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L’ITALIA1919 1929FASCISTA. I
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l’affermarsi del fascismo e la costruzione del regime
le difficoltà del dopoguerra• crisi economica e sociale
• ristagno economico • debolezza del mercato interno • smobilitazione dell’esercito • disoccupazione • riconversione del sistema produttivo • chiusura di molte imprese • finiti gli aiuti americani, cresce l’inflazione,
aumenta il carico fiscale, cresce il debito pubblico
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disagio di classe• grave insoddisfazione politica, economica, sociale • masse contadine e proletarie chiedono migliori
condizioni di vita e di lavoro (lavoro, salario, terra, rappresentanza, diritti…)
• Sindacati e partiti esprimono e organizzano il dissenso- ipotesi rivoluzionaria
• la borghesia al disagio aggiunge la paura della rivoluzione- la media e piccola borghesia impoverita, frustrata, delusa e impaurita- l’alta borghesia industriale e finanziaria si è invece molto arricchita e ancora gode delle commesse statali
• tutti chiedono una necessaria e urgente svolta politica
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Il biennio rosso
• occupazione e autogestione delle fabbriche • occupazione delle terre • scioperi e manifestazioni • spaccatura tra CGL e Socialisti massimalisti • le autogestioni terminano soprattutto per
l’esaurimento delle materie prime (e delle commesse)
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il quadro politico nel ‘19• i liberali vivono una profonda crisi: incapaci di
interpretare le esigenze e i linguaggi della società di massa
• i nazionalisti: denuncia della pace e critica alle istituzioni liberali. pulsioni autoritarie
• Il PSI è in crescita ma è diviso tra riformisti e massimalisti • 1919: con l’assenso del Vaticano, Don Luigi Sturzo fonda
il Partito Popolare Italiano: redistribuzione delle terre, fisco più equo, legislazione sociale…ma rifiuto della lotta di classe. Nel PPI molte anime, dai democratici sociali ai conservatori tradizionalisti: Fermare l’avanzata del socialismo è la priorità che li unisce
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i fasci da combattimento• ex socialista rivoluzionario, ex interventista, fondatore de «Il Popolo d’Italia» • 1919. Mussolini fonda i Fasci italiani da combattimento• programma mescola anticapitalismo, nazionalismo, autoritarismo, antiparlamentarismo,
opposizione alla chiesa e alla monarchia • alle elezioni del 19 prende 4.657 voti (0,08%) e nessun eletto. E’ presente solo nel
collegio di Milano, votato soprattutto tra la piccola borghesia e tra i reduci • 1920: Mussolini intuisce che la strategia dev’essere centrata sulla paura borghese della
rivoluzione bolscevica. Ritorno all’ordine! • organizza «squadre punitive» che intervengono contro la sinistra e contro le
manifestazioni dei lavoratori (pestaggi, assassinii…) • lo squadrismo gode di ampie impunità e dell’omertà di istituzioni e politici. • Supportato e finanziato da imprenditori e proprietari• Le camicie nere guadagnano crescente consenso tra i giovani del ceto medio,
ufficiali, piccoli proprietari, disoccupati, avventurieri.• Due anime: un fascismo urbano e uno rurale tra cui non ci sarà mai perfetto
accordo• Giolitti e il vecchio ceto politico credettero di poter sfruttare e poi controllare la
violenza fascista
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gli ultimi governi liberali• giugno 1919. Orlando si dimette dopo le disastrose trattative di pace. • gli succede Francesco Saverio Nitti: radicale, economista, meridionalista,
promotore del libero confronto tra le parti. • Elezioni del 16 novembre 1919 (sist. proporzionale) successo dei partiti di
massa: il PPI (20%) fa 100 deputati, il PSI (32%) 156 (x3, rispetto al 1913) • Incapace di gestire la situazione (tensioni sociali, crisi di Fiume, successo di
PSI e PPI alle elezioni…), Nitti perse la maggioranza. • giugno 1920 ritorna Giolitti. Due importanti successi:
- soluzione della crisi di Fiume (trattato di Rapallo)- soluzione del biennio rosso: col vecchio metodo, Giolitti fece in modo che le agitazioni si esaurissero da sole e si giungesse a un accordo:. aumento dei salari . controllo tecnico e finanziario delle fabbriche da parte degli operaiIn realtà l’accordo non fu mai applicato per la resistenza degli industriali
