Post on 18-Feb-2019
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Introduzione a KantIntroduzione a Kantil dibattito gnoseologico del XVII secolo
tra empirismo e razionalismo
RIVOLUZIONE SCIENTIFICA
Più acuta indagine della natura: nuove scoperte
(macchie solari, pianeti di Giove, monti e valli
della Luna, fasi di Venere …) nuovi principi e
leggi (principio d’inerzia, gravitazione
universale)
Nuova immagine del mondo: eliocentrismo,
infinità dell’universo meccanicismo
Nuova concezione della scienza (epistemologia):
•Superamento della fisica aristotelica
•Matematizzazione della fisica
•Scienza e tecnica
“… un processo … profondo e fondamentale, in seguito al quale
l’uomo … perse il suo posto nel mondo o, forse più
correttamente, perse il mondo stesso in cui viveva e al quale
pensava, trovandosi costretto a trasformare e sostituire non solo
le sue concezioni fondamentali, ma anche lo stesso quadro
istituzionale del suo pensiero.” (A.Koyré)
quali sono le
possibilità e i limiti
della conoscenza
umana ?
dibattito gnoseologico
razionalismo
empirismo
René DESCARTES
Baruch SPINOZA
G. Wilhelm
LEIBNITZ
John LOCKE
George BARKELEY
David HUME
“ giudicai quindi, di poter prendere per
regola generale che le cose, le quali noi
concepiamo in modo del tutto chiaro e
distinto, sono tutte vere “
RAZIONALISMO
Nel modello proposto dal razionalismo la ragione è concepita come una
forza UNICA UNIVERSALE, INFALLIBILE e ONNIPOTENTE.
L’errore non risiede nella natura della ragione ma nel METODO che essa
segue per le sue indagini. Se questo metodo è certo allora le conclusioni
cui essa giunge sono anch’esse certe e valide. Il criterio di coerenza
interna, la FORMA del ragionamento diventa il fattore discriminante e il
criterio ultimo e fondativo della verità. Il razionalismo NON RIFIUTA
L’ESPERIENZA ma si impegna, prima di tutto, a realizzare, in modo
compiuto, l’AUTONOMIA della ragione che non riconosce altra autorità
all’infuori di se stessa.
Supponiamo che la mente sia una carta bianca, vuota
di ogni carattere, senza alcuna idea, come avviene
che se ne provvede ? A questo rispondo con una
parola sola: dall’esperienza, su cui tutta la nostra
conoscenza è fondata e da cui in ultima istanza
deriva
EMPIRISMO
Nel modello proposto dall’empirismo la ragione è concepita come una forza
LIMITATA e FINITA, la cui sfera d’azione è circoscritta e soggetta al
controllo dell’ESPERIENZA,fonte di tutta la conoscenza umana. La ragione
non è quindi creativa e onnipotente e il sapere che essa consegue è sempre un
sapere probabile, aperto e sottoposto alla continua verifica dei dati forniti
dall’esperienza.
Il panteismo etico metafisico di Spinoza (1632-1677)
“Dopo che l’esperienza mi ha insegnato che tutto ciò che per lo più accade
nella vita comune è vano e futile … mi sono infine deciso a ricercare se non
potesse esserci qualche cosa che fosse un vero bene … e tale che da solo …
bastasse ad appagare l’animo; anzi se potesse esserci qualche cosa, scoperta
ed acquisita la quale, non avessi a godere di una continua e somma letizia in
eterno…”
Le cose che gli uomini ritengono un sommo bene sono sostanzialmente tre: la
ricchezza, il potere e il piacere. Tutte queste tre cose non danno alcuna felicità.
La ricchezza e il potere ci pongono in uno stato di continua insoddisfazione:
quanto più si possiede tanto più si vorrebbe ancora avere. Allo stesso modo il
piacere fisico ci dà un momentaneo godimento al quale succede “una tristezza
somma che determina se non proprio la sospensione dell’attività intellettuale,
certo il suo turbarsi e inebetirsi …”
Il panteismo etico metafisico di Spinoza (1632-1677)
Ethica ordine geometrico demonstrata
SOSTANZA
“Per sostanza intendo ciò che è in sé ed è concepito per sé: ossia ciò il cui
concetto non ha bisogno del concetto di un’altra cosa dal quale debba essere
formato”
ciò che è in sé: la sostanza si caratterizza per il fatto che deve soltanto a se
stessa la propria esistenza non avendo bisogno di altro che di se stessa per
esistere. La sostanza dunque non è creata da un altro essere esterno a se
stessa ma è causa di se stessa – autonomia ontologica.
