La Città Metropolitana di Venezia: Sviluppo economico, Territorio, · 2015-03-08 · marittima...

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La Città Metropolitana di Venezia:

Sviluppo economico, Territorio,

Governance

(Pensare e comunicare il Progetto

Metropolitano)

Prof. Stefano Soriani

Dipartimento di Economia

Università Ca’ Foscari Venezia

1.Istituzione Città Metropolitana:

in che modo “innova” il governo

del territorio?

2.L’istituzione di VCM come

occasione per ripensare nodi

sviluppo dell’area veneziana

• Città Metropolitana

• Guardare all’area

metropolitana

• Attenzione ai processi

metropolitani (qualità

delle funzioni)

• Scelta dei confini provinciali

– critiche (Venezia e Firenze);

evitare una complessa

mediazione politica

• Inconcludenza 25 anni di

approccio “dal basso”

• Mix: “Scelta dall’alto” & fase

statutaria + altri strumenti

• Coordinamento e

cooperazione (non esistono

soluzioni “miracolistiche”)

E’ un processo appena iniziato -

governance a scale diverse, a

seconda dei problemi, delle

opportunità, delle funzioni da

considerare

• Città metropolitana (legge,

statuto)

• Area Metropolitana (altri

strumenti; approcci volontari)

• Logica dei network e dei «club

di città» (approcci volontari)

Statuto – Fase «chiave» del processo

• Tema centrale della rappresentanza delle

categorie economiche (Consulta

economica, Conferenza metropolitana per

l’economia e il lavoro)

• Statuti approvati

• Canali di comuni-

cazione non episo-

dici con la BC

(contributo a: scenario

building, agen-

da setting & policy

design)

MOBILITAZIONE SU TEMI INTERAZIONE

CONCERTAZIONE

RAPPRESENTANZA

RETE STRUTTURE

MONACO

AMSTERDAM

HELSINKI

GLASGOW

STOCCARDA

BARCELLONALIONE

MANCHESTER

ruolo svolto dalle BC nelle pratiche di governo metropolitano

Canali di Finanziamento

•PON (progettualità)

•Altre fonti di finanziamento (smart

city, PA e digitalizzazione, inclusione

sociale, R&S e imprese, ruolo delle

città nella nuova manifattura,

sostenibilità e servizi ambientali) –

progettualità & BC (partners)

•Mediazione politica alle diverse

scale: qualità e condivisione del

progetto – dimensione funzionale –

fare rete

La CM non può semplicemente sostituirsi

alla provincia

Funzioni: proprie della CM, in capo alle

province, delegate da Stato e Regione,

delegate dai Comuni alla CM e viceversa

Pianificazione strategica e ruolo di “regia”

(coordinamento piani); promozione e

competitività; organizzazione

metropolitana dei servizi (partecipate);

migliore organizzazione dei servizi per

cittadini e imprese; trasporti e mobilità;

infomobilità; rapporti con cittadini e

imprese più efficienti (digitalizzazione,

armonizzazione, sportelli unici, ecc.)

Necessità per VCM di “risolvere” i rapporti

con le altre amministrazioni ed attori

Attenzione alla

«dimensione interna» della

comunicazione: cittadini,

abitanti temporanei,

imprese locali.

Attenzione non solo agli

elementi intrastrutturali e

“trasformativi” ma anche a

quelli culturali e politici

• Rispondere meglio a

domande espresse dal

territorio – il supporto

dipende dall’efficienza

• «multidimensionalità» del

progetto metropolitano

(economia, valorizzazione ma

anche ambiente, socialità,

servizi, salute)

• Attenzione alle “iperboli”

metropolitane (gap tra narrazione e

realtà percepita; pensare che CM

sia la soluzione a tutti i problemi)

• Ruolo dei servizi alla persona

(welfare/socio-sanitaria; cultura)

sono motori di:

- Metropolitanizzazione dello spazio

- Esperienza/percezione: diverso modo di

esperire il territorio

• Partecipazione: cittadini come co-

produttori di valore; testimonial

Trasporti – accessibilità,

reti, gateway – Merci,

persone

«Localizzazione strategica» che si

innesta su un tessuto insediativo

complesso

Mancanza di «regia» a scala

metropolitana

Trasporti – accessibilità, corridoi,

AV

Alcuni esempi di investimenti volti a risolvere problemi trasportistici.

