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LA QUESTIONE della SALUTE e del TABAGISMO
LA QUESTIONE della SALUTE
Il concetto di salute
Definizione OMS
Ratificato con D.Lgs. 4 marzo 1947 n. 1068
La definizione di salute dell’OMS come “uno
stato di completo benessere fisico,
mentale e sociale e non solo assenza
di malattia”
Il tema della promozione della salute
Conferenza Internazionale sull’assistenza sanitaria
primaria
Alma Ata 6-12 settembre 1978
… La promozione e la tutela della salute delle persone
è indispensabile per un intenso sviluppo economico e
sociale e contribuisce a una migliore qualità della vita e
alla pace mondiale. …
I. La Conferenza ribadisce con forza che la salute, stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente assenza di malattia o infermità, è un diritto umano fondamentale e riafferma che il raggiungimento del maggior livello di salute possibile è un risultato sociale estremamente importante in tutto il mondo, la cui realizzazione richiede il contributo di molti altri settori economici e sociali in aggiunta a quello sanitario
II. L'enorme disparità esistente nello stato di salute delle persone, in modo particolare tra i paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo ma anche all'interno delle nazioni, è inaccettabile dal punto di vista politico, economico, sociale e rappresenta una preoccupazione comune a tutti i paesi.
I dieci punti della dichiarazione
III Lo sviluppo economico e sociale, basato su un Nuovo Ordine Economico Internazionale, è di importanza fondamentale per raggiungere appieno la salute per tutti e per ridurre il divario tra lo stato di salute dei paesi in via di sviluppo e quello dei paesi sviluppati. La promozione e la tutela della salute delle persone è indispensabile per un intenso sviluppo economico e sociale e contribuisce a una miglior qualità della vita e alla pace mondiale.
IV Le persone hanno il diritto e il dovere di partecipare individualmente e collettivamente alla progettazione e alla realizzazione dell'assistenza sanitaria di cui hanno bisogno.
V I Governi sono responsabili della salute dei propri cittadini: essa può essere raggiunta solo mettendo a disposizione adeguate misure sanitarie e sociali. Nei prossimi decenni un obiettivo sociale essenziale dei governi, delle organizzazioni internazionali e dell'intera comunità mondiale dovrebbe essere il raggiungimento, entro l'anno 2000, di un livello di salute che permetta a tutti i popoli del mondo di condurre una vita socialmente ed economicamente produttiva. L'assistenza sanitaria primaria è la chiave per conseguire questo risultato dentro la cornice dello sviluppo in uno spirito di giustizia sociale.
VI L'assistenza sanitaria primaria è costituita da quelle forme essenziali di assistenza sanitaria che sono basate su tecnologie e metodi pratici, scientificamente validi e socialmente accettabili, che sono rese accessibili a tutti gli individui e alle famiglie nella comunità grazie alla loro piena partecipazione, che sono realizzate a un costo che la comunità e la nazione possono sostenere in ogni fase del proprio sviluppo in uno spirito di autonomia e di autodeterminazione. L'assistenza sanitaria primaria è una parte integrante sia del sistema sanitario di un paese, del quale rappresenta la funzione centrale e il punto principale, sia del completo sviluppo sociale ed economico della comunità. Essa rappresenta la prima occasione di contatto degli individui, della famiglia e della comunità con il sistema sanitario nazionale, portando l'assistenza sanitaria il più vicino possibile ai luoghi di vita e di lavoro, e costituisce il primo elemento di un processo continuo di assistenza sanitaria.
Prima Conferenza Internazionale sulla promozione della
salute. Carta di Ottawa per la promozione della salute
21 novembre 1986.
… Promozione della salute
per promozione della salute si intende il processo che
consente alla gente di esercitare un maggiore controllo
sulla propria salute e di migliorarla. Per conseguire uno
stato di completo benessere fisico, mentale e sociale,
l’individuo o il gruppo devono essere in grado di
identificare e realizzare le proprie aspirazioni, di
soddisfare i propri bisogni, di modificare l’ambiente o di
adattrvisi.
… La promozione salute vista dunque come RISORSA DI
VITA QUOTIDIANA, non come OBIETTIVO DI VITA: Un
CONCETTO POSITIVO, che insiste sulle risorse sociali e
personali , oltre che sulle capacità fisiche ….