ciò che è concepito per sé :la sostanza nel momento in cui viene pensata
non ha bisogno altro che di se stessa per essere concepita in quanto si
giustifica da sé – autosufficienza gnoseologica.
solo DIO è vera SOSTANZA
Il panteismo etico metafisico di Spinoza (1632-1677)
DIO
UNICA E VERA SOSTANZA
RIGOROSAMENTE
AUTONOMA E NECESSARIA
PENSIERO
attributo della SOSTANZA
ESTENSIONE/MATERIA
attributo della SOSTANZA
menti - idee corpi - cose
MODI in cui pensiero e materia
si manifestano al nostro
intelletto
MONISMO – PANTEISMO - DETERMINISMO
Dio e la Natura coincidono
tutto accade per necessità
Gottfried Wilhelm Leibnitz 1646-1716: ottimismo
metafisico e teodicea
Leibnitz ritiene che il mondo che noi abitiamo non sia né
unico né necessario, ma costituisca soltanto uno dei tanti
mondi che potevano esistere
Il mondo certamente manifesta un ordine una armonia ma
questo non significa obbligatoriamente che non ci
possano essere altri mondi possibili: ordine infatti non
significa necessità
VERITA’ DI RAGIONE : necessarie, riguardano il mondo della logica,
sono fondate sul principio di identità e non contraddizione (non possono
essere contemporaneamente vere e false), sono identiche/esplicative.
Es. “il triangolo ha tre lati” : Questa verità è infallibile ma non ci dice
nulla circa la realtà esistente di fatto . Non può derivare dall’esperienza ed è
quindi vitualmente innata (una verità discendente dalla logica
dell’intelletto).
Gottfried Wilhelm Leibnitz 1646-1716: ottimismo
metafisico e teodicea
VERITA’ DI FATTO : contingenti/possibili e concernono la realtà
effettiva. Non sono fondate sul principio di identità e non contraddizione –
il loro contrario è possibile. Queste verità sono fondate sul principio di
RAGION SUFFICIENTE : “nulla si verifica senza che sia possibile – a chi
conosca sufficientemente le cose – dare una ragione/motivazione che basti
a spiegare perché è così e non altrimenti”
Es. “Questo mondo esiste” Perché questo e non un altro ?
RAGION SUFFICIENTE: perché questo è il migliore tra tutti i mondi
possibili liberamente scelti da Dio conformemente alla sua natura perfetta .
Se Dio ha creato questo mondo , perché è il migliore, egli ha agito in vista
di un fine; e questo fine è la vera causa della sua scelta.
Il nostro è il migliore dei tanti mondi possibili
Gottfried Wilhelm Leibnitz 1646-1716: ottimismo
metafisico e teodicea
Se questo è il migliore dei mondi possibili perché c’è il
male ?
Teodicea: difesa della giustizia di Dio
male metafisico/ontologico: l’imperfezione del creato e della creatura
male fisico: la sofferenza e il dolore
male morale: il peccato e a colpa
Leibnitz non nega la presenza del male, anzi afferma esplicitamente
che nel mondo il male, la sofferenza e il peccato non possono essere
esclusi e trovano una loro ragione di esistere.
Gottfried Wilhelm Leibnitz 1646-1716: ottimismo
metafisico e teodicea
Teodicea: difesa della giustizia di Dio
il male metafisico è necessario perché altrimenti il creato sarebbe eguale a
Dio
Il male fisico e quello morale derivano dal fatto che proprio perché Dio vuole
il bene (volontà antecedente/pura ) ha ritenuto opportuno (volontà
conseguente/finale) dare all’uomo la ragione e con essa la libertà da cui
derivano sia il bene che l’errore, la sofferenza e la colpa. Dio non vuole
(volontà pura) né il male fisico né quello morale ma li permette (volontà
finale) per ottenere il meglio (la dignità umana data dalla ragione e dalla
libertà). Il male fisico è permesso come un mezzo adatto a un fine (impedire
mali maggiori, ottenere maggiori beni). Il peccato è un evento concomitante
alla scelta di dotare l’uomo di ragione e libertà che è la scelta più saggia
possibile per Dio.
