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IPNOSI TRADIZIONALE: diretta, il linguaggio usato è molto suggestivo, creazione di un’atmosfera e un setting definiti, scarsa partecipazione del paziente al processo terapeutico (autoritaria)

IPNOSI ERICKSONIANA: utilizzo di un linguaggio con metafore, immagini simboliche, racconti. Il paziente partecipa attivamente al processo, meno suggestiva (permissiva-moderna)

IPNOSI ERICKSONIANA

•Processo maturativo del paziente

•Inserimento di frasi a significato multiplo, capaci di attivare nuovi schemi percettivi

•Utilizzo di tecniche di confusione, capaci di superare le cosiddette resistenze

•Superamento del filtro dato dall’emisfero sinistro

•Attivazione di capacità intuitive

•Utilizzo del concetto di insight o presa di coscienza immediata di un problema reso possibile dal processo terapeutico

•Somiglianza di questo fenomeno con stati psichici descritti in tecniche psicofisiche come lo yoga o il buddismo zen

•Lo stato di trance può accelerare ad amplificare il raggiungimento di questo stato

UTILIZZO DELL’IPNOSI ERICKSONIANA IN MEDICINA PSICOSOMATICA

•Tutti i disturbi psichiatrici si accompagnano generalmente a sintomi fisici

•Paradigma della “depressione mascherata”, dove i sintomi psichici vengono coperti dalle manifestazioni psichiche del disturbo

•Superamento di questa categoria diagnostica

CONCETTO DI BUONA SALUTE E SILENZIO DEL CORPO

SEGNALI DEL CORPO

Avvertire sensazioni fisiche diffuse, lievi o transitorie che normalmente il nostro corpo ci manda

durante la giornata

SOMATIZZAZIONE COME RICERCA DI ATTENZIONE

VANTAGGI SECONDARI DELLA MALATTIA

Inconsciamente vi è una ricerca di affetto, di attenzione, di essere presi in considerazione

Il sintomo psicosomatico diventa espressione di una conflittualità e di una ricerca d’aiuto

UN MEDESIMO EVENTO VIENE VISSUTO IN MODO DIVERSO DA INDIVIDUI DIVERSI

1. Il filtro cognitivo elabora lo stress

2. Il cervello emozionale viene attivato

3. Partono gli stimoli che attivano le vie neurovegetative

LE TECNICHE IPNOTICHE POSSONO ESSERE CONSIDERATE DI BUONA EFFICACIA NELLA TERAPIA DEI DISTURBI PSICOSOMATICI

•Il dolore viscerale o le sensazioni di fastidio, prurito, disestesia nelle varie parti del corpo possono essere modificate nell’esperienza della trance

•Il sintomo esprime una conflittualità inespressa e confinata a livello inconscio

•Possibilità di far emergere questa conflittualità e di esprimerla con le parole

LA SUGGESTIONE PUO’ ESSERE CONSIDERATA UN FATTORE TERAPEUTICO DI QUESTI DISTURBI

•La forma indiretta, l’utilizzo di metafore, la tecnica della confusione permettono di creare una diversa percezione di stimoli che si percepivano come dolorosi o segnali di patologie gravi

•L’ipnosi si inserisce in quel sottile confine dove lo psichico diventa corporeo

L’APPROCCIO AD INDIRIZZO PSICODINAMICO-PSICOSOMATICO E’ STATA LA PRIMA FORMA DI INTERVENTO IN MEDICINA PSICOSOMATICA

•Gli psicoanalisti sono stati i precursori del concetto di attivazione emozionale di conflitti inconsci, i quali attivano il sistema neurovegetativo

•L’ipnosi ericksoniana non esclude questa ricerca di significato del sintomo, ma estende la sua azione alla rielaborazione dello stesso

TUTTI I DISTURBI PSICHIATRICI SI ACCOMPAGNANO GENERALMENTE A SINTOMI

FISICI

Paradigma della “depressione mascherata”, dove i sintomi psichici vengono coperti dalle manifestazioni

psichiche del disturbo

Superamento di questa categoria diagnostica

I sintomi fisici sono già una parte del disturbo dell’umore e non una categoria separata

