Post on 17-Oct-2020
transcript
Dall’educazione alla pedagogia.
Avvio al lessico pedagogico e alla teoria
dell’educazione
Capitolo 6
L’AZIONE UMANA
IDENTITÀ e IMPLICAZIONI PEDAGOGICHE
Dott.ssa Mabel Giraldo
Dopo intenzionalità e lógos, la terza condizione che ha
permesso la “chimica” personale dell’educazione,
della formazione e dell’istruzione è l’affermarsi dell’della formazione e dell’istruzione è l’affermarsi dell’
Azione libera e responsabile
(come tratto caratteristico e più alto dell’esperienza umana)
AZIONE vs MOVIMENTO
Bambino sull’altalena Pendolo
• MACCHINE, AUTOMI, VEGETALI, CORPI FISICI
determinati da vincoli naturali, sono privi di intenzionalità e
lógos
(mostrano sì movimenti e compiono operazioni, ma fanno ciò
inconsapevolmente e non provando emozioni)
• ORGANISMI ANIMALI SUPERIORI
possiedono un’intelligenza capace di integrare stati d’animo e
soluzione di problemi
(gli animali, infatti, instaurano con l’ambiente e gli altri animali
uno scambio coevolutivo per mantenersi nello stato di
autopoiesi omeostatica di cui hanno bisogno per vivere,
hanno cioè reazioni comportamentali)
• UOMO
- in quanto corpo:
mostra movimenti ed è vincolato delle leggi della fisica e della
biochimica;
- in quanto macchina/automa:
compie operazioni meccaniche dettate da vincoli costruttivi;
- in quanto animale:- in quanto animale:
ha delle reazioni comportamentali sia consapevoli che
inconsapevoli, osservabili e misurabili;
- in quanto uomo:
possiede intenzionalità e lógos, compie azioni umane
Ma cosa significa “agire in modo umano”?
ARISTOTELE
Si chiese: cosa distingue la vita dell’uomo da quella degli altri
esseri viventi?
L’ ANIMA
= la forma del corpo naturale che ha la vita in potenza
L’anima si compone di tra parti
1. VEGETATIVA
(nascita, nutrizione, crescita)
2. SENSITIVA
(sensazione, movimento)
3. RAZIONALE
(conoscenza, deliberazione, scelta)
TOMMASO D’AQUINO
Riprese nel medioevo le suggestioni antropologiche di Aristotele per arrivare
ad affermare che ciò che davvero distingue l’uomo dagli altri esseri
viventi è
L’ AZIONE UMANA
Distinse, infatti:
1. ATTI DELL’UOMO (operazioni e movimenti)atti che avvengono nell’uomo, anche consapevolmente, “causati” però in modo necessario, determinati dall’interazione con processi naturali fisici e psichici che ci costringono a subire ciò che ci accade e a fare ciò che facciamo: noi “operiamo” come le macchine e abbiamo “reazioni” e “riflessi condizionati” come gli animali.Gli atti dell’uomo, in quanto dominati dalla necessità,ci rendono “conseguenza”.
TOMMASO D’AQUINO
2. ATTI UMANI (azioni)sono esclusivi dell’uomo in quanto:- sono azioni personali caratterizzate da intenzionalità e logos;
- avvengono nell’ambito della coscienza e dell’autocoscienza,nella libertà e nella responsabilità.- sono più lenti degli atti dell’uomo: richiedono tempo per decisioni e valutazioni.Gli atti umani, in quanto compiuti in libertà,valutazioni.Gli atti umani, in quanto compiuti in libertà,ci rendono “causa”.
L’uomo ha la libertà di porre alternative, di scegliere tra alternative possibili e tutte motivanti, libertà di assumersi la responsabilità di eseguirne una preferendola all’altra, libertà di accompagnare con il proprio consenso l’azione decisa fino alla fine, assumendosi la responsabilità delle conseguenze previste e impreviste di questo suo intervento consapevole sul mondo e sugli altriL’unico modo di sapere “chi è l’uomo?” è coglierlo nella sua concretaattuazione di sé: appunto attraverso i suoi atti umani.
