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Informatica per

le discipline umanistiche 2

– lezioni 6 e 7 –

Web 1.0

Parte III: il computer come strumento per l’interazione e la comunicazione

Web 1.0 Che cosa vuol dire 1.0?

In informatica, la numerazione x.y per indicare la versione di un prodotto ha questo significato: se le modifiche apportate non sono particolarmente rivoluzionarie, si considera il nuovo prodotto solo una variante della stessa versione, quindi si lascia intatto x e si aumenta y di 1. Quando invece si è di fronte a un cambiamento radicale, si aumenta x di 1 e si azzera y per segnare lʼinizio di una nuova era del prodotto.

Web 1.0 1.1 1.2 2.0

  Il Web (o più precisamente World Wide Web, noto anche come WWW o W3) è nato nellʼagosto del 1991 presso il CERN di Ginevra, grazie a unʼidea di Tim Berners-Lee

  Secondo quanto riportato sul blog di Google, il Web contava nel luglio 2008 più di 1000 miliardi di pagine distribuite su più di 100 milioni di host

  Che cosʼè il Web?   un colossale ipertesto, formato da miliardi di ʻpagineʼ collegate fra loro?

  un archivio distribuito di informazioni?   una rete di servizi fruibili in certi luoghi

virtuali chiamati “siti”?

Evoluzione del Web   Nellʼevoluzione del Web si distinguono oggi diverse

fasi:   Web 1.0: la fase iniziale, dal 1991 ai primi anni del

2000   Web 2.0: dai primi anni del 2000 a oggi (il termine

“Web 2.0” è stato usato per la prima volta nel 2004)   Web 3.0: ciò che il Web dovrebbe diventare nei

prossimi anni   ...

  La distinzione fra queste fasi è piuttosto vaga, e autori diversi le definiscono in modi differenti: per comodità faremo comunque uso di questa terminologia, almeno in modo informale

Il Web 1.0

risorse rese disponibili problemi e soluzioni la tipologia dellʼinterazione

Risorse rese disponibili   Il Web 1.0 è innanzitutto un ipertesto multimediale

distribuito:   ipertesto: il Web 1.0 è costituito da pagine

collegate fra loro da link, che consentono a un utente di navigare nellʼipertesto

  multimediale: le pagine contengono un testo audiovisivo nel senso più ampio del termine: testo linguistico, grafici, immagini, video

  distribuito: le pagine dellʼipertesto risiedono su molti host distinti, connessi tramite internet

  Un insieme di pagine web correlate (in genere, ma non necessariamente, memorizzate su un singolo host) costituiscono un sito Web

Problemi e soluzioni   La seguente tabella schematizza i principali

problemi del Web 1.0 e le relative soluzioni:

problema soluzione

lato server costruire le pagine linguaggio HTML

(HyperText Markup Language)

pubblicare le pagine protocollo HTTP,URL (Uniform Resource Locator)

lato client trovare le pagine motori di ricerca

visualizzare le pagine browser

I linguaggi di marcatura   Un linguaggio di marcatura (markup language) è un sistema

di simboli convenzionali (chiamati tag) che possono essere utilizzati per marcare certe sezioni di un testo, associando una determinata proprietà a ciascuna sezione

  Esempio: <titoloOpera>La Divina Commedia</titoloOpera>

<nomeAutore>Dante Alighieri</nomeAutore> <titoloVolume>Inferno</titoloVolume> <titoloCapitolo>Canto I</titoloCapitolo> <testo> Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura ché la diritta via era smarrita

... </testo>

  I tag si comportano come delle parentesi: a ogni tag di apertura deve corrispondere un tag di chiusura e fra questi è contenuta la sezione marcata del testo:

<titoloOpera>Il cacciatore di aquiloni</titoloOpera>   È possibile incassare lʼuna nellʼaltra sezioni marcate di testo: <capitolo>

<titoloCapitolo>Uno</titoloCapitolo> <periodo> Sono diventato la persona che sono oggi all’età di dodici anni, in una gelida giornata invernale del 1975. ...

</periodo> ...

</capitolo> ...

