La Terra tra le mani

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ISTITUTO COMPRENSIVO LODI IScuola Secondaria di I Grado “ADA NEGRI”

PROGETTO DI ISTITUTO a.s. 2014-15

LA TERRA TRA LE MANI

LA CLASSE III F presenta …

NOSTRA MADRE TERRA

attraverso le parole del capo Seattle(lega indiana Duwamish 1854)

Un percorso di immagini, parole, riflessioni …

Il Gran Capo di Washington manda a dire che vuole comprare la nostra terra.

Egli invia anche espressioni d’amicizia e di benevolenza. Gentile da parte sua, visto che, come sappiamo, ha ben poco bisogno della nostra amicizia. Ma prenderemo in considerazione la vostra offerta, perché sappiamo che se non vendiamo, l’uomo bianco può venire con le armi a prenderci la nostra terra…

Come si può comperare o vendere il cielo, il calore della terra?

L’idea per noi è strana…

Se la freschezza dell’aria e il luccichio delle acque non sono in nostro possesso, come potete comprarli?

Ogni parte di questa terra è sacra per il mio popolo.

Ogni ago scintillante di pino, ogni spiaggia sabbiosa, ogni nebbia dei boschi fitti, ogni insetto è sacro alla memoria o all’esperienza del mio popolo. La linfa che scorre negli alberi conserva il ricordo del pellerossa.

L’acqua luccicante che si muove nei ruscelli e nei fiumi non è solo acqua, ma il sangue dei nostri antenati.Se vi venderemo la terra, dovete ricordarvi che è sacra e che ogni riflesso nell’acqua chiara dei laghi parla di eventi e di memorie della vita del mio popolo. Il mormorio dell’acqua è la voce del padre di mio padre.

I fiumi ci sono fratelli, essi leniscono la nostra sete, trasportano le nostre canoe …

… e nutrono i nostri bambini.

Il pellerossa si è sempre ritirato davanti all’avanzare del bianco, come la nebbia della montagna fugge davanti al sole del mattino.

Sappiamo che l’uomo bianco non comprende i nostri princìpi. Per lui una terra vale l’altra, perché è come lo straniero che viene di notte e prende dalla terra quello che gli serve.La terra non è sua madre, ma suo nemico e, dopo averla conquistata, egli l’abbandona …

La sua avidità divorerà la terra, lasciandosi dietro soltanto un deserto.

Io non capisco. Noi viviamo in modi diversi. La vista delle vostre città ferisce gli occhi del pellerossa.Ma forse è perché il pellerossa è un selvaggio e non capisce.Non esiste un luogo tranquillo nelle città dell’uomo bianco. Un luogo in cui ascoltare il mormorio delle foglie a primavera, o il fruscio delle ali degli insetti.Solo il rumore che è insulto per le orecchie.

Gli indiani preferiscono il suono dolce del vento che danza sulla superficie di uno stagno e l’odore stesso del vento lavato dalla pioggia o profumato di pino.L’aria è preziosa per il pellerossa, perché tutte le cose respirano, l’animale, l’albero, l’uomo hanno lo stesso respiro.

Ma se vi vendiamo la nostra terra, dovete ricordarvi che l’aria è preziosa per noi, che l’aria è il respiro di ogni essere vivente. Il vento che ha dato ai nostri padri il primo respiro, ne ha accolto anche l’ultimo.

Dunque prenderemo in considerazione la vostra offerta di comprare la nostra terra.

Se decideremo di accettare, pongo una condizione. L’uomo bianco deve trattare gli animali di questa terra come fratelli.

Io sono un selvaggio e non capisco altri sistemi.Ho visto migliaia di bufali…

… putrefatti nella prateria, uccisi dall’uomo bianco che sparava da un

treno in corsa.Io sono un selvaggio e non capisco

come il fumoso cavallo di ferro possa essere più importante del bufalo che noi

uccidiamo solo per sopravvivere. Che cosa è l’uomo senza gli animali? Se non ce ne fossero più gli indiani morirebbero di solitudine. Perché quanto accade agli

animali, presto accade agli uomini.

TUTTE LE COSE SONO CONNESSE.

Insegna ai tuoi figli quello che noi abbiamo insegnato ai nostri, che la terra è nostra madre.Tutto ciò che capita alla terra capita ai figli della terra. Se gli uomini sputano sulla terra, sputano su se stessi. Questo lo sappiamo, la terra non appartiene all’uomo, è l’uomo che appartiene alla terra.L’uomo non ha tessuto la ragnatela della vita: è solo un filo di essa.

Ma noi considereremo la vostra offerta di ritirarci nelle riserve che ci offrite.

Non conta molto dove passeremo il resto dei nostri giorni.

Vivremo a parte

e in pace.

Le tue parole, Grande Capo, ci hanno colpito… Le abbiamo rilette con calma, poi ciascuno di noi ti ha scritto una lettera,in cui ha raccontato che rapporto ha con la natura….

Poi ci siamo chiesti: e gli adulti del nostro popolo? Amano e rispettanola terra “nostra madre”? Le nostre riflessioni saranno accompagnate da immagini scelte o realizzate da noi.