POSSIBILITA’ TERAPEUTICHE CON L’IPNOSI ERICKSONIANA IN PSICOSOMATICA

•Far percepire il sintomo, che è una sensazione, in modo diverso, spostandolo di sede-intensità-tipologia (un dolore acuto viene trasformato in un formicolio)

•Far percepire sensazioni di benessere-rilassamento-calma, abbinate ad immagini simbolicamente legate al sintomo

SCOPO DELLA PSICOTERAPIA E DELL’IPNOSI

Lo scopo della psicoterapia e dell’ipnosi, in particolare in psicosomatica, è quello di portare i

sintomi corporei, che in questi pazienti sono sempre in primo piano, sullo sfondo della loro percezione

psichica

Creare un distacco dell’energia psichica dal corpo, verso nuove forme di interesse, affettività, ricerca

di un senso esistenziale

APPROCCIO INDIRETTO DI ERICKSON

L’approccio indiretto di Erickson utilizza i mezzi naturali di autoguarigione che ciascuno possiede nella propria mente, senza l’intrusione di suggestioni dirette che potrebbero essere soltanto espressione della limitata concezione del terapeuta sul modo in cui la guarigione “dovrebbe” aver luogo

La terapia non procede attraverso un comando ipnotico, impresso nella mente del soggetto, ma trovando la via d’accesso alla potenziale reazione terapeutica che già esiste come risorsa

Noi siamo vittime del destino quando permettiamo al nostro inconscio di costruire il nostro futuro attraverso i suoi processi creativi autonomi.

Se con questi processi inconsci abbiamo pochi rapporti o nessun rapporto, allora non abbiamo alcuna voce nella costruzione del nostro futuro.

Erickson ha sviluppato un metodo da lui chiamato “pseudo-orientamento nel tempo”, per mezzo del quale i pazienti potevano creare il proprio futuro, accedendo alle possibilità interne che esistevano in loro soltanto in forma embrionale e facilitandole.

Ogni volta che troviamo accesso ai processi di memoria, apprendimento e comportamento stato-dipendenti che codificano un problema, abbiamo le possibilità di “riassociare e riorganizzare”, ovvero di ristrutturare quel problema al fine di risolverlo.

La memoria è sempre un processo costruttivo, per mezzo del quale noi, di fatto, sintetizziamo una nuova esperienza soggettiva ogni volta che richiamiamo alla mente un avvenimento passato.

RIASSUMENDO…

•L’ipnosi ericksoniana si presenta come un’ottima possibilità di terapia in medicina psicosomatica.

•L’utilizzo di consigli, regole di vita, approfondimento diagnostico da parte del medico di famiglia può non essere efficace o addirittura peggiorare il disturbo.

•Il paziente psicosomatico necessita di una terapia che passi attraverso il corpo, ma che arrivi a modificare lo stato psichico.

I “FENOMENI COINCIDENTI” DI ERICKSON

Dobbiamo considerare i “fenomeni coincidenti” di Erickson come manifestazioni dei modelli individuali unici, di informazione e di comportamento, legati allo stato che ogni individuo acquisisce come risultato della propria particolare storia di apprendimento esperenziale.

Questi modelli individuali sono, in ogni persona, la base del suo irripetibile repertorio di responsività ipnotica, il quale può essere utilizzato a livello terapeutico.

•I “fenomeni coincidenti” possono essere considerati come manifestazioni dello “inconscio creativo” di ogni persona.

•Quando l’individuo è soggetto, oltre ad in certo periodo di tempo, ad uno stress eccessivo, questi “fenomeni coincidenti” diventano la base dei sintomi psicosomatici, i quali esprimono gli apprendimenti esperienziali codificati nei filtri della memoria del sistema limbico.

•Le esperienze ipnotiche ripetute riducono progressivamente la durata dei fenomeni che causano disagio al soggetto.

Attacchi di panicoAttacchi di panico

LA PERSONA CON ATTACCHI DI PANICO METTE INATTO IN MODO ISTINTIVO LE AZIONI CHE LE PERMETTONO DI ALLEVIARE IL SINTOMO IN MODO IMMEDIATO.