… Di conseguenza, la promozione della salute non è
una responsabilità esclusiva del settore sanitario, ma
supera anche la mera proposta di modelli di vita più
sani per ASPIRARE AL BENESSERE ….
Orientamenti bioetici per l’equità nella salute CNB 25 maggio 2001
Negazione di malattia
Prevenzione di malattia
Promozione di benessere
SALUTE COME:
Dichiarazione universale dei Diritti Umani 10 dicembre 1948
Convenzione sui diritti del fanciullo New York 20 novembre 1989
Convenzione di Oviedo4 Aprile 1997LEGGE 28 marzo 2001, n.145 - Ratifica della Convenzione di Oviedo
Dichiarazione universale dei Diritti Umani
10 dicembre 1948
Art. 25 ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita
sufficiente a garantire la salute e il benessere
proprio e della sua famiglia
L’articolo 25 inquadra la salute in un contesto di altri
diritti, che sono al tempo stesso fattori primari del suo
miglioramento.
Influire su questi significa introdurre misure di
prevenzione le quali, unitamente a provvedimenti
specifici rivolti a singole malattie (per es. vaccinazioni) e
all’assistenza terapeutica, possono agire in modo tale da
mantenere, promuovere o migliorare lo stato di "salute
possibile" della persona, che ovviamente sarà diversa da
soggetto a soggetto.
Questa prospettiva è implicita del resto nel citato
Preambolo dell'atto costitutivo dell'OMS, secondo il
quale "il possesso del migliore stato di salute che è
capace di raggiungere costituisce uno dei diritti
fondamentali di ogni essere umano, quali che siano la
sua razza, la sua religione, le sue opinioni politiche, la
sua condizione economica o sociale".
lo stato di "salute possibile" della persona
Cosa viene considerato nel concetto di salute?:
Fonte: World Health Organization
la casa - esiste una chiara evidenza che mostra
un’associazione fra l’abitazione e la salute. Una buona
qualità dell’abitazione porta al miglioramento delle
condizioni fisiche e mentali. Un’abitazione scadente,
soprattutto se caratterizzata da freddo e umidità, porta
a problemi respiratori e a dolori di vario genere, mentre
l’eccessivo affollamento dell’abitazione genera
problemi di ansia e depressione
la pace - la presenza di una situazione di conflitto
armato ha delle pesanti conseguenze nei confronti
della salute in termini di aumento della mortalità, di
lesioni che portano a disabilità croniche, di problemi
mentali, di malattie sessuali, di malattie trasmissibili,
di crimini e violenze sessuali.
La guerra incide in modo sostanziale sulla salute anche
attraverso lo sfollamento della popolazione che
disgrega le reti sociali nonché attraverso la distruzione
dei servizi sociali e sanitari
l’istruzione - i livelli di istruzione producono
significativi gradienti di rischio per la salute. I livelli di
istruzione sono strettamente correlati a livelli di
deprivazione causati dalle barriere economiche,
culturali e sociali che impediscono un accesso equo
all'istruzione. Ciò è più evidente, in particolare, per le
donne e per altri gruppi che si trovano in posizioni di
svantaggio
il cibo - la disponibilità di adeguate quantità di cibo di
buona qualità costituisce un elemento centrale per
promuovere la salute e il benessere. La scarsità di
cibo e la mancanza di varietà causa la malnutrizione
e malattie da deficienza, mentre l’eccesso di cibo
contribuisce allo sviluppo di malattie cardiovascolari e
metaboliche, di tumori, di obesità e di carie dentale.
il reddito e la continuità delle risorse - la
disoccupazione pone dei rischi significativi alla salute; è
dimostrato che le persone disoccupate e le loro famiglie
hanno maggiori probabilità di morte prematura.
