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Legge regionale 28 luglio 2008, n. 14
“Norme in materia di politiche per le giovani generazioni”
UNA SOLA LEGGE
PER BAMBINI, ADOLESCENTI E GIOVANI …• per dare continuità e coerenza alle azioni del governo
regionale e locale
… CHE VIVONO IN EMILIA-ROMAGNA• per dare attuazione all’art. 3 della Costituzione
rimuovendo gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana, indipendentemente da etnia, cittadinanza, residenza…
• per dare attuazione alla convenzione ONU sui diritti dell’infanzia che garantisce a ogni fanciullo gli stessi diritti “senza distinzioni di sorta”
Oggetto della legge (art.1)
• … la Regione riconosce i bambini, gli adolescenti e i giovani come soggetti di autonomi diritti e come risorsa fondamentale ed essenziale della comunità regionale…
• … la Regione persegue il benessere e il pieno sviluppo… come condizione necessaria allo sviluppo sociale, culturale ed economico della società regionale
Principi ispiratori (art. 2)
Principio di uguaglianza(art. 3 Cost.)
condizioni di salute (fisica, mentale, sociale)
pari opportunità di crescita e realizzaz.
istruzione, formazione,riconoscimento
di talenti e aspirazioni
educazione a pace, legalitàrifiuto violenza
dialogo intergenerazionale,
interculturale, interreligioso
partecipazione,cittadinanza
attivadiverse abilità,
differenze di genere
rispetto di dirittie bisognidelle giovanigenerazioni
Istruzione, formazione,
Riconoscimento di talenti e aspirazioni
diritto alla salutestili di vita sani
autonomi dirittidi bambini e ragazzi
(convenzioni Internazionali)
Il Comune (art. 4)
Svolge “funzioni di lettura dei bisogni,di pianificazione, programmazione ed
Erogazione diretta o indiretta dei serviziE degli interventi, nonché di valutazione
[…] dei risultati” (4/1)
Strumenti:funzioni:
Inoltre (4/2):
- È titolare, in via esclusiva, delle funzioni in materia di tutela dei minori;
- Esercita le funzioni di gestione, autorizzazione, vigilanza dei servizi
socio-educativi;- Collabora con l’Autorità giudiziaria
Piano di zona distrettualeper la salute
e il benessere sociale
La Provincia (art. 5)funzioni: Strumenti:
Cura iniziative di tutela e accoglienza e ne esegue il monitoraggio (5/1.a) Programma provinciale
“Promuove e attua il collegamento tra i servizi locali […] allo scopo di potenziare la rete di protezione
[…]soprattutto in situazione di emergenza, le iniziative di consulenza
e la creazione di servizi di alta professionalità” (5/1.b)
Istituisce organismi di coordinam.(5/1.c)
Cura la formazione di operatori, tutori,Curatori; scambi (5/1.d)
Persegue (20):- raccordo tra pianificaz. locali;- progettualità sovradistrett.
e di area vasta-economia di sistema-formazione operatori e supervisione équipe
- scambi
La Regione (art. 6)funzioni:
Approva le linee strategiche delle politiche regionali (6/1.a)
Favorisce raccordo tra provincie e distretti per omogeneità di opportunità (6/1.c)
Istituisce organismi di coordinam.(6/1.d)
Può disporre controlli e verifiche su comunità (6/1.e)
Gestisce dati mediante osservatorio (6/1.f)
Sostiene volontariato adolescenzialea favore di pari (6/1.h)
Prepara curatori e tutori (6/1.h)
Strumenti:
Piano sociale e sanitario
Programma per la promozione e tutela dei diritti,
la protezione e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva
e il sostegno alla genitorialità
Strumenti per l’integrazione delle politiche: i coordinamenti
Livello:
regionale
intermedio
territoriale
Coordinamento tecnico provinciale
Coordinamento tecnico a livello distrettuale
CoordinamentoRegionale per
L’attuazione deiDiritti dell’infanzia
e dell’adolescenza
Gruppo tecnico Per l’integrazione
intersettoriale
CommissioneArt. 13
D.Lgs 272/89(area penale)
Coordinamenti regionali
Prima della LR 14/08 Dopo la LR 14/08
CRAD (coordinamento
regionale adozioni)Presso l’assessorato,
con competenze solo sull’adozione
CoordinamentoRegionale per
L’attuazione deiDiritti dell’infanziae dell’adolescenza
(22/1-4)
Gruppo tecnico per l’integrazione
intersett.le (LR 10/04)
Commiss.Art. 13
D.Lgs 272/89(area penale)
Invariato (22/5-6)(c/o presidenza giunta regionale)
Invariata (29) ma raccordata
con i coordinamenti provinciali (21/2.d);
c/o assessorato
Presso la presidenza della giunta reg.le
Composizione: servizi sociali, sanitari,
educativi, USR, III settore+ giustizia - sicurezza
