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Seminario regionale
Le malattie da vettore in Emilia-Romagna
Epidemiologia della Leishmaniosi e della Malattia
da Toscana virus in Emilia-Romagna
Roberto Cagarelli Servizio Sanità pubblica
Direzione generale Sanità e Politiche sociali
Bologna, 4 aprile 2012Regione Emilia-Romagna
via Aldo Moro, 21
FLEBOTOMI o PAPPATACI• Sono ditteri di piccole dimensioni (2-4 mm) che volano senza fare
rumore e hanno attività tipicamente crepuscolare-notturna.• Durante il giorno trovano rifugio in luoghi relativamente freschi come
abitazioni, stalle, cantine, grotte, fessure nei muri o nella roccia. Possono rintanarsi anche fra la vegetazione, in cavità di alberi, termitai, nidi di uccelli. • Vivono in aree collinari in habitat
compresi fra 200 e 800 metri slm; illoro home-range è limitato a pochecentinaia di metri, anche se a volte puòarrivare fino ad alcuni km.
• Le femmine depongono le uova inluoghi bui e asciutti. Durante la fase diovodeposizione sono ematofaghe epossono pungere più volte in una notte. Le punture non sono dolorose.
• Non sono attivi con temperature <16°C.• Possono trasmettere virus e protozoi
CDC
• 350 milioni di persone, in 88 Paesi, sono esposte al rischio di leishmaniosi; nelle aree endemiche si stima vi siano, correntemente, 12 milioni di persone infette.
• ogni anno si stima si verifichino tra 1 e 2 milioni di nuovi casi (1-1,5 cutanei e 500.000 viscerali) e 70.000 decessi
• la maggior parte dei casi si verifica in pochi Paesi:- il 90% delle forme viscerali si registra in India, Bangladesh, Nepal, Sudan, Etiopia e Brasile,- il 90% di quelle cutanee in Afghanistan, Algeria, Iran, ArabiaSaudita, Siria, Brasile, Colombia, Perù e Bolivia
• L’infezione umana è causata da 21 delle 30 specie di Leishmania conosciute il cui serbatoio è costituito da roditori selvatici, marsupiali, canidi e dall’uomo.
• La trasmissione avviene attraverso il morso delle femmine infette di Phlebotominae (Lutzomyia e Phlebotomus)
Distribuzione della leishmaniosi cutanea nel Vecchio mondo (L. tropica)Distribuzione della
leishmaniosi cutanea e mucocutanea nel Nuovo
mondo
Distribuzione della leishmaniosi cutanea nel Vecchio mondo (L. major)
La leishmaniosi in Italia
• La leishmaniosi è presente in forma endemica• Nell’uomo sono segnalate forme cutanee (LCZ)
e viscerali zoonotiche (LVZ); di entrambe èresponsabile L. infantum
• Il cane infetto costituisce il principale serbatoio domestico
• Nell’ultimo decennio si è assistito a un aumento di incidenza e di diffusione geografica della leishmaniosi canina.
• Vettori: P. perniciosus e P. perfiliewi
Baldelli R.; Poglayen G.: Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Patologia Animale. Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
Leishmaniosi in Italia
• Spettro di malattia nell’uomo molto variabile: infezione asintomatica, malattia cutanea e viscerale.
• La variabilità clinica della espressione di malattia èlegata in parte alla forma infettante, in parte alla situazione immunologica dell’ospite.
• Nel sud Europa, oltre il 70% dei casi di leishmaniosi viscerale nell’adulto sono associati con l’infezione da HIV (CDC)
Sistema di sorveglianza regionale delle leishmaniosi – gen. 2009
Potenziamento sorveglianza entomologica e sulle popolazioni degli ospiti, animali domestici, e sull’uomo
• Sorveglianza umana:- sensibilizzazione dei clinici sulla diagnosi della patologia nell’uomo per evitare diagnosi ritardate e sottonotifica;- raccolta di dati clinici ed epidemiologici sui casi umani (autoctoni e no) attraverso una nuova scheda di sorveglianza perpermettere una migliore definizione del caso come autoctono o non autoctono;- definizione di procedure di sorveglianza sanitaria sull’uomo e sugli animali in coincidenza di casi di nuova insorgenza di leishmaniosi umana e/o canina.
