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Anno scolastico 2014/2015
Documento finale del Consiglio di Classe5^ TSR serale
Indirizzo: Tecnico della Ristorazione
Composizione del Consiglio di Classe:
Docente Materia/e Firma docente Anna Maria Agresta Italiano Anna Maria Filippelli Storia Lafargue Nelly Francese Anna Trombetta Inglese Stefano De Raco Sala bar Corrado Viva Economia E Gestione Aziende
Ristorative
Franco Laudanna Del Guerra Matematica Alessio Sublimi
Alimenti e alimentazione
Stefano Rizzo Ristorazione Ezio Didonna Ed. Fisica Nicola Pistolesi Religione
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof. Salvatore Caruso
Agenzia Formativa Certificata “IPSSAR G. Matteotti” Cert. N. 627 Norma UNI EN ISO 9001:2008
Attività: Progettazione e realizzazione di progetti di formazione e orientamento
ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER I SERVIZI
ALBERGHIERI E DELLA RISTORAZIONE
GIACOMO MATTEOTTI Via Garibaldi 194,56124 PISA tel. 05094101 – fax 050941031 CF 80006210506
sito web: www.matteotti.it, email: pirh01000d@istruzione.it;pirh01000d@pec.istruzione.it
PROFILO PROFESSIONALE DELL’INDIRIZZO DI STUDIO
TECNICO DELLA RISTORAZIONE
È una figura professionale che può operare in qualsiasi azienda della ristorazione con competenze
flessibili ed adattabili derivanti dall’acquisizione di buone capacità organizzative, comunicative e
gestionali e dalla padronanza di due lingue straniere.
Profilo professionale in termini di conoscenze (sapere). Lo studente possiede:
una solida cultura di base fondata sulle discipline umanistiche e scientifiche dell’area comune,
conoscenze approfondite sulla dinamica dei valori significativi per la gestione aziendale,
buona padronanza del lessico di base e specifico in lingua inglese e francese (o tedesco)
Profilo professionale in termini di competenze (saper fare). Lo studente è in grado di:
operare efficacemente nelle aree gestionali contabile, amministrativa e organizzativa della
azienda ristorativa, gestendo e motivando il personale.
coordinare e controllare tutte le fasi del ciclo di produzione.
dialogare con clienti e fornitori rappresentando l’azienda all’esterno.
Profilo professionale in termini di capacità (saper essere).
Lo studente sa orientarsi in situazioni complesse e pervenire a soluzioni coerenti.
PRESENTAZIONE DELLA CLASSE
La classe V del corso di tecnico della ristorazione è composta da 16 alunni, 7 femmine e 9 maschi.
Nel corso degli anni il gruppo ha subito variazioni rispetto al numero dei suoi componenti: infatti
solo due di loro hanno frequentato il nostro corso serale a partire dal primo anno; tutti gli altri
invece provengono da percorsi scolastici diversi. Tra quelli che risultano attualmente iscritti, ce n’è
uno che non ha mai frequentato. Il fatto che alcuni studenti siano lavoratori quasi a tempo pieno ha
talvolta causato discontinuità nella partecipazione alle attività scolastiche. Il programma
ministeriale è stato comunque svolto, per tutte le discipline, secondo quanto previsto dagli obiettivi
documentati nella programmazione annuale e sono state realizzate verifiche periodiche sia scritte
che orali, sempre secondo programmazione. Il diverso ambiente socio-culturale di provenienza e
l’impegno alterno profuso nello studio hanno indubbiamente determinato risultati finali non sempre
omogenei. In sintesi i livelli di apprendimento raggiunti sono però mediamente più che sufficienti;
un terzo della classe ha infatti raggiunto risultati più che buoni, sia nelle materie professionali che
nelle cosiddette discipline di “area comune”.
SINTESI DEL PERCORSO FORMATIVO
a) Area istituzionale
Tempi scolastici
Materie N° ore svolte N° ore da svolgere
Italiano 100 20
Storia 52 10
Francese 60 12
Inglese 64 10
Sala bar 50 12
Economia e Gestione Aziende Ristorative 123 22
Educazione Fisica 52 10
Matematica 70 15
Ristorazione 112 16
Alimentazione 77 15
Religione 25 5
b) Alternanza Scuola lavoro
Il gruppo classe ha svolto proficuamente le ore di stage secondo il criterio della :riduzione al 50%
delle 66 ore annuali per gli studenti lavoratori, indipendentemente dal proprio ambito lavorativo.
Con riferimento alle finalità dell’alternanza ( Art. 2 D.L. 15.04.2005),l’adulto lavoratore ha già
infatti nel suo percorso personale l’esperienza pratica necessaria per orientarsi nel mondo del lavoro
Si osserva infine che avviene il riconoscimento del credito lavorativo per gli studenti già impiegati
nel settore specifico, per i quali si deve in effetti ritenere già espletato il diritto dovere
dell’alternanza, analogamente a quanto avviene per il contratto di apprendistato.
Elementi caratterizzanti il progetto sono:
1) Trasferire le conoscenze e le competenze scolastiche nella pratica operativa aziendale.
2) Integrare l’impresa nel processo di formazione,attraverso la progettazione,la valutazione, la
certificazione delle competenze acquisite.
Gli obiettivi:
costruire un sistema stabile di rapporti fra la scuola e il mondo del lavoro
proporre la cultura del lavoro e dell’imprenditorialità
creare una nuova modalità didattica attraverso esperienze in specifiche realtà di lavoro
facilitare le scelte di orientamento dei giovani adulti non ancora inseriti nel mondo del
lavoro e favorire la formazione di professionalità diverse negli adulti già occupati
promuovere l’opportunità di acquisire conoscenze, competenze ed abilità partendo da
problemi concreti e contestualizzati
consentire all’allievo di utilizzare le conoscenze e competenze acquisite in ambito
scolastico.
Apprendere mediante esperienze di lavoro
Arricchire la formazione acquisita
Le finalità:
promuovere lo sviluppo di attitudini mentali rivolte alla soluzione di problemi ed alla
valutazione di esperienze di processo,
promuovere l’applicazione di metodologie didattiche innovative in stretta collaborazione tra
l’Istituzione scolastica, il sistema delle imprese e gli Enti che operano nel territorio
promuovere l’acquisizione di competenze di base e professionali
orientare la progettazione delle attività didattiche e l’uso delle tecnologie, in rapporto al
contesto territoriale di riferimento;
qualificare attraverso lo sviluppo di conoscenze, competenze ed esperienze, la preparazione
per l’ingresso nel mondo del lavoro
sviluppare attitudini alla cooperazione e promuovere la sensibilizzazione all’etica negli
affari
acquisire capacità professionali spendibili.
I settori dell’attività di Tirocinio
Tutte le strutture operanti nel settore della ristorazione, compresi esercizi commerciali come bar e
pasticcerie.
Obiettivi mediamente raggiunti
I tutor hanno, in generale, fatto osservare che la partecipazione, la capacità e l’impegno all’attività è
stata molto buona.
Valutazione:
Schede di autovalutazione degli studenti
Giudizio dell’azienda
Relazione tutor scolastico
Nel fascicolo di ogni alunno sono allegati:
a) Il libretto personale di attività scuola lavoro
b) La valutazione sull’attività scuola lavoro
c) L’attività di stage
OBIETTIVI TRASVERSALI CONSEGUITI
(educativi, socio-affettivi, comportamentali)
AREA SOCIO-AFFETTIVA
Consolidamento della capacità di autovalutazione
Promozione della partecipazione attiva degli studenti alla vita della classe e all’attività didattica
Consolidamento della capacità di mettere in pratica all’interno del gruppo classe quei valori
universalmente condivisi, quali il rispetto delle opinioni altrui e la valorizzazione dei contributi
e degli spazi di ogni singolo alunno.
AREA COGNITIVA
Conoscenza degli aspetti più significativi degli argomenti trattati
Capacità di applicare principi e regole
Consolidamento delle competenze comunicative e dell’uso della terminologia specifica delle
varie discipline
Consolidamento delle capacità di lavoro autonomo
Consolidamento delle capacità logiche e di rielaborazione personale e di collegamento dei
contenuti didattici.
METODOLOGIA ADOTTATA DAL CONSIGLIO DI CLASSE PER
L’ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI TRASVERSALI
Tutti i docenti, consapevoli delle difficoltà insite nel corso serale, hanno adottato una metodologia
di insegnamento che tenesse conto delle esigenze degli alunni. Per quanto attiene l’area socio-
affettiva, il C.d.C. ha costantemente cercato di valorizzare la disponibilità alla collaborazione degli
studenti, affinché il gruppo classe ritrovasse anche al suo interno le risorse utili al superamento
degli ostacoli incontrati in itinere nel percorso didattico.
Per quanto riguarda l’area cognitiva, data la limitata disponibilità di tempo degli studenti
lavoratori, il C.d.C. ha proposto attività di consolidamento di conoscenze, competenze e capacità,
utilizzando anche la metodologia del lavoro di gruppo e avendo come punto di riferimento
costante i collegamenti interdisciplinari possibili.
VERIFICHE E SIMULAZIONI D’ESAME
Le tipologie utilizzate per le verifiche sono state prove strutturate, testi semistrutturati e non
strutturati.
Per la simulazione della terza prova è stata adottata la tipologia B / C con 8 quesiti a risposta
aperta e 16 quesiti a risposta chiusa. In fondo al documento sono presenti le griglie delle materie
di tutte le simulazioni eseguite.
Allegati al documento del C.d.C.:
TESTI SIMULAZIONE PRIMA PROVA E RELATIVA GRIGLIA DI VALUTAZIONE
TESTI SIMULAZIONE SECONDA PROVA E RELATIVA GRIGLIA DI VALUTAZIONE
TESTI SIMULAZIONE TERZA PROVA E RELATIVA GRIGLIA DI VALUTAZIONE
Considerate le esperienze pregresse relativamente alla simulazione del colloquio che comporta un
notevole dispendio di tempo e implica uno stress emotivo aggiuntivo per gli studenti, il C. d. C. non
ritiene opportuno prevedere questa simulazione; svolgerà invece attività di completamento e
consolidamento degli obiettivi delle singole discipline, come indicato dai docenti.
ITALIANO
Prof.ssa Anna Maria Agresta
Obiettivi didattici generali raggiunti
Conoscenze
Il gruppo-classe ha raggiunto, in generale, un livello di conoscenze adeguato alle loro potenzialità
ed ai contenuti disciplinari proposti.
Il programma è stato svolto secondo quanto previsto dalla programmazione di inizio anno. Inoltre è
stato possibile approfondire i contenuti di alcuni testi dei principali esponenti della cultura otto-
novecentesca. I temi e le loro contestualizzazioni, le produzioni in prosa (anche in lettura integrale)
e in poesia sono state analizzate, commentate e discusse grazie all’ ampia partecipazione della
classe.
Competenze
La classe ha ben rielaborato le conoscenze acquisite raggiungendo un discreto livello di
competenze. Questa ha inoltre dimostrato di saper comprendere adeguatamente i testi, di essere in
grado di individuare gli elementi caratterizzanti la poetica e la elaborazione culturale degli autori, di
saper cogliere le relazioni tra testi inserendoli nei contesti storico-culturali pertinenti all’epoca,
ricorrendo alle categorie concettuali relative alla letteratura, apprese nel corso degli studi.
Capacità
Gli studenti hanno dimostrato di essere in grado di analizzare i testi e i suoi contenuti, nonché di
sintetizzare gli stessi in modo accurato ed articolato. Su alcuni temi, in particolare sulle letteratura
del primo Novecento, ho potuto riscontrare una maggiore attenzione da parte del gruppo classe che
si è attivato secondo una migliore rielaborazione personale.
Ho accertato inoltre che, rispetto all’inizio dell’anno, il livello di correttezza morfo-sintattica e la
padronanza linguistica sia scritta che orale sono significativamente migliorate.
Elaborazione scritta
La classe si è molto impegnata nell’affinamento della rielaborazione scritta. Le verifiche sono state
impostate sulle tipologie testuali del saggio breve, utilizzando materiale fornito dal Ministero per gli
esami di Stato. I risultati raggiunti sono stati più che buoni.
MODULO 1-L’ETÀ DEL POSITIVISMO: NATURALISMO E VERISMO
Giovanni Verga: cenni biografici, contestualizzazione storica e culturale
Lettura di “Nedda”
Da “I Malavoglia”:
La prefazione: il mondo dei “vinti”
La questione dei lupini
La famiglia Malavoglia
L’abbandono di Ntoni.
L’ultimo Addio.
Le tecnica dello straniamento
Da “Mastro Don Gesualdo”, cenni sulla trama
Da “Vita dei campi”
Rosso Malpelo
Da “Novelle rusticane”
La roba
MODULO2-IL PRIMO NOVECENTO:ASPETTI STORICI, CULTURALI E LETTERARI.
La figura dell’intellettuale tra il 1800 e il 1900;
Luigi Pirandello: da “Novelle per un anno”, lettura, analisi, comprensione di:
Il treno ha fischiato
La signora Frola e il signor Ponza, suo genero
C’è qualcuno che ride
“Il fu Mattia Pascal”, cenni sulla trama
Analisi del saggio“L’Umorismo”
Lettura integrale di “Così è se vi pare
MODULO 3-ITALO SVEVO: UN APPROCCIO FREUDIANO ALLA LETTERATURA.
NASCITA DELL’EROE-INETTO
Da “La coscienza di Zeno” lettura di:
Prefazione
Preambolo
La morte del padre
Uno strano matrimonio
“L’ho finita con la psicanalisi” (parte finale)
Letture integrali di:
F.Kafka, “La Metamorfosi”
R.L. Stevenson, “ Lo strano caso del dr Jekyll e mr Hyde”
O. Wilde “ Il ritratto di Dorian Gray”
MODULO 4-POESIA E LETTERATURA DEL 900 E LA ROTTURA CON LA
TRADIZIONE
Giovanni Pascoli: le profondità e le oscurità dell’anima apparentemente celate dietro il linguaggio
delle “piccole cose”
Da “Myricae”:
Lavandare
X agosto
Da “I Canti di Castelvecchio”:
Il gelsomino notturno;
Giuseppe Ungaretti:
cenni sulla vita,contesto storico;
Da :”L’Allegria”:
Veglia;
San Martino del Carso;
Sono una creatura
Eugenio Montale:
cenni sulla vita, contesto storico;
Da “Ossi di Seppia”:
Meriggiare pallido e assorto
Spesso il male di vivere ho incontrato
Forse un mattino andando.
Umberto Saba:
cenni sulla vita, contesto storico;
Da “Il Canzoniere”
A mia moglie
METODI ADOTTATI NEL PERCORSO DI
INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO
Per ognuno dei moduli è stato presentato il contesto storico-culturale, la corrente letteraria di
riferimento, la linea tematica specifica di ogni autore.
Sono stati letti molti estratti dalle opere letterarie più importanti. Alla lettura è sempre seguita
un’analisi unitamente all’interpretazione dei brani selezionati ed affrontati in classe.
E’ stato necessario rafforzare l’esercizio dell’elaborazione scritta, affinché fossero affinate le
capacità di costruzione sintattica e di argomentazione.
La partecipazione e l’interesse sono stati sempre costanti e ciò ha permesso, nonostante le difficoltà
organizzative relative allo studio domestico, un buon coinvolgimento del gruppo e, di conseguenza,
una buona rielaborazione critica.
VERIFICHE E VALUTAZIONE
Per le valutazioni si è adottato il sistema delle verifiche orali individuali e collettive, strutturate e
semistrutturate.
Le prove scritte sono consistite in temi di ordine generale, testi argomentativi, tipologie di saggio
breve, analisi di testi letterari.
Si allegano al documento, le griglie di valutazione.
STORIA
Prof.ssa Anna Maria Filippelli
Obiettivi didattici generali raggiunti
Conoscenze
Sono state acquisite conoscenze sulle caratteristiche generali dell’epoca otto-novecentesca rispetto
al loro profilo storico culturale. Nello specifico, si sono apprese conoscenze storiche fondamentali,
approfonditi e commentati i principali concetti storiografici.
Competenze
Gli studenti, allo stato attuale, sono in grado di riconoscere gli elementi fondanti del ventesimo
secolo riuscendolo ad interpretare dal punto di vista storico e culturale.
Capacità
E’ stata acquisita la capacità di individuare i caratteri salienti dell’epoca contemporanea e gli eventi
determinanti il mondo attuale.
Il Risorgimento italiano e L’Unità di Italia
Il ciclo espansivo tra l’800 e il 900 (sintesi)
L’ età d’oro dello stato nazione (sintesi)
Giolitti e l’Italia nel primo Novecento
La prima guerra mondiale
La Rivoluzione Russa
L’età dei totalitarismi: fascismo e nazismo
Il New deal e la crisi economica tra le due guerre
La guerra civile in Spagna
La seconda guerra mondiale
La guerra fredda (sintesi)
L’Italia nel dopoguerra (sintesi)
L’Italia nel mondo globale (sintesi)
Metodi adottati e strumenti utilizzati nel percorso di insegnamento/apprendimento
Durante la lezione si sono spesso sviluppati, grazie alla vivace partecipazione del gruppo-classe,
dibattiti, discussioni e riflessioni collettive.
Verifiche e valutazione
Durante lo svolgimento di ogni modulo, sono state effettuate attraverso confronti e riflessioni in
classe. La valutazione del gruppo è stata effettuata agli interventi, all’impegno e alla presenza
costante durante le lezioni. Ho potuto così verificare il raggiungimento degli obiettivi cognitivi
prefissati.
FRANCESE
Prof.ssa Nelly Lafargue
OBIETTIVI GENERALI MEDIAMENTE RAGGIUNTI
Gli studenti complessivamente sono in grado di usare la lingua come veicolo di comunicazione in
situazioni di vita quotidiana di media difficoltà. Una buona parte dei discenti ha migliorato il livello
di comprensione e produzione di linguaggi specifici relativi all’indirizzo di studio mentre per
qualche alunno la produzione, sia orale che scritta, risulta ancora difficoltosa.
Il lavoro svolto ha mirato, comunque, principalmente al potenziamento di capacità espressive e gli
obiettivi mediamente raggiunti sono i seguenti:
comprendere la lingua in modo adeguato in relazione alle situazioni proprie dell’ambito
professionale specifico;
usare la lingua in modo sufficientemente comprensibile, utilizzando strutture e lessico
semplici, inerenti all’ambito ristorativo per i principali scopi comunicativi ed operativi;
acquisire conoscenze culturali nell'ambito della ristorazione francese;
L’attività in classe si è quindi concentrata sulla produzione in lingua con lo scopo di migliorare la
fluidità espressiva e la correttezza formale. L'uso della LIM è stato fondamentale per lavorare sulla
comprensione orale.
OBIETTIVI SPECIFICI
Gli alunni conoscono (conoscenze):
gli elementi essenziali della grammatica e della sintassi francese per potersi
esprimere in maniera formalmente abbastanza corretta e comprensibile;
i caratteri distintivi della cucina tradizionale e delle nuove tendenze della
ristorazione;
i principi della vinificazione;
i rischi legati alla conservazione degli alimenti e all'alimentazione in generale;
le varie diete alimentari;
le abitudini alimentari dei francesi
Sono in grado di (competenze):
comprendere testi scritti in francese, coglierne i concetti principali e trovarvi
informazioni;
utilizzare la lingua francese anche se con qualche errore formale in ambito
quotidiano e professionale;
comprendere i punti chiave di argomenti familiari e nell'ambito ristorativo;
leggere e capire un testo su argomenti relativi alla vita professionale;
produrre un testo semplice relativo ad argomenti nel campo di specializzazione;
Hanno la capacità di:
utilizzare la lingua per riferire gli argomenti trattati;
analizzare testi semplici scritti e orali ;
comprendere concetti chiave ;
METODI ADOTTATI E STRUMENTI UTILIZZATI NEL PERCORSO DI
INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO
Metodi adottati: Lezione frontale, lezione partecipata, lavoro individuale e di gruppo, elaborazione
de mappe concettuali.
Partendo dalla presentazione di testi scritti (spesso autentici) se ne è stimolata la lettura e la
comprensione attraverso la discussione sul testo (alternando la lingua straniera all’italiano). La
comprensione è stata facilitata con l’uso di sinonimi e parafrasi da parte dell’insegnante, ma anche
ricorrendo a spiegazioni in italiano volte all’acquisizione di tecniche di comprensione e produzione
(con riflessioni sulla lingua). I testi di comprensione sono stati accompagnati da esercizi di
completamento e da domande chiuse o aperte. La produzione orale e scritta è stata sollecitata
attraverso l’elaborazione di mappe concettuali, la riorganizzazione e la rielaborazione dei testi
proposti o domande aperte. I testi sono stati scelti con lo scopo di acquisire delle conoscenze sul
mondo della ristorazione francese attuale, per questa ragione la classe ha lavorato su testi sovente
autentici (soprattutto audio). Inoltre, la comprensione e la produzione orale sono state esercitate
visionando video i quali sono stati sfruttati con attività diversificate per ampliare il bagaglio
lessicale e sviluppare l'autonomia espressiva.
