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A. Pisante, Economia Monetaria a.a. 2016-17; Lezione 7 Pagina 1
Lezione 7. L’intermediazione monetaria e creditizia
7.1 Il ruolo delle banche nel sistema finanziario
Nella realtà, in generale, i mercati finanziari (finanziamento diretto) non sono
(sempre) completi e perfettamente concorrenziali e quindi non vale il teorema di
Modigliani-Miller.
Gli intermediari creditizi svolgono la-e funzione-i “speciale-i” di:
1) trasformare scadenze;
2) diversificare il rischio;
3) ridurre i costi (di transazione, per le economie di scala);
4) produrre mezzi monetari.
Capacità di produrre attività “diverse”: possibilità per gli intermediari di
godere di un margine di intermediazione (tassi sui prestiti più elevati di quelli
sulle loro passività).
Gli Intermediari Finanziari Agiscono in una realtà di Concorrenza Imperfetta
ed Informazione Asimmetrica.
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7.2 Attivo e passivo bancario: il modello di Klein-Monti (1971)
Banche monopoliste fissano, in base a scelte simultanee sui due lati del
bilancio, i propri tassi attivi (iL) e passivi (iD) in modo da massimizzare i
profitti.
Ipotesi: banca monopolista che:
conosce: sia la domanda di depositi, D = D(iD), con D’(iD) > 0; sia la
domanda di prestiti, L = L(iL), con L’(iL) < 0.
è soggetta ad una riserva obbligatoria (R = D) infruttifera;
può acquisire un’attività alternativa – obbligazione T sostituto imperfetto
dei prestiti e dei depositi − il cui tasso iT si determina su un mercato
finanziario competitivo (è un dato per le banche).
Il Vincolo di bilancio, D = R + L + T = D + L + T esprime una relazione tra
le attività fruttifere delle banche e la parte non vincolata della raccolta:
(L + T) = (1 – )D (Cfr Fig 1 Quadrante Basso-Destra)
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La banca, nel massimizzare il profitto, interviene sui Mercati Monopolistici:
dei Prestiti: concede L fino al punto L* in cui il ricavo marginale MRL
decrescente, con intercetta uguale e coefficiente angolare doppio rispetto a
L=L(iL) (hp lineare) uguaglia il costo marginale (iT, costo opportunità). =>
iL* determinato sulla curva L=L(iL) in corrispondenza di L*. (Cfr Fig 1 AD)
dei Depositi: colloca D fino a D* in cui il costo marginale MCD uguaglia
il rendimento marginale sui suoi investimenti (iT) aggiustato per il coefficiente
di riserva obbligatoria (quota di D che non può essere investita) (1) iT. => iD*
è determinato sulla curva di domanda di depositi D = D(iD), a D*. (Cfr Fig 1 BS)
MEMO: D = a + biD, implica iD = –a/b + D/b; costo totale C = iD D = D (–a/b +
D/b) = –(a/b) D + D2/b e MCD = –a/b + 2D/b: retta crescente, con intercetta
uguale e coefficiente angolare doppio rispetto alla curva di domanda inversa di dep.
Volume di titoli T* in portafoglio, residualm.e: (L* + T*) – L* = (1 – )D* – L*. (BD)
Margine di intermediazione: iL* – iD*. (Cfr Fig 1 Quadrante Alto-Sinistra)
Intensità e composizione intermediazione dipende da elasticità di L(iL) e D(iD).
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Quadranti:
Basso-Destra:
Vinc d Bil d Banca
D* = kD* + L* + T*
(L + T) = (1 – )D
Alto-Destra:
Mercato dei Prestiti
L* = MRL(iT*) =>
iL* = Ld(L*)
Basso-Sinistra:
Mercato dei Depositi
D* = MCD((1–k) iT*)
=> iD* = Dd(D*)
Alto-Sinistra:
Margine di
Intermediazione =
= iL* – iD* >> 0=
NB: iT Esogeno!
