LA FORMAZIONE PER I RESPONSABILI DELLE LEGHE Presentazione dei risultati delle attività svolte a...

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LA FORMAZIONE PER I RESPONSABILI DELLE LEGHE

Presentazione dei risultati delle attività svoltea cura di Gerardo Di Paola

Torino 6 dicembre 2007

GLI AMBITI DI ATTIVITÀ INDIVIDUATI DALLA RICERCA

Gestione organizzativa della Lega Informazione/Comunicazione Proselitismo/tesseramento Tutela individuale Analisi e conoscenza del territorio Rapporto con il sistema dei servizi Rapporti con la Cgil Negoziazione Promozione attività ricreative Formazione

LE ATTIVITÀ SVOLTEPrimo modulo

Socializzazione Foto di gruppo 1° Lavoro di gruppo:

I PROCESSI DECISIONALIIl caso Morris Printing

- Primi elementi di analisi organizzativa- L’organizzazione come sistema cooperativo- Le funzioni del dirigente

I PROCESSI DECISIONALI

Eventuali analogie del caso con la gestione media di una Lega

Capacità di decentrare competenze e responsabilità

Valutare le potenzialità del gruppo intervenendo con:

formazione nuovi inserimenti

ANALISI DEL TERRITORIO: LE VARIABILI IN CAMPO

2° Lavoro di gruppo: “Le implicazioni dei cambiamenti socio-demografici sulla rappresentanza sindacale”

Tendenza all’invecchiamento Riduzione delle nascite Aumento dell’immigrazione

TENDENZA ALL’INVECCHIAMENTO

AUTOSUFFICIENTI: Incrementare la cultura della prevenzione Organizzare il tempo libero

NON AUTOSUFFICIENTI: Servizi di ausilio alle famiglie Sostegno economico Servizi domiciliari Continuità assistenziale per il dopo

ospedale

RIDUZIONE DELLE NASCITE

Contraddizione tra il dato oggettivo e il desiderio (1,3 contro 2,1)

Clima sfavorevole alla maternità da contrastare mediante:

Ridefinizione della spesa sociale per le famiglie

Contrattazione dei servizi per l’infanzia Interventi sulla gestione del mercato del

lavoro (precarietà e orari) Conoscenza delle opportunità già previste

(legge 53 sui congedi parentali)

AUMENTO DELL’IMMIGRAZIONE

Tassi di ingresso più bassi rispetto agli altri paesi europei

Opportunità per la società come fattore positivo di riequilibrio tra:

attivi e pensionati bassa natalità e anzianità

Distinzione tra diversità e criminalità Inserimento Integrazione

IMPLICAZIONI SULLA RAPPRESENTANZA

Crescita degli iscritti allo Spi Conseguente aumento del suo peso politico

all’interno della Cgil Struttura territoriale capillare e diffusa che

consente una più rapida individuazione dei bisogni

Soggetto contrattuale riconosciuto e legittimato Ruolo importante nella contrattazione territoriale

e nei servizi Alcuni ritardi della confederazione nel

riconoscere la centralità del territorio come luogo su cui “spalmare” la propria iniziativa

ANALISI DEL TERRITORIO: GLI INTERLOCUTORI INTERNI ED ESTERNI

3° Lavoro di gruppo:

a) Individuazione dei soggetti –interni ed estrerni- con i quali la Lega interagisce

b) Descrizione delle modalità con cui si sviluppano

le arie relazioni

INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI INTERNI CON I QUALI LA LEGA INTERAGISCE

ISCRITTI DIRETTIVO SEGRETERIA SEGRETARIO

GENERALE VOLONTARI COLLABORATORI

DIRETTIVO REGIONALE DIRETTIVO PROVINCIALE

SEGRETERIA PROVINCIALE

ESECUTIVO PROVINCIALE

DIRETTIVO PROVINCIALE CGIL

CAMERE DEL LAVORO

CATEGORIE CGILSERVIZI INCA CAAF SUNIA UFFICIO LEGALEFEDERCONSUMATORI

ALTRE LEGHE STESSO TERRITORIO

LEGHE ALTRI TERRITORI

AUSER ETLI

COORDINAMENTO DONNE

INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI ESTERNI CON I QUALI LA LEGA INTERAGISCE

ALTRI SINDACATI PARTITI POLITICI (POCHI) ISTITUZIONI (FUNZIONARI) ENTI LOCALI COMUNITA’ MONTANE CONSORZI ASSISTENZIALI ASL MEDICI DI FAMIGLIA EX MUNICIPALIZZATE AZIENDE LOCALI ESERCIZI COMMERCIALI