Strumenti utilizzati: libro di testo, materiale fotocopiato autentico, documenti audio-visivi, LIM.
La metodologia è stata diversificata secondo gli argomenti e delle risposte della classe. In ogni caso
è stata concentrata sui bisogni degli alunni.
VERIFICHE E VALUTAZIONE
Al temine dei moduli, o di parte di essi, sono state somministrate prove di verifica scritte, in genere
semi-strutturate, con varie tipologie di esercizi ad ognuno dei quali era assegnato un dato punteggio.
Dette tipologie comprendevano:
-quesiti a risposta multipla
-quesiti a risposta singola
-quesiti vero/falso
Alcune prove a domande aperte hanno permesso di verificare i contenuti acquisiti e l’espressione
(padronanza delle strutture linguistiche e lessicali, capacità di rielaborazione personale).
Le prove scritte erano volte a verificare i livelli di comprensione e produzione scritta.
La produzione e l’espressione orale sono state valutate tramite interrogazioni orali e durante gli
interventi diretti degli alunni o l'esposizione di lavoro realizzato in gruppo.
La valutazione finale ha tenuto conto del raggiungimento degli obiettivi, ma anche dei livelli di
partenza, dei progressi conseguiti e dell’impegno dimostrato da ciascun alunno durante il percorso
di apprendimento.
I livelli di sufficienza sono stati identificati sulla base di:
-conoscenza essenziale dei contenuti;
-comprensione globale di testi scritti e messaggi orali di difficoltà intermedia dal punto di vista
linguistico e testuale;
-esposizione comprensibile, anche se semplice e con qualche errore formale.
CONTENUTI
Il libro di testo è: "Superbe! Restauration: cuisine et service" di Christine Duvallier, Edizioni
Pierre Bordas & fils-ELI
È stato utilizzato del materiale autentico (riviste, siti web on line, dépliants...)
Modulo 0: Conoscenze linguistiche (6 ore)
Recupero e fissazione delle strutture grammaticali in itinere.
Module 1: Menu, repas et habitudes alimentaires des français (8 ore)
1. 1-La conception du menu
2. 2-Les repas principaux des français
3. 3-La carte des vins et des desserts
4. 4-L'apéro dînatoire
Modulo 2: Les fromages (10 ore)
1-Leurs caractéristiques et leur fabrication
2-Le mariage des fromages et le plateau
Modulo 3: L'alimentation et la sécurité (20 ore)
5. 1-Les infections et les intoxications alimentaires
6. 2-Les risques et mesures préventives contre la contamination des aliments
7. 3-Les produits bio
8. 4-Les O.G.M.
Modulo 4: Les régimes et la santé (25 ore)
9. 1-Le P.N.N.S
10. 2-Le régime méditerranéen
11. 3-La pyramide alimentaire
12. 4-Les régimes alternatifs
Modulo 5: Le vin (25 ore)
13. 1-La composition du raisin
14. 2-La vinification et l'élaboration du vin
15. 3-La champagnisation
16. 4-La dégustation des vin et leur mariage avec les
fromages (da svolgere in collaborazione con l'insegnante di sala bar e la presenza di un
sommelier; 3 ore)
LINGUA E CIVILTÀ INGLESE
Prof.ssa ANNA TROMBETTA
OBIETTIVI GENERALI MEDIAMENTE RAGGIUNTI
Il mio lavoro nella classe si è focalizzato sulla comprensione globale di messaggi orali e di testi
scritti e sulla produzione orale, puntando sulla capacità di produrre frasi semplici ma comprensibili
e funzionali alla situazione data. Alcuni studenti si esprimono tuttavia ancora con lentezza e
difficoltà lessicale e sintattica, pur mostrando miglioramenti rispetto ai livelli di partenza, poiché
non hanno colmato le lacune di base, soprattutto per problemi di frequenza dovuti a motivi
lavorativi o personali. In generale, pur interessandosi agli argomenti, scelti seguendo le loro
indicazioni per un maggior collegamento con le altre discipline, gli studenti non hanno mostrato una
partecipazione molto attiva, essendo piuttosto timorosi ed insicuri nell'espressione orale, anche
quando avrebbero conoscenze ed abilità adeguate alla situazione.
Gli obiettivi mediamente raggiunti sono i seguenti:
comprendere la lingua, sia scritta che orale in modo adeguato in relazione a situazioni di media
difficoltà proprie dell’ambito professionale specifico.
usare la lingua in modo sufficientemente comprensibile, pur utilizzando strutture e lessico
semplici, per parlare della propria esperienza scolastica e lavorativa.
OBIETTIVI SPECIFICI
In relazione alla programmazione curricolare sono stati mediamente conseguiti i seguenti obiettivi
in termini di
CONOSCENZE
Gli studenti conoscono
vocaboli ed espressioni di uso quotidiano
vocaboli ed espressioni per creare collegamenti con altre discipline
vocaboli riguardanti il settore professionale specifico
COMPETENZE
Gli studenti sono in grado di
comprendere testi scritti in inglese, coglierne i concetti principali e trovarvi informazioni,
aiutandosi con il dizionario
relazionare sinteticamente sui principali contenuti degli argomenti trattati
interagire su argomenti di cultura generale e professionali
CAPACITA’ Gli studenti hanno la capacità di
utilizzare la lingua per riferire gli argomenti trattati
organizzare le conoscenze acquisite in modo coerente
utilizzare i contributi di altre discipline per effettuare semplici collegamenti
METODI ADOTTATI E STRUMENTI UTILIZZATI NEL PERCORSO DI
INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO
Si è prevalentemente fatto uso di lezioni partecipate, facendo poi lavorare talvolta in coppie o
piccoli gruppi. Il lavoro si è focalizzato sulla lettura e la comprensione di testi scritti, ricorrendo
spesso a spiegazioni in italiano e alla traduzione, per una riflessione più articolata sui contenuti.
Gli argomenti sono stati sempre introdotti da letture e sfruttati con attività diversificate a seconda
della tipologia, mirate ad ampliare il bagaglio lessicale e a sviluppare l’ autonomia espositiva. I testi
sono stati accompagnati da esercizi di completamento, domande chiuse e aperte, mentre la
produzione orale è stata sollecitata attraverso la riorganizzazione e rielaborazione dei testi proposti
a partire da tabelle, griglie o domande aperte ed esercizi di ascolto.
VERIFICHE E VALUTAZIONE
Sono state effettuate prove di verifica scritte, in genere semi-strutturate, con varie tipologie di
esercizi. Data la somma dei punti ottenuta, la sufficienza è stata fissata con il 60% delle risposte
corrette. Tipologie di esercizi:
scelta multipla
vero falso
quesiti a risposta singola
Le verifiche orali hanno accertato le conoscenze e il grado di competenza comunicativa, nonché la
capacità di organizzare un semplice discorso di presentazione delle proprie esperienze, in vista
dell'esame orale.
La valutazione finale ha tenuto conto del raggiungimento degli obiettivi, ma anche dei livelli di
partenza, dei progressi conseguiti e dell’impegno dimostrato durante il percorso di apprendimento. I
livelli di sufficienza sono stati individuati sulla base di
-conoscenza essenziale dei contenuti
-comprensione globale di testi scritti e messaggi orali abbastanza semplici dal punto di vista
linguistico e testuale
-esposizione comprensibile, anche se semplice e con qualche errore formale.
CONTENUTI
Testo in uso: Cibelli D'Avino Cook Book Club Up CLITT
Module 1 Diet and Nutrition
obiettivi: riflettere sul concetto di dieta
The Eatwell plate (fotocopia da Excellent, ELI)
Module 2 The Olive Oil world
obiettivi: conoscere le caratteristiche dell'olio , i diversi termini usati per la sua
commercializzazione e il processo di produzione
A few drops of liquid gold
Types of olive oil
Olive oil production steps
Step-by-step procedure
The art of olive oil tasting ( the elements of the evaluation process)
The label
Module 3 The olive oil route
obiettivi: conoscere alcuni aspetti della realtà italiana dell'olio di oliva
The Italian Gold
Module 4 Food Safety
obiettivi: riflettere sul concetto dei cambiamenti ambientali per quanto riguarda la produzione e il
consumo di cibo, conoscere i principali aspetti della contaminazione
WHO: emerging scenarios
Global environmental change
Bacteria, viruses& food poisoning
Food contamination: the invisible challenge
Module 5 The Sustainable Table
obiettivi: conoscere il concetto di ecosostenibilità applicato alla produzione ed al consumo del cibo
Global food systems vs sustainable food systems
Sustainability*
* in svolgimento
LABORATORIO, ORGANIZZAZIONEE GESTIONE DEI SERVIZI
RISTORATIVI
SALA BAR
Professor Stefano De Raco
OBIETTIVI GENERALI
L’azione didattica svolta in quest’anno scolastico ha teso a contribuire, oltre che a perfezionare e ad
approfondire le abilità e le competenze professionali raggiunte negli anni scolatici precedenti, a
sviluppare le capacità di comprensione, e, conseguentemente, di intervento sui problemi
organizzativi gestionali e programmatori che pongono i servizi ristorativi all’interno delle diverse
tipologie di aziendali oggi operanti nel settore Gli obiettivi perseguiti in quest’anno scolastico.
Purtroppo, il limitato numero di ore settimanali attribuite a questo insegnamento, non consentono
una programmazione laboratoriale tale da consentire un “affinamento” delle competenze
professionale raggiunte nel triennio di qualifica. Di conseguenza l’attività pratica di laboratorio si è
svolta solo nell’ambito dello stage aziendale e in occasione di eventi particolari (banchetti, ecc.).
Con la collaborazione della collega di francese è prevista una degustazione con abbinamento di
formaggi tipicamente francesi e tre tipi di champagne.
OBIETTIVI SPECIFICI
-Conoscono le caratteristiche delle varie forme di ristorazione commerciale ed industriale.
-Conoscono le componenti del menu sia da un punto di vista tecnico contabile-amministrativo
-Conoscono le specifiche riguardanti l’aspetto strutturale dell’azienda ristorativa
-Sono in grado di adeguare l’impianto ristorativo nelle sue zone ed attrezzature alle finalità
dell’azienda
-Conoscono le linee guida per un corretto stoccaggio,mantenimento e conservazione delle derrate
alimentari
-Sono in grado di interpretare ed applicare al caso la normativa riguardante il sistema HACCP e la
sicurezza sui luoghi di lavoro
-Sono in grado di organizzare, almeno relativamente ad uno specifico settore, l’azienda ristorativa
-Conoscono i processi di distribuzione dei pasti, in particolare quelli veicolati
-Sono a conoscenza delle bevande alcoliche ed analcoliche, del metodo di abbinamento dei cibi.
-Conoscono le caratteristiche peculiari di catering e il banqueting
-Sono capaci di programmare e coordinare l’attività ristorativa sia tra reparti che nei riguardi della
clientela
-Pianificare le operazioni assegnate in funzione dei risultati finanziari (budget), commerciali
(piani di marketing) e operativi (definizione del prodotto) prescelti dall’azienda per cui lavorano;
-Dirigere ed organizzare il reparto all’interno del quale operano;
-Gestire e motivare il personale che dirigono (politica del personale, orari di lavoro, ritmi di
produzione);
-Coordinare e controllare tutte le fasi del ciclo di produzione, dal ricevimento della merce all‟uscita
del prodotto finale;
- conoscono la gestione e l offerta del Bar;
CONTENUTI
Ripasso di parte dei contenuti svolti nell’A.S. passato:
IL MONDO DELLA RISTORAZIONE
IGIENE PROFESSIONALE E SICUREZZA SUL LAVORO
LA STRUTTURA RISTORATIVA
Contenuti specifici dell’ultimo anno di corso
MODULO 1: la gestione del servizio, la cucina di sala e la banchettistica
L’organizzazione del lavoro e cenni di gestione aziendale
Il personale di sala
L’organizzazione del lavoro di sala
I costi nell’azienda ristorativa e i prezzi di vendita
L’avvio di un’azienda ristorativa
Il flambage
Lavorare alla lampada
Esempi di ricette
Il banqueting è il catering
Outside banqueting
La vendita del servizio
L’organizzazione dell’evento
L’organizzazione di un banchetto
L’organizzazione del servizio
Tavoli e buffet
Pianificazione del servizio
MODULO 2: I PRODOTTI BEVERAGE, l’ENOLOGIA E ABBINAMENTI
Cenni storici sulla vite e sul vino
La vinificazione
La conservazione del vino
Tipologia di vini
I vini spumanti e lo champagne
Degustazione di tre tipi di champagne
La produzione degli spumanti: il metodo classico e il metodo charmat
I superalcolici e distillati
I liquori
La birra: tipologie
Le bevande analcoliche
MODULO 3: LA GESTIONE DEL BAR
La brigata del bar, la gestione e i prodotti
La gestione del bar
Le bevande analcoliche preparate al bar
La birra
I distillati, i liquori e i cocktail
Le bevande aperitive
Gli amari
I cocktail internazionali
L’offerta dei prodotti food al bar
METODI E STRUMENTI UTILIZZATI NEL PERCORSO FORMATIVO
lezioni frontali e partecipate
discussioni in classe
uso del libro di testo: “SALA E VENDITA”– La scuol@ di enogastronomia.
Autori: Paolo Gentili, Emilio Montefiori, Tommaso Aniballi, Franco TacconcelliCasa
editrice: Edizioni Calderini
uso di fotocopie
consultazione di riviste specializzate e divulgative
schematizzazione di contenuti
studio di casi
visite mostre nazionali ed internazionali
uso di internet
TEMPI E SPAZI
Le lezioni sono state svolte normalmente nelle aule dell’istituto. Per quanto riguarda i tempi, sono
state impiegate 2 ore settimanali come previsto dal programma ministeriale
STRUMENTI E CRITERI DI VALUTAZIONE
Verifiche intermedie e sommative di fine modulo:
test strutturati;
test semistrutturati,
colloqui di verifica.
La valutazione è stata effettuata al fine di verificare oltre alla conoscenza dei contenuti,la
comprensione e l’uso della terminologia specifica, la capacità di organizzare e esporre gli argomenti
e infine il livello di approfondimento e di rielaborazione personale, in accordo con i criteri di
valutazione e secondo la tassonomia riportati nel P.O.F. di istituto.
RECUPERO
In itinere
Il programma effettivamente svolto fino ad oggi copre interamente i primi due moduli
mentre il terzo modulo dovrà essere sviluppato successivamente.
ECONOMIA E GESTIONE DELLE AZIENDE RISTORATIVE Professor CORRADO VIVA
Il quadro orario della classe quinta prevede lo svolgimento di cinque ore settimanali.
OBIETTIVI GENERALI MEDIAMENTE RAGGIUNTI
PARTECIPAZIONE E IMPEGNO La classe dell'indirizzo “alberghiero eno-gastronomico” è composta da 16 alunni.
Pur con le difficoltà tipiche dei corsi serali frequentati da studenti-lavoratori, la maggior parte ha
frequentato con regolarità le lezioni curricolari, partecipando, se non sempre in modo propositivo, il
più delle volte con consapevolezza e adeguato interesse.
I risultati conseguiti sono diversificati, soprattutto in merito all’uso di appropriati registri linguistici
e al livello di acquisizione delle conoscenze.
Alcuni studenti, attraverso una partecipazione abbastanza regolare, hanno raggiunto risultati
discreti; altri meno costanti hanno, comunque, raggiunto gli obiettivi minimi, infine un terzo gruppo
si orienta negli argomenti trattati solo se opportunamente guidato per cui i risultati raggiunti sono
solo modesti.
Per gli alunni con debiti e carenze, ma anche per gli altri, sono state effettuate, in itinere, attività di
recupero e sostegno con le seguenti modalità:
ritorno sugli stessi argomenti con
modalità diverse;
schematizzazione di contenuti per una migliore memorizzazione.
I risultati, nel complesso, non hanno raggiunto le aspettative.
METODO DI STUDIO
Il metodo di studio è stato mediamente mnemonico per la maggior parte degli alunni, tranne quei pochi più
motivati che hanno mostrato una certa capacità di intuito e di analisi nonché autonomia nell’organizzazione
e rielaborazione dei contenuti , pur con qualche difficoltà nella esposizione, a causa di una eccessiva sintesi
nella trattazione degli argomenti e nell’uso del linguaggio specifico della disciplina.
PROGRESSIONE NELL’APPRENDIMENTO
Le frequenze saltuarie e le difficoltà incontrate dalla classe hanno causato rallentamenti e ripetizioni con
riflessi sia quantitativi che qualitativi sulla programmazione.
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DEL PERCORSO FORMATIVO
OBIETTIVI DISCIPLINARI IN RELAZIONE ALLE FINALITA’ FORMATIVE GENERALI
L’organizzazione dei contenuti programmati ha mirato, prima di tutto, allo sviluppo del ragionamento logico
deduttivo e all’acquisizione di un linguaggio tecnico il più possibile rigoroso.
Per tale motivo tutti gli argomenti svolti sono stati affrontati con rigore logico sostanziale, cercando di
distinguere sempre tra definizione astratta e piano concerto, cercando di evitare il più possibile la riduzione
nell’apprendimento a semplice acquisizione di nozioni formali. Per ogni modulo didattico affrontato sono
state effettuate delle prove.
METODOLGIA DI INSEGNAMENTO E STRATEGIE DIDATTICHE
Sulla base degli obiettivi posti si è preferito trattare i singoli argomenti sfruttando al massimo la lezione
frontale, con stimolo alla discussione per cercare di coinvolgere gli alunni e far emergere la loro capacità
critica.
Gli argomenti oggetto di studio sono stati trattati in modo completo ma non approfondito e sono
stati ripetuti più volte, ricercando il collegamento con le altre discipline e effettuando continui
richiami alla realtà operativa aziendale in modo da stimolare l’interesse degli alunni ed invitarli a
partecipare nella discussione dei problemi affrontati.
MODALITA’ DI VERIFICA E CRITERI DI VALUTAZIONE
Sono state effettuate alcune verifiche scritte, strutturate e semistrutturate. I criteri di valutazione sono quelli
adottati dal Consiglio di Classe, considerando anche i livelli di partenza e di arrivo, l’impegno e l’interesse
profusi, le abilità espressive.
La valutazione finale è scaturita dai risultati delle verifiche, ma ha tenuto conto anche di altri parametri, quali
i progressi evidenziati rispetto al livello di partenza, l’impegno, la partecipazione alle lezioni.
Il punteggio delle prove strutturate è stato effettuato in decimi, secondo quanto è stato stabilito dal POF
d'Istituto.
STRUMENTI DIDATTICI – LIBRI DI TESTO ED ALTRI MATERIALI
Per quanto attiene lo svolgimento del programma è stato seguito il libro di testo De Luca – Fantozzi:
Economia e gestione dell’impresa ristoratrice, Livania editore.
OBIETTIVI SPECIFICI
CONOSCENZE
MODULO A – LE RISORSE UMANE
Conoscere gli elementi della retribuzione spettante al lavoratore.
Conoscere il concetto e le modalità di maturazione del TFR.
Conoscere gli elementi che determinano il costo del lavoro.
MODULO B – LE RISORSE FINANZIARIE
Conoscere le fonti interne;
Conoscere le fonti esterne.
MODULO C – LA GESTIONE AMMINISTRATIVA
Conoscere i principi della contabilità aziendale;
Conoscere i principi del bilancio di esercizio;
Conoscere alcuni indici di bilancio.
MODULO D – LA PROGRAMMAZIONE ED IL BUDGET
Conoscere l’importanza della programmazione;
Conoscere le tecniche di base per la redazione di un business plan;
Conoscere le tecniche di base per la redazione del budget.
COMPETENZE
MODULO A
Sapere calcolare la retribuzione spettante al lavoratore.
Sapere effettuare i conteggi relativi al TFR.
Sapere determinare il costo medio del fattore lavoro.
MODULO B
Saper distinguere le tipologie di fonti;
Saper distinguere gli effetti sul bilancio.
MODULO C
Sapere redigere il bilancio di esercizio applicando i principi contabili.
Sapere rielaborare lo Stato Patrimoniale ed il Conto Economico, calcolare ed interpretare gli
indici di bilancio.
MODULO D
Sapere effettuare una semplice break-even-analysis.
Sapere individuare gli obiettivi del budget.
Sapere elaborare semplici budget.
Sapere analizzare in via approssimativa i risultati del budget.
CAPACITA’
PER TUTTI I MODULI
Sono limitate allo svolgimento di attività, prevalentemente guidate, nella soluzione di casi aziendali.
CONTENUTI DISCIPLINARI ( suddivisi in moduli e unità didattiche )
MODULO A - IL FATTORE UMANO COME FATTORE STRATEGICO AZIENDALE E
LA POLITICA DEL PERSONALE
1. UNITÀ 1: LA PIANIFICAZIONE DELLE RISORSE UMANE E LA
POLITICA DEL PERSONALE. - La funzione del personale:obiettivi, strategie e competenze;
- Le Fonti normative del rapporto di lavoro
- I rapporti con gli enti previdenziali e assistenziali;
- La retribuzione ed i suoli elementi;
- Il trattamento di fine rapporto;
MODULO B) – LE RISORSE FINANZIARIE
UNITA’ 1:FONTI INTERNE
- L’apporto dei soci;
- L’autofinanziamento.
