Post on 23-Jan-2021
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L’approccio all’allenamento del atleta Paralimpico
FABRIZIO TACCHINOdell’Organico Didattico di SdS Coni Liguria
Genova, autunno/inverno 2010
1http://sds.coniliguria.it
Area disabili
Il reclutamento dell’atleta per lo sport paralimpicoL’approccio alla disabilitàScelta dello sport idoneoLa gestione dell’allenamento in funzione del modello di prestazionedi prestazioneCome analizzare e capire il modello funzionale in funzione della disabilitàDifferenze fisiologiche tra atleta normodotato e disabilePossibili performance dell’atleta disabileL’atleta disabile nella palestra di fitness , gestione dell’attività e integrazione
“chiamano disabili atleti che fanno i 50 all’ora in bici, i 100 metri in 11”, saltano in alto 2 metri, corrono la maratona da in alto 2 metri, corrono la maratona da non vedenti in 2h35’, lascio a voi valutare chi è il disabile nella vita comune”
Fabrizio Tacchino (Allenatore)
L’integrazione e l’allenamento dell’atleta disabile nello sport,nuove opportunità di lavoro e interessante impegno sociale
di Fabrizio Tacchino
Allenare un atleta disabile; la mia esperienza
Conoscevo poco dei disabili sino al 2007Il mio contatto con un atleta di alto livello è stato casuale , allenavo il fratello di Vittorio Podestà che è un ciclista e per conoscenze ci siamo “trovati”.Dopo 2’ che ci parlavo avevamo già deciso di provare a collaborarePrima sensazione “…che ci faccio, da dove inizio…”Prima sensazione “…che ci faccio, da dove inizio…”Ho seguito il mio istinto, non mi sono documentato, ma ho cercati di capireValutato la prestazione e il modello di prestazione delle gareChiesto all’atleta tante informazioniDa lì ho impostato e azzardato innovativi programmi di allenamento con la collaborazione perfetta di un atleta predisposto, intelligente , determinato agli obiettiviI successi hanno dato ragione al metodo Ora con orgoglio ho dato vita con gli atleti a una “scuola” di pensiero che è il riferimento di molti altri atleti
Dal 2006 a oggi
Nel 2006 ho iniziato ad allenare Vittorio PodestàOggi con orgoglio Oggi con orgoglio alleno 15 atleti paralimpici tra cui 4 – 5 ipotetici atleti della nazionale azzurra per Londra 2012
Allenare atleti Paralimpici èPiù motivante che con gli abiliRiscoperta dai valori dello sportdello sportPiù eticaSport in crescitaScoperta e applicazione di metodologieAmicizia sincera
Chi è l’atleta disabileFISICI/SENSORIALI MENTALI
PARALIMPIADISPECIAL GAMES
Lesioni al midollo (incidenti, malattie, interventi chirurgici)Amputazioni/Menomazioni Amputazioni/Menomazioni (incidenti, nascita)Danni visivi (non vedenti/ipovedenti)
L’attività sportiva per disabili
CONI/CIP
Comitato Italiano
Paralimpico
(CIP Liguria)
Società affiliate CIP
Federazioni
Sportive
FSN
Centri di recupero
“L’arruolamento”Conoscenza/InformazioneAttività CIPTV ParalimpiadiAtleti ParalimpiciAtleti ParalimpiciCentri di riabilitazioneCentri specializzati in protesi/carozzineScuolaFamiglia
E’ NECESSARIO TROVARLI, SEMPLICEMENTE CERCANDOLI !
Fasi pre sportiva-la fase precoce, post ospedaliera:approccio e motivazione, vantaggi e svantaggi.svantaggi.-la fase successiva (trauma stabilizzato): approccio e motivazione, vantaggi e svantaggi.
Approccio alla disabilitàBi-univocità del rapporto disabile/normodotato:
-atteggiamenti possibili rivolti verso la disabilità.-reazioni possibili suscitate involontariamente e/o
volontariamente dal disabile.volontariamente dal disabile.
Disabilità: condizione e condizionamento:
-situazioni, emozioni e possibilità nel quotidiano.
Lo sport in situazione di handicap:-i benefici della pratica sportiva.