D* = kD*+L*+T*
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Intensità e composizione Intermediazione dipende da Elasticità di L(iL) e
D(iD).
Se aumenta la concorrenza esterna sul mercato finanziario (la banca
fronteggia domande più elastiche): il margine di intermediazione si riduce.
Tassi attivi e passivi si schiacciano su quello dei titoli.
In sistemi (mercati) finanziari perfettamente concorrenziali non esiste
margine di intermediazione. (titoli dir e indir perfettam sostituibili)
La banca, in g, possiede un potere di mercato (~ controparti2) (forme di
concorrenza imperfetta al di là del caso limite didattico del monopolio) che deriva da:
vincoli legali e condizioni tecnologiche;
diversa “qualità” delle relazioni finanziarie nei mercati bancari dovute
ad asimmetrie informative: prenditori di fondi conoscono rischi e
potenzialità dei progetti di investimento meglio dei datori di fondi. Ciò
impone un maggior monitoraggio e l’instaurazione di relazioni di clientela
stabili e prolungate nel tempo.
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Maggiore concorrenza interna (tra le banche):
- No diminuzione potere di mercato (e del margine di intermediazione) a
livello globale (di sistema bancario);
- Si riduzione costi (e margini di intermediazione) delle singole banche ad un
valore comunque non nullo, dovuto alla maggiore efficienza rispetto alle altre
istituzioni finanziarie.
Per Strutturare in maniera Ottimale il Proprio Attivo e Passivo le Banche
devono Gestire i Rischi Connessi alla Propria Attività.
La valutazione del Rischio della Controparte* dipende da informazioni non
perfettamente disperse: intermediari non sono in grado di osservare tutte le
caratteristiche prima del finanziamento (selezione avversa) di coloro che
richiedono fondi, né le azioni che essi intraprendono dopo aver ottenuto i
finanziamenti (azzardo morale).
Le banche devono fissare i tassi attivi e passivi in modo da garantire la
compatibilità tra le preferenze delle imprese con quelle dei depositanti,
considerati i rischi assunti, il livello di incertezza, la struttura dei mercati e le altre
condizioni contrattuali e istituzionali (garanzie collaterali, capitale proprio, ecc …).
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La struttura del passivo deve essere decisa compatibilmente con il grado di
liquidità dell’attivo e con il rischio di sperimentare carenza di riserve: si devono
evitare bank run. (Rischio di Liquidità)
Rischio di Interesse: nella misura in cui l’attivo è meno liquido del passivo un
ritiro di depositi può richiedere un aumento dei tassi passivi e di quelli attivi. Ma
ciò non è sempre possibile; si restringe il margine di intermediazione; non si
garantisce la stabilità reddituale e patrimoniale dell’intermediario.
Nei prossimi paragrafi analizzeremo Spiegazioni del Comportamento
Bancario:
1. monitoraggio delegato, dal quale scaturisce il tipo di contratti ottimali che
gli intermediari offrono ai depositanti e ai mutuatari, e la struttura dei tassi;
2. assicurazione di liquidità garantita dalla banca;
3. pericolo della corsa agli sportelli e metodi per ridurne l’incidenza;
4. relazioni di clientela rendono viscosi i tassi di interesse;
5. razionamento come modalità di controllo e gestione del rischio bancario.
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1. Il monitoraggio delegato (7.3)
La Teoria del Monitoraggio Delegato individua i tipi di Contratti Ottimali per
la Banca: Contratto di Prestito (~ prenditori) e Contratto di Deposito (~ fornitori
di fondi).
In presenza di imprese che hanno bisogno di finanziare progetti di ampie
dimensioni e di risparmiatori in possesso di piccole somme, è preferibile
concentrare il Monitoraggio delle Imprese nelle mani di un solo soggetto (la
Banca) : per ridurre il costo per la raccolta e l’elaborazione delle informazioni
sulle imprese.
