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LE AREE DEMANIALI DISMESSE E DA DISMETTERE NEL QUADRO DELLA VISIONE STRATEGICA DI AREA VASTA | Comune di Taranto Pagina 2 di 88
Palazzo di Citta', Piazza Municipio n.1 - 74121 Taranto
Comando in Capo del Dipartimento Militare Marittimo dello Jonio e del Canale d'Otranto
Presentazione
Il documento che ho l’onore di presentare costituisce la prima fase che l’ attuale gestione amministrativa della città di Taranto intende attivare nell’ ambito del programma mirato alla sistematica attività di acquisizione e recupero funzionale delle aree che sono state e che saranno dismesse dalla Marina Militare. Non condividiamo l’enfasi di coloro che parlano di diritto della cittadinanza del Capoluogo di <<riappropriarsi>> dei terreni sinora utilizzati dalle rappresentanze militari; condividiamo, invece, una corretta visione storica e programmatica della nostra realtà territoriale che, da un lato esprime riconoscenza alla Marina Militare per aver conservato aree di pregio paesaggistico ed ambientale in un tessuto urbano fortemente compromesso dalle gestioni amministrative degli anni ’60, caratterizzate da eccessive ed incontrollate volumetrie edilizie; dall’altro lato, l’esperienza esaltante della disponibilità di aree dismesse dalla Marina Militare costituisce un valido esempio di scelta partecipata per la ricerca delle migliori soluzioni finalizzate a potenziare il patrimonio comunale di aree di servizio e di volumi destinati ad incrementare la qualità e l’efficienza della macchina organizzativa del Comune di Taranto. Quando mi riferisco a scelta partecipata, intendo evidenziare la ferma volontà già espressa e dimostrata, di raccogliere, insieme ai collaboratori della Giunta e della struttura tecnica del Comune, tutte le osservazioni ed i suggerimenti che sono stati formulati e saranno ancora formulati dalle Associazioni culturali, di volontariato, giovanili, dalle rappresentanze sindacali ed imprenditoriali, dagli Enti ed Uffici Pubblici interessati, nonchè dai Consiglieri Comunali di questo civico Ente. Ci auguriamo di esprimere al meglio, con le proposte articolate nelle pagine seguenti, le esigenze sinora rappresentate nel corso della fase di concertazione successiva alla formalizzazione del trasferimento delle aree demaniali, avvenuta in data 28 Marzo 2013 dal Palazzo di Città 29 luglio 2013 Il Sindaco (Dott. Ippazio Stefano)
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Interventi di valorizzazione
delle aree/edifici dismessi dalla Marina Militare a Taranto
Relazione Descrittiva
I N D I C E 1. LE AREE DEMANIALI DISMESSE E DA DISMETTERE NEL QUADRO DELLA VISIONE STRATEGICA DI AREA VASTA ................................................................................................................ 5
2. I PROCESSI PARTECIPATIVI PER LA COSTRUZIONE DEL PIANO DI VALORIZZAZIONE 11
3. PREROGATIVE GENERALI PER L'EFFICIENTE PROGETTAZIONE DEI SISTEMI TECNOLOGICI DEI COMPLESSI EDILIZI ........................................................................................................................................ 16
4. COMPENDIO DENOMINATO EX BARACCAMENTI CATTOLICA .............................................................. 19
BARACCAMENTI CATTOLICA (AREA OVEST) - LA REALIZZAZIONE DEL "POLO CULTURALE" ..................... 24
BARACCAMENTI CATTOLICA (AREA CENTRALE) - LA REALIZZAZIONE DEL "POLO SOCIALE" .................... 29
BARACCAMENTI CATTOLICA (AREA ORIENTALE) - LA REALIZZAZIONE DEL "CENTRO SALUTE - AMBIENTE di Taranto" ................................................................................................................................................. 33
5. EX CASERMA FADINI (ALIQUOTA) IN VIA LEONIDA ............................................................... 39
6. AREA STERRATA DI VIA AMMIRAGLIO PACORET DE SAINT BON ..................................... 49
7. N° 18 ALLOGGI SITI IN VIA DI PALMA N° 162 E ALLOGGI IN VIA CUNIBERTI N° 61 (EX FORESTERIA CORVISEA) ...................................................................................................................... 56
8. N° 2 ALLOGGI SITI IN VIA ACTON N° 91 ..................................................................................... 66
9. EX CASERMA DEI CARABINIERI “CHIAPPARO” SU VIA LAGO DI PERGUSA ................... 75
10. PROSPETTO RIEPILOGATIVO DEI COSTI E CRONOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI ............................................................................................................................................... 84
ALLEGATI: sub A – Documento di richiesta delle aree demaniali presso Presidenza del Consiglio dei
Ministri sub B – Verbale di consegna di aree di proprietà sello Stato al Comune di Taranto sub C – Nota del Sindaco di Taranto prot. n° 367 del 28 marzo 2013 di trasmissione del
Verbale all’Assessore Urbanistica-Edilità ed ai Dirigenti di Settore sub D – Verbali degli incontri svoltisi durante la fase di concertazione e note pervenute
con proposte da parte delle Associazioni e di privati Il documento riportato alle pagine seguenti costituisce la sintesi della attività intrapresa dalla attuale gestione amministrativa sin dalla fase di interlocuzione tra gli Enti Locali in sede di Area Vasta Tarantina
Elenco note pervenute 1. Nota C.J.V.A.S. “I Delfini”
2. Note Associazione Culturale Comunità Terapeutica “Il Delfino”
3. Nota CNA-Confartigianato-Confesercenti
4. Note Associazione C.U.A.M.J. (Centro Universo Autismo Meridionale Jonico)
5. Nota Associazione Casartigiani
6. Mail Luca Iacobellis
7. Mail Massimo Stanzione
8. Mail Francesco Parabita
9. Mail Vanni Ninni
10. Mail Antonio Abruzzese
11. Mail Mariangela Martellotta
12. Nota Associazione ASSORAIDER (Associazione Italiana Scautismo Raiser)
13. Nota GRINTA
14. Nota Cordaro Elisabetta – Daniele Stefanelli
15. Nota LA RIQUALIFICAZIONE DELLE AREE DEMANIALI NEL FUTURO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI
TARANTO - OAPPC DI TARANTO
16. Nota CONSENSI
17. Nota Arch. Evelyne Lefèbvre e Arch. Francesca Irpinia
18. Nota MiStra (Migrant Inclusion Strategies in European Cities)
19. Nota Corti di Taras - Manifestazione di interesse Aree Demaniali
20. Nota PRISMA
21. Nota Polizia Municipale
22. Nota Confcommercio di Taranto
23. Nota Anonima
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PREMESSA
Il tema della dismissione di alcune aree demaniali da parte della Marina
Militare ha avuto una svolta operativa in sede di costituzione del Gruppo di
Lavoro predisposto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per la
risoluzione dei maggiori problemi socio-economici dell’Area di crisi di
Taranto; il Gruppo interministeriale composto dai rappresentanti di sei
Dicasteri era integrato anche con il Prefetto di Taranto, il Sindaco di Taranto,
il Presidente della Provincia di Taranto ed il Comandante in Capo del
Dipartimento della Marina Militare.
Nel documento presentato, a cura degli Enti Locali in data 22 novembre
2012 (v. allegato sub B), sono già chiaramente evidenziate le prime richieste
in relazione alla manifestata disponibilità della Marina Militare a dismettere
alcune aree e volumi non più necessari alle attività degli Organi Militari.
A seguito delle riunioni svoltesi a livello di rappresentanti dei Ministeri
interessati, presso la Presidenza del Consiglio, è stato possibile formalizzare
nell’ambito della “Emergenza Area Jonica” il “Verbale di consegna di aree di
proprietà dello Stato al Comune di Taranto” in data 28 marzo 2013, atto che
si allega sub C.
Sin dai primi giorni successivi alla formulazione del suddetto protocollo,
l’Amministratore ed i due Dirigenti delegati in materia dal Sindaco (v. nota
allegata sub C) hanno avviato la fase della ricognizione delle aree con rilievi
topografici di dettaglio, ove necessario, e la fase di concertazione con le
rappresentanze delle Associazioni,delle Categorie produttive, dei Sindacati
e degli Uffici / Enti pubblici interessati alla problematica del recupero
funzionale delle aree demaniali dismesse.
Più nel dettaglio si riportano nell’ allegato sub. E i verbali delle riunioni
svoltesi in data 29 maggio c.a. con la partecipazione delle Associazioni che
avevano chiesto di partecipare e delle quali si da contezza allegando le
relative note.
La finalità del presente documento è la esposizione degli aspetti tecnici e
gestionali connessi a ciascuno dei sette interventi che riguardano i seguenti
immobili/aree :
1. Ex Baraccamenti Cattolica su Via Di Palma ; 2. Ex Caserma Fadini (aliquota) in Via Leonida; 3. Area sterrata di via Ammiraglio Pacoret De Saint Bon; 4. n° 18 alloggi siti in Via Di Palma n. 162 ; 5. Alloggi via Cuniberti n. 61 (Ex Foresteria Corvisea) 6. n° 2 alloggi siti in via Acton n. 91; 7. Ex caserma CC “ Chiapparo “su Via lago di Pergusa;
Al fine di consentire al Consiglio Comunale di approfondire l’ esame degli
aspetti decisionali in merito all’ uso delle aree e dei volumi di che trattasi,
sono formulate anche proposte alternative.
Ovviamente da parte dei redattori del presente documento è manifestata la
massima disponibilità a fornire chiarimenti e/o integrazioni per le possibili
soluzioni di utilizzo e gestionali delle aree e dei volumi dismessi.
Taranto, 29 luglio 2013
Il Dirigente L’ Assessore all’ Urbanistica
(Arch. Silvio Rufolo) (Francesco Cosa)
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1. LE AREE DEMANIALI DISMESSE E DA DISMETTERE NEL QUADRO DELLA VISIONE STRATEGICA DI AREA VASTA
La pianificazione strategica dell’Area Vasta Tarantina costituisce una delle
più rilevanti innovazioni nella governance urbana e territoriale emerse negli ultimi venti anni. A fronte della crescente complessità del governo territoriale, conseguente
all’analoga complessità del sistema globale e alla moltiplicazione e alla
frammentazione degli attori, istituzionali e non, sulla scena decisionale, il
metodo della pianificazione strategica si sta imponendo come modello di
riferimento per sperimentare una nuova forma di “governance” territoriale.
I problemi da affrontare riguardano la frammentazione delle istituzioni
pubbliche locali, la mancata corrispondenza fra ambiti territoriali in termini
amministrativi e funzionali, i limiti delle risorse finanziarie disponibili e la
mancanza di processi decisionali trasparenti, responsabili nei confronti dei
cittadini.
In questa visione abbiamo provato a definire un modello di pianificazione
strategica per il nostro territorio quale occasione di sviluppo sostenibile
prevedendo il seguente percorso:
• la costruzione collettiva di una visione condivisa del futuro attraversoprocessi di partecipazione, discussione, ascolto;
• un patto fra amministratori, attori, cittadini e partner diversi, per realizzare tale visione attraverso una strategia e una serie
conseguente di progetti, variamente interconnessi, giustificati,
valutati e condivisi;
• il coordinamento delle assunzioni di responsabilità dei differenti attori nella realizzazione dei progetti.
La partecipazione dei cittadini alle decisioni del processo ha costituito e
continuerà ad essere nella fase di implementazione del Piano, insieme, una
sfida, un obiettivo e una condizione di successo della pianificazione
strategica stessa. .
La pianificazione strategica può dare diverse risposte al territorio.
A noi interessava analizzare un modello di pianificazione territoriale che
rispondesse ad un cambiamento significativo a seguito della grave crisi in
cui versa l’intero nostro territorio per una serie di circostanze negative quali il
dissesto finanziario del comune capoluogo, la crisi del comparto industriale,
il degrado ambientale.
La sensazione generale di tutti i cittadini è quella di aver imboccato una
strada di grave crisi economica, unita al degrado ambientale e urbanistico.
Il declino complessivo è lo sbocco inevitabile a meno di uno sforzo senza
precedenti, che veda la partecipazione di tutti gli attori al riscatto economico
e morale del territorio.
Ogni Progetto o Piano deve necessariamente procedere attraverso uno
Schema di Programma, utilizzando un Metodo di Approccio Strategico,
elastico e adattabile, che fornisca il quadro di riferimento indispensabile per
prefigurare nel tempo gli interventi di tutte le parti in causa, Pubbliche e
Private, finalizzati ad esaudire i "desiderata" dei cittadini coinvolgendoli nei
meccanismi di progetto per il "divenire del territorio" nel quale vivono ed
hanno i loro interessi.
In linea di massima lo Schema di Programma dovrebbe tener conto di alcuni
principi che devono guidare gli orientamenti generali e le scelte particolari di
seguito sinteticamente indicati:
• Qualsiasi progetto per un territorio, in qualunque dimensione ed
ambito sia pensato e promosso, è un "Progetto Sociale" mirato non
solo a migliorare la qualità della vita, ma ad offrire in eguale misura a tutti i cittadini da un lato opportunità di lavoro e di integrazione sociale,
dagl'altro uno strumento di difesa per le fasce sociali più deboli. E'
fatto comunemente accettato che gli interventi sugli agglomerati urbani
ed i loro territori non possono avere come unico scopo il ripristino
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architettonico e funzionale delle sue parti, ma anche l'obiettivo di
introdurre miglioramenti sociali e una maggiore equità
nelladistribuzione delle opportunità. Esistono costi in campo sociale
che la comunità deve accettare anche a detrimento di alcuni aspetti di
funzionalità e di economia di gestione.
• Qualità urbana e sviluppo socio‐economico sono fattori strettamente interdipendenti. La qualità dell'ambiente è in grado di
condizionare tanto il divenire dei territori quanto le opportunità
dell'area tarantina di emergere nel confronto con altre aree del Paese.
• Ogni trasformazione spaziale e di assetto deve essere inquadrata in
una ricerca di continuità per contribuire ad una maggiore coerenza
del paesaggio urbano.
• La diversità e l'interdipendenza delle parti che formano l'essenza di un territorio (Area Vasta Tarantina) devono essere accettate e sottolineate in ogni operazione, in modo da attuare un effetto di
trasversalità che conferisca loro i valori dell'identità all'interno di una
visione unitaria. Da qui la necessità di un dibattito pluridisciplinare e di
una concertazione preventiva allargata a tutte le componenti
interessate alle trasformazioni.
• Una ipotesi di assetto non è mai un punto dì arrivo finale; è la
conclusione di una fase e la base di partenza per quella successiva;
ognuna deve essere sufficientemente elastica da accogliere le
modifiche che con il tempo e con gli sviluppi del programma si
renderanno necessario.
Un tale programma potrà essere sviluppato attraverso un Percorso
Progettuale che si articoli nei termini seguenti:
• la formulazione di idee-guida semplici e chiare, che ottengano il
consenso delle parti in causa, per caratterizzare la trasformazione di
Tarante e del suo territorio negli aspetti sociali, economici, funzionali
ed ecologico-ambientali (IDEE DI SOCIETÀ');
• la scelta dei temi-luogo che permettano di studiare concretamente le
strategie locali d'intervento e la loro collocazione all'interno della
strategia d'insieme (SIMULAZIONI E SCENARI PER LA VERIFICA DEL METODO);
• la definizione dei singoli obiettivi con la proposta di azioni a breve e
medio termine nel quadro delle trasformazioni morfologiche e
funzionali dell'area tarantina (INDIVIDUAZIONE E RICOSTRUZIONE
DEI SISTEMI ATTRAVERSO PROGETTI‐PILOTA).
Per Taranto il discorso è più particolare in quanto è una città eterogenea,
il cui carattere principale è dato da una singolare struttura urbana fondata
sulla frammentazione per parti che sembrano essere aspetti di realtà
diverse.
E' molto interessante come è stata definita la città di Taranto da alcuni
esperti e docenti universitari:
• per alcuni essa è "Città Corona" il cui effettivo centro di gravita è
rappresentato dalla grande distesa del Mar Piccolo che, con i suoi
bordi, costituisce una delle situazioni ambientali più belle, stimolanti e
non sfruttate di tutto il Sud italiano;
• per altri un "Arcipelago Territoriale" costituito da diverse "Isole
Insediative", caratterizzato da una marcata disarticolazione dell'intero
sistema urbano.
Comunque l’analisi storica e l’osservazione dei fenomeni sembrano indicare
che Taranto è passata da una "Società Accentratrice" ad una "Società
Disgregatrice e Disomogenea" per l'intera area sulla quale insiste.
L'ascensore per i tarantini compresi nell'Area Vasta non può che rispondere
alle regole della globalizzazione, puntando su prodotti/servizi di eccellenza
o strategici e sulla qualità, sul marchio.
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In sintesi, L'Area Vasta Tarantina deve cercare di creare una identità
propria, imponendo ai vari pubblici, interni ed internazionali, un "MARCHIO",
accettato dai suoi abitanti, accertato e riconoscibile, che rappresenti la
comunità dei cittadini.
I baraccamenti Cattolica, l’ospedale militare, la stazione torpediniere e
l’isola di S. Paolo, unitamente ad altri beni ed aree, aprono importanti
scenari di sviluppo urbano, economico e sociale della città. La
valorizzazione dovrà avvenire anche attraverso l’apporto finanziario e
progettuale dei privati realizzando un programma di dismissioni per Taranto.
Il recupero delle aree demaniali diventa occasione per progettare spazi per
aggregazione sociale e culturale, verde attrezzato, piste ciclabili, corsie
preferenziali per trasporti pubblici efficienti, servizi sociali, luoghi di incontro
e di svago per anziani e soprattutto per bambini.
Insomma una città vivibile rispettosa dell’ambiente e del suo paesaggio, una
città a dimensione uomo.
Per questo, intervenire a Taranto con programmi di rigenerazione urbana
finalizzata al recupero delle aree demaniali dismesse o da dismettere
diventa l’occasione per aprire nuovi scenari di riqualificazione delle aree
centrali degli ambiti urbani.
Il recupero delle aree demaniali vuole imprimere un’inversione di tendenza
rispetto al passato, contenendo l’espansione edilizia e dettando le linee
guida per attuare una riqualificazione urbana.
Lo sviluppo urbanistico, economico e sociale di Taranto è stato sempre
eterodiretto, a seguito, cioè, di scelte strategiche nazionali per la
realizzazione dell’Arsenale con la più grande base navale, alla fine dell’800,
e la più importante fabbrica di acciaio italiano con l’Italsider nel 1960.
In quest’ottica di straordinaria importanza (per la riqualificazione del territorio
tarantino rispetto ai guasti prima accennati) diventa l’utilizzo corretto ai fini
pubblici delle aree demaniali civili e militari di cui Taranto è
straordinariamente ricca.
La città, ridotta al degrado totale, sotto il ricatto occupazionale, ha subìto
violenze inenarrabili che di fatto hanno stravolto, l’ambiente, lo sviluppo e la
vivibilità del suo territorio.
Ora, nel destino dei corsi e ricorsi storici, Taranto pur ritrovandosi per la
terza volta nella sua storia moderna con una città impoverita dal gravissimo
dissesto comunale, che ha avuto e ha conseguenze negative sull’economia
locale, dalla crisi dell’Arsenale M.M. e delle sue ditte dell’indotto, non vuole
subire più il ricatto occupazionale, questa volta dell’Ilva, continuando a
sopportare l’inquinamento mortale della grande industria.
E’ giunto il momento del riscatto e di dire basta cercando uno sviluppo
alternativo e autonomo del territorio rispettoso dell’ambiente e dell’uomo.
E questo sviluppo autonomo lo vogliamo ricercare nel Piano Strategico di
Area Vasta a partire dalla valorizzazione delle aree demaniali.
In questo lo Stato ci deve dare una mano, non fosse altro per ripagarci da
un debito enorme di riconoscenza che dovrebbe avere nei confronti del
nostro territorio.
Da un po’ di anni a questa parte abbiamo incominciato a discutere con
l’Agenzia del Demanio, sia a livello regionale che a livello locale, nell’ambito
dei P.U.V. (i Programmi Unitari di Valorizzazione dei beni pubblici nelle città)
di aree importanti ai fini ambientali quali la “Salina Grande” o di quelle
militari già dismesse o dismettibili.
L’ Amministrazione Comunale ha trovato nell’Agenzia del Demanio
interlocutori attenti e desiderosi di concorrere agli obiettivi proposti dalla
stessa Amministrazione.
La vera difficoltà consiste nel mettere assieme più soggetti come il Ministero
della Difesa, gli Enti locali, e l’Agenzia del Demanio.
Un risultato eccellente lo abbiamo raggiunto: la Convenzione sottoscritta tra
Provincia, Comune di Taranto e Marina Militare per l’utilizzo del Centro
Sportivo di via Magnaghi.
Un risultato importante che si evidenzia, ma assolutamente insufficiente
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data la estensione delle aree demaniali militari presenti nel territorio di
Taranto: ben 2990 ettari!!! Una città nella città.
Un territorio e dei beni immobili che la Marina non è più in grado di gestire
data anche la scarsità di risorse ormai disponibili nel proprio bilancio.
Va ricercata un’alternativa, che tenga conto della vocazione naturale del
territorio, con l’utilizzo di risorse comunitarie, di quelle statali e regionali e
non per ultimo con il contributo dei privati.
Tutto ciò deve far parte di un Piano Strategico che contemperi i diversi
interessi e pianifichi dove attingere e come utilizzare le risorse senza
sprecarle.
Un buon esempio abbiamo avuto a Taranto dall’uso ai fini non militari del
Castello Aragonese, che grazie alla lungimiranza dell’Ammiraglio Ricci e
della Marina Militare è diventato uno dei contenitori culturali tra i più visitati
della Puglia.
Adesso il Comune di Taranto è in grado di destinare le residue risorse
comunitarie per la valorizzazione di questa importante area urbana nel
contesto di percorsi archeologici che dalla Città Vecchia potranno arrivare al
Martà, per la costituzione di un Polo Museale diffuso che comprenda sia la
Città Vecchia che altre aree di Taranto.
La stessa strategia messa in atto dall’Ammiraglio Ricci per valorizzare il
Castello e ricavarne benefici per tutta la collettività potrebbe essere usata
anche per altre aree militari da valorizzare.
Le AREE DEMANIALI MILITARI sono una OCCASIONE irripetibile di SVILUPPO PER TARANTO e per la stessa MARINA MILITARE. Su questo tema siamo in forte, fortissimo ritardo: dal 2003 con il
trasferimento della Stazione Navale a Mar GRANDE, si sono spostati pesi
urbanistici notevoli dal Centro alla Periferia, il Borgo ha perso la sua
FUNZIONE di collegamento con la MARINA MILITARE, e la Città non è
stata PRONTA con un PROGETTO ORGANICO a confrontarsi con il
Ministero della Difesa nel rispetto delle esigenze proprie e di quelle
operative della M.M. .
Le procedure per un Accordo di Programma sono complesse e lente, per di
più c'è una forte resistenza degli Stati Maggiori (che si manifesta anche a
Taranto) alle cessioni, anche quando la Legge Finanziaria prevedeva che il
ricavato delle vendite
fosse devoluto interamente alla Ristrutturazione degli Enti della Difesa.
Guardate a cosa è avvenuto in altre città italiane dove già si sono avviate
importanti iniziative di valorizzazione di Aree demaniali dismesse o da
dismettere, vedi gli esempi di Modena e di Bologna .
La città di Taranto da tempo ha già avviato Protocollo d’Intesa sottoscritti
dal COMUNE con il Ministero della Difesa, il Ministero delle Aree Urbane, la
Regione Puglia e la Provincia di Taranto, ma mai portati a termine.
Ripartiamo allora dal 1992: da quell’accordo per migliorarlo e perfezionarlo
cogliendo al volo gli ultimi finanziamenti europei, sapendo però che oggi è
più difficile rispetto a ieri.
Le dismissioni sono onerose, per questo bisognerebbe, così come ha fatto
Bologna,
predisporre percorsi tecnico-amministrativi adeguati, con progetti ben definiti
nelle risorse finanziarie e nei soggetti pubblici e privati da coinvolgere.
La Marina Militare che ieri era disponibile e cedere vaste aree alla Città:
l'Ospedale Militare, i Circoli Ufficiali e Sottufficiali ecc., oggi nella linea di
tendenza nazionale sembrerebbe disposta solo a cedere solo in parte
alcune aree.
Occorre, però, procedere in fretta e recuperare quei ritardi che potrebbero
diventare incolmabili alla luce della programmazione delle risorse finanziarie
europee 2007/2013 - 2014/2020 che si accinge ad approvare la Regione
Puglia, in cui come Area Vasta Tarantina si dovrebbe includere un Progetto
complessivo per la dismissione delle aree e degli immobili militari.
La riqualificazione urbana per la riqualificazione di Taranto passa da qui.
Dalla capacità che ha una classe dirigente a rivedere la storia urbanistica
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della propria città riappropriandosi e ridefinendo l'assetto e le funzioni
urbane intorno all'importante bacino idrografico del Mar Piccolo.
Il Comune di Taranto, attraverso il C.C., deve dotarsi di un Piano Strategico
Territoriale che includa, fra le sue priorità, progetti realizzabili a medio e a
lungo termine (con relativi canali di finanziamento) nelle aree demaniali da
dismettere.
L'asse su cui , a nostro avviso, dovrà svilupparsi il Progetto a lungo termine
è la restituzione di tutti i siti militari insistenti sul Mar Piccolo alla Città,
compresi quelli dell’Arsenale e dell’aeronautica Militare.
I tarantini, pur avendo a disposizione ben due mari, sono impediti da tanti
ostacoli, muri e muraglioni ad accedere al mare in città.
Per questo la riqualificazione ambientale del Mar Piccolo, perseguendo le
direttive del Piano Enea ( anche su questo ci sono notevoli ritardi degli
EE.LL. e della Regione Puglia) , non si potrà mai ottenere senza la graduale
liberazione delle coste del Mar Piccolo da qualsiasi attività industriale.
L'Arsenale, sul cui rilancio produttivo bene ha fatto il C.C. ad impegnarsi
all'unanimità, nei prossimi anni avrà bisogno di spazi molto ridotti rispetto
agli attuali.
Sei Km di estensione per lunghezza ed un fronte a mare di oltre 3 Km. Si
possono tranquillamente, per ora, ridurre oggi alla metà e un domani
pensare di spostare tutto lo Stabilimento a Mar Grande presso l'Arsenale
nuovo, dove già dal 2003 si sono trasferiti i Servizi operativi e la Direzione
Supporto Diretto dal Mar Piccolo.
Tra i progetti a medio termine, si può , invece, pensare oltre alla scontata
liberazione della Stazione Torpediniera, a quella di alcuni contenitori
dell'Arsenale e alle notevoli aree sottostanti questa Villa Peripato e l'ex Villa
del Mons. Capecelatro contigua all'Ospedale Militare.
La funzione culturale del Museo Archeologico potrà essere così
adeguatamente valorizzata per non parlare di quella commerciale oggi al
limite del tracollo.