UNITA’ 2: LE FONTI ESTERNE
- Fonti a breve termine;
- Fonti a lungo termine.
MODULO C): IL BILANCIO DI ESERCIZIO: FORMAZIONE E
INTERPRETAZIONE.
2. UNITÀ 1: LA FORMAZIONE DEL BILANCIO D’ESERCIZIO. - Il bilancio d'esercizio e le sue funzioni;
- La composizione del Bilancio d'esercizio;
- La struttura dello stato patrimoniale;
- La struttura del conto economico;
- La Nota integrativa
3. UNITÀ 2: LE ANALISI DI BILANCIO PER INDICI. - La lettura e l’interpretazione del bilancio;
- Gli scopi della rielaborazione del bilancio;
- La rielaborazione dello stato patrimoniale;
- I margini della struttura patrimoniale;
- Gli indici di bilancio: la situazione patrimoniale-finanziaria;
- L'analisi della situazione di liquidità;
- L’analisi della situazione economica: indici di redditività e produttività;
- Il coordinamento degli indici;
- L’interpretazione degli indici.
MODULO D): LA PROGRAMMAZIONE E IL CONTROLLO DELLA GESTIONE.
4. UNITÀ 1:IL PROCESSOI DI PIANIFICAZIONE STRATEGICA. La pianificazione stratregica e le sue fasi;
La definizione degli obiettivi e la formulazione delle strategie;
Il business plan (cenni);
5. UNITÀ 2: IL SISTEMA DI CONTROLLO E I COSTI AZIENDALI. La classificazione dei costi;
La variabilità dei costi;
La break even analysis;
Le configurazioni di costo;
I procedimenti per la determinazione dei costi;
6. UNITÀ 3: IL CONTROLLO BUDGETARIO E LA REDAZIONE
DEL BUDGET. Il budget annuale e la sua articolazione;
Il controllo Budgetario e l’analisi degli scostamenti.
MATEMATICA
Professor DEL GUERRA
OBIETTIVI REALIZZATI
All'inizio dell'anno scolastico era stato programmato il raggiungimento dei seguenti standard
minimi in termini di conoscenze relativi allo studio di una funzione reale di variabile reale del tipo
intero o fratto:
Concetto di funzione, Dominio e Codominio
Saper calcolare limiti per x tendenti ad x0 e a infinito
Riconoscere i vari tipi di discontinuità di una funzione .
Determinare gli asintoti di una funzione
saper determinare i massimi e i minimi della funzione;
saper disegnare il grafico di una funzione del tipo sopra detto.
Relativamente a tali conoscenze gli alunni avrebbero dovuto acquisire le seguenti abilità:
riconoscere l’argomento e individuare le informazioni contenute;
applicare regole, leggi e procedimenti;
utilizzare un appropriato linguaggio.
Gli obiettivi sono stati realizzati in misura mediamente sufficiente. Nella classe è emersa un
evidente divisione soprattutto nell’impegno e nella partecipazione, che per un gruppo è stato
limitato e superficiale e per un altro, attento e partecipe . Alcuni alunni non sono sempre in grado
di affrontare e risolvere in modo autonomo e consapevole gli esercizi proposti, in quanto vanno
seguiti nella comprensione e nell'analisi del testo e solo dopo essere stati aiutati a riconoscere le
informazioni, sanno eseguire, il procedimento di risoluzione non senza commettere errori di
calcolo.
Per una minoranza degli alunni risultati raggiunti sono da considerarsi buoni,, anche se
riguardo all’esposizione orale non si sono raggiunti i risultati voluti in quanto risulta imprecisa e
talvolta approssimativa anche nell’espressione linguistica.
METODI DI INSEGNAMENTO
Gli argomenti non sono stati sviluppati necessariamente secondo la sequenza di
presentazione ma sono stati esposti dove possibile prevalentemente in parallelo mettendo in
evidenza e valorizzando le reciproche connessioni.
All’inizio dell’anno scolastico è stata effettuata una fase di recupero vasta ed approfondita,
con il ripasso e talvolta la spiegazione di quegli argomenti degli anni precedenti necessari allo
svolgimento del programma, rinforzati da numerosi e continui esercizi.
Le modalità di insegnamento hanno tenuto conto del grado di apprendimento degli allievi e
si è operato in modo che la matematica non sia vista non come un insieme di formule risolutive ma
come una disciplina unitaria che costruisce modelli teorici utili a risolvere problemi reali di varia
natura.
Sono stati fatti frequenti richiami alle parti già svolte del programma in modo da dare ai
ragazzi una visione più chiara, organica e completa della materia.
Le lezioni sono state spesso accompagnate da domande per chiarire dubbi, correggere
imprecisioni, stimolare l’attenzione, verificare la prontezza e approfondire l’argomento.
STRUMENTI DI LAVORO
Il libro di testo è stato utilizzato sia riguardo allo svolgimento teorico sia per la esecuzione
degli esercizi ed è stato integrato con fotocopie all'occorrenza
STRUMENTI DI VERIFICA E VALUTAZIONE
Alle prove scritte sono state alternate verifiche orali dove si è cercato soprattutto di abituare
gli alunni ad un uso appropriato del linguaggio matematico.
Nella determinazione del voto della singola interrogazione si è tenuto conto
dell’apprendimento valutando la seguenti abilità:
riconoscere l’argomento e individuarne le informazioni contenute;
saper fare dei collegamenti tra i diversi argomenti;
applicare e ricavare regole, leggi e procedimenti;
utilizzare un appropriato linguaggio matematico;
saper generalizzare regole di calcolo e tecniche di risoluzione.
PROGRAMMA SVOLTO
Recupero
Risoluzione di equazioni , fattorizzazione di polinomi, disequazioni intere e fratte.
Concetto di funzione
Funzioni iniettive, suriettive, biunivoche ;Doninio e Codominio di funzioni reali di variabile reale
intere, fratte razionali e irrazionali.
Limiti e continuità di funzioni di una variabile
Definizione di funzione reale ad una variabile , dominio e codominio. Limite di una funzione per x
tendente ad un valore finito. Limite di una funzione per x tendente all’infinito. Operazioni sui limiti
e forme simboliche di indeterminazione: 0/0 ; ∞/∞ ;+∞-∞ . Calcolo di semplici limiti relativi alle
funzioni algebriche intere e fratte.
Derivate di funzioni di una variabile
Definizione di derivata e suo significato geometrico. Derivate di funzioni elementari (polinomi).
Teoremi di derivazione: derivata di una somma ,di un prodotto e di un quoziente. Derivate
successive. Teorema di Rolle e Teorema di Lagrange
Studio e grafici di funzioni reali di una variabile
Studio del Dominio e del segno di una funzione, intersezioni con gli assi,
discontinuità di 2° e 3° specie. Asintoti: verticale,orizzontale,obliquo .Funzioni crescenti e
decrescenti. Massimi e minimi relativi e assoluti. Grafici delle funzioni (le funzioni studiate hanno
riguardato le intere e razionali fratte).
PROGRAMMAZIONE DIDATTICA MODULARE DI ALIMENTI ED
ALIMENTAZIONE Prof. Alessio Sublimi Saponetti
PROGRAMMA SVOLTO DURANTE L'ANNO
Obiettivi e competenze raggiunti dal corso, strumenti di valutazione.
Alcuni alunni hanno raggiunto, maggiori obiettivi programmati e un più alto livello di
approfondimento e di analisi, mostrando interesse, partecipando alle lezioni e al lavoro assegnato in
aula, e lavorando in modo autonomo al di fuori delle ore di lezione; altri invece hanno spesso
mostrato un impegno non del tutto sufficiente e delle abilità meno strutturate.
Conoscenze , abilità e valutazione
In generale gli alunni hanno acquisito conoscenze su molteplici aspetti degli alimenti: controllo e
corretto utilizzo degli alimenti e delle bevande sotto il profilo organolettico, merceologico,
chimico-fisico, nutrizionale e gastronomico; valorizzazione e promozione delle tradizioni locali,
nazionali e internazionali individuando le nuove tendenze di filiera; le normative vigenti, nazionali
e internazionali, in fatto di sicurezza, trasparenza e tracciabilità dei prodotti; i sistema di qualità
relativi alla diverse filiere produttive alimentari.
In generale gli allievi conoscono e sono in grado di utilizzare adeguatamente la terminologia propria
della disciplina. Gli studenti sono in grado di collegare i vari temi trattati, rielaborando i contenuti
della disciplina ed esprimendo un’opinione personale critica.
I metodi adottati per l’acquisizione delle conoscenze si sono basati su lezioni frontali, osservazione
e analisi di tabelle, grafici e immagini fotografiche del testo, mappe concettuali. Per l’acquisizione
di abilità e competenze, l’insegnante ha proposto spesso problemi pratici e analisi di esperienze per
stimolare la discussione in classe e la rielaborazione critica.
Verifiche orali sotto forma di discussioni in classe frequenti e anche informali sono stati gli
strumenti adottati per testare l’apprendimento. Gli alunni sono stati valutati anche attraverso 2
simulazioni della seconda prova scritta, e con delle verifiche scritte di tipo strutturato.
Contenuti:
Cibo e religioni: i principali precetti religiosi nelle tre grandi religioni monoteiste: Cristianesimo,
Ebraismo e Islam.
Dietologia: dietoterapia, dieta di accrescimento, dieta di mantenimento, obesità infantile, dieta
durante la gravidanza, allattamento, dieta degli sportivi. Stili alimentari, dieta mediterranea,
vegetariana, macrobiotica, eubiotica, mono-diete. Dietoterapie: obesità, ipercolesterolemia,
ipertensione e malattie cardiocircolatorie, diabete. Disturbi del comportamento alimentare:
anoressia e bulimia e altri. Reazione avverse al cibo: allergie e intolleranze alimentari. Celiachia e
favismo.
Dietologia: dietoterapia, dieta di accrescimento, dieta di mantenimento, obesità infantile, dieta
durante la gravidanza, allattamento, dieta degli sportivi. I tumori e la prevenzione legata
all'alimentazione.
Contaminazioni fisiche, contaminazioni chimiche: metalli pesanti, fitofarmaci, zoofarmaci,
micotossine, radionuclidi. I materiali usati per contenere e conservare gli alimenti. Contaminazione
biologica : prioni, virus, batteri, altri microrganismi unicellulari e le parassitosi trasmesse dagli
alimenti. Fattori ambientali e crescita microbica.
Il corso si è soffermato maggiormente sugli argomenti sopraccitati mentre è stato raggiunto un più basso livello d’approfondimento per altri di seguito riportati:
La cottura e le modificazioni dei Principi nutritivi. Le principali modalità di cottura, conduzione,
convezione e irraggiamento, tempi di cottura, cottura in acqua, a vapore, sottovuoto, nei grassi,
calore secco, mista , a microonde, pentola a pressione. Modificazioni dovute alla cottura delle
proteine, dei glucidi, lipidi, vitamine e sali minerali.
Conservazione: fattori di alterazione degli alimenti: biologici: microrganismi, enzimi e macro
parassiti; fattori ambientali: temperatura, umidità, luce solare e ossigeno. Activity water, Ph. Fattori
meccanici di alterazione. I metodi di conservazione:classificazione. Metodi fisici: concentrazione,
essiccazione, liofilizzazione, refrigerazione, congelazione e surgelazione, pastorizzazione e
sterilizzazione. Conservazione mediante irraggiamento, atmosfera modificata.
Metodi chimici: additivi naturali: sale, zucchero, olio, aceto, alcool. Additivi chimici: antiossidanti,
antimicrobici. Metodi misti: affumicatura. Metodi biologici: fermentazione lattica, acetica, alcolica,
citrica.
Novel foods, nuovi alimenti, ogm e altri alimenti particolari.
Gli additivi alimentari: coloranti, addensanti, gelificanti e stabilizzanti, emulsionanti, esaltatori di
sapidità, edulcoranti, aromatizzanti. Il concetto di dose giornaliera accettabile DGA, gli additivi
alimentari e le reazioni allergiche. I coadiuvanti tecnologici. Prevenzione delle contaminazioni: il
sistema HACCP. Le frodi alimentari. La qualità degli alimenti: organolettica, chimica, nutrizionale,
microbiologica e legale. Le denominazioni di origine europee. Gli alimenti ottenuti con metodo
biologico.
Le frodi alimentari. La qualità degli alimenti: organolettica, chimica, nutrizionale, microbiologica e
legale.
L'alimentazione nella ristorazione collettiva, mense scolastiche, aziendali, ristorazione ospedaliere.
PROGRAMMAZIONE DI LABORATORIO DI ORGANIZZAZIONE E
GESTIONE DEI SERVIZI RISTORATIVI
Professor Stefano Rizzo
Relazione finale:
Il livello generale didattico – formativo riscontrato all’inizio dell’anno scolastico risulta mediocre
per la maggior parte degli studenti, sufficiente solo x alcuni. In molti casi mancano le motivazioni
che vanno ricostruite e vi sono poche esperienze lavorative che diano spessore professionale
adeguato.
Si svolgono alcune lezioni frontali per ripassare ed approfondire i concetti base della materia x poi
realizzarli con numerose lezioni tecnico - pratiche dove vengono stimolate le capacità operative e
sviluppate le competenze anche investendo l’allievo di responsabilità come proporre ed organizzare
con i compagni la realizzazione di menù.
Nel corso dell’anno vengono svolte verifiche scritte ed interrogazioni per valutare i progressi
raggiunti o le nozioni mancanti.
Gli obbiettivi raggiunti sono: la consapevolezza dell’importanza di un posto di lavoro, la serietà, la
costanza, la competenza e la responsabilità che necessitano.
Il livello della classe raggiunto è sufficiente, in alcuni casi buono
L’ALLIEVO IMPARA A GESTIRSI AUTONOMAMENTE NELL’AMBIENTE DI LAVORO,
COLLABORANDO FATTIVAMENTE CON I COMPAGNI PER PORTARE IL MIGLIOR
RISULTATO ED OFFRIRE UN BUON SERVIZIO
Programma di cucina
Ripasso programma svolto nell’anno precedente .
- Ambiente di lavoro – la cucina – la brigata di cucina
- Gli spazi
- Macchinari
- Utensili
- Coltelleria
- Glossario – terminologia tecnica
- Sicurezza nell’ambiente di lavoro
- SIMULAZIONE D’APPLICAZIONE HACCP
-
PRIMA FASE ESERCITAZIONI PRATICHE
- Le ricette base
- Le ricette della tradizione italiana
- Ricette di cucina francese
- Antipasti
- Primi piatti
- Secondi piatti
- Contorni
- Dessert
La nuova piramide alimentare
- Concetti principali
- Come cambia negli anni il concetto di alimentazione
Seconda fase esercitazioni pratiche – cenni sulla cucina regionale
- Cucina laziale
- Cucina lombarda
- Cucina ligure
- Cucina veneta
- Cucina romagnola
- Cucina campana
Tipologie di ristorazione e relativi menù
- Aziendale
- Sociale
- Viaggiante
- Commerciale
- Catering – banqueting
- Il menù fisso, ala carte, a la gran carte, ciclico, concordato, etnico,
- Nuove nicchie – vegano – vegetariano – crudista
Educazione alla responsabilità individuale nell’ambito del lavoro
- Elaborazione e progettazione di un menù
- Educazione all’esposizione ed organizzazione della brigata di cucina
- Scheda tecnica del piatto
- Il food cost del piatto – menù
- L’economato
- Elementi che concorrono alla determinazione del prezzo di un piatto – menù
Terza Fase: Esercitazioni pratiche:
- menù della cucina toscana proposti ed elaborati dagli allievi
- uso dei prodotti locali e della tradizione.
EDUCAZIONE FISICA
Professor Ezio Didonna
Obiettivi trasversali formativi .
Nel rispetto delle linee guida ministeriali, le Scienze Motorie promuovono i seguenti obiettivi
formativi:
darsi delle regole, accettarle e condividerle;
favorire l'aggregazione, l'interazione e la socializzazione degli studenti;
vivere la competizione non come agonismo esasperato ma come momento di verifica di se
stessi;
trasferire le competenze sociali acquisite in realtà ambientali diversificate;
collaborare all’interno del gruppo/classe, facendo emergere le proprie potenzialità,
coinvolgendo i compagni nelle varie attività svolte per valorizzare anche le caratteristiche
individuali;
comprendere e produrre i messaggi non verbali;
praticare gli sport applicando strategie efficaci per la risoluzione di situazioni problematiche;
conoscere ed applicare norme igienico-sanitarie e alimentari indispensabili per il mantenimento del
benessere individuale
Programma disciplinare Ottobre-Novembre: Differenza tra attività fisica e sport. Essere fisicamente attivi e fisicamente
educati: le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Dicembre-Gennaio: Il fair play nello sport e nella vita. La capacità aerobica tra jogging e
performance sportiva.
Febbraio-Marzo: La cultura degli alibi di Julio Velasco. Applicazioni nella vita reale. il Doping:
sostanze anabolizzanti e metodi dopanti.
Aprile-Maggio: Il corpo umano come sistema di leve. L'anatomia esterna del corpo umano e la
funzione dei muscoli principali.
Tutte le classi saranno invitate alla maratona di Pisa il 21 Dicembre 2014. Sarà richiesta la
partecipazione ad una delle varie gare in programma, come occasione per ricordare i
molteplici effetti formativi e ludici che lo sport può offrire.
1° U.D.A.
Differenza tra attività fisica e sport. Essere fisicamente attivi e fisicamente educati: le
indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Gli effetti del fumo e dell’alcool
sull’organismo.
OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
conoscere il proprio corpo e la sua funzionalità;
sperimentare azioni motorie via via più complesse e diversificate per migliorare le proprie
capacità coordinative;
individuare, organizzare e praticare esercitazioni efficaci per incrementare le capacità
coordinative e condizionali;
rispettare l’insegnante, i compagni e l’ambiente in cui opera.
OBIETTIVI FORMATIVI
ABILITA’
Eseguire in forma corretta i movimenti semplici e complessi utili allo sviluppo ed alla
conservazione di una efficienza fisica sufficiente;
Eseguire esercizi di base a corpo libero in situazioni strutturate e destrutturate, secondo le
varianti spaziali (avanti, dietro, dx-sx, dentro, fuori, ecc...), temporali (prima, dopo,
successivo, contemporaneo, alternato, ecc…);
Utilizzare in modo corretto gli spazi e gli attrezzi.
CONOSCENZE
Conoscere la didattica dei principali esercizi a corpo libero svolti in palestra;
Riconoscere e applicare le regole fondamentali per allenarsi in palestra;
Conoscere i rischi, i pericoli e gli effetti sull’organismo del fumo;
Acquisire gli effetti e le conseguenze dell’alcol sull’organismo.
COMPETENZA L’alunno al termine dell’unità di apprendimento utilizza in modo corretto gli spazi e gli attrezzi
esegue le abilità motorie di base, in situazioni strutturate e destrutturate, secondo le varianti spaziali,
temporali; esegue le esercitazioni di base in relazione a differenti varianti. Esegue in forma corretta
i test di valutazione di efficienza fisica; conosce il protocollo dei test di valutazione di efficienza
fisica svolti in palestra; riconosce e applica le regole fondamentali utili all’allenamento in palestra.
Conosce i rischi, i pericoli e gli effetti sull’organismo del fumo; acquisisce gli effetti e le
conseguenze dell’alcol sull’organismo.
MODALITA’ ORGANIZZATIVE I compiti sono proposti in forma individuale, a coppie, a gruppi di 3/4, esercitazioni sottoforma di
circuiti presentati con difficoltà ed intensità crescente.
STILI DI INSEGNAMENTO I contenuti sono proposti seguendo lo stile della pratica secondo stazioni programmate oppure viene
assegnato un compito ed è consentito agli allievi di esercitarsi individualmente, successivamente
sono utilizzati gli stili di reciprocità nel quale un allievo esegue il compito e l’altro o gli altri
forniscono al partner feedback sull’esecuzione svolta. Inoltre sarà utilizzato lo stile dell’inclusione
dove, attraverso l’organizzazione di diversi livelli di esercitazione per una stessa attività, ciascun
allievo sceglie non solo il livello del compito in cui iniziare ad esercitarsi, ma anche quando passare
ad una difficoltà successiva, garantendo una maggiore componente decisionale da parte dello
studente. Infine, nella fase finale dell’unità di apprendimento può essere utilizzato lo stile di
produzione divergente nel quale l’insegnante propone di risolvere un problema motorio ricorrendo
al repertorio personale di abilità motorie conseguite da parte degli allievi, consentendo quindi una
maggiore autonomia operativa e creatività motoria.
VERIFICA E VALUTAZIONE La verifica delle abilità motorie sarà integrata alla didattica, attraverso un gioco di squadra
semplificato che consentirà di osservare le abilità motorie in situazione di gioco. Le conoscenze
saranno valutate attraverso interrogazioni ed una prova semi-strutturata di conoscenza. La
valutazione terrà conto anche della partecipazione alle lezioni, dell’impegno profuso e
dell’applicazione delle regole di convivenza civile nei contesti di gioco e di socialità.
