contro gli austriaci. A Marsiglia fondai insieme ai miei amici la Giovine Italia.
Nel 1834 fondai la Giovine Europa. Per entrare dovevi essere e avere: ●Giovane con delle idee liberali ●Coraggio e volontà ●Tutto ciò che è austriaco è nostro nemico ●Non devi parlare connessuno della Giovine Italia
G.: Chi è il suo personaggio risorgimentale preferito? M.: Io penso Giuseppe Garibaldi. Un mio carissimo amico. L'ho conosciuto attraverso i giornali che parlavano della sua impresa dei Mille. Aveva le mie stesse idee.
Il sentimento di Patria è quando ogni singolo
italiano pensa allo Stato per migliorarlo, difenderlo
e cambiarlo.
La coscienza nazionale è quando tutti gli italiani
credono in una sola cosa la libertà, l'indipendenza e
una Costituzione.
Simone e Riccardo
COSA VUOL DIRE ESSERE UN
EROE??? In questo periodo durante il
quale ricorre il 150 anniversario dell’Unità d’Italia, abbiamo sentito molto parlare,
degli eroi del Risorgimento.
Abbiamo quindi deciso di intervistarne due
.
Oh beh non c’è bisogno di ringraziarmi, non è che avessi
chissà quali grandi alternative a quest’intervista. Ormai non si sa più come passare i tempo, anche
perché devo dire che non mi trovo granché bene nell’aldilà.
Quest’oggi vi proporremo un’intervista alquanto speciale con ospite niente meno che un eroe risorgimentale: Ciro Menotti. Prima di tutto vorremmo ringraziarla per essere venuto fin qui, davvero grazie per aver accettato la nostra umile richiesta.
Allora approfitterò subito della sua disponibilità.
Prima di tutto vorrei sapere: dov’è nato?
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Sono nato a Carpi,nel ducato di Modena
governato da Francesco IV, alla fine
dell’Ottocento
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Ciro Menotti
Avendo poi perso la vita per far sì che nascesse un’Italia unita, lei sicuramente sarà
vissuto nella povertà e negli stenti?
No,al contrario,io ho passato una infanzia dorata perché nato da una famiglia della borghesia
imprenditoriale del modenese.
Esattamente cosa facevano i suoi?
I miei esportavano tessuti all’estero,io ho ampliato l’azienda di famiglia fondando una filanda e commerciando direttamente con Londra.Anzi sono andato a vivere per un periodo nella capitale inglese e lì ho avuto modo di
incontrare molti esuli italiani con i quali ho allacciato ottimi rapporti e grazie a loro,grazie alle sofferenze che mi hanno trasmesso e all’Italia unita che volevano far nascere,ho deciso che anche io avrei dovuto fare qualcosa.
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Ci pensavo ogni giorno, per voi che vivete nella libertà(soprattutto grazie a noi) è semplice
pensare ciò, noi invece la libertà la sognavamo e non potevamo viverla , per noi uomini
risorgimentali era diventata come un sogno da realizzare al più presto. A me non mancava niente, come ho detto ero benestante, era la
libertà la cosa che desideravo di più. La mia vita anche se persa sarebbe servita proprio a questo,
far vivere le popolazioni future nella libertà.
Lei sapeva benissimo che erano periodi bui e pericolosi per voi insorti e i
tradimenti erano all’ordine del giorno, in pratica si rischiava la vita, non ha mai
pensato a ciò? 6
Come dicevo,grazie a queste persone conosciute a Londra e alla mia disponibilità di denaro sono
riuscito ad organizzare diverse insurrezioni in varie città. Avevo, con i miei compagni, uno scopo
preciso: cacciare gli stranieri, far diventare Roma capitale e dare
all’Italia unità e indipendenza che da troppo tempo le mancavano.
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Ero convinto di avere dalla mia parte anche
Francesco IV oltre a tutti i miei amici insorti,
invece lui imi ha usato proprio per scoprire
cosa volessimo fare e tutti i nomi dei
cospiratori. 7
Ti consideri un eroe? 9
E’ ancora amareggiato? 8
Arrivederci! È tutto per oggi dal Paradiso! Alla prossima!