(COOP) AGENZIE TURISTICHE UNIPOL ENTI PREVIDENZIALI

CENTRO PER L’IMPIEGO POSTE CASE DI RIPOSO CENTRI ANZIANI ASSOCIAZIONI DI

VOLONTARIATO ANPI BANCO ALIMENTARE SCUOLE BIBLIOTECHE UNITRE STAMPA LOCALE (GIORNALI

RADIO TV) FORZE DELL’ORDINE UFFICI GIUDIZIARI UFFICI FISCALI

DESCRIZIONE DELLE MODALITÀ CON CUI SI SVILUPPANO LE VARIE RELAZIONI

CATEGORIE: poca collaborazione con lo Spi e difficoltà per la

continuità dell’iscrizione, nonostante gli accordi che si attivano

poco interesse verso il decentramento con conseguente difficoltà nel rapporto con l’utenza

In qualche caso si verificano anche “conflitti di interessi” che la confederazione non riesce a mediare

Nella diffusione dei risultati degli accordi spesso la RSU rappresenta l’anello mancante

DESCRIZIONE DELLE MODALITÀ CON CUI SI SVILUPPANO LE VARIE RELAZIONI

CAAF: In alcuni casi sembra che agiscano solo

seguendo una logica di tipo economica Problemi organizzativi per la presenza in

Lega Formazione personale precario Password catasto In qualche caso la presenza Spi è vissuta

come un peso

DESCRIZIONE DELLE MODALITÀ CON CUI SI SVILUPPANO LE VARIE RELAZIONI

INCA: Poco decentramento Poca integrazione ai fini del proselitismo

LE ATTIVITÀ SVOLTE

SECONDO MODULO

Nuovi strumenti a sostegno dell’azione dello Spi:

La comunicazione La rete Il Sito

LE VIE DELLA RAPPRESENTANZA SINDACALE: LE NUOVE SFIDE

1° Lavoro di gruppo:

La complessità dell’azione sindacale in rapporto all’evoluzione della rappresentanza

Individuazione degli aspetti positivi e le criticità con cui ci si deve confrontare nell’esperienza concreta

LA COMPLESSITÀ DELL’AZIONE SINDACALE IN RAPPORTO ALL’EVOLUZIONE DELLA RAPPRESENTANZA

RAPPRESENTANZA: Numero degli iscritti Presenza strutture nel territorio

FATTORI DI TRASFORMAZIONE DELLA RAPPRESENTANZA SINDACALE/POLITICA:

Economici Politici ideologici Culturali Socio demografici

LA COMPLESSITÀ DELL’AZIONE SINDACALE IN RAPPORTO ALL’EVOLUZIONE DELLA RAPPRESENTANZA

PROBLEMI / OPPORTUNITÀ Cambiamento della tipologia degli iscritti e

nuova articolazione di: Richieste Bisogni Aspettative

INDIVIDUAZIONE DELLE CRITICITÀ CON CUI CI SI DEVE CONFRONTARE NELL’ESPERIENZA CONCRETA

L’attuale modello organizzativo del sindacato confederale è ancora centrato sui soggetti inseriti nel mondo della produzione

Le difficoltà derivanti da questo approccio si riversano sul territorio e quindi sull’unico soggetto che a quel livello è maggiormente presente

LABORATORIO LA COSTRUZIONE DELLA PIATTAFORMA E LE

FASI DEL PROCESSO NEGOZIALE:

Individuazione del percorso ideale per realizzare un processo negoziale

INDIVIDUAZIONE DEL PERCORSO IDEALE PER REALIZZARE UN PROCESSO NEGOZIALE

1. Conoscenza del contesto territoriale Principali caratteristiche della popolazione Tessuto socio-economico La tipologia dei servizi esistenti Gli orientamenti dell’Amministrazione locale La presenza sindacale

2. Conoscenza della normativa di riferimento Principali caratteristiche del bilancio La reale disponibilità economica degli Enti

3. Analisi dei bisogni Attivare tutte le possibilità di “ascolto” della popolazione di

riferimento Già in questa fase è necessario coinvolgere gli altri sindacati

per una prima indicazione sulle priorità

INDIVIDUAZIONE DEL PERCORSO IDEALE PER REALIZZARE UN PROCESSO NEGOZIALE

4. Costruzione della piattaforma5. Pubblicizzazione e validazione della stessa6. Richiesta di incontro e apertura del confronto7. Svolgimento della trattativa8. Accordo

1. In caso di mancato accordo individuazione di tutte le iniziative a sostegno

9. Verifica e pubblicizzazione dei risultati raggiunti

ALCUNE PECULIARITÀ

COMUNI MEDIO / PICCOLI: La Lega è attore negoziale riconosciuto:

Dalle controparti Dagli altri livelli dell’organizzazione

ALCUNE PECULIARITÀ COMUNI GRANDI:

Le Leghe hanno come primo interlocutore le Circoscrizioni

Che dispongono solo di competenze residuali

Il Comune è il soggetto che detiene l’autorità sul bilancio

La Cisl e la Uil hanno una diversa strutturazione Si potrebbe pensare ad un coordinamento delle

Leghe cittadine