Il linguaggio HTML   HTML (HyperText Markup Language) è un linguaggio

standard per la marcatura di ipertesti, ovvero di testi che possono contenere collegamenti (link) ad altre pagine

  HTML prevede un insieme prefissato di tag, il cui significato è definito da una raccomandazione W3C Esempi di tag HTML: <head> ... </head> <style>... </style>

<title>... </title>

<body> ... </body>

HTML (HyperText Markup Language) è un linguaggio standard per la marcatura di ipertesti, ovvero di testi che possono contenere collegamenti (link) ad altre pagine HTML prevede un insieme prefissato di tag, il cui significato è definito da una raccomandazione W3C Esempi di tag HTML: <head> ... </head> <style>... </style>

<title>... </title>

<body> ... </body>

“Significato” va sempre inteso in maniera molto debole in informatica. Ricordatevi della stanza cinese.

Significato?

<題>Freedom</題>

Authors should use the TITLE element to identify the contents of a document. Since users often consult documents out of context, authors should provide context-rich titles. Thus, instead of a title such as "Introduction", which doesn't provide much contextual background, authors should supply a title such as "Introduction to Medieval Bee-Keeping" instead.

Il W3C dice:

Le pagine HTML   Nel caso più semplice, una pagina web è un file di

testo marcato tramite tag HTML   per costruire una pagina è possibile:

  scrivere direttamente un file HTML utilizzando un editor di file di testo

  oppure scrivere una pagina web con uno strumento software specifico, che la traduce automaticamente in HTML

  per visualizzare una pagina è possibile:   utilizzare un browser, che è in grado di

visualizzare i file HTML interpretando i tag in modo coerente con le raccomandazioni W3C

  Lʼaccesso a una pagina web può innescare lʼesecuzione di programmi, ad esempio per eseguire la prenotazione di un biglietto aereo

  Questi programmi possono generare, in tutto o in parte, la pagina che viene visualizzata allʼinterno dal browser: si parla allora di pagine dinamiche, mentre le pagine contenenti un testo fisso sono dette pagine statiche

  Ad esempio, il sito del corso cs.unibg.it/verdicch/idu2.html è costituito da una pagina statica, mentre durante lʼacquisto di un biglietto su easyjet.com si può vedere una sequenza di pagine dinamiche

  Le pagine dinamiche di easyjet.com hanno una caratteristica in più: sono pagine interattive, che generano contenuti diversi a seconda di particolari richieste eseguite dallʼutente

Pagine dinamiche

  Una pagina web si dice “pubblicata” quando è accessibile tramite internet

  Per accedere a una pagina occorre localizzarla nella rete   A questo scopo ogni pagina web è contraddistinta da un

URL (Uniform Resource Locator), ad esempio:

http://cs.unibg.it/verdicch/idu2.html

Pubblicare pagine

Una pagina web si dice “pubblicata” quando è accessibile tramite internet

Per accedere a una pagina occorre localizzarla nella rete A questo scopo ogni pagina web è contraddistinta da un URL

(Uniform Resource Locator), ad esempio:

http://cs.unibg.it/verdicch/idu2.html

la parte http:// identifica il protocollo di trasferimento di ipertesti (ISO/OSI livello 7, vedi III-1:26)

la parte www.usi.ch identifica un dominio (vedi III-1:28) la parte universita/library.htm identifica un file HTML (come

indicato dallʼestensione htm) descrivendo il cammino nel file system dello host corrispondente al dominio (vedi II-1:9)

Una pagina web si dice “pubblicata” quando è accessibile tramite internet

Per accedere a una pagina occorre localizzarla nella rete A questo scopo ogni pagina web è contraddistinta da un URL

(Uniform Resource Locator), ad esempio:

http://cs.unibg.it/verdicch/idu2.html identifica il protocollo di trasferimento di ipertesti

(ISO/OSI livello 7, vedi III-1:26) la parte www.usi.ch identifica un dominio (vedi III-1:28) la parte universita/library.htm identifica un file HTML (come

indicato dallʼestensione htm) descrivendo il cammino nel file system dello host corrispondente al dominio (vedi II-1:9)

Una pagina web si dice “pubblicata” quando è accessibile tramite internet

Per accedere a una pagina occorre localizzarla nella rete A questo scopo ogni pagina web è contraddistinta da un URL

(Uniform Resource Locator), ad esempio:

http://cs.unibg.it/verdicch/idu2.html identifica lʼhost in internet

Una pagina web si dice “pubblicata” quando è accessibile tramite internet

Per accedere a una pagina occorre localizzarla nella rete A questo scopo ogni pagina web è contraddistinta da un URL

