Post on 19-Feb-2019
transcript
ISTITUTO COMPRENSIVO DI COSSATO
SCUOLA PRIMARIA DI COSSATO RONCO
ANNO SCOLASTICO 2015/2016
“Incontro con l’autore”
18 marzo 2016
CLASSE QUINTA
Cap. 1
ERNESTO CADE NEL BIANCO.
Ernesto, per evitare di andare a casa dei nonni in
campagna con i genitori, nel fine settimana racconta una
bugia per rimanere solo a giocare con i videogiochi.
Ai suoi amici Thomas e Viola racconta che deve terminare
un compito e che andrà da loro non prima di mezzogiorno.
Senza perder tempo si mette a giocare.
Sette ore più tardi, alle quattro del pomeriggio è ancora
senza aver sconfitto il mostro di fine livello.
Ad un certo punto, però...tutto intorno a lui divenne
bianco.
Cap. 2
LA “BIANCHITE”.
A un gruppo di scienziati, incaricati dal Ministro della
Pubblica Istruzione, è affidato il compito di indagare
sugli effetti collaterali legati all'uso eccessivo dei
videogames.
Gli scienziati avevano sperimentato su di loro le
conseguenze del troppo videogiocare.
Solo uno scienziato riesce a scampare alla malattia ed
avverte il Ministro della Pubblica Istruzione sugli effetti
della “bianchite acuta”.
Ma anche il Ministro è alla ventisettesima ora di gioco e
si è dimenticato di firmare le circolari. E fu così che la
popolazione non venne avvertita in tempo e ad Ernesto
accadde quello che accadde…
Cap. 3
UNO STRANO INCONTRO SBIADITO.
Ernesto si era preso la “bianchite acuta”. Passano le ore e
non accade nulla, ma all'improvviso vede delle figure
sbiadite e sente delle parole vuote e incomprensibili.
Dopo un po' le figure si avvicinano ed Ernesto pensa di
essere finito in un nuovo videogioco.
Non si è però reso conto di avere incontrato nel bianco
gli scienziati ammalatisi anch'essi di “bianchite”.
Cap. 4
TRE AMICI, E UNO NEI GUAI.
Non vedendo arrivare Ernesto, Thomas e Viola nel
pomeriggio cominciano a preoccuparsi e decidono di
andare a chiamarlo.
Quando si avvicinano alla villetta scorgono dei lampi
biancastri.
Giunti di fronte alla porta vedono delle figure agitarsi nel
bianco e riconoscono Ernesto.
Per non essere contagiati, i due fratelli richiudono la
porta e corrono preoccupati a casa.
Arrivati davanti al computer cercano, attraverso la
modalità chat, di comunicare con il loro amico.
Non ricevendo
risposta, provano a
collegarsi in
modalità audio. Ma
anziché sentire la
voce di Ernesto,
comincia a parlare
una voce squillante
in rima: è uno degli
scienziati colpito
da “bianchite”.
Cap. 5
C'ERA UNA VOLTA...
Come può Ernesto guarire dalla “bianchite acuta”?
A parere dello scienziato solo ascoltando alcune
filastrocche che raccontano in rima la trama di
altrettanti classici per ragazzi di ieri e di oggi.
La terapia delle storie funziona ed Ernesto guarisce dalla
bianchite linguistica.
Rimane da risolvere il problema del bianco lattiginoso e
della perdita quasi totale dei colori.
Cap. 6
IN VIA DI GUARIGIONE.
Thomas e Viola indicano ad
Ernesto il percorso per uscire
dalla stanza.
Ma ad un tratto gli appare
davanti il mostro di ultimo
livello che aveva svuotato il
mondo reale delle tinte
colorate e le aveva rinchiuse
dentro di sé.
Allora Ernesto si rende conto
di essere prigioniero di un
mostro di videogame. Ma Viola non é d'accordo e chiede
al suo amico se quella visione appartiene al mondo reale o
è immaginazione di una mente stanca del videogiocare.
Ascoltando le parole
di Viola, Ernesto si
mostra sicuro e dice al
mostro che è solo un
ammasso di pixel.
Questa provocazione
determina l'esplosione
del mostro e il ritorno
dei colori.
Cap. 7
VERSO L'ISOLA DEL TESORO.
Ernesto si risveglia e riesce a spegnere la console.
Guardandosi intorno si rende conto che tutto o quasi
sembra tornato al posto. Così corre dai suoi amici Thomas
e Viola perché vuole approfondire la lettura di un classico
per i ragazzi: “L'isola del tesoro”.
Dopo aver acquistato il libro, i ragazzi corrono in camera,
si siedono sotto la loro tenda, aprono il libro e cominciano
a leggere.
Vanno avanti per tanto tempo, con una breve pausa per la
cena. É quasi
mezzanotte
quando la
mamma di
Thomas e
Viola dice ai
bambini di
andare a
dormire.
La mattina
del giorno
seguente i
tre amici
fanno
colazione e
si salutano. Organizzano un momento per proseguire
insieme la lettura del libro. Ma, tornato a casa, Ernesto
non riesce a resistere alla tentazione e prosegue la
lettura.
É immerso in un mondo nuovo, colorato, fantastico in cui
le parole sono colorate e piene di significato quando
arrivano i genitori.
Ernesto posa il libro e corre a salutarli. Il papà scorge
Ernesto che legge “L'isola del tesoro” e gli dice che da
ragazzo era stato il suo libro preferito.
E così insieme scoprono e riscoprono un mondo pieno di
tesori meravigliosi, tutti racchiusi in uno scrigno di carta
e di parole.
