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Presidenza Via Palestro Tel. 0882/413104 71013 San Giovanni Rotondo (FG)
D. S. G. A. Via Palestro, Tel/Fax 0882/452126 Codice Fiscale 92002250717
Servizi Alberghieri e Ristorazione Via Palestro Tel. 0882/413104 Codice Meccanografico FGRH060003
Sede ITCA Via P. Luigi Amigò Tel. 0882/456422
Sede di Manfredonia Via Barletta, 1 Tel. 340 4004958 Codice Meccanografico FGRH060014
Corso Serale Indirizzo Alberghiero Via Palestro Codice Meccanografico FGRH06050C
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INDICE DEI CONTENUTI
Indice dei contenuti Pag. 2
Premessa e riferimenti normativi Pag. 3
Michele Lecce Pag. 4
Il territorio, le risorse, l’utenza Pag. 5
Organizzazione generale dell’istituto Pag. 6
Indirizzi di studio Pag. 7
UUffffiicciioo pprreessiiddeennzzaa Pag. 88
Consiglio d’Istituto Pag. 9
Giunta esecutiva Pag. 10
Personale ATA Pag. 11
Dipartimenti disciplinari Pag. 12
Sicurezza nella scuola Pag. 13
Curricolo Pag. 14
Distribuzione oraria settimanale e annuale delle unità di lezione Pag. 16
Alternanza scuola-lavoro Pag. 18
Organico A.S. 20015/16 Pag. 20
Indicazioni metodologiche degli alunni diversamente abili Pag. 21
Piano annuale inclusione sostegno Pag. 23
Rete di scuole Pag. 34
Atto d’indirizzo definizione e predisposizione piano triennale Pag. 38
Esiti scolastici e dispersione Pag. 44
RAV Pag. 45
Piano di Miglioramento Pag. 48
Componenti il nucleo di valutazione Pag. 57
La formazione del personale Pag. 58
Progetti per l’ampliamento dell’Offerta Formativa Anno Scolastico 2015 – 2016 Pag. 59
Fabbisogno del personale, Organico di potenziamento e sostegno Pag. 60
Allegati La valutazione Pag. 63
Regolamento Albo Pretorio on line Pag. 65
Regolamento d’Istituto Pag. 70
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Premessa e riferimenti normativi
Il presente Piano triennale dell’offerta formativa, relativo all’Istituto Professionale di Stato “M.
LECCE” di San Giovanni Rotondo (FG), è elaborato ai sensi di quanto previsto dalla legge 13
luglio 2015, n. 107, recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega
per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”.
Il piano è stato elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola
e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal Dirigente Scolastico con proprio atto di
indirizzo prot. 5616/C38 del 17/11/2015.
Il piano ha ricevuto il parere favorevole del collegio dei docenti nella seduta del’11 gennaio 2016.
Il piano è stato approvato dal consiglio d’istituto nella seduta del 11 gennaio 2016.
Nello specifico le scelte conseguenti alle previsioni di cui alla legge 107/2015, recante la “Riforma
del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni
legislative vigenti”, sono riferite ai seguenti commi:
commi
1-4 Finalità della legge e compiti della scuola
5 Fabbisogno di organico di posti comuni e di sostegno
5 Fabbisogno di organico di posti di potenziamento
14 Fabbisogno di organico di personale ATA
6 Fabbisogno di attrezzature ed infrastrutture materiali
7 Obiettivi prioritari adottati dalla scuola fra quelli indicati dalla legge
14 Scelte di gestione e di organizzazione
15-16 Educazione alle pari opportunità e prevenzione della violenza di genere
28-32 Opzioni, orientamento, valorizzazione del merito, figure di coordinamento
33-43 Alternanza scuola-lavoro
56-59 Azioni coerenti con il piano nazionale scuola digitale
60 Didattica laboratoriale
124 Formazione in servizio docenti
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Identità
Michele Lecce (San Giovanni Rotondo 1 dicembre
1897 – Verona 29 dicembre 1970) compì i suoi studi
universitari a Padova conseguendovi tra il 1923 e il 1927
ben quattro lauree in Lettere, Filosofia, Giurisprudenza e
Scienze Politiche. Questo suo amore per lo studio lo
portò alla carriera universitaria che dovette, però, presto
abbandonare per motivi politici. Successivamente otten-
ne una sistemazione nell’insegnamento per il quale fu
vincitore di una cattedra di Storia, Filosofia ed Economia
politica, insegnamenti che impartì nei licei di Cagliari,
Alatri, Velletri e ancora a Cagliari dal 1928 al 1934,
nell’Istituto Magistrale di Treviso nel 1935 e infine dal
1935 al 1959 al “Carlo Montanari” di Verona, città che
scelse come sua residenza definitiva.
Si dedicò, anche, all’editoria scolastica, stampando con
largo successo volumi di filosofia, pedagogia, economia
politica, diritto e latino. Dal 1939 in poi promosse e di-
resse una collana di classici della filosofia. Contempora-
neamente collaborò con articoli letterari e di storia eco-
nomica a riviste e giornali. Ma i suoi interessi scientifici
erano legati alla storiografia economica e pubblicò vari
testi anche su San Giovanni Rotondo.
Fu ricercatore presso l’Archivio di Stato di Verona dove
indagò su fonti documentarie inedite. Alla sua morte la-
sciò un ingente patrimonio economico. La Biblioteca co-
munale di San Giovanni Rotondo, sita in Viale Cappuc-
cini, a lui intitolata, è stata costruita con i suoi lasciti.
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IL TERRITORIO, LE RISORSE, L’UTENZA
L’Istituto Professionale di Stato “Michele Lecce”: Alberghiero, Ristorazione e Turistico,
con Corso Serale ad indirizzo enogastronomico, opera in un centro urbano di grande
valenza turistico-religiosa (fenomeno di Padre Pio da Pietrelcina), su cui si fonda la mag-
gior parte dell’economia. Il territorio, infatti, è caratterizzato prevalentemente dall’esisten-
za di piccole e medie strutture alberghiere a conduzione familiare.
L’Istituto ha il compito di preparare, sul piano umano, culturale e professionale operatori
qualificati nel settore turistico, ricettivo e ristorativo, a supporto delle attività economiche
del relativo comparto. Gli alunni che lo frequentano hanno la possibilità di optare per il
percorso breve, che termina dopo il terzo anno di corso, con il conseguimento del Diploma
di Qualifica professionale (operatore di primo livello), o di proseguire gli studi nel corso
biennale post-qualifica che forma gli operatori di secondo livello, con il conseguimento del
Diploma di Stato di Tecnico.
La scuola è situata a San Giovanni Rotondo (FG), un Comune montano con un territorio connotato da alte valenze naturalistiche, paesaggistiche ed agricole, in cui l'elemento natu-rale può fare da traino all'agricoltura di qualità ed al turismo sostenibile.
San Giovanni Rotondo, posto lungo l'asse della Via Sacra Longobardorum, vicino alla
grotta di San Michele Arcangelo (Monte Sant’Angelo), luogo di antica religiosità, rap-
presenta il luogo della moderna spiritualità legata al nome di Padre Pio da Pietrelcina.
Come gli altri territori montani non abbonda di imprese. Perché vi possa essere un si-
gnificativo sviluppo locale, le aziende presenti dovranno riconvertirsi verso pluriattività
che includano la produzione di prodotti finiti, la commercializzazione di prodotti e di ser-
vizi di ospitalità, la somministrazione di prodotti alimentari nella ristorazione, l'organiz-
zazione di attività sportive, ricreative e culturali. Questo secondo i dati e le indicazioni
espresse dall'Assessorato alle attività produttive delle Comunità montane e della Provincia
di Foggia. Per lo svolgimento delle attività menzionate risultano indispensabili nuove
professionalità, nuovi modelli imprenditoriali che portino ad investire in attività produttive
e ad accogliere le occasioni offerte dai tanti fattori positivi presenti: risorse ambientali,
artistiche, culturali, religiose, flussi elevati di presenze turistiche, specificità territoriali,
eterogeneità geomorfologiche dei vari ambienti.
Fornire gli strumenti di lettura e di azione sul proprio territorio, sia in termini di sviluppo
per provvedere a bisogni sociali ed economici, sia in termini di conservazione per un ter-
ritorio interpretato a “misura d'uomo” con tutte le ricchezze del patrimonio storico, arti-
stico e religioso che il Gargano ha accumulato nei secoli, costituisce uno degli obiettivi
fondamentali dell'attività formativa dell’Istituto Professionale di Stato “Michele Lecce”
per formare un cittadino con una solida identità culturale e dotato di strumenti idonei ad
operare in modo opportuno e consapevole nel tessuto socio-economico della propria terra.
L’utenza proviene da un vasto territorio che comprende oltre al Comune di San Giovanni
Rotondo alcuni Comuni limitrofi: San Marco in Lamis, Monte Sant’Angelo, Man-
fredonia, Rignano Garganico, San Severo, Cagnano Varano, Carpino. La gran parte
proviene dalle scuole medie inferiori, anche se va aumentando la presenza di giovani di
altri Istituti superiori in seguito a ripetuti insuccessi. Notevole è altresì la presenza di
allievi diversamente abili.
La provenienza socio-economica è quella tipica dell'istruzione professionale, che viene
vissuta come esperienza formativa più breve, più semplice e con maggiori opportunità di
veloce inserimento nei processi produttivi. Tali aspettative, tipiche in strati sociali cul-
turalmente ed economicamente svantaggiati, producono, nell'impatto con la realtà del-
l'istruzione professionale, una significativa percentuale di delusioni ed insuccessi.
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ORGANIZZAZIONE GENERALE DELL’ISTITUTO
LL’’IIssttiittuuttoo PPrrooffeessssiioonnaallee ddii SSttaattoo ““MMiicchheellee LLeeccccee””
èè uunn IIssttiittuuttoo ddii
IISSTTRRUUZZIIOONNEE PPRROOFFEESSSSIIOONNAALLEE
hhaa ttrree sseeddii,, dduuee nneell CCoommuunnee ddii SSaann GGiioovvaannnnii RRoottoonnddoo ee uunnaa
nneell CCoommuunnee ddii MMaannffrreeddoonniiaa
La prima in via Palestro:
vi sono ubicate 22 aule ad indirizzo alberghiero, oltre alla Presidenza – Ufficio
del Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi - Segreteria didattica –
Segreteria amministrativa – Segreteria contabilità e patrimonio - Laboratorio
Multimediale - Laboratorio di Sala/Bar – Laboratorio di cucina dimostrativa –
Laboratorio multimediale di Ricevimento, il magazzino.
La seconda è situata in via P. Luigi Amigò, presso la Sede dell’Istituto
Terziario Cappuccini dell’Addolorata, dove sono ubicate 10 aule ad indirizzo
enogastronomico e turistico, oltre al Laboratorio Multimediale, Laboratorio
Linguistico e Vice Presidenza.
La terza è situata al secondo piano, in località Manfredonia, presso la Scuola
Media Statale “G. Ungaretti” dove sono ubicate tre aule.
Le esercitazioni pratiche di Cucina, Sala-Bar e Accoglienza Turistica si svolgono,
in attività pomeridiana solo per le Classi quarte e quinte, oltre che nelle due aule
dimostrative esistenti, presso l’Edificio Centrale di Via Palestro, anche nel
Laboratorio, in locale autonomo, di Cucina, Sala-Bar e Accoglienza Turistica
allestito presso la struttura adiacente all’ITIS “ L. Di Maggio”. Per la Sede di
Manfredonia le stesse attività si svolgono presso la locale sede.
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IINNDDIIRRIIZZZZII DDII SSTTUUDDIIOO
AAAA..SSSS.. 22001155--22001188
ISTITUTO PROFESSIONALE di STATO
“Michele Lecce” – 71013 San Giovanni Rotondo (FG)
Indirizzo Enogastronomico
CORSO SERALE
Monoennio di qualifica 3° anno: Operatore dei servizi di cucina
Biennio di specializzazione postqualifica 4° e 5° anno
PROFESSIONALE ALBERGHIERO
1° Biennio BIENNIO COMUNE
(1° e 2° anno)
TURISTICO
Gli allievi, dopo il conseguimento del Diploma di Qualifica, possono inserirsi nel mondo del lavoro o proseguire gli studi.
2° Biennio
MONOENNIO di QUALIFICA 3° anno Operatore dei servizi di
CUCINA - SALA E VENDITA ACCOGLIENZA TURISTICA
BIENNIO POSTQUALIFICA 4° anno
QUINTO ANNO
SPECIALIZZAZIONE
Tecnico
DEI SERVIZI RISTORATIVI
TURISTICO
3° anno + Postqualifica di
SPECIALIZZAZIONE
4° e 5° anno
Tecnico
dei Servizi Turistici
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UUFFFFIICCIIOO PPRREESSIIDDEENNZZAA
Dirigente Scolastico
Prof. Gennaro Pio Masulli
Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi
Calabrese Tiziana
prof.ssa Longo Cerina Rosanna
Collaboratore Dirigente Scolastico
Sede Centrale Via Palestro
prof. Giacobbe Pasquale R. C.
Collaboratore Dirigente Scolastico
Sede ITCA San Giovanni Rotondo
Prof. Di Lella Michele Ref. Orientamento e Alternanza Scuola-Lavoro.
Prof. Iannacone Ciro Ref. rapporti con studenti, famiglie, istituzioni e aziende del territorio.
Prof. Ciuffreda Pasquale Ref. sostegno al lavoro dei docenti e coordinamento attività extracurriculari
Prof. Argentino Luigi Ref. interventi per i servizi agli studenti e coordinamento Gruppo H
prof.ssa Sciarabba Giovanna L.