Regione Emilia-RomagnaCasi di Leishmaniosi notificati - periodo 1999-2011
97715781011710103522Totale
130001214320000Non specificata
314332462130210Cutanea5331245441653312VisceraleTot2011*201020092008200720062005200420032002200120001999
* Per il 2011 i dati sono ancora provvisori
LEISHMANIOSI VISCERALE - TASSI DI INCIDENZA PER 100.000 ABITANTI (REGIONE EMILIA-ROMAGNA E ITALIA, 1989-2011)
0,00
0,05
0,10
0,15
0,20
0,25
0,30
0,35
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
t.inc
iden
za x
100
.000
Emilia-Romagna Italia
In Italia, dal 1989-2009, mediamente:- 114 casi/anno di leishmaniosi viscerale (con un picco pari a 185
casi nel 2000), con un’incidenza media pari a circa 0,2 casi per 100.000 abitanti;
- le regioni Campania, Lazio e Sicilia, da sole contribuiscono per il 75% della casistica nazionale negli anni 2000.
LEISHMANIOSI CUTANEA - TASSI DI INCIDENZA PER 100.000 ABITANTI (REGIONE EMILIA-ROMAGNA E ITALIA, 1989-2011)
0,00
0,02
0,04
0,06
0,08
0,10
0,12
0,14
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
t.in
cid
en
za x
10
0.0
00
Emilia-Romagna Italia
In Italia, dal 1989-2009, mediamente:- 32,5 casi/anno di leishmaniosi cutanea (con un picco pari a 69 casi
nel 2004), con incidenza media di 0,1 casi per 100.000;- per le leishmaniosi cutanee la Sicilia contribuisce (negli anni 2000)
per oltre il 50% della numerosità nazionale.
LEISHMANIOSI NON SPECIFICATA - TASSI DI INCIDENZA PER 100.000 ABITANTI
(REGIONE EMILIA-ROMAGNA, 1999-2011)
0,00
0,02
0,04
0,06
0,08
0,10
0,12
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
t.inc
iden
za x
100
.000
Emilia-Romagna
97133153Totale notifiche
306618NON NOTO
11263Totale Estero
8116Totale Italia extra E-R
4841826Totale Emilia-Romagna
Totale L. non specificataL. cutaneaL. visceraleProvincia / Paese di contagio
N. casi di leishmaniosi
Casi di leishmaniosi umana per luogo presunto dicontagio. Periodo 1999 - 2011
4841826Totale Emilia-Romagna
853RIMINI
6114REGGIO NELL'EMILIA
3111RAVENNA
11PIACENZA
312PARMA
33MODENA
1174FORLI'-CESENA
22FERRARA
11236BOLOGNA
Totale L. non
specificataL.
cutaneaL.
visceraleProvincia / Paese di contagio
N. casi di leishmaniosi
Persone ricoverate per Leishmania. Periodo 1999-2011
151102112913159151371278
251510231132420Non specificata
443363563441213Forma cutanea
82613566651064645Forma viscerale
‘11‘10‘09‘08‘07‘06‘05‘04‘03‘02‘01’00‘99
Anno di dimissioneFonte: SDO
Casi di Leishmaniosi notificati - periodo 1999-2011
97715781011710103522Totale
130001214320000Non specificata
314332462130210Cutanea5331245441653312Viscerale
‘11*‘10‘09‘08‘07‘06‘05‘04‘03‘02‘01‘00‘99Fonte: MIF
* Per il 2011 i dati sono ancora provvisori
Persone ricoverate per Leishmania. Periodo 1999-2011
151254482Totale
30462065 e più
9017274625-64
1106515-24
70256-14
40223-5
9414Fino a 2
Totale
116213065Totale
21431465 e più
7514223925-64
703415-24
30036-14
40223-5
6303Fino a 2
Maschi
3541417Totale
903665 e più
1535725-64
403115-24
40226-14
00003-5
3111Fino a 2
Femmine
Leishmaniosi (TOT)Non specificataForma cutaneaForma viscerale
Toscana virus• Agente eziologico: TOSV (flebovirus)
• Serbatoio: non conosciuto; nessun mammifero né uccello è stato
riconosciuto quale potenziale serbatoio.
• Vettore: P. perniciosus e P. perfiliewi
• Vi è evidenza che TOSV sia uno dei principali agenti eziologici delle
meningiti a liquor limpido che si verificano nel periodo estivo:
- in uno degli studi più ampi il TOSV rappresentava l’81% dei virus isolati nel liquor di
pazienti ricoverati per meningite o altre infezioni del SNC.
- uno studio durato 7 anni nella provincia di Siena ha mostrato che il 52% delle meningiti
non batteriche era associato al TOSV ( sieroconversione, presenza di immunoglobuline IgM,
PCR). (Braito A, Ciufolini MG, Pippi L, Corbisiero R, Fiorentini C, Gistri A, et al. Phlebotomus-transmitted Toscana virus infections of the
central nervous system: a seven-year experience in Tuscany. Scand J Infect Dis. 1998;30:505-8. )
ClinicaDopo un periodo di incubazione di 2-14 giorni:
• Cefalea (100%), febbre >38,5°C ( 76-95%), nausea e vomito (67-88%), mialgia (18%). Possono coesistere: astenia, linfoadenopatia, esantema maculo-papuloso
• L’esame clinico può mostrare rigidità nucale ( 53-95%), segno di Kernig (87%), bassi livelli di coscienza (12%), tremori (2,6%), paresi ( 1,7%), e nistagmo (5,2%).