I depositanti delegano il monitoraggio dei prenditori di fondi alle banche:
(a) per le condizioni di asimmetria informativa nei confronti delle imprese
finanziate;
(b) perché le banche sono meno rischiose delle imprese finanziate, dato che
possono diversificare il loro attivo.
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Esempio 1. Equity contract.
Agente presta fondi a un’impresa senza (poter) verificare perfettamente
l’effettiva profittabilità realizzata dal progetto per il quale si richiede il
finanziamento.
Un contratto in grado di garantirgli un risultato atteso “conveniente” non può
essere fondato sulla promessa da parte dell’impresa di pagare una frazione dei
profitti derivanti dal progetto (equity contract): il finanziatore non può
osservare i profitti effettivi; l’impresa ha interesse a dichiarare un rendimento
più basso.
Soluzione (parziale): imporre all’impresa un contratto con il quale il
finanziatore richiede il fallimento e la liquidazione dell’attivo, se impresa non
rimborsa il capitale e gli interessi pattuiti. Il fallimento ha costi: il finanziatore
può recuperare soltanto una percentuale dell’attivo.
Un equity contract non è accettabile per chi non può controllare l’impresa.
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Esempio 2. Contratto di debito.
Contratto accettabile per il finanziatore: somma composta da capitale da
rimborsare più interessi (face value) deve essere tale per cui: da un lato, si
garantisce un predeterminato rendimento atteso e, dall’altro, si induce
l’impresa a ripagare il prestito qualora sia in grado di farlo.
Per un dato tasso di rendimento richiesto, il tasso di interesse sul prestito
cresce con la probabilità che il progetto non sia profittevole e con i costi di
fallimento per il finanziatore.
Il prestatore farà fallire l’impresa se questa offre di ripagare una somma
inferiore al face value, qualunque sia il risultato effettivamente conseguito.
Incentivo all’impresa a ripagare il prestito (se è in grado di farlo): il fallimento
risulta più oneroso.
Se il monitoraggio perfetto non è possibile: il contratto incentivante è quello
di debito con clausole rigide che, se violate, fanno fallire l’impresa.
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Contratto di prestito ottimale, contratto di debito con monitoraggio della banca:
limita perdite sociali e produce face value minore riducendo il costo di interesse.
La delega ad un solo soggetto (la banca) è efficiente se il monitoraggio:
(a) è più costoso per i singoli finanziatori;
(b) comporta il rischio che ogni finanziatore si comporti da free rider e che
il monitoraggio complessivo risulti di conseguenza sub-ottimale.
Chi monitorizza la banca che controlla l’impresa?
Anche le passività bancarie vanno valutate in termini di un face value fisso.
Contratto di debito ottimale: contratto di debito senza monitoraggio che, per
essere incentivo-compatibile, deve prevedere la corresponsione di interessi da
parte delle banche a fronte del loro rischio di fallimento.
Rafforzano il contratto di debito ottimale vincoli come:
o Riserva obbligatoria;
o Capitale economico (parte del capitale proprio riservato alla protezione dai
rischi dell’attivo; un aumento permette di incrementare il leverage).
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La banca, per rendersi meno rischiosa dell’impresa (altrimenti il deposito
sarebbe equivalente al finanziamento diretto) deve poter diversificare l’attivo.
Ciò spiega quindi perché:
(a) è conveniente assegnarle il compito di effettuare il monitoraggio, esentando i
depositanti dal relativo costo;
(b) i debiti non monitorati presenti nel passivo della banca sono per i depositanti
meno rischiosi dei prestiti.
I tassi sui depositi e sui prestiti dipendono dalla probabilità di restituzione dei
prestiti e dal rischio di insolvenza, sia delle imprese che della banca (<2).
In conclusione: Il credito bancario consente di ottenere informazioni sui
mutuatari che i mercati non forniscono, limitando le asimmetrie informative
sul mercato e i connessi effetti negativi.