I visitatori godrebbero di un paesaggio incomparabile, di una bellezza quasi mozzafiato, di strutture ricettive in zone già urbanizzate di grande pregio storico ed architettonico. MAR PICCOLO – VILLA PERIPATO – OSPEDALE M.M. Infine, i tarantini tornerebbero ad appropriarsi dei loro "due mari", in
particolare di quello del Mar Piccolo tramite l'accesso dai Giardini del Peripato, se venisse realizzato il progetto di Ristrutturazione già
programmato dal Civico Ente, con una scalinata che collegherebbe
direttamente la villa alla Stazione Torpediniera.
Un itinerario turistico-culturale che sulle tracce dell'antica via di S. Lucia
porta, superando l’ex Convento di S. Antonio, all'Ospedale M.M., ai resti
della distrutta Villa del Mons. Capocelatro, al Mar Piccolo e a quella parte
dell'Arsenale militare che potrà essere resa fruibile ai cittadini e ai turisti.
In questo contesto, sarebbe conciliabile riqualificare gli attuali immobili dell'Ospedale M.M. e trasformarli in contenitori per studi universitari (già alcuni vi si adattano perfettamente). ex CASERMA MEZZACAPO Sul quadrilatero di strade contenenti l'ex Caserma Mezzacapo , siamo
d'accordo con le indicazioni date dal Piano Particolareggiato sulle
destinazioni d'uso:
aree per parcheggi a vari livelli con verde attrezzato in funzione di collegamento pedonale da via Di Palma a via General Messina/via Anfiteatro. Questa è una funzione importantissima per la rivitalizzazione del Borgo con la sua storica anima commerciale rivendicata a giusta ragione dagli operatori commerciali e dalle loro associazioni. In tal senso, idea progettuale di larga massima è stata fatta approntare dall’A.C. al consulente tecnico di Area Vasta, arch. Massimo Prontera, che potrebbe essere la base di discussione con il Ministero della Difesa e
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l’Agenzia del Demanio. Riteniamo superata l'indicazione di destinare la Caserma Mezzacapo
all'istruzione primaria e secondaria, che ha una domanda in forte calo nel
Borgo e nel quartiere limitrofo.
Quell'edificio e le strutture sportive e culturali viciniori ( campi di bocce –cinema teatro – sala da ballo) possono essere utilizzati meglio secondo la vocazione storica del Circolo Difesa come Centro Polifunzionale attrezzato per anziani, ma anche come ludoteca per giovani e bambini. La stessa Caserma potrebbe essere attrezzata a residenza assistita per
anziani soli ma autonomi. La sua collocazione al Centro favorirebbe
l'integrazione della terza età nel contesto cittadino, tenuto conto che il Borgo
è il quartiere con la percentuale più elevata di anziani.
Isola di San Paolo Infine, l'isola di S. Pietro con il forte napoleonico trasformato in Museo del
mare, con una scuola di vela secondo il progetto lanciato tanti anni fa da
Cino Ricci con la possibilità di costruire un Acquario naturale in una delle
sue insenature come ha ipotizzato una tesi di laurea di un architetto
tarantino.
Inoltre, ho molto apprezzato lo studio prodotto dall’Ordine degli Architetti che
può essere la base di discussione da cui partire.
Le tesi discusse nei forum di Area Vasta non rimangono sogni ad occhi
aperti, bisognerà elaborare studi di fattibilità nel più breve tempo possibile.
Studi che dovranno tenere conto delle priorità espresse dal Consiglio
Comunale e che per quanto ci riguarda vedranno al primo posto la tutela
dell'ambiente contro le sempre possibile tentazioni di cementificazione .
A tal fine, per ogni singolo progetto qui appena delineato l’Amministrazione
Comunale deve procedere lanciando concorsi di idee internazionale.
Genova, Berlino, Barcellona, Bilbao ci insegnano come con le idee chiare
della propria classe dirigente e con l’aiuto della grande architettura si possa
rinascere con
la rigenerazione urbana.
E’ un’occasione storica per Taranto: il recupero delle sue aree demaniali
militari e civili per dare maggiori servizi, verde e migliore vivibilità ad una
città da sempre disastrata dal punto di vista ambientale, sociale, culturale ed
urbanistico.
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2. I PROCESSI PARTECIPATIVI PER LA COSTRUZIONE DEL PIANO DI VALORIZZAZIONE
Negli ultimi 15 anni si è registrato un cambiamento nei modi di fare e
pensare le pratiche di governo del territorio e nella pianificazione territoriale
in Italia e più in generale in Europa. Tali mutamenti hanno destato l'interesse
di studiosi e ricercatori che, nello sforzo di comprendere le caratteristiche dei
nuovi modi di fare governo del territorio, hanno iniziato a ragionare in termini
di partecipazione, "partenariato" e "governance" urbana e territoriale.
Intendendo qui con il termine "governance" l'azione di governo svolta da una
molteplicità di soggetti che sono in posizioni diverse sia per il livello di
appartenenza - locale, nazionale, sovranazionale - sia per statuto - pubblico,
semipubblico, privato – e finalizzata al riconoscimento di un obiettivo di
sviluppo del territorio ed alla definizione di una strategia d’azione per lo
sviluppo del territorio stesso.
Le ragioni dei mutamenti nei modi di fare pianificazione territoriale e più in
generale nel governo del territorio in Italia ed Europa, sono numerose. La
prima riguarda la globalizzazione che ha implicato la crescita della de-
regolazione dei mercati finanziari e della volatilità del capitale e l’aumento di
istituzioni politiche trans-nazionali. La seconda concerne la crisi e la
ridefinizione dello Stato sia come organizzazione territoriale sia come
istituzione. La terza riguarda l’integrazione europea. La quarta, alle altre
motivazioni interrelata, riguarda la crescita della complessità e della
frammentazione nell’organizzazione sociale.
Tali capovolgimenti hanno avuto delle ripercussioni sui territori, senz’altro
positive, in particolar modo nel vissuto interno e nel modo di rapportarsi con
l’esterno.
Il campo delle politiche urbane e territoriali, promosse su scala europea,
nazionale e regionale, è ormai sempre più caratterizzato da sigle: POR
(Programma operativo regionale), PIT (Programma integrato territoriale),
PRU (Programma di recupero urbano), PRIU Programma di riqualificazione
urbana), e PRUSST (Programma di riqualificazione urbana orientato allo
sviluppo sostenibile del territorio); nonché nuovi termini come “governance”,
“partecipazione” e “integrazione”, il cui significato non è sempre scontato e a
volte potrebbe essere frainteso anche da parte di chi ha in mano la
responsabilità politica delle trasformazioni del territorio.
L’interesse dell’Unione Europea per le tematiche inerenti città e territorio si è
manifestato quindi in più modi in questi ultimi anni ed ha avuto quale suo
momento di svolta l’elaborazione dell’Atto Unico del 1987, col quale la
“coesione economica e sociale” dell’Unione è stata assunta tra i principii
fondamentali del nuovo corso della Comunità Europea. Tale principio,
ripreso nel Trattato sull’Unione del 1992 nei termini di “sviluppo armonioso”
al fine di “ridurre il divario tra i livelli i sviluppo delle varie regioni e il ritardo
delle regioni meno favorite (art. 130/a), contiene evidenti implicazioni in
termini di assetto del territorio e di sviluppo urbano”. Il Trattato di
Amsterdam, infine, ha ulteriormente rafforzato l’interesse al territorio,
esplicitando la necessità di integrare nelle politiche settoriali la componente
ambientale e manifestando un chiaro interesse verso temi connessi allo
sviluppo sostenibile.
Il modello proposto per la pianificazione di processi di rigenerazione urbana
fa riferimento all’utilizzo di metodi integrati che consentono la gestione delle
varie fasi della programmazione tenendo conto del contesto territoriale.
Il modello proposto per la riqualificazione delle Aree Demaniali fa riferimento
al “Project Cycle Management”, approccio integrato alla pianificazione e
gestione di programmi complessi, predisposto da esperti della Commissione
Europea, per capitalizzare i risultati dei progetti di sviluppo e l’efficacia
inclusiva dei processi decisionali.
Il modello proposto nasce con l’obiettivo di migliorare la qualità e l’efficacia
di programmi, piani, progetti e processi decisionali di programmazione.
Secondo il modello proposto si distinguono sei fasi del ciclo di vita di un
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progetto, di una pianificazione o di un programma di sviluppo:
• Programmazione
• Identificazione
• Formazione
• Finanziamento
• Realizzazione
• Valutazione dell’intervento
Per ogni fase viene definito il ruolo delle persone interessate, delle fasi di
lavoro e dei documenti da produrre per supportare le decisioni necessarie.
L’idea di fondo è che sia opportuno predisporre sin dall’inizio proposte che
includano le vere esigenze (i problemi) dei destinatari degli interventi.
In realtà se si riflette sul modo in cui ancora oggi le proposte progettuali
vengono predisposte, si può capire perché la maggior parte dei progetti
esistenti esita a produrre risultati incisivi per i beneficiari.
Si auspica invece che in futuro le decisioni sugli interventi siano sempre più
basate su problemi reali espressi dai destinatari degli interventi e che quindi
i beneficiari o destinatari intervengano o siano coinvolti anche nella fase di
prima identificazione dei progetti. Questo per garantire, sembra ovvio, che
gli interventi progettuali possano veramente risolvere quei problemi,
cambiando in senso positivo la vita o alcune condizioni di vita dei beneficiari.
E’ questo il concetto di qualità dei progetti.
L’intervento dovrebbe applicare le seguenti fasi:
- identificazione, in cui una prima idea-progetto ancora non dettagliata è
definita o direttamente presentata da un soggetto promotore in un bando di
gara;
- progettazione esecutiva (formulation), in cui, come risultato quasi sempre
di una fase di studio di fattibilità, la proposta progettuale assume la sua
veste definitiva, con la descrizione o previsione degli aspetti più di dettaglio
(quantità, costi ecc.);
- finanziamento (contracting),
- realizzazione dell’intervento progettuale, al cui interno si svolgono le azioni
di monitoraggio e valutazione in itinere,
- valutazione ex-post, in cui si avvia una riflessione sui risultati raggiunti dal
progetto, riflessione che dovrebbe indurre i responsabili della
programmazione a definire programmi sempre migliori o anche fornire
elementi utili per l’identificazione di ulteriori idee-progetto nell’ambito di quel
programma.
Per la valorizzazione delle Aree Demaniali, in aderenza alla metodologia
innanzi descritta, abbiamo utilizzato le varie fasi.
Nella prima fase quella della identificazione abbiamo invitato il 21 maggio
2013 in una riunione plenaria tutti gli Enti Istituzionali e le Associazioni per
aprire da subito un dibattito sulla idea progetto per la riqualificazione delle
Aree Demaniali(VERBALE 1 allegato). Successivamente il 29 maggio 2013
sono stati invitati gli Enti Istituzionali che hanno ampiamente dibattuto sul
futuro delle Aree Demaniali a Taranto(VERBALE 2 allegato).
Intanto la Consulta si è data appuntamento all’Open Day, la giornata che
spalancherà le porte delle aree demaniali in fase di cessione al Comune di
Taranto, per una visita conoscitiva degli spazi e dello stato dei luoghi.
Il 23 giugno 2013 si è tenuto l’Open Day al quale hanno partecipato tutte le
Associazioni, cittadini e Enti Istituzionali. A seguito di un’accurata pulizia da
parte dell’AMIU sono stati visitati i siti oggetto delle trasformazioni urbane.
Tutti i cittadini e le Associazioni di categoria hanno preso visione dei luoghi
Uno degli elementi fondamentali che caratterizza l’approccio del metodo
applicato è che i programmi, i piani e i progetti sono identificati con l’apporto
degli attori chiave, gli stakeholders compresi i beneficiari finali degli
interventi, di un determinato ambito di sviluppo in un contesto territoriale
definito. Ciò per garantire l’identificazione di progetti che siano soluzioni
concrete a problemi reali dei beneficiari e che siano condivisi dagli attori
locali.
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Altri workshop partecipativi dovrebbero essere svolti durante le diverse fasi
del ciclo di vita del programma piano/progetto per le attività di pianificazione
durante l’attuazione, per il monitoraggio e la valutazione dei risultati.
Abbiamo definito la Struttura Logica del Progetto definita in base ad una
analisi dettagliata del contesto, in una matrice detta LOGICA o QUADRO
LOGICO. Tale matrice viene definita nella fase di formulazione del
programma e in stretta coerenza con l’albero degli obiettivi.
LOGICA DELL’INTERVENTO DEFINIZIONE SIGNIFICATO
(a che domanda risponde)
Obiettivo generale I benefici sociali ed economici di
lungo periodo ai quali il progetto
contribuisce
Perché il progetto è importante per
la società?
Obiettivo specifico Indica i vantaggi che i beneficiari
otterranno dai servizi previsti dal
progetto
Perché il progetto è utile per i
beneficiari?
Risultati Indica i servizi che i beneficiari
riceveranno dal progetto
Che cosa il progetto si propone di
fornire?
Attività Indica ciò che viene realizzato dal
progetto per fornire i servizi
previsti
Che cosa concretamente sarà
fatto?
Si passa quindi all’ANALISI DEI PROBLEMI che è molto importante ai fini
della redazione del piano-progetto in quanto determina l’impianto della
struttura.
ANALISI DEI PROBLEMI
Stato di degrado e abbandono dei Beni
Demaniali
Aree scarsamente frequentato dai cittadini
Crisi del commercio Degrado urbanistico Emarginazione sociale
Insufficiente presenza di aree pedonali per il
passeggio
Insufficiente promozione delle
attività commerciali
Inadeguata manutenzione degli
alloggi pubblici
Bassa soglia di sicurezza
Traffico automobilistico consentito
Inadeguata illuminazione
pubblica
Presenza di barriere architettoniche
Scarsa presenza di famiglie nel
Borgo
Scarsa persenza di locali pubblici
Scarsa igiene degli spazi pubblici
Limitata fruibilità degli spazi storici
Elevata età media degli
abitanti
Servizio di trasporto insufficiente
Inadeguatezza degli elementi di corredo
e arredo urbano
Zone di parcheggio insufficienti
Pavimentazione non adeguata di strade e
piazze della città vecchia
La successiva tappa è quella dell’analisi degli obiettivi che è impostata
nella prospettiva della soluzione dei problemi emersi. La soluzione negativa
dell’albero dei problemi viene convertita in aspetti positivi nella matrice
dell’albero degli obiettivi.
Si passa quindi alla fase che riguarda l’identificazione delle differenti
possibili strategie per raggiungere gli obiettivi del programma, piano o
progetto e comporta anche la scelta della strategia più valida.
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ANALISI DEGLI OBIETTIVI
AREE DEMANIALI RIQUALIFICATE
AREE DEMANIALI DA VALORIZZARE CON PRESENZA DI CITTADINI CHE NE USUFRUISCONO
SETTORE COMMERCIALE RIVITALIZZATO
SPAZI URBANI MIGLIORATI
INCLUSIONE SOCIALE
MIGLIORATA
STRADE PEDONALIZZATE E PERCORSI INTERNI
RIQUALIFICATI
ATTIVITA’ COMMERCIALI ADEGUATAMENTE
PROMOSSE
MANUTENZIONE DEGLI ALLOGGI PUBBLICI NEL
BORGO POTENZIATA
SOGLIE DI SICUREZZA
AUMENTATE
SISTEMI DI MOBILITA’ DOLCE
ILLUMINAZIONE PUBBLICA ADEGUATA
BARRIERE ARCHITETTONICHE
ADEGUATE
INTEGRAZIONE SOCIALE
MIGLIORATA
AUMENTATA PRESENZA DI
LOCALI PUBBLICI
SPAZI PUBBLICI SUFFICIENTEMENTE
PULITI
AUMENTATA FRUIBILITA’ DEGLI
SPAZI EX DEMANIALI
INSEDIAMENTO DI GIOVANI
COPPIE
SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO POTENZIATO CON LINEE VELOCI CHE UNISCONO I PARCHEGGI DI SCAMBIO
ARREDO E CORREDO URBANO POTENZIATO
ADEGUATA PRESENZA DI PARCHEGGI PUBBLICI
MIGLIORATA LA PAVIMENTAZIONE E L’UTILIZZO DELLE
PIAZZE E DEGLI SPAZI PUBBLICI
L’altra fase è quella della pianificazione degli interventi che dopo aver
effettuato l’analisi della situazione di contesto e aver individuato le strategie
da perseguire per raggiungere gli obiettivi generali attraverso la definizione
di un’altra matrice: LA STRUTTURA LOGICA.
Vanno quindi considerati i fattori esterni quali agenti importanti per il
successo dei singoli progetti. Si definisce la matrice di STRUTTURA LOGICA APPLICATA considerando i fattori esterni.
L’altra fase è quella di considerare i fattori che assicurano la sostenibilità ,
attraverso l’individuazione degli INDICATORI DI SOSTENIBILITA’. La fase successiva è quella dell’individuazione degli INDICATORI VERIFICABILI, attraverso indicatori di misura e indicatori di verifica.
Successivamente si individuano i mezzi e i costi e si passa alla VERIFICA CONCLUSIVA.
IDENTIFICAZIONE DELLE
STRATEGIE AREE DEMANIALI RIQUALIFICATE
AREE DEMANIALI INTENSAMENTE FREQUENTATE DAI CITTADINI
SETTORE COMMERCIALE RIVITALIZZATO
SPAZI URBANI MIGLIORATI
INCLUSIONE SOCIALE
MIGLIORATA
STRADE PEDONALIZZATE
ATTIVITA’ COMMERCIALI ADEGUATAMENTE
PROMOSSE
MANUTENZIONE DEGLI ALLOGGI PUBBLICI
POTENZIATA
SOGLIE DI SICUREZZA
AUMENTATE
TRAFFICO AUTOMOBILISTICO E MOTOCICLISTICO
INTERDETTO
ILLUMINAZIONE PUBBLICA ADEGUATA
BARRIERE ARCHITETTONICHE
ADEGUATE
INTEGRAZIONE SOCIALE
MIGLIORATA
AUMENTATA PRESENZA DI
LOCALI PUBBLICI
SPAZI PUBBLICI SUFFICIENTEMENTE
PULITI
AUMENTATA FRUIBILITA’ DEGLI
SPAZI PUBBLICI
INSEDIAMENTO DI GIOVANI
COPPIE
SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO POTENZIATO
ARREDO E CORREDO URBANO POTENZIATO
ADEGUATA PRESENZA DI PARCHEGGI PUBBLICI
MIGLIORATA LA PAVIMENTAZIONE
DELLE PIAZZE E SPAZI PUBBLICI
• Ll
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ESEMPIO DI STRUTTURA LOGICA APPLICATA LOGICA DELL’INTERVENTO
OBIETTIVI GENERALI
AREE DEMANIALI RIQUALIFICATE
OBIETTIVI SPECIFICI
SETTORE COMMERCIALE/PRODUTTIVO RIVITALIZZATO
RISULTATI ATTIVITA’ COMMERCIALI ADEGUATAMENTE PROMOSSE
ILLUMINAZIONE PUBBLICA ADEGUATA
SPAZI PUBBLICI CURATI E PULITI
SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO POTENZIATO (LINEE VELOCI DI
TRASPORTO)
AREE DI PARCHEGGIO POTENZIATE (ZONA CROCE - PORTA NAPOLI –
GREEN PARK A VIA LEONIDA)
ATTIVITA’ ATTIVITA’ COMMERCIALI ADEGUATAMENTE PROMOSSE
1. CAMPAGNA DI PUBBLICIZZAZIONE
2. MARCHIO
3. RICONOSCIMENTO DI TARANTO CITTA’ DELLA CULTURA
EUROPEA
4. INIZIATIVE PER ATTRARRE INVESTIMENTI
5. CONTRIBUTI PER NUOVE INIZIATIVE
ILLUMINAZIONE PUBBLICA ADEGUATA
1. PROGETTO DI POTENZIAMENTO
DELL’IMPIANTO DI PUBBLICA
2. INCENTIVI PER ILLUMINAZIONE
3. DI SPAZI PUBBLICI O FACCIATE DA PARTE DEI PRIVATI
SPAZI PUBBLICI CURATI E PULITI
1. POTENZIAMENTO DELLA PULIZIA DELLE AREE DEMANIALI DA
PARTE DELL’AMIU
2. CAMPAGNE DI SENSIBILIZZAZIONE DELLA PULIZIA DEI LUOGHI
PUBBLICI
3. PROGETTO DI POTENZIAMENTO DELLA RACCOLTA DELLE ACQUE
PIOVANE
SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO POTENZIATO (LINEE VELOCI DI
TRASPORTO)
1. NAVETTE ELETTRICHE
2. PROGETTO AMAT LINEE VELOCI
3. NUOVI PERCORSI NEL PUM URBANO
AREE DI PARCHEGGIO POTENZIATE (ZONA CROCE E PORTA NAPOLI)
1. PARCHEGGIO CROCE
2. PARCHEGGIO PORTA NAPOLI
3. GREEN PARK PARCHEGGI IN VIA LEONIDA
L'eredità più importante dei programmi complessi di rigenerazione urbana,
che interessano i Beni Demaniali della città di Taranto, sta nella certezza
che tali interventi debbano legare la rigenerazione fisica dei luoghi e il
sostegno al tessuto sociale ed economico locale. Obiettivi di questo doppio
meccanismo sono la mobilitazione delle risorse del territorio e il sostegno
della partecipazione dal basso di quella società civile organizzata, terreno
fertile per azioni di solidarietà sociale legate ai programmi di rigenerazione
urbana.
1. Gli obiettivi della rigenerazione dovranno andare in questa direzione ed è
opportuno che, nel momento della valutazione e del rilancio, si mettano a regime gli
interventi per renderli patrimonio pubblico, ispirando politiche nuove, garantite
dall'accumulo di risorse, azioni e strategie.
PREROGATIVE GENERALI PER L'EFFICIENTE PROGETTAZIONE DEI SISTEMI TECNOLOGICI DEI COMPLESSI EDILIZI | Comune di Taranto Pagina 16 di 88
3. PREROGATIVE GENERALI PER L'EFFICIENTE PROGETTAZIONE DEI SISTEMI TECNOLOGICI DEI COMPLESSI EDILIZI
Nell’ambito della Progettazione dei Sistemi Energetici asserviti alle strutture edilizie
interessate da questa proposta, bisognerà perseguire un approccio di sistema capace di
definire una strategia generale che governi la pianificazione di tutte le altre.
I due principi fondamentali da implementare nella progettazione saranno quelli realtivi
alla biocompatibilità e all’ecosostenibilità, ricercando sistematicamente la massima
efficienza ed efficacia in ogni singola scelta.
Questo si traduce in tre ordini d’intervento:
1. riduzione della domanda di energia con strategie passive - progetto di involucri edilizi
ad elevate prestazioni; sfruttamento e regolazione degli apporti di energia solare;
2. ottimizzazione dei consumi energetici mediante impianti a bassa energia;
3. utilizzo di risorse rinnovabili per soddisfare i requisiti dell’edificio.
Relativamente all’aspetto progettuale, bisognerà operare in diversi ambiti d’intervento, tra
cui:
• la riduzione della trasmittanza delle pareti e delle superfici finestrate mediante un
adeguato isolamento termico e l’eventuale sostituzione dei serramenti;
• la cura dei dettagli costruttivi al fine di ridurre al massimo ponti termici e
infiltrazioni;
• la previsione di un’adeguata inerzia termica dell’edificio al fine di migliorarne il
comfort;
• l’ottimizzazione stagionale degli apporti solari termici e luminosi;
• lo sfruttamento di criteri bioclimatici;
• la coibentazione adeguata del sistema di distribuzione del calore;
• la riduzione degli sprechi derivanti dal riscaldamento o raffrescamento di ambienti
inutilizzati.
ARCHITETTURA ED EDILIZIA SOSTENIBILE
Nell’ambito della realizzazione degli interventi edilizi proposti, i vari step di progettazione
dovranno perseguire strategie progettuali e gestionali di nuova concezione, atte a creare
un ambiente esterno gradevole e abitabile, ottimizzando la qualità termica, acustica e
visiva degli ambienti confinati, sfruttando l’illuminazione naturale, la ventilazione naturale
e l’energia solare in termini passivi, nonché climatizzando gli ambienti contenendo i
consumi energetici e generando localmente energia elettrica e energia termica con fonti
energetiche rinnovabili.
A tal proposito bisognerà individuare le soluzioni tecniche più appropriate, effettuando
valutazioni che consentano di confrontare le diverse possibili alternative e i relativi
vantaggi effettivamente acquisibili in termini di sostenibilità energetica ed ambientale,
nonché tecnica ed economica.
In particolare per le tematiche riguardanti la progettazione energetica degli edifici,
bisognerà operare in conformità sia ai più recenti standard nazionali (D.Lgs. 192/2005 e
311/2006) sia in conformità agli standard energetici riconosciuti quali Passivhaus, Casa
Clima o Energia Netta Zero (Zero Energy Building), scegliendo a tal fine le tecnologie di
involucro più appropriate al clima e alla destinazione d’uso dell’edificio; valutando, per
ciascuno di essi, il comportamento funzionale ed energetico in diverse situazioni
climatiche e con riferimento a diversi profili di utenza.
Infine le soluzioni tecniche orientate al contenimento dei consumi energetici e al
miglioramento dell’efficienza energetica potranno a titolo esemplificativo riguardare: il
superisolamento termico di pareti opache e vetrate; il progetto di schermature solari; lo
sfruttamento dell’energia solare in sistemi solari passivi; le tecniche finalizzate alla
riduzione dei consumi energetici per riscaldamento e raffrescamento, per ventilazione,
per produzione di acqua calda sanitaria e per illuminazione artificiale; l’impiego di
collettori solari termici e fotovoltaici, di pompe di calore geotermiche e di
microcogeneratori.
MIGLIORAMENTO DELL’EFFICIENZA DEGLI IMPIANTI
Rispetto alla definizione della dotazione impiantistica delle strutture edilizie di nuova
realizzazione o da riqualificare relativamente alla climatizzazione, bisognerà
implementare criteri che conducano ad una scelta impiantistica capace di:
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• garantire il comfort ambientale interno;
• utilizzare impianti alimentabili con fonti di energia rinnovabile;
• realizzare un’elevata efficienza energetica ed exergetica di sistema;
• realizzare il recupero energetico sull’aria viziata;
• utilizzare singoli componenti ad elevata efficienza;
• realizzare la possibilità di regolazione e gestione efficace del sistema.
Per ciò che attiene invece i sistemi energetici che utilizzano fonti energetiche multiple,
rinnovabili e non, con costi unitari variabili in ragione dei profili temporali di produzione, di
erogazione e di utilizzo dell’energia, in fase di progettazione bisognerà operare analisi
energetiche dettagliate, in cui vengono valutate le potenze da installare, le previsioni di
consumo energetico e le emissioni in ambiente, effettuando l’analisi di sistemi
multienergia e individuando le soluzioni ottimali in relazione alle richieste del
committente; quali il rendere minimo il costo di installazione o il costo di gestione oppure
il rendere minima l’entità dei consumi energetici connessi all’impiego di combustibili
fossili o l’entità delle emissioni in ambiente.