(Uniform Resource Locator), ad esempio:

http://cs.unibg.it/verdicch/idu2.html identifica un file HTML (come indicato dallʼestensione html) descrivendo il cammino nel file system (tra le cartelle in cui sono organizzati i file) dello host

Una pagina web si dice “pubblicata” quando è accessibile tramite internet

Per accedere a una pagina occorre localizzarla nella rete A questo scopo ogni pagina web è contraddistinta da un URL

(Uniform Resource Locator), ad esempio:

http://cs.unibg.it/verdicch/idu2.html la parte che identifica lʼhost è detta dominio (o domain name), ed è organizzata in maniera gerarchica

it

unibg

cs

  Il sito web di UniBG è associato al dominio www.unibg.it   I file (insieme di informazioni trattate in maniera unitaria)

che costituiscono questo sito si trovano fisicamente su uno host connesso a internet tramite una scheda di rete il cui indirizzo IP (statico) è 193.204.255.20

  Quando un utente desidera accedere al sito web di UniBG, fornisce a un browser lʼURL http://www.unibg.it/ Per creare un collegamento con il sito di UniBG è necessario che il browser ricostruisca lʼindirizzo IP 193.204.255.20 a partire dal nome di dominio www.unibg.it Lʼassociazione fra un nome di dominio e un indirizzo IP è possibile grazie a un particolare servizio internet, chiamato DNS (Domain Name Server)

Domini

?

Ma come si fa a visitare una pagina web di cui non si conosce lʼindirizzo?

motori di ricerca /search engine

72%

15% 10%

Naturalmente, tramite i motori di ricerca, o search engine. Il motore di ricerca dominatore del mercato è senza ombra di dubbio Google, con il 72% di tutte le ricerche effettuate (ottobre 2011).

Sergey Brin e Larry Page

Ecco i due fondatori di Google.

Il principale business di Google sta negli annunci pubblicitari inseriti nelle sue pagine.

17 Mld $ 17 Mld $

Ecco il valore del patrimonio di ciascun co-fondatore di Google.

1500000000 x

Ognuno di loro può comprare un miliardo e mezzo di papillon.

in più, ancora 1 miliardo e 300 milioni di € da bruciare

Ossia regalare un papillon a ogni cittadino cinese…

1500000000 x

Stiamo comunque parlando di papillon di H&M, abbastanza a buon mercato.

Il “villaggio globale” diMarshall McLuhan

“Understanding Media: the Extensions of Man” (1964)

McLuhan, in tempi precedenti allʼavvento di Internet, ha proposto il concetto di “villaggio globale” per descrivere lʼallargamento, grazie ai media, del bacino delle nostre conoscenze da una dimensione limitata alla ristretta cerchia di persone con cui abbiamo contatti diretti (il nostro villaggio, appunto) a una dimensione che abbraccia lʼintero globo.

Internet non fa che accentuare tale fenomeno, perché è di fatto un canale di comunicazione molto efficiente e diffuso in tutto il mondo. Se da un lato lo scambio di informazioni ne è favorito, cʼè un rovescio nella medaglia nel doversi confrontare con standard molto più alti che in passato, perché persone con caratteristiche straordinarie di cui non saremmo mai venuti a conoscenza senza i mezzi di comunicazione, sono ora non solo raggiungibili, ma anche esaltati dagli stessi media. Brin e Page, che hanno fatto la loro fortuna proprio grazie alla comunicazione offerta dalla loro azienda, mostrano quanto ricco un informatico potrebbe diventare, ma i media ci offrono standard irrangiungibili per i più in molti altri aspetti della vita umana, come ad esempio la bellezza o il potere.