COSA PENSI DEI VIDEOGIOCHI.
Ciò che penso dei videogiochi é un'opinione che
potrebbe variare in base ai tipi di giochi e al
tempo di utilizzo. Secondo me la dipendenza ai
videogiochi potrebbe essere evitata. La
dipendenza può capitare a chiunque, è ognuno di
noi che può scegliere e capire che possiamo
evitarla.
Io non utilizzo molto i videogiochi; gioco
soprattutto al pomeriggio dopo aver svolto i
compiti, ma devo dire che non mi entusiasma l'idea
di giocare tante ore davanti alla console.
I giochi che preferisco sono quelli dove mi posso
scatenare, ad esempio dove posso ballare o
muovere tutto il corpo. I giochi che non mi
piacciono per niente sono quelli dove si lotta e
tutti i giochi violenti.
Io penso che i videogiochi, utilizzati in modo
limitato e non come fa il protagonista del libro,
possono essere un po’ istruttivi.
Io gioco poco con i video-game. Al martedì e al
giovedì, gioco per circa 30’, quando ho finito i
compiti. Gioco sempre ai giochi “di Mario”, un
omino che vuole salvare la sua principessa e, per
farlo, deve attraversare vari “boss” e livelli.
Non mi piacciono i giochi di guerra e di violenza, li
trovo brutti e senza senso.
Per me bisogna usare i videogiochi con
moderazione, cioè giocarci ogni tanto, ad esempio
mezzora al giorno. Di solito gioco con il Nintendo
nel weekend, alla sera. Gioco per mezzora a “Mario
bross” o a “Luigi mansions”, anche se, a volte, lo
confesso, lo utilizzo un po’ troppo e dopo mi viene
mal di testa. Ho anche il “gioco dei cagnolini” ma
non lo uso quasi mai, perché non mi piace. Vorrei
avere un gioco nuovo che si chiama “Animal
crossing”.
Secondo me, ci sono dei videogiochi poco istruttivi
che bisogna combattere, altri più sensati. In
fondo, però, preferisco andare fuori a giocare per
stare all’aria aperta, oppure leggere un libro o
giocare con gli amici.
Io penso che i videogiochi siano un bel passatempo,
soprattutto quando non si sa che cosa fare. Però
non bisogna esagerare, perché così facendo si
trascurano le cose più importanti come i compiti,
gli amici e lo stare all’aperto. Io, di solito, ci gioco
per mezzoretta, al massimo un’ora, ma sempre al
pomeriggio, perché il mattino è riservato ai
compiti. Il gioco che preferisco l’ho scaricato sul
tablet, i “Sims”, in cui si costruisce la tua città.
Io gioco quando sono da papà o quando ho finito i
compiti. Preferisco i giochi tranquilli, solo a volte
faccio delle eccezioni, perché ho scaricato “Clash
of clash”, un gioco in cui devi lottare e conquistare
i villaggi. Non mi piaccioni i giochi “spara-tutto”,
dove ci sono armi da fuoco.
La mia opinione sui videogiochi è che non bisogna
giocarci troppo, perché dopo ti viene mal di testa
e ti gira la testa. A volte, se aspetti qualcuno a
casa tua, riesci anche a non salutarlo. Io ci gioco
per mezzora o un ‘ora dopo cena. I miei giochi
preferiti sono “Claash of clans” e “”Township” ,
mentre i giochi che non mi interessano sono i
giochi troppo violenti.
VIDEOGIOCHI
SVILUPPO DELLA
CONOSCENZA
FANNO VENIRE
MAL DI TESTA
USO DELLA LOGICA
E DELL’ASTUZIA
CREANO
DIPENDENZA
SONO UN MODO
PER DIVERTIRSI
FANNO MALE
AGLI OCCHI
ALCUNI SONO
ISTRUTTIVI
LIMITANO LA
FANTASIA E LA
COMUNICAZIONE
SI TRASCURANO
GLI AMICI
ASSOTTIGLIANO IL
CONFINE TRA REALTÀ E FANTASIA
VANTAGGI SVANTAGGI
VIDEOGIOCHI O GIOCHI DI UNA VOLTA?
I vantaggi dei giochi di una volta sono molti, sono tutti giochi di logica e di astuzia, coinvolgono più persone e facilitano l'amicizia. Aiutano le persone ad uscire di più e a non stare troppo seduti. Divertono grandi e piccini e non influiscono negativamente sulla salute.
Anche se alcuni videogiochi possono essere istruttivi non saranno mai come i giochi di una volta. Essi si praticano all'aria aperta, in mezzo alla natura, mentre quando si gioca con i giochi elettronici si sta seduti alla consolle.
Secondo me i vantaggi dei giochi di una volta sono la possibilità di stare all'aria aperta, di muoversi, saltare, correre, giocare e fare amicizia con altri bambini.
I giochi che si praticavano una volta sono stati un po' dimenticati dai bambini, questo è uno svantaggio, perchè non restiamo tutti insieme all'aria aperta e non ci divertiamo in gruppo.
I nostri nonni giocavano senza mezzi elettronici e si divertivano con oggetti semplici, di basso costo. Spesso costruivano loro stessi con tanta fantasia i loro giochi. Noi, invece, giochiamo per molte ore davanti ad una consolle ma c'è il rischio che si rovini la vista o si sviluppi l'ansia imitando i protagonisti dei giochi.
Sarebbe opportuno ricordare che i nostri nonni o bisnonni avevano poco tempo per giocare, perché all’ età di quattordici anni iniziavano a lavorare o aiutavano in famiglia.