IL SOGGETTO NON PENSA A LUNGO TERMINE, NON

PROGETTA STRATEGIE, MA USA REAZIONI BASATE SULLA PERCEZIONE DEL MOMENTO.

LE TENTATE SOLUZIONI DIVENTANO I COMPLICATORI DEL PROBLEMA.

SECONDO IL COGNITIVISMO COSTRUTTIVISTAL’ATTACCO DI PANICO E’ UN PROCESSO COSTRUITO A LIVELLO PSICHICO SULLA BASE DI PRECEDENTI ESPERIENZE COLLEGATE A PERCEZIONE DELL’ANSIA CHE SI ALLARGANO A SEMPRE PIU’ SITUAZIONI, SI AUTOINNESCANO, DIVENTANO PREVISIONI CHE SI AVVERANO, CREANO MECCANISMI DI DIFESA CHE AUTOALIMENTANO IL DISTURBO.

L’ATTACCO DI PANICO SI PUO’ MANIFESTARE COME DISTURBO SINGOLO O IN COMORBIDITA’

CON ALTRE PATOLOGIE PSICHIATRICHE, IN PARTICOLARE IL DISTURBO FOBICO, DA SOMATIZAZZIONE, LA DEPRESSIONE MAGGIORE.

NEL PRIMO CASO I RISULTATI TERAPEUTICI SONO OTTIMI, NEL SECONDO LA SCOMPARSA DEGLI ATTACCHI IN GENERE NON E’ PARALLELA ALLA SCOMPARSA DEL DISTURBO DI FONDO.

LA TERAPIA BREVE SISTEMICA STRATEGICA E LE TECNICHE DI IPNOSI ERICKSONIANA SI PONGONO COME TECNICHE DI ELEZIONE NEL TRATTAMENTO DEL DISTURBO DI PANICO.

L’ABBINAMENTO CON LA TERAPIA FARMACOLOGICA PUO’ AUMENTARE LA POSSIBILITA’ DI BUONA RISPOSTA TERAPEUTICA.

QUESTO ABBINAMENTO VA VALUTATO CON IL PAZIENTE ALLE PRIME SEDUTE.

GUIDARE LE ASSOCIAZIONI

IL TERAPEUTA GUIDA IL PAZIENTE A SCOPRIRE ASSOCIAZIONI PER LUI COSTRUTTIVE.

PSICOTERAPIA COME RIASSOCIAZIONE DELLA VITA INTERIORE.

NUOVI SCHEMI A LIVELLO PSICHICO PER NUOVE SOLUZIONI.

PARTIRE DALLO STATO DI ANSIA PER INDURRE UNO STATO DI RILASSAMENTO.

AMPLIFICARE LE SENZAZIONI PROVATE DAL CLIENTE ANCHE SE NEGATIVE.

SFRUTTARE LE PERCEZIONI GIA’ NATURALMENTE PRESENTI PER LEGARLE AD ALTRE COSTRUITE PER INSTAURARE CAMBIAMENTO.

L’IPNOSI E’ IL LUOGO DEGLI STATI ALTERATI DI COSCIENZA OPPURE DEGLI STATI ALLARGATI (SUPERIORI PER ALCUNI), OPPURE UN PERCORSO CHE COLLEGA GLI UNI AGLI ALTRI.

NEGLI ATTACCHI DI PANICO E’ IL LUOGO DOVE SI PUO’ ESPANDERE LO STATO DI COSCIENZA DEL PAZIENTE ED INSERIRE PENSIERI E COMPORTAMENTI CHE SEMBRAVANO IMPOSSIBILI DA ATTUARE.

FARE PERCEPIRE ALLA PERSONA IN MODO VIRTUALE CHE CERTE SITUAZIONI, AMBIENTI, GRANDI SPAZI, PERSONE CHE SOLITAMENTE ACCEDONO ED ALIMENTANO LA SENSAZIONE DI ANGOSCIA POSSONO ACCOMPAGNARSI AD ALTRE SENSAZIONI O PERCEZIONI, AD ESEMPIO DI SCOPERTA, DI RICERCA INTERIORE, DI CRESCITA.