• Meningite/meningoencefalite a liquor limpido
• La durata media della malattia è 7 giorni e l’esito è di norma favorevole
• Complicanze, rare ma possibili: idrocefalo, epididimorchite e complicanze ischemiche.
• Gli studi sulla sieroprevalenza suggeriscono che la maggior parte di infezioni da TOSV decorra in modo asintomatico o paucisintomatico. Le forme sintomatiche sembrano più frequenti negli adulti.
LABORATORY WORKFLOW FOR WEST NILE VIRUS (patient with suspect meningo-encephalitis and aseptic CSF)
SIERO/PLASMA/CSF
RT-PCR WNV SIEROLOGIACOLTURASpin 12h – check 7gg
TEST POSITIVO TEST NEGATIVO
RT-PCR USUV RT-PCR TOSV
Diagnosi di WND
TEST NEGATIVO
RT-PCR PAN-BUNYA RT-PCR PAN-FLAVI
TEST POSITIVO TEST POSITIVO
• WNV• USUV• TOSV• TBE• JEV
FLUORESCENZA
Test di Neutralizzazione (conferma positivi)
Diagnosi di Usutu Diagnosi di Toscana
Laboratorio CRREM – AOsp di Bologna
IgG+/IgM-30
IgG-/IgM-RNA liquor+
3
IgG+/IgM+13
IgG-/IgM+1
Negativi73
Positivi47
Testati120
IgG+/IgM-8
IgG-/IgM-RNA liquor+
1
IgG+/IgM+11
IgG-/IgM+2
Negativi49
Positivi22
Testati71
2010
ESITI DI LABORATORIO PER VIRUS TOSCANA IN RESIDENTI, ANNI 2010-11
RNA liquor+Eseguito:11/14Positivo: 11/11
RNA liquor+Eseguito:11/13Positivo: 10/11
2011
Riassunto delle positività di laboratorio
- 38 casi/191 = IgG + / IgM -
- 27 casi/191 = IgG - / IgM +in 21/22 positiva anche la ricerca del genoma virale
- 4 casi/191 = IgG - / IgM -ma positivi per la ricerca del genoma virale
0
1
2
3
4
5
6
Pre-Sorve
glian
za
Giugno
II
Lugli
o I
Lugli
o II
Agosto
I
Agosto
II
Settem
bre I
Settem
bre II
Ottobre
I
Ottobre
II
Novembre
Post-S
orveg
lianz
a
Andamento temporale delle positività TOV(I: prima quindicina, II: seconda quindicina del mese)
2010 2011
Suddivisione delle infezioni acute per sesso ed età
312110
32165 +
85345 – 64
1611525 – 44
43115 – 24
0000 – 14
TotaleMF
In 28 dei 31 casi si sono ottenute informazioni
In particolare, nelle 2 settimane precedenti l’insorgenza dei sintomi:
• 13 persone/28 non hanno riferito spostamenti rispetto al luogo di residenza;
• 8 persone/28 hanno riferito spostamenti ma solo entro i confini regionali;
• 7 persone/28 hanno riferito soggiorni in: Toscana (3), Lazio (1), Lombardia (1) Croazia(1), Spagna (1); potrebbe trattarsi di casi importati
• nessuno ha riferito di avere ricevuto trasfusioni di sangue
2010
0
2011
2
PIACENZA
2010
1
2011
0
PARMA
2010
0
2011
2
MODENA
2010
0
2011
0
REGGIO EMILIA
2010
4
2011
3
BOLOGNA2010
8
2011
2
IMOLA
2010
0
2011
1
FERRARA
2010
1
2011
2
RAVENNA
2010
0
2011
1
FORLI’2010
3
2011
1
RIMINI
2010
0
2011
0
CESENA
2010
17
2011
14
EMILIA-ROMAGNA
Distribuzione spaziale per residenza dei casi positivi per TOSV – 2010/11
• I risultati confermano la presenza del Virus Toscana, responsabile di una parte delle infezioni acute del SNC nel periodo estivo, in Emilia Romagna
• A seguito dei primi isolamenti, a partire da metàagosto 2010, è stata: - attivata la raccolta di dati clinici ed epidemiologici attraverso una scheda di sorveglianza simile a quella utilizzata per i casi di leishmaniosi - attivata la sorveglianza specifica, entomologica, finalizzata a migliorare la conoscenza sulla diffusione del vettore