Com’è andata a finire? 7
Amareggiato no, forse deluso, alla fine come sapete sono stato preso ed impiccato il 26 Maggio del 1831,avevo l’età di Cristo e tutta la vita davanti, ma non mi pento di ciò che ho
provato a fare e cercato di cambiare. Se sei qui ad intervistarmi e lo fai liberamente senza porti vincoli sulle
domande forse un po’ lo devi anche ammettere . 8
Un eroe no, però,posso sicuramente considerarmi un italiano. 9
Rispetto al periodo in cui
viviamo il suo tempo era
diverso ?
Come erano i ragazzi dei suoi
tempi rispetto a quelli di oggi?
Questo secondo lei a cosa
è dovuto?
Goffredo Mameli:
Si, abbastanza.
Beh, i ragazzi di oggi sono
molto più svogliati e
insoddisfatti e con pochi
progetti per il futuro.
Forse perché i ragazzi di
oggi sono nati in una
nazione libera e unita.
Secondo lei i ragazzi di oggi
cosa dovrebbero fare per far si
che la nostra nazione resti
unita e forte?
Inizialmente dovrebbero
imparare a pensare al loro
futuro e quello dei loro figli in
modo da realizzarsi come
giusto che sia.
Lei cosa spera per “Il
Domani”?
Spero, ci saranno delle
persone che avranno le
stesse mie idee e
intensioni e che faranno
ciò che ho fatto io.
Lei si ritiene un
“EROE”?
Io mi ritengo un uomo che
ha fatto del bene per la
nostra nazione e avendo la
possibilità di continuarne a
fare.
Anna e Rebecca
BUONASERA A TUTTI I TELESPETTATORI
OGGI INTERVISTEREMO IN DIRETTA DAL REGNO SABAUDO
CAMILLO BENSO CONTE DI CAVOUR
Signor Conte, vorrei
chiederle nonostante il
suo
potere è rimasto sempre
se stesso???? Il mio potere
non ha influito
sul mio
comportament
o con gli altri e
soprattutto
nelle mie
decisioni
Quando ha pensato di far partecipare il Piemonte nella guerra
di Crimea nel 1854 alleatosi con la Francia, Gran Bretagna e
Turchia, così che poteva sedersi nel tavolo delle trattative di
pace ed esporre i problemi dell’Italia per diventare unita, che
cosa ha provato?
Ho provato un’ emozione fortissima ero
completamente soddisfatto del mio lavoro perché
sarebbe stato il primo passo verso l’unificazione
d’Italia
Se le avessero tolto il
potere
che cosa avrebbe fatto??
Avrei combattuto per riaverlo
Perché era la cosa più importante
che avevo
Se avesse avuto un figlio maschio gli avrebbe fatto
prendere il suo potere oppure lo avrebbe lasciato decidere
da solo?
Prima lo avrei fatto studiare, e se avesse
avuto abbastanza esperienza e se
gli fosse piaciuta la politica ma
soprattutto se fosse stato disposto a
mettere in gioco la vita per
il Paese si, gli avrei ceduto il mio posto.
Quando Papa Pio IX non accettò di cedere
Roma, che
cosa ha pensato?
Sono rimasto deluso
perché è come se non
fossi riuscito più a
fare il mio lavoro però
dopo ho superato
questo momento.
Come mai ha lasciato
l’esercito, non si trovava
bene?
Certo, mi trovavo benissimo ma non mi
piaceva la vita militare avevo più
idee politiche, volevo portare un’ unità in
quella che poi si sarebbe
chiamata Italia.
Tutti dicono che lei è un eroe in un certo senso ha dato
inizio all’ unificazione, ma lei si sente un eroe?
La coscienza nazionale è l'insieme di
sentimenti, la condivisione di valori, fare
qualcosa insieme per raggiungere
obiettivi comuni, la solidarietà nazionale,
la partecipazione attiva e collettiva alla
società del nostro paese.
L’amor di patria è un forte affetto nei
confronti della patria, un profondo
attaccamento alla propria terra, un
sentimento che porta ad agire
per la soddisfazione di se stessi e della
propria nazione Alice e Jessica
Saverio e Benedetta ci hanno proposto un loro esperimento
Cliccate sull’immagine e ascoltate la loro intervista
Perché venni presto conquistato dallo
spirito patriottico e in quel momento c’era
bisogno di giovani che lottassero per
liberare l’Italia.