… “AGIRE IN MODO UMANO”:
Agire secondo intenzionalità e lógos e in libertà e responsabilità
CARATTERISTICHE DELL’AZIONE
1. Intenzionalità 1. Intenzionalità coscienza/autocoscienza (vs consapevolezza senziente)
2. Lógosdare ragione di
3. Libertà
intesa come deliberazione, scelta
4. Responsabilità
intesa come risposta alla libertà e alle conseguenze delle mie scelte,
qualunque sia stato l’esito del mio agire
L’UOMO PRINCIPIO DELLE AZIONI UMANE
Aristotele
“l’uomo sia il principio e il padre delle proprie azioni come lo è dei figli”(Etica Nicomachea)
L’uomo è un originario creatore di storie che da ideali si trasformano, grazie alle azioni, in reali e che senza di lui nessuno avrebbe mai potuto né compiere, né far vivere, né scriverecompiere, né far vivere, né scrivere
Però “padroni solo del principio” (Etica Nicomachea)
perché: - Non è detto che l’azione intrapresa si debba concludere come noi
l’avevamo ragionevolmente rappresentata, deliberata, prevista e voluta nel suo svolgimento.
- Tra l’inizio dell’azione e la sua conclusione si frappongono il disturbo di azioni decise da altri, il capriccio del caso, l’insuperabile necessità, gli errori
nella realizzazione dello scopo o nella scelta del fine.
L’UOMO PRINCIPIO DELLE AZIONI UMANE
L’uomo controlla solo il principio delle sue azioni,ma non per questo si sente sollevato da:
• Il DESIDERIO di cercare di diffondere nella propria vita un
sempre maggior numero di atti umani contro la fortuna, il sempre maggior numero di atti umani contro la fortuna, il
caso, la necessità;
• La RESPONSABILITA’ di rispondere a sé e agli altri delle
conseguenze volontarie e involontarie delle proprie azioni.
NB: l’uomo non può comandare alla fortuna, al caso e alla necessità che
regge il mondo!!
LE AZIONI UMANE E I DISPOSITIVI
Dunque l’uomo è l’unico essere vivente che, nel suo agire nel
mondo, può essere sia attivo che passivo
- attivo: compie atti umani
(in libertà e responsabilità, secondo lógos e intenzionalità)
- passivo: compie atti dell’uomo- passivo: compie atti dell’uomo
(non è solamente un essere che “pone”, ma può a sua volta “essere
posto” da vincoli e pressioni che non dipendono da lui e di cui non è in
grado di vederne la verità, la bontà ecc…, semmai solo la piacevolezza
o la dolorosità estetica e sensibile)
ma cosa fa compiere al soggetto atti dell’uomo?
i DISPOSITIVI
(“qualcosa che è posto contro”)
LE AZIONI UMANE E I DISPOSITIVI
DISPOSITIVI
= realtà che si impongono sull’uomo costringendolo a compiere
atti dell’uomo e non atti umani
I dispositivi possono essere di 4 tipi:
• NATURALI
• ARTIFICIALI
• FAMILIARI
• COMUNITARI
I DISPOSITIVI NATURALI
• CONDIZIONAMENTI FISIOLOGICI
(es: fame, sete, ecc…)(es: fame, sete, ecc…)
• REGOLE DELLA NATURA
(es: non possiamo correre più di una certa velocità, siamo sottoposti alla
forza di gravità, ecc…)
• CASO / FORTUNA
I DISPOSITIVI ARTIFICIALI
• TECNICA
• TECNOLOGIE
• SCIENZE• SCIENZE
Poste inizialmente dall’uomo sono diventate una sorta di
seconda natura condizionante:
Una natura artificiale peggiore di quella naturale(qualcosa di impersonale che “pone” l’uomo; si “impone” a forza su di lui; gli
comanda invece di essere comandata; lo plasma invece di essere plasmata)
I DISPOSITIVI FAMILIARI
• FAMIGLIA
I genitori non solo non chiedono ai figli se sono d’accordo nel
farli nascere, ma anche insegnano loro regole, comportamenti
e significati secondo la loro intenzionalità e lógos, senza
preoccuparsi se li condividano o menopreoccuparsi se li condividano o meno
ma perchè?
perchè la scelta intersoggettiva e razionale delle azioni di ogni
soggetto richiede un procedimento complesso fatto di analisi,
critica, scelta, ecc… Per questo, nei suoi primi passi nel mondo
l’uomo si fida e si affida a quanto la famiglia gli trasmette in termini
di valori, comportamenti, regole, ecc…
(lo stesso vale anche per la comunità)
I DISPOSITIVI COMUNITARI
• ISTITUZIONI
• COMUNITA’ DI APPARTENENZA• COMUNITA’ DI APPARTENENZA
Il luogo in cui si è nati influisce sulla fede religiosa, sui gusti
estetici, sulle abitudini alimentari, sulle credenze cognitive,
sulle pratiche economiche, sulle scelte professionali, sui
giudizi morali e sui valori etici, sui significati culturali e le
preferenze ideologiche…
I DISPOSITIVI - CONCLUSIONI
Ma fino a che punto i dispositivi determinano l’uomo?