L’insicurezza del lavoro provoca un aumento
dell’ansia, della depressione e di problemi
cardiovascolari
la stabilità dell’ecosistema - un ecosistema è una
unità ecologica fondamentale formata da una comunità
di organismi viventi in una determinata area e dal suo
specifico ambiente fisico, con il quale gli organismi
sono legati da complesse interazioni e scambi di
energia e di materia. È fondamentale che gli ecosistemi
tendano alla stabilità cioè alla condizione in cui
l’ecosistema è in grado di assorbire nel tempo le
perturbazioni esterne (naturali o indotte dall'uomo)
mantenendo integra la propria struttura. Un ecosistema
alterato può ritornare alle condizioni precedenti con
molta lentezza e in modo graduale.
la giustizia e l’equità sociale - equità vuol dire
giustizia. Equità nella salute significa che i bisogni
della gente devono guidare la distribuzione delle
opportunità per conseguire il benessere; ciò implica
che ciascuno dovrebbe avere le stesse opportunità di
raggiungere il medesimo potenziale di salute. Significa
anche poter aver accesso a servizi sanitari di
qualità in termini di uguale accesso ed utilizzo di
essi a fronte di bisogni uguali.
Il concetto di salute
Salute: stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia (definizione OMS)
Definizione utopistica:
● impossibile “salute per tutti”
● troppi determinanti, non controllabili con il solo SSN
La salute in diversi contesti
La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non soltanto assenza di malattia o infermità
Importante comprensione globale di salute
Non è quasi mai possibile promuovere una salute così assoluta
è necessario ripensare il concetto di promozione della salute
Nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo si era già
riconosciuta la necessità di concedere una protezione speciale al
bambino, infatti si statuiva che: "il fanciullo, a causa della sua
mancanza di maturità fisica e intellettuale, necessita di una
protezione e di cure particolare, ivi compresa una protezione legale
appropriata, sia prima che dopo la nascita." Altre Convenzioni su
specifici diritti e libertà del bambino sono state approvate in seguito
dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ma è solo con la
Convenzione del 1989 che si ottiene una protezione piena e
completa dell'infanzia. La Convenzione del 1989, infatti, non si
limita ad una dichiarazione di principi generali, ma, se ratificata,
rappresenta un vero e proprio vincolo giuridico per gli Stati
contraenti, che dovranno uniformare le norme di diritto interno a
quelle della Convenzione per far sì che i diritti e le libertà in essa
proclamati siano resi effettivi.
La Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia è stata
approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20
novembre del 1989 a New York; la data coincide con un duplice
anniversario: la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo
(1789 ) e la Dichiarazione dei Diritti del Bambino (1959).
La Convenzione è certamente il più importante tra gli strumenti per
la tutela dei diritti dei bambini, anche se non il
primo. Precedentemente al 1989 la comunità internazionale si era
occupata del problema già due volte. Nel 1924 la Quinta Assemblea
Generale della Lega delle Nazioni approvò la Dichiarazione dei Diritti
del Bambino (anche nota come Dichiarazione di Ginevra ), che
consisteva di cinque principi: il bambino ha diritto ad uno sviluppo
fisico e mentale, ad essere nutrito, curato (in particolare in caso di
disastro ha il diritto ai primi soccorsi), riportato ad una vita normale
se demoralizzato, accudito ed aiutato se orfano.
Convenzione sui diritti del fanciullo New York 20 novembre 1989
Art.3
Gli Stati parti si impegnano ad assicurare al fanciullo la
protezione e le cure necessarie al suo benessere…
Art. 27
Gli stati parti riconoscono il diritto di ogni fanciullo a un
livello di vita sufficiente per consentire il suo sviluppo
fisico, mentale, spirituale, morale e sociale.….
Convenzione di Oviedo4 Aprile 1997LEGGE 28 marzo 2001, n.145 - Ratifica della Convenzione di Oviedo
Il Consiglio d’Europa ha approvato la
Convenzione per la protezione dei diritti
dell’uomo e la dignità dell’essere umano riguardo
le applicazioni della biologia e della medicina -
Convenzione su i diritti dell’uomo e la
biomedicina il 4 aprile 1997 ad Oviedo.
LA QUESTIONE del TABAGISMO
Il tabagismo, una «sindrome tossica conseguente
all’uso eccessivo e protratto di tabacco», va considerata
una tossicofilia, contraddistinta da un elevato grado di
dipendenza.
Per la sua estensione, per la gravità e per il costo sociale
dei danni sanitari che ne derivano, oltre che per la forza
degli interessi in gioco, questo fenomeno costituisce uno
dei grandi problemi della società moderna; esso solleva,
inoltre, una serie di delicati interrogativi etici:
-il confronto tra diritto individuale e diritto collettivo,
-le responsabilità primarie delle istituzioni pubbliche verso
i cittadini.