David Hume (1711-1776): l’empirismo scettico
Tutta la nostra conoscenza deriva dalla percezione
le percezioni si distinguono in
1. - impressioni : le percezioni che si presentano con maggior forza e
violenza
2.- idee : immagini illanguidite delle impressioni sia nel pensare che nel
ragionare – ogni idea non è altro che il riflesso dell’impressione
corrispondente.
Esempio: se tocco un ferro rovente ho subito l’impressione viva del dolore;
quando nella memoria richiamo il dolore provato ho percezione debole di di
questa sensazione e cioè un’idea
David Hume (1711-1776): l’empirismo scettico
la conoscenza e i suoi processi
IDEEIDEE SEMPLICI
Es. l’dea di verde
non si può suddividere
separare
IDEE COMPLESSE
Es. l’dea dell’albero
si può scomporre
distinguere in parti
PERCEZIONI
la MEMORIA è la facoltà che
conserva le ideel’IMMAGINAZIONE è la facoltà
che classifica liberamente le idee
PRINCIPIO DI ASSOCIAZIONE
dolce forza di gravità che unisce le idee
somiglianzacontiguità
spazio/temporale
causalità
David Hume (1711-1776): l’empirismo scettico
Buona parte del nostro sapere deriva dalle associazioni
che ci danno le idee complesse. Possiamo essere sicuri
della certezza delle idee complesse ?
SI quando le associazioni riguardano unicamente relazioni tra idee . Tali
sono le idee della matematica perché questo tipo di conoscenza è interamente
costruito dalla nostra mente senza bisogno di ricorrere all’esperienza.
NO quando le associazioni suppongono un raffronto con la realtà empirica,
sono cioè relazioni tra dati di fatto come nel caso delle idee di spazio,
tempo, causa effetto, sostanza corporea o spirituale. Di queste idee
possiamo avere solo una conoscenza probabile. Esempio: la proposizione
“Domani sorgerà il sole” è altamente probabile ma non ASSOLUTAMENTE
CERTA.
David Hume (1711-1776): l’empirismo scettico
Il problema della causalità
Che cosa avviene nella nostra mente quando diciamo di riconoscere una
relazione causale ?
Es. il fuoco causa una scottatura
Abbiamo l’impressione B (scottatura) che è contigua o successiva
all’impressione A (fuoco) . Ma possiamo affermare che questo accadrà
sempre, necessariamente e invariabilmente ?
No nessuna esperienza ce lo garantisce.
L’affermazione il fuoco causa la scottatura è solo una inferenza
arbitraria della nostra mente una tendenza della nostra
immaginazione, coadiuvata dall’ABITUDINE, a proiettare nel futuro
ciò che si è presentato con regolarità nel passato.
Il principio di causa effetto deriva da un arbitrario salto logico con cui
noi trasformiamo il POST HOC (dopo di questo) in PROPTER HOC (a
causa di questo) .
Vediamo che due fenomeni si verificano con regolarità uno dopo l’altro e
ci sentiamo autorizzati a generalizzare dicendo A (fuoco) è causa di B
(scottatura) come se ci fosse in A una proprietà (essenza) di produrre B.
Siamo noi che che giudichiamo necessario che il fuoco causi la scottatura
e questo solo perché fino ad ora i due fenomeni li abbiamo osservati
succedersi uno dopo l’altro.
“La supposizione che il futuro rassomiglia al passato non si fonda su
alcuna specie di argomenti, ma è derivata unicamente dall’abitudine,
mercé la quale siamo portati ad aspettare dal futuro lo stesso ordine di
fenomeni ai quali siamo stati abituati”
(HUME ,Trattato sulla natura umana)
David Hume (1711-1776): l’empirismo scettico
Il problema della causalità
Razionalismo e Empirismo: i limiti
Razionalismo
Le conclusioni del
pensiero che discendono
da un rigoroso e coerente
procedimento logico
deduttivo sono universali
e necessarie
Il razionalismo non è
tuttavia in grado di
dimostrare che ciò che è
necessario per la ragione
è vero anche sul piano
della realtà
Empirismo
Le conclusioni del
pensiero sono sempre
aperte e smentibili da
nuovi dati empirici, da
nuove esperienze
Nessuna conoscenza è
universale e necessaria