SVILUPPARE DEGLI ANCORAGGI VISIVI, CENESTESICI, UDITIVI.

ANCORARE LA PERSONA A DELLE SUE RISORSE CHE IN ALTRI AMBITI, NEL PRESENTE O NEL PASSATO, HANNO BEN FUNZIONATO E LE HANNO PERMESSO DI RAGGIUNGERE DETERMINATI OBIETTIVI O GRATIFICAZIONI.

SI POSSONO CREARE ANCORAGGI LEGATI A PERCEZIONI AVUTE DURANTE LA SEDUTA CON IL TERAPEUTA E LEGARLE AL RITMO DEL RESPIRO CHE DA ATTIVITA’ INCONSCIA DIVENTA COSCIENTE.

PICCOLI GESTI COME IL SERRARE IL PUGNO O IL FAR TOCCARE IL POLLICE E L’INDICE DELLA MANO DESTRA SONO ANCORAGGI TRADIZIONALI MA SEMPRE UTILI NEI DISTURBI ACUTI COME GLI ATTACCHI DI PANICO.

L’OBIETTIVO DELLA TERAPIA NON E’ LA GUARIGIONE INTESA COME STATO DI ASSOLUTA ASSENZA DI PROBLEMI, MA IL SUPERAMENTO DEL PROBLEMA VISSUTO DA QUELLA PERSONA IN QUEL DETERMINATO MOMENTO E CONTESTO DELLA SUA VITA.

NELLA TERAPIA ERICKSONIANA NON CI SI RIFERISCE AD UNA TEORIA PARTICOLARE SULLA PSICHE UMANA MA SULLE POSSIBILITA’ DI RISTRUTTURAZIONE.

COME CI SPIEGA WATZLAWICK IL CAMBIAMENTO NON PUO’ ESPRIMERSI SOLTANTO IN UNA RISTRUTTURAZIONE COGNITIVA DELLE MODALITA’ PERCETTIVE, MA IN UNA RISTRUTTURAZIONE CHE NE ALTERI, SULLA BASE DI NUOVE ESPERIENZE DATE DALLA TERAPIA, ANCHE LE EMOZIONI.

CAMBIANDO LE EMOZIONI SI CAMBIANO ANCHE LE COGNIZIONI E QUINDI IL CONTROLLO DI SITUAZIONI PRIMA SPAVENTOSE.

IL TRATTAMENTO DEL DISTURBO D’ATTACCHI DI PANICO TROVA NELL’IPNOSI ERICKSONIANA UNA TECNICA DI ELEZIONE.

IN UN PROBLEMA IN CUI VI SONO SICURAMENTE ASPETTI BIOLOGICI MA DOVE E’ FONDAMENTALE LA COSTRUZIONE DI ESPERIENZE-COGNIZIONI.

EMOZIONI CHE PORTANO AL VISSUTO DI ANGOSCIA.

IL PORTARE AD ESPERIRE UNA NUOVA REALTA’ ANCHE SE VIRTUALE PUO’ ESSERE RISOLUTIVO PER IL SUPERAMENTO DEL PROBLEMA.

Utilizzo dell’ipnosi ericksoniana nel controllo del dolore acuto e cronico

•Dolore oncologico

•Post-chirurgico

•Muscolo-scheletrico

•Fibromialgia-cefalea

•Dolore da somatizzazione collegato a depressione

Utilizzo dell’ipnosi in modo occasionale oppure inserita in un percorso di psicoterapia

Utilizzo occasionale

•Medico di famiglia – odontoiatra – specialisti che trattano patologie dolorose ed invalidanti

•Possibilità di utilizzare tecniche di confusione – concentrazione dell’attenzione sulle respirazione – utilizzo di un tono di voce monotono e in sincronia con i movimenti respiratori del paziente