ABUSO e DIPENDENZA
La diffusione del fumo potrebbe essere spiegata con
la capacità di soddisfare numerosi bisogni. Sembra
più avvicinarsi alle bevande alcoliche ed ai
cannabinoidi.
L’uso del tabacco non è abitualmente associato a
fenomeni di abuso, intesi nel senso di perdita del
controllo delle proprie azioni, che
contraddistinguono altre droghe, incluso l’alcol,
contribuendo a determinarne la pericolosità sociale.
All’inizio il fumo è il risultato di una scelta
generalmente libera e volontaria. In seguito tende
invece a trasformarsi in bisogno compulsivo, al fine
non tanto di riprodurne gli effetti iniziali, quanto
piuttosto di evitare i disturbi causati dalla sua
mancanza.
La tossicodipendenza comporta l’incapacità di
mantenere uno stato di benessere fisico e
mentale senza l’assunzione di una droga.
Ne deriva, se si accetta che il benessere fisico e
mentale corrisponde alla salute e la sua mancanza alla
malattia, che la tossicodipendenza è una malattia che,
in maniera paradossale è alleviata dallo stesso agente
che ne costituisce la causa.
Ne conseguono quindi 3 concetti di natura
etica:
-la cosiddetta medicalizzazione della droga,
corrispondente nel caso del tabagismo alla
somministrazione di nicotina;
-il carattere medico, in senso più generale, di tutte le
tossicodipendenze, inclusa quella da tabacco;
- la responsabilità del Sistema Sanitario Pubblico nel
loro trattamento.
La dipendenza è dimostrata dal fatto che con il
progredire della tossicodipendenza aumentano le
quantità di droga
necessarie per riprodurne gli effetti iniziali.
DANNI alla SALUTE
La imponente e sostanzialmente univoca letteratura
dimostra che il tabagismo è all’origine di un
numero di decessi e malattie superiore a quello
che può essere addebitato all’insieme di tutti gli
altri fattori ambientali, comprendendovi alcol e altre
droghe, omicidi, suicidi, incidenti automobilistici e
lavorativi, incendi ed AIDS.
La principale causa di morte è rappresentata dalle
malattie cardio-circolatorie, dai tumori a carico di diversi
organi ed apparati e dalle affezioni respiratorie croniche,
a cui si aggiungano le invalidità ricorrenti e croniche, con
i relativi costi in termini di spesa sanitaria.
I decessi annui attribuibili al fumo sono 3.5 milioni nel
mondo.
Inoltre, potenziali danni a carico della riproduzione, che
coinvolgono i gameti maschili e femminili, la fertilità e lo
sviluppo embrio-fetale.
I danni organici del tabacco sono imputabili sia alla
nicotina, sia ad altre sostanze, genotossiche e
cancerogene, presenti nel fumo come prodotti di
combustione…
Un problema sottovalutato…
La diffusione del tabagismo appare legata a quattro
elementi:
-le peculiari proprietà psicotrope della nicotina;
-la disponibilità del tabacco che, pur con le recenti
restrizioni, tendenti principalmente a ridurre i danni del
fumo passivo, è sostanzialmente libera;
-la dipendenza molto elevata;
- la sottovalutazione del problema, dovuta al fatto che i
danni organici prodotti dal tabagismo sono ritardati e
hanno un andamento cronico.
Pertanto se la dipendenza consiste in una «incapacità di
mantenere uno stato accettabile di benessere fisico e
mentale senza il sostegno della droga» è implicito in
questa definizione, comunemente accettata, il concetto
di fenomeno morboso.
la dipendenza va considerata nell’ambito della
dannosità complessiva della droga…
Ne deriva l’indicazione ad includerne il trattamento tra i
servizi del Sistema Sanitario Pubblico con alta priorità.
QUESTIONI ETICHE
IL FUMATORE
Danni per la salute per chi fuma e chi è esposto
passivamente al fumo
BENE DELLA SALUTE
DIRITTO ALLA SALUTE
QUESTIONI ETICHE
IL NON FUMATORE
la collettività dei non fumatori va difesa dai pericoli alla
salute derivanti dall’esposizione passiva al fumo.