- Propone iniziative di studio e promozione;
- Attiva collaborazionitra servizi, enti autorizzati adozione,
rappresentanze accoglienza…;
- Elabora proposte sulla programmazione;
- Promuove buone pratiche
Il coordinamento tecnico provinciale (art. 21)
Prima della LR 14/08 Dopo la LR 14/08
Coordinamenti Tematici
(in parte già superatiper effetto dellaDGR 846/07)
CoordinamentoTecnico provinciale
(istituito formalmente: 5/1.c)
Composizione: (in accordo tra Provincia e CTSS)
rappresentanza distrettualedi servizi sociali, sanitari,
educativi, III settore+ giustizia - sicurezza
- Collabora a redazione del Programma prov.le
- Contribuisce a promozione
- Propone superamento squilibri e
diffusione buone prassi
Raccordo con:CTSS,
Ufficio di supporto,CPP
Il coordinamento tecnico a livello distrettuale (art. 19)
enti locali
scuoleserv. socio-
educativi
AUSL
Il coordinamento assicura: - Rete di relazioni
- Monitoraggio e valutazione programma territoriale d’intervento- Promozione buone prassi e documentazione
Funzione di coordinamento:
garantita da ufficio di piano
mediante figure di sistema
Azionidi
Coordinamento
terzosettore
L’osservatorio regionaleper l’infanzia, l’adolescenza e i giovani (art. 7)
Finalità: “fornire un impianto certo e coordinato di conoscenze sulla reale condizione delle nuove generazioni in Emilia-Romagna”
Sezioni: a) infanzia e adolescenza; b) giovani
Osservatorio
assessorati, agenzie,
istituti regionali
ai lavori dell’osservatorioconcorrono:
enti territoriali, ammin.ni statali
magistratura (previo accordo)
Compiti dell’osservatorio:
- Gestione flussi informativi-Realizzazione di mappe
dei servizi e delle risorse
- Indagini e ricerche- Relazioni periodiche
- Rapporti e pubblicazionidi restituzione dei dati
Sistema dei servizi ed opportunità per l’infanzia e l’adolescenza
• Art. 10: Partecipazione e qualità della vita• Art. 11: Educazione alla salute e promozione
di stili di vita sani• Art. 12: Educazione ai media• Art. 13: Educazione al movimento e alle
attività sportive non agonistiche• Art. 14: Offerta territoriale per il tempo libero e
opportunità educative
Art. 10: Partecipazione e qualità della vita
La Regione:• Valorizza formazione, informazione, scambio,
aggiornamento degli operatori• Promuove il gioco quale strumento educativo• Sostiene progetti di fruizione dell’ambiente naturale-
urbano• Promuove l’accesso e partecipazione a cultura ed arti• Valorizza una cultura della progettazione e
pianificazione territoriale rispettosa dei bambini• Promuove la partecipazione alla vita pubblica dei
bambini
Art. 11: Educazione alla salute e promozione di stili di vita sani
La Regione:
- Riconosce l’educazione alla salute come strumento fondamentale di formazione e crescita
- Promuove accordi con soggetti pubblici e terzo settore per programmi d’intervento
A tal fine incentiva progetti e interventi volti: - allo sviluppo della relazione madre–bambino e genitori–figli; - al supporto e formazione di insegnanti e educatori sulla
disabilità; - alla facilitazione all’accesso ai servizi per i ragazzi;- allo sviluppo dei fattori protettivi.
Art. 12: Educazione ai media“La Regione promuove l’educazione ai media quale fondamentalestrumento per lo sviluppo del senso critico, della capacità di analisi
dei messaggi e delle strategie comunicative…”
Sostegno a iniziativedi ricerca
e formazioneanche mediante
Centri studi,Università
Poli specialistici
Promozione della diffusione di codici diautoregolamentaz.nesu rappresentazione
dei minorimediante CORECOM
e garante
Promozione di stabiliforme di confronto
con i mediaper una correttaInformazione
sulla condizione dei bambini e
ragazzi
Regione
Art. 13: Educazione al movimento e alle attività sportive non agonistiche
“La Regione riconosce la funzione sociale delle attività motorie eSportive non agonistiche come opportunità che concorrono allo
Sviluppo globale dei bambini e degli adolescenti…”
La Regionepromuove:L’educazione a
corretti stili di vita anche attraverso
formazione sportivadi base
e attività motoriaIn collaborazione
Con Enti e comitati
L’educazioneal movimento
e allo sportIn accordo con Scuole
Iniziative sperimentali
Art. 14: Offerta territoriale per il tempo libero e opportunità educative
La Regione valorizza il tempo extrascolastico attraverso la promozione di iniziative e servizi gestiti da soggetti pubblici e privati.