2° U.D.A.
La capacità aerobica tra jogging e performance sportiva. Il fair play nello sport e nella vita.
OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
conoscere ed applicare alcune metodiche di allenamento per migliorare la propria efficienza
fisica e per saperla mantenere;
saper valutare le proprie capacità
conoscere il Fair play
conoscere il proprio corpo e la sua funzionalità;
collaborare all’interno del gruppo/classe, facendo emergere le proprie potenzialità,
coinvolgendo i compagni nelle varie attività svolte per valorizzare anche le caratteristiche
individuali;
rispettare l’insegnante, i compagni e l’ambiente in cui opera.
OBIETTIVI FORMATIVI
ABILITA’
Applicare in maniera corretta la metodologia e le proprie abilità specifiche durante
l’attuazione del programma di allenamento;
Eseguire e valutare i test funzionali;
Migliorare la resistenza aerobica.
Sapersi comportare in linea con i concetti del fair play. In palestra e fuori.
CONOSCENZE
Riconoscere gli effetti benefici del lavoro aerobico in funzione del proprio benessere psico-
fisico;
Conoscere le principali metodiche di allenamento della resistenza;
Conoscere i test di controllo della funzionalità cardiaca.
Sapere cosa vuol dire fair play, conoscere la carta internazionale del faur play.
COMPETENZA
L’alunno al termine dell’unità di apprendimento applica in maniera corretta la metodologia e le
proprie abilità specifiche durante l’attuazione del programma di allenamento; esegue e valuta i test
funzionali; migliora la resistenza aerobica; riconosce gli effetti benefici del lavoro aerobico in
funzione del proprio benessere psico-fisico, conosce le principali metodiche di allenamento della
resistenza. Conosce i principi del fair play e sa applicarli nei contesti di gioco e di vita.
MODALITA’ ORGANIZZATIVE L’allenamento di resistenza viene proposto attraverso esercitazioni a piccoli gruppi di corsa
continua dove il tempo di percorrenza aumenterà gradualmente ogni 2/3 lezioni fino a raggiungere
i 15/18 minuti di corsa continua o di jogging.I compiti motori riguardanti la pallavolo sono proposti
in forma individuale, a coppie, a gruppi di 3/4, esercitazioni sottoforma di circuiti e giochi a squadre
presentati con difficoltà ed intensità crescente.
STILI DI INSEGNAMENTO I contenuti sono proposti seguendo lo stile della pratica secondo stazioni programmate oppure viene
assegnato un compito ed è consentito agli allievi di esercitarsi individualmente, successivamente
sono utilizzati gli stili di reciprocità nel quale un allievo esegue il compito e l’altro o gli altri
forniscono al partner feedback sull’esecuzione svolta. Inoltre sarà utilizzato lo stile dell’inclusione
dove, attraverso l’organizzazione di diversi livelli di esercitazione per una stessa attività, ciascun
allievo sceglie non solo il livello del compito in cui iniziare ad esercitarsi, ma anche quando passare
ad una difficoltà successiva, garantendo una maggiore componente decisionale da parte dello
studente. Infine, nella fase finale dell’unità di apprendimento può essere utilizzato lo stile di
produzione divergente nel quale l’insegnante propone di risolvere un problema motorio ricorrendo
al repertorio personale di abilità motorie conseguite da parte degli allievi, consentendo quindi una
maggiore autonomia operativa e creatività motoria.
VERIFICA E VALUTAZIONE La verifica delle abilità motorie sarà integrata alla didattica, attraverso un gioco di squadra
semplificato che consentirà di osservare le abilità motorie in situazione di gioco. Le conoscenze
saranno valutate attraverso una prova semi-strutturata di conoscenza. Per la valutazione della
capacità aerobica sarà eseguita attraverso lo svolgimento del test di Cooper. La valutazione terrà
conto anche della partecipazione alle lezioni, dell’impegno profuso e dell’applicazione delle regole
di convivenza civile nei contesti di gioco e di socialità.
3° U.D.A.:
La cultura degli alibi di Julio Velasco. Applicazioni nella vita reale. il Doping: sostanze
anabolizzanti e metodi dopanti.
OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
conoscere il proprio corpo e la sua funzionalità;
sperimentare azioni motorie via via più complesse e diversificate per migliorare le proprie
capacità coordinative;
rispettare l’insegnante, i compagni e l’ambiente in cui opera.
OBIETTIVI FORMATIVI
ABILITA’
Eseguire le abilità motorie di base e le esercitazioni a corpo libero proposte, in situazioni
strutturate e destrutturate, secondo le varianti spaziali (avanti, dietro, dx-sn, dentro, fuori,
ecc...), temporali (prima, dopo, successivo, contemporaneo, alternato, ecc…);
Eseguire gli esercizi isotonici più comuni in palaestra., in relazione a differenti varianti
secondo i seguenti rapporti statico-dinamici: corpo-attrezzo.
Eseguire il riscaldamento autonomamente e correttamente.
Utilizzare in modo corretto gli spazi e gli attrezzi.
CONOSCENZE
Riconoscere e applicare la cultura degli alibi di Julio Velasco;
Conoscere la didattica di esecuzione dei principali esercizi a corpo libero della ginnastica.
Conoscere la definizione di Doping;
Conoscere i muscoli che vengono allenati con i più comuni esercizi isotonici eseguiti con i
macchinari da palestra;
Distinguere le principali sostanze anabolizzanti e i più importanti metodi dopanti.
COMPETENZA L’alunno al termine dell’unità di apprendimento esegue le esercitazioni della ginnastica a corpo
libero di base, in situazioni strutturate e destrutturate, secondo le varianti spaziali (avanti, dietro, dx-
sn, dentro, fuori, ecc...), temporali (prima, dopo, successivo, contemporaneo, alternato, ecc…);
esegue i principale esercizi isotonici con i macchinari in palestra in relazione a differenti varianti
secondo i seguenti rapporti statico-dinamici: corpo-attrezzo-compagno con l’uso della palla entro
spazi diversi (aperti-chiusi; piccoli-grandi); utilizza in modo corretto gli spazi e gli attrezzi,
riconosce e applica le regole fondamentali del riscaldamento pre allenamento e pre gara; conosce la
definizione di Doping, distingue le principali sostanze anabolizzanti e i più importanti metodi
dopanti.
MODALITA’ ORGANIZZATIVE I compiti sono proposti in forma individuale, a coppie, a gruppi di 3/4, esercitazioni sottoforma di
circuiti e giochi a squadre presentati con difficoltà ed intensità crescente.
STILI DI INSEGNAMENTO I contenuti sono proposti seguendo lo stile della pratica secondo stazioni programmate oppure viene
assegnato un compito ed è consentito agli allievi di esercitarsi individualmente, successivamente
sono utilizzati gli stili di reciprocità nel quale un allievo esegue il compito e l’altro o gli altri
forniscono al partner feedback sull’esecuzione svolta. Inoltre sarà utilizzato lo stile dell’inclusione
dove, attraverso l’organizzazione di diversi livelli di esercitazione per una stessa attività, ciascun
allievo sceglie non solo il livello del compito in cui iniziare ad esercitarsi, ma anche quando passare
ad una difficoltà successiva, garantendo una maggiore componente decisionale da parte dello
studente. Infine, nella fase finale dell’unità di apprendimento può essere utilizzato lo stile di
produzione divergente nel quale l’insegnante propone di risolvere un problema motorio ricorrendo
al repertorio personale di abilità motorie conseguite da parte degli allievi, consentendo quindi una
maggiore autonomia operativa e creatività motoria.
VERIFICA E VALUTAZIONE La verifica delle abilità motorie sarà integrata alla didattica. Le conoscenze saranno valutate
attraverso una prova semi-strutturata di conoscenza. La valutazione terrà conto anche della
partecipazione alle lezioni, dell’impegno profuso e dell’applicazione delle regole di convivenza
civile nei contesti di gioco e di socialità.
4° U.D.A.
Il corpo umano come sistema di leve.L'anatomia esterna del corpo umano e la funzione dei
muscoli principali.
OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
conoscere il proprio corpo e la sua funzionalità;
distinguere i muscoli del corpo umano secondo i principi dell'anatomia esterna e conoscerne
la funzione;
sperimentare azioni motorie via via più complesse e diversificate per migliorare le proprie
capacità coordinative;
collaborare all’interno del gruppo/classe, facendo emergere le proprie potenzialità,
coinvolgendo compagni nelle varie attività svolte per valorizzare anche le caratteristiche
individuali;
rispettare l’insegnante, i compagni e l’ambiente in cui opera.
OBIETTIVI FORMATIVI
ABILITA’
Eseguire le esercitazioni della ginnastica a corpo libero di base e saperle combinare, in
situazioni strutturate e destrutturate, secondo le varianti spaziali (avanti, dietro, dx-sn,
dentro, fuori, ecc...), temporali (prima, dopo, successivo, contemporaneo, alternato, ecc…);
Eseguire correttamente il riscaldamento in relazione a differenti varianti.
Utilizzare in modo corretto gli spazi e gli attrezzi.
Eseguire alcuni fondamentali esercizi di rinforzo muscolare a corpo libero e di allungamento
muscolare, in base ai distretti corporei.
CONOSCENZE
Riconoscere e applicare le regole fondamentali per allenarsi in sicurezza;
Conoscere la didattica di esecuzione dei pricipali esercizi svolti ai macchinari isotonici.
Distinguere i diversi muscoli secondo i dettami dell'anatomia esterna e conoscerne la
funzione.
COMPETENZA Al termine dell’unità di apprendimento l’alunno esegue le abilità motorie di base, in situazioni
strutturate e destrutturate, secondo le varianti spaziali (avanti, dietro, dx-sn, dentro, fuori, ecc...),
temporali (prima, dopo, successivo, contemporaneo, alternato, ecc…); esegue il riscaldamento
corretto e gli esercizi isotonici ; utilizza in modo corretto gli spazi e gli attrezzi; riconosce e applica
le leve del corpo umano al funzionamento degli attrezzi isotonici e del corpo stesso. L'alunno
esegue correttamente i principali esercizi di rinforzo muscolare a corpo libero e di allungamento
muscolare analitico e globale. L'alunno conosce struttura, posizione funzione dei principali muscoli
secondo i dettami dell'anatomia esterna.
MODALITA’ ORGANIZZATIVE I compiti sono proposti in forma individuale, a coppie, a gruppi di 3/4, esercitazioni sottoforma di
circuiti ed esercitazioni combinate con difficoltà ed intensità crescente.
STILI DI INSEGNAMENTO I contenuti sono proposti seguendo lo stile della pratica secondo stazioni programmate oppure viene
assegnato un compito ed è consentito agli allievi di esercitarsi individualmente, successivamente
sono utilizzati gli stili di reciprocità nel quale un allievo esegue il compito e l’altro o gli altri
forniscono al partner feedback sull’esecuzione svolta. Inoltre sarà utilizzato lo stile dell’inclusione
dove, attraverso l’organizzazione di diversi livelli di esercitazione per una stessa attività, ciascun
allievo sceglie non solo il livello del compito in cui iniziare ad esercitarsi, ma anche quando passare
ad una difficoltà successiva, garantendo una maggiore componente decisionale da parte dello
studente. Infine, nella fase finale dell’unità di apprendimento può essere utilizzato lo stile di
produzione divergente nel quale l’insegnante propone di risolvere un problema motorio ricorrendo
al repertorio personale di abilità motorie conseguite da parte degli allievi, consentendo quindi una
maggiore autonomia operativa e creatività motoria.
VERIFICA E VALUTAZIONE La verifica delle abilità motorie sarà integrata alla didattica. Le conoscenze saranno valutate
attraverso interrogazioni orali integrate alla pratica ed eventualmente una prova semi-strutturata di
conoscenza. La valutazione terrà conto anche della partecipazione alle lezioni, dell’impegno
profuso e dell’applicazione delle regole di convivenza civile nei contesti di gioco e di socialità.
RELIGIONE
Professor Nicola Pistolesi
PREMESSA Gli alunni della classe che si sono avvalsi dell’IRC sono stati in totale 7, rispetto agli 8 iniziali.
A) COMPORTAMENTO DEGLI ALUNNI IN MERITO A:
1) RAPPORTO CON I COMPAGNI E CON IL DOCENTE: è stato sempre contrassegnato da ascolto
reciproco, dialogo e collaborazione. Considero in modo molto positivo il rapporto che la
classe ha avuto con il sottoscritto, sempre improntato al rispetto e all’ascolto.
2) IMPEGNO: la classe ha dimostrato complessivamente un impegno più che buono alle lezioni,
alle attività e ai lavori proposti.
3) PARTECIPAZIONE: la classe, ha partecipato in modo differenziato alle lezioni. Alcuni con
sostanziale assiduità e interesse verso le tematiche proposte, altri con una minor frequenza
ma non con un minor impegno complessivo.
4) MOTIVAZIONE: la classe ha mostrato dunque un interesse medio-alto ai contenuti di IRC
proposti.
B) Analisi dei prerequisiti, ritmi di lavoro, difficoltà incontrate con eventuali
strategie di soluzione LA CLASSE, NEL SUO COMPLESSO HA COLLABORATO IN MODO ATTIVO PER CUI NON CI SONO STATE
PARTICOLARI DIFFICOLTÀ NELL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA. PERTANTO ESSO È STATO SVOLTO
SOSTANZIALMENTE IN ALCUNE DELLE PARTI INDICATE (SCELTE ANCHE A PARTIRE DALL’INTERESSE
DEGLI STUDENTI) DAI MODULI DELLA PROGRAMMAZIONE D’INIZIO ANNO.
C) SVOLGIMENTO EFFETTIVO DEL PROGRAMMA IN RAPPORTO AL PIANO DI
LAVORO In base alla traccia di programmazione proposta alla segreteria, la programmazione per la classe si
è orientata maggiormente sui moduli legati all’etica cristiana (tutto il secondo semestre). In
particolare circa i moduli: 6 Cibo e religioni / 7 Il problema etico / 9 Il significato dell’amore
umano e La crisi della famiglia oggi / 12 La dottrina sociale della Chiesa.
D) OBIETTIVI EFFETTIVAMENTE RAGGIUNTI, SIA TRASVERSALI CHE DISCIPLINARI,
COMPETENZE E ABILITÀ ACQUISITE Ritengo che la classe, nel suo complesso, abbia raggiunto in maniera più che soddisfacente gli
obiettivi proposti. In modo particolare quelli riguardanti i temi etici sulla famiglia e la sessualità, sul
valore del lavoro e sul rapporto tra cucina e religioni.
F) METODOLOGIA DI LAVORO, STRATEGIE DIDATTICHE, MEZZI, STRUMENTI E
SUSSIDI DIDATTICI UTILIZZATI. TIPOLOGIA DI VERIFICA L’ora di religione necessita di una didattica particolare che fa molto ricorso ad attività formative
specifiche. Si è privilegiato, oltre ai momenti di lezione frontale, il dialogo ed il confronto tra gli
studenti introdotto per mezzo di immagini e schede e di strumenti multimediali (video, power-
point).
G) METODOLOGIA DI LAVORO, STRATEGIE DIDATTICHE, MEZZI, STRUMENTI E
SUSSIDI DIDATTICI UTILIZZATI. TIPOLOGIA DI VERIFICA Tenendo conto che la meta ultima dell’insegnante di IRC è quella dello sviluppo globale della
personalità degli alunni nei tre livelli formativi: dell’ASCOLTO, della CONOSCENZA, della
CAPACITA’ OPERATIVA, la valutazione pertanto si è basata sul comportamento corretto ed
attento, la partecipazione attiva al dialogo educativo (risposte, domande, interventi…) e la capacità
di sintesi e di rielaborazione di un tema proposto.
1) INTRODUZIONE 1.1 Presentazione dei temi di IRC del V anno e introduzione sul ruolo e il valore dell'IRC
nella scuola pubblica italiana
2) TEMI TRASVERSALI 2.1 Il senso del Natale: fantasia guidata - la festa senza il festeggiato
2.2 Il valore della tolleranza e del rispetto religioso in una società multireligiosa
2.3 Cosa fare nella/della vita: di fronte alle scelte professionali e di vita
3) LA QUESTIONE ETICA NEL CRISTIANESIMO
3.1 Parte introduttiva 3.1.a. Introduzione all'etica con il test-sondaggio: "Se è male quanto è grave".
3.2Etica familiare e sessuale 3.2.a. L’evoluzione del concetto di famiglia nel ‘900: dalla famiglia patriarcale
a quella nucleare
3.2.b. Matrimonio e Convivenza: le motivazioni e le diverse prospettive psicologiche.
3.2.c. La questione dell'omosessualità: passaggi storici e attualità - la visione cristiana
3.2.d. Sessualità umana: in relazione con sè, l'altro/a, il mondo e Dio
3.2.e. Funzioni e significati della sessualità per il cristianesimo:
relazione / piacere / procreazione
3.2.f. Il Cantico dei Cantici: significato e valore dei gesti affettivi
3.3 Etica sociale 3.3.a Teologia del lavoro
a) Il lavoro nel passato e nella Bibbia
b) I temi dell'enciclica sul lavoro Laborem exercens di Giovanni Paolo II
c) Confronto tra alcuni punti della Costituzione Italiana con la Laborem exercens.
3.3.b Principi di fondo del discorso cristiano sull'economia
a) Proiezione del Video messaggio di Papa Francesco per EXPO idee: Nutrire il pianeta
energia per la vita.
Lettura e commento del discorso sul diritto al cibo e la custodia del creato.
3.4 La centralità etica e religiosa del cibo Assegnazione del tema per un elaborato su “Religione e Cucina”:
Il pane / Il vino / La carne di maiale / Il riso / Olio e Sale
TESTI
DELLE SIMULAZIONI
DELLE PROVE D’ESAME
E
GRIGLIE DI VALUTAZIONE
I PROVA: ITALIANO
II PROVA: ALIMENTAZIONE
III PROVA:LAB. SERV.
RISTORATIVI/INGLESE/FRANCESE/EC.AZIENDE
RISTORATIVE
GRIGLIA DI VALUTAZIONE PROVA ORALE
RELAZIONE ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO
PRIMA PROVA DI ITALIANO
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte
TIPOLOGIA A
Analisi del testo
L. PIRANDELLO, Il piacere dell'onestà
ATTO PRIMO - SCENA OTTAVA
BALDOVINO, FABIO
1 BALDOVINO (seduto, s'insella le lenti su la punta del naso e, reclinando indietro il capo) Le
chiedo,
prima di tutto, una grazia.
FABIO Dica, dica...
BALDOVINO Signor marchese, che mi parli aperto.
5 FABIO Ah, sì, sì... Anzi, non chiedo di meglio.
BALDOVINO Grazie. Lei forse però non intende questa espressione "aperto", come la intendo
io.
FABIO Ma... non so... aperto... con tutta franchezza...
E poiché Baldovino, con un dito, fa cenno di no:
10
...E come, allora?BALDOVINO Non basta. Ecco, veda, signor marchese: inevitabilmente, noi ci
costruiamo. Mi spiego. Io entro qua, e divento subito, di fronte a lei, quello che devo essere,
quello che posso essere - mi costruisco - cioè, me le presento¹ in una forma adatta alla relazione
che debbo contrarre con lei. E lo
15 stesso fa di sé anche lei che mi riceve. Ma, in fondo, dentro queste costruzioni nostre messe così
di fronte, dietro le gelosie² e le imposte, restano poi ben nascosti i pensieri nostri più segreti, i
nostri più intimi sentimenti, tutto ciò che siamo per noi stessi, fuori delle relazioni che vogliamo
stabilire. - Mi sono spiegato?FABIO Sì, sì, benissimo… Ah, benissimo! [...]
20 BALDOVINO Comincio io, allora, se permette, a parlarle aperto. - Provo da un pezzo, signor
marchese - dentro - un disgusto indicibile delle abiette costruzioni di me, che debbo mandare
avanti nelle relazioni che mi vedo costretto a contrarre coi miei... diciamo simili, se lei non
s'offende.FABIO No, prego... dica, dica pure... BALDOVINO Io mi vedo, mi vedo di continuo,
signor marchese; e dico: - Ma quanto è vile, ma com'è
25 indegno questo che tu ora stai facendo!FABIO (sconcertato, imbarazzato) Oh Dio... ma no...
perché?BALDOVINO Perché sì, scusi. Lei, tutt'al più, potrebbe domandarmi perché allora lo
faccio? Ma perché... molto per colpa mia, molto anche per colpa d'altri, e ora, per necessità di
cose, non posso fare altrimenti. Volerci in un modo o in un altro, signor marchese, è presto
fatto: tutto sta, poi, se
30 possiamo essere quali ci vogliamo. [...] Ora, scusi, debbo toccare un altro tasto molto
delicato.FABIO Mia moglie?BALDOVINO Ne è separato. - Per torti... - lo so, lei è un perfetto
gentiluomo - e chi non è capace di farne, è destinato a riceverne. - Per torti, dunque, della
moglie. - E ha trovato qua una consolazione. Ma la vita - trista usuraja - si fa pagare quell'uno di
bene che concede, con cento di noje e di dispiaceri.