Classificazione delle disabilità sportivesportive
nella classificazione sportiva delle disabilità si procede tramite la valutazione dei sistemi funzionalitramite parametri specificati in precedenza tramite parametri specificati in precedenza vengono classificati gli atleti in base alle capacità funzionali.vengono valutati il campo di movimento o la rispettiva efficacia e coordinazione muscolare
La classificazione viene affidata a specialisti con formazione medicaNatura e gravità della disabilità dell’atletaCapacità di svolgere compiti associati Capacità di svolgere compiti associati allo sportPrestazioni precedenti
Above the lesionsweating may be excessive (Sweat rate above level of lesion -can increase x 6)Drips off - ineffective Drips off - ineffective for heat loss
Below the lesion Basal sweat rate is unaffected by activity or ambient temperature
Basket in carrozzinavi sono 5 classi principali di disabilità che corrispondono a punteggi. Viene calcolato il totale dei punti dei cinque calcolato il totale dei punti dei cinque atleti che si affrontano sul campo di gioco. Esso non deve superare 14 punti in qualsiasi momento del gioco
Sci Nordicopossibilità per gli atleti con gradi diversi di disabilità di gareggiare tra loro. sono formate 4 categorie: sono formate 4 categorie: Posizione sedutaIn piedi Menomazioni della vista
Scelta della disciplina > classificazione di categoria
La classificazione degli atleti è piuttosto complessa Esistono dei parametri di classificazione dati dal tipo di lesioneLe lesioni spesso non sono Le lesioni spesso non sono omogenee e sono “combinate”Il passaggio tra una categoria e l’altra può significare essere vincenti o perdentiCi sono lesioni evidenti ed altre che richiedono certificazioni e una commissione certificatrice
Scelta della disciplina paralimpicaPossibilità sul territorioAspetti logisticiAutonomia del disabileAutonomia del disabileSocietà, struttureDisponibilità di mezzi per la pratica sportiva specificaNel caso di non vedenti , disponibilità di guideMotivazione e possibilità di prestazione
Organizzazione dell’allenamento Abbinamento atleta/scelta della disciplinaScelta dell’eventuale mezzo per la pratica sportiva, strumentazioni materialiLogistica per l’ottimizzazione del tempo dedicato all’allenamentoLogistica per l’ottimizzazione del tempo dedicato all’allenamentoValutazione dell’atletaAllenamento tecnico/fisico (generale – specifico)Identificazione del livello prestativo, Identificazione del modello di prestazioneProgramma gareCOMPETIZIONE > DIVERTIMENTO > RISULTATI
Fino a non molto tempo fa, una persona affetta da disabilità (fisica o mentale), era impossibilitato a svolgere attività sportive, sia amatoriali sia agonistiche.
Oggi la situazione è ribaltata.
Grazie alle nuove tecniche che ciGrazie alle nuove tecniche che ci
offre la scienza - Pistorius, il Sudafricano con una protesi ad entrambe
le gambe, che è stato sull’orlo di qualificarsi per le
Olimpiadi, ne è la più valida Testimonianza – è vera questa
inversione di tendenza.
Ciò è reso possibile grazie alla caducazione di radicati ed
insensati pregiudizi che hanno lasciato il posto al principio di
eguaglianza (art. 3 della Costituzione Italiana), che ormai prevale nelle istituzioni e si va prevale nelle istituzioni e si va affermando pian piano anche
nella nostra società in generale, in virtù del quale si evita di giudicare con un senso di
sufficienza le persone affette da disabilità rispetto a quelle
normodotate.
Praticare lo sport non è più prerogativa dei fisicamente integricom’era nei principi di Pierre De Coubertin. Oggi tutte le persone possono e devono praticare l’attività motoria e cimentarsi in varie specialità sportive, soprattutto in quelle più congeniali alle patologie da cui sono affette. Orbene, è indispensabile creare le condizioni per rendere accessibili aOrbene, è indispensabile creare le condizioni per rendere accessibili atutti le opportunità di “svago motorio”.
Lo sport per persone affette da disabilità nasce in Gran Bretagna, nell'ospedale di Stoke Mandeville (Aylesbury), vicino Londra, grazie alla lodevole opera di Sir Ludwig Guttmann, neurochirurgo, direttore di quel centro di riabilitazione motoria. Il centro fu aperto il 1 febbraio 1944, durante la seconda guerra mondiale, ed i primi paraplegici a 1944, durante la seconda guerra mondiale, ed i primi paraplegici a cimentarsi nelle varie discipline sportive furono giovani appartenenti alle forze armate britanniche, portatori di lesioni midollari per cause belliche. Ludwig mise a punto con enorme determinazione dei programmi mirati di allenamento per disabili, rendendone partecipi tutti i pazienti che affluivano nel suo centro.