Collaboratore Dirigente Scolastico
Sede Manfredonia
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CONSIGLIO D’ISTITUTO
Dirigente Scolastico Prof. Gennaro Pio Masulli
Prof.ssa Longo Cerina
Rosanna docente
Prof. Iannacone
Ciro docente
Prof.ssa Dimartino
Felicia docente
Prof.ssa Poli Silvia
docente
Prof. Patrone
Alessandro docente
Prof. Martino Roberto docente
Prof. Cocomazzi
Antonio docente
Prof. Di Lella Michele docente
Sig. Cappucci
Michele
personale ATA
Sig. Taronna Lina
personale ATA
Trimigno
Marica Pia
alunno
Masi
Jhon Semastian
alunno
Sig. Placentino
Anna Rita genitore
Sig. Savino Antonella
genitore
Sig. Urbano
Nicola genitore
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GGIIUUNNTTAA EESSEECCUUTTIIVVAA
Gennaro Pio Masulli
Dirigente Scolastico Presidente
Tiziana Calabrese
D.SS.GG.AA. Segretario
Prof. Cocomazzi
Antonio docente
Masi Jhon Sebastian
studente
Sig. Taronna
Lina personale ATA
Sig. Urbano
Nicola genitore
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PERSONALE ATA
DDiirreettttoorree ddeeii SSeerrvviizzii
GGeenneerraallii ee AAmmmmiinniissttrraattiivvii
CCAALLAABBRREESSEE TTIIZZIIAANNAA
Nr. 2 assistenti al servizio amministrativo-contabile
Vigilante Antonio Bonfitto Anna Arcangela
Nr. 2 assistenti al personale
Scarano Angela Turco Maria Grazia
Nr. 2 assistenti al servizio didattico
Taronna Lina
Di Vito Francesco Giuseppe
Nr. 13 collaboratori scolastici Sede Via Palestro: Soccio Luigi – Cappucci Michele – Sarcina Pia – Merla Antonietta –
Natale Antonietta – Melchionda Nunziata – Canistro Matteo – Nota
Alfredo
Palestra: Soccio Giuseppe
Sede ITCA Via P. Luigi Amigò: Flagiello Giuseppina, Lopes Leonardo
Sede di Manfredonia: Nardella Matteo
Corso Serale: Gualano Michele
Nr. 3 Assistenti Tecnici “Cucina”
Ercolino Antonio Stefania Marco A.
Guerra Matteo
Nr. 2 Assistenti tecnici
Sala Bar Piano Donato
Accoglienza Turistica Lopriore Michele
Nr.1 assistente tecnico Laboratorio Multimediale
Savino Michele
Sede Via Amigò
Nr. 2 assistenti tecnici - area informatica -
- Mangiacotti Michele - Giordano Leonardo
Sede Via Palestro
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I compiti dei Dipartimenti Disciplinari, nel rispetto delle competenze deliberative del Collegio dei
Docenti e dei Consigli di Classe, sono i seguenti:
Definizione del valore formativo della disciplina o dell'area disciplinare.
Individuazione e ristrutturazione dei contenuti disciplinari essenziali scanditi all'interno del
curricolo biennale e triennale comuni a tutti gli indirizzi, e differenziati tenuto conto delle
specificità degli indirizzi.
Individuazione delle conoscenze, delle abilità e delle competenze in uscita nel primo biennio,
secondo biennio e quinto anno, scandite per anno scolastico, differenziate tenuto conto delle
specificità degli indirizzi.
Attività di progettazione e coordinamento per lo svolgimento di prove di verifica disciplinari
comuni.
Progettazione di interventi di prevenzione dell'insuccesso scolastico e personale, di recupero e
di approfondimento per lo sviluppo delle eccellenze.
Attività di studio e ricerca disciplinare.
Attività di coordinamento nell'adozione dei libri di testo comuni a più corsi dello stesso
indirizzo, fermo restando le competenze deliberative del Consiglio di Classe e del Collegio
dei Docenti.
MATERIE LETTERARIE CL. C.50/A E 39/A
ITALIANO – STORIA – GEOGRAFIA –
RELIGIONE – FILOSOFIA CL.C.36/A - STORIA
DELL’ARTE-CL.C.25/A
Prof.ssa Poli Silvia
LINGUE STRANIERE CL.C. A246 / A 346
(per il biennio area letteraria - per il triennio area
tecnica)
Prof.ssa Scarano Gina
DISCIPL.GIURID.ECON.CL.C.19/A – Diritto
Econ.- Diritto legisl.Soc.Econ.Ecc.
DISCIPL.ECON.AZ.LE CL.C.17/A –
Tec.Amministr.-Tec.Pubbl.-Tec.Tur.e ammin.
SCIENZ.NAT.CHIM.GEOG.CL.C. 60/A e 35/C –
SCIENZE TERRA E BIOL.MICROB.
MATEMATICA E INFORM.
INFORMAT.GESTION. CL.C.47/A- 42/A
EDUCAZIONE FISICA CL.C.29/A
Prof. Fidanza Francesco
LABORAT. SERV.ALBERGH.E RISTORAZ.
PRINC. ALIMENTAZ.CL.C.50/C –51/C-52/C-
57/A – ACCOGLIENZA TURISTICA
Prof. Martino Roberto
DIPARTIMENTO COORDINATORE/ SEGRETARIO
DIPARTIMENTI DISCIPLINARI
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SICUREZZA NELLA SCUOLA
Ing. Matteo Russo (San Giovanni Rotondo FG)
Personale Docente - Personale A.T.A. – Alunni
Famiglie degli alunni - Personale esterno Nel 1898 nasce la prima legge che introduce una assicurazione obbligatoria a tutela del
lavoratore. Dal 1942 al 1994 la normativa in materia di sicurezza si basa essenzialmente
sulle prescrizioni di tre DPR: DPR 547/55Norme per la preven-zione degli infortuni sul
lavoro - DPR 303/56Norme generali per l’Igiene del Lavoro - DPR 164/56Norme generali
sulla sicurezza dei cantieri. Fino al 1994 il Legislatore stabilisce che l’infortunio deve
essere prevenuto attraverso una tutela oggettiva e passiva
Principali innovazioni introdotte dal D.L.vo 626/94
Concetto di RISCHIO NULLO NON ESISTE
Il datore di lavoro ha come obbligo primario la PREVENZIONE DEI
RISCHI, Priorità delle misure di protezione collettive su quelle individuali.
• Per non essere presi dal panico in caso di emergenza
• Per sapere come comportarsi
• Per poter dare istruzioni in caso di necessità a chi non è informato
• Per ridurre il rischio di incidenti
È importante conoscere:
• Il luogo di lavoro
• I possibili rischi
• Le misure di prevenzione/protezione
il LUOGO di LAVORO - Il contesto esterno e l’edificio scolastico - Vie di
uscita, segnaletica di sicurezza, punto di raccolta, misure di protezione
collettiva, ambienti a rischio.
il PIANO DI EVACUAZIONE, in caso di incendio od evento sismico, è stato
esposto, ad opera dell’Ing. Russo Matteo – San Giovanni Rotondo (FG), in ogni
ambiente: Sede Centrale di Via Palestro, Plesso di Via Amigò, Sede di
Manfredonia.
I FATTORI DI RISCHIO
Riguardano Aspetti organizzativi e gestionali, Salute e sicurezza di lavoratori e
alunni, Rischi legati ad Attività svolte in ambienti specifici: aula e laboratorio.
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CURRICOLO INDIRIZZO “SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITÀ ALBERGHIERA”
PROFILO
Il Diplomato di istruzione professionale nell’indirizzo “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità
alberghiera” ha specifiche competenze tecniche, economiche e normative nelle filiere
dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera, nei cui ambiti interviene in tutto il ciclo di
organizzazione e gestione dei servizi. È in grado di:
utilizzare le tecniche per la gestione dei servizi enogastronomici e l’organizzazione della
commercializzazione, dei servizi di accoglienza, di ristorazione e di ospitalità;
organizzare attività di pertinenza, in riferimento agli impianti, alle attrezzature e alle risorse
umane;
applicare le norme attinenti la conduzione dell’esercizio, le certificazioni di qualità, la sicurezza
e la salute nei luoghi di lavoro;
utilizzare le tecniche di comunicazione e relazione in ambito professionale orientate al cliente e
finalizzate all’ottimizzazione della qualità del servizio;
comunicare in almeno due lingue straniere;
reperire ed elaborare dati relativi alla vendita, produzione ed erogazione dei servizi con il ricorso
a strumenti informatici e a programmi applicativi;
attivare sinergie tra servizi di ospitalità-accoglienza e servizi enogastronomici;
curare la progettazione e programmazione di eventi per valorizzare il patrimonio delle risorse
ambientali, artistiche, culturali, artigianali del territorio e la tipicità dei suoi prodotti. L’indirizzo
presenta le articolazioni: “Enogastronomia”, “Servizi di sala e di vendita” e “Accoglienza
turistica”, nelle quali il profilo viene orientato e declinato.
- Nell’articolazione “Enogastronomia”, il Diplomato è in grado di intervenire nella valorizzazione,
produzione, trasformazione, conservazione e presentazione dei prodotti enogastronomici;
operare nel sistema produttivo promuovendo le tradizioni locali, nazionali e internazionali, e
individuando le nuove tendenze enogastronomiche.
- Nell’articolazione “Servizi di sala e di vendita”, il diplomato è in grado di svolgere attività
operative e gestionali in relazione all’amministrazione, produzione, organizzazione, erogazione e
vendita di prodotti e servizi enogastronomici; interpretare lo sviluppo delle filiere
enogastronomiche per adeguare la produzione e la vendita in relazione alla richiesta dei mercati
e della clientela, valorizzando i prodotti tipici.
A conclusione del percorso quinquennale, i diplomati nelle relative articolazioni “Enogastronomia”
e “Servizi di sala e di vendita”, conseguono i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.2
dell’Allegato A), di seguito specificati in termini di competenze:
1. Controllare e utilizzare gli alimenti e le bevande sotto il profilo organolettico, merceologico,
chimico-fisico, nutrizionale e gastronomico.
2. Predisporre menu coerenti con il contesto e le esigenze della clientela, anche in relazione a
specifiche necessità dietologiche.
3. Adeguare e organizzare la produzione e la vendita in relazione alla domanda dei mercati,
valorizzando i prodotti tipici.
- Nell’articolazione “Accoglienza turistica”, il diplomato è in grado di intervenire nei diversi
ambiti delle attività di ricevimento, di gestire e organizzare i servizi in relazione alla domanda
stagionale e alle esigenze della clientela; di promuovere i servizi di accoglienza turistico-
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alberghiera anche attraverso la progettazione di prodotti turistici che valorizzino le risorse del
territorio. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’articolazione
“Accoglienza turistica” consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.2 dell’Allegato
A), di seguito specificati in termini di competenze:
1. Utilizzare le tecniche di promozione, vendita, commercializzazione, assistenza, informazione e
intermediazione turistico-alberghiera.
2. Adeguare la produzione e la vendita dei servizi di accoglienza e ospitalità in relazione alle
richieste dei mercati e della clientela.
3. Promuovere e gestire i servizi di accoglienza turistico-alberghiera anche attraverso la
progettazione dei servizi turistici per valorizzare le risorse ambientali, storico-artistiche, culturali
ed enogastronomiche del territorio.
4. Sovrintendere all’organizzazione dei servizi di accoglienza e di ospitalità, applicando le tecniche
di gestione economica e finanziaria alle aziende turistico-alberghiere.
A conclusione del percorso quinquennale, i Diplomati nell’indirizzo “Servizi per l’enogastro-
nomia e l’ospitalità alberghiera” conseguono i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.2
dell’Allegato A), di seguito specificati in termini di competenze:
1. Agire nel sistema di qualità relativo alla filiera produttiva di interesse.
2. Utilizzare tecniche di lavorazione e strumenti gestionali nella produzione di servizi e prodotti
enogastronomici, ristorativi e di accoglienza turistico-alberghiera.
3. Integrare le competenze professionali orientate al cliente con quelle linguistiche, utilizzando le
tecniche di comunicazione e relazione per ottimizzare la qualità del servizio e il coordinamento
con i colleghi.
4. Valorizzare e promuovere le tradizioni locali, nazionali e internazionali individuando le nuove
tendenze di filiera.
5. Applicare le normative vigenti, nazionali e internazionali, in fatto di sicurezza, trasparenza e
tracciabilità dei prodotti.
6. Attuare strategie di pianificazione, compensazione, monitoraggio per ottimizzare la produzione
di beni e servizi in relazione al contesto.