Infine per implementare configurazioni di sistema e soluzioni tecnologiche più
appropriate, in fase di progettazione, sarà valuta quantitativamente attraverso modelli
previsionali costruiti ad hoc, sia l’efficacia delle soluzioni proposte sia il loro costo globale
(costo di investimento più costo di esercizio) in riferimento al ciclo di vita; inoltre
dovranno essere verificati i risultati attesi tramite diagnosi energetiche (termografia
all’infrarosso) che mirano ad esaminare le caratteristiche prestazionali del sistema
edificio-impianto.
PROPOSTE PRELIMINARI La proposta progettuale punta a realizzare dal punto di vista energetico delle strutture
con un elevatissimo grado di indipendenza da fonti fossili.
In particolare la scelta prevede di dotare le strutture con destinazione “residenziale” di un
impianto geotermico capace di soddisfare i fabbisogni termici di climatizzazione estivi ed
invernali, alimentato da un impianto fotovoltaico posto in copertura e asservito alla
richiesta di potenza elettrica della pompa e dell'impianto elettrico, mentre per le strutture
con destinazione “terziario” un impianto con centrale termica “cado – freddo” integrato
con impianto a pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria e un impianto
fotovoltaico per l’autoconsumo di energia elettrica di ogni struttura.
Misure di
intervento realizzabili attraverso: Proposte Preliminari
ISOLAMENTO TERMICO
l’utilizzo di strutture opache idonee al
raggiungimento di valori della
trasmittanza fissati dalla normativa
vigente.
Sandwich di materiali ad elevata
trasmittanza.
l’utilizzo di infissi capaci di garantire la
perfetta tenuta termica dell’edificio.
Infissi esterni in alluminio con vetri a
camera d’aria.
la realizzazione di schermature nei lati
ovest e sud per ridurre gli effetti solari
nel periodo estivo.
Coperture a pensilina ombreggianti di
tipo fotovoltaico.
il contenimento del fenomeno “isola di
calore”, attraverso il controllo nelle
sistemazioni esterne (verticali ed
orizzontali), del coefficiente di Albedo.
- Utilizzo di materiali di finitura tipo
chianche di Cursi e pietra tufacea
locale;
- Interventi di piantumazione di specie
autoctone.
IMPIANTI A SERVIZIO
DELL’IMMOBILE
l’integrazione di impianti tradizionali e
impianti da fonti rinnovabili.
- Impianto di Riscaldamento con
fancoils con caldaia a condensazione
ed integrazione di impianto solare
termico;
- Ambienti auto termoregolanti;
- Impianto di climatizzazione con pompa
di calore geotermica del tipo
canalizzato;
- Impianto fotovoltaico diffuso ed
integrato col disegno dell’edificio;
- Impianto Elettrico con utilizzo di
dispositivi “intelligenti”.
una progettazione basata su criteri di
bioclimatica, quali sistemi di
ventilazione e di controllo del
microclima ricorrendo a sistemi ad
acqua, ombreggianti e coperture
apribili.
- Studio particolareggiato delle ombre
estive ed invernali generate dal verde;
è infatti previsto che le zone esposte al
sole diretto a Sud, Sud-Ovest saranno
dotate di alberature più alte e con
chioma più larga ed ombreggiante,
mentre gli spazi intermedi saranno
accompagnate dalla macchia bassa,
cespugliosa;
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- Aree di pertinenza prato-carrabili quali
parcheggi realizzati con
pavimentazioni di asfalto riflettente
- Verde urbano con funzione:
climatica: gli alberi
contribuiscono mitigare gli effetti
negativi sul clima causati
dall’uomo, controbilanciando
l’effetto serra tramite la
produzione di ossigeno e
l’assorbimento di CO2;
termoregolatrice, grazie
all’effetto dell’aumento
dell’evapotraspirazione, gli
alberi sono capaci di contenere
l’aumento delle temperature
nelle stagioni estive.
Soluzioni per strutture del settore Terziario
COMPENDIO DENOMINATO EX BARACCAMENTI CATTOLICA | Comune di Taranto Pagina 19 di 88
4. COMPENDIO DENOMINATO EX BARACCAMENTI CATTOLICA
PLANIMETRIA ATTUALE
COROGRAFIA D'INQUADRAMENTO
DESCRIZIONE DELL’AREA L’intera area è estesa in totale 17.796 mq (circa 1,8 ettari) compresa l’area di sedime
degli alloggi dismessi di cui al n° civico 162 di Via Di Palma.
I manufatti edilizi presenti nell'area sono:
n° 3 bunker, testimonianza dei rifugi antiaerei, per i quali si prevede il restauro
conservativo;
5 capannoni della superficie estesa , di circa 320 mq ubicati tra l’area del teatro e lato
Via Crispi, di altezza circa 4 metri;
l’area dell’ex teatro dell’Arsenale, della superficie estesa di circa 860 mq, con altezza 10
metri;
area pavimentata, attualmente adibita a parcheggio auto, estesa circa ........... mq;
n° 4 capannoni da circa 300 mq., dei quali i primi due prospicenti l’attuale parcheggio su
due livelli per un’altezza complessiva di 8 metri circa ed i secondi due posti verso il
lato Via Leonida, dell’altezza di 4 metri;
capannone adibito anticamente a cinema dell’Arsenale, disposto longitudinalmente
parallelo a Via Di Palma della superficie estesa di 650 mq circa, dell’altezza di 8
metri circa.
Completano la serie degli edifici esistenti n° 3 volumi dei quali si prevede la demolizione
e, precisamente i volumi che insistono sulla superficie evidenziata di seguito e
contraddistinti con le lettere A, B e C:
- edificio A della superficie estesa di mq. 177, altezza 4 metri;
- edificio B della superficie estesa di mq. 428, altezza 4 metri;
- edificio C della superficie estesa di mq. 175, altezza 4 metri.
I volumi dei tre capannoni da demolire sono trasferiti nel Polo culturale del quale sarà
fatto riferimento di seguito, per una superficie di mq. 667 ed altezza 4 metri, con una
riduzione della volumetria rispetto agli immobili demoliti.
COMPENDIO DENOMINATO EX BARACCAMENTI CATTOLICA | Comune di Taranto Pagina 20 di 88
INQUADRAMENTO URBANISTICO
Il suolo sito nel territorio di questo Comune corrisponde in Catasto al Foglio
di Mappa n° 241 porzione della P.lla n° 2 risulta avere la seguente
destinazione di P.R.G.: "Zona per parchi, giochi e sports".
La suddetta particella ricade negli ambiti territoriali estesi previsti dal
P.U.T.T./P. (Piano Urbanistico Territoriale Tematico per il paesaggio),
approvato con deliberazione della Giunta Regionale del 15.12-.2000 n°1748
e con riferimento alla deliberazione del Consiglio Comunale n° 57 del
05.08.2009: Ambito di valore normale "E" ed è tutelata in parte da un bene
"Idrologia superficiale: coste e corsi d'acqua".
ZONA PER PARCHI GIOCHI E SPORTS (A1O)
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RILIEVO DELLO STATO DEI LUOGHI- Scala 1:500
COMPENDIO DENOMINATO EX BARACCAMENTI CATTOLICA | Comune di Taranto Pagina 22 di 88
SINTESI DELL'INTERVENTO EDILE in rosso sono riportati i corpi edili da demolire
COMPENDIO DENOMINATO EX BARACCAMENTI CATTOLICA | Comune di Taranto Pagina 23 di 88
MUSEO DEI BAMBINI E
DELLE BAMBINE
ORGANIGRAMMA FUNZIONALE
TEATRO DELLA
MUSICA
BAR PT CAMERINI P1
LAB ARTE E MUSICA
FOYEUR
PICCOLI CONCERTI
POLO CULTURALE DI TARANTO
PIAZZA MULTIMEDIALE CON POSSIBILITA' DI COPERTURA
SPAZI PER LA
TERZA ETA'
SPAZI PER I
GIOVANI
POLO SOCIALE
Centro Salute- Ambiente di Taranto
COMPENDIO DENOMINATO EX BARACCAMENTI CATTOLICA | Comune di Taranto Pagina 24 di 88
PIANO DI UTILIZZO DELL’AREA Come risulta dal grafico, si prevedono i seguenti utilizzi per i volumi da ristrutturare
conservando le volumetrie esistenti per gli edifici da conservare, e mantenendo la stessa
configurazione architettonica per i volumi aggiunti.
Polo Culturale per il complesso situato tra l’area attualmente adibita a parcheggio e il lato di Via
Crispi; questo Polo comprenderà anche l’attuale superficie a parcheggio che sarà
opportunamente sistemata come piazza polifunzionale attrezzata con pannelli
multimediali e con struttura in grado di assicurare copertura in caso di eventi
metereologici durante eventi.
Nel Polo Culturale, oltre all’ampio spazio di aggregazione costituito dalla piazza
polifunzionale, insistono volumi con le seguenti destinazioni:
Nel teatro dismesso, sarà allocato il nuovo “Teatro della Musica” con un numero di posti
non superiore a 500, opportunamente attrezzato di nuove tecnologie per l’acustica;
annesso al Teatro è previsto l’utilizzo del volume posto ad ovest del Teatro stesso
con la funzione di “foyer”, di piccola sala concerti nonchè di un piccolo laboratorio di
musica; per quanto riguarda l’edificio posto a nord del Teatro e contiguo allo stesso,
si prevede che al piano terra sia allocato un “lounge bar” ed al piano superiore i
locali a servizio delle attività teatrali.
Un complesso di quattro volumi per i quali, salvo diverso avviso degli Organi Decisionali
del Comune di Taranto, si propongono utilizzi rispettivamente per sale-prove, sale
espositive, per un’area definita “officina delle idee” costituita da un grande
laboratorio a strumentazione comune nel quale i giovani e meno giovani potranno
avere a disposizione le migliori tecnologie strumentali per sviluppare propri progetti
o idee.
Polo Sociale Nei due volumi posti ad est della futura piazza polifunzionale sono previsti servizi
comunali per attività sociali che, a titolo esemplificativo si riferiscono ad un centro di
aggregazione per i giovani nonché ad un centro di aggregazione per anziani.
Centro Salute e Ambiente di Taranto
Completa il piano di utilizzo dei volumi dei Baraccamenti Cattolica, il centro Salute e
Ambiente di Taranto in aderenza a quanto richiesto dalla stessa ASL con nota del
1123 del 07-05-2013 che si allega alla pagina seguente. Di seguito si riportano in
dettaglio i suddetti interventi.
BARACCAMENTI CATTOLICA (AREA OVEST) - LA REALIZZAZIONE DEL "POLO CULTURALE"
L’intervento proposto nasce dall’esigenza manifestata dall’Amministrazione
comunale di potenziare l’offerta di luoghi per la fruizione di attività culturali in
cui i cittadini possano trovare offerte molteplici e variegate, dalle
rappresentazioni teatrali a quelli di grandi eventi organizzate anche con
tecnologie multimediali, alla fruizione di laboratori teatrali o musicali,
comprendendo in queste attività anche i segmenti dei bambini e delle
bambine.
L’attività perciò risulta piuttosto complessa e articolata ma sempre ascrivibile
alle tematiche della gestione di siti per la produzione e l’offerta di attività
legate allo spettacolo comprensive di quelle legate alla acquisizione delle
conoscenze nei diversi segmenti artistici e culturali possibili in un luogo
multiforme e multi servizi.
COMPENDIO DENOMINATO EX BARACCAMENTI CATTOLICA | Comune di Taranto Pagina 25 di 88
PROGETTO DI MASSIMA UTILE ALLE STIME DIMENSIONALI ED ECONOMETRICHE DEL COMPLESSO DENOMINATO "BARACCAMENTI CATTOLICA" - "IL POLO CULTURALE - Scala 1:500 (IN ROSSO SONO INDICATE LE PARTI DA DEMOLIRE, IN VIOLA LE NUOVE REALIZZAZIONI)
COMPENDIO DENOMINATO EX BARACCAMENTI CATTOLICA | Comune di Taranto Pagina 26 di 88
PROGETTO DI MASSIMA UTILE ALLE STIME DIMENSIONALI ED ECONOMETRICHE DEL COMPLESSO DENOMINATO "BARACCAMENTI CATTOLICA" - "IL POLO CULTURALE
COMPENDIO DENOMINATO EX BARACCAMENTI CATTOLICA | Comune di Taranto Pagina 27 di 88
PROPOSTA DI GESTIONE E VERIFICA DELLA CONGRUENZA ECONOMICO – FINANZIARIA
L’OGGETTO DELLA PROPOSTA
Il contenuto del progetto proposto si sostanzia nella predisposizione di uno
studio di fattibilità preliminare per la realizzazione del Polo della Cultura nel
quale collocare:
• il nuovo “Teatro della Musica” con un numero di posti non superiore a
500, opportunamente attrezzato di nuove tecnologie per l’acustica;
annesso al Teatro è previsto l’utilizzo del volume posto ad ovest del
Teatro stesso con la funzione di “foyer”, di piccola sala concerti
nonchè di un piccolo laboratorio di musica; per quanto riguarda
l’edificio posto a nord del Teatro e contiguo allo stesso, si prevede che
al piano terra sia allocato un “lounge bar” ed al piano superiore i locali
a servizio delle attività teatrali;
• un complesso di quattro volumi per i quali, salvo diverse
determinazioni dell'Amministrazione Comunale in sede di
concertazione con il settore delle associazioni, si prevedono utilizzi
rispettivamente per sale-prove, sale espositive, per un’area definita
“officina delle idee” costituita da un grande laboratorio a
strumentazione comune nel quale i giovani e meno giovani potranno
avere a disposizione le migliori tecnologie strumentali per sviluppare
propri progetti o idee;
• una piazza multimediale da coprire in caso di eventi metereologici
avversi, ovvero per eventi in pieno sole, di grandi dimensioni (2500
mq) dotata di servizi per spettacoli all’aperto, proiezione di spettacoli
multimediali, gestione eventi di grande portata.
L’analisi economica e finanziaria della gestione del progetto si articola nelle
seguenti fasi:
• analisi della domanda potenziale;
• stima dei costi di investimento e definizione delle fasi dell’intervento e
dei costi di gestione;
• ipotesi di pricing;
• stima dei contributi a carico dell’Amministrazione comunale;
• predisposizione del piano economico - finanziario.
L’ANALISI DELLA DOMANDA POTENZIALE
L'analisi della domanda è stata condotta mettendo a frutto le varie
esperienze di soggetti gestori di eventi per lo spettacolo che esercitano sul
territorio comunale e che attualmente possono contare su spazi per lo
spettacolo con dimensioni simili a quelle previste nel progetto ma che non
sono dotati di spazi e servizi annessi. In forma cautelativa si è assunto che
gli spazi del Polo Culturale saranno ptenzialmente fruiti da una media di 250
spettatori al giorno per 220 giorni all’anno. Tale quantificazione risulta
effettivaemnte sottosrtimata sia in agione delle potenzialità dei servizi offerti
ma anche in virtù delle dimensionei dell strutture che risutlano essere molto
più capienti dei volumi medi assunti dalla presente valutazione. Oltre ciò si è
assunto di poter esercire 10 grandi eventi nell’arco temporale di un anno per
2500 persone paganti che risultano essere un volume facilmente accoglibile
all’interno della piazza mutlimediale coperta.
I COSTI DI INVESTIMENTO E I CONTRIBUTI RICHIESTI
Il costo complessivo degli interventi ammonta a 9.501,8 mila euro, al netto di
Iva, che comprende il 7% dei costi generali . Ai fini della sostenibilità
economico - finanziaria dell’iniziativa si prevede il contributo di 2.000.000 €
da parte dell’Amministrazione comunale per sostenere l’iniziativa di una
“Concessione di costruzione e gestione” da affidare ad apposita
COMPENDIO DENOMINATO EX BARACCAMENTI CATTOLICA | Comune di Taranto Pagina 28 di 88
Organizzazione che, da un lato, garantisca la migliore realizzazione
dell’opera e, dall’altro, garantisca la migliore gestione culturale e sociale
delle iniziative prevedibili non solo nel teatro ma anche nella piazza
polifunzionale e nei volumi prima descritti; ovviamente a carico del
concessionario si porrà l'onere finanziario per un ammontare complessivo di
euro 7.501.800.
I COSTI DI GESTIONE
I costi di gestione sono piuttosto artcolati e nella presente valutazione si
sono tenuti in considerazone sia i costi relativi alla gestione vera e propria
del bene sia i costi legati all personale incaricato dell’esercizio delle funzioni
affidate ama anche i servizi energetici, di approvvigionaemnto idrico e le
imposte legate alla proprietà
Costi di
gestione
Costi di gestione strutturali (€) 200.000
Utenze e tasse(€) 110.000
Personale (€) 150.000
Gestione artistica (€) 450.000
Manutenzione 1° anno (€) 77.200
Canone di concessione PA (€) 150.000
TOTALE 987.200
LA STRUTTURA DEI RICAVI E LE TARIFFE
I ricavi sono anche questi piuttosto articolati e richiamano tutte le attività che
potrebbero generare reddito che sono legate da un lato alla gestione vera e
proria degli eventi dello spettacolo, dall’altro alla possiilità di creare
economie parallele di prevednita di eventi collocati in altri luoghi e di
merchandising legato allo spettacolo e alla cultura.
Proventi di
gestione
Giorni di funzionamento ordinari 250
Numero ingressi 250
Giorni Grandi Eventi 10
Numero ingressi Grandi Eventi 2500
Tariffa base per l'accesso agli eventi(€) 12
Prevendita da Box-Office per eventi interni ed
esterni(€) 2
Ricavo prevendite (200ggx200 biglietti) 80.000
Fitto Teatro (€) 240.000
Fitto e getsione altre sale (€) 250.000
Sponsorizzazione spazi + merchandising (€) 150.000
LE IPOTESI GENERALI DEL MODELLO
Si riportano di seguito le ipotesi generali alla base del piano economico -
finanziario proposto:
− l’arco temporale utilizzato per la valutazione della sostenibilità finanziaria
è pari a 30 anni;
- il tasso di inflazione previsto è pari al 1,5% e il tasso di interesse passivo
è pari al 7%;
- modalità di finanziamento: concessione di costruzione e gestione con
contributo comunale e canone a favore dell’Amministrazione
- le aliquote di imposta sono pari al 27,5% per l’Ires e 4,25% per Irap.
I RISULTATI ECONOMICO - FINANZIARI
Sulla base delle ipotesi descritte, sono predisposti il Conto economico, lo
Stato Patrimoniale e lo sviluppo dei flussi di cassa. Gli indicatori evidenziati
sono: TIR (tasso interno di rendimento), VAN (Valore Attuale Netto) e DSCR
medio (debt service cover ratio). La tabella seguente mette in evidenza i
COMPENDIO DENOMINATO EX BARACCAMENTI CATTOLICA | Comune di Taranto Pagina 29 di 88
risultati ottenuti nella simulazione assumendo i comportamenti
precedentemente descritti
L’analisi economica è stata condotta assumendo come TIR obiettivo il valore
dell’15%, tasso di rendimento che indica un ritorno di livello importante per
investimenti di questo tipo che hanno elementi di rischio legati alla durata
dell’investimento.
Parametri
econometrici
Adeguamento annuale 1,50%
Valore del bene (k€) 8880,2
Costi generali (k€) 621,6
Contributo(k€) 2000,00
Durata mutuo 18,00
Tasso rata 7%
Tasso di sconto 3%
TIR 15%
VAN(k€) 3308,75
Flussi di cassa netti cumulati (k€) 7249,32
Il primo anno i proventi di gestione saranno pari a 1.570.000€. Le analisi di
sensitività mettono in risalto la possibilità di mettere a frutto l’investimento
offrendo opportunità di fruizioni culturali molto ampie potendo richiamare
operatori in grado di accollarsi i maggiori oneri realizzativi del progetto a
fronte di un ritorno in linea con buone occasioni di investiemnto nell’Ambito
della fruizione di offerte culturali..
Da quanto sopra consegue che il Polo della Cultura comporterà un
investimento complessivo di 9,5 M€ a fronte dei quali il Comune di Taranto
dovrà reperire risorse di cofinanziamento per 2,0 M€. Il concessionario che
gestirà, con il controlla e la sorveglianza del concedente, per 30 anni il
suddetto Polo dovrà sostenere un'onere finanziario di 7,5 M€.
BARACCAMENTI CATTOLICA (AREA CENTRALE) - LA REALIZZAZIONE DEL "POLO SOCIALE"
La struttura sarà sede di un Centro Intergenerazionale per finalizzata
all’integrazione sociale dell’individuo anziano; la creazione di tali strutture è
tra gli obiettivi del Piano Regionale delle Politiche Sociali e per favorirla il
Comune vuole potenziare e riqualificare le attività attraverso la creazione di
un nuovo centro di aggregazione come da progetto proposto. Il tempo libero,
può risultare per la senilità un tempo vuoto ed in grado di favorire un
processo graduale di isolamento e di solitudine. Per contro la creazione di
centri intergenerazionali favorisce l’integrazione e l’utilità sociale delle
popolazioni ancora attive ma non impiegate in settori lavorativi, potendo
svolgere funzioni nono solo legate alla cura della propria persona ma
consentendo mutuo aiuto alla società potendo così svolgere funzioni sociali.
E’ dimostrato che l’integrazione intergenerazionale produce effetti benefici
sulla spesa sanitaria, sulle economie familiari coinvolte ma anche sulla
coesione sociale.
COMPENDIO DENOMINATO EX BARACCAMENTI CATTOLICA | Comune di Taranto Pagina 30 di 88
PROGETTO DI MASSIMA UTILE ALLE STIME DIMENSIONALI ED ECONOMETRICHE DEL COMPLESSO DENOMINATO "BARACCAMENTI CATTOLICA" - POLO SOCIALE COMUNE DI TARANTO - Scala 1:500
PROPOSTA DI GESTIONE E VERIFICA DELLA CONGRUENZA ECONOMICO – FINANZIARIA L’OGGETTO DELLA PROPOSTA – IL BILANCIO SOCIALE Il contenuto del progetto proposto si sostanzia nella realizzazione, nei due volumi posti
ad est della futura piazza polifunzionale, di centri servizi comunali per attività sociali
finalizzate all’integrazione e all’aggregazione intergenerazionale.
L’analisi costi benefici sarà affrontata con le tecniche dei bilanci sociali che ben
inquadrano la tematica e definiscono un criterio per stabilire vantaggi o svantaggi di una
certa scelta che interagisce con il campo sociale delle attività messe in campo.
Anzitutto la proposta va confrontata con le indicazioni degli strumenti regolatori di livello
regionale.
Nell’allegato al Piano Regionale per le Politiche Sociali si rileva che i servizi comunitari a
ciclo diurno e tutti i servizi connessi alla accessibilità e alla fruizione di detti centri
rappresentano la più concreta alternativa al ricovero di persone non autosufficienti in
strutture residenziali, così come una delle più efficace azioni di prevenzione del rischio di
disagio e marginalità dei minori così come degli adulti che vivono in condizioni di
svantaggio. I servizi comunitari a ciclo diurno, inoltre, consentono di perseguire obiettivi
di integrazione sociale e generazionale, inserimento socio lavorativo, orientamento e
formazione, politiche complessivamente rivolte alla prevenzione del disagio e alla
promozione attiva degli individui.
Tant’è che nel quadro degli interventi risultano determinati i seguenti valori target
Obiettivo operativo Destinatari finali
Obiettivo di servizio (indicatore)
Valore target al 2011
Potenziamento e
consolidamento rete
Centri aperti polivalenti
per minori
Minori n. strutture-utenti/n.
abitanti
1 centro/50 posti-
utenti ogni 20.000
ab.
Riqualificazione e
potenziamento Centri
sociali polivalenti
per anziani
Anziani,
anche non
autosufficie
nti lievi
n. strutture-utenti/n.
abitanti
1 centro/60 posti-
utenti ogni 20.000
ab.
L’iniziativa in oggetto si colloca quindi pienamente nel target individuato dal Regolamento
Regionale.
COMPENDIO DENOMINATO EX BARACCAMENTI CATTOLICA | Comune di Taranto Pagina 31 di 88
A tale proposito il Piano di Zona del Comune di Taranto inquadra la tematica indicando
l’integrazione sociale dell’individuo anziano tra gli obiettivi del Piano Regionale delle
Politiche Sociali e per favorirla il Comune vuole potenziare e riqualificare le attività che si
svolgono nei tre Centri sociali polivalenti per anziani già esistenti. Il tempo libero, può
risultare per la senilità un tempo vuoto ed in grado di favorire un processo graduale di
isolamento e di solitudine.
Ed è per tale motivo che lo stesso Piano di Zona individua risorse per la riqualificazione
dei centri sociali polivalenti ma anche indicazioni riguardo Servizi ricreativi ed educativi
per il tempo libero ed attività sportive che intendono offrire ai minori, una serie di
prestazioni variegatequali: attività ludico-ricreative, scambi culturali tra gruppi residenti in
diversi territori,partecipazione a rappresentazioni teatrali e musicali, attività ginnico-
sportive, campi scuola, visite culturali.
L’intervento proposto si inserisce come elemento di novità nel panorama programmatico
operativo ma pienamente in linea con le politiche regionali e comunali riguardanti il
segmento dei servizi specifici.
Dal punto di vista dell’analisi occorre operare considerando l’obiettivo fissato dal
regolamento regionale ma anche guardando dall’altro lato cosa potrebbe accadere in
termini di vantaggio sociale.
Tecnicamente, quindi, l’azione di un’impresa privata, degli enti pubblici, e delle
organizzazioni no profit possono considerarsi utili socialmente quando il valore aggiunto
prodotto (Va) sommato alle economie esterne prodotte (Ee) e al maggiore benessere
sociale (Bs) ha un valore superiore ai costi di produzione del servizio (Cs) sommato alle
diseconomie esterne (De) e al disagio sociale prodotto (Ds); in formula:
Va+Ee+Bs > Cs+De+Ds
Per la collettività è perciò importante che non solo siano selezionati i progetti che
producono utilità sociale, ma che tra questi siano scelti e resi operativi i prodotti che
danno maggiore utilità sociale.
In questo caso occorre guardare ai costi sociali evitati attraverso l’attuazione
dell’intervento che si possono preliminarmente indicare in mancati costi sanitari
(farmacologici o assistenziali) che il soggetto matura a causa del miglioramento delle
condizioni di vita che matura nella frequentazione del centro ma anche in relazione
all’incremento di valore generato dalla possibilità di liberare risorse per l’aiuto di altri
soggetti, anche appartenenti al nucleo familiare, che consente a questi il risparmio di
spese che vengono sostenute abitualmente (badante, baby sitter, etc). In questa analisi
si è considerato in 1000 € il valore medio del mancato esborso, o del guadagno, per
ciascun utente.
I COSTI DI INVESTIMENTO E I CONTRIBUTI RICHIESTI Il costo complessivo degli interventi ammonta a 2.010 mila euro, al netto di Iva, che
comprende il 7% dei costi generali . Tali oneri saranno sostenuti interamente
dall’Amministrazione Comunale la quale provvederà ad affidare la gestione dei servizi e
la manutenzione ordinaria dei luoghi a società accreditata per l’esercizio dei servizi
necessari allo scopo secondo le direttive regionali in materia.