Grazie allo sport, i pazienti paraplegici del Dr. Guttmann (definito da Papa Giovanni XXIII "il De Coubertin dei disabili") cominciarono a potenziare la muscolatura delle braccia e delle spalle, facendo registrare risultati per l’epoca spalle, facendo registrare risultati per l’epoca sorprendenti. Inoltre lo sport, aiutando ad acquisire equilibrio ed abilità motorie nell'uso della sedia a rotelle, consentiva a questi soggetti paraplegici di servirsi con efficacia di tale mezzo di locomozione nella normale vita quotidiana. L'iniziativa del Dr. Guttmann aprì una nuova strategia d’intervento, destinata ad avere in seguito ripercussioni positive che per certi versi cambiarono la storia.
Il 28 luglio 1948, infatti, si tennero i primi Giochi di Stoke Mandeville per atleti disabili, cui parteciparono sportivi con handicap, ex membri delle Forze Armate britanniche. Da lì a poco sarebbe stato un britanniche. Da lì a poco sarebbe stato un succedersi di manifestazioni sportive a loro dedicate. In occasione delle Olimpiadi di Roma ’60 si eressero le basi per disputare in futuro dei Giochi Olimpici per portatori di handicap, paralleli ai Giochi per normodotati.
Nel ’64 a Tokyo nascevano ufficialmente le ParaOlimpiadi. Attualmente gli sportivi con handicap praticano le seguenti discipline: automobilismo, atletica leggera, badminton, bocce, bowling, calcio, canoa, ciclismo, curling, ginnastica, equitazione, goalball, judo, lotta, nuoto, pallacanestro, pallanuoto, pallavolo, pattinaggio, pesca sportiva, scherma, sci alpino, sci
Nascita delle Paralimpiadi
pallanuoto, pallavolo, pattinaggio, pesca sportiva, scherma, sci alpino, sci nautico, slittino, sollevamento pesi, tennis da tavolo, tiro a segno, tiro con l'arco, vela.
L’evento paralimpicoLa parola “Paralimpico” deriva dal prefisso greco “para” (che significa “parallelo”) e il termine “Olimpico” (le Paralimpiadi come parallelo alle Olimpiadi). “Paralimpici” è stato il termine ufficiale per i Giochi dal 1988. La crescita del movimento paralimpico è ben esemplificata dai numeri: più di 4000 atleti provenienti da 123 nazioni ai giochi dai numeri: più di 4000 atleti provenienti da 123 nazioni ai giochi Paralimpici di Sydney 2000. A Stoke Mandelville (UK) il Dott. Guttmann introdusse lo sport come forma di ricreazione e come aiuto per la riabilitazione. Il suo lavoro portò ad un’accresciuta predominanza dello sport per i pazienti con lesioni spinali nel corso dei Primi Giochi Internazionali in Stoke Mandelville in 1952. Le prime Paralimpiadi invernali si tennero a Örnsköldsvik in Svezia 1976, con competizioni di sci alpino e nordico per amputati e non vedenti e con una dimostrazione di Slittino. Nel 1998 i giochi di Nagano furono i primi a tenersi al di fuori dell’Europa, dimostrando un aumento dell’interesse dei media nei confronti delle Paralimpiadi.