Problema di integrazione, connessione tra diverse reti e regia

Trasporti – connettività

Mobilità «intra-metropolitana»

Senza un sistema e

un’organizzazione

metropolitana dei trasporti

non c’è metropoli«Criticità diffusa cronica»,

congestione, inquinamento, difficile

esperienza/percezione metropolitana,

mercato della produzione e del

consumo; centralità/perifericità.

Obiettivi Trasporti e mobilità

• Connettere le «porte infrastrutturali» in

sofferenza: Porto Marghera (sia via ferro, con

nuovi collegamenti e stazione, sia via gomma,

verso la dorsale adriatica (Nuova Romea) e

verso Padova) e aeroporto (con l’AV e l’area

metropolitana)

•Integrazione a scala metropolitana (Chioggia,

Venezia Orientale)

• Integrazione servizi su gomma

(tariffazione)

• SFMR come vera «metropolitana»

• Infomobilità (competitività; “città come

distruttrice di periferia”)

«Grammatica metropolitana»

• Innovazione, R&S, servizi qualificati,

start up, incubatori, filiere creative

• Risorse della città storica (cultura,

gestione dell’ambiente, acqua,

occasione di sviluppo, leggere i

problemi come opportunità, immagine,

riconoscibilità mondiale)

• Cooperazione-coordinamento nodi

trasporto; ricerca, università e

formazione; sistema fieristico; gestione

aree produttive; coordinamento

iniziative smart e energia (PAES)

«Snellimento», «sburocratizzazione»,

«semplificazione»: necessità di una

loro «traduzione territoriale

metropolitana»

Turismo

• Gestione: città storica/impoverimento

funzionale

• Risorse: specificazione,

valorizzazione, promozione e

integrazione su scala metropolitana

(sistema dei forti, waterfront, rete

idrografica minore)

• Recreation & socialità metropolitana

• Imprenditorialità, attività di servizio

e commerciali, multifunzionalità

Il territorio e le sue risorse agroalimentari (multifunzionalità:

reddito, «presidio» del territorio, socialità-recreation)

Porto Marghera :

• Essenziale per l’evoluzione di VCM e

dell’a.m. e per il ruolo che il territorio

veneziano giocherà

• Ampia disponibilità di aree dismesse;

occupazione; servizi; reti internazionali

• E’ il baricentro di una serie di

interventi infrastrutturali – investimenti

(trasporti, bonifiche, grande industria)

• “Misura” di come VCM innova

realmente il modo di governare il

territorio.

Temi

1. Porto commerciale

2. Nuove attività industriali

3. Bonifiche, greening

4. «Apertura» del polo a

dinamiche urbane

Porto commerciale• TOS

• Attrarre maggior valore aggiunto della

filiera; attività di servizio; attrattore di

nuove attività industriali, distributive e

logistiche: distripark; non solo container

• Integrare la funzione portuale a processi

metropolitani di sviluppo economico e

imprenditoriale.

• Attenzione soprattutto alla qualità delle

funzioni che l’attività portuale sa

generare e a come queste integrano

competenze e risorse alla scala

metropolitana e regionale.

Localizzazione di nuove attività

industriali

Aree dismesse; esistenza del

porto, intermodalità, infrastrutture;

complessità del quadro

organizzativo e mancanza di una

«regia» nella promozione;

bonifiche.

Zona franca (doganale)

Punto franco 8.000 mq Porto

Commerciale

• Zone franche doganali come fattori di

attrattività nel quadro di strategie di

marketing territoriale: quando «intorno

a loro» si concentra un insieme di

vantaggi localizzativi (intermodalità e

integrazione logistica, servizi comuni,

efficienza delle operazioni, spazi

adeguati; gestore unico, con

orientamento al mercato e approcci

strategici; snellimento)

• Utili strumenti per la localizzazione di

nuove attività se c’è una strategia

coerente – disegno complessivo di

sviluppo

Attribuire il regime a più zone,

non contigue•Fusina: ro-ro; allargare lo spettro delle

ricadute

•Syndial: distripark, funzioni di assemblaggio,

etichettatura, packaging, controllo di qualità,

lavorazioni leggere su prodotti e semilavorati

importati e rivolti al mercato estero. Piccole e

medie imprese del Nord Est che operano nei

mercati internazionali e che sono coinvolte in

processi di progressiva internazionalizzazione

della filiera.