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INDIRIZZO ENOGASTRONOMICO - OSPITALITÀ ALBERGHIERA
ACCOGLIENZA TURISTICA
Materia
Classe I
Classe II
Classe III
Cucina
Classe III
Sala Bar
Classe III
Acc. Turistica
Classe IV
Cucina
Classe IV
Sala Bar
Classe IV
Acc. Turistica
Classe V
Cucina
Classe V
Sala Bar
Accoglienza 66 66 231 165
Chimica 66
Cucina (132) (132) 231 165 66 132 66
Diritto 66 66 165
Economia 132 132 132 165 165 198 165
Ed. Fisica 66 66 66 66 66 66 66 66 66 66 Fil.Psicologia 66
Fisica 66
Francese 66 66 99 99 99 99 99 99 99 99 Geografia 33
Inglese 99 99 99 99 99 99 99 99 99 99 Italiano 132 132 132 132 132 132 132 132 132 132 Matematica 132 132 99 99 99 99 99 99 99 99 Religione 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33 Sala Bar (132) (132) 231 66 165 66 132
Sc. Alimenti 66 66 132 132 132 99 99 66 99 99 Sc. Naturali 66 66
Storia 66 66 66 66 66 66 66 66 66 66
DDIISSTTRRIIBBUUZZIIOONNEE DDEELLLLEE UUNNIITTÀÀ DDII LLEEZZIIOONNEE SSEETTTTIIMMAANNAALLII AA..SS.. 22001155--22001166
INDIRIZZO ENOGASTRONOMICO - OSPITALITÀ ALBERGHIERA
ACCOGLIENZA TURISTICA
Materia
Classe I
Classe II
Classe III
Cucina
Classe III
Sala Bar
Classe III
Acc. Turistica
Classe IV
Cucina
Classe IV
Sala Bar
Classe IV
Acc. Turistica
Classe V
Cucina
Classe V
Sala Bar
Accoglienza 2 2 7 5
Chimica 2
Cucina (4) (4) 7 5 2 4 2
Diritto 2 2 5
Economia 4 4 4 5 5 6 5
Ed. Fisica 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2
Fil.Psicologia 2
Fisica 2
Francese 2 2 3 3 3 3 3 3 3 3
Geografia 1
Inglese 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3
Italiano 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4
Matematica 4 4 3 3 3 3 3 3 3 3
Religione 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1
Sala Bar (4) (4) 7 2 5 2 4
Sc. Alimenti 2 2 4 (1) 4 (1) 4 (1) 4 (1) 4 (1) 2 (1) 3 3
Sc. Naturali 2 2
Storia 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2
QUADRO ORARIO ANNUALE DEGLI INDIRIZZI
PRESENTI NELL’ISTITUTO A.S. 2015-2016
Ore di insegnamento per materia da effettuare nell’anno (33 settimane)
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DDIISSTTRRIIBBUUZZIIOONNEE DDEELLLLEE UUNNIITTÀÀ DDII LLEEZZIIOONNEE SSEETTTTIIMMAANNAALLII AA..SS.. 22001155--22001166
INDIRIZZO ENOGASTRONOMICO
CCOORRSSOO SSEERRAALLEE
Materia
Classe III Cucina
Classe IV Cucina
Classe V Cucina
Accoglienza Turistica Chimica Cucina 4 4 3 Diritto 3 3 3 Economia Ed. Fisica Filosofia, Psicologia, Sc. Ed. Fisica Francese 3 2 2 Geografia Inglese 2 2 2 Italiano 3 3 3 Matematica 3 3 3 Religione Sala Bar 2 2
Sc. Alimenti 2 (1) 3 (1) 3 (1)
Sc. Naturali
Storia 2 2 2
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ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
L’Alternanza Scuola - Lavoro è una metodologia formativa disponibile per i ragazzi che frequentano sia i Licei che gli Istituti Tecnici che gli Istituti Professionali, allo scopo di maturare meglio le competenze previste dai Profili educativi, culturali e professionali dei differenti corsi di studio. Questa metodologia formativa ha bisogno di un rapporto vivo, reale e costante con i processi produttivi e sociali presenti in un territorio. Ha bisogno di considerare i servizi e le imprese pubbliche e private come giacimenti culturali, sociali ed educativi a cui la scuola può attingere per migliorare le conoscenze e le abilità degli allievi e per trasformare queste conoscenze e abilità in competenze. Attraverso il percorso di Alternanza Scuola - Lavoro si punta ad offrire agli allievi coinvolti la possibilità di conoscere il tessuto imprenditoriale locale. In particolare il percorso avrà l’obiettivo di trasferire le metodologie e gli strumenti fondamentali per l’organizzazione e gestione delle tecniche per rilevare e conseguire la soddisfazione del cliente. La creazione di idonei percorsi formativi possono facilitare l’inserimento nel sistema impresa degli allievi, fornendo loro una serie di competenze nelle diverse aree funzionali d’impresa, curandone soprattutto gli aspetti pratici. Quattro sono le linee di azione confermate dal Consiglio Europeo: 1) Migliorare le condizioni di inserimento nel mondo del lavoro 2) Sviluppare lo spirito imprenditoriale 3) Incoraggiare l’adattabilità delle imprese e dei loro lavoratori 4) Rafforzare le politiche in materia di pari opportunità
Nell’ambito di tali strategie complessive che si stanno attuando, il mondo della formazione è chiamato a dare il proprio contributo, tenuto conto del contesto territoriale nel quale opera e verificato che nell’ultimo ventennio l’attività preminente nell’area Garganica sviluppatasi particolarmente risulta quella del terziario, fortemente percepita da mostrare evidenti e profondi mutamenti strutturali, che hanno determinato un innalzamento della qualità della vita e del benessere socio-economico. Nell’ambito del terziario particolare sviluppo ha avuto il settore del turismo e della ristorazione, e precisamente negli ultimi anni sono esplosi i fenomeni banqueting e le diverse tipologie di ristorazione tali da richiedere specifiche competenze, in grado di rispondere ad una nuova organizzazione del lavoro. Pertanto proprio da tali esigenze, nasce la necessità di pianificare un intervento formativo per i nostri alunni in questo specifico settore della ristorazione. Con la Legge 107/2015 questo nuovo approccio alla didattica, rivolto a tutti gli studenti del secondo
biennio e dell'ultimo anno, prevede obbligatoriamente un percorso di orientamento utile ai ragazzi
nella scelta che dovranno fare una volta terminato il percorso di studio. Il periodo di alternanza
scuola-lavoro si articola in 400 ore per gli istituti professionali, da effettuarsi negli ultimi tre anni
del percorso. Il progetto mira ad attuare una modalità di apprendimento flessibile ed equivalente sotto il profilo culturale ed educativo, che tenga conto della multidisciplinarietà formativa in aula collegandola con l’esperienza pratica educativa e formativa in azienda. Arricchire le competenze professionali di settore, al fine di sviluppare quelle conoscenze e attitudini specifiche del settore operativo prescelto per l’intervento.
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L’intervento formativo si pone l’obiettivo di rispondere alle esigenze del mercato, attraverso un modello formativo che tenga conto di nuovi processi formativi indicati dalla norma, e che vede l’alternanza scuola –azienda come modello di scambio, di finalità, di obiettivi, e di condivisione dei risultati formativi , finalizzando anche l’inserimento nel contesto produttivo dell’alunno. In particolare il progetto si prefigge una serie di valenze formative:
Aprire all’esterno il sistema scolastico, avvicinare quindi la scuola e l’impresa (arricchimento delle metodologie didattiche scolastiche;
sensibilizzazione dei settori produttivi sull’importanza della formazione);
Realizzare concretamente nel contesto lavorativo un momento di apprendimento multidisciplinare;
Realizzare occasioni nuove e diverse di comunicazione, socializzazione ed inserimento in ambiente completamente diverso dal contesto scolastico;
Avvicinare l’alunno al mondo del lavoro, attraverso l’inserimento nel contesto produttivo, sviluppando capacità di autoanalisi e di progettazione in considerazione delle necessità reali dei modelli produttivi, attraverso la risoluzione di problematiche concrete a favore del problem-solving;
Acquisire competenze specifiche del settore spendibili nel mondo del lavoro;
Stimolare e rendere consapevoli i giovani dell’importanza dello studio e dell’impegno per la piena realizzazione professionale e umana;
Acquisire e potenziare modelli e dinamiche del lavoro in azienda;
Rendere consapevole l’alunno delle connessioni e relazioni fra le conoscenze scolastiche e la realtà operativa.
Le competenze acquisite costituiscono credito sia ai fini della prosecuzione del percorso scolastico
o formativo per il conseguimento del diploma o della qualifica, sia per gli eventuali passaggi tra i
sistemi ivi compresa l'eventuale transizione nei percorsi di apprendistato. Al termine del percorso,
quindi, vengono rilasciati attestati di frequenza, certificati di competenze e crediti. I percorsi formativi di alternanza scuola lavoro sono resi possibili dalle istituzioni scolastiche, sulla
base di apposite convezioni stipulate con imprese, camere di commercio, industria, artigianato,
commercio, agricoltura, terzo settore che sono disposti a ospitare lo studente per il periodo
dell’apprendimento. Affinché si realizzi una convenzione, l’istituzione scolastica si impegna a fare
un’attenta e accurata valutazione del territorio in cui va ad inserirsi. Dopo questa fase di studio, le
scuole individuano le realtà produttive con le quali poter avviare collaborazioni concrete: queste
assumeranno sia la forma di accordi ad ampio raggio, a valenza pluriennale, sia di convenzioni
operative per la concreta realizzazione dei percorsi.
I percorsi di alternanza possono svolgersi anche all’estero, oppure, durante la sospensione delle
attività didattiche o con la modalità dell'impresa formativa simulata.
Le attività previste per il triennio 2015 – 2018 saranno le seguenti:
CLASSI ORE ANNO SCOLASTICO
TERZE 100 dal 2015/2016 a seguire
QUARTE 200 dal 2016/2017 a seguire
QUINTE 100 dal 2017/2018 a seguire
TOTALE ORE 400
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ORGANICO CORSO DIURNO
Anno Scolastico 2015 - 2016
Numero Classe di Concorso
Disciplina Numero Cattedre
Ore residue
13/A Chimica e Tecnologie Chimiche 0 12 17/A Discipline Economico-Aziendali 3 16 19/A Discipline Giuridiche ed Economiche 2 7 29/A Educazione Fisica 3 10 36/A Filosofia, Psicologia e Scienza dell’Educazione 0 2 38/A Fisica 0 16 39/A Geografia 0 12 47/A Matematica 5 16 50/A Lettere Ist. Istr. Second. II Grado 10 12 57/A Scienza degli Alimenti 4 15 60/A Scienze Naturali, Ch.,Geog.,Mic. 1 10
246/A Lingua e Civiltà Straniera Francese 4 10 346/A Lingua e Civiltà Straniera Inglese 5 6 50/C Tec. Serv. ed Eser. Prat. Cucina 6 9 51/C Tec.Serv. ed Eser. Prat. Sala Bar 5 12 52/C Tecnica Servizi e Pratica Operativa 2 4
Religione 1 14
ORGANICO POTENZIAMENTO CORSO DIURNO
Anno Scolastico 2015 – 2016
Numero Classe di Concorso
Disciplina Numero Cattedre
A017
Discipline Economiche Aziendali 1 A019 Discipline Giuridiche ed Economiche 2 A025 Disegno e Storia dell'Arte 1 A047 Matematica 1 A050 Lettere Ist. Istr. Secondaria II grado 1 A346 Lingua e civiltà straniera – Inglese 1
AD03 Sostegno Sostegno II grado Area Tecn. Prof. Art. 3
ORGANICO SOSTEGNO CORSO DIURNO
Anno Scolastico 2015 - 2016
Numero Classe di Concorso - Area
Disciplina Numero Cattedre
Ore residue
AD03 Area tecnica 11 9 AD01 Area scientifica 7 4,5 AD02 Area umanistica 1 13,5 AD04 0
DS 5
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INDICAZIONI E METODOLOGIE
DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
SCELTE DIDATTICHE
Nel nostro Istituto risultano iscritti 31 alunni in situazione di handicap, con patologie
molto diversificate; per favorire la loro piena integrazione scolastica sono state
individuate delle linee strategiche fondamentali, che agiscono sui seguenti versanti:
Accoglienza
Continuità educativa e didattica
Capitalizzazione e confronto delle esperienze didattiche
Integrazione Scuola –Territorio
Per favorire l’accoglienza e facilitare il pieno inserimento nella classe dell’alunno in
situazione di handicap, alla luce dell’esperienza accumulata dal Gruppo H della scuola, ci
si è resi conto della necessità di pianificare e progettare per tempo l’inserimento scolastico
dei suddetti alunni che, spesso, hanno manifestato difficoltà, con le sole risorse personali,
a gestire l’ansia collegata al cambiamento.
Per coltivare l’obiettivo della continuità, progettuale ed educativo-didattica, si privilegerà,
in assenza di cause giustificative che potrebbero orientare verso un’altra direzione,
l’assegnazione alla classe d’inserimento dell’alunno in situazione di handicap
dell’originario docente di sostegno.
Per gli alunni destinatari di un percorso individualizzato, ai sensi dell’O.M. n° 90, art. 15
dl 21/05/2001, si procederà ad una programmazione differenziata con evidente
modulazione degli obiettivi, dei contenuti, delle strategie didattiche e dei criteri di
valutazione, in ragione delle risorse e delle potenzialità dell’alunno debitamente verificate,
al fine di consentire:
l’acquisizione di competenze che permettano all’alunno di raggiungere una maggiore
autonomia;
il miglioramento, ove carente, della propria immagine di sé, con conseguente rinforzo
dell’autostima;
l’acquisizione di abilità specifiche volte a favorire il futuro inserimento nel mondo del
lavoro.
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Per quanto riguarda l’integrazione Scuola – Territorio, per favorirne l’orientamento al
lavoro e le tecniche di ricerca attiva di tale risultato, gli obiettivi prefissati sono:
informare ed orientare l’alunno riguardo al proprio futuro professionale;
far acquisire conoscenze in merito alle fonti d’informazione presenti sul territorio
funzionali, alla ricerca di un impiego;
far acquisire conoscenze in merito alle tecniche di ricerca attiva del lavoro;
far acquisire consapevolezza in merito alle opportunità formative offerte dal territorio;
aiutare a definire il proprio settore o i propri settori d’interesse formativo e
professionale;
aiutare a definire le conoscenze e le capacità utili da sviluppare per un eventuale
inserimento in un percorso formativo professionale;
favorire l’individuazione e la creazione di “centri di interesse”.
Tali obiettivi potranno perseguirsi attraverso molteplici metodologie, quali, ed a titolo
meramente esemplificativo, esercitazione con schede di autovalutazione, simulazioni,visite
guidate (es. centro per l’impiego, centro giovani, ecc..), che verranno individuate in
concreto dal Consiglio di Classe in sede di program-mazione.
LE SCELTE PEDAGOGICO-DIDATTICHE e ORGANIZZATIVE
Obiettivi generali
Facilitare il pieno inserimento nella classe dell’alunno in situazione di handicap (art. 12
della L.104/92): “all’alunno in situazione di handicap deve essere garantito il diritto
all’istruzione e tale diritto non può essere impedito da difficoltà di appren-dimento né da
altre difficoltà derivanti dalle disabilità connesse all’handicap”.
Obiettivi generali trasversali:
sensibilizzare e coinvolgere i Consigli di Classe nella progettazione di percorsi educativi
per alunni disabili;
Obiettivi trasversali relativi all’ambito socio-affettivo e cognitivo:
Nell’intento di attuare concretamente il comma 3 dell’art. 12 della L.104/’92:
“l’integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità della persona
handicappata nell’apprendimento, nella comunicazione nelle relazioni e nella
socializzazione”, si privilegiano, tra gli altri possibili, i seguenti obiettivi:
Sensibilizzare alla comunicazione umana, affinché l’alunno diversamente abile possa
stabilire stabili relazioni personali con gli altri, in posizione paritaria e non subalterna;
Far acquisire all’alunno “H”, competenze comunicative ed espressive;
Stimolare la motivazione alla acquisizione di nuove conoscenze.
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PIANO ANNUALE INCLUSIONE SOSTEGNO
Anno Scolastico 2015/2016
A. Riferimenti Normativi e fonti della dimensione inclusiva della scuola italiana e dell’Ipssar “M. Lecce” di San Giovanni Rotondo (FG)
1. Dalla legge 104/92 alla direttiva del 27/12/2012: la personalizzazione dell’insegnamento e i
bisogni educativi speciali. 2. La Legge 8 ottobre 2010, nº 170 riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la
discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, denominati "DSA". 3. Il diritto allo studio degli alunni con DSA è garantito mediante molteplici iniziative
promosse dal MIUR e attraverso la realizzazione di percorsi individualizzati nell'ambito scolastico.