NASCITA DEL MOVIMENTO
ROMA 1960: PRIME PARALIMPIADI
SVEZIA 1976: PRIME PARALIMPIADI
LE PARALIMPIADI INVERNALI
AUSTRIA 1948: PRIMA GARA DI
MONOSCI
SVEZIA 1976: PRIME PARALIMPIADI
INVERNALI
1989 COMITATO PARALIMPICO
INTERNAZIONALE
1999 SEDE E STAFF PERMANENTE A
BONN
ANNI ’70 PRIME GARE
MULTIDISCIPLINARI
FRANCIA 1974: PRIMI CAMPIONATI
DEL MONDO
FRANCIA 1992: DIMOSTRAZIONI DI
ATLETI CON DIS. INTELLETTIVE
Numero di partecipanti, numero di competizioni
0
20
40
60
80
100
120
140
01960 1968 1976 1984 1992 2000
0
0,5
1
1,5
2
2,5
3
3,5
4
Th
ou
sa
nd
s
1960 1968 1976 1984 1992 2000
445
350
400
450
500 Bursa
Laceration/pressure sores
Fractures
Haematoma
20
120
1040
90
8
50
90
35
0
50
100
150
200
250
300
No. of Rxs
Haematoma
Joint dysfunction
Ligament injury
Muscle strain/tear
Spinal segmentaldysfunction
Tendon injury
Other
URTI
Neurological
Skin Infection
PsychologicalOther
URTI
Heat related
EpilepsyGI - non-
infective
G-E
GU
Insect Bites
L’attività motoria per la persona disabile èl’esaltazione delle sue, anche se pur residue, capacitàe di ciò che sa fare, in un mondo che sempre gli ricordaciò che non è in grado di essere e sottolinea quello checiò che non è in grado di essere e sottolinea quello che
gli manca.
L’attività fisica non genera esclusivamente il benessere fisico econ essa non si ottimizza soltanto la capacità motoria. Èimportante rilevare, infatti, che in persone affette da disabilità ditipo mentale, è possibile favorire attraverso l’attività motoria(pensiamo al nuoto o all’equitazione) lo sviluppo delle capacità(pensiamo al nuoto o all’equitazione) lo sviluppo delle capacitàlogiche ed intellettive. L’attività motoria diventa un importantestrumento educativo per il suo processo evolutivo. Oltre afavorire lo sviluppo cognitivo, costituisce motivo diemancipazione e accrescimento.L’attività motoria diventa strumento educativo e rieducativo digrande efficacia soprattutto se non perde l’aspetto ludico.
Il ruolo dell’attività motoria e sportiva è reso fondamentale nell’intervento rivolto alle persone affette da disabilità, attraverso:
In tal modo i diversamente abili hanno la possibilità ditrovare elementi di successo e di valorizzazionepersonale, praticando, con alta motivazione e
divertimento, un’attività particolarmente benefica.divertimento, un’attività particolarmente benefica.
CIPIn Italia queste attività sono gestite e coordinate dalla Federazione Italiana Sport Handicappati (disabilità psichiche e motorie), fondata nel 1980. Dal 1990 tali Federazioni sono rappresentate presso il CONI da un organismo unitario, denominato Federazione Italiana Sport Disabili. Nel 2004 si è costituito il CIP (Comitato Italiano Paralimpico), CONI dei disabili. Nel 2009 il Dipartimento 9 del CIP che si occupava CONI dei disabili. Nel 2009 il Dipartimento 9 del CIP che si occupava di disabilità intellettivo-relazionale ha costituito una sua federazione -la FISDIR. Nel 2010 alcune discipline hanno costituito la FISPES (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali) per atletica leggera, scherma in carrozzina, tiro a segno e bocce. Le altre Federazioni FISIP (sport invernali), FISPIC (ipovedenti e ciechi), FINP (nuoto) e FIPIC (basket in carrozzina) da settembre 2010 fanno riferimento al CIP a cui sono affiliate.
IPCÈ la struttura di governo del movimento paralimpicoOrganizza le olimpiadi estive ed invernaliFunziona come federazione internazionale per 9 sports161 stati membri4 federazioni sportive internazionali (ISOD)
Collaborazione tra il CIO (comitato internazionale olimpico) e l’IPC sostanzialmente per l’organizzazione dei giochi paralimpici che si svolgono nella stessa sede dei giochi olimpici le settimane a seguiresettimane a seguireIl governo e l’organizzazione dei 26 sport paralimpici è così strutturato9 sports sotto il governo dell’IPCI restanti sotto il controllo di federazioni internazionali (ISOD
IPC SportsSci alpinoAtleticaBiathlonSci di fondoSci di fondoHockey su ghiaccio su slittaSollevamento pesiTiro a segnoNuotoDanze sportiva su sedia a rotelle
L’integrazione sociale e l’integrazione sportiva
“…prima delle Paralimpiadi di Pechino 2008 le persone che ci vedevano in aeroporto ci chiedevano a quale aeroporto ci chiedevano a quale santuario eravamo diretti,…ora ci chiedono l’autografo e la foto…”
Francesca Porcellato (medaglia d’oro paralimpiadi Vancouver)
Il mondo dei disabili e quello dei normodotati
E’ evidente che i disabili hanno esigenze particolariUna legge nazionale tutela di fatto i loro Una legge nazionale tutela di fatto i loro diritti , ma in realtà non è cosìAnche gli impianti sportivi pubblici e privati dovrebbero essere organizzati per le loro esigenze
Il mondo dei disabili
TIPOLOGIE DI PERSONE DIVERSAMENTE ABILIL'invalidità è la difficoltà a svolgere alcune funzioni tipiche della
vita quotidiana o di relazione a causa di una menomazione o di un deficit psichico o intellettivo, della vista o dell'udito. In linea generale l'invalidità civile viene definita in percentuale nel caso in cui l'interessato sia maggiorenne.