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2. L’assicurazione di liquidità. (7.4)
I depositanti vogliono ottenere un buon rendimento dai loro risparmi, ma sono
consci che ciò richiede un lungo orizzonte di investimento: trade-off tra
liquidità e rendimento.
Bisogni di liquidità incerti: => si presta a breve per rimanere liquidi, per evitare
il rischio di dover ritirare in anticipo i fondi investiti a lungo termine (vendita
di una obbligazione nel mercato prima della scadenza, impossibile per prestiti).
La presenza di intermediari che prendono a breve e concedono a lungo
aumenta il benessere perché riduce quel rischio, consentendo al contempo il
finanziamento dei progetti delle imprese.
Diamond e Dybvig (1983): dimostrano che le banche, assicurando l’accesso
alla liquidità, possono migliorare i risultati che si avrebbero in un equilibrio
competitivo senza intermediari.
Risparmiatori devono valutare probabilisticamente le necessità di consumo
futuro. Possono essere (ex ante e ex post): “pazienti” o “impazienti”. I primi
investirebbero in titoli illiquidi per ottenere un rendimento più alto; i secondi no.
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Autarchia: risparmiatori, per fronteggiare bisogni di liquidità incerti, ripartiscono
in maniera ottimale le dotazioni iniziali in una parte liquida destinata al consumo
del prossimo periodo e una parte investita in titoli illiquidi che garantiscono un
ammontare maggiore di beni in un futuro più lontano. Ciò si dimostra inefficiente
nel momento in cui si realizza la vera (im)pazienza degli agenti. Chi scopre di
essere paziente (impaziente) ha conservato liquidità che avrebbe potuto essere
fruttifera (deve disinvestire fondi destinati al periodo 2, pagando uno sconto).
Mercato finanziario: migliora la loro posizione. Gli “impazienti” (scoprono di
aver necessità di liquidità), emettono titoli e non devono liquidare l’investimento a
lungo termine; i “pazienti” (scoprono di non aver bisogno di liquidità) comprano
titoli, cedendo in contropartita beni di consumo. Il mercato finanziario determina
il prezzo di equilibrio, rende possibile la negoziazione di titoli contro beni,
aumenta la liquidità e il benessere sociale.
Banche: se conoscono le frazioni di “pazienti” e di “impazienti” possono
determinare la quota ottimale di attivo da liquidare in tutti i periodi successivi,
assicurando liquidità al sistema; a meno di cambiamenti di preferenze che
possono generare bank run (cfr § seg.). Soluzione migliore.
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3. La “corsa agli sportelli” (7.5): l’attesa che le banche siano insolventi le
rende insolventi.
Le Banche sono Soggette a “bank run” [Corse agli Sportelli].
Fallimento di una banca: se i depositanti lo interpretano come indicazione di
insolvenza di tutto il sistema bancario e richiedono la restituzione dei depositi,
rendono insolventi anche banche che non avrebbero avuto problemi di liquidità.
La stabilità del sistema bancario dipende dal comportamento dei consumatori
pazienti: se si aspettano che altri desiderino prelevare nel prossimo periodo, la
strategia ottimale è di attuare lo stesso comportamento, perché sanno che, per
soddisfare la richiesta dei depositanti, la banca dovrà liquidare gli investimenti a
lungo termine, che renderanno troppo poco per evitare il fallimento
dell’intermediario.