4. Alunni con bisogni educativi speciali (Bes) - Indicazioni operative concernenti la direttiva ministeriale 27 dicembre 2012 recante "Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica" - (C.M. n. 8 del 6 marzo 2013)
5. Gli obiettivi del percorso di inclusione.
6. Il gruppo di lavoro per l’inclusione e le strategie prescelte.
B. Progettare l’Inclusione: Strumenti, procedure e modelli operativi
C. Piano d’inclusione
Individualizzazione del percorso di apprendimento: ogni qualvolta si ravvisa un’esigenza specifica è
necessario e obbligatorio disegnare un percorso
specifico
L. 104/92
L. 53/03 (studenti in difficoltà o iperdotati)
Linee Guida Disabilità
L. 170/2010 (D.S.A.)
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Il percorso normativo della scuola italiana, a partire da quanto disposto per la disabilità, appare tutto teso a realizzare e concretizzare quanto suggerisce la didattica individualizzata. Non si tratta più di inserire, ma di individuare le potenzialità di ognuno e disegnare un progetto di vita. Il nostro Istituto, si pone in linea con quanto disposto e si sta attivando per realizzare in maniera condivisa il successo formativo di ogni suo alunno, in particolare per quelli che più ne hanno bisogno. Per attuare un’azione formativa individualizzata è necessario porsi obiettivi comuni per
tutti i componenti del gruppo-classe, ma adattando le metodologie in funzione delle
caratteristiche individuali dei discenti, con l’obiettivo di assicurare a tutti il
conseguimento delle competenze fondamentali del curricolo. L’obiettivo è di dare a ciascun alunno l’opportunità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità e, porsi obiettivi diversi per ciascun discente, essendo strettamente legata a quella specifica ed unica persona dello studente a cui ci rivolgiamo. Si tratta di predisporre il lavoro dei consigli di classe in modo da prevedere attività di recupero individuale che può svolgere l’alunno per potenziare determinate abilità o per acquisire specifiche competenze. Tali attività individualizzate possono essere realizzate nelle fasi di lavoro individuale in classe o in momenti ad esse dedicati, secondo tutte le forme di flessibilità del lavoro scolastico consentite dalla normativa vigente. La didattica individualizzata e/o personalizzata, anche sulla base di quanto indicato degli ultimi citati riferimenti normativi, predispone l’offerta formativa , e le modalità relazionali, sulla scorta della unicità e specificità a livello personale di quelli che sono identificati ed individuati come bisogni educativi che per certi alunni diventano data la loro natura “bisogni speciali” che caratterizzano gli alunni della classe, considerando le differenze individuali soprattutto sotto il profilo qualitativo; si può favorire, così, per lo studente: 1. l’integrazione, 2. la partecipazione 3. la comunicazione 4. l’accrescimento dei punti di forza di ciascun alunno, 5. lo sviluppo consapevole delle sue ‘specificità’ e delle sue diverse abilità.
Nel rispetto degli obiettivi generali e specifici di apprendimento, la didattica personalizzata si sostanzia attraverso l’impiego di una varietà di metodologie e strategie didattiche tali da promuovere le potenzialità e il successo formativo in ogni alunno:
1. l’uso dei mediatori didattici (schemi, mappe concettuali, etc.), 2. l’attenzione agli stili di apprendimento, la calibrazione degli interventi sulla base dei
livelli raggiunti, nell’ottica di promuovere un apprendimento significativo in relazione alla diversità
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IL GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE E LE STRATEGIE PRESCELTE
A seguito dell’emanazione della Direttiva ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti
d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per
l’inclusione scolastica” e della Circolare ministeriale N. 8 del 6 marzo 2013 prot. N. 561, è
prevista l’estensione dei compiti del Gruppo di lavoro e di studio d’istituto (Glhi) alle
problematiche relative a tutti i Bisogni educativi speciali (Bes), con la conseguente
integrazione dei componenti del Glhi e trasformazione dello stesso in Gruppo di lavoro
per l’inclusione (Gli) al fine di svolgere le “seguenti funzioni:
o rilevazione dei BES presenti nella scuola; o raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere anche
in funzione di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto con azioni strategiche dell’Amministrazione;
o focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie / metodologie di gestione delle classi;
o rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; o raccolta e coordinamento delle proposte e formulate dai singoli GLH Operativi sulla
base delle effettive esigenze, ai sensi dell’art. 1, c. 605, lettera b, della legge o 296/2006, tradotte in sede di definizione del PEI come stabilito dall'art. 10
comma 5 della Legge 30 luglio 2010 n. 122 ;
o elaborazione del presente Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli
alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di
giugno di ogni anno ). A tale scopo, il Gruppo procederà ad un’analisi delle criticità e dei punti di forza degli interventi di inclusione scolastica operati nell’anno appena trascorso e formulerà un’ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche, istituzionali e non, per incrementare il livello di inclusività generale della scuola nell’anno successivo. Il presente Piano, discusso e deliberato in Collegio dei Docenti, sarà inviato al competente Ufficio USR.
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Analisi dei punti di forza e di criticità
A. Rilevazione dei BES presenti: 1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 36
minorati vista minorati udito 1 Psicofisici 35
2. disturbi evolutivi specifici 5 DSA 5 ADHD/DOP Borderline cognitivo Altro
3. svantaggio (indicare il disagio prevalente) 27 Socio-economico 4 Linguistico-culturale 3 Disagio comportamentale/relazionale 2 Difficoltà di apprendimento 18 Altro
Totali 68 % su popolazione scolastica 11,35%
B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in…
Sì / No
Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di piccolo gruppo
Si
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)
Si
AEC Attività individualizzate e di piccolo gruppo
Si
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)
Si
Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di piccolo gruppo
No
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)
No
Funzioni strumentali / coordinamento Si Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) si
Psicopedagogisti e affini esterni/interni si Docenti tutor/mentor
Altro: Altro:
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C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No Coordinatori di classe e simili Partecipazione a GLI si
Rapporti con famiglie si Tutoraggio alunni si Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
si
Altro: Docenti con specifica formazione Partecipazione a GLI si
Rapporti con famiglie si Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
si
Altro: Altri docenti Partecipazione a GLI si
Rapporti con famiglie si Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
Altro:
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D. Coinvolgimento personale ATA
Assistenza alunni disabili si Progetti di inclusione / laboratori integrati
si
Altro: E. Coinvolgimento famiglie Informazione /formazione su
genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva
si
Coinvolgimento in progetti di inclusione
si
Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante
si
Altro: F. Rapporti con servizi
sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI
Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità
no
Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili
no
Procedure condivise di intervento sulla disabilità
si
Procedure condivise di intervento su disagio e simili
si
Progetti territoriali integrati no Progetti integrati a livello di singola scuola
no
Rapporti con CTS / CTI no Altro:
G. Rapporti con privato sociale e volontariato
Progetti territoriali integrati no Progetti integrati a livello di singola scuola
no
Progetti a livello di reti di scuole no H. Formazione docenti Strategie e metodologie educativo-
didattiche / gestione della classe si
Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva
si
Didattica interculturale / italiano L2 no Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.)
si
Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…)
si
Altro:
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Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4 Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo
3
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
3
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;
3
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
2
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti;
2
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative;
2
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;
3
Valorizzazione delle risorse esistenti 4 Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione
4
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
3
Altro: Altro: * = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici
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Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per l’Anno Scolastico 2016-17
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)
Le nostre Risorse Nella scuola opera da anni il Gruppo di Lavoro per l’Handicap, nominato dal
Dirigente scolastico e costituito da tutte le componenti che contribuiscono all'integrazione
dei ragazzi (dirigente scolastico, alcuni insegnanti curricolari e di sostegno,
rappresentante dei genitori, rappresentante del personale ATA, operatori ASL). A seguito dell’emanazione della Direttiva ministeriale 27 dicembre 2012 “Stru-menti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” e della Circolare ministeriale N. 8 del 6 marzo 2013 prot. N. 561, è prevista l’estensione dei compiti del Gruppo di lavoro e di studio d’istituto (Glhi) alle problematiche relative a tutti i Bisogni educativi speciali (Bes), con la conseguente integrazione dei componenti del Glhi e trasformazione dello stesso in Gruppo di lavoro per l’inclusione (Gli) al fine di svolgere le “seguenti funzioni”:
promuovere una cultura dell’integrazione;
elaborare, tenere aggiornato e verificare il progetto di Istituto sull’integrazione dei
portatori di disabilità;
proporre e formulare criteri di ripartizione delle risorse;
avanzare proposte in merito alla richiesta e all’assegnazione delle risorse per
l’integrazione (docenti di sostegno, P.E.i., e P.D.P, tutor) in base alle indicazioni degli
insegnanti di sostegno, dei docenti esperti e della Dirigenza che conoscono i casi
promuovere una cultura dell’integrazione;
elaborare, tenere aggiornato e verificare il progetto di Istituto sull’integrazione dei
portatori di disabilità;
proporre e formulare criteri di ripartizione delle risorse;
avanzare proposte in merito alla richiesta e all’assegnazione delle risorse per
l’integrazione (docenti di sostegno, P.E.i., e P.D.P, tutor) in base alle indicazioni degli
insegnanti di sostegno, dei docenti esperti e della Dirigenza che conoscono i casi
individuali;
promuovere azioni di sensibilizzazione degli studenti, dei genitori, del territorio;
collaborare alla pianificazione di specifici progetti anche in riferimento all’analisi e al
reperimento delle risorse finanziarie ad essi necessarie.
proporre al Dirigente Scolastico e al Consiglio d’Istituto l’acquisto di attrezzature, sussidi
e materiale didattico destinati alle attività di sostegno in base alle indicazioni dei docenti
di sostegno.
Il Gruppo di Lavoro per l'Inclusione si riunirà in seduta plenaria (con la partecipazione di tutti i membri) du e volte l'anno approssimativamente nei mesi di settembre (assegnazione delle risorse), e febbraio/marzo (pianificazione delle attività d’inclusione dell’anno scolastico successivo e richiesta delle risorse) Le sole componenti docente ed educativa (tutti gli insegnanti di e, nella misura prevista dai rispettivi orari di servizio, tutti gli educatori) si riuniranno invece più volte
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l’anno (“incontri monodisciplinari”) per la concreta organizzazione delle attività scolastiche che coinvolgono gli alunni in situazione di disabilità e bisogni d’inclusione: definizione di linee educative e didattiche condivise, organizzazione dell'orario, pianificazione dei laboratori, verifica in itinere e conclusiva del lavoro svolto, formulazione dei progetti di accoglienza per gli alunni nuovi iscritti, redazione di bozza di documentazione per USP ed Enti locali... Ad alcuni di questi incontri prendono parte anche i tutor attivi nell’Istituto, quando si trattino temi di loro interesse. Le sedute del GLI saranno documentate da apposito verbale e la pianificazione e la realizzazione degli interventi di integrazione dei singoli alunni scaturiscono dalla collaborazione tra le diverse figure professionali operanti nella scuola, ciascuna delle quali si occupa di aspetti specifici: Consigli di classe Docente referente GLI Docenti di sostegno e docenti con formazione specifica Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti A tale scopo il docente referente per l’inclusione avrà anche i compiti: stabilire contatti con Enti che operano sul territorio per organizzare attività integrative; curare i contatti con l’Azienda Sanitaria Locale per l’organizzazione di incontri
di informazione e formazione partecipare a convegni, mostre e manifestazioni riguardanti l’inclusione e
segnalare eventuali iniziative di formazione ai colleghi; monitorare il coretto utilizzo e funzionamento delle risorse e delle attrezzature a
disposizione dell’inclusione, segnalando alla Dirigenza eventuali problemi ma soprattutto coinvolgere e promuoverne l’utilizzo a tutti i livelli;
raccogliere ed archiviare la documentazione e la modulistica elaborata dal GLI e promuoverne un concreto utilizzo e favorire così una mentalità d’inclusione.
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive. Il GLI avrà il compito di elaborare una Strategia operativa e di valutazione, da monitorare costantemente in modo da apportare interventi migliorativi, articolata nelle seguenti fasi : 1. Attivare una Procedura per l’orientamento degli studenti in fase di preiscrizione e per la
predisposizione dell’accoglienza. 2. Costruzione di Protocolli d’Inclusione e Costruzione del progetto individualizzato, 3. Rilevazioni documentate e raccolte nel fascicolo personale riservato dell’alunno
inerenti al PEP. 4. Predisposizione di schede di rilevazione, piani didattici e attestati di competenze in uscita.
Gli incontri saranno fissati dal Dirigente o dal docente referente. I docenti daranno indicazioni in tal senso alla famiglia. L’incontro si svolgerà alla presenza di almeno due docenti che redigeranno opportuno verbale. I docenti di classe, coadiuvati dal docente referente, da un Tutor nominato dal Dirigente (per i D.S.A o gli alunni lenti), dal docente di sostegno per gli alunni disabili, redigeranno il PEP o il PEI che sarà consegnato in Presidenza entro il mese di novembre dai docenti di classe. Valutazione in itinere dell’andamento didattico.: Incontro insegnanti di classe, Dirigente e docente REFERENTE (gennaio e maggio). Rilevazioni documentate e raccolte nel
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fascicolo personale riservato dell’alunno inerenti al PEP o al PEI, agli incontri con l’equipe medica e con la famiglia. diversi servizi esistenti Consapevole che al progetto di vita di ogni ragazzo devono partecipare tutte le risorse del territorio, l’Istituto si giova della collaborazione con diversi soggetti esterni alla scuola relativamente a: Incontri periodici con l’equipe medica per gli alunni disabili Attività educativo-riabilitative o ludico-ricreative individuali o a piccolo gruppo condotte
dagli educatori dell’Azienda Sanitaria Locale o dai Servizi territoriali in orario scolastico ed extra-scolastico.
Attività di laboratorio Attività sportive presso strutture abilitate Altre forme di valorizzazione delle risorse territoriali attualmente in essere sono
rappresentate dalla forme di collaborazione da individuare con i CTS. PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA L’adozione del Protocollo di accoglienza consente di attuare in modo operativo le indicazioni normative contenute nella Legge Quadro 104/92 e successivi decreti applicativi e nelle Linee guida del 4 agosto 2009 per gli alunni disabili e della Legge 170/2010 relativa agli alunni con Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA). Il protocollo di accoglienza delinea prassi condivise di carattere: Amministrative e burocratiche (acquisizione della documentazione necessaria e
verifica della completezza del fascicolo personale; Comunicative e relazionali (prima conoscenza dell’alunno e sua accoglienza
all’interno della nuova scuola con incontri ed attività programmati (incontri con le famiglie, Consigli di classe, G.L.H. operativi…);
Educative-didattiche (incontro tra GLH operativo della scuola di provenienza e docente referente della scuola di accoglienza, incontri tra docenti dei due ordini di scuola, formazione delle classi e assegnazione alla classe, coinvolgimento del Consiglio di classe e dei genitori, predisposizione di percorsi individualizzati, differenziati, personalizzati);
Sociali (rapporti e collaborazione della scuola con il territorio per la costruzione del progetto di vita).