“menomazione” (impairment): “perdita o anormalità a carico di una struttura o di una funzione psicologica, fisiologica o anatomica” “disabilità” (disability): “qualsiasi limitazione o perdita (conseguente a menomazione) della capacità di compiere un'attività considerate normali.“handicap”: “condizione di svantaggio, conseguente a una menomazione o a una disabilità, che in un certo soggetto limita o impedisce l'adempimento del ruolo normale per tale soggetto in relazione all'età, al sesso e ai fattori socioculturali.
DISABILITA’ FISICHEPERSONE CON MOBILITA’ RIDOTTA (stampelle, bastone, protesi, ortesi…)PERSONE SU SEDIA A RUOTA (carrozzina)
DISABILITA’ SENSORIALIPERSONE NON VEDENTI E IPOVEDENTI (occhiali)PERSONE NON UDENTI E IPOUDENTI (impianto cocleare)PERSONE SORDOCIECHE (guanto tattile)
DISABILITA’ MENTALI E PSICHICHE
ALTRE DISABILITA’ SPECIFICHE
Successivamente si è parzialmente abbandonata questa impostazione, per giungere a una classificazione "positiva", che parte da uno stato considerato di “salute” per dire se e quanto ciascuno se ne discosti.
La classificazione (ICF) si compone di cinque macroclassi, a loro volta divise in ulteriori classi e sottoclassi:
Funzioni corporee (funzioni fisiologiche dei sistemi corporei, incluse le funzioni Funzioni corporee (funzioni fisiologiche dei sistemi corporei, incluse le funzioni psicologiche) Strutture corporee (parti anatomiche del corpo come organi, arti e loro componenti)Attività (esecuzione di un compito o di un’azione da parte di un individuo) Partecipazione (coinvolgimento di un individuo in una situazione di vita) Fattori ambientali (caratteristiche, del mondo fisico, sociale e degli atteggiamenti, che possono avere impatto sulle prestazioni di un individuo in un determinato contesto).
“I diritti delle persone portatrici di Handicap rientrano nella sfera dei diritti umani e civili fondamentali”, la prospettiva da perseguire è quella di promuovere una cultura comune priva di:
barriere architettoniche di pensiero di pensiero Informative
Attraverso la quale la persona con esigenze particolari si possa gestire autonomamente e possa sperimentare il proprio quotidiano come cittadino/persona e non come “altro”, una cultura che consenta l’abbattimento della principale barriera all’inclusione sociale: l’ignoranza e la conseguente paura del diverso. Barriera che porta all’insensibilità ed alla disattenzione nei confronti del problema.
STRUTTURE RICETTIVE
Tenete conto dell’esigenza di parcheggiare il più possibile vicino all’ingresso.
Se la biglietteria o l’ingresso sono inaccessibili, o nel caso esista un ingresso alternativo, prevedete un servizio di chiamata bene evidenziato.
Cercate di prevedere più mezzi di comunicazione e di utilizzare apparati tecnologici.
Lo sportello o la zona del bancone preposta a tale servizio saranno bene illuminati e l’addetto avrà il volto ben visibile.
Non è opportuno fare domande sul tipo di disabilità.
Evitate lunghi tempi di attesa o file e, se necessario, fatelo accomodare in una zona tranquilla.
Se il cliente è su sedia a ruote guidatelo in una zona con il bancone ad altezza adeguata oppure andategli incontro e svolgete il vostro servizio nella zona clienti.