I COSTI DI GESTIONE I costi di gestione come detto saranno sostenuti da un soggetto privato il quale si
prenderà cura non solo di esercire il servizio ma di provvedere alla manutenzione
ordinaria dei manufatti stessi. In questa valutazione il costo di manutenzione e gestione
della parte edilizia, comprensiva dei costi di acquisizione dei servizi energetici e della
altre forniture, è stimato in circa 15.000 €/anno mentre per il personale il fabbisogno si è
stimato in 50.000 €/anno.
L’ANALISI COSTI BENEFICI Con i presupposti di cui abbiamo detto la valutazione è stata condotta considerando i
seguenti parametri. Si sono individuati dapprima i valori potenziali del risparmio sociale
che si è confrontato con i costi dell’investimento e con i costi di gestione. Da questo
confronto è emerso il limite inferiore di utenti che darebbe un equilibrio economico
dell’iniziativa.
Le ipotesi generali alla base del piano economico - finanziario proposto:
− l’arco temporale utilizzato per la valutazione della sostenibilità finanziaria è pari a 30
anni;
- il tasso di inflazione previsto è pari al 1,5% e il tasso di interesse passivo è pari al 7%;
- modalità di finanziamento: finanziamento dell’Amministrazione
- le aliquote di imposta sono pari al 27,5% per l’Ires e 4,25% per Irap.
COMPENDIO DENOMINATO EX BARACCAMENTI CATTOLICA | Comune di Taranto Pagina 32 di 88
I RISULTATI ECONOMICO - FINANZIARI Sulla base delle ipotesi descritte, sono predisposti il Conto economico, lo Stato
Patrimoniale e lo sviluppo dei flussi di cassa. Gli indicatori evidenziati sono: TIR (tasso
interno di rendimento), VAN (Valore Attuale Netto) e DSCR medio (debt service cover
ratio). La tabella seguente mette in evidenza i risultati ottenuti nella simulazione
assumendo i comportamenti precedentemente descritti
Le analisi di sensitività mettono in risalto il grande valore sociale che l’iniziativa consente
di ottenere, raggiungendo un punto di equilibrio attraverso la fruizione di soli 250 utenti.
In tale analisi sono totalmente assenti i vantaggi che deriverebbero dal punto di vista del
miglioramento della qualità della vita del contesto in cui l’iniziativa è inserita potendo
diventare un volano attrattivo per aggregazioni multigenerazionali e soprattutto rientrare
in quel progetto di coesione sociale che consentirebbe di maturare uno sviluppo sociale
di notevole intensità Basti pensare a ciò che potrebbe significare la creazione in questo
consesso di una Banca del Tempo, già indicata nel Piano di Zona del Comune di
Taranto, che potrebbe avere ricadute sul tessuto socio economico del Borgo di Taranto
di notevolissimo valore..
COMPENDIO DENOMINATO EX BARACCAMENTI CATTOLICA | Comune di Taranto Pagina 33 di 88
BARACCAMENTI CATTOLICA (AREA ORIENTALE) - LA REALIZZAZIONE DEL "CENTRO SALUTE - AMBIENTE di Taranto"
Si riporta di seguito il documento di sintesi redatto da ASL Taranto inerente il Piano
Straordinario Salute e Ambiente della città di Taranto. Tale documento descrive
preliminarmente le attività e i fabbisogni previsti per la realizzazione del suddetto
intervento.
COMPENDIO DENOMINATO EX BARACCAMENTI CATTOLICA | Comune di Taranto Pagina 36 di 88
PROGETTO DI MASSIMA UTILE ALLE STIME DIMENSIONALI ED ECONOMETRICHE
DEL COMPLESSO DENOMINATO "BARACCAMENTI CATTOLICA" - "CENTRO
SALUTE AMBIENTE DI TARANTO"
COMPENDIO DENOMINATO EX BARACCAMENTI CATTOLICA | Comune di Taranto Pagina 37 di 88
PROPOSTA DI GESTIONE E VERIFICA DELLA CONGRUENZA ECONOMICO – FINANZIARIA PREMESSA La struttura sarà dedicata all’accoglienza del Centro Salute e Ambiente della città di
Taranto così come definitivamente approvato dalla D.G.R. n° 1935 del 2 ottobre 2012. Le
attività del Centro saranno articolate secondo quattro linee di sviluppo, fortemente
interconnesse e dinamicamente correlate e si fonda sul coinvolgimento sistematico di
tutti i soggetti che per finalità, ruolo e competenze perseguono l’obiettivo comune di
sostenere il benessere della popolazione.
L’obiettivo è quindi quello di prevenire in maniera sistematica e strutturata i danni prodotti
sulla salute da fonti di inquinamento ambientale ma anche da fenomeni causati dal
comportamento, attraverso il monitoraggio continuo della popolazione, quindi l'adozione
di misure atte alla prevenzione sistematica dei danni prodotti da malattie legate alle
forme di inquinamento presenti in città.
Oltre ciò il Centro sarà luogo di divulgazione, confronto, dibattito e coinvolgimento della
cittadinanza sulle tematiche che fanno capo al tema Salute-Ambiente attraverso un
centro per la divulgazione e il dibattito, così come previsto dal progetto.
L’OGGETTO DELLA PROPOSTA Il contenuto del progetto proposto si sostanzia nella realizzazione di un centro per il
rifugio e il reintegro nella società di donne vittime della violenza.
Il tema cha si affronta è di per se piuttosto complesso e molto articolato. L’analisi costi
benefici sarà affrontata con le tecniche dei bilanci sociali che ben inquadrano la tematica
e definiscono un criterio per stabilire vantaggi o svantaggi di una certa scelta che
interagisce con il campo sociale delle attività messe in campo.
Anzitutto la proposta va confrontata con le indicazioni degli strumenti regolatori di livello
regionale nella cui delibera di Giunta su citata viene:
• approvato in via definitiva il Piano Straordinario Salute-Ambiente
• ripartita la complessiva somma di euro 8.000.000,00 a valere sul Cap. 751056, come
assegnata per effetto dell’art. 4 della l.r. n. 18/2012, nel seguente modo:
a) Euro 4.730.000,00 (spesa in conto capitale) finalizzata all’intervento di
ristrutturazione e adeguamento funzionale dell’ex presidio ospedaliero Testa di
Taranto, nonché per interventi di adeguamento dei locali ASL (del Dipartimento di
Prevenzione e dei distretti socio-sanitari)
b) Euro 3.270.000,00 (spesa corrente) per lo start-up del progetto sperimentale
così come meglio dettagliato nell’allegato 1 al presente provvedimento;
L’iniziativa in oggetto si colloca quindi pienamente nel target individuato dagli strumenti
regolatori e normativi regionali.
Dal punto di vista dell’analisi occorre operare, quindi, considerando l’obiettivo fissato dal
regolamento regionale ma anche guardando dall’’altro lato cosa potrebbe accadere in
termini di vantaggio sociale attraverso l’intervento in oggetto.
Tecnicamente, quindi, l’azione di un’impresa privata, degli enti pubblici, e delle
organizzazioni no profit possono considerarsi utili socialmente quando il valore aggiunto
prodotto (Va) sommato alle economie esterne prodotte (Ee) e al maggiore benessere
sociale (Bs) ha un valore superiore ai costi di produzione del servizio (Cs) sommato alle
diseconomie esterne (De) e al disagio sociale prodotto (Ds); in formula:
Va+Ee+Bs > Cs+De+Ds
Per la collettività è quindi importante che non solo siano selezionati i progetti che
producono utilità sociale, ma che tra questi siano scelti e resi operativi i prodotti che
danno maggiore utilità sociale.
In questo caso occorre guardare ai costi sociali evitati e rapportarli a quelli sostenuti dalla
collettività per sostenere il servizio
Sebbene la delibera di Giunta non indichi puntualmente il vantaggio in termini di benefici
sociali derivanti dalla attuazione di politiche strutturate di prevenzione per la salute dei
cittadini di Taranto, in questa valutazione si è affrontato il tema paragonando l’effetto
della prevenzione e della diagnosi precoce di malattie come un beneficio derivante dalla
riduzione dei costi legati agli effetti prodotti dalle malattie provocate dalle condizioni
ambientali e dal comportamento della popolazione.
La recente ricerca condotta e pubblicata nel IV rapporto sulla condizione assistenziale
dei malati oncologici realizzato dal Censis per conto della Federazione delle associazioni
di volontariato in oncologia (Favo) ha indicato in 34 mila euro l’anno i costi sociali
sostenuti da un individuo malato di cancro, che estesi al totale dei pazienti raggiunge la
cifra di 36,4 miliardi di euro. La parte più rilevante sono costituite dalle spese indirette
(mancato reddito e valore dell’assistenza prestata da un parente), mentre lo stesso
studio rileva che i sostegni pubblici al malato (per esempio indennità di
COMPENDIO DENOMINATO EX BARACCAMENTI CATTOLICA | Comune di Taranto Pagina 38 di 88
accompagnamento) sono presenti in misura del tutto insufficiente: poco più del 3% del
costo sociale totale.
I costi sociali comprendono quindi non solo quelli diretti, quali medicinali o visite
specialistiche pagati dal paziente, nonché trasporti e badanti, ma anche quelli indiretti –
ed è la parte più rilevante – quali il mancato reddito che la malattia comporta (per
riduzione o cessazione dell’attività lavorativa) per il malato e talvolta per la persona che
lo assiste più da vicino; e anche il valore di questa assistenza, magari a persone non del
tutto autosufficienti. È un peso molto più alto se il caregiver è convivente (tipicamente se
il malato è il coniuge o un figlio), mentre incide meno se non è convivente (per esempio il
figlio che visita il genitore).
In questo senso si è assunto in 34.000 € l’anno il costo sociale per un individuo malato
oncologico, sul quale la struttura in esame potrebbe produrre effetti preventivi, ovvero
evitarne la malattia prolungata attraverso la diagnosi precoce.
I COSTI DI INVESTIMENTO E I CONTRIBUTI RICHIESTI Il costo complessivo degli interventi ammonta a 5.021 mila euro, al netto di Iva, che
comprende il 7% dei costi generali . Tali oneri saranno sostenuti interamente
dall’Azienda Sanitaria Locale la quale provvederà a gestire i servizi oltre che la
manutenzione ordinaria dei luoghi per l’esercizio dei servizi necessari allo scopo secondo
le indicazioni della delibera di Giunta Regionale.
I COSTI DI GESTIONE I costi di gestione come detto saranno sostenuti dall’Azienda Sanitaria Locale la quale si
prenderà cura non solo di esercire il servizio ma di provvedere alla manutenzione
ordinaria dei manufatti stessi. In questa valutazione il costo di gestione, che contiene
anche i costi del personale, e manutenzione, comprensiva dei costi di acquisizione dei
servizi energetici e della altre forniture, è stimato in circa 3.000.000 €/anno. Le ipotesi generali del modello Si riportano di seguito le ipotesi generali alla base del piano economico - finanziario
proposto:
− l’arco temporale utilizzato per la valutazione della sostenibilità finanziaria è pari a 30
anni;
- il tasso di inflazione previsto è pari al 1,5% e il tasso di interesse passivo è pari al 7%;
- modalità di finanziamento: concessione di costruzione e gestione con contributo
dell’Amministrazione
- le aliquote di imposta sono pari al 27,5% per l’Ires e 4,25% per Irap.
-
I RISULTATI ECONOMICO - FINANZIARI Con i presupposti di cui abbiamo detto la valutazione è stata condotta cercando di
quantificare il numero di persone che grazie alla diagnosi precoce fornita eviti la malattia
soprattutto nelle sue forme invalidanti.
Sulla base delle ipotesi descritte, sono predisposti il Conto economico, lo Stato
Patrimoniale e lo sviluppo dei flussi di cassa. Gli indicatori evidenziati sono: TIR (tasso
interno di rendimento), VAN (Valore Attuale Netto) e DSCR medio (debt service cover
ratio). La tabella seguente mette in evidenza i risultati ottenuti nella simulazione
assumendo i comportamenti precedentemente descritti
VAN (k€) -760,02
Flussi di cassa cumulati (k€) 1468,87
Il risultato che soddisfa l’equazione di bilancio è pari a 93 utenti/anno che grazie alla
diagnosi precoce, possibile nella struttura in oggetto, riducono in maniera considerevole il
rischio di contrarre la malattia.
Tale numero, riferito alla popolazione della sola città di Taranto, risulta estremamente
contenuto e si riduce ulteriormente se riferito alla popolazione dell’intera Provincia. E’
evidente che tale valutazione non considera assolutamente il valore della vita di un
individuo e risulta riduttiva in termini complessivi ma riesce a focalizzare la portata del
sevizio reso e di ciò che in termini di semplice analisi econometrica possa riassumersi in
un valore positivo.
EX CASERMA FADINI (ALIQUOTA) IN VIA LEONIDA | Comune di Taranto Pagina 39 di 88
5. EX CASERMA FADINI (ALIQUOTA) IN VIA LEONIDA
PLANIMETRIA ATTUALE
COROGRAFIA D'INQUADRAMENTO
INQUADRAMENTO URBANISTICO Il suolo sito nel territorio di questo Comune corrisponde in Catasto al Foglio
di Mappa n° 244 porzione della P.lla n° 40 risulta avere la seguente
destinazione di P.R.G.: "Zona per parchi, giochi e sports". La suddetta
particella ricade negli ambiti territoriali estesi previsti dal P.U.T.T./P. (Piano
Urbanistico Territoriale Tematico per il paesaggio), approvato con
deliberazione della Giunta Regionale del 15 .12 .2.000 n°1748 e con
riferimento alla deliberazione del Consiglio Comunale n° 57 del 05 .08.2009:
Ambito di valore normale "E".
ZONA PER PARCHI GIOCHI E SPORTS (A1O)
EX CASERMA FADINI (ALIQUOTA) IN VIA LEONIDA | Comune di Taranto Pagina 40 di 88
A SOLUZIONI PARCO ARCHEOLOGICO COPERTO
La soluzione proposta prevede il completamento della campagna di scavo
archeologico, la messa a dimora di reperti già venuti alla luce nella prima
campagna effettuata dalla Sovrintendenza Archeologica della Puglia,
campagna della quale si riporta nella pagina seguente la pianta delle
rilevazioni.
Si prevede una nuova campagna di scavi archeologici del costo presunto di
€ 478.000 € così desunto:
Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI D I M E N S I O N I Quantità I M P O R T I
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE LAVORI A MISURA Scavo archeologico stratigrafico non suscettibile
di una esatta valutazione geometrica da liquidarsi mediante prestazione di lista degli operai per la manodopera al lordo delle spese generali e utili d'impresa. OPERAIO SPECIALIZZATO (sup. ai 18 anni)
giorni lavorativi 100,00 8,000 800,00 SOMMANO ora 800,00 29,24 21.840,00 Scavo archeologico stratigrafico non suscettibile
di una esatta valutazione geometrica da liquidarsi mediante prestazione di lista degli operai per la manodopera al lordo delle spese generali e utili d'impresa. OPERAIO QUALIFICATO (sup. ai 18 anni)
giorni lavorativi 100,00 8,000 800,00 SOMMANO ora 800,00 27,30 21.840,00 Scavo archeologico stratigrafico non suscettibile
di una esatta valutazione geometrica da liquidarsi mediante prestazione di lista degli operai per la manodopera al lordo delle spese generali e utili d'impresa. OPERAIO SPECIALIZZATO (sup. ai 18 anni)
giorni lavorativi 100,00 8,000 800,00 SOMMANO ora 800,00 29,24 21.840,00 Scavo archeologico stratigrafico non suscettibile
di una esatta valutazione geometrica da liquidarsi mediante prestazione di lista degli operai per la manodopera al lordo delle spese generali e utili d'impresa. OPERAIO QUALIFICATO (sup. ai 18 anni)
giorni lavorativi 100,00 8,000 800,00 SOMMANO ora 800,00 27,30 21.840,00
EX CASERMA FADINI (ALIQUOTA) IN VIA LEONIDA | Comune di Taranto Pagina 41 di 88
Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI
D I M E N S I O N I Quantità
I M P O R T I
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE Scavo archeologico stratigrafico non suscettibile
di una esatta valutazione geometrica da liquidarsi mediante prestazione di lista degli operai per la manodopera al lordo delle spese generali e utili d'impresa. OPERAIO COMUNE (sup. ai 18 anni)
n° 3 operai - giorni lavorativi n° 200 *(par.ug.=6*100) 600,00 8,000 4´800,00
SOMMANO ora 4´800,00 24,79 118´992,00 Scavo a sezione obbligata eseguito con l'ausilio
di mezzi meccanici tipo "Terna" da HP.90, in terreni incoerenti (sabbia, ghiaia, pozzolana, lapillo, terreno vegetale e simili), as ... con cautela ad evitare danneggiamenti a strati archeologici, strutture, reperti e quant'altro di interesse archeologico.
area pari a mq. 4600 4600,00 1,000 4´600,00 SOMMANO mc 4´600,00 25,00 115´000,00 Fornitura di materiale occorrente per lo scavo
archeologico, la ricolmatura e la recinzione dei saggi: a1) Cassette sovrapponibili Norma Europa (direttiva 94/62 CE) con fondo e pareti in plastica dim. mm 600x400x170.
150,00 SOMMANO cadauno 150,00 12,45 1´867,50 Fornitura di materiale occorrente per lo scavo
archeologico, la ricolmatura e la recinzione dei saggi: a2) Cassette sovrapponibili Norma Europa (direttiva 94/62 CE) con fondo e pareti in plastica dim. mm 600x400x235.
150,00 SOMMANO cadauno 150,00 15,09 2´263,50 Fornitura di materiale occorrente per lo scavo
archeologico, la ricolmatura e la recinzione dei saggi: a3) Cassette sovrapponibili Norma Europa (direttiva 94/62 CE) con fondo e pareti in plastica dim. mm 600x400x320.
150,00 SOMMANO cadauno 150,00 17,22 2´583,00 Fornitura di materiale occorrente per lo scavo
archeologico, la ricolmatura e la recinzione dei saggi: b) Buste in plastica di varie dimensioni.
100,00 SOMMANO kg 100,00 5,17 517,00 Fornitura di materiale occorrente per lo scavo
archeologico, la ricolmatura e la recinzione dei saggi: c) Cartellini in compensato di pioppo da mm4 dim. cm 5x8
Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI
D I M E N S I O N I Quantità
I M P O R T I
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE 600,00 SOMMANO cadauno 600,00 0,21 126,00 Fornitura di materiale occorrente per lo scavo
archeologico, la ricolmatura e la recinzione dei saggi: d) Tessuto non tessuto gr. 200
4´600,00 SOMMANO m2 4´600,00 0,92 4´232,00 Fornitura di materiale occorrente per lo scavo
archeologico, la ricolmatura e la recinzione dei saggi: e) Paletti in tondino di ferro diam. mm.14 da mt. 1,50.
210,00 SOMMANO cadauno 210,00 1,52 319,20 Parziale LAVORI A MISURA euro 336´364,20 T O T A L E euro 336´364,20 Data, __________ Il Tecnico
EX CASERMA FADINI (ALIQUOTA) IN VIA LEONIDA | Comune di Taranto Pagina 42 di 88
Quadro economico preventivo
1
Lavori di ditta specializzata per sondaggi stratigrafici
archeologici
Lavori a misura € 126.908,20
Costo della manodopera non soggetta a ribasso € 160.800,00
Spese generali + utili impresa al netto del ribasso € 48.656,00
Sommano € 336.364,20
2 Assistenza specialistica per sorveglianza archeologica n°
giorni 200 x 8h/g x 35 €/h + 4% Cassa € 58.240,00
3 IVA (21% di 1+2) € 82.866,88
Sommano in totale
Ed in c.t.
€ 477.471,08
€ 478.000
Si prevede di realizzare un parco archeologico delimitato, lungo Via Leonida
con una vetrata continua.
Sulle coperture del Parco Archeologico si prevede il posizionamento di
pannelli fotovoltaici in grado di soddisfare il fabbisogno energetico dello
stesso Parco e del vicino mercato Fadini.
B SOLUZIONI PARCO ARCHEOLOGICO CON SOVRASTANTE PARCHEGGIO PER AUTO (GREEN PARK)
Si prevede di mantenere inalterata la ubicazione del Parco Archeologico con
relativa copertura che, in questo caso, costituirà il piano rialzato del
parcheggio con quota di calpestio a m. 5,80
DESCRIZIONE TECNICA DELLA STRUTTURA DEL PARCHEGGIO
L’edificio è costituito da un corpo di fabbrica di dimensioni in pianta pari a
circa 48,00x87,00m.
Il fabbricato si sviluppa su tre piani fuori terra (piano terra a 4,80 m dal piano
stradale, primo piano e piano copertura) aventi altezza netta non inferiore a
2,60 m. E’ prevista la realizzazione di un solaio in c.a. alleggerito con
spessore pari a 40 cm.
L’accesso carrabile al parcheggio avviene dalla rampa di larghezza pari a
5,00 m posizionata in corrispondenza di via Leonida, mentre l’uscita è
posizionata in corrispondenza di via Cugini.
Le rampe interne assicurano i collegamenti verticali tra i piani; esse hanno
percorribilità unidirezionale, la pendenza media è pari al 14%, la larghezza è
pari a 4.50 m.
Le zone di parcamento hanno larghezza pari a 2,50 m e lunghezza variabile,
a seconda delle zone, con dimensione minima pari a 5,00 m. Per il progetto
si è tenuto conto del D.M. 1/02/1986 contenente norme di sicurezza per la
costruzione di autorimesse e simili.
Complessivamente i posti auto ammontano a 350, precisando che nel
conteggio sono
esclusi i posti per motocicli. I posti auto riservati a persone diversamente
abili sono posti al primo livello a quota 4,80 m.
Nell’autorimessa sono stati inoltre previsti locali tecnici e locali di deposito
per le attività dell’attiguo mercato “Fadini”.
EX CASERMA FADINI (ALIQUOTA) IN VIA LEONIDA | Comune di Taranto Pagina 43 di 88
Le strutture portanti, in cemento armato, sono costituite da pilastri di sezione
circolare di diametro pari a 1,00 m e pareti di spessore minimo pari a 0,40
m.
I carichi gravitazionali, permanenti ed accidentali, e i carichi dovuti alle
azioni ambientali, determinati secondo le prescrizioni delle vigente
normativa tecnica (D.M.14/01/2008), saranno trasferiti al terreno da pali di
diametro pari a 1,00 m; i pilastri in elevazione verranno eseguiti in continuità
ai suddetti pali.
E’ prevista l’esecuzione di solai in c.a. a piastra alleggeriti tipo “U-Boot
Beton” con portata bidirezionale, da gettare in opera su idonea casseratura
orizzontale di sostegno (o su lastra prefabbricata).
Lo spessore totale del solaio è di minimo 40 cm alleggerito con elementi in
plastica riciclata tipo “U-Boot Beton”.
Tale tipologia di solaio non necessita di travi tra i pilastri, e al bordo è
sufficiente realizzare una cordolatura. Il solaio a piastra alleggerito presenta
un graticcio di travi ortogonali, realizzato mediante l’utilizzo di speciali tralicci
annegati nel getto, che trasferisce tutti gli sforzi direttamente sui pilastri
attorno ai quali sarà sufficiente lasciare una zona piena di dimensioni
variabili in funzione degli sforzi di taglio presenti.
Il dimensionamento dei travetti e la loro perfetta esecuzione in opera è
funzione della disposizione ordinata e precisa degli alleggerimenti durante la
posa e soprattutto durante il getto.
EX CASERMA FADINI (ALIQUOTA) IN VIA LEONIDA | Comune di Taranto Pagina 44 di 88
ORGANIGRAMMA FUNZIONALE DELLA NUOVA SISTEMAZIONE
NUOVO MANUFATTO A SERVIZIO DEL MERCATO "FADINI"
PIANO TERRA PIANI SUPERIORI P1-P2-PCoperture
GREEN PARK
EX CASERMA FADINI (ALIQUOTA) IN VIA LEONIDA | Comune di Taranto Pagina 45 di 88
SCHEMA DELLA SEZIONE DI PROGETTO
COSTO DI COSTRUZIONE
Parcheggio FADINI
N° posti auto 340
- costo della struttura € 2.620.000,00
- impianti di servizio e tecnologici € 2.140.000,00
Sommano (A) € 4.760.000,00
- spese generali (10%) (B) € 746.000,00
IVA 10% su (A) € 476.000,00
IVA 21% su (B) € 100.000,00
Totale € 5.812.000,00
PARK 1 - posti auto 104
SPAZIO DELLA MEMORIA - AREA ARCHEOLOGICA CENTRO ESPOSITIVO D'ARTE E CULTURA E SPAZI PER L'ASSOCIAZIONISMO
PARK 2 - posti auto 123
PARK 3 - posti auto 123
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PROPOSTA DI GESTIONE E VERIFICA DELLA CONGRUENZA ECONOMICO – FINANZIARIA
PREMESSA L’intervento proposto nasce dall’esigenza manifestata dall’Amministrazione comunale di
potenziare l’attuale offerta di parcheggio di attestamento al Borgo della Città di Taranto
con l’obiettivo di ridurre l’impatto della sosta nelle stesse vie del centro cittadino offrendo
una concreta disponibilità per i fruitori delle attività commerciali e terziarie presenti in
quest’area della città
Il presente documento si propone di verificare in primo luogo la coerenza del piano
finanziario e la sostenibilità del progetto predisposto e in secondo luogo la convenienza
economica dell’operazione di project finance, quantificando la possibilità di co-
finanziamento privato. A tale scopo, appare utile riportare una sintesi dei contenuti della
proposta progettuale oggetto della presente analisi.
I CONTENUTI DELLA PROPOSTA L’intervento proposto nasce dall’esigenza manifestata dall’Amministrazione comunale di
potenziare l’attuale offerta di parcheggio di attestamento al Borgo della Città di Taranto
con l’obiettivo di ridurre l’impatto della sosta nelle stesse vie del centro cittadino, offrendo
una concreta disponibilità per i fruitori delle attività commerciali e terziarie presenti in
quest’area della città
Il presente documento si propone di verificare in primo luogo la coerenza del piano
finanziario e la sostenibilità del progetto predisposto e in secondo luogo la convenienza
economica dell’operazione di project finance, quantificando la possibilità di co-
finanziamento privato. A tale scopo, appare utile riportare una sintesi dei contenuti della
proposta progettuale oggetto della presente analisi.
L’ANALISI DELLA DOMANDA L'analisi della domanda di posti auto contenuta nel piano proposto è effettuata valutando
le due componenti:
domanda di sosta ordinaria a servizio delle attività commerciali e del terziario
presente nella zona;
domanda di sosta dei residenti.
Tale quantificazione è stata eseguita a partire dalle elaborazioni presenti nel PUM della
città di Taranto redatto in occasione dell’elaborazione delle proposte progettuali per il
Programma Innovativo in Ambito Urbano – Porti e Stazioni (anno 2010)
Dalla valutazione dei documenti di riferimento si evince una importante pressione della
sosta su strada soprattutto da parte dei residenti che occupano quasi il 100% dell’offerta
e permangono nella strada, per una buona parte, se non per tutto il giorno. La mattina
l’area viene utilizzata con rotazione praticamente limitata al 10% della domanda
potenziale, con una permanenza media di oltre tre ore. Anche nel pomeriggio la
tendenza osservata è quella della sostanziale permanenza prolungata con indici di
ricambio molto bassi.