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Cause di un bank run:
regola first come, first served: anche gli agenti che preferirebbero il consumo
differito sono indotti a richiedere la restituzione dei fondi in quanto temono
che altri agenti pazienti facciano lo stesso;
problemi informativi: depositanti osservano lunghe code agli sportelli per
richieste di prelievo; per quelli non informati (possono identificare solo ex
post la performance della banca) le code (pur non conoscendone la
motivazione) sono info che induce comportamenti; non si ha info su quanti
siano i depositanti informati, né se questi abbiano ricevuto notizie negative
sulla redditività degli asset della banca, o abbiano improvvise necessità di
liquidità;
diffusione di nuove informazioni circa la sostenibilità degli investimenti
della banca: temendo una loro performance negativa, gli investitori ritirano
i fondi per utilizzarli in investimenti alternativi. Scelta razionale ed efficiente
se informazione completa. Inefficiente se non lo è. (liquidaz premat d assets)
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Diverse Misure favoriscono la stabilità del sistema bancario:
o narrow banking: imposizione alle banche di una struttura per scadenze
dell’attivo perfettamente in linea con quelle del passivo: si elimina la
possibilità di svolgere la funzione di trasformazione delle scadenze e
quindi di produzione di mezzi liquidi. (+ riduz del marg di intermediaz x iAtt)
o sospensione dei rimborsi: annuncio di soddisfare soltanto una parte della
richiesta di rimborsi; i soggetti pazienti sanno che la banca è in grado di far
fronte alle sue obbligazioni future e la paura di una corsa agli sportelli
scompare; sfavorisce i soggetti la cui richiesta di restituzione dei fondi è
motivata dalla necessità di affrontare bisogni improvvisi di liquidità.
o assicurazione dei depositi: garanzia di rimborsare in ogni caso* i
depositanti, tramite un apposito fondo, oppure con intervento dell’Autorità
monetaria (prestatore di ultima istanza): richiede di tassare altri settori
dell’economia, generando distorsioni, e induce incaute gestioni delle banche
(moral hazzard).
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4. I rapporti di clientela (7.6)
Acquisizione di clienti: attività costosa. Le “relazioni di
clientela” (customer relations) riducono il rischio che i
debitori o i creditori interrompano il rapporto con la banca,
per rivolgersi ad un’altra azienda di credito, o a un’attività
finanziaria concorrente.
Le banche fronteggiano curve di domanda ad angolo: i prodotti bancari sono
(parzialmente) omogenei e la concorrenza di prezzo è scoraggiata; se un
intermediario riduce il tasso di interesse sui prestiti (o aumenta quello sui
depositi), è probabile che tutti gli altri emuleranno il suo comportamento; se lo
aumenta, è probabile che nessuno lo seguirà e perderà quote di mercato.
Le banche, dati gli elevati costi fissi di acquisizione della clientela, cercano di
convincere i propri clienti che le condizioni contrattuali verranno mantenute in
futuro: viscosità dei tassi bancari.
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Spiegazione della Vischiosità dei Tassi Bancari (Tasso sui Prestiti Bancari)
in Oligopolio (modello delle Curve di Domanda ad Angolo)
Partiamo da un Eq
con iL0 e L0
La curva di domanda rilevante per la banca ha una forma spezzata: per
aumenti dei tassi vale la Ld2 (più elastica per i concorrenti non mi seguono), e
per diminuzione dei tassi la Ld1 (meno elastica per i concorrenti mi seguono).
L0
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Ld
1: domanda dei clienti abituali della banca se riduce i tassi rispetto al valore
corrente iL0 e le concorrenti la seguono: l’elasticità rispetto al tasso iL è bassa
poiché l’azione della banca riesce ad attirare nuovi clienti solo marginalmente.
Ld
2: domanda dei clienti abituali se banca aumenta i tassi e le altre banche non la
imitano: l’elasticità rispetto al tasso iL è alta perché i clienti avranno un incentivo
a spostarsi presso altre banche che offrono condizioni migliori.
Il ricavo marginale ha una discontinuità tra A e B; fino a quando la curva dei
costi marginali MC passa per AB non è conveniente modificare il tasso esistente.
In presenza di una caduta della domanda di prestiti, i profitti di breve periodo
sono massimizzati da una strategia che accetta riduzioni nella quantità di credito
piuttosto che dei tassi (le altre farebbero lo stesso).
I saggi sui prestiti non sono molto sensibili a variazioni della domanda e l’onere
dell’aggiustamento ricade sull’intensità dell’erogazione di credito: difficoltà della
singola banca ad aggiustare con immediatezza i tassi passivi per frenare le corse
agli sportelli.