FINALITA’ Il documento si propone di: definire pratiche condivise tra tutto il personale all’interno della nostra scuola;
facilitare l’ingresso a scuola e sostenere gli alunni nella fase di adattamento al nuovo ambiente;
promuovere iniziative di comunicazione e di collaborazione tra scuola, famiglia ed Enti territoriali (Comune, AUSL, Cooperative, Enti di formazione).
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METODOLOGIA Saranno curati i rapporti con specialisti e istituzioni locali per la stesura di PDF (Profili
Dinamico Funzionale) e del PEI (Piano Educativo Individualizzato) relativo ad alunni con disabilità e del PEP (Piano Educativo Personalizzato) per alunni con DSA (disturbi Specifici di Apprendimento);
Si cercherà di allineare il lavoro dell’alunno con quello della classe, privilegiando il lavoro a piccoli gruppi, senza perdere di vista le finalità dell’integrazione/inclusione;
Per gli alunni diversamente abili ai docenti curriculari saranno forniti adeguate informazioni sulla patologia; riferimenti sulle tecnologie informatiche compensative ed in generale, nel rispetto della più completa collaborazione, saranno fornite tutte le indicazioni atte a reperire materiale didattico formativo adeguato, anche al fine della stesura congiunta del PEI.
FASI DI ATTUAZIONE DEL PROTOCOLLO 1. ISCRIZIONE
2. PREACCOGLIENZA
3. RACCOLTA DATI
4. ACCOGLIENZA
5. INSERIMENTO
6. PROGETTAZIONE INTEGRAZIONE DIDATTICA
7. PIANO DINAMICO FUNZIONALE
8. GLHO
9. PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO
10. VERIFICHE E VALUTAZIONE
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RETE DI SCUOLE
ADESIONE AL PROTOCOLLO D’INTESA
I Dirigenti delle Istituzioni scolastiche sottoscrivono il presente protocollo d’intesa per adesione alla
rete di scuole di San Giovanni Rotondo – San Marco in Lamis, su delega dei rispettivi Consigli
d’Istituto come da delibere allegate.
SCUOLE DELLA RETE
1. I. M. “Maria Immacolata”
2. I.S.I.S. “Luigi Di Maggio”
3. I. P. SS. A. R. "Michele Lecce"
4. I.I.S. “Pietro Giannone”
5. Istituto “Pitagora College”
PROTOCOLLO D’INTESA – AA.SS. 2015 -2018
1. NORME DI RIFERIMENTO
Il presente protocollo tiene conto della legge 15 marzo 1997, n°59 e del regolamento in materia di
autonomia delle istituzioni scolastiche di cui al D.P.R. 8 marzo 1999, n°275 e della legge 107/2015.
2. PERIODO DI VALIDITÀ
Il presente accordo ha validità per il triennio 2015/2018 a partire dalla data di sottoscrizione. Le
parti si impegnano a modificarlo o integrarlo anche prima della scadenza, qualora sopravvengano
condizioni che lo rendano necessario e/o opportuno.
3. FINALITÀ E OBIETTIVI
Le istituzioni scolastiche firmatarie del presente Protocollo
o considerate le esperienze positive maturate negli anni precedenti
o considerato l’attuale quadro delle riforme che comporta una più ampia integrazione fra ordini e gradi di
scuola per garantire orientamento e continuità nel percorso formativo degli alunni
o dichiarano di aderire alla “Rete di scuole San Giovanni Rotondo - San Marco in Lamis” e di
condividere le finalità e gli obiettivi di seguito riportati e di approvare il suo Regolamento:
Finalità
realizzare l’autonomia in modo solidale, promuovendo scambi e sinergie di tipo organizzativo,
amministrativo e didattico;
arricchire la capacità di analisi e di rappresentazione dei bisogni formativi territoriali;
intrattenere rapporti interistituzionali con gli altri soggetti e servizi aventi competenze in materia di
formazione ed interessi coerenti con le finalità istituzionali delle scuole.
Obiettivi
confrontarsi con altre scuole e realtà, condividendo e divulgando buone pratiche, realizzando
progetti;
sviluppare e potenziare la cultura di rete sensibilizzando, coinvolgendo e corresponsabilizzando
tutti i soggetti - dirigenti scolastici, d.s.g.a., collegi dei docenti, personale A.T.A. - nella
programmazione e attuazione dei progetti di rete;
valorizzare le competenze, le risorse, le esperienze positive delle singole scuole;
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favorire e sostenere la ricerca educativa e l’innovazione sui problemi dell’orientamento
scolastico e dell’obbligo formativo, dell’educazione permanente, del disagio scolastico,
dell’integrazione degli alunni stranieri, della continuità, dei nuovi curricoli, degli standard
formativi e dei processi di autovalutazione d’istituto, nel quadro delle riforme e in collaborazione
con gli Enti locali, l’Università ed altri Enti di ricerca;
favorire la documentazione e la comunicazione di ricerche, esperienze, informazioni, anche
mediante la utilizzazione di un sito telematico e la costituzione di banche dati territoriali;
ottimizzare l’uso delle risorse strutturali, professionali e finanziarie destinate alla ricerca, alla
sperimentazione, all’aggiornamento e formazione in servizio del personale docente e A.T.A.
(sinergie, microreti);
costituire un efficace partenariato con gli Enti Locali ed altri Enti, pubblici e privati, per la
“messa in rete” dei servizi scolastici ed extrascolastici e delle risorse territoriali;
attuare momenti di confronto e approfondimento, anche con la presenza di esperti, su tematiche
dell’attualità scolastica al fine di assumere atteggiamenti e procedure più efficaci e omogenee sul
piano organizzativo e amministrativo.
4. CAMPI DI INTERVENTO
I campi privilegiati di intervento della rete sono così individuati:
Formazione/aggiornamento e ricerca metodologico-didattica e disciplinare
Orientamento scolastico - obbligo formativo – continuità - educazione permanente
Intercultura - Ambiente - Diritti
Integrazione degli alunni stranieri
Disagio - disabilità
Processi di autovalutazione di istituto
Educazione alla sicurezza (D.Lvo 81) e decreto legislativo 196/03 (Privacy)
Rapporti di rete con il territorio e gli Enti Locali
Diffusione delle Nuove Tecnologie
Supporto e formazione per i DS, i DSGA, i Docenti e gli ATA
Realizzazione di progetti coerenti con le finalità istituzionali e relativi al POF.
5. IMPEGNI DELLE SCUOLE FIRMATARIE
Le scuole che aderiscono alla Rete e sottoscrivono il presente Protocollo di Intesa si
impegnano a:
Rispettare il Regolamento interno che è parte integrante del protocollo di intesa
destinare e versare anticipatamente entro il mese di Novembre di ogni anno scolastico, fino al
2017/18, la quota di € 500,00 dal proprio bilancio quale contributo agli impegni di spesa previsti
per l’attuazione del Piano annuale delle attività. Tale contributo, vincolato alle sole esigenze di
funzionamento, sarà utilizzato ad esclusivo vantaggio delle scuole firmatarie;
concorrere alla realizzazione di specifiche azioni progettuali di rete anche con proprie risorse
finanziarie;
adottare comportamenti collaborativi;
utilizzare in maniera concordata le risorse finanziarie a disposizione;
mettere a disposizione delle scuole della rete - se possibile - le proprie attrezzature e risorse
professionali;
fare riferimento nei propri P.O.F. alla progettualità della Rete;
individuare all’interno delle proprie scuole imo o due docenti referenti di rete, con compiti di
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raccordo e collegamento con le altre scuole e la scuola e la rete.
detti docenti referenti si faranno portavoce delle esigenze rilevate e di eventuali proposte.
6. ADESIONE ALLA RETE
Alla Rete, costituita dalle Scuole pubbliche, statali e paritarie, di secondo grado, di San Giovanni
Rotondo e San Marco in Lamis, possono aderire gli Enti Locali, le Associazioni /
Cooperative/Agenzie del settore della Provincia di Foggia e al di fuori della Provincia di Foggia.
Eventualmente alle scuole e/o agli altri soggetti che parteciperanno ai progetti, si richiederà di farsi
carico e di assolvere alla copertura economica, ciascuno per la propria parte, al fine di sostenere i
vari percorsi condivisi.
Negli anni successivi sarà compito dell’Assemblea stabilire l’ammontare di un’eventuale quota
annuale di adesione.
7. PIANO DELLE ATTIVITÀ ANNUALE
Il Piano delle attività viene definito ogni anno in apposite riunioni dei Dirigenti Scolastici, sentite
le proposte emerse nelle riunioni dei docenti referenti di rete, e presentato nella Conferenza di
Servizio di apertura dell’anno scolastico da tenersi entro il mese di dicembre. Dopo tale data il
Piano annuale viene allegato al Protocollo triennale.
8. ORGANIZZAZIONE
Al fine di rendere più efficace ed efficiente l’organizzazione della Rete di scuole, gli Istituti
firmatari del presente protocollo d’intesa:
designano come Scuola Polo per gli aspetti amministrativo-finanziari generali l’Istituto
Magistrale Statale “Maria Immacolata” di San Giovanni Rotondo al cui bilancio afferiranno i
fondi della Rete;
individuano come responsabile della gestione amministrativo-finanziaria il Direttore dei
Servizi Generali e Amministrativi dell’Istituto Magistrale Statale “Maria Immacolata” di San
Giovanni Rotondo;
individuano, di volta in volta, la scuola capofila per i singoli progetti, distribuendo in modo equo
i carichi di lavoro;
affidano il coordinamento della rete a n. 5 DD.SS. : A. Tosco, G.P. Masulli, S. Marrone, F.
Gorgoglione, D. Rispoli;
I suddetti DDSS si distribuiranno i seguenti compiti:
indire e presiedere l’Assemblea dei Dirigenti, definendone l'ordine del giorno concordato;
pianificare e organizzare le diverse attività nell’ottica della valorizzazione e ottimizzazione delle
risorse professionali;
garantire la circolazione delle comunicazioni fra la rete e le scuole ad essa aderenti anche
attraverso l’utilizzo del sito web della rete;
favorire le relazioni fra la rete, l’U.S.R. Puglia, gli EE.LL., le Associazioni e le Università.
9. PIANO FINANZIARIO
Le quote versate saranno utili alla copertura delle spese relative alla gestione amministrativo-
finanziaria, materiale di facile consumo eventuali altre spese utili alla gestione della rete stessa.
La somma restante costituirà fondo di riserva per eventuali ulteriori necessità della rete, il cui
utilizzo verrà concordato in apposite riunioni.
Alla fine dell’anno scolastico a ciascun istituto firmatario del presente Protocollo di Intesa verrà
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comunicato il resoconto delle entrate e delle spese.
CALENDARIO RIUNIONI
L’assemblea plenaria dei Dirigenti Scolastici delle scuole della rete è fissata ogni qualvolta si
renderà necessario.
L’assemblea plenaria dei DSGA delle scuole della rete è fissata, ogni qualvolta si renderà
necessario.
L’assemblea plenaria dei docenti referenti delle scuole della rete si terrà tenendo conto delle
esigenze di progettazione, ogni qualvolta si renderà necessario.
PUBBLICAZIONE
Le parti si impegnano a condividere i contenuti del presente “Protocollo d’Intesa”, dei Piani
dell’Offerta Formativi, le comunicazioni relative a tutte le riunioni e i verbali delle stesse anche
attraverso l’inoltro alle segreterie delle scuole aderenti alla Rete.
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ATTO D'INDIRIZZO RIGUARDANTE LA DEFINIZIONE E LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL'OFFERTAFORMATIVA
AA. SS. 2016/17 – 2017/18 – 2018/19
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
VISTA la Legge n. 59 DEL 1997, che ha introdotto l'autonomia delle istituzioni scolastiche e la
dirigenza scolastica
VISTO il DPR 275/1999, che disciplina l'autonomia scolastica
VISTA la Legge n. 107 del 2015, che ha novellato l'art. 3 del DPR 275/1999
VISTO il D.L.vo 165 del 2001 e ss.mm. ed integrazioni
EMANA IL SEGUENTE ATTO D'INDIRIZZO
In considerazione:
1. delle innovazioni introdotte dalla Legge n. 107 dei 2015, meglio conosciuta come " la buona
scuola" mirano alla valorizzazione dell’autonomia scolastica, che trova il suo momento più
importante nella definizione e attuazione del Piano dell'Offerta Formativa Triennale ( POFT)
2. delle innovazioni introdotte dalla Legge n. 107 del 2015, prevedono, che le istituzioni
scolastiche, con la partecipazione di tutti gli organi collegiali, devono provvedere alla
definizione del Piano Triennale dell'Offerta Formativa per il triennio 2016-17- 2017-18, 2018-
19.
RISCONTRATO CHE 1. a sensi del comma 14 sub 4 delia legge 107/2015,11 piano è elaborato dal Collegio dei docenti sulla base
degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico. Il piano è approvato dal Consiglio d'istituto;
2. il piano può essere rivisitato, ogni anno, entro il mese di ottobre; 3. per la realizzazione degli obiettivi inclusi nel piano le istituzioni scolastiche determinano il
fabbisogno dei posti comuni e di sostegno dell'organico dell'autonomia, sulla base del monte
orario degli insegnamenti, con riferimento anche alla quota di autonomia dei curricoli e agli
spazi di flessibilità, nonché dei numero di alunni con disabilità, ferma restando la possibilità di
istituire posti di sostegno in deroga nei limiti delle risorse previste a legislazione vigente;
4. . Il piano indica altresì il fabbisogno relativo ai posti del personale amministrativo, tecnico e
ausiliario, nel rispetto dei limiti e dei parametri stabiliti dal regolamento di cui al decreto del
Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 119, tenuto conto di quanto previsto dall'articolo
1, comma 334, delia legge 29 dicembre 2014, n. 190,
5. il fabbisogno di infrastrutture e di attrezzature materiali, nonché i piani di miglioramento dell'istituzione scolastica previsti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013, n. 80
6. tale fabbisogno (organico potenziato di docenti) è da richiedere a supporto delle attività di attuazione.