Tali elementi mettono in risalto la pressoché totale assenza di serbatoi di sosta su strada
che non siano occupati da residenti il che comporta, per gli utenti delle attività
commerciali e del terziario, una grande limitatezza nell’accesso al centro urbano che
attualmente viene soddisfatto molto limitatamente con il parcheggio Baraccamenti
Cattolica.
L’ANALISI DELL’OFFERTA ATTUALE E A REGIME L'offerta attuale di posti auto nel Quartiere è rivolta alla sosta ordinaria dei residenti ed
alla sosta a servizio delle attività commerciali e del terziario presenti nella zona.
Attualmente sono disponibili anche nell’intorno della zona di collocazione del parcheggio:
125 posti auto nel Piazzale Baraccamenti Cattolica;
150 posti a pagamento, su strada, per la maggior parte occupati dai residenti L’INTERVENTO PROPOSTO Dalla valutazione dell'andamento della domanda nei prossimi anni in rapporto all'attuale
offerta di posti auto e di quanto si evince dai potenziali programmi di riqualificazione
urbana soprattutto legati alla valorizzazione delle aree demaniali oggetto di recenti
accordi, si evidenzia l’esigenza di incrementare tale offerta mediante la realizzazione del
parcheggio Green Park, che sarà luogo non solo di sosta di auto ma soprattutto di
scambio modale con mezzi a elevato valore ambientale (biciclette e scooter elettrici) che
permetteranno l’accesso alle vie più centrali del Borgo con modalità a impatto zero.
L’intervento quindi consiste nella costruzione e gestione nella cosiddetta area Fadini di
un parcheggio multipiano in elevazione su tre livelli (113 posti auto circa ciascuno) per
complessivi 340 posti auto, attrezzato per essere luogo di sosta ama soprattutto di
scambio modale compatibile con l’ambiente.
A partire dall’entrata in esercizio del parcheggio dell’ex Caserma Fadini e con l’intero
EX CASERMA FADINI (ALIQUOTA) IN VIA LEONIDA | Comune di Taranto Pagina 47 di 88
complesso di misure a corredo, l'offerta complessiva dei posti prevista a regime sarà pari
a 374 (contemplando anche l’intervento previsto in via Pacoret di Saint Bon) con un
incremento di oltre tre volte la capacità del parcamento attualmente destinata ai non
residenti (Parcheggio Baraccamenti Cattolica).
I COSTI DI INVESTIMENTO E I CONTRIBUTI RICHIESTI Il costo complessivo degli interventi risulta, come accennato, articolato i due filoni
fondamentali. Da una parte L’intervento diretto per valorizzare le preesistente
archeologiche presenti sul sito di intervento, dall’altra l’investimento finalizzato
all’incremento di posti auto nell’area sud del Borgo di Taranto attraverso la realizzazione
del Green Park come da progetto.
Per il primo intervento di natura archeologica, come dettagliato nelle pagine precedenti si
prevede un onere a totale carico del Comune di Taranto per l’importo onnicomprensivo di
spese generali ed IVA pari ad € 778.000,00.
Per l’intervento costruttivo vero e proprio, comprensivo della parte architettonica e della
vetrata lungo Via Leonida, conseguente agli scavi archeologici, è previsto un costo
complessivo ed onnicomprensivo di spese generali ed IVA pari ad € 5.812.000,00 così
articolato:
Parcheggio FADINI
N° posti auto 340
- costo della struttura € 2.620.000,00
- impianti di servizio e tecnologici € 2.140.000,00
Sommano (A) € 4.760.000,00
- spese generali (10%) (B) € 746.000,00
IVA 10% su (A) € 476.000,00
IVA 21% su (B) € 100.000,00
Totale generale € 5.812.000,00
Totale (A)+(B) € 5.506.000,00
Il costo complessivo dell’intervento viene quindi ripartito in due fasi. Nella prima
l’Amministrazione acquisisce l’Area e valorizza le preesistenze Archeologiche, nella
seconda affida al soggetto Concessionario l’onere di realizzazione e gestione
dell’intervento.
I COSTI DI GESTIONE Nel progetto presentato i costi di gestione stimati per il primo anno ammontano a circa
1,2k€ di euro, pari a circa 353 euro a posto auto. Negli anni successivi i costi aumentano
solo in funzione del tasso di inflazione. I costi di gestione comprendono:
- il costo per il personale;
- le spese di funzionamento, consumi di acqua ed energia, biglietti e tessere
magnetiche, divise, assicurazioni, spese telefoniche;
- le spese di pulizia e di manutenzione ordinaria degli impianti di esazione, antincendio,
ventilazione, degli ascensori, della segnaletica e delle strutture;
- le spese per la stipula di un'assicurazione per responsabilità civile nei riguardi di terzi
e contro danni, furti e incendi;
- le spese annuali per imposte, tasse comunali e le spese generali e di coordinamento.
Si prevede inoltre la costituzione di una società di progetto con un costo annuo costante
pari a 30 k€.
LE TARIFFE IPOTIZZATE Il piano tariffario, come illustrato nella tabella che segue, prevede differenti modalità di
tariffazione.
- Tariffa oraria: 1,5 €/h;
- Abbonamento diurno: 1.000 €/anno per posto auto
- Abbonamento notturno: 500 €/anno per posto auto.
Si prevede di adeguare il piano tariffario annualmente in base alla variazione dell'indice
ISTAT dei prezzi al consumo.
LE IPOTESI GENERALI DEL MODELLO Si riportano di seguito le ipotesi generali alla base del piano economico - finanziario
proposto:
EX CASERMA FADINI (ALIQUOTA) IN VIA LEONIDA | Comune di Taranto Pagina 48 di 88
− l’arco temporale utilizzato per la valutazione della sostenibilità finanziaria è pari a 30
anni;
− Il numero di posti auto previsti per la gestione complessiva è pari a 340 per un costo
annuo di 90 k€;
- il tasso di inflazione previsto è pari al 1,5% e il tasso di interesse passivo è pari al 7%;
- vengono stimati investimenti per la manutenzione a fronte dei quali è previsto un
accantonamento costante pari a 30 k€ euro annui circa; a tale scopo viene creato un
fondo per la manutenzione a partire dal 1° anno;
- ammortamento finanziario e quindi valore residuo dell’investimento alla fine dell’arco
temporale di riferimento pari a 0;
- modalità di finanziamento del soggetto privato: contributo dell’Amministrazione tale da
consentire il raggiungimento delle opzioni di equilibrio;
- le aliquote di imposta sono pari al 27,5% per l’Ires e 4,25% per Irap.
I RISULTATI ECONOMICO - FINANZIARI Sulla base delle ipotesi descritte, sono predisposti il Conto economico, lo Stato
Patrimoniale e lo sviluppo dei flussi di cassa. Gli indicatori evidenziati sono: TIR (tasso
interno di rendimento), VAN (Valore Attuale Netto) e DSCR medio (debt service cover
ratio). La tabella seguente mette in evidenza i risultati ottenuti nella simulazione
assumendo comportamenti per l’uso della sosta simili a quanto, come detto in
precedenza, rilevati all’atto della definizione del Piano Urbano della Mobilità della città di
Taranto.
L’analisi economica è stata condotta assumendo come TIR obiettivo il valore dell’8%,
tasso di rendimento che indica un ritorno di livello appropriato per investimenti di questo
tipo che hanno elementi di rischio legati alla durata dell’investimento.
Giorni funzionamento 220
Numero Posti 340
Numero posti a rotazione 306
Numero di arrivi 3
% 1h 55%
% 2h 15%
% 3h 15%
> 4h 15%
Tariffa base (€/h) 1,5
Tariffa ore successive (€/h) 1,5
% abbonamento diurno 10%
valore abbonamento diurno (k€/anno) 1
% abbonamento serale 40%
valore abbonamento serale (k€/anno) 0,5
Investimento complessivo (IVA esclusa) € 5.801,00
Durata mutuo(anni) 18
Tasso rata 7%
VAN (€) € 2.909,81
TIR (%) 8%
Contributo (€) € 2.000,00
Le analisi di sensitività mettono in risalto la possibilità di ridurre il contributo attraverso
l’incremento dei posti auto concessi in gestione, naturalmente a patto che questi non
siano occupati da residenti.
In conclusione l’intervento di valorizzazione della ex Caserma Fadini, articolato al piano
terra con finalità di salvaguardia archeologica ed ai due piani superiori adibiti a
parcheggio comporterà un investimento complessivo pubblico di € 2.278.000,00 di cui €
478.000,00 per scavi archeologici ed € 1.800.000,00 per costruzione del green park.
Il concessionario investirà per il parcheggio l’importo di € 4.012.000,00 comprensivo di
IVA.
AREA STERRATA DI VIA AMMIRAGLIO PACORET DE SAINT BON | Comune di Taranto Pagina 49 di 88
6. AREA STERRATA DI VIA AMMIRAGLIO PACORET DE SAINT BON
PLANIMETRIA ATTUALE
COROGRAFIA D'INQUADRAMENTO
INQUADRAMENTO URBANISTICO Il suolo sito nel territorio di questo Comune corrisponde in Catasto al Foglio di Mappa n°
241 porzione della P.lla n° 1 e risulta avere la seguente destinazione di P.R.G.: "Zona di
ricomposizione spaziale dell'edilizia esistente di tipo A".
La suddetta particella ricade negli ambiti territoriali estesi previsti dal P.U.T.T./P. (Piano
Urbanistico Territoriale Tematico per il paesaggio), approvato con deliberazione della
Giunta Regionale del 15.12.2000 n°1748 e con riferimento alla deliberazione del
Consiglio Comunale n° 57 del 05 .08.2009: Ambito di valore distinguibile "C", è tutelata
da un bene "Idrologia superficiale: coste e corsi d'acqua" e rientra in area contenuta nel
"limite dei territori costruiti".
D3-> B1. ZONA DI RICOMPOSIZIONI SP AZIALE DELL'EDILIZIA ESISTENTE
DI TIPO A (D3)
AREA STERRATA DI VIA AMMIRAGLIO PACORET DE SAINT BON | Comune di Taranto Pagina 50 di 88
INQUADRAMENTO TERRITORIALE
L’area dismessa dalla Marina Militare era Originariamente utilizzata come campo
sportivo, disposto su area rialzata mediamente di 90 cm. rispetto al piano pavimentato o
destinato a marciapiedi che circonda l’area opportunamente recintata.
L'IPOTESI DI PIANO Si prevede l’utilizzo della superficie come parcheggio pubblico per n° 34 posti auto e n° 8
moto, come evidenziato nell'elaborato grafico di seguito riportato.
I posti per disabili, prescritti dal D.M. n° 236 del 14/6/89 e dal successivo D.P.R. n° 503
del 16/9/96, sono stati ubicati nelle immediate adiacenze dell’accesso al parcheggio,
ricavandoli dagli attuali posti-auto che insistono lungo via Pacoret Saint Bon.
In verità la norma prevede che negli edifici aperti al pubblico deve essere previsto 1
posto auto per disabili ogni 50 o frazione di 50 posti, ma la carenza lungo Via Pacoret ha
consigliato di predisporne due posti.
Ai fini del calcolo della pavimentazione, si prevede di effettuare due prove su piastra con
lo schema riportato di seguito per valutare la portanza del terreno sottostante al vecchio
campo sportivo.
AREA STERRATA DI VIA AMMIRAGLIO PACORET DE SAINT BON | Comune di Taranto Pagina 51 di 88
Le acque meteoriche saranno raccolte verso l’interno della superficie, al di sotto degli
stalli per le moto e saranno convogliate nella rete fognante urbana.
L'opera sarà finanziata con risorse proprie del Comune di Taranto.
Da un punto di vista gestionale l’opera sarà operativamente gestita dalla locale Azienda
Municipalizzata AMAT che gestisce per conto del Civico Ente, tutti gli altri parcheggi a
pagamento della città.
Di seguito è riportato computo metrico per la realizzazione dell'opera.
Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI D I M E N S I O N I Quantità I M P O R T I
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE LAVORI A MISURA 1 E 01.01 a 05/07/2013
Scavo di sbancamento effettuato con mezzi meccanici compresa la rimozione di arbusti e ceppaie, la profilatura delle pareti, la regolarizzazione del fondo, il carico sugli automezz ... ito del cantiere. - in rocce sciolte (argilla, sabbia, ghiaia, terreno vegetale e simili o con trovanti fino ad 1 mc
si considera l'area pari a mq 900 900,00 0,800 720,00 SOMMANO mc 720,00 7,70 5´544,00 2 E 01.02 a 12/07/2013
Scavo a sezione obbligata, eseguita con mezzi meccanici, fino alla profondita di 2 m, compresa l'estrazione e l'aggotto di eventuali acque, fino ad un battente massimo di 20 cm, il ... o del cantiere: - in rocce sciolte (argilla, sabbia, ghiaia, terreno vegetale e simili o con trovanti fino ad 1 mc.)
muretto di contenimento rampa 2,00 4,00 1,000 0,700 5,60 SOMMANO mc 5,60 8,70 48,72 3 E 02.04a 05/07/2013
Demolizione totale o parziale di conglomerati cementizi di qualunque tipo, effettuata con mezzi meccanici, martelli demolitori, ecc., in qualsiasi condizione, altezza o profondita, ... a perfetta regola d'arte: - valutato per la eubatura effettiva delle parti demolite eseguito l'uso di mezzi meeeaniei
muretto in c.a. lungo via Pacorett 7,00 0,400 1,000 2,80 marciapiede 6,00 1,500 0,250 2,25 SOMMANO mc 5,05 150,00 757,50 4 E 01.27 05/07/2013
Trasporto con qualunque mezzo a discarica autorizzata di materiale di risulta di qualunque natura e specie purche esente da amianto, anche se bagnato, fino ad una distanza di km 10 ... anamento e l'eventuale configurazione del materiale scaricato, con esclusione degli oneri di conferimento a discarica.
quantità pari allo scavo 720,00 quantità pari alla demolizione 5,05 quantità pari allo scavo di fondazione 5,60
Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI
D I M E N S I O N I Quantità
I M P O R T I
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE SOMMANO mc 730,65 11,00 8´037,15 5 E 01.30f 05/07/2013
Smaltimento di materiale da demolizioni e rimozioni privo di ulteriori scorie e frammenti diversi. il prezzo comprende tutti gli oneri, tasse e contributi da conferire alla discari ... seguire. Il trasportatore e pienamente responsabile della classificazione dichiarata. - ealeestruzzoeementizioarmato
quantità pari alla demolizione - si considera 2400kg/mc 5,05 24,000 121,20 SOMMANO q.li 121,20 3,20 387,84 6 E 01.30p 05/07/2013
Smaltimento di materiale da demolizioni e rimozioni privo di ulteriori scorie e frammenti diversi. il prezzo comprende tutti gli oneri, tasse e contributi da conferire alla discari ... re e pienamente responsabile della classificazione dichiarata. - materiale proveniente dagli seavi, privo di impurita
quantità pari al trasporto 720,00 quantità pari al trasporto 5,60 SOMMANO mc 725,60 10,00 7´256,00 7 E 04.01 b 12/07/2013
Fornitura e posa in opera di calcestruzzo per strutture non armate prodotto con un processo industrializzato. Classe di consistenza al getto S3, Dmax aggregati 32 mm, Cl 0.4; escluso ogni altro onere. - ciasse di resistenza a compressione minima C12/15.
muretto di contenimento rampa 2,00 4,00 1,000 0,200 1,60 SOMMANO mc 1,60 109,95 175,92 8 E 04.04 a 12/07/2013
Fornitura e posa in opera di calcestruzzo a prestazione garantita, in accordo alla UNI EN 206-1, per strutture non precompresse di fondazione (plinti, cordoli, pali, travi, paratie ... etto S3, Dmax aggregati 32 mm, Cl 0.4; escluso ogni altro onere. - ciasse di resistenza a compressione minima C25/30.
muretto di contenimento rampa fondazione 2,00 4,00 0,800 0,500 3,20 elevazione *(H/peso=1/2(1,20+0,20)) 2,00 4,00 0,300 0,700 1,68 SOMMANO mc 4,88 128,00 624,64 9 E 04.36 12/07/2013
Fornitura e posa in opera di acciaio per calcestruzzo armato ordinario, classe tecnica B450C, saldabile, conforme al D.M. 14/01/2008, disposto in opera secondo gli schemi di esecuz ... atura e le eventuali saldature per giunzioni e lo sfrido, in barre ad aderenza migliorata nei diametri da 5 mm a 40 mm
quantità pari al calcestruzzo 4,88 90,000 439,20 SOMMANO kg 439,20 1,90 834,48 10 E 04.40 12/07/2013
Fornitura e posa in opera di casserature per getti di calcestruzzo, per opere in fondazione poste in opera, piane, curve o comunque sagomate, realizzate in legname in qualunque pos ... ento, l'impiego di idonei disarmanti e quanto altro occorrente e necessario per dare l'opera a perfetta regola d'arte.
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Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI
D I M E N S I O N I Quantità
I M P O R T I
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE
muretto di contenimento rampa fondazione *(par.ug.=2*2) 4,00 4,00 0,500 8,00 (par.ug.=2*2) 4,00 0,800 0,500 1,60 elevazione *(par.ug.=2*2)*(H/peso=1/2(1,20+0,20)) 4,00 4,00 0,700 11,20 2,00 0,300 1,200 0,72 2,00 0,300 0,200 0,12 SOMMANO mq 21,64 20,00 432,80 11 Inf 01.011 05/07/2013
Conglomerato bituminoso per strato di usura (tappetino), ottenuto con pietrischetti e graniglie avente perdita di peso alla prova Los Angeles (CRN BU no 34), confezionato a caldo i ... e l'indice dei vuoti prescritto dal CsdA; compresa ogni predisposizione per la stesa ed onere per dare il lavoro finito:
si considera l'area pari a mq 900 900,00 3,000 2´700,00 rampa 5,00 6,000 3,000 90,00 SOMMANO mq/cm 2´790,00 1,40 3´906,00 12 Inf 01.01b 05/07/2013
Formazione di rilevato secondo le sagome prescritte con materiali idonei, provenienti sia dagli scavi che da cave di prestito esclusa la fornitura; compreso il compattamento a stra ... ere per dare il rilevato compiuto a perfetta regola d'arte: - per materiali provenientidalleeave,eompresalafornitura
si considera l'area pari a mq. 900 900,00 0,400 360,00 rampa *(H/peso=1/2(1,00+0,20)) 5,00 6,000 0,600 18,00 SOMMANO mc 378,00 11,50 4´347,00 13 Inf 01.07 05/07/2013
Strato di fondazione in misto granulare stabilizzato con legante naturale, compresa l'eventuale fornitura dei materiali di apporto o la vagliatura per raggiungere la idonea granulo ... re per dare il lavoro compiuto secondo le modalita prescritte nelle Norme Tecniche, misurata in opera dopo costipamento.
si considera l'area pari a mq. 900 900,00 0,300 270,00 rampa 5,00 6,000 0,300 9,00 SOMMANO mc 279,00 14,50 4´045,50 14 Inf 01.08 05/07/2013
Bitumatura di ancoraggio con 0,75 kg di emulsione bituminosa acida al 60% data su sottofondi rullati o su strati bituminosi precedentemente stesi
si considera l'area pari a mq 900 900,00 900,00 rampa 5,00 6,000 30,00 SOMMANO mq 930,00 1,10 1´023,00 15 Inf 01.09 05/07/2013
Conglomerato bituminoso per strato di collegamento (binder) costituito da miscelati aggregati e bitume, secondo le prescrizioni del CSdA, confezionato a caldo in idonei impianti, s ... ad ottenere le caratteristiche del CSdA, compreso ogni predisposizione per la stesa ed onere per dare il lavoro finito:
si considera l'area pari a mq 900 900,00 7,000 6´300,00 rampa 5,00 6,000 7,000 210,00 SOMMANO mq/cm 6´510,00 1,15 7´486,50 16 Fornitura e posa in opera di cordoli retti o curvi, a
Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI
D I M E N S I O N I Quantità
I M P O R T I
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE Inf 01.39 h 05/07/2013
sezione trapezolidale realizzati in calcestruzzo vibrocompresso di resistenza a rottura superiore a 3,5 MPa, assorbimento d'ac ... a perfetta regola d'arte. - mono strato di colore grigio cemento Retti di sezione di cm. 20 x h. 30 lunghezza cm.100
150,00 150,00 SOMMANO ml 150,00 27,60 4´140,00 17 001 05/07/2013
Fornitura e posa in opera di segnaletica verticale ed orizzontale
1,00 SOMMANO cad 1,00 10´000,00 10´000,00 18 002 05/07/2013
Fornitura e posa in opera di quadro elettrico di alimentazione e n° 17 apparecchi di illuminazione a luce diretta a LED composto da un corpo in fusione di alluminio dalla caratter ... pazione del calore. Driver di controllo basati sul funzionamento PWM ad alto rendimento, 96 a 24 Volt e 92 a 12 Volt
1,00 SOMMANO cad 1,00 37´230,79 37´230,79 Parziale LAVORI A MISURA euro 96´277,84 T O T A L E euro 96´277,84 Data, 05/07/2013 Il Tecnico
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PARCHEGGIO A RASO IN VIA AMMIRAGLIO PACORET DE SAINT BON
| Comune di Taranto Pagina 54 di 88
PROPOSTA DI GESTIONE E VERIFICA DELLA CONGRUENZA ECONOMICO – FINANZIARIA PREMESSA L’intervento proposto nasce dall’esigenza manifestata dall’Amministrazione comunale di
potenziare l’attuale offerta di parcheggio di attestamento al Borgo della Città di Taranto
con l’obiettivo di ridurre l’impatto della sosta nelle stesse vie del centro cittadino offrendo
una concreta disponibilità per i fruitori delle attività commerciali e terziarie presenti in
quest’area della città
Il presente documento si propone di verificare in primo luogo la coerenza del piano
finanziario e la sostenibilità del progetto predisposto e in secondo luogo la convenienza
economica dell’operazione di project finance, quantificando la possibilità di co-
finanziamento privato. A tale scopo, appare utile riportare una sintesi dei contenuti della
proposta progettuale oggetto della presente analisi.
I CONTENUTI DELLA PROPOSTA L’OGGETTO DELLA PROPOSTA Il contenuto del progetto proposto si sostanzia nella predisposizione di uno studio di
fattibilità preliminare della realizzazione di un parcheggio a raso nei pressi dell’ingresso
centrale dell’Arsenale Militare di Taranto.
L’intervento si struttura nelle seguenti fasi:
• analisi dell’attuale domanda e offerta di posti auto;
• analisi della domanda potenziale;
• stima dei costi di investimento e definizione delle fasi dell’intervento e dei costi di
gestione;
• ipotesi di pricing;
• stima dei contributi a carico dell’Amministrazione comunale;
• predisposizione del piano economico - finanziario.
L’ANALISI DELLA DOMANDA L'analisi della domanda di posti auto contenuta nel piano proposto è effettuata valutando
le due componenti:
− domanda di sosta ordinaria a servizio delle attività commerciali e del terziario
presente nella zona;
Tale quantificazione è stata eseguita a partire dalle elaborazioni presenti nel PUM della
città di Taranto redatto in occasione dell’elaborazione delle proposte progettuali per il
Programma Innovativo in Ambito Urbano – Porti e Stazioni L’attuale offerta di posti auto L'offerta attuale di posti auto nel Quartiere è rivolta alla sosta ordinaria dei residenti ed
alla sosta a servizio delle attività commerciali e del terziario presenti nella zona.
Attualmente sono disponibili anche nell’intorno della zona di collocazione del parcheggio:
− 125 posti auto nel Piazzale Baraccamenti Cattolica;
− 150 posti a pagamento, su strada.
L’INTERVENTO PROPOSTO Dalla valutazione dell'andamento della domanda nei prossimi anni in rapporto all'attuale
offerta di posti auto e di quanto si evince dai potenziali programmi di riqualificazione
urbana soprattutto legati alla valorizzazione delle aree demaniali oggetto di recenti
accordi, si evidenzia l’esigenza di incrementare tale offerta mediante la realizzazione
dell’intervento in oggetto.
L’intervento consiste nella manutenzione straordinaria dell’area localizzata in via
Ammiraglio Pacoret di Saint Bon per la realizzazione di complessivi 37 posti auto e 10
posti moto
L’OFFERTA DI POSTI AUTO A REGIME A partire dall’entrata in esercizio del parcheggio del parcheggio Pacoret di Saint Bon e
con l’intero complesso di misure a corredo, l'offerta complessiva dei posti prevista a
regime sarà pari a 615 con un incremento di oltre il 223,6 %.
I COSTI DI INVESTIMENTO Il costo complessivo degli interventi ammonta ad € 96.300,00, al netto di Iva, a cui si
aggiunge il 10% di spese generali, con un totale del costo pari ad € 105.930,00 oltre IVA
per € 10.593,00; ne consegue un investimento a totale carico del pubblico pari ad €
116.523,00 che si arrotonda ad € 117.000,0. Ciò in quanto ai fini della sostenibilità
economico - finanziaria dell’iniziativa non si prevedono contributi privati.
I COSTI DI GESTIONE Nel progetto presentato i costi di gestione stimati per il primo anno ammontano a circa 40
k€ di euro. Negli anni successivi i costi aumentano solo in funzione del tasso di
inflazione. I costi di gestione comprendono:
| Comune di Taranto Pagina 55 di 88
- il costo per il personale;
- le spese di funzionamento, consumi di energia_
- le spese annuali per imposte, tasse comunali e le spese generali e di coordinamento.
LE TARIFFE IPOTIZZATE Il piano tariffario, come illustrato nella tabella che segue, prevede differenti modalità di
tariffazione.
- Tariffa oraria: 1,0 €/h;
- Abbonamento diurno: 1000 €/anno per posto auto
Si prevede di adeguare il piano tariffario annualmente in base alla variazione dell'indice
ISTAT dei prezzi al consumo.
LE IPOTESI GENERALI DEL MODELLO Si riportano di seguito le ipotesi generali alla base del piano economico - finanziario
proposto:
− l’arco temporale utilizzato per la valutazione della sostenibilità finanziaria è pari a 30
anni;
− Il numero di posti auto previsti per la gestione complessiva è pari a 37 per un costo
annuo di 20 k€;
- il tasso di inflazione previsto è pari al 1,5% e il tasso di interesse passivo è pari al 7%;
- modalità di finanziamento: invetimento diretto dell’Amministrazione;
- le aliquote di imposta sono pari al 27,5% per l’Ires e 4,25% per Irap.
I RISULTATI ECONOMICO - FINANZIARI Sulla base delle ipotesi descritte, sono predisposti il Conto economico, lo Stato
Patrimoniale e lo sviluppo dei flussi di cassa. Gli indicatori evidenziati sono: TIR (tasso
interno di rendimento), VAN (Valore Attuale Netto) e DSCR medio (debt service cover
ratio). La tabella seguente mette in evidenza i risultati ottenuti nella simulazione
assumendo comportamenti per l’uso della sosta simili a quanto, come detto in
precedenza, rilevati all’atto della definizione del Piano Urbano della Mobilità della città di
Taranto.
L’analisi economica è stata condotta assumendo come TIR obiettivo il valore dell’8%,
tasso di rendimento che indica un ritorno di livello appropriato per investimenti di questo
tipo che hanno elementi di rischio legati alla durata dell’investimento.