35 FABIO Purtroppo!BALDOVINO Eh, l'avrei a sapere! - Bisogna che ella sconti la sua
consolazione, signor marchese! Ha davanti l'ombra minacciosa d'un protesto senza dilazione. -
Vengo io a mettere una firma d'avallo, e ad assumermi di pagare la sua cambiale. - Non può
credere, signor marchese, quanto piacere mi faccia questa vendetta che posso prendermi contro
la società che nega ogni credito alla mia firma. Imporre
40 questa mia firma; dire: - Ecco qua: uno ha preso alla vita quel che non doveva e ora pago io per
lui, perché se io non pagassi, qua un'onestà fallirebbe, qua l'onore d'una famiglia farebbe
bancarotta; signor marchese, è per me una bella soddisfazione: una rivincita! Creda che non lo
faccio per altro. [...]FABIO Ecco, bene! E allora, questo. Benissimo! Io non vado cercando
altro, signor Baldovino. L'onestà! La bontà dei sentimenti! [...]
45 BALDOVINO Ma le conseguenze, signor marchese, scusi! [...]FABIO Ecco... caro signore... -
capirà… - già lei stesso l'ha detto - non... non mi trovo in condizione di seguirla bene, in questo
momento [...]BALDOVINO - È facilissimo. Che debbo fare io? - Nulla. - Rappresento la forma.
- L'azione - e non bella - la commette lei: - l'ha già commessa, e io gliela riparo; seguiterà a
commetterla, e io la nasconderò. -
50 Ma per nasconderla bene, nel suo stesso interesse e nell'interesse sopratutto della signorina,
bisogna che lei mi rispetti; e non le sarà facile nella parte che si vuol riserbare! - Rispetti, dico,
non propriamente me, ma la forma - la forma che io rappresento: l'onesto marito d'una signora
perbene. Non la vuol rispettare?FABIO Ma sì, certo!
55 BALDOVINO E non comprende che sarà tanto più rigorosa e tiranna, questa forma, quanto più
pura lei vorrà che sia la mia onestà? - Perciò le dicevo di badare alle conseguenze. [...]FABIO
Come... perché, scusi? - Io non vedo tutte codeste difficoltà che vede lei!BALDOVINO Credo
mio obbligo fargliele vedere, signor marchese. Lei è un gentiluomo. Necessità di cose, di
condizioni, la costringono a non agire onestamente. Ma lei non può fare a meno dell'onestà!
60 Tanto vero che, non potendo trovarla in ciò che fa, la vuole in me. Devo rappresentarla io, la sua
onestà: - esser cioè, l'onesto marito d'una donna, che non può essere sua moglie; l'onesto padre
d'un nascituro che non può essere suo figlio. È vero questo?FABIO Sì, sì, è vero.BALDOVINO
Ma se la donna è sua, e non mia; se il figliuolo è suo, e non mio, non capisce che non
65 basterà che sia onesto soltanto io? Dovrà essere onesto anche lei, signor marchese, davanti a me.
Per forza! - Onesto io, onesti tutti. - Per forza!FABIO Come come? Non capisco! Aspetti...
Note: (1) - 1 mi presento a lei
(2) - 2 le persiane
Luigi PIRANDELLO (Girgenti 1867 - Roma 1936) ebbe il premio Nobel nel 1934. Tutta la sua
produzione è percorsa dal filo rosso dell'assurdo e del tragico della condizione umana, dal contrasto
tra apparenza e realtà e dallo sfaccettarsi della verità. Il testo proposto è tratto da Il piacere
dell'onestà, commedia in tre atti, rappresentata per la prima volta a Torino il 25 novembre 1917. La
vicenda è collocata ai primi del Novecento in una città delle Marche.
Analisi del testo
A. La figura di Baldovino
1. Cerca e commenta nelle battute di Baldovino le parole e le espressioni che meglio rivelano
le sue posizioni e intenzioni nella trattativa.
2. Nel brano dalla riga 19 alla riga 41 quali esperienze affiorano della precedente vita di
Baldovino?
3. In quale brano emerge più chiaramente il quadro delle "apparenze" da salvare? Individualo e
commentalo.
B. La figura di Fabio
1. Come si caratterizza il linguaggio di Fabio rispetto a quello di Baldovino?
2. Quando Fabio (righe 42 e 43) parla di "onestà" e "bontà dei sentimenti" da parte di
Baldovino, a che cosa sembra riferirsi?
3. In questo dialogo, Fabio fa finta di non capire i discorsi di Baldovino o non li comprende
davvero? Argomenta la tua risposta.
Commento complessivo e approfondimenti
1. Da questa vicenda, che per lungo tratto ci presenta personaggi pieni di ipocrisia e abituati al
raggiro, si ricava alla fine anche una morale positiva? In che modo il pessimismo di
Pirandello, quale si riscontra in questa ed in altre sue opere a te note, vuole aiutarci a trovare
il filo per una condotta onesta nella vita, così piena di difficoltà per tutti?
2. Pirandello è tra i nostri scrittori moderni che propongono per primi una lingua finalmente di
"uso medio", cioè di tipo parlato. Cerca e commenta le espressioni vicine al parlato di oggi.
Puoi spiegare, ad esempio, il significato dell'avverbio "allora" qui più volte usato.
3. Nel rispondere alle domande che ti sono state poste, riferisciti anche al contesto culturale
europeo dell'epoca.
TIPOLOGIA B
Redazione di un saggio breve o di un articolo di giornale
(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)
CONSEGNE
Sviluppa l'argomento scelto o in forma di "saggio breve" o di "articolo di giornale", utilizzando i
documenti e i dati che lo corredano. Se scegli la forma del "saggio breve", interpreta e confronta i
documenti e i dati forniti e su questa base svolgi, argomentandola, la tua trattazione, anche con
opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio.
Da' al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista
specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale,
altro).
Se lo ritieni, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno
specifico titolo.
Se scegli la forma dell' "articolo di giornale", individua nei documenti e nei dati forniti uno o più
elementi che ti sembrano rilevanti e costruisci su di essi il tuo 'pezzo'. Da' all'articolo un titolo
appropriato ed indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista
divulgativa, giornale scolastico, altro). Per attualizzare l'argomento, puoi riferirti a circostanze
immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo).
Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio
protocollo.
1. Ambito artistico letterario
Argomento: Affetti familiari
DOCUMENTI
In morte del fratello Giovanni
Un dì, s'io non andrò sempre fuggendo
di gente in gente, me vedrai seduto
su la tua pietra, o fratel mio, gemendo
il fior de' tuoi gentili anni caduto.
La Madre or sol, suo dì tardo traendo,
parla di me col tuo cenere muto;
ma io deluse a voi le palme tendo,
e sol da lunge i miei tetti saluto.
Sento gli avversi Numi, e le secrete
cure che al viver tuo furon tempesta,
e prego anch'io nel tuo porto quïete.
Questo di tanta speme oggi mi resta!
Straniere genti, l'ossa mie rendete
allora al petto della madre mesta.
U. FOSCOLO, Sonetti, (1802)
Michelangiolo Buonarroti, Sacra famiglia (1504)
A mia moglie, in montagna
Dal fondo del vasto catino,
supini presso un'acqua impaziente
d'allontanarsi dal vecchio ghiacciaio,
ora che i viandanti dalle braccia tatuate
han ripreso il cammino verso il passo,
possiamo guardare le vacche.
Poche sono salite in cima all'erta e pendono
senza fame né sete,
l'altre indugiano a mezza costa
dov'è certezza d'erba
e senza urtarsi, con industri strappi,
brucano; finché una
leva la testa a ciocco verso il cielo,
muggisce ad una nube ferma come un battello.
E giungono fanciulli con frasche che non usano,
angeli del trambusto inevitabile,
e subito due vacche si mettono a correre
con tutto il triste languore degli occhi
che ci crescono incontro.
Ma tu di fuorivia, non spaventarti,
non spaventare il figlio che maturi.
G. ORELLI, L'ora del tempo, (1962)
Ed amai nuovamente; e fu di Lina
dal rosso scialle il più della mia vita.
Quella che cresce accanto a noi, bambina
dagli occhi azzurri è dal suo grembo uscita
Trieste è la città, la donna è Lina,
per cui scrissi il mio libro di più ardita
sincerità; né dalla sua fu fin'
ad oggi mai l'anima mia partita.
Ogni altro conobbi umano amore;
ma per Lina torrei di nuovo un'altra
vita, di nuovo vorrei cominciare.
Per l'altezze l'amai del suo dolore,
perché tutto fu al mondo, e non mai scaltra,
e tutto seppe, e non se stessa, amare.
U. SABA, Autobiografia, (1924)
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.
E. MONTALE, Satura, (1971)
Il compleanno di mia figlia. 1966
Siano con selvaggia compunzione accese
le tre candele.
Saltino sui coperchi con fragore i due
compari di spada compiuti uno
sei anni e mezzo, l'altro cinque
e io trentaquattro e la mamma trentadue
e la nonna, se non sbaglio, sessantotto.
Questa scena non verrà ripetuta.
La scena non viene diversamente effigiata. E chi
si sentisse esule o in qualche
percentuale risulta ingrugnato
parli prima o domani.
Accogli, streghina di marzapane, la nostra sospettosa tenerezza.
Seguano come a caso stridi
di vagoni piombati, raffiche di mitragliatrice…
G. RABONI, Cadenza d'inganno, (1975)
La madre
E il cuore quando d'un ultimo battito
Avrà fatto cadere il muro d'ombra
Per condurmi, Madre, sino al Signore,
Come una volta mi darai la mano.
In ginocchio, decisa,
Sarai una statua davanti all'Eterno,
Come già ti vedeva
Quando eri ancora in vita.
Alzerai tremante le vecchie braccia,
Come quando spirasti
Dicendo: Mio Dio, eccomi.
E solo quando m'avrà perdonato,
Ti verrà desiderio di guardarmi.
Ricorderai d'avermi atteso tanto,
E avrai negli occhi un rapido sospiro.
G. UNGARETTI, 1930
2. Ambito socio-economico
Argomento: E' ancora possibile la poesia nella società delle comunicazioni di massa?
DOCUMENTI
"Sotto lo sfondo così cupo dell'attuale civiltà del benessere anche le arti tendono a confondersi, a
smarrire la loro identità. Le comunicazioni di massa, la radio e soprattutto la televisione, hanno
tentato non senza successo di annientare ogni possibilità di solitudine e di riflessione. Il tempo si fa
più veloce, opere di pochi anni fa sembrano "datate" e il bisogno che l'artista ha di farsi ascoltare
prima o poi diventa bisogno spasmodico dell'attuale, dell'immediato. Di qui l'arte nuova del nostro
tempo che è lo spettacolo, un'esibizione non necessariamente teatrale a cui concorrono i rudimenti
di ogni arte e che opera una sorta di massaggio psichico sullo spettatore o ascoltatore o lettore che
sia… In tale paesaggio di esibizionismo isterico quale può essere il posto della più discreta delle
arti, la poesia?"
E. MONTALE, È ancora possibile la poesia? (Discorso tenuto all'Accademia di Svezia), 1975
"Ruth Lilly, erede novantenne della casa farmaceutica che produce il Prozac, ha regalato cento
milioni di dollari a "Poetry", rivista di poesia perennemente in bolletta che ha pubblicato i grandi
del Novecento, da Dylan Thomas ed Ezra Pound, e che rischiava di chiudere… È un segno del
destino che il denaro speso per gli antidepressivi sia andato a finanziare la più antica e ignorata
delle medicine contro l´angoscia. Ed è un altro segno che sia stato proprio il Pio Albergo Trivulzio
di Milano… ad aver organizzato un concorso nazionale di poesia per anziani. Lo hanno vinto una
coetanea veneta della miliardaria americana e la signora Luigia Tonelli, leggermente più matura,
che ha voluto ringraziare la giuria con queste parole: "I miei 104 anni sono tanti, ma non sono mai
troppi per tutto quello che la vita ci offre". Una frase che, a leggerla prima e dopo i pasti, uno si
dimentica persino di prendere il Prozac. Rimane la gioia di vedere tanti vecchi rifugiarsi nella
poesia, il linguaggio dei bambini. E la rabbia di saperli quasi costretti a scrivere, dal momento che il
mondo non li ascolta più."
M. GRAMELLINI, I versi della nonna, LA STAMPA 20/11/2002
"La poesia è, ormai, un "genere" letterario sempre più specialistico, che non interessa nessuno, o
quasi, al di fuori delle università e di una cerchia ristretta di cultori… Ma la poesia da sempre,
aspira a essere popolare; e questo fatto genera qualche equivoco… L'impopolarità della poesia
sembra irreversibile. In passato, la poesia diventava popolare sulla spinta delle grandi idee, delle
grandi emozioni, delle grandi cause (giuste o sbagliate). Oggi, il pacifismo non ha un vate, la causa
palestinese e le sofferenze del popolo israeliano non hanno un vate; Bin Laden balbetta versi non
suoi, Karadzic è meglio dimenticarlo. Forse, un capitolo della storia umana si è chiuso per sempre."
S. VASSALLI, Il declino del vate, IL CORRIERE DELLA SERA 12/01/2003
"La poesia è irreversibilmente morta… oppure è viva e lotta con noi...? Di fronte a un'alternativa del
genere, la mia reazione istintiva è, lo confesso, quella di stringermi nelle spalle e cambiare discorso.
Come si fa a rispondere? La poesia è una possibilità infinitamente sospesa, una possibilità che si
avvera soltanto nella mente di ogni singolo destinatario; tutto il resto, la "popolarità", il "ruolo
sociale" ecc. - appartiene alla sfera delle conseguenze e può esserci o non esserci, in un determinato
periodo storico, per motivi che non dipendono né dai poeti né dalla poesia."
G. RABONI, La poesia? Si vende ma non si dice, IL CORRIERE DELLA SERA 18/01/2003
"... la poesia non muore mai del tutto. Se morisse la poesia, allora si atrofizzerebbero e si
impoverirebbero mortalmente anche il linguaggio e il pensiero, e non sarebbe un capitolo della
storia umana a chiudersi, ma sarebbe l'umanità stessa a cambiare. Bisogna indicarli gli assassini
della poesia: non sono certo il popolo, i ragazzi e le ragazze, i lavoratori, gli anziani, le persone
comuni, ma sono tra i poeti e gli intellettuali stessi, almeno tra quelli che vivono di rendita su
vecchie posizioni nichiliste, materialistiche ed eurocentriche, sono tra quei borghesi corrotti, cinici,
conformisti, pigri, incolti che rappresentano il ventre molle della classe dirigente italiana, sono tra i
cultori del trash, sono tra coloro che attaccano e avvelenano la Madre Terra, sono tra i sostenitori di
una inedita gerarchia in cui Denaro e Tecnica occupano il primo posto nella scala dei valori…. Se
popolare è tutto ciò che riguarda i consigli per gli acquisti, il luccicante ma miserabile mondo della
moda, degli spot, del calciomercato allora è meglio che la poesia non sia popolare. Lei è di più, è
universale. E quelli che la vogliono uccidere non ce la faranno."
G. CONTE, Ma la poesia non sempre deve essere popolare, IL CORRIERE DELLA SERA
15/01/2003
"La società-spettacolo non vuole cancellare la nobile funzione della poesia, perché sa che ne
avrebbe un ritorno d'immagine negativo. E allora, semplicemente, e per arrivare ai grandi numeri, fa
della canzone il surrogato di massa della poesia... C'è però un fatto decisivo a conferma della
presenza vitale, anche se occultata dai media più forti, della poesia, e cioè la fiducia tranquilla dei
giovanissimi in questo genere espressivo. Qualche anno fa pensavo: com'è possibile che un
diciottenne, oggi, affidi il meglio di sé alla poesia, in un mondo che tende a nasconderla? Ebbene, i
giovani che scrivono versi, ma non per raccontare le sole sciocchezze in cuore e amore, sono tanti e
pienamente persuasi. Investono il meglio di sé nell'energia insostituibile e nella verità profonda
della parola poetica, e non gliene importa nulla dei vip televisivi e della cultura di massa. Li seguo
da tempo, sono nati negli anni Settanta e ormai anche oltre… Sono loro il futuro della poesia, che
non cederà certo il campo ai surrogati."
M. CUCCHI, Il destino della poesia nella società moderna, LA STAMPA, 21/1/2003
"Sei una parola in un indice". Lessi questo verso tanti anni fa, non so più su quale rivista letteraria...
Ma per me quel "sei una parola in un indice", quel "ma di te sappiamo solo oscuro amico/che udisti
l'usignolo una sera", vanno a toccare più di ogni altra composizione le misteriose corde d'ordine
sentimentale (chiamiamole pure così), latenti in ciascuno di noi dai tempi della scuola. Sono veri e
propri innamoramenti, cui si perviene casualmente, per vie proprie, o perché un insegnante più
appassionato degli altri e con una voce più duttile, ce li ha messi in evidenza. Lo studio a memoria
della poesia è ancora obbligatorio, mi dicono, e ancora mal sopportato dai ragazzini. Sarà, ma
"Dolce e chiara è la notte e senza vento" o "quel giorno più non vi leggemmo avante", devono pur
risuonare in un'aula scolastica. Sono spiragli aperti per un attimo su un mondo parallelo che esclude
merendine e play-station. Un mondo di suggestioni enigmatiche e dolcissime, che per molti
scomparirà forse per sempre ma per altri resterà per sempre lì a portata di mano, evocabile in
ufficio, guidando sull'autostrada, spingendo il carrello per un supermercato… Sono lingotti in un
caveau svizzero, magari parziali e approssimativi nella memoria, ma emotivamente indistruttibili.
Ognuno se li deve mantenere da sé, con la sua segreta chiave, perché l'alternativa (il cenacolo con
dama protettrice, il convegnino promosso dal Comune, l'evento mediatico una volta l'anno) non
funziona, inquina senza scampo quelle privatissime risonanze..."
C. FRUTTERO, L'indice di Borges, TUTTOLIBRI, 11 gennaio 2003
3. Ambito storico-politico Argomento: Il terrore e la repressione politica nei sistemi totalitari del Novecento
DOCUMENTI
Scheda:
Il fascismo italiano fece centinaia di prigionieri politici e di confinati in domicilio
coatto, migliaia di esiliati e fuoriusciti politici.
Il nazismo tedesco dal 1933 al 1939 ha eliminato circa 20.000 oppositori nei campi
di concentramento e nelle prigioni; tra il 1939 e il 1941 ha sterminato nelle camere a
gas 70.000 tedeschi vittime di un programma di eutanasia. Durante la guerra si
calcola che siano stati uccisi circa 15 milioni di civili nei paesi occupati, circa 6
milioni di ebrei; 3.300.000 prigionieri di guerra sovietici, più di un milione di
deportati e decine di migliaia di zingari sono morti nei campi di concentramento; più
di 8 milioni sono stati inviati ai lavori forzati.
Nella Russia comunista la prima epurazione la pagarono gli iscritti al partito; tra il
1936?38 furono eliminati 30.000 funzionari su 178.000; nell'Armata rossa in due
anni furono giustiziati 271 tra generali, alti ufficiali e commissari dell'esercito. Nei
regimi comunisti del mondo (URSS, Europa dell'Est, Cina, Corea del Nord,
Vietnam, Cambogia, Cuba, ecc.) si calcola che sono stati eliminati circa 100 milioni
di persone contrarie al regime.
Né bisogna dimenticare le "foibe" istriane e, più di recente, i crimini nei territori
della ex Jugoslavia, in Algeria, in Iraq, ecc. Amnesty International ha segnalato 111
Paesi dove sono state applicate torture su persone per reati d'opinione.
"Con il terrore si assiste a una doppia mutazione: l'avversario, prima nemico e poi criminale, viene
trasformato in 'escluso'. Questa esclusione sfocia quasi automaticamente nell'idea di sterminio.
Infatti la dialettica amico/nemico è ormai insufficiente a risolvere il problema fondamentale del
totalitarismo: si tratta di costruire un'umanità riunificata e purificata, non antagonista [...]. Da una
logica di lotta politica si scivola presto verso una logica di esclusione, quindi verso un'ideologia
dell'eliminazione e, infine, dello sterminio di tutti gli elementi impuri".
S. COURTOIS, "Perché?", in Il libro nero del comunismo, Milano, Mondadori, 2000
"Per genocidio si intende uno qualunque dei seguenti atti, commessi con l'intenzione di distruggere
completamente o in parte un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso in quanto tale: a)
assassinio di membri del gruppo; b) grave attentato all'incolumità fisica o mentale di membri del
gruppo; c) imposizione intenzionale al gruppo di condizioni di vita destinate a provocarne la
distruzione fisica totale o parziale; d) misure volte a ostacolare le nascite all'interno del gruppo; e)
trasferimenti coatti dei figli di un gruppo a un altro".
Convenzione delle Nazioni Unite del 9/12/1948
"Dolore per la nostra patria [il Cile] soggiogata e convertita in un immenso carcere; per il nostro
popolo martoriato dalla fame e dalla miseria; per i nostri compagni ed amici caduti nel
combattimento, o assassinati, torturati o incarcerati dal fascismo. Speranza che questo incubo di
orrore avrà una fine non lontana, e la certezza che i colpevoli riceveranno il castigo esemplare".