•Induzione attraverso uno stato di trance di un’analgesia più o meno profonda

Utilizzo nel dolore cronico con incontri ripetuti

•Inserimento in un percorso di psicoterapia

•Trattamento del dolore oncologico o forme di dolore somatizzato che si accompagna a disturbi d’ansia o dell’umore

•Non devono essere create illusioni terapeutiche

•Si può raggiungere un’analgesia anche completa ma limitata nel tempo

•Non si devono sostituire alle terapie farmacologiche le tecniche ipnotiche, ma integrarle

L’utilizzo dell’ipnosi in generale e delle tecniche ericksoniane, in particolare nel dolore cronico, determina effetti positivi a più

livelli

•Durante la seduta si crea una situazione di sollievo-riduzione del dolore che il paziente ritiene come un evento non più possibile (rottura circolo vizioso del dolore)

•Addestramento ad un’induzione personale degli stessi effetti nella propria abitazione (autoipnosi)

•Riduzione della terapia farmacologica (possibili effetti di dipendenza)

•Spostamento del dolore dalla zona in cui è percepito ad un’altra

•Creazione di una confusione sulla percezione dolorosa, dove si induce la percezione di un prurito o una sensazione di freddo

•Creazione di un senso di benessere che viene ancorato ad immagini o ricordi facenti parte delle esperienze positive del paziente (caso di Joe)

•Creazione dell’analgesia legandola allo stato psichico di calma profonda

Tre passaggi fondamentali nel processo ipnotico secondo il modello ericksoniano

•Osservare per identificare i “minimal cues” e le risorse del soggetto

•Utilizzare le risorse

•Creare le condizioni favorevoli perché il cambiamento si manifesti

•L’osservazione rimane il momento fondamentale per identificare le risorse che spontaneamente possiede e che diventeranno fondamentali nell’induzione della trance

In passato l’ipnosi tendeva a considerare rilevanti soprattutto i grandi cambiamenti, le manifestazioni ipnotiche vistose e teatrali: il soggetto non era considerato in trance se non si comportava in modo insolito, straordinario.

Al contrario nell’ipnosi ericksoniana l’attenzione viene focalizzata sui dettagli minimi che possono sembrare insignificanti.

Il valore dei “minimal cues” consiste nella possibilità di riconoscere precocemente i cambiamenti e servirsene per comprendere in anticipo quali altri cambiamenti, più visibili, avranno luogo in segiuto.

(C. Loriedo)

Concetto ericksoniano di ipnosi senza trance

•È descrivibile come uno stato di forte suggestionabilità in seguito a manovre comunicative che permettono al soggetto di abbandonare lo stato di rigidità, dilatandone la capacità di percepire

•La persona in questo stato appare con una postura rilassata, senza alcun segno di agitazione, con gli occhi ben aperti e le pupille dilatate, eventuale presenza di movimenti ritmici delle palpebre.

La sua attenzione è focalizzata sull’argomento in discussione senza alcun segnale di distrazione o fuga cognitiva.

(G.Nardone)

Modello generale di induzione ericksoniana: ARE

A=assorbire R=ratificare E=elicitare

•Assorbimento uso del tempo presente, scelta di determinate parole, tono di voce

•Ratificazione l’ipnotista usa una serie di semplici frasi dichiarative per ratificare la trance, ricapitolando i cambiamenti avvenuti nel paziente dall’inizio del processo di stimolazione

•Elicitazione o stimolazione attivazione della dissociazione, attivazione della responsività, attivazione delle risorse, suggestioni indirette, aneddoti e metafore per stimolare le risorse latenti del paziente

(J. Zeig)

Riassumendo….

•L’ipnosi negli ultimi 50 anni, e soprattutto grazie all’opera di Erickson, è stata studiata come una condizione naturale molto diffusa, la quale si presenta durante lo stato di veglia e ripetutamente nell’arco della giornata

•Nella nuova ipnosi si utilizzano questi stati naturali, common every-day trance, per aiutare il paziente ad attivare le proprie risorse personali, al fine di superare i propri problemi

•La trance è un’esperienza relazionale naturale e fisiologica, non è straordinaria ed è possibile da realizzare per ogni persona a livelli diversi di profondità

(C.Loriedo)