Giorni funzionamento 220
Numero Posti 37
Numero posti a rotazione 37
Numero di arrivi 3
% 1h 55%
% 2h 15%
% 3h 15%
> 4h 15%
Tariffa base (€/h) 1
Tariffa ore successive (€/h) 1
% abbonamento diurno 15%
valore abbonamento diurno (k€/anno) € 1,0
% abbonamento serale 0
valore abbonamento serale (k€/anno) 0
Valore del bene (IVA esclusa) € 121,00
Durata mutuo(anni) 18
Tasso rata 7%
VAN (€) € 444,22
TIR (%) 27%
DSCR 173%
Da quanto sopra emerge la convenienza dell'amministrazione comunale di Taranto a
realizzare l'investimento del parcheggio Pacoret in qunato la gestione per 30 anni
comporterà un vantaggio economico pari ad euro 780.000 al netto dei prevedibili oneri di
gestione e manutenzione.
N 18 ALLOGGI SITI IN VIA DI PALMA N 162 E ALLOGGI IN VIA CUNIBERTI N 61 (EX FORESTERIA CORVISEA) | Comune di Taranto Pagina 56 di 88
7. N° 18 ALLOGGI SITI IN VIA DI PALMA N° 162 E ALLOGGI IN VIA CUNIBERTI N° 61 (EX FORESTERIA CORVISEA)
ALLOGGI VIA DI PALMA PLANIMETRIA
COROGRAFIA D'INQUADRAMENTO INQUADRAMENTO URBANISTICO ALLOGGI VIA DI PALMA
INQUADRAMENTO URBANISTICO
ZONA PER PARCHI GIOCHI E SPORTS (A1O)
Il suolo sito nel territorio di questo Comune corrisponde in Catasto al Foglio di Mappa
n° 241 porzione della P.lla n° 2 risulta avere la seguente destinazione di P.R.G.: "Zona
per parchi, giochi e sports".
La suddetta particella ricade negli ambiti territoriali estesi previsti dal P.U.T.T./P.
(Piano Urbanistico Territoriale Tematico per il paesaggio), approvato con
deliberazione della Giunta Regionale del 15.12.2000 n°1748 e con riferimento alla
deliberazione del Consiglio Comunale n° 57 del 05.08.2009: Ambito di valore
normale "E".
N 18 ALLOGGI SITI IN VIA DI PALMA N 162 E ALLOGGI IN VIA CUNIBERTI N 61 (EX FORESTERIA CORVISEA) | Comune di Taranto Pagina 57 di 88
Alloggi in Via Cuniberti n 61 (Ex Foresteria Corvisea) PLANIMETRIA
COROGRAFIA D'INQUADRAMENTO
N 18 ALLOGGI SITI IN VIA DI PALMA N 162 E ALLOGGI IN VIA CUNIBERTI N 61 (EX FORESTERIA CORVISEA) | Comune di Taranto Pagina 58 di 88
INQUADRAMENTO URBANISTICO VIA CUNIBERTI
ZONA PER PARCHI GIOCHI E SPORTS (A1O)
Il suolo sito nel territorio di questo Comune corrisponde in Catasto al Foglio di Mappa
n° 245 P.lla n° 2982 risulta avere la seguente destinazione di P.R. G.: "Zona speciale
vincolata".
La suddetta particella ricade negli ambiti territoriali estesi previsti dal P.U.T.T./P.
(Piano Urbanistico Territoriale Tematico per il paesaggio), approvato con
deliberazione della Giunta Regionale del 15.12.2000 n°1748 e con riferimento alla
deliberazione del Consiglio Comunale n° 57 del 05.08.2009: Ambito di valore normale
"E".
N 18 ALLOGGI SITI IN VIA DI PALMA N 162 E ALLOGGI IN VIA CUNIBERTI N 61 (EX FORESTERIA CORVISEA) | Comune di Taranto Pagina 59 di 88
STATO DEI LUOGHI PIANTA PIANO TERRA (Ex Foresteria Corvisea)
INQUADRAMENTO GENERALE Esame delle condizioni statiche dei due edifici e raffronto tra i costi del ripristino ed il costo della nuova costruzione a parità di superficie utile. Allo stato attuale gli edifici in oggetto sono inagibili e inutilizzati.
In particolare :
- L’edificio ospitante la Foresteria Ufficiali sito in via di Palma viene dichiarato inagibile
da Marigenimi in data 11/04/1994 con immediato sgombero del fabbricato,
transennatura e messa in sicurezza. Tale provvedimento è giustificato dall’evidente
stato di degrado di diversi elementi strutturali confermato dai risultati delle indagini
preliminari, eseguite in data 25/03/1994 da laboratorio certificato, che hanno
evidenziato valori di resistenza a compressione del calcestruzzo compresi tra 52,2
kg/cmq e 105,9 kg/cmq, di gran lunga inferiori ai valori minimi previsti sia dalla
normativa vigente all’epoca dei controlli sia a quella in vigore al momento della
costruzione;
- Con convenzione datata 18/09/2008 il Marigenimil, sezione S.C.T., affida la
progettazione definitiva-esecutiva relativa ai lavori di ristrutturazione della palazzina
foresteria “Corvisea” ubicata in via Cuniberti n.61 all’Arch. A. Galitelli. In questo
contesto vengono eseguite diverse indagini dirette e indirette, nel Maggio 2009 e nel
Luglio 2010, al fine di caratterizzare lo stato di conservazione del fabbricato ed in
particolare gli elementi portanti.
La struttura presenta un avanzato stato di degrado: il copriferro è completamente
distaccato e mette in risalto le armature metalliche, in ferro tondo liscio, caratterizzate
da una diminuzione sensibile della sezione. Si sono inoltre verificati dissesti localizzati
caratterizzati generalmente da fenomeni di disgregazione del materiale artificiale
dovuto sia ad alterazioni del materiale stesso che alla profonda corrosione dei ferri con
conseguente spinta verso l'esterno e distacchi del copriferro.
La campagna di indagini in sito con le prove di laboratorio distruttive su campioni di
calcestruzzo prelevati da diversi elementi strutturali insieme alla raccolta delle
informazioni disponibili, hanno fatto emergere elementi qualitativi essenziali per
determinare le caratteristiche dei materiali. In particolare le prove a compressione
hanno evidenziato sui pilastri del terzo piano risultati in termini di resistenza ben al di
sotto dei valori minimi richiesti dalla normativa vigente all’epoca dei controlli (pari a
300 kg/cmq a fronte dei 110 kg/cmq medi rilevati).
Anche le prove sclerometriche e ultrasoniche eseguite su vari elementi strutturali
N 18 ALLOGGI SITI IN VIA DI PALMA N 162 E ALLOGGI IN VIA CUNIBERTI N 61 (EX FORESTERIA CORVISEA) | Comune di Taranto Pagina 60 di 88
hanno evidenziato valori di resistenza ( tra 46 kg/cmq e 180 kg/cmq) inferiori ai minimi
di normativa, confermando i risultati delle prove dirette a compressione.
Alla luce di tali risultati con nota del 16 Settembre 2010 viene suggerito lo sgombero
del fabbricato e viene ipotizzata una serie di interventi di risanamento e
consolidamento delle strutture.
Alla luce di quanto sopra, e in base alle indicazioni del D.M. 14 Gennaio 2008 (G.U. n.29
del 04/02/2008) e della relativa Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici n°617 del 2
Febbraio 2009 – “Istruzioni per l’applicazione delle Norme tecniche per le costruzioni di
cui al D.M. 14/01/2008” sono necessari e improcrastinabili provvedimenti di
adeguamento, risanamento e miglioramento dei due fabbricati al fine di recuperarne la
piena funzionalità.
In particolare, la suddetta norma al capitolo 8 specifica che le costruzioni esistenti
devono essere sottoposte sempre a valutazione della sicurezza quando si manifesta una
riduzione evidente della capacità resistente e/o deformativa della struttura o di alcune
sue parti dovuta ad azioni ambientali (sisma, vento, neve e temperatura), significativo
degrado e decadimento delle caratteristiche meccaniche dei materiali, azioni eccezionali
(urti, incendi, esplosioni), situazioni di funzionamento ed uso anomalo, deformazioni
significative imposte da cedimenti del terreno di fondazione.
Dalla documentazione disponibile, rilievo parziale degli elementi strutturali portanti,
caratteristiche del calcestruzzo, numero e caratteristiche dei ferri di armatura, si può
supporre che la struttura portante dei due fabbricati sia stata progettata per soli carichi
gravitazionali (permanenti ed accidentali), perché realizzati in epoca antecedente alla
dichiarazione di sismicità dell’area di interesse.
Anche solo l’adeguamento sismico delle suddette strutture comporterebbe un intevento
significativo, sia in termini tecnici che economici, sugli elementi portanti.
Si sottolinea che i due fabbricati non hanno valenza storica ed architettonica particolare;
ne deriva che sembra ragionevole una ipotesi alternativa di intervento che riguardi la
demolizione completa degli stessi e la realizzazione di nuovi edifici in linea, non solo dal
punto di vista strutturale, con le normative vigenti.
In assenza di una valutazione numerica di dettaglio è possibile ipotizzare i seguenti
interventi:
- Consolidamento fondazioni mediante esecuzione di micropali e allargamento
fondazioni esistenti;
- Puntellatura completa, mediante profilati metallici tipo IPE, HEA o UPN.
- Demolizione parziale o totale delle tamponature
- Rimozione completa del copriferro dai pilastri e delle travi interessate dai rinforzi;
- Rimozione degli elementi metallici eccessivamente ossidati e trattamento
superficiale delle armature per gli elementi metallici recuperabili;
- Cerchiatura in acciaio dei pilastri e delle travi;
- Applicazione nuove barre di armatura verticali e rete elettrosaldata a fasciatura
completa dei pilastri maggiormente degradati;
- Getto calcestruzzo antiritiro ad alta resistenza;
- Sulla superficie finita in CLS successiva applicazione di fibre di carbonio a
tessitura unidirezionale in direzione verticale e orizzontale;
- Intonacatura elementi rinforzati;
- Rinforzo solai con applicazione di fibra di carbonio e rinforzo soletta collaborante.
Si riporta di seguito una valutazione sommaria degli interventi più significativi:
- Intervento su pilastro tipo : 1150,00 euro/pilastro;
- Intervento tipo su solai : 78,00 euro/mq;
- Intervento di consolidamento fondazioni : 130.000,00 euro.
E’ stata eseguita, per confronto, la valutazione del costo della nuova realizzazione,
secondo la vigente normativa tecnica, di alcuni elementi strutturali relativi ad un
fabbricato del tutto simile a quelli esistenti, ricavando i seguenti risultati:
- Realizzazione nuovo pilastro tipo: 400,00 euro/pilastro;
- Realizzazione nuovo solaio : 67,50 euro/mq;
- Realizzazione nuova fondazione continua : 42.000 euro.
Dall'analisi si evidenzia una certa convenienza economica della ipotesi relativa alla
realizzazione di nuovi fabbricati rispetto al massiccio intervento di risanamento dei
fabbricati esistenti.
Si sottolinea inoltre che le ipotesi di intervento conservativo, in assenza di valutazioni più
dettagliate, potrebbero non essere sufficienti a garantire il conseguimento degli standard
minimi di sicurezza richiesti dalla vigente normativa.
N 18 ALLOGGI SITI IN VIA DI PALMA N 162 E ALLOGGI IN VIA CUNIBERTI N 61 (EX FORESTERIA CORVISEA) | Comune di Taranto Pagina 61 di 88
Figura 1 : Realizzazione micropali di consolidamento
Figura 2 : Demolizione parziale tamponature esterne per cerchiatura pilastri e travi
Figura 3 : Demolizione totale tamponature esterne per cerchiatura pilastri e travi
Figura 4 : Demolizione totale tamponature per cerchiatura pilastri e travi
N 18 ALLOGGI SITI IN VIA DI PALMA N 162 E ALLOGGI IN VIA CUNIBERTI N 61 (EX FORESTERIA CORVISEA) | Comune di Taranto Pagina 62 di 88
Figura 5 : Fasciatura in fibra di carbonio travi e pilastri
Figura 6 : Rinforzo intradosso solaio con fibra di carbonio
SOLUZIONE RIPRISTINO
Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI
D I M E N S I O N I Quantità
I M P O R T I
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE LAVORI A MISURA 1 R.004.001.b
Pali speciali di fondazione, senza camicia, con inclinazione fino a 20 gradi, per ancoraggi o altro, eseguiti mediante l'utilizzazione di attrezzature adeguate al terreno da attrav ... renti, ghiaiosi o poco coerenti (resistenza alla compressione fino a 100 kg/cmq): - Per diametro esterno da 101 a 130 mm
Consolidamento fondazioni 2,00 10,00 32,000 640,00 SOMMANO ml 640,00 78,80 50´432,00 2 R.004.004
Maggiorazione alla realizzazione di pali speciali di fondazione, se eseguiti in ambienti interni o zone esterne disagiate, non accessibili a mezzi pesanti cingolati. ( Percentuale del 50 % )
Consolidamento fondazioni 2,00 10,00 32,000 640,00 SOMMANO 640,00 39,40 25´216,00 3 R.004.007
Armatura di micropali effettuata attraverso la fornitura e posa di profilati tubolari in acciaio Fe 510 filettati, con manicotto e/o a saldare e provvisti di valvole di iniezione.
Armatura micropali 2,00 10,00 8,700 32,000 5´568,00 SOMMANO kg 5´568,00 4,80 26´726,40 4 R.004.008
Sovrapprezzo alle armature dei micropali, se posate in opera in ambienti interni o zone esterne, disagiate, non accessibili ai mezzi pesanti cingolati. ( Percentuale del 50 % )
Sovrapprezzo armatura micropali 2,00 10,00 8,700 32,000 5´568,00 SOMMANO 5´568,00 2,40 13´363,20 5 E.004.036
Fornitura e posa in opera di acciaio per calcestruzzo armato ordinario, classe tecnica B450C, saldabile, conforme al D.M. 14/01/2008, disposto in opera secondo gli schemi di esecuz ... egatura e le eventuali saldature per giunzioni e lo sfrido, in barre ad aderenza migliorata nei diametri da 5 mm a 40 mm
Armatura aggiuntiva cordoli micropali 32,00 120,00 1,000 3´840,00 Cerchiatura pilastri 32,00 18,00 3,000 5,000 8´640,00 Armatura solai
*(par.ug.=0,888*2)*(H/peso=7*15*3) 1,78 4,00 1,000 315,000 2´242,80 SOMMANO kg 14´722,80 1,90 27´973,32 6 Fornitura e posa in opera di profilati
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Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI
D I M E N S I O N I Quantità
I M P O R T I
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE E.007.013.b
metallici in acciaio tipo IPE,HE,ecc per grandi e piccole strutture come, travi, pilastri, ecc., per solai, piattabande, rinforzi in struttur ... ant'altro occorre per dare il lavoro finito in opera a perfetta regola d'arte: - profilati T,TT , U L per solai in ferro
Cerchiatura pilastri - Angolari *(par.ug.=4,00*5,42)*(H/peso=32*3) 21,68 3,10 96,000 6´451,97
Cerchiatura pilastri - Calastrelli *(H/peso=32*3) 2,50 4,00 15,000 96,000 14´400,00
Piastre nodi 65,00 0,50 0,500 24,000 390,00 Cerchiatura travi *(H/peso=8*30*3) 11,70 1,00 1,000 720,000 8´424,00 SOMMANO kg 29´665,97 3,90 115´697,28 7 E.022.002.b
Fornitura e posa in opera di malta premiscelata con fibre di polivinilalcool per il risanamento di strutture in calcestruzzo secondo le seguenti fasi e metodologie. Rimozione total ... perture installate a protezione degli agenti atmosferici. - Per ogni mq di superficie ricostruita e uno spessore di cm 3
Trattamento pilastri *(H/peso=32*3) 4,00 0,40 3,300 96,000 506,88 Trattamento Travi dir X
*(lung.=0,4+0,5)*(H/peso=5*8) 1,00 0,90 11,600 40,000 417,60 Trattamento Travi dir Y
*(lung.=0,4+0,5) 1,00 0,90 26,300 40,000 946,80 Travetti solai *(H/peso=15*5) 7,00 0,12 4,000 75,000 252,00 SOMMANO mq 2´123,28 123,01 261´184,67 8 R.002.006.a
Puntellatura di strutture in genere, costituita da ritti, tavole, fasce, gattelli, croci e simili, in opera al coperto , computata per lo sviluppo di superficie interessata, compreso ogni altro onere necessario: - Puntellatura di strutture per 6 mesi o frazione
Puntellamento struttura 23,60 11,300 5,000 1´333,40 SOMMANO mq 1´333,40 28,30 37´735,22 9 E.022.014.a
Fornitura e posa in opera di un sistema di rinforzo flessionale (placcaggio con fasce di carbonio) o di confinamento (fasciatura di staffaggio con fasce di carbonio) d’elementi in ... tezione degli agenti atmosferici. - Per ogni mq di superficie e per il primo strato di fascia di carbonio messo in opera
Fasciatura solai *(par.ug.=0,12*7) 0,84 11,60 8,000 3,000 233,86 Fasciatura Pilastri *(lung.=0,4*3) 4,00 1,20 32,000 5,000 768,00 Fasciatura Travi
*(lung.=11,6*8+26,3*4) 0,40 198,00 5,000 396,00 SOMMANO mq 1´397,86 165,41 231´220,02 10 E.022.014.b
Fornitura e posa in opera di un sistema di rinforzo flessionale (placcaggio con fasce di carbonio) o di confinamento (fasciatura di staffaggio con fasce di carbonio) d’elementi in ... ure installate a protezione degli agenti atmosferici. - Per ogni mq di superficie e per ogni
Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI
D I M E N S I O N I Quantità
I M P O R T I
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE strato successivo di fascia
Fasciatura solai - 2 strato 0,84 11,60 8,000 3,000 233,86 Fasciatura Pilastri - 2 strato 4,00 1,20 32,000 3,000 460,80 SOMMANO mq 694,66 140,14 97´349,65 11 R.004.005.a
Iniezioni primarie di miscela di cemento normale ed acqua oltre ad eventuali additivi da pagarsi a parte per la quantita eccedente il volume pari a due volte il teorico, per ogni 100 kg di cemento iniettato: - Per quantita non superiori a 200 kg per palo
Iniezini micropali *(par.ug.=2*32) 64,00 10,000 640,00 SOMMANO ql 640,00 22,00 14´080,00 12 E.002.005.a
Demolizione totale o parziale di murature di tufo, pietrame in genere, mattoni pieni o in calcestruzzo, effettuata a mano e con mezzi meccanici, in qualsiasi condizione, altezza o ... egola d'arte, . Valutato per la cubatura effettiva delle parti demolite: - eseguito con l’uso di piccoli mezzi meccanici
Demolizione parziale tamponature *(par.ug.=3*0,25) 0,75 540,000 405,00
SOMMANO mc 405,00 65,00 26´325,00 Parziale LAVORI A MISURA euro 927´302,76 T O T A L E euro 927´302,76 Data, __________ Il Tecnico
SOLUZIONE NUOVA COSTRUZIONE (A PARITÀ DI SUPERFICIE)
Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI
D I M E N S I O N I Quantità
I M P O R T I
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE LAVORI A MISURA 1 E.004.008.a
Fornitura e posa in opera di calcestruzzo a prestazione garantita, in accordo alla UNI EN 206-1, con Classe di consistenza al getto S3, Dmax aggregati 32 mm, Cl 0.4, per strutture ... della pioggia, in Classe di esposizione ambientale XC3 (UNI 11104). - Classe di resistenza a compressione minima C28/35
Pilastri *(larg.=0,4*0,4) 5,00 3,30 0,160 32,000 84,48
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Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI
D I M E N S I O N I Quantità
I M P O R T I
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE Travi dir X *(larg.=0,4*0,5) 5,00 26,30 0,200 4,000 105,20 Travi di. Y *(larg.=0,4*0,5) 5,00 11,60 0,200 8,000 92,80 Vano ascensore 0,30 2,00 2,000 16,000 19,20 Scale 1,20 0,25 5,000 10,000 15,00 SOMMANO mc 316,68 136,35 43´179,32 2 E.004.039.a
Fornitura e posa in opera di casserature per getti in conglomerato cementizio quali travi, pilastri, mensole piane, curve o comunque sagomate realizzate con tavolame di abete, comp ... sarmanti; di altezza dal piano di appoggio fino a mt 4: - casseri per calcestruzzo in elevazione di altezza fino a mt. 4
Pilastri *(lung.=3,3*0,4) 5,00 1,32 4,000 32,000 844,80 Travi dir X
*(lung.=26,3*0,4+26,3*2*0,3) 5,00 26,30 1,000 4,000 526,00 Travi dir Y
*(lung.=11,6*0,4+11,6*2*0,3) 5,00 11,60 1,000 8,000 464,00 SOMMANO mq 1´834,80 26,50 48´622,20 3 E.004.036
Fornitura e posa in opera di acciaio per calcestruzzo armato ordinario, classe tecnica B450C, saldabile, conforme al D.M. 14/01/2008, disposto in opera secondo gli schemi di esecuz ... egatura e le eventuali saldature per giunzioni e lo sfrido, in barre ad aderenza migliorata nei diametri da 5 mm a 40 mm
Pilastri 150,00 84,480 12´672,00 Travi dir X 150,00 105,200 15´780,00 Travi dir Y 150,00 92,800 13´920,00 Fondazioni 120,00 95,040 11´404,80 Vano ascensore 150,00 20,000 3´000,00 Scale 150,00 15,000 2´250,00 SOMMANO kg 59´026,80 1,90 112´150,92 4 E.007.001.b
Fornitura e posa in opera di solaio a struttura mista in calcestruzzo di c.a. e laterizio, eseguito con travetti in calcestruzzo armato precompresso preconfezionati con impiego di ... a solettina superiore in calcestruzzo non inferiore a 4 cm: Per luci da 0.00 a 4.00 mt: - per sovraccarico di 400 kg /mq
Solaio Piano terra 23,10 10,00 231,00 Solaio Piano Primo 23,10 10,00 231,00 Solaio Piano Secondo 23,10 10,00 231,00 Solaio Piano Terzo 23,10 10,00 231,00 SOMMANO mq 924,00 67,50 62´370,00 5 E.002.001
Demolizione totale di fabbricati con struttura portante in cemento armato e solai del tipo latero-cementizio. Effettuata con l'ausilio di mezzi meccanici, in qualsiasi condizione, ... nzioni etc. e quant'altro occorre per dare il lavoro finito in opera a perfetta regola d'arte. Valutata vuoto per pieno.
Struttura in c.a. 1,00 26,30 11,600 25,000 7´627,00
Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI
D I M E N S I O N I Quantità
I M P O R T I
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE SOMMANO mc 7´627,00 28,50 217´369,50 6 E.004.004.a
Fornitura e posa in opera di calcestruzzo a prestazione garantita, in accordo alla UNI EN 206-1, per strutture non precompresse di fondazione (plinti, cordoli, pali, travi, paratie ... l getto S3, Dmax aggregati 32 mm, Cl 0.4; escluso ogni altro onere. - classe di resistenza a compressione minima C25/30.
Fondazioni Dir X 26,30 1,00 0,800 4,000 84,16 Fondazioni Dir Y 11,60 1,00 0,800 8,000 74,24 SOMMANO mc 158,40 128,00 20´275,20 7 E.001.001.a
Scavo di sbancamento effettuato con mezzi meccanici compresa la rimozione di arbusti e ceppaie, la profilatura delle pareti, la regolarizzazione del fondo, il carico sugli automezz ... ambito del cantiere. - in rocce sciolte (argilla, sabbia, ghiaia, terreno vegetale e simili o con trovanti fino ad 1 mc)
Scavo 29,00 15,000 2,000 870,00 SOMMANO mc 870,00 7,70 6´699,00 8 E.001.030.c
Smaltimento di materiale da demolizioni e rimozioni privo di ulteriori scorie e frammenti diversi. il prezzo comprende tutti gli oneri, tasse e contributi da conferire alla discari ... e. Il trasportatore e pienamente responsabile della classificazione dichiarata. - macerie edili con impurita fino al 30%
Smaltimento
20000,000 20´000,00
SOMMANO q.li 20´000,00 4,90 98´000,00 9 E.004.038.a
Fornitura e posa in opera di casserature per getti in conglomerato cementizio quali, scale travi portagru e simili realizzate con tavolame di abete, compreso l'armatura di sostegno ... taggio, lo smontaggio, lo sfrido, e l'impiego di idonei disarmanti: - casseri per opere in elevazione per rampe di scale
Scale 1,20 5,00 10,000 60,00 SOMMANO mq 60,00 35,00 2´100,00 10 E.004.041
Fornitura e posa in opera di casserature per getti in conglomerato cementizio quali pareti e setti di spessore superiore a cm 15 e fino a cm 30, curve o comunque sagomate realizzat ... o; compreso altresi il montaggio, lo smontaggio, lo sfrido, e l'impiego di idonei disarmanti, misurato per un solo lato.
Vano ascensore 0,30 2,00 2,000 16,000 19,20
N 18 ALLOGGI SITI IN VIA DI PALMA N 162 E ALLOGGI IN VIA CUNIBERTI N 61 (EX FORESTERIA CORVISEA) | Comune di Taranto Pagina 65 di 88
Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI
D I M E N S I O N I Quantità
I M P O R T I
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE SOMMANO mq 19,20 28,00 537,60 Parziale LAVORI A MISURA euro 611´303,74 T O T A L E euro 611´303,74 Data, __________ Il Tecnico
Da recenti dati in possesso della Amministrazione Comunale di Taranto è stimato un
fabbisogno abitativo di circa 5000 alloggi di edilizia sociale.
Con le attività messe in campo dall’A.C. nell’ambito del piano casa nel 2010 sono state
formulate proposte per un totale di 536 alloggi di Edilizia Sociale da parte dei privati e di
403 alloggi da parte Pubblica.
Nell’ambito della gamma di linee di intervento per l’attuazione del Piano Casa previste
dal Dl 112/2008, in particolare, il comma 3 lettera (a) dell’articolo 11, prevede l’utilizzo di
fondi immobiliari chiusi come possibile strumento, al fine di valorizzare e incrementare
l’offerta abitativa sul territorio. Tali fondi immobiliari potranno essere costituiti mediante la
partecipazione di soggetti pubblici e privati e potranno articolarsi anche in un sistema
integrato nazionale di fondi a rilevanza locale (c.d. Sistema Integrato di Fondi) con
l’obiettivo di investire in progetti volti ad incrementare l’offerta di Alloggi Sociali, come
meglio specificato all’art. 11 del Dpcm.
Appare evidente l’importanza strategica di questa tematica per avviare una risposta a
questo bisogno primario (divenuto emergenza) che diviene uno dei macro obiettivi .
In considerazione di quanto sopra si ritiene non praticabile ipotizzare il piano di
valorizzazione dell'immobile in esame, si rende pertanto necessario in caso di
demolizione dell'attuale edificio, reperire congrue risorse finanziarie per la costruzione di
un nuovo edificio a parità di volume; in conseguenza dei conteggi di cui sopra per le
nuove costruzioni si rende necessario un finanziamento pubblico di 2.985.000 € da
destinare ad edilizia sociale le cui esigenze sono state precedentemente riportate.