C. ALTAMIRANO, "Saluto di capodanno: I gennaio 1975", in Tutte le forme di lotta, Milano,
1975, (L'autore era segretario generale del Partito socialista cileno)
"I regimi totalitari del XX secolo hanno rivelato l'esistenza di un pericolo prima insospettato: quello
di una manomissione completa della memoria".
T. TODOROV, Memoria del male, tentazione del bene. Inchiesta su un secolo tragico, Milano,
Garzanti, 2001
4. Ambito tecnico-scientifico
Argomento: "L'acqua, risorsa e fonte di vita"
DOCUMENTI
H²O UNA BIOGRAFIA DELL'ACQUA: H²O è l'unica formula chimica che tutti conoscono. Ed è
giusto che sia così: l'acqua non è solo la sostanza più diffusa sulla terra, ma è la condizione
necessaria, la fonte, la matrice della vita. In tutti gli antichi miti della creazione, in principio era
l'acqua: nella Bibbia "lo spirito di Dio aleggiava sulle acque"; nel Regveda, tutto "era acqua
indistinta". Quando la spogliamo dei suoi abbellimenti simbolici, della sua associazione con la
purezza, l'anima, la maternità, la vita e la giovinezza; anche quando la riduciamo ad un fenomeno
da laboratorio, chimico o geologico che sia, l'acqua continua ad affascinarci. Molecola a prima vista
molto semplice, nondimeno l'acqua lancia alla scienza sfide sempre difficili."
Ph. BALL, H²O una biografia dell'acqua, Rizzoli 2000
USI E SPRECHI: "Destino veramente strano quello dell'acqua: se un essere umano ne è privato
solo per pochi giorni, muore. Se una zona attraversa un lungo periodo di siccità, migliaia o
addirittura milioni di persone muoiono di fame. Senza di essa, niente può vivere, crescere, produrre.
E tutto questo si riflette nelle idee che ci facciamo sull'acqua e nella sacralità che spesso ancora la
circonda. Allo stesso tempo, però, l'acqua è sprecata, sporcata, ignorata e dimenticata forse più di
qualunque altra risorsa naturale."
M. FONTANA, L'acqua, natura, uso, consumo, inquinamento e sprechi, Editori riuniti, 1984
ACQUA, FONTE DI SICUREZZA ALIMENTARE: " Affinché vi sia cibo occorre che vi sia
acqua. E' quindi fondamentale investire per garantire la disponibilità e l'uso efficiente delle risorse
idriche, in un indispensabile contesto di salvaguardia ambientale. Acqua e cibo rappresentano il
motore di quello sviluppo autosostenibile cui tutti dobbiamo dare priorità assoluta."
Introduzione a "Celebrazioni Ufficiali Italiane per la Giornata Mondiale dell'Alimentazione 2002"
da parte del presidente del Consiglio dei Ministri
PROSPETTIVE FUTURE: "La società contemporanea si è abituata all'idea che risorse essenziali
per la vita e per le attività economiche e produttive, come l'acqua, siano inesauribili, a portata di
mano, sempre disponibili. Non tutti sanno, tuttavia, che questa fondamentale risorsa è limitata e, in
alcune situazioni, comincia anche a scarseggiare. Occorre, quindi, migliorare la conoscenza e la
tutela dell'acqua come elemento fondamentale esistente in natura e dell'acqua come risorsa per lo
sviluppo, necessaria per la vita, per la salute, per le città e per le campagne, e in particolare per
l'agricoltura e per una sana alimentazione... In futuro ? è ormai evidente ? l'acqua diventerà sempre
più un bene prezioso ed insostituibile, anche raro. Le difficoltà di approvvigionamento, il declino
della qualità, la penuria, il consumo disattento, gli sprechi dell'acqua sono già motivo di
preoccupazione… L'acqua non dovrà essere un fattore di incertezza o, nel caso delle catastrofi,
minaccia per la popolazione del mondo, anche nei luoghi dove il clima favorevole, le piogge,
l'innevamento, l'alternarsi delle stagioni l'hanno resa abbondante."
Atti della Giornata mondiale per l'alimentazione 2002
È L'ANNO DELLA VITA: "E' certamente una coincidenza che il 2003, atteso da tempo per
celebrare i cinquant'anni dalla scoperta della struttura a doppia elica del Dna, sia stato dedicato
anche all'acqua. L'accostamento non poteva essere, comunque, più pertinente. Il Dna è, soprattutto
nell'immaginario collettivo, il simbolo biologico della vita, ed è un luogo non meno comune che
l'acqua è una condizione indispensabile per la vita. Nonché un ambiente che offre straordinarie
opportunità evolutive. Con conseguenze non sempre benefiche per l'uomo: nel passaggio a una
civiltà più sedentaria l'acqua ha infatti cominciato a rappresentare un grave rischio di morte per
l'umanità, veicolando gli agenti di malattie come il tifo e il colera o favorendo lo sviluppo di
artropodi in grado di trasmettere virus, o parassiti come la malaria. Il rapporto fra acqua e vita è
stato intuito da molti miti della creazione, in particolare presso quelle civiltà che si svilupparono
sulle sponde dei grandi fiumi e fatto proprio addirittura dal primo filosofo naturalista, Talete."
G. CORBELLINI, Una molecola nell'oceano, in IL SOLE 24 ORE, 5 gennaio 2003
"La molecola è sempre H2O ma in molte parti del mondo è marrone, sporca di fango e portatrice di
funghi e batteri e quindi di malattie e di morte: Oppure è assente del tutto. Per l'Organizzazione
mondiale della Sanità la situazione peggiora: nel 2025 l'oro blu potrebbe essere insufficiente per
due persone su tre. Urgono nuovi accordi internazionali. L'acqua è un problema globale, ma a
differenza del riscaldamento del clima, è affrontabile su scala locale. Lo stress idrico è, per
esempio, spesso causato da sprechi locali: in primo luogo dalle inefficienze in agricoltura (attività
per la quale utilizziamo il 70% dell'acqua), ma anche da semplici, stupide perdite delle tubature o
contaminazioni evitabili… Ma ciò che in Italia è un problema, in BanglaDesh può diventare un
dramma. Fino a una trentina di anni fa, tutti bevevano acqua contaminata dalle fognature.
Ascoltando i geologi, però, si scopre che basterebbe scavare i pozzi a una profondità di 80 metri,
anziché di 50 circa per eliminare il problema alle radici nel 99% dei casi."
M. MERZAGORA, Un patto sul colore dell'acqua, in IL SOLE 24 ORE, 5 gennaio 2003
L'EMERGENZA IDRICA E LA STIMOLAZIONE DELLA PIOGGIA: "L'agricoltura italiana può
contare sempre meno sulle piogge… Una situazione che provocherà pesanti ripercussioni
economiche se si considera che più del 50% del valore lordo della produzione agricola italiana
dipende dall'irrigazione e che i due terzi del valore delle esportazioni è costituito da prodotti che
provengono da territori irrigati. Alla stimolazione delle piogge si lavora nei Paesi più avanzati al
mondo, come gli Stati Uniti, e in nazioni, come Israele, che hanno adottato la tecnologia italiana e si
avvalgono della consulenza dei nostri esperti. Non solo. Il convegno dell'Organizzazione
meteorologica mondiale ha riaffermato, lo scorso anno a Ginevra, il grande interesse per la
stimolazione della pioggia riprendendo l'indicazione data dalla Conferenza di Rio de Janeiro che
cita questa tecnologia quale sistema di lotta alla desertificazione della terra. Cos'è la stimolazione
della pioggia? La tecnologia messa a punto da un'associazione italiana riproduce in sostanza il
processo naturale di formazione delle precipitazioni. Ci si avvale di piccoli aerei che volano alla
base dei sistemi nuvolosi, rilasciando microscopiche particelle di ioduro di argento in grado di
accelerare il processo di condensazione trasformando il vapore in pioggia che cade al suolo."
AGRICOLTURA, marzo/aprile 2002
TIPOLOGIA C:
Tema di argomento storico
«Tutti gli esseri umani, senza distinzione alcuna di sesso, razza, nazionalità e religione, sono titolari
di diritti fondamentali riconosciuti da leggi internazionali. Ciò ha portato all'affermazione di un
nuovo concetto di cittadinanza, che non è più soltanto "anagrafica", o nazionale, ma che diventa
"planetaria" e quindi universale. Sviluppa l'argomento analizzando, anche alla luce di eventi storici
recenti o remoti, le difficoltà che i vari popoli hanno incontrato e che ancor oggi incontrano sulla
strada dell'affermazione dei diritti umani. Soffermati inoltre sulla grande sfida che le società odierne
devono affrontare per rendere coerenti e compatibili le due forme di cittadinanza.»
TIPOLOGIA D
Tema di ordine generale
«Si dice da parte di alcuni esperti che la forza delle immagini attraverso cui viene oggi veicolata
gran parte delle informazioni, rischia, a causa dell'impatto immediato e prevalentemente
emozionale, tipico del messaggio visivo, di prendere il sopravvento sul contenuto concettuale del
messaggio stesso e sulla riflessione critica del destinatario. Ma si dice anche, da parte opposta, che è
proprio la immagine a favorire varie forme di apprendimento, rendendone più efficaci e duraturi i
risultati.
Discuti criticamente i due aspetti della questione proposta, avanzando le tue personali
considerazioni.»
Durata massima della prova: 6 ore.
È consentito soltanto l'uso del dizionario italiano.
Non è consentito lasciare l'Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.
II PROVA DI ITALIANO
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.
TIPOLOGIA A -ANALISI DEL TESTO Primo Levi, dalla Prefazione di La ricerca delle radici.
Antologia personale, Torino 1981
Poiché dispongo di input ibridi, ho accettato volentieri e con curiosità la proposta di comporre
anch’io un’«antologia personale», non nel senso borgesiano di autoantologia, ma in quello di una
raccolta, retrospettiva e in buona fede, che metta in luce le eventuali tracce di quanto è stato letto su
quanto è stato scritto. L’ho accettata come un esperimento incruento, come ci si sottopone a una
batteria di test; perché placet experiri e per vedere l’effetto che fa. Volentieri, dunque, ma con
qualche riserva e con qualche tristezza. La riserva principale nasce appunto dal mio ibridismo: ho
letto parecchio, ma non credo di stare inscritto nelle cose che ho letto; è probabile che il mio
scrivere risenta più dell’aver io condotto per trent’anni un mestiere tecnico, che non dei libri
ingeriti; perciò l’esperimento è un po’ pasticciato, e i suoi esiti dovranno essere interpretati con
precauzione. Comunque, ho letto molto, soprattutto negli anni di apprendistato, che nel ricordo mi
appaiono stranamente lunghi; come se il tempo, allora, fosse stirato come un elastico, fino a
raddoppiarsi, a triplicarsi. Forse lo stesso avviene agli animali dalla vita breve e dal ricambio
rapido, come i passeri e gli scoiattoli, e in genere a chi riesce, nell’unità di tempo, a fare e percepire
più cose dell’uomo maturo medio: il tempo soggettivo diventa più lungo. Ho letto molto perché
appartenevo a una famiglia in cui leggere era un vizio innocente e tradizionale, un’abitudine
gratificante, una ginnastica mentale, un modo obbligatorio e compulsivo di riempire i vuoti di
tempo, e una sorta di fata morgana nella direzione della sapienza. Mio padre aveva sempre in lettura
tre libri contemporaneamente; leggeva «stando in casa, andando per via, coricandosi e alzandosi»
(Deut. 6.7); si faceva cucire dal sarto giacche con tasche larghe e profonde, che potessero contenere
un libro ciascuna. Aveva due fratelli altrettanto avidi di letture indiscriminate; i tre (un ingegnere,
un medico, un agente di borsa) si volevano molto bene, ma si rubavano a vicenda i libri dalle
rispettive librerie in tutte le occasioni possibili. I furti venivano recriminati pro forma, ma di fatto
accettati sportivamente, come se ci fosse una regola non scritta secondo cui chi desidera veramente
un libro è ipso facto degno di portarselo via e di possederlo. Perciò ho trascorso la giovinezza in un
ambiente saturo di carta stampata, ed in cui i testi scolastici erano in minoranza: ho letto anch’io
confusamente, senza metodo, secondo il costume di casa, e devo averne ricavato una certa
(eccessiva) fiducia nella nobiltà e necessità della carta stampata, e, come sottoprodotto, un certo
orecchio e un certo fiuto. Forse, leggendo, mi sono inconsapevolmente preparato a scrivere, così
come il feto di otto mesi sta nell’acqua ma si prepara a respirare; forse le cose lette riaffiorano qua e
là nelle pagine che poi ho scritto, ma il nocciolo del mio scrivere non è costituito da quanto ho letto.
Mi sembra onesto dirlo chiaramente, in queste «istruzioni per l’uso» della presente antologia.
Primo Levi (Torino 1919-87) è l’autore di Se questo è un uomo (1947) e La tregua (1963), opere
legate alla esperienza della deportazione, in quanto ebreo, nel campo di Buna-Monowitz presso
Auschwitz, e del lungo e avventuroso viaggio di rimpatrio. Tornato in Italia, fu prima chimico di
laboratorio e poi direttore di fabbrica. A partire dal 1975, dopo il pensionamento, si dedicò a tempo
pieno all’attività letteraria. Scrisse romanzi, racconti, saggi, articoli e poesie.
A proposito di La ricerca delle radici, Italo Calvino così scrisse in un articolo apparso su «la
Repubblica» dell’11 giugno 1981: «L’anno scorso Giulio Bollati ebbe l’idea di chiedere ad alcuni
scrittori italiani di comporre una loro «antologia personale»: nel senso d’una scelta non dei propri
scritti ma delle proprie letture considerate fondamentali, cioè di tracciare attraverso una successione
di pagine d’autori prediletti un paesaggio letterario, culturale e ideale. […] Tra gli autori che hanno
accettato l’invito, l’unico che finora ha tenuto fede all’impegno è Primo Levi, il cui contributo era
atteso come un test cruciale per questo tipo d’impresa, dato che in lui s’incontrano la formazione
scientifica, la sensibilità letteraria sia nel rievocare il vissuto sia nell’immaginazione, e il forte senso
della sostanza morale e civile d’ogni esperienza».
Comprensione del testo
Dopo una prima lettura, riassumi il contenuto informativo del testo. 2. Analisi del
testo2.1 Quali sono per Levi le conseguenze degli «input ibridi» (r. 1) e dell’«ibridismo»
(r. 7)? 2.2 Spiega le considerazioni di Levi sul «tempo soggettivo» (r. 13). 2.3 Perché si
leggeva molto nella famiglia di Levi? Spiega, in particolare, perché leggere era «una
sorta di fata morgana nella direzione della sapienza» (r. 17). 2.4 Soffermati su ciò che
Levi dichiara di avere ricavato dalle sue letture (rr. 24-29). In particolare, spiega
l’atteggiamento di Levi nei confronti della «carta stampata» (r. 26). 2.5 Esponi le tue
osservazioni in un commento personale di sufficiente ampiezza. 3. Interpretazione
complessiva ed approfondimenti
Proponi una tua interpretazione complessiva del brano e approfondiscila con opportuni
collegamenti al libro da cui il brano è tratto o ad altri testi di Primo Levi. In alternativa,
prendendo spunto dal testo proposto, proponi una tua «antologia personale» indicando le
letture fatte che consideri fondamentali per la tua formazione.
TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI
GIORNALE”(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)
CONSEGNESviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale»,
utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se
scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle
tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo
in paragrafi. Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di
giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura
non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.
1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIOARGOMENTO: Piacere e piaceri.
DOCUMENTI«La passione li avvolse, e li fece incuranti di tutto ciò che per ambedue non fosse un
godimento immediato. Ambedue, mirabilmente formati nello spirito e nel corpo all’esercizio di tutti
i più alti e i più rari diletti, ricercavano senza tregua il Sommo, l’Insuperabile, l’Inarrivabile; e
giungevano così oltre, che talvolta una oscura inquietudine li prendeva pur nel colmo dell’oblio,
quasi una voce d’ammonimento salisse dal fondo dell’esser loro ad avvertirli d’un ignoto castigo,
d’un termine prossimo. Dalla stanchezza medesima il desiderio risorgeva più sottile, più temerario,
più imprudente; come più s’inebriavano, la chimera del loro cuore ingigantiva, s’agitava, generava
nuovi sogni; parevano non trovar riposo che nello sforzo, come la fiamma non trova la vita che
nella combustione. Talvolta, una fonte di piacere inopinata aprivasi dentro di loro, come balza d’un
tratto una polla viva sotto le calcagna d’un uomo che vada alla ventura per l’intrico d’un bosco; ed
essi vi bevevano senza misura, finché non l’avevano esausta. Talvolta, l’anima, sotto l’influsso dei
desiderii, per un singolar fenomeno d’allucinazione, produceva l’imagine ingannevole d’una
esistenza più larga, più libera, più forte, «oltrapiacente»; ed essi vi s’immergevano, vi godevano, vi
respiravano come in una loro atmosfera natale. Le finezze e le delicatezze del sentimento e
dell’imaginazione succedevano agli eccessi della sensualità.» Gabriele D’ANNUNZIO, Il piacere,
1889 (ed. utilizzata 1928)
«Piacer figlio d’affanno; «Volti al travaglio gioia vana, ch’è frutto come una qualsiasi del passato
timore, onde si scosse fibra creata e paventò la morte perché ci lamentiamo noi? chi la vita abborria;
Mariano il 14 luglio 1916» onde in lungo tormento, Giuseppe UNGARETTI, Destino, in Il Porto
Sepolto, 1916 fredde, tacite, smorte, sudàr le genti e palpitàr, vedendo «Il primo sguardo dalla
finestra il mattino mossi alle nostre offese il vecchio libro ritrovato folgori, nembi e vento. volti
entusiasti O natura cortese, neve, il mutare delle stagioni son questi i doni tuoi, il giornale questi i
diletti sono il cane che tu porgi ai mortali. Uscir di pena la dialettica è diletto fra noi. fare la doccia,
nuotare Pene tu spargi a larga mano; il duolo musica antica spontaneo sorge: e di piacer, quel tanto
scarpe comode che per mostro e miracolo talvolta capire nasce d’affanno, è gran guadagno. Umana
musica moderna prole cara agli eterni! assai felice scrivere, piantare se respirar ti lice viaggiare
d’alcun dolor: beata cantare se te d’ogni dolor morte risana.» essere gentili.» Giacomo LEOPARDI,
La quiete dopo la tempesta, vv. 32-54, Bertolt BRECHT, Piaceri, 1954/55, trad. di R. Fertonani,
1829 (in G. Leopardi, Canti, 1831) (in B. Brecht, Poesie, trad. it., 1992)
«Il piacere è veramente tale quando non si rende conto né delle proprie cause né dei propri effetti.
(È immediato, irrazionale). Il piacere della conoscenza fa eccezione? No. Il piacere della
conoscenza procede dal razionale ed è irrazionale.» Andrea EMO, Quaderni di metafisica (1927-
1928), in A. Emo, Quaderni di metafisica 1927-1981, 2006
«I filosofi ed i sinonimisti vi spiegano con paziente sollecitudine la differenza precisa che passa fra
la giustizia, la bontà e il dovere; ma voi stessi potete persuadervi che essi fabbricano un mondo di
carta pesta. Ciò che è giusto è buono, ciò che è dovere è giustizia, e ciò che si deve fare è ciò che è
giusto e buono. Ma non vedete voi il circolo eterno del cosmo, la volta infinita del cielo che non
comincia in un alcun luogo e mai non finisce? Studiate il cerchio, perché in verità vi dico che la sua
geometria morale abbraccia la storia del mondo. Le gioie della giustizia e del dovere esercitano la
più benefica influenza sulla felicità della vita e, rendendoci calmi e soddisfatti nel presente, ci
preparano un avvenire felice. Chi possiede maggiori ricchezze di fortuna, di mente e di cuore, ha
anche maggiori doveri da esercitare; ma tutti gli uomini, purché abbiano soltanto un’individualità
morale, devono essere giusti e buoni, e devono quindi rendersi degni di gustare queste gioie
sublimi.» Paolo MANTEGAZZA, Fisiologia del piacere, 1992 (1ª edizione 1854)
AMBITO SOCIO - ECONOMICOARGOMENTO: La ricerca della felicità.
DOCUMENTI
«Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di
sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È
compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di
fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e
l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del
Paese.» Articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana
«Noi riteniamo che sono per sé stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali;
che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la
Libertà, e il perseguimento della Felicità.» Dichiarazione di indipendenza dei Tredici Stati Uniti
d’America, 4 luglio 1776
«La nostra vita è un’opera d’arte – che lo sappiamo o no, che ci piaccia o no. Per viverla come esige
l’arte della vita dobbiamo – come ogni artista, quale che sia la sua arte – porci delle sfide difficili
(almeno nel momento in cui ce le poniamo) da contrastare a distanza ravvicinata; dobbiamo
scegliere obiettivi che siano (almeno nel momento in cui li scegliamo) ben oltre la nostra portata, e
standard di eccellenza irritanti per il loro modo ostinato di stare (almeno per quanto si è visto fino
allora) ben al di là di ciò che abbiamo saputo fare o che avremmo la capacità di fare. Dobbiamo
tentare l’impossibile. E possiamo solo sperare – senza poterci basare su previsioni affidabili e tanto
meno certe – di riuscire prima o poi, con uno sforzo lungo e lancinante, a eguagliare quegli standard
e a raggiungere quegli obiettivi, dimostrandoci così all’altezza della sfida. L’incertezza è l’habitat
naturale della vita umana, sebbene la speranza di sfuggire ad essa sia il motore delle attività umane.