  I motori di ricerca (come Google, Yahoo!Search, Bing) sono applicazioni server disponibili su determinati host connessi con internet, cui si accede in modalità client tramite un browser

  Un motore di ricerca è in grado di localizzare le pagine web che contengono determinate parole o sequenze di parole

  Gli URL di tali pagine, insieme a una concisa descrizione di ciascuna pagina, vengono presentati allʼutente in ordine di rilevanza decrescente

  Lʼutente può poi sfruttare gli URL per accedere alle pagine

Trovare una pagina web

Un motore di ricerca deve: 1) conoscere le pagine web 2) identificarle in base alle parole della ricerca

3) calcolarne la rilevanza

Un motore di ricerca deve: 1) conoscere le pagine web 2) identificarle in base alle parole della ricerca

3) calcolarne la rilevanza

Per conoscere le pagine presenti nel Web i motori di ricerca utilizzano:   applicazioni che esplorano

sistematicamente il Web (dette crawler), scoprendo continuamente pagine recentemente inserite

  basi di dati di grandissime dimensioni, in cui le pagine scoperte dal crawler vengono memorizzate e ʻindicizzateʼ, in modo da poter essere reperite rapidamente in base alle parole contenute (la base di dati di Google memorizza attualmente più di 1000 miliardi di pagine)

Un motore di ricerca deve: 1) conoscere le pagine web 2) identificarle in base alle parole della ricerca

3) calcolarne la rilevanza

  Lʼidentificazione delle pagine che corrispondono alla richiesta dellʼutente avviene mediante ricerca nella base di dati del motore di ricerca

  Come già detto, questa ricerca è agevolata da speciali indici che consentono di identificare le pagine contenenti determinate parole senza doverne scandire il contenuto dallʼinizio alla fine

  La scansione integrale di una pagina è tipicamente eseguita una sola volta, quando la pagina viene inserita nella base di dati e indicizzata

Un motore di ricerca deve: 1) conoscere le pagine web 2) identificarle in base alle parole della ricerca

3) calcolarne la rilevanza

  Il concetto di rilevanza di un testo (relativamente a una richiesta) è studiato da tempo da una disciplina nota come Information Retrieval

  I metodi classici di information retrieval si basano soprattutto sulle frequenze di distribuzione delle parole in un archivio di documenti

  Nel caso delle pagine web possono essere utilizzati approcci differenti, che si basano non solo sul contenuto delle pagine ma anche sulle connessioni fra le pagine

  Il motore di ricerca Google, ad esempio, deve buona parte del suo successo a un particolare sistema di ordinamento delle pagine, basato sul concetto di rango di una pagina (page rank)

  Questo sistema è stato realizzato da Sergey Brin e Larry Page, fondatori di Google Inc., a partire dallʼalgoritmo HyperSearch ideato da Massimo Marchiori

Massimo Marchiori

Idea di base:una cosa è tanto più importante quante più persone ne parlano

Il page rank

  Il rango di una pagina A viene quindi calcolato in base al numero di altre pagine B1, B2, ..., BN che contengono un link verso A

  A sua volta il contributo di una pagina Bk al page rank di A dipende dal page rank della stessa Bk nonché dal numero di link contenuti in Bk, secondo una formula piuttosto complessa

Sembra che dietro ogni business di successo ci sia una formula segreta.

La comunicazione nel Web 1.0

Comunicazione di massa:1) asimmetrica2) in broadcast

asimmetrica lʼautore è solitamente

distinto dai consumatori (al contrario, ad es., di uno scambio di email, che è

simmetrico)

in broadcast il messaggio è diretto in modo

generico a chiunque sia in grado di riceverlo (al contrario,

ancora una volta, di uno scambio di email, che è punto-a-

punto)

Tuttavia, rispetto ai mezzi di comunicazione di massa tradizionali, il Web 1.0 è atipico perché elimina la figura del distributore e consente a un autore di raggiungere direttamente i consumatori a costo molto contenuto (sia per lʼautore, sia per i consumatori).

Oltre il Web 1.0

Nellʼultimo decennio il Web si è sviluppato introducendo una dimensione partecipativa e collaborativa, tipica della comunicazione interpersonale

Blog Forum

Social Network Wiki

Web 2.0

Parte III: il computer come strumento per l’interazione e la comunicazione

Web 2.0

  Le tecnologie del Web (internet, TCP/IP, http, HTML, browser, applet, motori di ricerca, ...) sono in grado di consentire modalità dʼinterazione più avanzate

  Da alcuni anni si parla del Web 2.0, tanto che il termine (coniato nel 2004 da Tim OʼReilly) compare attualmente in circa 116 milioni di pagine web (Google, ottobre 2011; 28 milioni solo un anno prima)

  Non si tratta solo di nuove tecnologie (rispetto a quelle utilizzate nel Web 1.0), quanto di un insieme di applicazioni innovative che creano nuove possibilità per gli utenti di interagire fra di loro e con i contenuti del Web

Partecipazione

Le tecnologie del Web eliminano la necessità di un distributore interposto fra gli autori e i consumatori di messaggi.