COSTI DELL’INTERVENTO RIEPILOGATIVO DI VIA DI PALMA N° 162 E DI VIA CUNIBERTI N° 61 Per il costo del nuovo investimento si prevede un importo complessivo di € 2.982.000
così desunto:
A – Costo di costruzione della struttura
mc 11.308,00 x €/mc 598.777,00/4.576 = € 1.479.670,00
ove mc .............. si riferisce alla cubatura della nuova costruzione
mc 589.777,00 si riferisce al costo del volume edilizio
mc 4.576,00 si riferisce alla cubatura dell’edificio preso per il confronto riportato alle
pagine precedenti, tra soluzione di ripristino dei vecchi edifici e soluzione di nuova
costruzione a parità di superficie utile.
B – Costo delle rifiniture ed impianti
mc 11.308,00 x €/mc 85 = € 961.180,00
C – Spese generali (tecniche, contrattuali e varie)
(10% di A + B) = € 245.085,00
D – IVA 10% su A+B = € 245.085,00
E – IVA 21% su C = € 51.468,00
Sommano per la nuova costruzione di n° 32 alloggi € 2.982.488,00
ed in c.t. € 2.985.000,00
N 2 ALLOGGI SITI IN VIA ACTON N 91 | Comune di Taranto Pagina 66 di 88
8. N° 2 ALLOGGI SITI IN VIA ACTON N° 91
PLANIMETRIA
COROGRAFIA D'INQUADRAMENTO
INQUADRAMENTO URBANISTICO Il suolo sito nel territorio di questo Comune corrisponde in Catasto al Foglio di Mappa n°
245 P.Ila n° 23 e risulta avere la seguente destinazione di P.R.G.: "Zona speciale
vincolata".
La suddetta particella ricade negli ambiti territoriali estesi previsti dal P.U.T.T./P. (Piano
Urbanistico Territoriale Tematico per il paesaggio), approvato con deliberazione della
Giunta Regionale del 15.12.2000 n°1748 e con riferimento alla deliberazione del
Consiglio Comunale n° 57 del 05.08.2009: Ambito di valore distinguibile "C" ed è tutelata
da un bene "Idrologia superficiale: coste e corsi d'acqua.:
Zona Speciale Vincolata (A3)
N 2 ALLOGGI SITI IN VIA ACTON N 91 | Comune di Taranto Pagina 68 di 88
LO STATO DEI LUOGHI
L'IPOTESI DI PIANO Il piano di valorizzazione prevede la realizzazione di una “Casa rifugio per le donne vittime della violenza”. Tale scelta è dettata oltre che dalla particolare attualità di
questa problematica, dai dati forniti dal neonato " Servizio Abuso e Maltrattamenti del
Comune di Taranto".
Tale servizio è operativo dalla seconda metà del 2012, e da allora ha raccolto i dati di
seguito riportati:
Le donne che hanno fatto ricorso ai servizi sono state 26; tutte hanno seguito e
continuano a seguire un progetto individualizzato al quale concorrono figure professionali
specializzate quali Psicologhe, Assistenti Sociali e, per i casi laddove la relativa presenza
risulta necessaria, Avvocati, oltre ad operatori dedicati all’ascolto (soprattutto telefonico)
e all’accoglienza.
Per 3 donne è stato necessario il ricovero in strutture protette (Case Rifugio) presenti sia
nella Provincia di Taranto sia in abito regionale, in quanto nel territorio comunale non
esistono tali strutture.
Ad ogni modo, poiché tale fenomeno risulta in espansione, ma a livello conoscitivo risulta
abbastanza sommerso, a cura delle operatrici, è stata avviata una campagna di
sensibilizzazione con momenti di confronto ed aggregazione con il coinvolgimento delle
istituzioni del territorio.
La struttura (v. art. 80 del Regolamento Regionale n.4/2007) è una sede residenziale che
offre ospitalità ed assistenza a carattere comunitario a donne vittime della violenza fisica
e/o psicologica, vittime della tratta e sfruttamento sessuale per le quali si rende
necessario un distacco dal luogo dove sono avvenuti i maltrattamenti ai fini di un
reinserimento in comunità, a seguito di un percorso di distacco dal fenomeno violento
subito attraverso l’ausilio degli operatori del Servizio Professionale Comunale e del
Centro Antiviolenza . Il luogo dovrà essere protetto e segreto. La casa rifugio accoglierà
anche i figli delle utenti. Il modulo abitativo deve prevedere spazi comuni ( la sala da
pranzo, la cucina e uno spazio dedicato alle attività giornaliere) e uno spazio-notte
individuale con camere da letto singole o doppie. I servizi igienici dovranno essere in
rapporto di 3 per 10 ospiti adulti.
N 2 ALLOGGI SITI IN VIA ACTON N 91 | Comune di Taranto Pagina 69 di 88
In particolare, il servizio sarà reso a max n°10 di assistiti per giorno, o per mese o per
anno, in relazione al fabbisogno da dettagliare come all’art. 80 del R.R. 4/2007 che
prevede fino ad un massimo di 10 ospiti adulti.
Vista la conformità dell’immobile gli spazi saranno così destinati:
- al piano terreno:
- n. 3 locali (n. 2 da 19 mq. e 1 da 17 mq.) saranno destinati ad attività amministrative e
tecniche dell’ente gestore della Casa (ufficio, sala per ascolti individuali, sala per incontri
collettivi);
- n. 1 locale (da 17 mq.) da destinare cucina;
- n. 1 locale (da 19 mq.) da destinare a soggiorno-pranzo;
- n. 2 locali (da 26 mq.) da destinare a camere da letto;
- n. 2 servizi igienici;
- al piano primo:
- n. 6 locali ( 2 da 25 mq:, 1 da 24 mq. e 3 da 21 mq.) da destinare a camere da letto;
- n. 2 servizi igienici;
- n. 1 locale da 8 mq. da destinare a deposito.
Eventuale canale finanziario senza esborso diretto del Comune potrebbe essere la Linea
3.2 “Programma di interventi per l’infrastrutturazione sociale e sociosanitaria territoriale”
Azione 3.2.1 – Accordi di Programma con gli Ambiti Territoriali Sociali per la
Infrastrutturazione sociale e sociosanitaria (Del. G.R. n. 269 del 14/02/2012 – BURP n.
34 del 6 marzo 2012)
N 2 ALLOGGI SITI IN VIA ACTON N 91 | Comune di Taranto Pagina 70 di 88
PIANTA DI PROGETTO
Sistemazione del piano superiore
N 2 ALLOGGI SITI IN VIA ACTON N 91 | Comune di Taranto Pagina 71 di 88
PROPOSTA DI GESTIONE E VERIFICA DELLA CONGRUENZA ECONOMICO – FINANZIARIA PREMESSA La struttura è una sede residenziale che offre ospitalità ed assistenza a carattere
comunitario a donne vittime della violenza fisica e/o psicologica, vittime della tratta e
sfruttamento sessuale per le quali si rende necessario un distacco dal luogo dove sono
avvenuti i maltrattamenti ai fini di un reinserimento in comunità, a seguito di un percorso
di distacco dal fenomeno violento subito attraverso l’ausilio degli operatori del Servizio
Professionale Comunale e del Centro Antiviolenza. La residenza è dimensionata per
accogliere 10 donne,.
L’OGGETTO DELLA PROPOSTA – IL BILANCIO SOCIALE Il contenuto del progetto proposto si sostanzia nella realizzazione di un centro per il
rifugio e il reintegro nella società di donne vittime della violenza.
Il tema cha si affronta è di per se piuttosto complesso e molto articolato. L’analisi costi
benefici sarà affrontata con le tecniche dei bilanci sociali che ben inquadrano la tematica
e definiscono un criterio per stabilire vantaggi o svantaggi di una certa scelta che
interagisce con il campo sociale delle attività messe in campo.
Anzitutto la proposta va confrontata con le indicazioni degli strumenti regolatori di livello
regionale.
Il “Programma triennale di interventi 2009-2011 per prevenire e contrastare il fenomeno
della violenza contro le donne” di cui alla Del. G.R. n.2227 del 18 novembre 2008, con
l’approvazione delle Linee Guida e i Progetti Sperimentali per la riorganizzazione della
rete consultoriale di cui alla Del. G.R. n. 405 del 17 marzo 2009 e con il Piano regionale
di Salute, approvato con legge regionale del 19 settembre 2008 n. 23 (al paragrafo 3.1.)
introduce le modalità con cui gli ambiti territoriali dovranno prevedere, di intesa con i
Servizi Sanitari presenti sul territorio, operando secondo la le seguenti azioni:
1. Progetti ed interventi di prevenzione, tutela e di solidarietà alle vittime dei violenza,
nonché attività di informazione e sensibilizzazione sul fenomeno della violenza contro le
donne, i minori, le persone straniere immigrate;
2. Il consolidamento e la piena integrazione operativa e gestionale delle equipe
multidisciplinari e multiprofessionali (servizi sociali, sanitari e della Giustizia) per la
valutazione-validazione, per la presa in carico e per il trattamento delle situazioni di
maltrattamento/abuso, sospetto o conclamato, e per l’elaborazione di un progetto di aiuto
e di sostegno alle vittime di violenza;
3. Progetti di informazione/formazione rivolta agli operatori dei servizi sociali e sanitari di
base, ai medici, agli insegnanti, agli educatori e a tutte quelle figure che hanno rapporti
significativi con il mondo dell’infanzia e/o i genitori di bambini e adolescenti;
4. Progetti di formazione specialistica e/o di aggiornamento rivolta prioritariamente agli
operatori delle equipe integrate multidisciplinari e multi professionali ed agli operatori,
pubblici e privati, dei centri antiviolenza;
5. La costituzione di Centri Antiviolenza o l’attivazione di specifiche convenzioni con
Centri antiviolenza esistenti, nonché la definizione degli interventi infrastrutturali per la
dotazione territoriale di case rifugio, tenuto conto dei fabbisogni rilevati;
6. Interventi tesi a garantire l’indipendenza economica alle donne vittime di violenza per
favorire autonome e consapevoli scelte di vita e per sostenerle nelle responsabilità
genitoriali;
7. L’attivazione del servizio di Pronto intervento Sociale, compresa l’accoglienza
d’emergenza presso strutture idonee, di persone vittime di abusi, maltrattamenti e tratta.
Per la ottimale articolazione territoriale dei progetti e degli interventi da promuovere per il
perseguimento degli obiettivi specifici sopra descritti, gli ambiti territoriali, come indicato
specificatamente dalle norme di riferimento, potranno raggiungere le necessarie intese
con le Amministrazioni Provinciali di riferimento per la organizzazione di servizi e di
interventi a livello sovra-ambito, con la determinazione delle corrispondenti risorse da
assegnare al soggetto attuatore dei medesimi interventi.
In particolare per lo specifico campo di azione la stessa normativa di riferimento indica i
target da raggiungere di seguito riportati
N 2 ALLOGGI SITI IN VIA ACTON N 91 | Comune di Taranto Pagina 72 di 88
Ambito di intervento
Obiettivo operativo
Art. di rif. del r. r. 4/2007
Destinatari finali
Obiettivo di servizio
(indicatore)
Valore target al 2011
(valore minimo)
Servizi e strutture residenziali
Potenziamento
rete strutture
prevenzione e
contrasto allo
sfruttamento alla
tratta e alla
violenza su
donne, minori e
stranieri
immigrati
Artt. 80 e 107
r.r. 4/2007
Donne,
minori e
stranieri
immigra
ti/e
vittime
di abusi
e
violenz
e
n. servizio
/provincia
n. strutture
/provincia
n. 2 centri
antiviolenza per
provincia
n. 1 casa rifugio per
provincia
L’iniziativa in oggetto si colloca quindi pienamente nel target individuato dal Regolamento
Regionale. Ma lo stesso Piano di Zona 2009-2012 del Comune di Taranto nella sezione
dedicata al Contrasto della Violenza fa emergere la difficoltà di rilevare il problema
dell'abuso, dovuta alle incertezze di percezione degli operatori per carenza formativa nel
settore specifico, alla individuazione e conoscenza dei giusti canali giuridici ed
istituzionali da attivare, alla messa in rete delle esperienze ed interventi, allo scarso
raccordo tra gli enti territoriali.
E per questo propone un’attenta e mirata programmazione e pianificazione delle politiche
sociali dovrebbe innanzitutto passare attraverso l’osservazione del fenomeno, al fine di
mirare gli interventi orientandoli a fasce d’età diverse (adulti e minori), mettendo in
evidenza che dai dati rilevati e dai tavoli di concertazione sono emersi i seguenti bisogni:
- Prevenzione primaria e secondaria,
- Sostegno psicologico,
- Campagna informativa e di sensibilizzazione per la conoscenza e consapevolezza del
problema,
- Centri di accoglienza per donne e minori,
- Centri di ascolto ed ascolto telefonico per le segnalazioni anonime dei cittadini e per le
richieste di aiuto,
- Messa in rete di tutte le strutture territoriali per l’attivazione di un sistema di rilevazione
dei dati,
- Trattamento socio-psicologico e riabilitativo.
Dal punto di vista dell’analisi occorre operare quindi considerando l’obiettivo fissato dal
regolamento regionale ma anche guardando dall’’altro lato cosa potrebbe accadere in
termini di vantaggio sociale
Tecnicamente, quindi, l’azione di un’impresa privata, degli enti pubblici, e delle
organizzazioni no profit possono considerarsi utili socialmente quando il valore aggiunto
prodotto (Va) sommato alle economie esterne prodotte (Ee) e al maggiore benessere
sociale (Bs) ha un valore superiore ai costi di produzione del servizio (Cs) sommato alle
diseconomie esterne (De) e al disagio sociale prodotto (Ds); in formula:
Va+Ee+Bs > Cs+De+Ds
Per la collettività è quindi importante che non solo siano selezionati i progetti che
producono utilità sociale, ma che tra questi siano scelti e resi operativi i prodotti che
danno maggiore utilità sociale.
In questo caso occorre guardare ai costi sociali evitati e rapportarli a quelli sostenuti dalla
collettività per sostenere il servizio
Dalla letteratura in materia si evidenzia che le conseguenze sulla salute della violenza di
genere sono gravi e poco conosciute, nonostante esista un’estesa letteratura sul tema.
Tra le morti da violenza contro le donne vanno annoverati i delitti d’onore (5.000 l’anno in
tutto il mondo), i suicidi, gli infanticidi di femmine e le morti materne da aborto insicuro. In
Italia, un omicidio su quattro avviene in famiglia e il 70% delle vittime sono donne. Gli
“omicidi passionali”, sempre più frequenti, esprimono il “declino dell’impero
patriarcale”[7,8] e, antropologicamente, non si discostano dalla lapidazione dell’adultera
prevista da alcune legislazioni arretrate. Il modo spesso giustificatorio in cui i media
riportano le notizie degli omicidi: “accecato dalla gelosia…”, “con il diavolo in corpo…”,
“dopo la lite lei lo lascia e lui la uccide…” tradisce la radicata solidarietà maschile a difesa
del potere di genere.
La violenza contro la donna è associata alle malattie sessualmente trasmesse come
HIV/AIDS, alle gravidanze indesiderate e a esiti negativi della gravidanza quali l’aborto e
un basso peso alla nascita[3]. In diversi paesi dell’Africa sub-sahariana una donna su
quattro subisce forzatamente la prima esperienza sessuale aumentando così il rischio di
N 2 ALLOGGI SITI IN VIA ACTON N 91 | Comune di Taranto Pagina 73 di 88
contrarre l’infezione da HIV. La violenza causa inoltre problemi fisici (tra cui: cefalea, mal
di schiena, fibromialgia, una vasta gamma di disturbi gastrointestinali), psichici e psico-
sociali (ansia, depressione, disturbi del comportamento alimentare). Al riguardo,
l’indagine ISTAT riferisce che le donne che hanno subito violenze dai partner nel corso
della vita accusano i seguenti disturbi:
Effetto sulla salute %
Perdita di fiducia e di autostima 48,8
Disturbi del sonno 41,5
Ansia 37,4
Depressione 35,0
Idee di suicidio 12,3
I costi economici e sociali sono enormi: le donne soffrono di isolamento, hanno difficoltà
a lavorare, a partecipare alla vita sociale, a prendersi cura di sè e dei propri figli.
L’OMS enumera i fattori individuali, familiari, della comunità e della società che
accrescono il rischio di violenza contro le donne: bassa posizione socioeconomica e
istruzione; dipendenza da sostanze; cattivo funzionamento della famiglia; marcata
diseguaglianza di genere nella comunità e scarsa coesione sociale; società con norme
che conferiscono insufficiente autonomia alle donne e restrizioni sul divorzio.
La prevenzione della violenza dovrebbe prevedere interventi che aumentino l’istruzione e
le opportunità per le donne e le ragazze, e che riducano le diseguaglianze di genere.
Nonché programmi per i ragazzi che crescono in famiglie con violenza domestica, in
quanto vi è un rischio maggiore che diventino adulti violenti[11].
Al riguardo, rispetto al costo economico, vi sono una serie di articoli scientifici, pubblicati
negli anni ’80 e ’90 che analizzano e cercano di fornire delle stime relative al costo della
violenza domestica per i sistemi sanitari dei vari paesi, costi relativi alle medicazioni di
ferite, contusioni, fratture, ai ricoveri, ai traumi, nonché alle conseguenze a lungo termine
come alcolismo, tossicomania, depressioni, assenze dal lavoro ecc. (Straus, 1986;
Heise, 1994; Godenzi, Yodanis, 1999).
Sebbene la letteratura non indichi puntualmente un costo sociale per le vittime della
violenza e l’internalizzazione degli effetti sociali negativi sarebbe una materia molto
vasta, anche non potendo disporre di un bilancio sociale dia conforto in tal senso, in
questa valutazione si è affrontato il tema paragonando l’effetto di una malattia o di una
morte da violenza subita a quello derivante da un incidente stradale per il quale esistono
i valori di riferimento dei costi sociali derivanti da un decesso o da un ferimento di una
persona oggetto di incidente stradale.
La letteratura indica in 1.394.000 € il costo sociale per una morte da incidente stradale e
in 40.000 € il costo sociale di un ferimento. Questi saranno i valori di riferimento della
valutazione.
I COSTI DI INVESTIMENTO E I CONTRIBUTI RICHIESTI Il costo complessivo degli interventi ammonta a 787 mila euro, al netto di Iva, che
comprende il 7% dei costi generali . Tali oneri saranno sostenuti interamente
dall’Amministrazione Comunale la quale provvederà ad affidare la gestione dei servizi e
la manutenzione ordinaria dei luoghi a società accreditata per l’esercizio dei servizi
necessari allo scopo secondo le direttive regionali in materia.
I COSTI DI GESTIONE I costi di gestione come detto saranno sostenuti da u soggetto privato il quale si prenderà
cura non solo di esercire il servizio ma di provvedere alla manutenzione ordinaria dei
manufatti stessi. In questa valutazione il costo di manutenzione e gestione della parte
edilizia, comprensiva dei costi di acquisizione dei servizi energetici e della altre forniture,
è stimato in circa 15.000 €/anno.
L’ANALISI COSTI BENEFICI Con i presupposti di cui abbiamo detto la valutazione è stata condotta considerando i
seguenti parametri. Da un lato viene indicato il costo sociale che la realizzazione della
struttura evita, considerando quindi l’effetto che si avrebbe in termini positivi rispetto una
N 2 ALLOGGI SITI IN VIA ACTON N 91 | Comune di Taranto Pagina 74 di 88
situazione negativa. Tali valori li indicheremo come mancati costi sociali che si
potrebbero verificheranno se non si eseguisse l’azione prevista.
Mancato esborso
sociale
Costo sociale morte (k€) 1400
Morti evitate per anno 0,5
Costo sociale feriti (k€) 40
Feriti evitati per anno 1
La struttura dei costi è invece riferita a ciò che la società (Amministrazione comunale e
regionale) spenderanno per sostenere i servizi previsti nella Struttura di Accoglienza.
Questi si possono così riassumere
Costi di gestione
Giorni di funzionamento 365
Numero utenti 10
Costo per l’erogazione del servizio
(€/giorno/pers) 70
Manutenzione 1° anno 15
LE IPOTESI GENERALI DEL MODELLO Si riportano di seguito le ipotesi generali alla base del piano economico - finanziario
proposto:
− l’arco temporale utilizzato per la valutazione della sostenibilità finanziaria è pari a 30
anni;
- il tasso di inflazione previsto è pari al 1,5% e il tasso di interesse passivo è pari al 7%;
- modalità di finanziamento: concessione di costruzione e gestione con contributo
dell’Amministrazione
- le aliquote di imposta sono pari al 27,5% per l’Ires e 4,25% per Irap.
I RISULTATI ECONOMICO - FINANZIARI Sulla base delle ipotesi descritte, sono predisposti il Conto economico, lo Stato
Patrimoniale e lo sviluppo dei flussi di cassa. Gli indicatori evidenziati sono: TIR (tasso
interno di rendimento), VAN (Valore Attuale Netto) e DSCR medio (debt service cover
ratio). La tabella seguente mette in evidenza i risultati ottenuti nella simulazione
assumendo i comportamenti precedentemente descritti
L’analisi economica è stata condotta assumendo come TIR obiettivo il valore dell’15%,
tasso di rendimento che indica un ritorno di livello importante per investimenti di questo
tipo che hanno elementi di rischio legati alla durata dell’investimento.
Parametri econometrici
Adeguamento annuale 1,50%
Valore del bene (k€) 787,0
Costi generali (k€) 0,0
Contributo(k€) 0,00
Durata mutuo 18,00
Tasso rata 7%
Tasso di sconto 3%
TIR >>100%
VAN(k€) 7156,54
Flussi di cassa netti cumulati (k€) 11850,66
Le analisi di sensitività mettono in risalto il grande valore sociale che l’iniziativa consente
di ottenere pur valutata con metodologie quasi algide e che non considerano l’aspetto
empatico dei temi trattati. E’ evidente che l’analisi qui riportata costituisco lo sforzo di
valutare in termini “misurabili” secondo procedure economiche e finanziarie la bontà di
una scelta che si dimostra assumere valore di grandissimo rilievo. E’ infatti abbastanza
palese che, a seguito dell’apertura della struttura, si riduca in maniera drastica il rischio
che le ospiti possano subire ulteriore violenza con conseguenze addirittura mortali ed è
altrettanto palese che basti il non verificarsi di un solo evento per giustificare il sostegno
della spesa di gestione.
EX CASERMA DEI CARABINIERI “CHIAPPARO” SU VIA LAGO DI PERGUSA | Comune di Taranto Pagina 75 di 88
9. EX CASERMA DEI CARABINIERI “CHIAPPARO” SU VIA LAGO DI PERGUSA
PLANIMETRIA ATTUALE
COROGRAFIA D'INQUADRAMENTO
INQUADRAMENTO URBANISTICO
Il suolo sito nel territorio di questo Comune corrisponde in Catasto al Foglio
di Mappa n° 264 P.lla n° 98 risulta avere la seguente destinazione di P.R.G.:
"Zona per parchi, giochi e sports" in parte; "Zona di ricomposizione spaziale
dell'edilizia esistente di tipo B" in parte.
La suddetta particella ricade negli ambiti territoriali estesi previsti dal
P.U.T.T./P. (Piano Urbanistico Territoriale Tematico per il paesaggio),
approvato con deliberazione della Giunta Regionale del 15.12.2000 n°1748
e con riferimento alla deliberazione del Consiglio Comunale n° 57 del
05.08.2009: Ambito di valore normale "E" ed è gravata da: "segnalazione
geomorfologica Territoriale".
D4 > B3. ZONA EDILIZIA ESISTENTE DEL TIPO B A10>F1. ZONA PER PARCHI, GIOCHI E SPORTS
EX CASERMA DEI CARABINIERI “CHIAPPARO” SU VIA LAGO DI PERGUSA | Comune di Taranto Pagina 77 di 88
IPOTESI DI VALORIZZAZIONE
L'ipotesi di valorizzazione prevede la realizzazione di una “Casa famiglia per
persone con problematiche psicosociali”
Si riporta di seguito il regolamento regionale che detta i requisiti minimi di
tale tipologia di strutture. Sulla base di tali requisiti si è proceduto a questo
studio di massima.
Legge Regionale 10 luglio 2006, n. 19 - "Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il benessere delle donne e degli uomini di Puglia".
DENOMINAZIONE “CASA FAMIGLIA PER PERSONE CON PROBLEMATICHE PSICOSOCIALI” La struttura (v. art. 70 del Regolamento Regionale n.4/2007) è una sede per
persone con problematiche psicosociali a carattere prevalente sociale e a
bassa intensità assistenziale sanitaria. Nella stessa è consentito accogliere
in un sistema a carattere familiare, anche autogestito, persone con
problematiche psicosociali non più assistite, prive di riferimenti familiari, al
fine di un loro reinserimento sociale e/o lavorativo. perché fuori. Nel Centro
potranno essere ospitati fino a 8 utenti per modulo abitativo e per un
massimo di due moduli. Ciascun modulo deve prevedere spazi comuni ( la
sala da pranzo, la cucina, spazio dedicato alle attività giornaliere) e uno
spazio-notte individuale (non inferiore a 9 mq. se persona singola o non
inferiore a 14 mq. se coppia). I servizi igienici dovranno essere in rapporto di
1 ogni 3 utenti ospitati.
Requisiti Articolo 70
La casa famiglia per persone con problematiche psico-sociali deve avere le
seguenti caratteristiche:
Dimensioni Descrizione e standard
Tipologia e carattere;
destinatari La casa per la vita è una casa famiglia per persone con
problematiche psicosociali, intesa come struttura residenziale a carattere
prevalentemente sociale e a bassa intensità assistenziale sanitaria, per
accoglienza temporanea o permanente, consistente in un nucleo, anche
autogestito, di convivenza a carattere familiare per persone con
problematiche psicosociali definitivamente uscite dal circuito
sanitario/psichiatrico, prive di validi riferimenti familiari, e/o che necessitano
di sostegno nel mantenimento del livello di autonomia e nel percorso di
inserimento o reinserimento sociale e/o lavorativo.
RICETTIVITÀ
Fino a 6-8 ospiti, per ciascun modulo abitativo, fino ad un massimo di due
moduli abitativi per struttura.
PRESTAZIONI
La casa per la vita è struttura avente caratteristiche funzionali ed
organizzative proprie della casa famiglia, orientate al modello comunitario.
L'attività e gli interventi vengono attuati in base al progetto individualizzato
predisposto dai competenti servizi sociali, in collaborazione con i servizi
sanitari e socio-assistenziali territoriali.
La vita comunitaria è improntata a modalità di collaborazione nel gestire
l'organizzazione domestica, nonché all'inserimento degli ospiti nel contesto
sociale e lavorativo.
EX CASERMA DEI CARABINIERI “CHIAPPARO” SU VIA LAGO DI PERGUSA | Comune di Taranto Pagina 78 di 88
Gli interventi vengono attuati in collaborazione con i servizi sanitari e socio-
assistenziali territoriali.