Del suo talento letterario ci
restano solo le parole del nostro
inno nazionale,
come mai?
Quindi ha abbandonato volentieri la
letteratura per mettersi al
servizio della
Patria?
Lo rifarei ancora oggi, perché ho avuto la
fortuna di conoscere persone che hanno
creduto fortemente all’ Unità d’ Italia, tra
cui Giuseppe Garibaldi.
Che persona era Garibaldi?
Ho avuto l’ onore di essere arruolato nel suo esercito e posso dire che è un grande
eroe.
Lei non si sente un eroe?
E’ sempre la storia che attribuisce gli
onori, penso però che nel 1848, ce ne erano
tanti di eroi.
A chi si riferisce?
A tutti i giovani che hanno perso la vita per la Patria e che
oggi non ricorda più nessuno.
Elisabetta
Buon giorno a tutti, oggi parleremo di
una cosa davvero strana …. Abbiamo
stipulato un accordo con la N.A.S.A.
che ci ha lasciato utilizzare la
macchina del tempo per un giorno …
e il nostro inviato Wilfred Ousuamadi è
andato nel lontano 3 Giugno 1857,
Willy a te la linea …. Ci sei Willy … un
interferenza spazio temporale … ok
ristabilito il collegamento … sta a te
Willy ……..
Si, buon giorno Giuseppe sono arrivato a
Sapri … è stato un viaggio lungo e duro
sono qui per intervistare un nostro
patriota che arriverà 5-4-3-2-1…eccolo
come previsto.
Signor Pisacane, scusi, può
concederci qualche minuto ?
Cos’è carnevale ?
Come vi siete vestiti ?
Stiamo a Sapri non a Venezia ?
Siamo arrivati dal futuro
per intervistarla.
Cosa ha progettato per la
questione meridionale ?
Sarà dura ma quella è la mia cospirazione. E
io, anzi noi, aspiriamo a portarla a
compimento.
Tutta la patria pensa a ricostruire questa
“buca”.
Da dove viene tutta questa
sicurezza?
L’ amore per la patria che mi dà una
scossa di energia che mi accende come
una candela e non mi fa smettere di
pensare alla forma perfetta di nazione ….
Okok …. aspetti un attimo
signor Pisacane ...
Willy c’è qualche domanda dallo studio
…
Enrico vorrebbe chiedere a
Pisacane cosa sta provando in
questo tempo …
E Carla chiede cosa sta provando
per la patria …
Signor Pisacane ha sentito cosa le
chiedono ?
Chi ti chiede cosa ?
Qui ci siamo solo io e te…
Lunga storia…
Cosa sta provando in
questo momento ?
Non è una domanda che può avere una
risposta appropriata … L’ emozione è
indescrivibile … è davvero forte ...
E per la patria ?
I miei sforzi si sono si sono diretti al
compimento di una cospirazione …..io non
ho che la mia vita da sacrificare a quello
scopo e, in questo sacrificio, non esito punto.
Viva l’ Italia viva la Repubblica!
Questi sono passi citati nel suo
libro, vero ?.....ah no ancora
non l’ ha scritto …
Cosa ti spinge a questa lotta ?
Il fatto è che ritengo impensabile la
condizione del popolo italiano.
Ritengo che l’uomo nasca libero e debba
morire libero.
Una risposta di grande valore
e di grande volontà patriottica
…
Allora io la ringrazio signor
Pisacane e le auguro una felice
lotta …
Grazie a lei … cerca un ospitazione per la
cena ? Io sono solo oggi …
Se non le dispiace per
me va bene … ok
arrivederci Giuseppe a
voi studio … ;-)
Grazie Willy e grazie
Pisacane …. Ora è tutto …
ci vediamo al TG delle 20..
Il duca Carlo Pisacane di San Giovanni (Napoli, 22 agosto 1918 – Sanza 2
luglio 1857) è stato un Rivoluzionario e patriota italiano. Partecipò
attivamente all'impresa della Repubblica Romana ed è celebre soprattutto
per il tentativo di rivolta che iniziò con lo sbarco a Sapri e che fu represso
nel sangue a Sanza.
Lavori realizzati dagli alunni della
Classe IIIA
Scuola Media di Affile (Rm)
Prof .ssa Simona Martini
Incontro con il passato
Intervista ad un eroe
del Risorgimento