VALUTATE
1. le prioritarie esigenze formative individuate a seguito della lettura comparata del RAV " Rapporto di Autovalutazione 2015,
2. gli esiti formativi registrati dagli studenti negli anni scolastici precedenti;
TENUTO CONTO
delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni dei genitori di quanto
emerso dai rapporti attivati dal Dirigente Scolastico con tutto il personale interno alla scuola, i
dipartimenti ed i consigli di classe, con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed
economiche operanti sul territorio.
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FORMULA AL COLLEGIO DOCENTI per la elaborazione del Piano Triennale dell'Offerta
Formativa, per ii triennio. 2016/17- 2017/18- 2018/19, ai fini deila implementazione del Piano di
miglioramento delia qualità dell'offerta formativa e degli apprendimenti, nonché della valutazione
dell'efficienza e l'efficacia del sistema educativo di istruzione e formazione in coerenza con quanto
previsto dall'articolo 1 del decreto legislativo 19 novembre 2004, n.286, i seguenti indirizzi per le
attività della scuola e delle scelte di gestione, di organizzazione e di amministrazione in riferimento
a iniziative di potenziamento dell'offerta formativa e delle attività progettuali, per il raggiungimento
degli obiettivi formativi individuati come prioritari tra i seguenti:
a) valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche,con particolare riferimento
all'italiano nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell'Unione europea, anche mediante
l'utilizzo della metodologia Content language integrated learning;
b) potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche;
c) potenziamento delle competenze nella pratica laboratoriale di sala cucina ed accoglienza, anche
mediante il coinvolgimento delle aziende del settore e in alternanza scuola-lavoro operanti in tali
settori;
d) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la
valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo
tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura
dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze
in materia giuridica ed economico-finanziaria e di educazione all'auto imprenditorialità;
e) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della
sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali;
f) alfabetizzazione all'arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini;
g) potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita
sano, con particolare riferimento all’alimentazione, all'educazione fisica e allo sport, e attenzione
alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica;
h) sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero
computazionale, all’utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonché alla
produzione e ai legami con il mondo del lavoro;
i) potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio;
j) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del
bullismo, anche informatico; potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio
degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati
anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e
delle associazioni di settore e l'applicazione delle linee di indirizzo per favorire il diritto allo
studio degli alunni adottati, emanate dal Ministero dell'istruzione, dell'università' e della ricerca il
18 dicembre 2014;
k) valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di
sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le
organizzazioni del terzo settore e le imprese;
l) apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti per classe o per
articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione
del monte orario rispetto a quanto indicato dal regolamento di cui al decreto del Presidente della
Repubblica 20 marzo 2009, n. 89;
m) incremento dell'alternanza scuola-lavoro nel secondo ciclo di istruzione;
n) valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni e degli
studenti;
o) individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla premialità e alla valorizzazione del merito
degli alunni e degli studenti;
p) alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori
per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in collaborazione con
gli enti locali e il terzo settore, con l'apporto delle comunità di origine, delle famiglie e dei
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mediatori culturali;
q) definizione di un sistema di orientamento.
Ed ancora: SVILUPPARE E POTENZIARE il sistema e il procedimento di valutazione della nostra istituzione
scolastica, in modo da valorizzarne il ruolo, nel processo di autovalutazione, sulla base dei
protocolli di valutazione e delle scadenze temporali stabilite dall'lnvalsi;
PARTECIPAZIONE ALLE INIZIATIVE DEL PON, per la Programmazione2014-2020, mediante la
predisposizione di un PDM { Piano di Miglioramento ) definito collegialmente, sulla base
dell'autovalutazione dei propri bisogni, integrato al piano dell'offerta formativa. Esso sarà
fondato su un'autodiagnosi dei fattori di maggiore criticità (contesto scolastico, familiare e
culturale) e costituito dall'insieme delle proposte di azioni (sia FSE che FESR) con cui la scuola
intenderà affrontare le proprie esigenze e quelle della comunità di riferimento. Si implementerà
l'offerta Formativa in riferimento agli Assi di intervento previsti dalla Programmazione dei Fondi
Strutturali Europei:
1. ASSE I – volto a migliorare la qualità del sistema d’istruzione e a favorire l’innalzamento e
l’adeguamento delle competenze, promuovendo una maggiore partecipazione ai percorsi
formativi e ai processi di apprendimento permanente.
2. ASSE II - INFRASTRUTTURE PER L'ISTRUZIONE: finalizzato a promuovere e sostenere
l'istruzione, la qualificazione professionale e la formazione permanente con azioni finalizzate ad
aumentare l'attrattività della scuola attraverso la riqualificazione delle infrastrutture e il
potenziamento delle dotazioni tecnologiche e degli ambienti di apprendimento, garantendo spazi
architettonici adeguati agli approcci innovativi della didattica.
3. ASSE III - CAPACITÀ ISTITUZIONALE E AMMINISTRATIVA: volto a incrementare la
capacità istituzionale e l'efficienza della pubblica amministrazione in una prospettiva di
miglioramento della "governance" complessiva nel settore dell'istruzione.
LA PROGETTAZIONE CURRICOLARE_ sarà utilizzata avendo a riguardo e nel rispetto della normativa
prescritta dalla L. 59/1997, DPR 275/99, L. 107/2015 ( la buona scuola ), L. 53/2003 e dal D.Lgs
59/2004, D.M. settembre 2007 ( le Indicazioni per il Nazionali del 52010 ) e L. 169/2008, e i
relativi Regolamenti attuativi DPR 122/2009, DPR 81/2009, D.P.R. 89/2009 - D.P.R. 87/2010
nuovo Regolamento di riforma dei professionali in stretta sinergia con il CORPO DOCENTE sulla
definizione del Curricolo e delle flessibilità.
L'AMPLIAMENTO DELL'OFFERTA FORMATIVA di cui la scuola è portatrice con una
proposta progettuale al passo con l'affermazione dei paradigmi della autonomia scolastica,
dell'inclusione sociale (progetto di vita), della premialità e merito, della valutazione basata sugli
standard di competenza, dei nuovi approcci curricolo-disciplinari (web-conoscenza, reti sociali,
mondo digitale, approccio alla condivisione, gestione del risparmio, diritto, cittadinanza attiva, etc.),
nonché DELL'INNOVAZIONE TECNOLOGICA. PERCORSI FORMATIVI finalizzati alla valorizzazione degli alunni, percorsi progettuali e strumenti
didattici innovativi, da mettere a disposizione dei nostri alunni che necessitano di interventi
personalizzati.
LA VALORIZZAZIONE DEL PERSONALE docente ed ATA,in particolare dei tecnici di laboratorio,
ricorrendo alla programmazione di percorsi formativi finalizzati al miglioramento della
professionalità teorico - metodologico e didattica, e amministrativa, alla innovazione tecnologica,
agli stili di insegnamento, alla valutazione formativa e di sistema. COINVOLGIMENTO E VALORIZZAZIONE DEI DOCENTI i n attività di supporto organizzativo e didattico dell'istituzione scolastica, componenti lo staff del dirigente (comma 83).
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ADOZIONE DEI LIBRI DI TESTO: nell'organizzare l'intera attività didattica, progettuale e scolastica per
competenze e per classi parallele, che tenga della dovuta considerazione di individuare quale
criterio comune generale per l'adozione dei libri di testo, quello di uniformare i testi unici trasversali
agli indirizzi di studio e per classi parallele.
Altro criterio di fondo che presiede a questa delicata operazione definito dall'art. 4 del Regolamento
sull’Autonomia il quale stabilisce che la scelta, l'adozione e l'utilizzazione delle metodologie e degli
strumenti didattici, ivi compresi i libri di testo, debbono essere coerenti con il Piano dell'offerta
formativa e attuate con criteri di uniformità, di trasparenza e tempestività. L'art, 7 del D.lvo n.
297/1994, stabilisce che rientra nei compiti attribuiti al collegio dei docenti, dopo aver sentito il
parere dei consigli di classe. La prima fase di valutazione dei testi rappresenta un'occasione
importantissima per la partecipazione dei genitori alle attività scolastiche e per la loro
collaborazione con i docenti. Prendendo atto dei criteri indicati dai vari Dipartimenti e dagli
indirizzi di programmazione deliberati dal Consiglio d'istituto, di organizzare l'intera attività
didattica, progettuale e scolastica per competenze e per classi parallele, è opportuno che anche i
libri di testo adottati siano uguali tra gli indirizzi di studio e per classi parallele.
PROGETTAZIONE SULLA INTENSIFICAZIONE TECNOLOGICA ed utilizzo della LIM (Lavagna interattiva
multimediale);
PROGETTO SCUOLA-NEXT-ARGO: un sistema informatizzato per la registrazione e la visualizzazione
on-line delle e valutazioni degli studenti, (registro elettronico già in uso).
In sintesi:
LA PROGETTAZIONE EXTRACURRICOLARE dovrà privilegiare: 1. il potenziamento e il recupero dell'educazione linguistica - Italiano, nel rispetto delle direttive
INVALSI n. 74 e 75/2008 e della Direttiva Ministeriale 113/2007 -recupero degli apprendimenti;
2. potenziamento in matematica;
3. Le competenze laboratoriali nei settori di sala-cucina ed accoglienza con progetti mirati;
Potenziamento linguistico finalizzato alle certificazioni internazionali; ( progetto Cambrige,
Delf, Dele, etc sin dal primo biennio...)
4. Potenziamento delle capacità informatiche, con il conseguimento della Patente Europea ECDL-
Eipass-.
5. DIGITALE"(sviluppo delle competenze digitali degli studenti, anche attraverso la collaborazione
con le Università, Associazioni,, organismi del terzo settore e imprese; il potenziamento degli
strumenti didattici e laboratoriali necessaria migliorare la formazione e i processi di innovazione
della istituzione scolastica, nonché, la formazione dei docenti per l'innovazione didattica; la
formazione del personale ATA,per l'innovazione digitale nell'amministrazione.
INNOVAZIONE DIGITALE E DIDATTICA LABORATORIALE "PIANO NAZIONALE
SCUOLA
DIGITALE"(sviluppo delle competenze digitali degli studenti, anche attraverso la collaborazione
con le Università, Associazioni,, organismi del terzo settore e imprese; il potenziamento degli
strumenti didattici e laboratoriali necessaria migliorare la formazione e i processi di innovazione
della istituzione scolastica, nonché, la formazione dei docenti per l'innovazione didattica; la
formazione del personale ATA, per l'innovazione digitale nell'amministrazione;
VIAGGI D'ISTRUZIONE-STAGE in Italia e all'estero: scambi culturali, gemellaggi, stage, gare, attività
culturali ricreative, le attività sportive, anche di pomeriggio;
LE ATTIVITÀ DI ORIENTAMENTO con l'Università, e per l'Orientamento in uscita l'attività rivolta alle
classi terze, quarte e quinte, nonché l'attività con gli istituti secondari di I grado e di accoglienza per
le classi prime; con gli Enti di Formazione professionale, finalizzata al recupero della dispersione
scolastica e alla promozione del successo formativo ecc.); La progettazione integrata con gli altri
Enti istituzionali locali, Provinciali, Regionali, Nazionali, Europei;
42 PTOF 15-18
PROMOZIONE E POTENZIAMENTO DEL SUCCESSO FORMATIVO, finalizzato alle attività di
riorientamento, corsi di recupero, sportello didattico, esami idoneità, esami integrativi, recupero delle
carenze e dei debiti formativi, all'attribuzione del credito scolastico e formativo; FORMAZIONE TUTELA SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO: attivazione, nel rispetto della normativa
vigente., appositi corsi di formazione in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di
lavoro in favore degli studenti inseriti nei percorsi di alternanza scuola lavoro, nei limiti delle
risorse disponibili, secondo quanto disposto dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81;
LA GESTIONE E AMMINISTRAZIONE deve essere improntata ai criteri di efficienza, efficacia,
economicità, trasparenza, nonché, dei principi e criteri in materia di valutazione delle strutture e di
tutto il personale delle amministrazioni pubbliche e di azione collettiva;
L'ATTIVITÀ NEGOZIALE, nel rispetto delle prerogative previste dai Regolamenti Europei,, dalle leggi "
Codice dei contratti pubblici e dai rispettivi Regolamenti, nonché dal regolamento di contabilità
(D.l. n" 44/01) in capo al Dirigente Scolastico, sarà Improntata al massimo della trasparenza e della
ricerca dell'interesse primario della scuola;
IL CONFERIMENTO DI INCARICHI al personale esterno (disciplinata dall'art. 40 del D.l. 44/2001)dovrà
avvenire nel rispetto dei criteri approvati con relativo regolamento, ( vedi delibera Consiglio
d'istituto) e dopo aver accertato la mancanza di personale interno con pari professionalità e i casi
che rendono incompatibili gli insegnamenti e sulla base di criteri che garantiscano il massimo della
professionalità;
I compensi per attività aggiuntive devono corrispondere a prestazioni effettivamente rese, risultanti
da riscontri oggettivi, e devono essere corrisposti nei tempi concordati, a seguito delle reali
riscossioni e nei provvedimenti di attribuzione, che devono essere emanati prima della prestazione,
sulla base della disponibilità degli interessati e dei criteri stabiliti dalla Contrattazione Integrativa
d'istituto;
L'organizzazione amministrativa, tecnica e generale, sulla base della proposta del piano di lavoro e
nel rispetto di quanto previsto nella Contrattazione Integrativa d'istituto, dovrà prevedere degli orari
di servizio e di lavoro che garantiscano la piena attuazione delle attività scolastiche e l'apertura al
pubblico, sia in orario antimeridiano che pomeridiano; delle attività funzionali al Piano dell'Offerta
Triennale.
LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA e DIDATTICA POTRÀ PREVEDERE:
la possibilità di rimodulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina;
il potenziamento del tempo scuola anche oltre i modelli e i quadri orari;
la programmazione plurisettimanale e flessibile dell'orario complessivo;
garantire 'l'apertura pomeridiana dèlia' scuola e la riduzione del numero di alunni e di studenti
per classe
l’articolazione di gruppi di classe, anche con potenziamento del tempo scuola o rimodulazione
del monte orario rispetto a quanto indicato al Decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del
2009;
possibilità di apertura nei periodi estivi;
nei periodi di sospensione dell’attività didattica, l'istituto e in sinergia con gli enti locali promuoverà attività educative, ricreative, culturali, artistiche e sportive’ da svolgersi negli edifìci scolastici;
orario flessibile e curricolo e delle singole discipline;
orario potenziato del curricolo delle singole discipline e delle attività programmate;
unità di insegnamento non coincidenti con l'unità oraria di lezione;
percorsi didattici personalizzati e individualizzati; PDP – PEI;
tempo flessibile;
adesione o costituzione di accordi di rete con altre scuole ed Entipubblici e privati di cui all'alt. 7 del DPR 275/99;
adeguamenti del calendario scolastico, che non comportino riduzioni delle attività didattiche né
43 PTOF 15-18
dell'orario di lavoro del personale e comunque, coincidenti con tutte le attività che comportano l'utilizzo di personale docente e ATA fuori dall'istituzione scolastica, come i viaggi di istruzione la partecipazione a gare alternanza scuola-lavoro- Stage in Italia e all'estero.