• Heidegger / Foucault
annunciano la fine dell’umanesimo
(i dispositivi in quanto insieme di pratiche che orientano, determinano, modellano e (i dispositivi in quanto insieme di pratiche che orientano, determinano, modellano e
controllano non solo i gesti e le condotte, ma anche le opinioni, i valori e i significati
espressi dagli esseri umani hanno portato l’uomo ad essere incapace di essere ancora
“principio” di qualcosa. Uomo sempre e solo come risultato)
NON SI PUÒ NEGARE LA FORZA DEI DISPOSITIVI: SI TRATTA DI RIBADIRE LE CONDIZIONI CHE AUTORIZZANO GLI ATTI UMANI
I DISPOSITIVI - CONCLUSIONI
• Nell’intenzionalità e con il logos, l’uomo può essere libero e responsabile di ciò che fa. Ed è uomo se trasforma sempre più questo “potere” in “essere”, allargandolo progressivamente nel tempo e nello spazio della propria esistenza.• I dispositivi non sono mai in grado di sovrastare del tutto
l’uomo al punto da togliergli la coscienza, l’autocoscienza, la l’uomo al punto da togliergli la coscienza, l’autocoscienza, la potenza della sua anima. Si è uomini in quanto si coltiva lo spazio della propria azione umana.• Certo all’uomo è anche lasciata la possibilità di accettare le
regole costituite. Ed è tentazione forte e tranquillizzante. La libertà è un fardello e una responsabilità.
AZIONE UMANA: UNA POSSIBILITA’ INELIMINABILE
I DISPOSITIVI - CONCLUSIONI
Riassumendo…
• Non esistono actus umani senza la mobilitazione di tutte le
regioni dell’intenzionalità e del lógos personali e che non
siano il risultato della libertà e della responsabilità di ciascuno
• Ci possono essere diversi motivi per cui agire (biologici, fisici,
culturali, economici, politici, ecc…) ma la causa e il fine
dell’azione non possono che essere ritrovati nella libertà e
nella responsabilità dell’uomo
I DISPOSITIVI - CONCLUSIONI
• Il problema è che nè intenzionalità nè lógos, nè libertà nè
responsabilità si possono cogliere con i sensi, esperire,
vedere, ecc… anzi, molte volte le (ri)conosciamo perchè le
attribuiamo agli altri
(→dimensione relazionale dell’azione umana) (→dimensione relazionale dell’azione umana)
• Per capire quali sono le condizioni che rendono possibile
l’azione umana, bisogna studiare e considerare l’uomo non in
quanto “oggetto”, ma in quanto “soggetto” che, sia nella sua
esperienza diretta che nell’osservazione della pratica altrui,
intende approfondire e testimoniare sempre di più questa sua
possibilità intrinseca di poter compiere atti umani.
STRUMENTI PER IMPARARE AD AGIRE
1. AZIONE PERSONALE RIFLESSIVASottoporre ad azione riflessiva sistematica il proprio agire, i suoi esiti e il suo rapporto con i dispositivi.
2. NARRAZIONE DI AZIONI UMANEIl “raccontare”, ma anche “l’imparare da”; è necessaria Il “raccontare”, ma anche “l’imparare da”; è necessaria perché quanto appreso circa il proprio agire non rimanga patrimonio del singolo.Diversi tipi di narrazione:- Narrazione soggettiva diretta
(basata sulla testimonianza: biografia, autobiografia)
- Narrazione soggettiva indiretta
(incentrata sull’immaginazione: epica, tragedia, commedia…)
- Narrazione intersoggettiva di azioni oggettive
(elaborata attraverso la ricostruzione documentata: la storia)
… Per riflettere insieme …
ROBOT BAMBINO – iCUB
http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html#day=2012-10-
19&ch=2&v=152734&vd=2012-10-19&vc=2
(min. 14:47)
http://www.youtube.com/watch?v=DiTEgXweTDU