Le eventuali prestazioni sanitarie sono erogate nel rispetto del modello
organizzativo del Servizio Sanitario Regionale.
Qualora il progetto personalizzato definito dalla UVM preveda la erogazione
di prestazioni terapeutiche e socioriabilitative per gli ospiti con problemi
psichiatrici, e/o delle famiglie di provenienza, le ASL possono definire intese
per il riconoscimento di un concorso al costo delle prestazioni non superiore
al 40% del costo complessivo per giornata di permanenza dell'utente, ai
sensi di quanto previsto al punto 9. dell'Assegnato 1C del DPCM del
29.11.20017.
In questo caso le strutture devono essere accreditate dal Servizio Sanitario
Regionale.
PERSONALE
Personale ausiliario per la gestione dei bisogni domestici in misura adeguata
al numero degli ospiti e educatori professionali in maniera non continuativa.
Presenza programmata dell'assistente sociale e dell'educatore
professionale.
MODULO ABITATIVO
La casa per la vita deve essere organizzata in modo da favorire la vita
comunitaria e l'integrazione sociale degli ospiti. Gli spazi devono essere
adeguatamente arredati e dimensionati in relazione ai bisogni degli ospiti
accolti.
Il modulo abitativo è costituito da stanze singole con uno spazio notte
individuale di non meno di mq. 9 o doppie con uno spazio notte
complessivamente non inferiore a mq. 14 e deve essere dotata di almeno un
locale per servizi igienici ogni tre ospiti.
Il modulo abitativo deve comprendere la sala pranzo e la cucina, uno spazio
destinato alle attività giornaliere e ricreative, una linea telefonica abilitata a
disposizione degli ospiti.
Deve essere assicurata una dotazione di condizionatori d'aria in tutti gli
ambienti destinati alla fruizione da parte degli ospiti.
EX CASERMA DEI CARABINIERI “CHIAPPARO” SU VIA LAGO DI PERGUSA | Comune di Taranto Pagina 79 di 88
Al piano primo è allocabile un modulo con otto posti letto in camere doppie
con servizi, un'area amministrativa e spazi comuni.
Inoltre, al piano superiore è previsto un'altro modulo con 8 posti letto a
servizio degli utenti con stanze singole e doppie (2 singole e 3 doppie) con
servizi igienici e spazi comuni.
Per quanto riguarda lo spazio esterno, si prevede la realizzazione di un'area
giardino di notevoli dimensioni in cui sarà possibile svolgere attività per il
tempo libero e lo svago
In totale la "Casa famiglia o casa per la vita per persone con problematiche
psicosociali" sarà costituita da 2 moduli da 8 utenti oltre agli spazi per il
personale ausiliario.
EX CASERMA DEI CARABINIERI “CHIAPPARO” SU VIA LAGO DI PERGUSA | Comune di Taranto Pagina 80 di 88
PROPOSTA DI GESTIONE E VERIFICA DELLA CONGRUENZA ECONOMICO – FINANZIARIA
PREMESSA La struttura (v. art. 70 del Regolamento Regionale n.4/2007) è una sede per persone con
problematiche psicosociali a carattere prevalente sociale e a bassa intensità
assistenziale sanitaria. Nella stessa è consentito accogliere in un sistema a carattere
familiare, anche autogestito, persone con problematiche psicosociali non più assistite,
prive di riferimenti familiari, al fine di un loro reinserimento sociale e/o lavorativo. perché
fuori. Nel Centro potranno essere ospitati fino a 16 utenti.
L’OGGETTO DELLA PROPOSTA – IL BILANCIO SOCIALE Il contenuto del progetto proposto si sostanzia nella realizzazione di una casa famiglia
per persone con problematiche psicosociali
Il tema che qui si affronta è di per se piuttosto complesso e molto articolato. L’analisi
costi benefici sarà affrontata con le tecniche dei bilanci sociali che ben inquadrano la
tematica e definiscono un criterio per stabilire vantaggi o svantaggi di una certa scelta
che interagisce con il campo sociale delle attività messe in campo.
Anzitutto la proposta va confrontata con le indicazioni degli strumenti regolatori di livello
regionale.
Nell’allegato al Piano Regionale per le Politiche Sociali si definisce il quadro degli
interventi nel territorio regionale, relativamente all’area della salute mentale –
comprendendo in essa i bisogni e la domanda di servizi espressa sia da disabili psichici
sia da pazienti psichiatrici stabilizzati. Il quadro si ispira da tempo a linee d’intervento che
procedono, sia pur troppo timidamente, come indicato nel Piano regionale di salute,
verso il rifiuto della logica ‘istituzionalizzante’ e il rafforzamento dei servizi di salute
mentale di comunità.
E’ infatti essenziale che i programmi riabilitativi individualizzati previsti per la presa in
carico delle persone con patologie di tipo psichiatrico si realizzino nel contesto di vita
ordinario delle persone, sostenendo le reti dei servizi territoriali e le risorse del territorio.
In tal senso gli Ambiti territoriali in questo secondo ciclo di programmazione devono più
compiutamente farsi carico degli obiettivi di promozione dell’inclusione sociale di cittadini,
pazienti psichiatrici e disabili psichici, tenuto anche conto delle direttive che negli ultimi
anni (si veda a tal proposito il Reg. R. n. 11/2008) hanno teso a regolare l’ingresso e la
permanenza in percorsi terapeutico-riabilitativi ad elevata e media intensità assistenziale
sanitaria, a vantaggio di percorsi a bassa intensità assistenziale rivolti anche a favorire il
reinserimento sociale e lavorativo.
E’ evidente che l’accentuazione dell’aspetto sociale del percorso riabilitativo richiede la
partecipazione diretta degli Enti locali.
Come è indicato anche nelle Linee di indirizzo nazionali per la salute mentale, è sul
terreno delle collaborazioni istituzionali che si gioca gran parte delle sfide per la salute
mentale nel prossimo futuro.
Emergendo bisogni e domande di salute mentale diversificati è necessario che si
sviluppino procedure e modelli organizzativi a forte integrazione sociosanitaria che siano
in grado di assumere la presa in carico delle persone con disturbo mentale sulla base di
criteri di tempestività, promozione e sviluppo delle potenzialità di vita, garantendo la
continuità assistenziale e un sostegno concreto per i nuclei familiari di riferimento.
E’ per questa ragione che il Piano regionale di salute indica come eccessivo il numero di
strutture residenziali psichiatriche presenti sul territorio regionale, con una copertura di
posti letto pari a 3,59 su 10.000 abitanti, mentre il Progetto Obiettivo nazionale ne
prevede 1 ogni 10.000 abitanti.
Per contro nella nostra Regione molto carente è la rete delle cure domiciliari e i percorsi
di reinserimento sociale e lavorativo, nonché la presenza di strutture a limitata intensità
assistenziale capaci di accompagnare il percorso di recupero e mantenimento
dell’autonomia dei pazienti.
Pertanto, così come precisato nella “Parte terza” del presente Piano relativamente agli
specifici obbiettivi di servizio, la programmazione dei Piani di Zona nell’area della salute
mentale deve necessariamente prevedere il rafforzamento dei servizi territoriali, con
specifico riferimento a:
- prestazioni domiciliari (SAD e ADI)
- centri diurni socio educativi e riabilitativi
- case famiglia con servizi formativi alle autonomie per l’inserimento socio lavorativo di
persone con disabilità;
- case famiglia (case per la vita) per persone con problematiche psicosociali.
La progettazione dei Piani sociali di Zona deve assicurare altresì, d’intesa con i Centri di
Salute Mentale e con i Centri per l’Impiego Provinciali, interventi mirati ad un effettivo
inserimento lavorativo dei pazienti psichiatrici in carico ai servizi, in conformità alle linee
EX CASERMA DEI CARABINIERI “CHIAPPARO” SU VIA LAGO DI PERGUSA | Comune di Taranto Pagina 81 di 88
guida regionali redatte a seguito dell’adesione della Regione ad un progetto nazionale
finanziato dal Ministero del lavoro e curato dall’ISFOL.
E’ da rilevare che alla base di fenomeni di devianza minorile molte volte si riscontrano
problematiche connesse all’ambito dei disturbi che esordiscono nell’infanzia e
nell’adolescenza.
Nel programmare quindi le politiche di prevenzione del rischio di devianza minorile di cui
al successivo punto 2.2.7, è necessario individuare anche interventi specifici per il
trattamento di minori con disturbi psichici, di personalità e/o con doppia diagnosi, tramite
percorsi integrati tra i servizi di salute mentale, i servizi della neuropsichiatria infantile,
della scuola e i servizi sociali territoriali.
Le ASL della Regione, dal 2007 e in prosieguo alle annualità precedenti, hanno
assicurato la continuità delle prestazioni socio–assistenziali in favore delle persone
affette da disturbi psichici, di cui alla legge regionale 7 settembre 1987, n. 26, abrogata
per effetto delle disposizioni di cui alla lettera c) comma 5 dell’art. 70 della legge
regionale 10 luglio 2006 n. 19, in virtù dell’art. 32 della legge regionale n. 10/2007 (norma
transitoria) nelle more dell’approvazione del nuovo Piano Regionale delle Politiche
Sociali.
Nell’ottica dell’integrazione socio sanitaria di cui al paragrafo 2.3 del presente Piano
regionale, per definire in favore dei cittadini pazienti psichiatrici e disabili psichici un
Progetto di assistenza individuale finalizzato alla “presa in carico”, gli interventi socio-
riabilitativi sopra richiamati dovranno essere attivati di concerto tra i Centri di Salute
Mentale e gli Ambiti Territoriali.
In particolare per lo specifico campo di azione la stessa normativa di riferimento indica i
target da raggiungere di seguito riportati
Ambito di intervento
Obiettivo operativo
Art. di rif. del r. r. 4/2007
Destinatari finali
Obiettivo di servizio (indicatore)
Valore target al 2011 (valore minimo)
Servizi e
strutture
residenziali
Sviluppo
della rete
dei servizi
Case per la
vita e/o
case
Artt.
60bis e
70 r.r.
4/2007
Disabili
psichici e
pazienti
psichiatrici
stabilizzati
n.
Strutture/ambito
n. 1 struttura per
ambito territoriale
(n. 16 p.l.)
Pagamento rette
famiglia
con servizi
per
l’autonomia
L’iniziativa in oggetto si colloca quindi pienamente nel target individuato dal Regolamento
Regionale.
Dal punto di vista dell’analisi occorre operare quindi considerando l’obiettivo fissato dal
regolamento regionale ma anche guardando dall’altro lato cosa potrebbe accadere in
termini di vantaggio sociale.
Tecnicamente, quindi, l’azione di un’impresa privata, degli enti pubblici, e delle
organizzazioni no profit possono considerarsi utili socialmente quando il valore aggiunto
prodotto (Va) sommato alle economie esterne prodotte (Ee) e al maggiore benessere
sociale (Bs) ha un valore superiore ai costi di produzione del servizio (Cs) sommato alle
diseconomie esterne (De) e al disagio sociale prodotto (Ds); in formula:
Va+Ee+Bs > Cs+De+Ds
Per la collettività è perciò importante che non solo siano selezionati i progetti che
producono utilità sociale, ma che tra questi siano scelti e resi operativi i prodotti che
danno maggiore utilità sociale.
In questo caso occorre guardare ai costi sociali evitati e rapportarli a quelli sostenuti dalla
collettività per sostenere il servizio
Nel Libro Verde Migliorare dell'Unione Europea “La salute mentale della popolazione.
Verso una strategia sulla salute mentale per l’Unione europea” dell’Ottobre 2005 si
evidenzia che “per i cittadini la salute mentale è una risorsa che consente di conoscere il
proprio potenziale emotivo e intellettuale nonché di trovare e realizzare il proprio ruolo
nella società, nella scuola e nella vita lavorativa. Per le società una buona salute mentale
contribuisce alla prosperità, alla solidarietà e alla giustizia sociale. Le patologie mentali al
contrario comportano molteplici costi, perdite e oneri per cittadini e la società.”
EX CASERMA DEI CARABINIERI “CHIAPPARO” SU VIA LAGO DI PERGUSA | Comune di Taranto Pagina 82 di 88
E ancora: “Le patologie mentali costano all'UE il 3-4% circa del PIL, spesa dovuta
principalmente alla perdita di produttività. I disturbi psichici sono una delle principali
cause dei pensionamenti anticipati e delle pensioni d’invalidità. I disturbi comportamentali
nell’infanzia comportano costi per il sistema sociale, educativo nonché giudiziario e
penale. Ulteriori costi immateriali riguardano il trattamento che la società riserva alle
persone affette da patologie mentali o handicap. Nonostante le migliori possibilità di cura
e gli sviluppi positivi nell’assistenza psichiatrica, le persone affette da patologie mentali o
handicap subiscono ancora esclusione sociale, stigmatizzazioni, discriminazioni o il
mancato rispetto dei loro diritti fondamentali e della loro dignità”.
Le metodologie attuali per garantire quanto meno le cure sono quelle legate
all’ospedalizzazione dei rapporti tra sistema sociale e utente, il che rende impossibile il
recupero delle funzioni operative del cittadino utente e soprattutto non costituisce alcuna
prospettiva di recupero e reinserimento dello stesso. Il cittadino-utente che soffre di
disturbi è spesso isolato e non introdotto in percorsi di inserimento, costituendo ciò la via
privilegiata per l’esclusione sociale e soprattutto verso l’aggravamento, il che condiziona
dal punto di vista dei costi il sistema di sostegno.
La prospettiva è invece quella di creare i presupposti per una parziale o totale
integrazione del cittadino-utente della casa famiglia modificando gli approcci e soprattutto
le logiche di spesa che verrebbero così equilibrate verso percorsi di recupero, autonomia
e inclusione.
Dalle stesse analisi presenti in letteratura si arriva ad indicare in 200 €/giorno/utente il
costo che viene sostenuto dalla società per il sostegno all’utente in caso di pura
assistenza farmacologica/ospedaliera contro 70 €/giorno/utente per il mantenimento dello
stesso in strutture integrative come la casa famiglia in oggetto.
I COSTI DI INVESTIMENTO E I CONTRIBUTI RICHIESTI Il costo complessivo degli interventi ammonta a 878 mila euro, al netto di Iva, che
comprende il 7% dei costi generali . Tali oneri saranno sostenuti interamente
dall’Amministrazione Comunale la quale provvederà ad affidare la gestione dei servizi e
la manutenzione ordinaria dei luoghi a società accreditata per l’esercizio dei servizi
necessari allo scopo secondo le direttive regionali in materia.
I COSTI DI GESTIONE I costi di gestione come detto saranno sostenuti da un soggetto privato il quale si
prenderà cura non solo di esercire il servizio ma di provvedere alla manutenzione
ordinaria dei manufatti stessi. In questa valutazione il costo di manutenzione e gestione
della parte edilizia, comprensiva dei costi di acquisizione dei servizi energetici e della
altre forniture, è stimato in circa 15.000 €/anno.
L’ANALISI COSTI BENEFICI Con i presupposti di cui abbiamo detto la valutazione è stata condotta considerando i
seguenti parametri. Da un lato viene indicato il costo sociale che si sostiene in assenza
di intervento per lo stesso numero di utenti che verrà ospitato all’interno della struttura,
dall’altro lato si terrà conto del bilancio che comporterà la gestione della Casa Famiglia
contemplando tutte le funzioni accolte al suo interno (assistenza, educazione,
riabilitazione, etc.)
Costo sociale senza
intervento
Costo sociale per giorno per
persona (€) 200
Numero utenti 16
Giorni di funzionamento 365
Manutenzione 1° anno 0
La struttura dei costi sociali con la realizzazione dell’intervento assumerà invece la
seguente dimensione, notando che nella valutazione si è ridotta la forbice tra i due valori
su enunciati al fine di garantire una confidenza maggiore alla valutazione.
Costo sociale con
intervento
Giorni di funzionamento 365
Numero utenti 16
Tariffa base 100
Manutenzione 1° anno 15
LE IPOTESI GENERALI DEL MODELLO Si riportano di seguito le ipotesi generali alla base del piano economico - finanziario
proposto:
− l’arco temporale utilizzato per la valutazione della sostenibilità finanziaria è pari a 30
anni;
EX CASERMA DEI CARABINIERI “CHIAPPARO” SU VIA LAGO DI PERGUSA | Comune di Taranto Pagina 83 di 88
- il tasso di inflazione previsto è pari al 1,5% e il tasso di interesse passivo è pari al 7%;
- modalità di finanziamento: concessione di costruzione e gestione con contributo
dell’Amministrazione
- le aliquote di imposta sono pari al 27,5% per l’Ires e 4,25% per Irap.
I RISULTATI ECONOMICO - FINANZIARI Sulla base delle ipotesi descritte, sono predisposti il Conto economico, lo Stato
Patrimoniale e lo sviluppo dei flussi di cassa. Gli indicatori evidenziati sono: TIR (tasso
interno di rendimento), VAN (Valore Attuale Netto) e DSCR medio (debt service cover
ratio). La tabella seguente mette in evidenza i risultati ottenuti nella simulazione
assumendo i comportamenti precedentemente descritti
L’analisi economica è stata condotta assumendo come TIR obiettivo il valore del 15%,
tasso di rendimento che indica un ritorno di livello importante per investimenti di questo
tipo che hanno elementi di rischio legati alla durata dell’investimento.
Parametri
econometrici
Adeguamento annuale 1,50%
Valore del bene (k€) 787,0
Costi generali (k€) 0,0
Contributo(k€) 0,00
Durata mutuo 18,00
Tasso rata 7%
Tasso di sconto 3%
TIR >>100%
VAN(k€) 9080,07
Flussi di cassa netti cumulati (k€) 15056,02
Le analisi di sensitività mettono in risalto il grande valore sociale che l’iniziativa consente
di ottenere. In tale analisi sono totalmente assenti i vantaggi che deriverebbero dal punto
di vista del miglioramento della qualità della vita del cittadino-utente che, inserito in
contesti socialmente ed economicamente produttivi, consentirebbero di produrre
guadagni ben superiori a quelli legati ai soli costi di sostentamento sociale che pur
rappresentano una quota importante come si evince dalla presente valutazione.
PROSPETTO RIEPILOGATIVO DEI COSTI E CRONOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI | Comune di Taranto Pagina 84 di 88
10. PROSPETTO RIEPILOGATIVO DEI COSTI E CRONOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI
Nelle pagine seguenti sono riportate le articolazioni principali degli investimenti
necessari, delle possibili fonti di finanziamento nonché il crono programma delle attività
suddiviso per i vari interventi, con l'evidenziazione delle singole fasi del procedimento per
ciascuno degli interventi. Per quanto riguarda la matrice degli investimenti si sono
riassunti i costi, mentre nella matrice delle fonti di finanziamento sono state evidenziate
le possibili modalità di cofinanziamento dei privati ovvero di finanziamenti esterni al
bilancio comunale, quali quello della ASL per il centro ambiente e salute. Dai prospetti
allegati risulta che il presente piano di valorizzazione, ove dovesse trovare completa
attuazione, come da programma, comporterebbe un investimento complessivo di
24.615,88 M€ al quale far fronte con risorse pubbliche canalizzate dal comune di Taranto
per 2.390 M€, con risorse private di cofinanziamento pari a 11513 M€ e risorse
canalizzate da altri enti pubblici per 10706 M€.
Quanto al crono programma sono state evidenziate le singole fasi per ciascun intervento
con le connesse prevedibili problematiche, riferite in alcuni casi all'affidamento di
concessione di costruzione e gestione ed in altri casi ai rapporti con le associazioni che
risulteranno, previa gara, assegnatari di alcuni interventi. Si segnala che in relazione alla
articolazione del suddetto crono programma per il Polo culturale si prevede l'avvio delle
attività entro dicembre 2016, per il polo sociale si prevcede l'inizio delle attività entro
ottobre 2015, mentre per il centro Salute e Ambiente entro dicembre 2015. Per il
parcheggio Pacoret si prevede l'avvio dell'esercizio entro ottobre 2014, mentre per il
parcheggio dell'ex caserma Fadini, procedimento più complesso per via della
concessione, si prevede l'avvio dell'esercizio entro settembre 2016. Per quanto riguarda
l'avvio delle attività della casa famiglia da ubicare nella ex Caserma Chiapparo e la casa
rifugio per donne vittime di violenza, da ubicare in via Acton, l'inizio delle attività da parte
delle associazioni assegnatarie è previsto entro ottobre 2015.
Discorso a parte viene evidenziato anche ne l crono programma per la riallocazione dei
due edifici, via di Palma 162 e via Cuniberti 61, i cui alloggi sono risultati inagibili e, come
documentato nel presente rapporto di ristrutturazione non conveniente tanto da rendere
sostenibile la demolizione e ricostruzione di nuovi complessi edilizi. Si è ritenuto
opportuno evidenziare un'ipotesi di crono programma anche per questi 2 interventi di
edilizia sociale, ipotizzando un periodo di almeno 1 anno per la definizione della pratica
di delocalizzazione e di conseguimento del finanziamento; in tale ipotesi considerata
anche la fase di appalto e di cantiere si ritiene che la consegna agli assegnatari degli
alloggi non potrebbe avvenire prima del dicembre 2016, a meno di diverse
determinazioni degli organi deliberanti dell'amministrazione comunale.
Matrice dei costi del Piano di Valorizzazione
delle Aree Demaniali di Taranto
Aree e localizzazione mq H V costo al mc Costo totale
POLO CULTURALE
Demolizione EDIFICIO D via di Palma
333 19 6.327 € 40,0 € 253.080
Teatro 842 10 8.420 € 350,0 € 2.947.000 Servizi teatro 428 8 3.424 € 350,0 € 1.198.400 Foyer e piccola sala concerti 265 4 1.060 € 400,0 € 424.000
Laboratori d'arte e musica 316 4 1.264 € 350,0 € 442.400
MUSEO DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE
647 4 2.588 € 500,0 € 1.294.000
Aree pavimentate (piazza e altro) 5.656 € 100,0 € 565.600
Area a verde 3.088 € 70,0 € 216.160 Ristrutturazione manufatti bellici 372 5 1.860 € 200,0 € 372.000
Attrezzature e tecnologie per il polo culturale
€ 150.000
Copertura piazza 2.100 € 750,0 € 1.575.000 Altre demolizioni 401 4 1.604 € 40,0 € 64.160
Sub-Totale 11.614 18.616 € 9.501.800
POLO SOCIALE
Ristrutturazione edificio - ATTIVITA'SOCIALI PER LA TERZA ETA'
302 8 2.416 € 400,0 € 966.400
Ristrutturazione edificio per giovani - OFFICINE DELLE IDEE e centro SPORT MINORI
302 8 2.416 € 400,0 € 966.400
Demolizioni EDIFICIO A 177 5 885 € 40,0 € 35.400
Area a verde 346 € 150,0 € 51.900 Sub-Totale 1.127 5.717 € 2.020.100
PROSPETTO RIEPILOGATIVO DEI COSTI E CRONOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI | Comune di Taranto Pagina 85 di 88
CENTRO SALUTE E
AMBIENTE DI TARANTO
Demolizioni EDIFICIO C 175 5 875 € 40,0 € 35.000
Ristrutturazione edificio 1 377 4 1.508 € 400,0 € 603.200
Ristrutturazione edificio 2 323 4 1.292 € 400,0 € 516.800
Collegamenti orizzontali e verticali
134 8 1.072 € 600,0 € 643.200
Attrezzature € 1.000.000 Area a verde 650 € 200,0 € 130.000
totale interventi primo stralcio € 2.928.200 Ristrutturazione edificio 3 654 8 5.232 € 400,0 € 2.092.800
Sub-Totale 2.138 9.104 € 5.021.000
Ex
Cas
erm
a Fa
dini
(a
liquo
ta) AREA
ARCHEOLOGICA E GREEN PARK
Sondaggi stratigrafici archeologici € 478.000
Strutture del parcheggio € 5.334.000
Sub-Totale 0 € 5.812.000
Ex
Cas
erm
a C
hiap
paro
Edificio da ristrutturare - Casa famiglia
per persone con problematiche psicosociali
Ristrutturazione edilizia 264 8 2.112 € 300,0 € 633.600
Attrezzature e allestimenti 264 8 2.112 € 50,0 € 105.600
Sistemazione del Verde 1.994 € 70,0 € 139.580
Sub-Totale € 878.780
Allo
ggi v
ia A
cton
n.
91
Edificio da ristrutturare -
“Casa rifugio per le donne vittime della violenza”
Sistemazione del verde 3.760 € 70,0 € 263.200
Ristrutturazione edificio 262 8 2.096 € 250,0 € 524.000
Sub-Totale 4.022 € 787.200
di v
ia
Am
mira
glio
P
acor
et D
e
Parcheggio a raso
Sistemazione dell'area a parcheggio - Posti auto 35
€ 117.000
Sub-Totale € 117.000
TOTALE DA QUADRO ECONOMICO DI PROGETTO € 24.137.880
DEMOLIZIONI
PROSPETTO RIEPILOGATIVO DEI COSTI E CRONOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI | Comune di Taranto Pagina 86 di 88
Matrice sintetica degli investimenti del Piano di Valorizzazione aree Demaniali di Taranto
Intervento Costo totale
Finanziamento comunale
Co-finanziamento
privato Gestore
Finaziamento altri enti
EX
-BA
RA
CC
AM
EN
TI
CA
TTO
LIC
A
POLO CULTURALE
€ 9.501,80 € 7.501,00 Concessionario €
2.000,00
POLO SOCIO CULTURALE
€ 2.020,10 - Associazione
di servizio €
2.020,00
CENTRO SALUTE E
AMBIENTE DI TARANTO
€ 5.021,00 - - ASL €
5.021,00
Ex
Cas
erm
a Fa
dini
(a
liquo
ta) AREA
ARCHEOLOGICA E GREEN
PARK
€ 478,00 € 478,00 - Comune
Taranto -
Ex
Cas
erm
a Fa
dini
(a
liquo
ta)
PARCHEGGIO E GREEN PARK
€ 5.812,00 € 1.800,00 € 4.012,00 Concessionario -
Are
a S
terra
ta
di v
ia
Am
mira
glio
P
acor
et D
e S
aint
Bon
Parcheggio a raso
€ 117,00 € 117,00 - AMAT -
Ex
Cas
erm
a C
hiap
paro
Edificio da ristrutturare - Casa famiglia per persone
con problematiche psicosociali
€ 878,78 - Associazione
di servizio €
878,00
Allo
ggi v
ia
Act
on n
.91 Edificio da
ristrutturare - “Casa rifugio per le donne vittime della
violenza”
€ 787,20 - Associazione
di servizio €
787,00
TOTALE € 24.615,88 € 2.395,00 € 11.513,00 € - €
10.706,00
INTEREVENTO A SEGUITO DI EVENTUALE RIALLOCAZIONE Costo totale Finanziamen
to comunale Co-
finanziamento privato
Gestore
Finaziamento altri enti
Edi
ficio
Via
C
unib
erti
Riallocazione 32 alloggi € 2.985,00 - - Comune
Taranto €
2.985,00
Edi
ficio
Via
D
i Pal
ma
TOTALE € 2.985,00 - - € 2.985,00
PROSPETTO RIEPILOGATIVO DEI COSTI E CRONOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI | Comune di Taranto Pagina 87 di 88