!

I consumatori si accorgono che pubblicare su internet è molto più semplice dei classici processi di editoria e distribuzione.

 Eʼ possibile consentire a ogni utente del Web di essere allo stesso tempo autore e consumatore

  Il Web 2.0 è un insieme di applicazioni che realizzano praticamente questa potenzialità

  Il termine che rende meglio lʼidea è “partecipazione”: il Web 2.0 è detto anche “Web partecipativo”

  In unʼattività partecipativa nel Web (o più in generale in internet) una comunità di persone, chiamata comunità online (online community), utilizza unʼapplicazione web(o più in generale internet) per comunicare e interagire

  Il software utilizzato a questo scopo è spesso denominato software sociale e può essere classificato a seconda dei tipi di attività che consente di svolgere:   comunicazione: ad es. i forum   creazione e pubblicazione di contenuti:

ad es. i blog e i wiki   condivisione di risorse:

condivisione di testi, immagini etc.   raccomandazioni: su alberghi, ristoranti etc.   networking sociale: luoghi dʼinterazione su internet

Attività collettive   Lʼinterazione fra i membri di una comunità online

costituisce una forma di partecipazione a determinate attività collettive

  A loro volta, le attività collettive che si svolgono online possono far parte di un sistema di attività collettive più ampio, che va oltre i confini di internet

  Ad esempio, il forum di un corso universitario fa parte del sistema di tutte le attività pertinenti al corso, che la maggior parte non sono online ma in presenza

  Il Web 2.0 può fornire un supporto diretto soltanto alle attività collettive che si svolgono online

Adesione alla comunità online Una comunità online può essere:   aperta senza registrazione: la partecipazione è libera,

senza bisogno di registrarsi possono essere comunque vietati gli interventi anonimi

  esempio: i blog partecipativi   aperta con registrazione: la partecipazione è libera, ma

lʼutente deve registrarsi come membro della comunità è possibile che lʼutente sia visibile agli altri membri della comunità con un soprannome di sua scelta (nickname)   esempi: LinkedIn, FaceBook

  chiusa: la partecipazione è limitata, ad esempio ai membri di una determinata organizzazione (in genere occorre comunque registrarsi)   esempio: un forum sulla piattaforma

eLearning@UniBG, riservato agli studenti iscritti a un determinato corso

Ruoli   Come ogni attività collettiva, anche le attività collettive online

prevedono diversi ruoli   I ruoli si possono caratterizzare in base ai diritti, agli obblighi

e ai divieti che competono agli utenti a seconda del loro ruolo   Diritti, obblighi e divieti vanno distinti in due categorie:

1.  le azioni consentite, imposte o vietate direttamente dal server dellʼapplicazione (le azioni che il server consente di eseguire solo ad alcune categorie di utenti sono spesso chiamate “privilegi”)

esempi:   qualunque membro di un forum può inserire un

messaggio nel forum, ma non può modificare o cancellare i messaggi inseriti da altri membri

  lʼamministratore di un forum può modificare o cancellare qualsiasi messaggio

2.  le azioni consentite, imposte o vietate da norme di comportamento, la cui osservanza non è direttamente garantita dal server dellʼapplicazione ma è invece gestita dallʼintera comunità online o da alcuni suoi membri esempio:

  ai membri di un forum è vietato utilizzare termini ingiuriosi o aggressivi

  La mancata osservanza di norme di comportamento può portare a sanzioni Esempio:   i membri di un forum che utilizzino termini ingiuriosi

o aggressivi possono essere sospesi o estromessi dal forum da parte dellʼamministratore

Blog   I blog (contrazione di Web log) sono nati come siti web

in cui rendere pubbliche le proprie opinioni su un argomento di attualità Inizialmente, quindi, i blog erano lʼequivalente nel Web delle rubriche tenute da giornalisti sui periodici

  Più recentemente i blog sono diventati partecipativi, nel senso che a qualunque utente del Web è concesso inserire commenti in un blog altrui In un blog esistono quindi due ruoli:   autore: inserisce la maggior parte dei contenuti,

sotto forma di articoli che trattano argomenti di attualità

  lettore/commentatore: accede liberamente ai contenuti del blog e può aggiungere i suoi commenti