In caso di cliente ipovedente o non vedente privilegiate la comunicazione verbale.comunicazione verbale.
Se sono disponibili ausili per favorire l’informazione siate pronti a presentarli ed a spiegarne il funzionamento.
In caso di cliente ipoudente o non udente nel parlare sarà utile guardare la persona e scandire bene le parole.
Un cliente con problemi di orientamento e comunicazione ha bisogno di una maggiore disponibilità.
Approccio dell’allenatore allo sport paralimpico
L’allenatore degli “abili” ha nel “cassetto” tutte le conoscenze di base per allenare un atleta paralimpicoE’ necessario avere però informazioni E’ necessario avere però informazioni specifiche :- Modello di prestazione- Prestazione richiesta- Prestazione di partenza- Obiettivi
Approccio allenatore - atleta1. PROFESSIONALE2. FIDUCIA E STIMA RECIPROCA3. SONO ATLETI
NON PARLARE DELLA DISABILITA’ SE NON 4. NON PARLARE DELLA DISABILITA’ SE NON LO FA L’ATLETA
5. COINVOLGIMENTO EXTRASPORTIVO6. ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI DI
ALLENAMENTO IDONEI7. CONOSCERE GLI STRUMENTI
Conoscere lo sportInformarsiVedere le gareConoscere gli atleti e il potenzialeConoscere gli atleti e il potenzialeAllenarsi con l’atletaRaccogliere informazioni e datiTrovare soluzioni originali
Organizzare l’attività sportivaConoscere gli spazi di allenamento dell’atletaOttimizzare i tempi di trasferimento per allenarsiOttimizzare i tempi di trasferimento per allenarsiOrganizzare la periodizzazione in funzione degli obiettiviFinalizzare obiettivi raggiungibili e misurabili
I mezzi di locomozione sportiva adattati
ProtesiBici, sci, carozzine adattate con alta tecnologia da prestazione, importanza tecnologia da prestazione, importanza della biomeccanica e della funzionalità in gara
Il luogo di allenamentoAttenzione alle barriere architettoniche (scale, bagni, docce,…)Attenzione alle possibilità di accesso Attenzione alle possibilità di accesso (mezzi pubblici, posteggi,…)Strumenti idonei (attrezzature)Personale informatoConfidenza con atleti normodotati
Il punto di partenzaMotivazioneFare scoprire le “sensazioni” positive dello sportPossibilità di esprimersi, essere qualcunoPossibilità di esprimersi, essere qualcunoPrestazione di partenzaDisponibilità all’allenamentoDefinire obiettivi per essere in grado di partecipareEsperienze tecniche
Le tappeL’inizioLa motivazioneIl miglioramentoIl miglioramentoI primi successiObiettivi importantiSuccessi e Sconfitte
L’allenamentoAllenamento della forzaAllenamento della resistenzaAllenamento della tecnicaAllenamento della tecnica
I test di valutazioneTest di forzaTest metaboliciTest di postura ed efficienzaTest di postura ed efficienza
Registrazione parametri di prestazioneAnalisi ed elaborazioneConfronto
L’atleta in palestraAccesso senza barriereAttrezzature idoneePersonale qualificatoPersonale qualificatoCondivisione con altri clienti
L’atleta in allenamento/garaDeterminatoDa il massimo (residuo motorio)Delusioni ed esaltazioniDelusioni ed esaltazioniConfrontoSoddisfazioni
Nuove opportunità di lavoro e impegno sociale
DIGNITA’
ALLA
NOSTRA
PROFESSIONE
GUIDA
ATLETA
NON
VEDENTE
CENTRO
MEDICO
SPORTIVO
SPECIALIZZATO
OPPORTUNITA’
DI PARTECIPARE
OLIMPIADI
COME
COACH
SPECIALISTA
PREP.
ATLETICA
PARALIMPICI
RICERCA
MEDICO
TECNICO
SPORTIVA
VEDENTE
ATLETI
DI INTERESSE
OLIMPICO
La formazione tecnica
GRAZIE DELL’ATTENZIONE !
Bibliografia, webiografiawww. comitatoparalimpico.it Relazione prof. Stefano Frassinelli, SUISM Torino, Centro Studi FCISUISM Torino, Centro Studi FCI