• Puntare sulla vocazione portuale-

marittima dell’area.

• Intermodalità / integrazione logistica

/ accessibilità e connettività

metropolitana-regionale.

• Progetto di marketing territoriale

attento sia agli operatori

internazionali sia al tessuto

produttivo regionale.

• Porto, dogana, Governo centrale:

condivisione del progetto.

ZFU: «Zone franche urbane»

Le ZFU sono aree infra-

comunali con programmi di

defiscalizzazione per la

creazione di piccole e micro

imprese, il cui obiettivo è

favorire lo sviluppo

economico e sociale di

quartieri ed aree urbane

caratterizzate da disagio

sociale, economico e

occupazionale. Previste fin

dalla finanziaria del 2007,

contemplano agevolazioni

quinquennali dalle imposte

sui redditi, dall'IRAP, dall'ICI

e dal versamento dei

contributi (oltre al sostegno

tecnico alle imprese).

Nessuna delle 22 città individuate è

partita, mentre in Francia dal 1996

sono interessati oltre 100 quartieri e

il 3% della popolazione nazionale.

ZBZ: «Zona a burocrazia zero»Le ZBZ, introdotte dal D.L. n. 69 2013, sulla scorta della

riflessione sull’insuccesso delle ZFU, sono ovunque

individuabili, ad esclusione di aree soggette a vincolo

paesaggistico-territoriale o del patrimonio storico-artistico.

Con apposite convenzioni possono essere attivati percorsi

sperimentali di semplificazione amministrativa per gli impianti

produttivi, per l'avvio e l'esercizio dell'attività delle imprese sul

territorio.

I soggetti sperimentatori individuano e rendono pubblici i casi

in cui il rilascio delle autorizzazioni è sostituito da una mera

comunicazione dell'interessato.

Strumenti utili se…..

Il successo di queste iniziative dipende

dalla capacità di disegnare un

progetto di marketing territoriale

credibile e condiviso, in grado di

aggregare consenso a scale diverse, a

partire da quella metropolitana: solo in

questo modo, le iniziative possono

trovare sostegno nei complessi

processi decisionali che vedono

coinvolti diversi livelli e diverse

competenze di governo territoriale.

• Bonifiche: ingenti investimenti. Occasione per lo

sviluppo di nuove tecnologie e per la

valorizzazione delle competenze scientifiche

presenti nell’area. L’investimento deve dar frutti

non solo in termini di “restituzione” delle aree a

nuovi usi, ma anche in termini di maturazione e

valorizzazione di nuove competenze

• Greening: processo in atto. Quale relazione con

le risorse e le competenze presenti?

Rischio: Bonifica e greening come

processi esogeni, poco in grado di

favorire l’integrazione di competenze

e risorse alla scala metropolitana.

«Riconquista urbana»• Integrazione polo portuale-industriale e

dinamiche urbane-metropolitane. Qualità

delle funzioni; sostenere processi

metropolitani; R&S, servizi qualificati

• VEGA-Via Torino; ruolo chiave dell’area

per VCM (San Giuliano, Forte Marghera)

• Quadro territoriale coerente – rischio:

sommatoria di interventi poco integrati

funzionalmente e dal punto di vista dei

trasporti

• Identificare nuovi progetti di sviluppo,

PPPs (bilanciamento sociale)

Agenda metropolitana - avviare iniziative

concrete, monitorare i risultati, valutare

periodicamente le politiche

• Integrazione servizi trasporto (tariffazione)

• Semplificazione procedure cittadini, city-users,

imprese

• Disegnare, con le imprese e gli attori istituzionali,

un progetto per la zona franca

• Agenzia metropolitana (supporto alla pianificazione

strategica; marketing territoriale; fund raising) a

supporto di VCM e delle sue risorse

• Progetto di recreation metropolitana

• Tavoli per l’integrazione AM centro-veneta su temi

chiave (R&S, formazione, trasporti)

• «metropolizzazione» dei servizi socio-sanitari e

culturali

Progetto metropolitano• Processo aperto: scale geografiche diverse; si

deve avvalere di strumenti diversi

• Processo partecipato e multidimensionale

• Complesso e non scontato: coordinamento e

cooperazione

• Occasione per pensare alla «visione di

sviluppo»

«Non c’è vento a favore per chi

non conosce il porto»

Seneca