E’ fondamentale non essere automaticamente costretti a subire i danni sociali del tabagismo, che attualmente gravano, in maniera considerevole, sull’intera collettività. I decessi e le malattie causati da questo fenomeno comportano un pesante costo in termini di risorse umane ed economiche, che sono sottratte al soddisfacimento di altri bisogni, impellenti e legittimi. Questo costo è coperto solo in minima parte dalle entrate tributarie legate alla produzione e alla vendita del tabacco: pur senza sottrarsi alla solidarietà dovuta al malato,la collettività può giustamente sollecitare soluzioni che tengano conto dell’interesse non solo dei fumatori, ma di tutti.
LO STATO
Allo Stato compete la responsabilità di tutelare insieme
i singoli e la collettività, nel rispetto dei diritti
fondamentali della persona umana. Sulla necessità di
un impegno pubblico nella lotta al tabagismo non
possono sussistere dubbi.
Il fatturato delle multinazionali che producono sigarette
è circa 60 volte superiore al bilancio dell’OMS.
Le tasse sul tabacco rappresentano una parte rilevante
delle entrate statali. Gli addetti al settore sono stimati,
nella sola
Europa, in circa 1.500.000. Il tabacco è, inoltre, una
delle più importanti coltivazioni dei Paesi in via di
sviluppo e costituisce per alcuni di essi la principale
fonte di reddito. È facile quindi immaginare le
ripercussioni di una politica sociale ostile alla
produzione e all’uso del tabacco..
Vi ricordo che…
LO STATO
È, quindi, eticamente riprovevole che lo
Stato tragga profitto dalla commercializzazione
del tabacco e che l’UE e le altre organizzazioni
internazionali non agiscano efficacemente per
la riconversione della coltivazione del tabacco
in altre colture.
LO STATO
Occorre che i singoli Stati agiscano di concerto,
attraverso azioni e strategie comuni, concordate a
livello internazionale. Il loro intervento dovrebbe
seguire le seguenti direttive:
1.promuovere un’informazione corretta sui
pericoli del tabagismo.
necessità di coinvolgere in questa campagna sia i
fumatori sia i non fumatori. Facendo perno sulla scuola
i bambini, e più in generale i giovani, vanno
trasformati da vittime in protagonisti di una battaglia
civile, da condurre in nome della loro crescita, della
solidarietà e della vita.
È indispensabile, inoltre, contare sul pieno e convinto
appoggio degli ordini professionali di tutti gli operatori
sanitari, a cominciare dai medici;
2.Limitare i danni ricorrendo a mirate
strategie di comunicazione dissuasiva
rendendo ancora più incisive le misure volte a ridurre
l’estensione del fenomeno e a proteggere dal fumo
passivo. Si raccomanda, inoltre, di valutare
attentamente il significato della dipendenza e di
trattarla come una vera e propria malattia, bisognosa
di cure.
3. Approfondire gli studi scientifici sul
tabagismo
Ad esempio conoscere meglio i fenomeni che inducono la
dipendenza….
La ricerca scientifica deve essere libera, trasparente,
accessibile e svincolata da condizionamenti esterni.
Si auspica che per le ricerche connesse al tabagismo
valgano le medesime regole etiche che valgono per la
ricerca biomedica in generale.
4. favorire la conversione del settore,
fornendo mezzi ed assistenza ai
produttori e alle aziende.
I paesi ad alto tenore di vita, che pagano al tabagismo il
prezzo più elevato in termini di malattie e decessi,
devono farsi carico di questo problema, lo stesso che
si pone anche per altre droghe. Lo impongono
considerazioni d’ordine etico e pratico insieme.
5. vietare, contrastando efficacemente sul piano economico eventuali trasgressioni, ogni tipo di pubblicità dei prodotti e dei marchi riferibili al fumo di tabacco.
QUALI CONCLUSIONI
Il tabagismo, così come le altre tossicofilie, si combatte
innanzi tutto con la prevenzione e, dove essa non
basta, con misure volte a contenerne le dimensioni e a
limitarne i danni.
Questa complessa operazione coinvolge tutta la società
civile, con particolare riguardo, per i suoi risvolti
sanitari, ai medici, ai farmacisti e al personale sanitario
in genere.
La prevenzione consiste innanzi tutto nell’informazione a tutti i livelli, compresi quelli che riguardano l’infanzia.
INFORMAZIONE intesa come EDUCAZIONE