NELL'AMBITO DI INTERVENTO DELLE RELAZIONI INTERNE ED ESTERNE:
l'istituto promuoverà tutte quelle iniziative quali : COMUNICAZIONE PUBBLICA cioè l'insieme
di attività rivolte a rendere visibili le azioni e le iniziative sviluppate dall'istituto ed anche ad
acquisire le percezioni sulla qualità del servizio erogato all'utenza. In questo processo bidirezionale,
saranno utilizzati differenti mezzi di comunicazione:
a) potenziamento del sito web per rendere visibile l'offerta formativa dell'istituto, pubblicazioni di
newsletter informative curate sia dai docenti che dagli studenti, tutte le deliberazioni, l'anagrafe
delle prestazioni, albo pretorio, lezioni in video conferenza per articolare e contestualizzare
meglio le Unità didattiche e di apprendimento visibili da casa dalle famiglie, finalizzate al
miglioramento della mediazione didattica - curricolare.
b) Argo-next: un sistema informatizzato per la registrazione e la visualizzazione on-line delle e
valutazioni degli studenti.
c) Convegni, seminari, attività finalizzate a rendere pubblica la "mission" e la "vision" dell'intero
sistema scuola territorio famiglia.
44 PTOF 15-18
ESITI E DISPERSIONE
45 PTOF 15-18
RAV
PRIORITÀ E OBIETTIVI DI PROCESSO
PRIORITÀ E TRAGUARDI
ESITI DEGLI STUDENTI DESCRIZIONE
DELLA PRIORITA’
DESCRIZIONE
DEL TRAGUARDO
Risultati scolastici Riduzione dei trasferimenti in
ingresso e uscita al primo
anno.
Riduzione del 10% dei
trasferimenti.
Riduzione degli abbandoni al
quarto anno.
Riduzione del 10% degli
abbandoni al quarto anno.
* Risultati nelle prove
standardizzate nazionali
Aumento del livello delle
prove invalsi di Italiano.
Riduzione dei livelli 1 e 2
confrontabili con quelli
territoriali e di contesto.
Aumento del livello delle
prove invalsi di Matematica.
Riduzione dei livelli 1 e 2
confrontabili con quelli
territoriali e di contesto.
Competenze chiave e di
cittadinanza
Riduzione delle differenze dei
comportamenti tra le diverse
classi e/o corsi.
Maggior rispetto delle
regole condivise e
riduzione significativa
delle “devianze”
comportamentali.
Omogeneità dei risultati
attesi tra classi e/o corsi.
* Risultati a distanza Aumento degli interventi
orientativi al mondo del
lavoro con maggior
coinvolgimento delle aziende
del territorio.
Aumento del 20% degli
inserimenti lavorativi
nelle aziende del
territorio.
Aumento degli interventi
orientativi alle scelte
universitarie, coerenti con il
percorso formativo, al quarto e
quinto anno.
Aumento del 10-15%
degli iscritti ai percorsi
universitari.
* Priorità individuate per il PdM
Tali priorità si rendono necessarie alla luce dei dati di sintesi sulla dispersione, strettamente
connessa con gli apprendimenti, le bocciature, i giudizi sospesi ed in particolare a seguito
dell’analisi dei dati dell’Invalsi, relativamente ai risultati della lingua italiana e matematica.
Altro aspetto, non secondario, è la necessità di ottimizzare le azioni orientative per una maggiore
efficacia dei risultati a distanza sia in ambito lavorativo, sia formativo.
46 PTOF 15-18
OBIETTIVI DI PROCESSO
AREA DI PROCESSO DESCRIZIONE DELL’OBIETTIVO
DI PROCESSO
Curricolo, progettazione e
valutazione
Progettazione didattica per competenze in
tutte le discipline anche al secondo biennio e
quinto anno.
Utilizzo di criteri di valutazione comuni per
classi parallele esteso a tutti i corsi.
Inclusione e differenziazione Consolidare le azioni già in essere.
Continuità e orientamento Aumento delle azioni orientative al mondo
del lavoro e alle scelte universitarie coerenti
con il percorso.
Ambiente di apprendimento Migliorare gli ambienti di apprendimento
relativi alle diverse discipline non solo a
carattere professionale.
Sviluppo di attività laboratoriali estese alle
discipline non solo di settore.
Orientamento strategico e
organizzazione della scuola
Ottimizzare i processi organizzativi.
Coinvolgimento esteso ai diversi settori e
ambiti dell’organizzazione, in una logica di
miglioramento continuo.
Sviluppo e valorizzazione
delle risorse umane
Valorizzazione delle risorse umane
attraverso maggior coinvolgimento e
formazione specifica e continua del
personale.
Sviluppo di attività di “ricerca-azione” e
creazione di un gruppo di ricerca in campo
didattico.
Integrazione con il territorio e
rapporti con le famiglie
Sviluppo di interventi di integrazione con il
territorio con il coinvolgimento diretto delle
famiglie, delle istituzioni e delle agenzie
formative e/o lavorative di settore.
Creazione di una Rete di Scuole del
Territorio.
L’organizzazione delle attività e dei processi della vita scolastica, non può, e non deve, essere
lasciata alla “buona volontà” dei singoli, ma coordinata da elementi che, nella loro autonoma
capacità di gestione, sono orientati al raggiungimento delle priorità individuate. Una efficiente
organizzazione a sostegno di tutte le attività deve essere adeguatamente funzionale a tutti i processi
ritenuti essenziali a supporto delle attività didattiche senza mai perdere di vista i tempi, le risorse e
gli obiettivi da conseguire. Il coinvolgimento deve essere totale e la condivisione deve caratterizzare
l’impegno del personale tutto che nel muoversi in modo autonomo e responsabile accresce la
propria autostima, in un contesto di miglioramento continuo.
47 PTOF 15-18
48 PTOF 15-18
Piano di Miglioramento (PDM)
Dell'istituzione scolastica FGRH060003 IST.PROF. SERV.ALB.E RIST.NE "M.LECCE"
1. Obiettivi di processo o 1.1 Congruenza tra obiettivi di processo e priorità/traguardi espressi nel Rapporto di
Autovalutazione (RAV) o 1.2 Scala di rilevanza degli obiettivi di processo o 1.3 Elenco degli obiettivi di processo alla luce della scala si rilevanza
2. Azioni previste per raggiungere ciascun obiettivo di processo
3. Pianificazione delle azioni previste per ciascun obiettivo di processo
individuato1
o 3.1 Impegno di risorse umane e strumentali o 3.2 Tempi di attuazione delle attività o 3.3 Monitoraggio periodico dello stato di avanzamento del raggiungimento
dell'obiettivo di processo
4. Valutazione, condivisione e diffusione dei risultati del piano di
miglioramento2
o 4.1 Valutazione dei risultati raggiunti sulla base degli indicatori relativi ai traguardi del RAV
o 4.2 Processi di condivisione del piano all'interno della scuola o 4.3 Modalità di diffusione dei risultati del PdM sia all'interno sia all'esterno
dell'organizzazione scolastica o 4.4 Componenti del Nucleo di valutazione e loro ruolo
1-2 Per la versione completa del PdM consultare la piattaforma unica “Scuola in Chiaro” e il Sito Ufficiale della
Scuola http://www.ipssarlecce.gov.it
49 PTOF 15-18
Obiettivi di processo
1.1 Congruenza tra obiettivi di processo e priorità/traguardi espressi nel Rapporto di Autovalutazione (RAV)
Priorità 1
Traguardi
Obiettivi funzionali al raggiungimento del traguardo
1. Miglioramento degli ambienti di apprendimento relativi alle discipline professionalizzanti e non.
2. Progettazione didattica e valutazione per competenze in Italiano e Matematica
Priorità 2
Traguardi
Obiettivi funzionali al raggiungimento del traguardo
1. Partecipazione attiva alla Rete di Scuole del Territorio di San Giovanni Rotondo e San Marco in Lamis.
2. Potenziamento e valorizzazione delle azioni di alternanza scuola – lavoro e delle azioni di raccordo con il mondo universitario.
50 PTOF 15-18
1.2 SCALA DI RILEVANZA DEGLI OBIETTIVI DI PROCESSO CALCOLO DELLA NECESSITÀ DELL'INTERVENTO SULLA BASE DI FATTIBILITÀ ED IMPATTO
Obiettivo di processo elencati Fattibilità
(da 1 a 5)
Impatto
(da 1 a 5)
Prodotto: valore che
identifica la rilevanza
dell'intervento
1 Miglioramento degli ambienti di
apprendimento relativi alle discipline
professionalizzanti e non.
4 5 20
2 Partecipazione attiva alla Rete di Scuole
del Territorio di San Giovanni Rotondo e
San Marco in Lamis.
5 5 25
3 Potenziamento e valorizzazione delle
azioni di alternanza scuola – lavoro e delle
azioni di raccordo con il mondo
universitario.
4 5 20
4 Progettazione didattica e valutazione per
competenze in Italiano e Matematica
3 5 15
1.3 Elenco degli obiettivi di processo alla luce della scala si rilevanza
Obiettivo di processo in via di attuazione
Miglioramento degli ambienti di apprendimento relativi alle discipline professionalizzanti e non.
Risultati attesi Utilizzo diffuso di innovazioni metodologiche e tecnologiche orientate alla didattica a prevalenza laboratoriale. Ottimizzazione dei tempi e degli spazi dedicati alle diverse azioni didattiche.
Indicatori di monitoraggio
Frequenza e modalità di utilizzo di metodologie e tecnologie didattiche innovative. Frequenza e modalità di utilizzo di piattaforme: informative – formative – orientative.
Modalità di rilevazione
Questionari docenti. Questionari alunni. Schede di rilevazione predisposte per verificare gli indicatori specifici -----------------------------------------------------------
Obiettivo di processo in via di attuazione
Partecipazione attiva alla Rete di Scuole del Territorio di San Giovanni Rotondo e San Marco in Lamis.
51 PTOF 15-18
Risultati attesi Confronto e partecipazione attiva alle diverse realtà formative del territorio. Ricaduta diretta sulle prassi educative e formative.
Indicatori di monitoraggio
Frequenza delle presenze nelle progettualità della Rete. Partecipazione del personale della scuola alle azioni di formazione e confronto.
Modalità di rilevazione
Schede di rilevazione predisposte Rilevazione numero dei corsisti -----------------------------------------------------------
Obiettivo di processo in via di attuazione
Potenziamento e valorizzazione delle azioni di alternanza scuola – lavoro e delle azioni di raccordo con il mondo universitario.
Risultati attesi Maggiore apertura al territorio e implementazione delle opportunità di studio e lavoro
Indicatori di monitoraggio
Risultati finali del quarto e quinto anno. Numero di iscritti presso università e tipologia di percorso. Accesso e/o permanenza nel mondo del lavoro dei diplomati.
Modalità di rilevazione
Risultati scolastici finali. Statistiche degli iscritti presso università, Alma Laurea, Scuola in Chiaro, Camera di Commercio. Questionario ex ante e ex post. Questionari docenti e alunni. Questionari agenzie formative ed orientative. -----------------------------------------------------------
Obiettivo di processo in via di attuazione
Progettazione didattica e valutazione per competenze in Italiano e Matematica
Risultati attesi Miglioramento dei risultati nelle prove nazionali standardizzate. Comportamento omogeneo nei processi valutativi. Coerenza nel “cosa” e “come” si valuta. Miglioramento delle competenze di base degli alunni con BES; maggiore integrazione nel contesto
52 PTOF 15-18
classe / istituto.
Indicatori di monitoraggio
Innalzamento di almeno il 10/15% dei livelli di competenza nei livelli superiori Miglioramento dei risultati scolastici intermedi e finali. Numero di alunni BES coinvolti nelle diverse progettualità.
Modalità di rilevazione
Analisi dei risultati delle prove INVALSI Schede di rilevazione degli esiti scolastici intermedi e finali -----------------------------------------------------------
2. Azioni previste per raggiungere ciascun obiettivo di processo
Obiettivo di processo
Miglioramento degli ambienti di apprendimento relativi alle discipline professionalizzanti e non.
Azione prevista
Iscrizione della scuola alle Avanguardie Educative
Effetti positivi a medio termine
Miglioramento delle competenze dei docenti e degli alunni.
Effetti negativi a medio termine
Autoreferenzialità da parte di alcuni docenti
Effetti positivi a lungo termine
Miglioramento delle competenze in uscita
Effetti negativi a lungo termine
Possibile “disaffezione” da parte di alcuni docenti -----------------------------------------------------------
Obiettivo di processo
Miglioramento degli ambienti di apprendimento relativi alle discipline professionalizzanti e non.
Azione prevista
Svolgimento corso di formazione sull’uso della piattaforma didattica
Effetti positivi a medio termine
Miglioramento delle competenze dei docenti interessati
53 PTOF 15-18
Effetti negativi a medio termine
Percezione di eccessivo carico di lavoro
Effetti positivi a lungo termine
Miglioramento delle competenze in uscita
Effetti negativi a lungo termine
Percezione di “eccesso di utilizzo delle TIC” -----------------------------------------------------------
Obiettivo di processo
Miglioramento degli ambienti di apprendimento relativi alle discipline professionalizzanti e non.
Azione prevista
Riorganizzazione del tempo scuola.
Effetti positivi a medio termine
Ottimizzazione dell’azione didattica, delle risorse e aumento della motivazione
Effetti negativi a medio termine
Perdita di risorse nel contesto classe
Effetti positivi a lungo termine
Miglioramento delle competenze in uscita
Effetti negativi a lungo termine
-----------------------------------------------------------
Obiettivo di processo
Partecipazione attiva alla Rete di Scuole del Territorio di San Giovanni Rotondo e San Marco in Lamis.
