La storia della casina

Post on 01-Dec-2014

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Il progetto "Casina Lab" di "Una Casina per il terremoto" visto con gli occhi delle maestre e i bambini della scuola dell'infanzia di Rovereto sulla Secchia, paese duramente colpito dal sisma di maggio 2012 in Emilia. Il nostro sito: http://www.casinadeibimbi.org

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UNA “CASINA” NELLA NOSTRA

SEZIONE

ANTEFATTO

Siamo due insegnanti della scuola dell’infanzia di Rovereto sul Secchia, paese duramente colpito dal terremoto del maggio scorso. La nostra scuola, grazie a Dio, non ha subito danni: direi che anzi ha resistito meravigliosamente. Abbiamo quindi potuto cominciare regolarmente in settembre. Il contesto in cui siamo non è certamente facile, sia intorno alla nostra scuola, dove sono tante le case abbattute e quelle da abbattere, sia nelle famiglie dei nostri bambini: solo 5 su 22 hanno una casa agibile. Abbiamo quindi deciso di fare un progetto sulle NOSTRE CASE con i bambini, scoprendo, che per loro l’avere accanto il papà e la mamma, in qualunque luogo fossero, era la cosa più importante, ciò che gli dava la sicurezza e la serenità.

Da subito i nostri bambini hanno cominciato a giocarci liberamente. Nei primi tempi abbiamo visto che soprattutto i più grandi (la nostra è una sezione mista di 3/4 anni) giocavano al terremoto: un bambino all’esterno scuoteva la casina e quelli all’interno urlavano e scappavano fuori. La cosa più impressionante era il rumore. Era tale che, varie volte, anche io ho pensato fosse veramente il terremoto. Con il passare del tempo questo gioco è sparito e ne sono comparsi altri due: il lupo e i muratori.

IL GIOCO IN CASINA Nei primi giorni di scuola ci hanno portato, fra i tantissimi doni che ancora giungono, una bellissima casetta di cartone. Durante l’estate, infatti, i bambini di Rovereto, insieme ai volontari della “Casina dei bimbi” avevano costruito una città di cartone con la chiesa, il castello, le varie case,…. Un edificio è stato quindi regalato ad ogni sezione.

Il lupo aveva la stessa dinamica del precedente: un bambino fuori scuoteva la casa e gli altri scappavano urlando. I muratori, invece, erano coloro che tentavano di aggiustare la casa distrutta, con l’avvicendarsi di terremoti e lupi. Utilizzavano martelli, seghe, morse e tutta l’attrezzatura di plastica che trovavano in sezione. Chiaramente trovavamo ogni tanto qualche trave staccato o tegola rotta.

I bambini, invece, erano molto tenaci: chi diceva che bisognava “mettere i tubi per tenerla su” (cioè puntellarla, metterla in sicurezza); altri chiedevano se non c’erano negozi dove comprare case. Qualcuno alla mia obiezione che non avevamo soldi per comprare un’altra casa, mi ha risposto che in banca dei soldi ce ne sono e qualcun altro mi ha fatto presente che la mamma lavora e si poteva chiedere a lei. Data l’insistenza dei bimbi ho deciso di provare a cercare i volontari che l’avevano costruita.

CAPOMASTRO OPERAIO

SPECIALIZZATO

CASA INAGIBILE Una mattina, arrivando a scuola, abbiamo trovato la casa tutta piegata da un lato, sembrava veramente terremotata. Così abbiamo fatto una “riunione di sezione” per decidere cosa farne. A di la verità io ero molto scettica: mi sembrava così rotta che non pensavo ci fosse altra soluzione che buttarla via.

La disponibilità, con mia grande sorpresa e gratitudine, è stata immediata e totale. Martedì 11 dicembre alle ore 9.40, “sbarcavano” nella nostra sezione cinque soggetti, molto variegati e caratteristici, con un sacco di valige e sporte di ogni tipo. C’era un capomastro, un operaio specializzato

ARRIVANO I SOCCORSI

CAPOMASTRO

OPERAIO SPECIALIZZATO

e tre garzoni che intrattenevano i bambini con giochi e racconti.

LA RICOSTRUZIONE

SI PARTE DA QUI …

L’ESTERNO

… E L’INTERNO

AL LAVORO!!

MISSIONE COMPIUTA!

Un GRAZIE INFINITO ai volontari della Casina dei bimbi, dai bambini della scuola

dell’infanzia di Rovereto sulla Secchia. Un grazie particolare al Capomastro, che ci ha permesso di guardare con occhi rinnovati un

bambino molto speciale Barbara e Luciana