Sfuggire all’incertezza è un ingrediente fondamentale, o almeno il tacito presupposto, di qualsiasi
immagine composita della felicità. È per questo che una felicità «autentica, adeguata e totale»
sembra rimanere costantemente a una certa distanza da noi: come un orizzonte che, come tutti gli
orizzonti, si allontana ogni volta che cerchiamo di avvicinarci a esso.» Zygmunt BAUMAN, L’arte
della vita, trad. it., Bari 2009 (ed. originale 2008)
«Nonostante le molte oscillazioni, la soddisfazione media riportata dagli europei era, nel 1992,
praticamente allo stesso livello di 20 anni prima, a fronte di un considerevole aumento del reddito
pro capite nello stesso periodo. Risultati molto simili si ottengono anche per gli Stati Uniti. Questi
dati sollevano naturalmente molti dubbi sulla loro qualità e tuttavia, senza entrare nel dettaglio,
numerosi studi provenienti da altre discipline come la psicologia e la neurologia ne supportano
l’attendibilità. Citiamo solo la critica che a noi pare più comune e che si potrebbe formulare come
segue: in realtà ognuno si dichiara soddisfatto in relazione a ciò che può realisticamente ottenere, di
conseguenza oggi siamo effettivamente più felici di 20 anni fa ma non ci riteniamo tali perché le
nostre aspettative sono cambiate, migliorate, e desideriamo sempre di più. Esistono diverse risposte
a questa critica. In primo luogo, se così fosse, almeno persone nate negli stessi anni dovrebbero
mostrare una crescita nel tempo della felicità riportata soggettivamente. I dati mostrano invece che,
anche suddividendo il campione per coorti di nascita, la felicità riportata non cresce
significativamente nel tempo. Inoltre, misure meno soggettive del benessere, come la percentuale di
persone affette da depressione o il numero di suicidi, seguono andamenti molto simili alle risposte
soggettive sulla felicità e sulla soddisfazione. Ma allora cosa ci rende felici?» Mauro MAGGIONI e
Michele PELLIZZARI, Alti e bassi dell’economia della felicità, «La Stampa», 12 maggio 2003
«Il tradimento dell’individualismo sta tutto qui: nel far creder che per essere felici basti aumentare
le utilità. Mentre sappiamo che si può essere dei perfetti massimizzatori di utilità anche in
solitudine, per essere felici occorre essere almeno in due. La riduzione della categoria della felicità
a quella della utilità è all’origine della credenza secondo cui l’avaro sarebbe, dopotutto, un soggetto
razionale. Eppure un gran numero di interazioni sociali acquistano significato unicamente grazie
all’assenza di strumentalità. Il senso di un’azione cortese o generosa verso un amico, un figlio, un
collega sta proprio nel suo essere gratuita. Se venissimo a sapere che quell’azione scaturisce da una
logica di tipo utilitaristico e manipolatorio, essa acquisterebbe un senso totalmente diverso, con il
che verrebbero a mutare i modi di risposta da parte dei destinatari dell’azione. Il Chicago man –
come Daniel McFadden ha recentemente chiamato la versione più aggiornata dell’homo
œconomicus – è un isolato, un solitario e dunque un infelice, tanto più egli si preoccupa degli altri,
dal momento che questa sollecitudine altro non è che un’idiosincrasia delle sue preferenze. [...]
Adesso finalmente comprendiamo perché l’avaro non riesce ad essere felice: perché è tirchio prima
di tutto con se stesso; perché nega a se stesso quel valore di legame che la messa in pratica del
principio di reciprocità potrebbe assicuragli.» Stefano ZAMAGNI, Avarizia. La passione dell’avere,
Bologna 2009
3. AMBITO STORICO - POLITICO
ARGOMENTO: Il ruolo dei giovani nella storia e nella politica. Parlano i leader.
DOCUMENTI«Ma poi, o signori, quali farfalle andiamo a cercare sotto l’arco di Tito? Ebbene,
dichiaro qui, al cospetto di questa Assemblea e al cospetto di tutto il popolo italiano, che io assumo,
io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto. (Vivissimi e reiterati
applausi — Molte voci: Tutti con voi! Tutti con voi!) Se le frasi più o meno storpiate bastano per
impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda; se il fascismo non è stato che olio di ricino e
manganello, e non invece una passione superba della migliore gioventù italiana, a me la colpa!
(Applausi). Se il fascismo è stato un’associazione a delinquere, io sono il capo di questa
associazione a delinquere! (Vivissimi e prolungati applausi — Molte voci: Tutti con voi!)» Benito
MUSSOLINI, Discorso del 3 gennaio 1925 (da Atti Parlamentari – Camera dei Deputati –
Legislatura XXVII – 1a sessione – Discussioni – Tornata del 3 gennaio 1925 Dichiarazioni del
Presidente del Consiglio)
«Diciamo le cose come stanno. I giovani che vengono al nostro partito devono essere stabilmente
conquistati ai grandi ideali del socialismo e del comunismo, se non vogliamo che essi rimangano
dei «pratici», o, peggio, dei politicanti. Essi devono acquistare la certezza – volevo dire la fede –
che l’avvenire e la salvezza della società umana sta nella sua trasformazione socialista e comunista,
e questa certezza deve sorreggerli, guidarli, illuminarli in tutto il lavoro pratico quotidiano. […]
Quanto alle grandi masse della gioventù, quello cui noi aspiriamo è di dare un potente contributo
positivo per far loro superare la crisi profonda in cui si dibattono. Non desideriamo affatto staccare i
giovani dai tradizionali ideali morali e anche religiosi. Prima di tutto, però, vogliamo aiutarli a
comprendere come si svolgono le cose nel mondo, a comprendere il perché delle lotte politiche e
sociali che si svolgono nel nostro paese e sulla scena mondiale, e quindi il perché delle sciagure
della nostra patria e della triste sorte odierna della sua gioventù. Tutto questo non si capisce, però,
se non si riesce ad afferrare che quello a cui noi assistiamo da due o tre decenni non è che la
faticosa gestazione di un mondo nuovo, del mondo socialista, che si compie suscitando la resistenza
accanita di un mondo di disordine, di sfruttamento, di violenza e di corruzione, il quale però è
inesorabilmente condannato a sparire.» Palmiro TOGLIATTI, Discorso alla conferenza nazionale
giovanile del PCI, Roma, 22-24 maggio 1947 (da P. TOGLIATTI, Discorsi ai giovani, Prefazione
di E. Berlinguer, Roma 1971)
«Il potere si legittima davvero e solo per il continuo contatto con la sua radice umana, e si pone
come un limite invalicabile le forze sociali che contano per se stesse, il crescere dei centri di
decisione, il pluralismo che esprime la molteplicità irriducibile delle libere forme di vita
comunitaria. I giovani e i lavoratori conducono questo movimento e sono primi a voler fermamente
un mutamento delle strutture politiche ed un rispettoso distacco; i giovani chiedono un vero ordine
nuovo, una vita sociale che non soffochi ma offra liberi spazi, una prospettiva politica non
conservatrice o meramente stabilizzatrice, la lievitazione di valori umani. Una tale società non può
essere creata senza l’attiva presenza, in una posizione veramente influente, di coloro per i quali il
passato è passato e che sono completamente aperti verso l’avvenire. La richiesta di innovazione
comporta naturalmente la richiesta di partecipazione. Essa è rivolta agli altri, ma anche e soprattutto
a se stessi: non è solo una rivendicazione, ma anche un dovere e una assunzione di responsabilità.
L’immissione della linfa vitale dell’entusiasmo, dell’impegno, del rifiuto dell’esistente, propri dei
giovani, nella società, nei partiti, nello Stato, è una necessità vitale, condizione dell’equilibrio e
della pace sociale nei termini nuovi ed aperti nei quali in una fase evolutiva essi possono essere
concepiti.» Aldo MORO, Discorso all’XI Congresso Nazionale della DC, 29 giugno 1969 (da A.
MORO, Scritti e discorsi, Volume Quinto: 1969-1973, a c. di G. Rossini, Roma 1988)«L’individuo
oggi è spesso soffocato tra i due poli dello Stato e del mercato. Sembra, infatti, talvolta che egli
esista soltanto come produttore e consumatore di merci, oppure come oggetto dell’amministrazione
dello Stato, mentre si dimentica che la convivenza tra gli uomini non è finalizzata né al mercato né
allo Stato, poiché possiede in se stessa un singolare valore che Stato e mercato devono servire.
L’uomo è, prima di tutto, un essere che cerca la verità e si sforza di viverla e di approfondirla in un
dialogo che coinvolge le generazioni passate e future. Da tale ricerca aperta della verità, che si
rinnova a ogni generazione, si caratterizza la cultura della Nazione. In effetti, il patrimonio dei
valori tramandati e acquisiti è sempre sottoposto dai giovani a contestazione. Contestare, peraltro,
non vuol dire necessariamente distruggere o rifiutare in modo aprioristico, ma vuol significare
soprattutto mettere alla prova nella propria vita e, con tale verifica esistenziale, rendere quei valori
più vivi, attuali e personali, discernendo ciò che nella tradizione è valido da falsità ed errori o da
forme invecchiate, che possono esser sostituite da altre più adeguate ai tempi.» GIOVANNI
PAOLO II, Lettera enciclica Centesimusannus nel centenario della Rerum novarum, 1° maggio
1991 (da Tutte le encicliche di Giovanni Paolo II, Milano 2005)
AMBITO TECNICO - SCIENTIFICOARGOMENTO: Siamo soli?
DOCUMENTI «Alla fine del Novecento la ricerca dell’origine della vita sulla Terra era pronta
a riprendere il cammino, ora pienamente integrata fra gli obiettivi dell’esobiologia [= Studio
della comparsa e dell’evoluzione della vita fuori del nostro pianeta], con un piccolo gruppo di
biologi che continuavano a perseguire entusiasticamente la ricerca dell’universalità e uno status
di pari dignità con le scienze fisiche che una biologia universale avrebbe portato con sé. In
questa ricerca, però, essi si sarebbero dovuti scontrare con i biologi evoluzionisti, molto
pessimisti sulla morfologia, se non sulla stessa esistenza degli extraterrestri, che smorzavano,
quindi, le aspirazioni di chi cercava di estendere i principi della biologia terrestre, con tanta
fatica conquistati, all’universo nel suo complesso o di incorporare tali principi in una biologia
più generale.» Steven J. DICK, Vita nel cosmo. Esistono gli extraterrestri?, Milano 2002 (ed.
originale 1998) «Gli UFO: visitatori non invitati? In conseguenza delle pressioni dell’opinione
pubblica, negli anni passati, furono condotte diverse indagini sugli UFO soprattutto da parte
dell’aeronautica americana, per appurare la natura del fenomeno. [...] La percentuale, tra i
presunti avvistamenti dei casi per i quali non è stato possibile addivenire a una spiegazione, allo
stato attuale delle nostre conoscenze, è molto bassa, esattamente intorno al 1,5 - 2%. Questa
piccola percentuale potrebbe essere attribuita in gran parte a suggestioni o visioni, che
certamente esistono. [...] Sono numerose le ipotesi che possono spiegare la natura degli UFO. Si
potrebbe, per esempio, pensare che all’origine di un certo numero di avvistamenti vi siano, in
realtà, fenomeni geofisici ancora poco conosciuti, oppure velivoli sperimentali segreti, senza
tuttavia escludere del tutto la natura extraterrestre. La verità è che noi non possiamo spiegare
tutto con la razionalità e le conoscenze. [...] A quanto sembra, logica e metodo scientifico non
sembrano efficaci nello studio degli UFO per i quali qualsiasi spiegazione è insoddisfacente e/o
troppo azzardata.» Pippo BATTAGLIA - Walter FERRERI, C’è vita nell’Universo? La scienza
e la ricerca di altre civiltà, Torino 2008
«Se fosse possibile assodare la questione mediante una qualche esperienza, io sarei pronto a
scommettere tutti i miei averi, che almeno in uno dei pianeti che noi vediamo vi siano degli abitanti.
Secondo me, perciò, il fatto che anche in altri mondi vi siano abitanti non è semplicemente oggetto
di opinione, bensì di una salda fede (sull’esattezza di tale credenza, io arrischierei infatti molti
vantaggi della vita).» Immanuel KANT, Critica della ragione pura, Riga 1787 (1a ed. 1781) «Come
si spiega dunque la mancanza di visitatori extraterrestri? È possibile che là, tra le stelle, vi sia una
specie progredita che sa che esistiamo, ma ci lascia cuocere nel nostro brodo primitivo. Però è
difficile che abbia tanti riguardi verso una forma di vita inferiore: forse che noi ci preoccupiamo di
quanti insetti o lombrichi schiacciamo sotto i piedi? Una spiegazione più plausibile è che vi siano
scarsissime probabilità che la vita si sviluppi su altri pianeti o che, sviluppatasi, diventi intelligente.
Poiché ci definiamo intelligenti, anche se forse con motivi poco fondati, noi tentiamo di considerare
l’intelligenza una conseguenza inevitabile dell’evoluzione, invece è discutibile che sia così. I batteri
se la cavano benissimo senza e ci sopravviveranno se la nostra cosiddetta intelligenza ci indurrà ad
autodistruggerci in una guerra nucleare. [...] Lo scenario futuro non somiglierà a quello consolante
definito da STAR TRECK, di un universo popolato da molte specie di umanoidi, con una scienza ed
una tecnologia avanzate ma fondamentalmente statiche. Credo che invece saremo soli e che
incrementeremo molto, e molto in fretta, la complessità biologica ed elettronica.» Stephen
HAWKING, L’universo in un guscio di noce, Milano 2010 (ed. originale 2001) «La coscienza,
lungi dall’essere un incidente insignificante, è un tratto fondamentale dell’universo, un prodotto
naturale del funzionamento delle leggi della natura, alle quali è collegata in modo profondo e ancora
misterioso. Ci tengo a ripeterlo: non sto dicendo che l’Homo sapiens in quanto specie sia inscritto
nelle leggi della natura; il mondo non è stato creato per noi, non siamo al centro del creato, né ne
siamo la cosa più significativa. Ma questo non vuol dire neanche che siamo completamente privi di
significato! Una delle cose più deprimenti degli ultimi tre secoli di scienza è il modo in cui si è
cercato di emarginare, rendere insignificanti, gli esseri umani, e quindi alienarli dall’universo in cui
vivono. Io sono convinto che abbiamo un posto nell’universo, non un posto centrale, ma comunque
una posizione significativa. […] Se questo modo di vedere le cose è giusto, se la coscienza è un
fenomeno basilare che fa parte del funzionamento delle leggi dell’universo, possiamo supporre che
sia emersa anche altrove. La ricerca di esseri alieni può dunque essere vista come un modo per
mettere alla prova l’ipotesi che viviamo in un universo che non solo è in evoluzione, come dimostra
l’emergere della vita e della coscienza dal caos primordiale, ma in cui la mente svolge un ruolo
fondamentale. A mio avviso la conseguenza più importante della scoperta di forme di vita
extraterrestri sarebbe quella di restituire agli esseri umani un po’ di quella dignità di cui la scienza li
ha derubati.» Paul C.W. DAVIES, Siamo soli? Implicazioni filosofiche della scoperta della vita
extraterrestre, Roma-Bari 1998 (1a ed. 1994)
TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICOAi sensi della legge 30 marzo 2004, n. 92,
“la Repubblica riconosce il 10 febbraio quale «Giorno del ricordo» al fine di conservare e rinnovare
la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre
degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine
orientale”. Il candidato delinei la “complessa vicenda del confine orientale”, dal Patto (o Trattato) di
Londra (1915) al Trattato di Osimo (1975), soffermandosi, in particolare, sugli eventi degli anni
compresi fra il 1943 e il 1954.
TIPOLOGIA D -TEMA DI ORDINE GENERALE La musica — diceva Aristotele (filosofo greco
del IV sec. a.C.) — non va praticata per un unico tipo di beneficio che da essa può derivare, ma per
usi molteplici, poiché può servire per l’educazione, per procurare la catarsi e in terzo luogo per la
ricreazione, il sollievo e il riposo dallo sforzo. Il candidato si soffermi sulla funzione, sugli scopi e
sugli usi della musica nella società contemporanea. Se lo ritiene opportuno, può fare riferimento
anche a sue personali esperienze di pratica e/o di ascolto musicale. __________________________
Durata massima della prova: 6 ore.
È consentito soltanto l’uso del dizionario italiano.
Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.
GRIGLIA DI VALUTAZIONE
Tipologia A: analisi di un testo letterario e non, in prosa o poesia
Obiettivo Valutazione Voto
Comprensione del testo, pertinenza e completezza d’informazione minimo 1 massimo 3
Completezza nell’analisi delle strutture formali e tematiche minimo 1 massimo 3
Capacità di contestualizzazione e rielaborazione personale minimo 1 massimo 3
Espressione organica e consequenziale minimo 1 massimo 3
Correttezza ortografica, lessicale e sintattica minimo 1 massimo 3
Tipologia B: saggio breve o articolo di giornale
Obiettivo Valutazione Voto
Pertinenza, capacità di avvalersi del materiale proposto e coerenza
rispetto alla tipologia scelta
minimo 1 massimo 4
Correttezza dell’informazione e livello di
approfondimento/originalità
minimo 1 massimo 4
Espressione organica e coerenza espositiva - argomentativa minimo 1 massimo 4
Correttezza ortografica, lessicale e sintattica minimo 1 massimo 3
Tipologia C: tema di argomento storico
Obiettivo Valutazione Voto
Conoscenza esatta in senso diacronico e sincronico minimo 1 massimo 4
Esposizione ordinata e organica degli eventi storici considerati minimo 1 massimo 4
Analisi della complessità dell’evento storico nei suoi vari aspetti per
arrivare ad una valutazione critica
minimo 1 massimo 4
Correttezza ortografica, lessicale e sintattica minimo 1 massimo 3
Tipologia D: tema di carattere generale
Obiettivo Valutazione Voto
Pertinenza e conoscenza dell’argomento minimo 1 massimo 4
Correttezza dell’informazione e livello di
approfondimento/originalità
minimo 1 massimo 4
Espressione organica e coerenza espositiva - argomentativa minimo 1 massimo 4
Correttezza ortografica, lessicale e sintattica minimo 1 massimo 3
I PROVA DI ALIMENTI ED ALIMENTAZIONE
Tema 1
Infezioni e tossinfezioni: il candidato dopo spiegato le differenze tra i due concetti, ne illustri alcune tra le più comuni, indicando l'agente eziologico che le determina, la sintomatologia, le sorgenti e i veicoli di infezione e infine la profilassi più indicata.
Tema 2 La conservazione degli alimenti è un momento fondamentale per la prevenzione delle contaminazioni fisico-chimiche e microbiologiche. Il candidato dopo aver esplicitato questo concetto, tratti dei metodi di conservazione fisici, sia a caldo sia a freddo, insistendo particolarmente su quelli più innovativi come l'idro-refrigerazione, il raffreddamento sottovuoto, l'atmosfera controllata , il cryovac ecc.
Tema 3 L'impiego degli additivi nell'industria alimentare è uno degli aspetti considerati nella valutazione della sicurezza alimentare. Esistono numerose sostanze che sono impiegate come additivi alimentari; la Food and Drug Administration (FDA) americana ha approvato l'uso alimentare di oltre 3.000 molecole, molte delle quali vengono utilizzate anche come additivi. Il candidato dopo aver definito che cos'è un additivo, passi a classificare queste sostanze a seconda della funzione che svolgono, i requisiti necessari per poter essere utilizzati negli alimenti e i possibili rischi per i consumatori, ed infine parli dei coadiuvanti tecnologici.
II PROVA DI ALIMENTI ED ALIMENTAZIONE
Tema 1 Prevenzione delle contaminazioni e controllo igienico degli alimenti: il candidato illustri le principali norme igieniche sia personali sia relative alle attrezzature e ai locali, a cui gli operatori del settore ristorativo devono attenersi per evitare contaminazioni chimiche e microbiche. Inoltre esamini il Reg. 852/2004 contenente le norme sul sistema HACCP, trattando le procedure di analisi dei pericoli, i punti critici di controllo e le procedure di monitoraggio sulle operazioni abituali dei servizi della ristorazione.
Tema 2
La conservazione degli alimenti è un momento fondamentale per la prevenzione delle contaminazioni fisico-chimiche e microbiologiche. Il candidato dopo aver esplicitato questo concetto, tratti dei metodi di conservazione fisici, sia a caldo sia a freddo, insistendo particolarmente su quelli più innovativi come l'idro-refrigerazione, il raffreddamento sottovuoto, l'atmosfera controllata , il cryovac ecc.