I servizi pubblici e a finanziamento pubblico sono aperti a tutti senza distinzioni; In tutti i servizi e le attività è presente un adulto responsabile
Scoutismo Oratori
punto di incontro esocializzazione
servizio di accompagnam. e sostegno
eroga informazione, agisce su comportamenti a rischio,
facilita accesso a servizi
Centro estivo
Soggiorni di vacanzacampeggiTipologie
previste nell’articolo
Centro diaggregazione
ad accesso diretto
Gruppo educativo
Educativadi strada
accesso diretto o susegnalaz. serv. sociale
rivolta a gruppi spontanei
Art. 15 Centri per le famiglie“I comuni, in forma singola o associata, nell’adempimento delle proprie
Funzioni in materia di sostegno alla genitorialità possono potenziareLa rete degli interventi e dei servizi dotandosi di centri per le famiglie con figli”
Il Centroper le famiglie
Finalità: Aree di operatività:
Promozione benessere;Sostegno competenze
genitoriali;Sviluppo risorse familiari
e comunitarie
Integrazione epotenziamento servizi
Promozione cultura accoglienza
Area dell’informazione
Area del sostegno delle competenze
genitoriali
Area dello sviluppo delle risorse familiari
e comunitarie
Programmazione integrata con i consultori;
raccordo con serviziterritoriali, scolastici…
Servizio sociale professionale ed équipe territoriali (art. 17)
“… figura professionale specificamente dedicata,con continuità e prevalenza,
alla tutela dell’infanzia e adolescenza”
AssistenteSociale
(comma 2)
Esperto Giuridico
(comma 7)
“… supporto giuridico continuativo, figura esperta sui temi dell’infanzia e dell’adolescenza,
a sostegno degli operatori e delle équipe…”
Metodologia dellavoro di équipe
(commi 3 e 6)
“… che consente l’integrazione delle professioni sociali, educative, sanitarie…”
Associazionismodegli enti locali
(comma 4)
“… per assicurare […] efficaci e tempestivi interventi, anche notturni e festivi,
per l’emergenza…”
Ope
rato
riO
rgan
izza
zion
e
Bambini e ragazzi vittime di reato:il sistema di protezione (art. 24)
Definizione di sistema(comma 2):
“è costituito da servizi e da interventi di prevenzione,
ascolto, sostegno, diagnosi, terapia ed accoglienza
gestiti da soggetti pubblici o privati operanti in modo
integrato e sinergico, cui le leggi statali e le norme
regionali attribuiscono un ruolo nel percorso
di protezione“
Formazione a tutti i livelli (commi 1.a e 4)
Allestimento strutture per audizioni (comma 4)
Presupposti. La Regione: - Riconosce il diritto a cure tempestive (comma 5)
- Promuove l’accompagnamento tutelante (comma 2.d)- Promuove la presa in carico tempestiva e complessiva (comma 2.e)
Risorse:
Ambito di raccordo:Coordinamento
tecnico provinciale
Afferiscono al sistema:Équipe di II livello
(art. 18)
Le équipe di secondo livello/1
• Attivazione
Conferenza territorialeSociale e sanitaria (18/1)
e Provincia (5/1.b)Soggetto promotore
CreazioneServizi del territorio;
Provincia (5/1.b)
Le équipe di secondo livello/2
Principalifunzioni
(18/4)
bambini e ragazziterapia riparativa
accompagnamento iter giudiz.eventuale presa in carico
consulenza
supervisione
terapia familiare
Servizi territoriali
adulti accoglienti comunità
famiglia di origine
Le équipe di secondo livello/3
Composizione(18/5)
minima
Assistente sociale
integrata
Psicologo esperto
Neuropsichiatra infantile
educatore
Ad es. esperto giuridico (17/7)
ginecologo
Personale Specializzato
ed espertonella diagnosi e riparazione
Altre figure:- a seconda
dei casi- specificam.
preparate
Bambini e ragazzi autori di reato:la rete di esecuzione degli interventi (art. 27)
Definizione direte di esecuzione:
“Comprende le strutture, le forme di accoglienza,
i servizi di ambito sociale,
formativo-educativo,ricreativo.” (27/3)
Presupposti (27/1). La Regione promuove: - il principio di residualità della pena detentiva
- funzione educativa di procedimento e misura penale
territorializzazione (24):-Condivisione progetto
personalizzato-Dimissione concordata
-Coinvolgimento territoriale -(enti, sindacati, associazioni…)
risorse:
giustizia riparativa:mediazione penale
Strumenti:
Protocolli RER-Ministero
Raccordo:
- Commissione art. 13- Coordinam. tecnici
provinciali e distrettuali
DIRITTO A UNA FAMIGLIA E ALL’ACCOGLIENZA
Prevenzione dell’abbandono attraverso:• Sostegno alle competenze genitoriali delle famiglie in
difficoltà• Tutela del parto anonimo e immediata accoglienza del
neonato in ambiente familiare• Sostegno all’adozione, dal momento dell’informazione
alle coppie disponibili, fino al periodo post-adottivo• Rafforzamento del sistema mediante l’incremento
delle èquipe di secondo livello e la promozione di accordi tra tutti i soggetti competenti
DIRITTO A UNA FAMIGLIA E ALL’ACCOGLIENZA (segue)
Per i ragazzi allontanati dalla famiglia:• pari dignità di affidamento familiare e
accoglienza in comunità, scelti in base alle esigenze del singolo minore (art. 31)
• Differenziazione delle risposte accoglienti• Monitoraggio e raccordo delle realtà locali per
raggiungere omogeneità di trattamento