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5. Il razionamento del credito (7.7)
Le viscosità nei tassi di interesse e gli aggiustamenti attraverso le quantità
possono produrre il Razionamento del Credito: non tutti gli agenti riescono ad
ottenere il credito desiderato al tasso di mercato perché, piuttosto che aumentare
il tasso d’interesse in presenza di eccesso di domanda, la banca limita
l’ammontare prestato.
Perché la banca sceglie il razionamento?
Asimmetrie informative: Selezione avversa
La banca non distingue tra richiedenti più o meno rischiosi (non differenzia i
tassi): fissare un tasso unico per tutte le imprese, pur sapendo che un suo valore
“eccessivo” allontana dal mercato proprio i progetti meno rischiosi, che sono
quelli che le banche, avverse al rischio, preferirebbero finanziare.
L’impresa conosce le condizioni in cui opera, ma non controlla perfettamente la
realizzazione del processo produttivo (il successo dell’investimento, oltre che
dalle caratteristiche del progetto, dipende anche da elementi casuali). Il profitto
atteso dall’impresa dipende dal rendimento e dal rischio del progetto prescelto.
A. Pisante, Economia Monetaria a.a. 2016-17; Lezione 7 Pagina 22
Se all’aumentare del rischio aumenta il rendimento atteso per l’impresa
(dall’intera operazione di indebitam e investim, per resp lim), quando i tassi
aumentano i progetti di minor rendimento e minor rischio sono i primi per i quali
le imprese rinunciano a chiedere il finanziamento. Si rivolgeranno alla banca
soltanto quelle che vogliono attuare progetti più rischiosi.
Al crescere del tasso rimangono sul mercato soltanto i prestatori meno affidabili:
- effetto positivo: maggiori interessi pagati dalle imprese;
- effetto negativo: maggiore rischiosità dei progetti finanziati (selezione avversa).
Se le banche fissano il tasso d’interesse al livello che massimizza i profitti
attesi, potrebbero non essere indotte ad aumentarlo in presenza di un eccesso
di domanda nel mercato dei prestiti, perché il conseguente effetto negativo
potrebbe risultare maggiore di quello positivo: non è possibile eliminare il
razionamento attraverso il funzionamento spontaneo del mercato.
(aggiustamenti di pr e q: Ld = Ls)
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Quadranti:
1° Basso-Destra
Relaz tra rendim atteso
dalla banca φ(iL) e il T d
Int iL, relaz cresc fino a i*L.
2° Basso-Sinistra
Offerta di Credito LS in
funz+ del rendimento φ(iL).
3° Alto-Sinistra 45°
4° Alto-Destra
Equilibri nel Mercato del
Credito: LS e LD
LS
A. Pisante, Economia Monetaria a.a. 2016-17; Lezione 7 Pagina 24
Quadrante in Basso a Destra: Relazione tra Rendimento Atteso (iL) e tasso
d’interesse iL prima crescente e, da iL+ in poi, decrescente per selezione
avversa.
Quadrante in Basso a Sinistra: Offerta di credito Ls in funzione di (iL)
limitata superiormente (tratto OC) in corrispondenza di iL = iL+: per iL > iL
+
la banca non ha convenienza ad espanderla.
Quadrante in Basso a Destra: Equilibri nel mercato del credito: Confronto
con Ld : solo per iL < iL+, a cui corrisponde il massimo rendimento atteso dalla
banca, la domanda viene soddisfatta dalla banca attraverso adattamenti del tasso
d’interesse.
Per Ld2: equilibrio senza razionamento e offerta di credito inferiore alla massima
possibile. Crescita domanda soddisfatta da maggiore offerta fino a Ld3: in C si
ha l’offerta massima di credito possibile e assenza di razionamento.
Per Ld1: iL= iL
+, domanda pari a Ob e offerta pari a Oc: tratto cb rappresenta il
razionamento del credito. Equilibrio senza razionamento, E, non può essere
raggiunto.