Azione prevista
Organizzazione e gestione comune di progettualità, azioni e risorse
Effetti positivi a medio termine
Ottimizzazione dei tempi e delle risorse
Effetti negativi a medio termine
Effetti positivi a lungo termine
Percezione diffusa di una identità comune
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Effetti negativi a lungo termine
-----------------------------------------------------------
Obiettivo di processo
Partecipazione attiva alla Rete di Scuole del Territorio di San Giovanni Rotondo e San Marco in Lamis.
Azione prevista
Adesione alla rete di scuole “Porta del Gargano”
Effetti positivi a medio termine
Scambio di esperienze, competenze e buone pratiche
Effetti negativi a medio termine
Effetti positivi a lungo termine
Progettazione comune e condivisa da parte delle scuole della rete in una pluralità di ambiti
Effetti negativi a lungo termine
-----------------------------------------------------------
Obiettivo di processo
Potenziamento e valorizzazione delle azioni di alternanza scuola – lavoro e delle azioni di raccordo con il mondo universitario.
Azione prevista
Protocollo d’intesa con Università di Foggia e con Aziende del settore e agenzie di collocamento
Effetti positivi a medio termine
Messa a sistema della prassi orientativa nella formazione universitaria e terziaria
Effetti negativi a medio termine
Effetti positivi a lungo termine
Travaso di esperienze e competenze tra scuola e Università e mondo del lavoro
Effetti negativi a lungo termine
-----------------------------------------------------------
55 PTOF 15-18
Obiettivo di processo
Potenziamento e valorizzazione delle azioni di alternanza scuola – lavoro e delle azioni di raccordo con il mondo universitario.
Azione prevista
Creazione di un centro di documentazione relativa alle esperienze di alternanza scuola-lavoro
Effetti positivi a medio termine
Trasferimento delle informazioni e buone prassi
Effetti negativi a medio termine
Effetti positivi a lungo termine
Condivisione di risorse informative ed orientative
Effetti negativi a lungo termine
-----------------------------------------------------------
Obiettivo di processo
Progettazione didattica e valutazione per competenze in Italiano e Matematica
Azione prevista
Corso di formazione sulla progettazione didattica e valutazione per competenze
Effetti positivi a medio termine
Miglioramento delle competenze di base in Italiano e Matematica
Effetti negativi a medio termine
Eccessiva concentrazione sulla realizzazione delle prove standardizzate
Effetti positivi a lungo termine
Miglioramento delle competenze anche nelle altre discipline
Effetti negativi a lungo termine
Eccessiva specificità nella tipologia delle prove -----------------------------------------------------------
Obiettivo di processo
Progettazione didattica e valutazione per competenze in Italiano e Matematica
Azione prevista
Condivisione e confronto dei risultati delle Prove Invalsi
Effetti positivi a medio termine
56 PTOF 15-18
Ottimizzazione dei risultati
Effetti negativi a medio termine
Disponibilità di risorse per la realizzazione di momenti di condivisione e confronto
Effetti positivi a lungo termine
Ottimizzazione dei risultati
Effetti negativi a lungo termine
Disponibilità di risorse per la realizzazione di momenti di condivisione e confronto -----------------------------------------------------------
Obiettivo di processo
Progettazione didattica e valutazione per competenze in Italiano e Matematica
Azione prevista
Predisposizione di prove comuni sul modello Prove Invalsi
Effetti positivi a medio termine
Risultarti omogenei nei diversi corsi
Effetti negativi a medio termine
Perdita della specificità del contesto classe
Effetti positivi a lungo termine
Risultati omogenei a livello scuola
Effetti negativi a lungo termine
Perdita di specificità di contesto -----------------------------------------------------------
57 PTOF 15-18
Componenti del Nucleo di valutazione e loro ruolo
Nome Ruolo
Prof. Gennaro Pio Masulli Dirigente Scolastico
Prof.ssa Cerina R. Longo Collaboratore D.S.
Prof. Pasquale R. C. Giacobbe Collaboratore D.S.
Prof. Pasquale Ciuffreda F.S. Sostegno al lavoro dei docenti
Prof. Ciro Iannacone Referente INLVASI
Prof. Francesco Fidanza Referente Dipartimento Scientifico - Referente Valutazione
Prof.ssa Silvia Poli Referente Dipartimento Umanistico
Prof.ssa Gina Scarano Referente Dipartimento Linguistico
Prof. Roberto Martino Referente Dipartimento Settore Professionale
*Per la consultazione completa del PdM consultare la piattaforma unica “Scuola in Chiaro” e il Sito Ufficiale http://www.ipssarlecce.gov.it
58 PTOF 15-18
FFOORRMMAAZZIIOONNEE DDEELL PPEERRSSOONNAALLEE
La prospettiva triennale del POF individua delle azioni formative rivolte al personale dell'Istituto
“M. Lecce” coerenti ai bisogni formativi rilevati dai processi di autovalutazione e di miglioramento,
dalla specificità degli indirizzi e dalla vocazione tipica della scuola stessa.
Il piano triennale individua un quadro di opportunità rivolte al personale della scuola,
comprendendo anche iniziative di azioni formative che saranno promosse dalle rete di scuole “Porta
del Gargano” che coinvolge tutti gli istituti superiori di San Giovanni Rotondo e San Marco in
Lamis.
Il piano prevede, in linea di massima in attesa dell'elaborazione finale del Piano Nazionale di
Formazione, azioni formative da sviluppare compiutamente nel triennio 2016-2019 rivolte anche in
forma differenziata a:
- gruppi di miglioramento (azioni conseguenti al RAV e PdM);
- docenti impegnati nei processi di digitalizzazione e innovazioni metodologiche (LIM –
dotazioni tecnologiche avanzate – laboratori di settore - ...) e docenti impegnati nel PNSD;
- consigli di classe e docenti impegnati nei processi di inclusione e ed integrazione;
- insegnanti impegnati in innovazioni curriculari ed organizzative;
- personale impegnato ai vari livelli di responsabilità sui temi di sicurezza, prevenzione, primo
soccorso, coerenti con gli obblighi di formazione di cui al D.lgs. 81/2008.
Le progettualità specifiche di tali azioni formative saranno determinate opportunamente nei tempi e
nei modi previsti per l'approvazione dei rispettivi Organi Collegiali.
Le attività formative relative all'a.s. 2015/16, in parte già avviate ed altre da avviare, riguardano:
corso di formazione rivolto ai docenti coinvolti nella progettazione del Piano di
Miglioramento realizzato dalla Rete di Scuole con il coinvolgimento di Consulenti Indire;
corso di formazione in tema di sicurezza, prevenzione e primo soccorso (completamento)
corsi di formazione rivolti ai docenti neo-assunti.
59 PTOF 15-18
PROGETTI AMPLIAMENTO OFFERTA FORMATIVA A.S. 2015/2016
PROGETTO REFERENTE
Professione Barman
Prof. Michele Lapomarda
L'arte dell'intaglio
Prof. Domenico Gallo
Alta Scuola del servizio di sala - bar "Free style - Flambè"
Prof. Leonardo Guerra
Rexpo 2016 Evocazione culinaria
Proff. Eleonora Giordano, Nunzia Augello, Lucia Coco, Felicia Di Martino, Silvia Poli,
Pia Cascavilla
Corso base di gelateria
Prof. Giuseppe Zimotti
Quotidiano in classe
Prof.ssa Felicia Di Martino
Corso teorico-pratico per l'acquisizione di tecniche e metodologie per la produzione
del gelato
Prof. Matteo Trotta
"Narrar castelli e vino" La storia è a colori
III° edizione
Prof. Roberto Martino
Il Sommelier
Prof. Michele Lapomarda
Biblioteca
Prof.ssa Pia Cascavilla
Sito web
Prof.ssa Cerina Longo
60 PTOF 15-18
FABBISOGNO DI PERSONALE ORGANICO CORSO DIURNO - Anno Scolastico 2016 - 2017
Numero Classe di Concorso Disciplina Numero Cattedre
13/A Chimica e Tecnologie Chimiche 1 17/A Discipline Economico-Aziendali 3 19/A Discipline Giuridiche ed Economiche 4 29/A Educazione Fisica 4 36/A Filosofia, Psicologia e Scienza dell’Educazione 1 38/A Fisica 1 39/A Geografia 1 47/A Matematica 7 50/A Lettere Ist. Istr. Second. II Grado 12 57/A Scienza degli Alimenti 5 60/A Scienze Naturali, Ch.,Geog.,Mic. 2
246/A Lingua e Civiltà Straniera Francese 5 346/A Lingua e Civiltà Straniera Inglese 6 50/C Tec. Serv. ed Eser. Prat. Cucina 7 51/C Tec.Serv. ed Eser. Prat. Sala Bar 6 52/C Tecnica Servizi e Pratica Operativa 2
Religione 2
ORGANICO POTENZIAMENTO CORSO DIURNO - Anno Scolastico 2016 - 2017
Numero Classe di Concorso
Disciplina Numero Cattedre
A017
Discipline Economiche Aziendali 1 A019 Discipline Giuridiche ed Economiche 2 A025 Disegno e Storia dell'Arte 1 A047 Matematica 1 A050 Lettere Ist. Istr. Secondaria II grado 1 A346 Lingua e civiltà straniera – Inglese 1
AD03 Sostegno Sostegno II grado Area Tecn. Prof. Art. 3
ORGANICO SOSTEGNO CORSO DIURNO - Anno Scolastico 2016 - 2017
Numero Classe di Concorso - Area
Disciplina Numero Cattedre
AD03 Area tecnica 12 AD01 Area scientifica 8 AD02 Area umanistica 2 AD04 -
DS 5
ORGANICO PERSONALE ATA - Anno Scolastico 2016 - 2017
Area Disciplina Numero Unità
DSGA Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi 1 Ass. Amm.vi Assistenti amministrativi 6 + 1 Ass. Tecnici Assistenti Tecnici 8 + 3 (1) Coll. Scol. Collaboratori Scolastici 13 + 2
1: Le tre unità aggiuntive richieste, riguardano l’area Laboratoriale di Cucina, Sala e Vendita e Accoglienza
Turistica
61 PTOF 15-18
FABBISOGNO DI PERSONALE ORGANICO CORSO DIURNO - Anno Scolastico 2017 - 2018
Numero Classe di Concorso Disciplina Numero Cattedre
13/A Chimica e Tecnologie Chimiche 1 17/A Discipline Economico-Aziendali 3 19/A Discipline Giuridiche ed Economiche 4 29/A Educazione Fisica 4 36/A Filosofia, Psicologia e Scienza dell’Educazione 1 38/A Fisica 1 39/A Geografia 1 47/A Matematica 7 50/A Lettere Ist. Istr. Second. II Grado 12 57/A Scienza degli Alimenti 5 60/A Scienze Naturali, Ch.,Geog.,Mic. 2
246/A Lingua e Civiltà Straniera Francese 5 346/A Lingua e Civiltà Straniera Inglese 6 50/C Tec. Serv. ed Eser. Prat. Cucina 7 51/C Tec.Serv. ed Eser. Prat. Sala Bar 6 52/C Tecnica Servizi e Pratica Operativa 2
Religione 2
ORGANICO POTENZIAMENTO CORSO DIURNO - Anno Scolastico 2017 - 2018
Numero Classe di Concorso
Disciplina Numero Cattedre
A017
Discipline Economiche Aziendali 1 A019 Discipline Giuridiche ed Economiche 2 A025 Disegno e Storia dell'Arte 1 A047 Matematica 1 A050 Lettere Ist. Istr. Secondaria II grado 1 A346 Lingua e civiltà straniera – Inglese 1
AD03 Sostegno Sostegno II grado Area Tecn. Prof. Art. 3
ORGANICO SOSTEGNO CORSO DIURNO - Anno Scolastico 2017 - 2018
Numero Classe di Concorso - Area
Disciplina Numero Cattedre
AD03 Area tecnica 12 AD01 Area scientifica 8 AD02 Area umanistica 2 AD04 -
DS 5
ORGANICO PERSONALE ATA - Anno Scolastico 2017 - 2018
Area Disciplina Numero Unità
DSGA Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi 1 Ass. Amm.vi Assistenti amministrativi 7 Ass. Tecnici Assistenti Tecnici 11 Coll. Scol. Collaboratori Scolastici 15
62 PTOF 15-18
FABBISOGNO DI PERSONALE ORGANICO CORSO DIURNO - Anno Scolastico 2018 - 2019
Numero Classe di Concorso Disciplina Numero Cattedre
13/A Chimica e Tecnologie Chimiche 1 17/A Discipline Economico-Aziendali 3 19/A Discipline Giuridiche ed Economiche 4 29/A Educazione Fisica 4 36/A Filosofia, Psicologia e Scienza dell’Educazione 1 38/A Fisica 1 39/A Geografia 1 47/A Matematica 7 50/A Lettere Ist. Istr. Second. II Grado 12 57/A Scienza degli Alimenti 5 60/A Scienze Naturali, Ch.,Geog.,Mic. 2
246/A Lingua e Civiltà Straniera Francese 5 346/A Lingua e Civiltà Straniera Inglese 6 50/C Tec. Serv. ed Eser. Prat. Cucina 7 51/C Tec.Serv. ed Eser. Prat. Sala Bar 6 52/C Tecnica Servizi e Pratica Operativa 2
Religione 2
ORGANICO POTENZIAMENTO CORSO DIURNO - Anno Scolastico 2018 - 2019
Numero Classe di Concorso
Disciplina Numero Cattedre
A017
Discipline Economiche Aziendali 1 A019 Discipline Giuridiche ed Economiche 2 A025 Disegno e Storia dell'Arte 1 A047 Matematica 1 A050 Lettere Ist. Istr. Secondaria II grado 1 A346 Lingua e civiltà straniera – Inglese 1
AD03 Sostegno Sostegno II grado Area Tecn. Prof. Art. 3
ORGANICO SOSTEGNO CORSO DIURNO - Anno Scolastico 2018 - 2019
Numero Classe di Concorso - Area
Disciplina Numero Cattedre
AD03 Area tecnica 12 AD01 Area scientifica 8 AD02 Area umanistica 2 AD04 -
DS 5
ORGANICO PERSONALE ATA - Anno Scolastico 2018 - 2019
Area Disciplina Numero Unità
DSGA Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi 1 Ass. Amm.vi Assistenti amministrativi 7 Ass. Tecnici Assistenti Tecnici 11 Coll. Scol. Collaboratori Scolastici 15
San Giovanni Rotondo, 11 gennaio 2016