Wiki   “Wiki” deriva dallʼespressione hawaiana “wiki wiki”, che

significa “rapido”: il termine è stato introdotto da B. Leuf and W. Cunningham (in The Wiki Way: Collaboration and Sharing on the Internet, Addison-Wesley, 2001) per denotare un nuovo tipo di siti web

  Un wiki è un sito web partecipativo in cui:   le pagine possono essere create e modificate in qualsiasi

momento da qualunque membro della comunità   le pagine possono essere create e modificate facilmente e

rapidamente utilizzando un browser   viene mantenuta una storia delle modifiche subite da

ciascuna pagina   la struttura è fortemente ipertestuale (elevato numero di

link ad altre pagine del wiki e a risorse web esterne)

  I wiki possono essere aperti (in genere con registrazione) o chiusi

  Il più celebre wiki aperto (in parte con registrazione) è certamente Wikipedia, lʼenciclopedia collaborativa multilingue che, nella sua versione inglese, ha quasi raggiunto 3 milioni e 800mila voci (ottobre 2011)

  Lʼuso di wiki (in questo caso chiusi) è ormai comune in molte organizzazioni, come strumento di coordinamento e documentazione dei progetti

  I wiki vengono anche utilizzati per documentare in modo collettivo i prodotti software

Condivisione di risorse   Attualmente esistono numerosi sistemi per

condividere risorse allʼinterno di comunità online aperte, ad esempio:

Raccomandazioni   Molti sistemi consentono di raccomandare non solo

risorse esistenti nel Web, ma anche luoghi, oggetti e attività del mondo reale

  Sistemi di raccomandazione sono ad esempio molto comuni nei siti turistici

  Le raccomandazioni (contenenti anche valutazioni espressa su scale numeriche) sono inserite spontaneamente dai clienti di ristoranti, alberghi e così via Esempi:

Networking sociale   Una rete sociale (social network) è unʼapplicazione web

che consente agli utenti di:   definire un proprio profilo (pubblico o riservato a certi

altri membri della rete, denominati “contatti” o “amici”)   decidere con quali altri membri entrare in contatto   navigare nella rete dei contatti di qualunque membro

accedendo ai profili   formare gruppi con altri membri della rete   raccomandare un membro per qualche tipo di attività   etc

  Le reti sociali possono avere un taglio   professionale, come LinkedIn,   oppure informale, come Facebook e MySpace

  Twitter è una combinazione fra un micro-blog e un sistema di networking sociale

  Il servizio, creato nel 2006, consente di inviare e leggere brevi post detti “tweets”

  I tweets compaiono sulla pagina contenente il profilo del loro autore

  I tweets contengono al massimo 140 caratteri e tendono quindi ad assomigliare ai messaggi SMS (una forma di comunicazione già molto diffusa)

  Twitter ha lanciato la moda di un nuovo tipo di tag: lo hashtag, per evidenziare nel tweet delle parole chiave che ne costituiscono lʼargomento principale

  Iʼm tweeting while Iʼm lecturing. #bad #teacher

Deb Roy

Deb Roy è un ricercatore del M.I.T. (Massachusetts Institute of Technology) che ha fondato Blue Fin Labs, unʼazienda che mira a fornire un servizio di analisi dei gusti del pubblico televisivo sulla base dei suoi tweet durante la visione dei programmi.

Tecnologie   Come abbiamo già detto, il Web 2.0 si basa largamente sulle

stesse tecnologie utilizzate per il Web 1.0 (internet, TCP/IP, http, HTML, browser, motori di ricerca, ...)

  Esistono però alcune tecnologie innovative, che assumono notevole importanza almeno in alcuni tipi di applicazioni Fra queste tecnologie ricordiamo:   XML (eXtensible Markup Language): uno standard W3C che

consente di definire nuovi linguaggi di marcatura, in funzione delle diverse applicazioni dʼinteresse

  AJAX (Asyncronous JavaScript And XML): un insieme di tecnologie che consente di modificare degli elementi di una pagina web senza dover ricaricare lʼintera pagina, rendendo così più agile ed efficiente lʼinterazione fra il client e il server di unʼapplicazione web

  i servizi web (Web Service, WS): una tecnologia basata su XML per rendere disponibili servizi sul Web