GRIGLIA DI VALUTAZIONE Punti 15/15
A Congruenza /aderenza con la traccia
Giudizio Punti
scarsa 1
limitata 2
parziale 3
buona 4
completa 5
B Capacità espositiva
Giudizio Punti
limitata 1
parziale 2
completa 3
C Conoscenza dei contenuti
Giudizio Punti
scarsa 1
limitata 2
sufficiente 3
buona 4
D Conoscenza e utilizzo della terminologia specifica
Giudizio Punti
limitata 1
sufficiente 2
buona 3
SIMULAZIONE TERZA PROVA SCRITTA V ALBERGHIERO
(tipologia mista b e c)
CANDIDATO/A.................................................................................................................................
La terza prova scritta sarà formata cumulativamente da:
n° 8 quesiti a risposta singola tipologia b
n°20 quesiti a risposta multipla tipologia c
Le materie oggetto della prova sono quattro:
Laboratorio dei servizi enogastronomici settore cucina, Inglese, Francese, Diritto e tecniche
amministrative delle strutture ricettive.
Ciascuna comprende:
N° quesiti Tipologia Punti per ogni quesito Totale punti
2 b 3 6
5 c 1 5
Totale punti per ogni disciplina: 11
Totale punti per le quattro discipline: 44
Il punteggio così ottenuto verrà automaticamente rapportato a quello stabilito dall’art. 15 O.M. n°35
del 4/4/2003 rimanendo stabilito che a ciascuna prova ritenuta sufficiente non potrà essere attribuito
un punteggio inferiore a 10.
Corrispondenza tra punteggio risultante e votazione della prova espressa in quindicesimi:
Punteggio in quarantaquattresimi Voto in quindicesimi
42 – 44 15
39 – 41 14
36 – 38 13
33 – 35 12
30 – 32 11
27 – 29 10
24 – 26 9
21 – 23 8
18 – 20 7
15 – 17 6
12 – 14 5
9 – 11 4
6 – 8 3
3 – 5 2
1 – 2 1
Materia Punteggio
Lab.cucina
Inglese
francese
dirittotec. amm VOTO
TOTALE
NOTA BENE:
Questa prova deve essere scritta con penna indelebile di colore nero o blu, non sono ammesse
correzioni, cancellature, abrasioni, uso di correttori di alcun tipo.
I PROVA INGLESE
INGLESE
NAME......................................................................................................................... .....
TEXT A ModernOrganic
Averagedinner$31/50
Mediterranean, Local/Organic
541 LaGuardiaPl, New York 10012
Other Restaurant Info
Phone:(212) 931-9088Notes:Major Credit Cards Hours:Mon closed- Tuesday-Sunday:11:00am-11:00pm
Serves:Lunch, Dinner Features:Group Dining, Open Late, Outdoor Dining, Prix Fixe, Accepts Credit Cards, Take Out
Minimum Delivery:20.00$Thisisour "M.O."
100% ModernOrganicEateryis a HealthyLifestyleRestaurantdevoted to offering a diverse menu of organicfood to the
community at large.
In ourrestaurant vegan, vegetarian, meat-eater, gluten or dairy free can allenjoy the freshest, mostdeliciousingredients in
a cleanmodernenvironment. From our 100%guaranteedorganickitchen, free of pesticides, insecticides,
GeneticallyModifiedOrganisms, we serve a variety of organiccuisine, free of butter and processedflour and sugar, and
coldpressedjuices, aswellas cocktails
TEXT
B
HOURS
Monday8:30 am - 10:00 pm
Tuesday8:30 am - 10:00 pm
Wednesday8:30 am - 10:00 pm
Thursday8:30 am - 10:00 pm
Friday8:30 am - 10:00 pm
Saturday11:00 am - 9:00 pm
Sunday11:00 am - 9:00 pmWe have created a clean comfortable space for a rustic kitchen in a modern quick service
sandwich shop. We offer fresh flavors and ingredients from the “Middleterranean”area, mixing the kitchens of the
Middle East and Mediterranean with some home-style recipes and our love for hospitality.Salmon, Steak, Zucchini
Cakes, Calamari, …just some of the fresh homemade specialties offered up at breakfast, lunch and dinner… all in a Pita
bread! We are a sandwich shop : come and experimentour “Middleterranean Pocket Food” Concept… We want to
have fun with our customers and our food! Come in and enjoy a warm atmosphere in our kitchen with a little
NAME..................................................................................................................... .........
funky music to get you in the mood…You can start filling your pockets at:
30 East 13th street, New York, New York, 10003
1 What kind of place is Modern Organic?
........................................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................ ................................................
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2 What kind of place is Taboonette?
........................................................................................................................................................................................
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................................................................................................................................... .....................................................
........................................................................................................................................................................................
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2 choose the correct answer(only one for every question)
1 Both MO and Taboonette
A are open late
B serve typical American food
C have Mediterranean ingredients and recipes
D have a quick service
2 At MO you cannot
A pay by credit cards
B invite a vegan friend for dinner
C drink alcohol
D have dinner on Monday night
3 Taboonette
A has a sophisticated cuisine
B serve food to offices
C does not serve groups
D does not serve meat
4 At MO
A you can enjoy music
B you cannot have a steak
C desserts are particularly rich in butter
Donly organic food is served
5 Both places
A are open everyday
B close late at the weekend
C are perfect for a short lunch break
D have a modern environment
II PROVA INGLESE
INGLESE CANDIDATA/O................................................................................... .............
Q: Over 50% of antibiotics consumed globally are given to animals to treat or prevent infections.
What are the consequences for human health?A: As a result of antibiotic treatment, human or animal
intestines contain many more resistant bacteria than those killed by antibiotics. When animals that have been given
antibiotics are slaughtered(macellati), it is impossible to stop all the bacteria in their intestine from being disseminated.
So meat and other products that enter the food-chain can become contaminated. Although there are country-to-country
variations, chickens you currently buy at the supermarket are often contaminated with E. coli bacteria, which can be
highly resistant to antibiotics. When you buy and take home a chicken that is contaminated with resistant bacteria, these
bacteria come into contact with your hands as you prepare it, and may spread to kitchen utensils and surfaces. Resistant
bacteria in chicken are killed during the cooking process. But if these bacteria contaminate salad or other foods that are
eaten raw – they will not be killed. If one member of the family becomes infected with E. coli-resistant bacteria, it can
easily be passed on to other family members through physical contact. So the consequences for human health are
serious. One study [in 2013] estimated that more than 1500 annual deaths in the European Union are directly related to
antibiotic use in poultry(from the Bulletin of the World Health Organization)
1 Why can antibiotic treatment be dangerous when animals are killed?
................................................................................................................................................................................................
................................................................................................................................................................................................
................................................................................................................................................................................................
.................................................................................................................................................................... ............................
.................................................................................................
2 What should you do when you prepare a chicken to avoid(evitare) contamination?
................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................. ...
................................................................................................................................................................................................
................................................................................................................................................................................................
.................................................................................................
1 foodborne illnesses are
A-caused only by bacteria
B- a consequence of pollution
C- infections or irritations of the gastrointestinal tract
D- not a serious problem for our health
2 Are bacteria always dangerous?
A- Yes, because they cause serious illnesses
B- Yes, because they multiply quickly
C- No, because high temperatures can kill them
D- No, there are also helpful bacteria
3 The Danger Zone
A- is the ideal range of temperatures for the multiplication of bacteria
B- is under 5° C
C- is the ideal range of temperatures for the reproduction of viruses
D- is the area in the fridge where meat should not be put4 Contaminants can be
A-neurological, proteic, physiological
B- suppressed by high temperatures
C-physical ,chemical, microbial
D- present only in raw foods5 Risk foods are
A- cold foods high in proteins
B- green and mixed salads
C-unwashed fruit and vegetables
D- warm foods high in proteins and moisture
I PROVA FRANCESE
Nom: Total: ........./ 11 points
Prénom:
Simulazione Terza Prova
Français
Les TIAC sont des maladies à déclaration obligatoire. Leur signalement permet de
prendre des measures rapides dans le cas de restauration collective. En France, la
surveillance des TIAC est assurée par l’Institut de veille sanitaire via la declaration
obligatoire (DO) et les données provenant du Centre national de référence (CNR) des
salmonelles, une des familles de bactéries les plus fréquemment incriminées dans des
TIAC.
Les principaux microorganismes et toxins responsables des TIAC sont les Staphyloco
queaureus via les enter toxins qu’ils synthétisent, les Salmonelles, Campylo bacter,
Yersinia enterocolitica et les virus entériques, et les bactéries
Clostridiumperfringenset Bacilluscereus.
Une TIAC est généralementliée à l’utilisation de matières premières contaminées
et/ou le non respect des mesures d’hygiène et des températures (rupture de la
chainedufroid et duchaud) lors de la preparation des aliments, ou à la non maîtrise des
contaminations croisées lors de la manipulation des aliments. extrait de www.anses.fr/fr/content/les-toxi-infections-alimentaires-collectives-tiac
1)Que sont les TIAC? (....../ 3 points)
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2)Que peut-on faire pour prévenir les TIAC? (...../ 3 points)
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3)Cochez la bonne réponse:
En France le petit-déjeuner (...../1) a)est pris entre midi est 13h
b)est un repas sucré
c)se compose toujours d'un croissant
d)est un repas copieux
Le roquefort (...../1) a)est un champignon
b)nécessite du persil pour sa fabrication
c)fait parti des pâtes molle à croûte fleurie
d)est élaboré avec du lait de brebis
L'éraflage (...../1) a)se fait exclusivement pour les vins rouges
b)est une opération qui permet la fermentation
c)sépare les baies de raisin de la rafle
d)se fait après la macération
L'agriculture biologique (...../1) a)se base sur l'utilisation de pesticides
b)doit éviter la nourriture bio pour les animaux
c)se fonde sur des processus écologiques et de recyclage
d)utilise les OGM
Pour se développer les bactéries ont besoin (...../1) a)d'eau
b)d'une température inférieure à 18°C
c)des OGM
d)de fertilisants
II PROVA FRANCESE
Français
Les produits biologiques Les méthodes de production biologique sont différentes des méthodes traditionnelles,
mais elles visent toutes à élaborer des produits de qualité. Les produits biologiques doivent satisfaire aux mêmes normes de sécurité que les autres denrées alimentaires,
et être conformes à la législation alimentaire générale de l'UE. En revanche, au lieu d'utiliser des composés chimiques pour éviter l'apparition de parasites ou de mauvaises herbes, les agriculteurs biologiques ont recours à la rotation pluriannuelle
des cultures et à des variétés résistantes. Et plutôt que d'utiliser des conservateurs artificiels et des exhausteurs de goût, ils privilégient les produits de saison et les
marchés locaux pour garantir la fraîcheur de leurs produits.
En ce qui concerne le coût des produits biologiques, il faut souvent plus de temps, et
parfois plus de travail, pour élaborer les produits biologiques, qui doivent en outre être séparés des produits traditionnels. Ils sont transformés et distribués à une plus
petite échelle et sont soumis à des contrôles et à des procédures de certification spécifiques. Ces coûts de production supplémentaires doivent souvent être répercutés
sur les consommateurs pour assurer la viabilité financière de la filière. On peut toutefois considérer qu'il s'agit d'une prime à payer pour obtenir des produits de qualité qui tiennent compte de l'environnement, du bien-être animal et des avantages
sociaux et économiques. extrait de http://ec.europa.eu/agriculture/organic/organic-farming/frequently-asked-questions/index_fr.htm
1)Pourquoi les produits biologiques sont des produits de qualité?
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2)Pourquoi les produits biologiques sont plus chers que les produits traditionnels?
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3)Cochez la bonne réponse:
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Les cépages du champagne sont a)le pinot noir, le pinot meunier et le chardonnay
b)le pinot noir et le chardonnay
c)e pinot noir, le pinot meunier et le merlot
d)e pinot noir, le pinot meunier et le muscat
Selon le PNNS il faut manger a)du sel à volonté
b)plus de viande que de légumes
c)5 portions de fruits et légumes par jour
d)5 produits laitiers par jour
La surgélation a)bloque la multiplication bactérienne
b)se fait sous l'acion du soleil
c)est nécessaire pour conserver un produit sous-vide
d)détruit la qualité nutritionnelle des aliments
Le régime méditerranéen a)préconise de manger des aliments frits
b)est appelé "régime grec"
c)se fonde sur un principe philosophique
d)met l'accent sur des aliments faibles en gras
Le camembert a)se mange en France au petit déjeuner
b)est un fromage à pâte molle
c)se fait avec du lait de brebis
d)est fabriqué avec du raisin
I PROVA EC.GEST.AZ Scegli la risposta corretta tra quelle sotto riportate
1. Il BEP è:
la capacità produttiva massima di una impresa;
il livello di produzione da raggiungere per coprire i costi fissi di una impresa;
il livello di produzione minimo da raggiungere per coprire tutti i costi con i ricavi ottenuti;
il livello di produzione necessario per conseguire l'utile previsto.
2. Il risultato dell'esercizio è:
la differenza tra ricavi d'esercizio e costi d'esercizio;
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la somma di tutte le operazioni di vendita;
la differenza tra i ricavi della produzione ed i costi della produzione;
il risultato della gestione straordinaria.
3. Il margine di struttura globale (secondo margine)è così determinato:
Patrimonio netto - Immobilizzazioni;
Liquidità differite + Liquidità immediate – Passività correnti;
Patrimonio netto + Passività consolidate - Immobilizzazioni;
Attivo Circolante – Passività correnti.
4. I costi figurativi comprendono:
i fitti figurativi ed i fitti pagati per l'uso dell'immobile;
gli interessi passivi bancari;
il costo del personale con mansioni direttive;
lo stipendio direzionale dell'imprenditore.
5. Il costo del lavoro per l'impresa è rappresentato:
dalla sola retribuzione pagata ai lavoratori;
dalla retribuzione lorda, dai contributi previdenziali, dal TFR;
dai contributi previdenziali e dalle ritenute fiscali ;
dai contributi previdenziali a carico del lavoratore.
Quesiti a risposta singola:
1. Come possono essere classificate le fonti di finanziamento?
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2. Descrivi l’operazione di leasing _______________________________________________________________________________________
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II PROVA DI EC.GEST.AZ
Scegli la risposta corretta tra quelle sotto riportate
1. Il ROE è:
il tasso di rendimento del capitale investito;
il principale indice di liquidità;
l'indice di redditività del capitale di rischio ;
il rapporto tra attivo immobilizzato e totale investimenti.
2. I costi diretti sono:
sostenuti per l'acquisizione delle materie prime;
sostenuti e pagati entro 30 giorni;
quelli non imputabili ad un centro di costo specifico;
quelli imputabili subito ad un centro di costo specifico.
3. Il margine di struttura primario (primo margine)è così determinato:
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Patrimonio netto - Immobilizzazioni;
Liquidità differite + Liquidità immediate – Passività correnti;
Patrimonio netto + Passività consolidate - Immobilizzazioni;
Attivo Circolante – Passività correnti.
4. Il costo economico-tecnico è il costo:
di tutti i fattori tecnici impegati nella produzione
delle materie prime impiegate nella produzione
complessivo + una quota di costi figurativi
del personale impiegato nella produzione
5. Il costo del lavoro per l'impresa è rappresentato:
dalla sola retribuzione pagata ai lavoratori;
dalla retribuzione lorda, dai contributi previdenziali, dal TFR;
dai contributi previdenziali e dalle ritenute fiscali ;
dai contributi previdenziali a carico del lavoratore.
Quesiti a risposta singola:
1. Elencami una configurazione di costo
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2. Descrivi quali indici consentono l'analisi della solidità e dell'equilibrio
finanziario a breve termine? _______________________________________________________________________________________
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Descrittori Punteggio
massimo
Livelli di valutazione Punteggi
corrispondenti ai
diversi livelli
Punteggio
attribuito
al
descrittore
Conoscenza
specifica degli
argomenti richiesti
12 Gravemente insufficiente
Scarso
Mediocre
Sufficiente
Discreto
Buono
Ottimo
2
4
6
8
10
11
12
Capacità di
utilizzare le
conoscenze e
collegarle
6 Gravemente insufficiente
Scarso
Mediocre
Sufficiente
Discreto
Buono
Ottimo
1
2
3
4
4,5
5
6
Capacità di
approfondimento
6 Gravemente insufficiente
Scarso
Mediocre
Sufficiente
Discreto
Buono
Ottimo
1
2
3
4
4,5
5
6
Padronanza della
lingua e proprietà
di linguaggio
6 Gravemente insufficiente
Scarso
Mediocre
Sufficiente
Discreto
Buono
Ottimo
1
2
3
4
4,5
5
6
PUNTEGGIO TOTALE attributo
alla prova: ………/ 30
73
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
Classe 5 Serale Alberghiero
Anno Scolastico 2014/2015
Tutor scolastico: Antonio Bellavia
L’alternanza scuola-lavoro, istituita con la L. 53/2003 e confermata successivamente
con il Decreto Legislativo n. 77 del 15 aprile 2005, sostituisce l’Area di
professionalizzazione (Terza Area) nelle quarte e nelle quinte classi degli istituti
professionali con 132 ore di attività di stage svolta in azienda, secondo quanto
previsto all’articolo 8, comma 3, del D.P.R. n.87/2010.
L'alternanza scuola lavoro è una combinazione di preparazione scolastica e di esperienze
assistite sul posto di lavoro, progettate sul piano didattico in collaborazione col mondo
dell'impresa.
L’alternanza praticata nel nostro Istituto mira ad operare un raccordo fra la formazione in
aula e l’esperienza pratica, attuando precisi processi d’insegnamento e di apprendimento
flessibili. Essa arricchisce la formazione con l’acquisizione di competenze spendibili nel
mondo del lavoro e favorisce l’orientamento professionale nel settore ristorativo e nel
settore turistico.
Infine con l’alternanza si contribuisce a far conoscere agli studenti il mondo del lavoro, con
un approccio diretto concorrendo a creare in prospettiva una rete di relazioni utili alla
successiva collocazione occupazionale al termine del corso di studi.
Totale ore da effettuare per lo studente non lavoratore: 132
• 66 ore circa svolte nella classe 4^ . Periodo: maggio-giugno 2014
• 66 ore circa svolte nella classe 5. Periodo: novembre 2014-marzo 2015
In pochi casi eccezionali, come si evince dalla documentazione personale, è stato concesso
allo studente di effettuare l'alternanza al di fuori dei periodi previsti.
In merito al numero di ore da effettuare in alternanza scuola lavoro si precisa quanto segue:
il numero totale di ore da effettuare per lo studente lavoratore impiegato in settore non
specifico è di 66, mentre per lo studente lavoratore impiegato nel settore ristorativo è
attribuito un credito lavorativo, per il quale si deve ritenere già espletato il diritto dovere
dell’alternanza, analogamente a quanto avviene per il contratto di apprendistato.
Buona parte degli alunni, oltre alle ore di attività di alternanza prevista dal curriculo e svolte
presso le aziende, ha effettuato numerose ore attività di stage interno, dimostrando in tal
modo una buona predisposizione al lavoro.
Gli alunni hanno svolto l’attività di alternanza scuola lavoro presso aziende del settore
professionale di riferimento, secondo le modalità e i criteri approvati dal Consiglio di
classe.
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Obiettivi del progetto perseguiti
L’obiettivo generale è stato quello di offrire attraverso l'alternanza scuola-lavoro strumenti
in grado di coniugare i reali bisogni delle strutture ricettive con competenze maturate dagli
studenti attraverso i percorsi preposti. In particolare l’allievo è stato in grado di verificare
concretamente le tematiche affrontate durante il percorso formativo in aula/laboratorio,
all’interno del settore organizzativo di riferimento, al fine di fornire un personale
contributo alla realtà operativa. Egli ha preso parte ad un sistema di relazioni, finalizzato sia
alla creazione di uno scambio di esperienze comuni e condivisibili, sia alla crescita
relazionale sotto il profilo umano e professionale.
Gli obiettivi specifici e i criteri di successo del progetto sono stati individuati in dieci
punti:
1) realizzare un progetto in cui la Scuola sia integrata nel tessuto economico del proprio
territorio, avvalendosi in modo sinergico della collaborazione delle Aziende;
2) fornire alle Aziende un canale di comunicazione e formazione diretto e mirato con quelle
che potenzialmente sono le figure professionali di loro interesse, indirizzandone la
preparazione scolastica verso temi specifici indicati dalle aziende stesse o particolarmente
importanti per le realtà del territorio;
3) permettere allo Studente di acquisire competenze immediatamente spendibili al fine di un
rapido e proficuo inserimento nel tessuto produttivo locale;
4) incrementare la capacità di relazione interpersonale;
5) sviluppare la capacità di autovalutazione;
6) valorizzare le competenze acquisite;
7) stimolare l’acquisizione di metodi più efficaci di apprendimento;
8) promuovere l’autostima e la capacità di auto orientamento;
9) rendere consapevoli i giovani interessati alla sperimentazione;
10) sviluppare nuove forme di interesse per i saperi teorici.
FIRMATO
Antonio Bellavia