• lavoratori insoddisfatti e borghesia impaurita• La crisi continua e si aggrava: si evidenziano i difetti strutturali, in particolare il
pericoloso intreccio tra finanza e industria
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il PCdI
• Antonio Gramsci dalle colonne di «L’ordine Nuovo» aveva indicato nell’unione di operai e contadini, la chiave della rivoluzione
• 1921 al Congresso di Livorno del PSI, Gramsci, Bordiga, Togliatti, Terracini promuovono una scissione e fondano il Partito Comunista d’Italia
• adesione al Komintern • accusa ai riformisti di tradire il socialismo
(il PSI resta spaccato)
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le elezioni del ’21 e il PNF• 1921. le difficoltà e la crisi della maggioranza indussero Giolitti a sciogliere
le camere e indire nuove elezioni, sperando di approfittare delle divisioni della sinistra
• promuove il «blocco nazionale»: alleanza di liberali, nazionalisti e fascisti (che così vengono legittimati)
• elezioni: socialisti perdono qualcosa ma restano primo partito cattolici si rinforzano liberali in crisi fascisti entrano in parlamento con 35 deputati
• Mussolini trasforma i Fasci nel Partito Nazionale Fascista: 200.000 iscritti e nuovo programma:- rinuncia al repubblicanesimo- rinuncia al laicismo anticlericale- Dio, Patria, Nazione, Stato forte, valori tradizionali (famiglia, passato, …)
• intanto le squadre continuano il lavoro sporco • E’ il «doppio binario»: le camicie nere e il doppio petto.
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l’escalation del ‘22• Giolitti rinuncia e diventa primo ministro Ivanoe
Bonomi, socialista riformista • costretto a dimettersi già a febbraio ’22 • Nominato Luigi Facta: liberale giolittiano • tra maggio e settembre nuova ondata di violenze
fasciste • luglio ’22: i sindacati indicono uno sciopero
generaleI fascisti si scatenano (assassini, violenze, incendi)
• settembre: Turati e Treves lasciano da sinistra il PSI e fondano il PSUnitario:
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la Marcia su Roma• 24 ottobre 22: al congresso del PNF di Napoli viene
nominato un quadrumvirato (De Bono, De Vecchi, Bianchi e Balbo) che avrebbe guidato una marcia verso Roma delle squadre: è l’annuncio di un colpo di Stato
• 27-28 ottobre: gli squadristi accampati alle porte della città
• Mussolini a Milano, pronto a passare il confine • Facta chiede al Re Vittorio Emanuele III di firmare
lo stato di assedio• Il re rifiuta e il 30 ottobre offre a Mussolini
l’incarico di formare il governo.
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La costruzione del Regimenasce il primo Governo Mussolini
• Mussolini forma un governo di fascisti, liberali, nazionalisti, popolari e militari
• Giolitti e tanti altri credono che questo significhi l’assorbimento dei fascisti nel sistema e votano la fiducia: votano contro solo PSU, PCd’I e massimalisti
• 16 novembre Mussolini. discorso del bivacco: «potevo: ma non ho, almeno in questo primo tempo, voluto»
• dicembre: il Parlamento vota ampi poteri per l’esecutivo e per il capo del governo
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La costruzione del Regimela fase «legalitaria»: il primo governo Mussolini
• due obiettivi: normalizzare la vita del paese e legalizzare l’azione fascista
• trasforma le squadre in Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (concorrente ai polizia e esercito)
• mette fascisti a capo dei settori chiave dell’amministrazione • limita le attività sindacali• limita la libertà di stampa• il Gran Consiglio del Fascismo assorbe diverse funzioni
prima del parlamento e del governo • ammorbidisce il fisco per la grande impresa e rassicura i grandi
proprietari negando l’intenzione di una riforma agraria
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La costruzione del Regimela fase «legalitaria»: il primo governo Mussolini
• 1923. Riforma della scuola di Giovanni Gentile • gerarchicamente organizzata, priorità alla cultura
umanistica, • 1925 manifesto degli intellettuali fascisti
(a cui si contrappone il manifesto degli intellettuali antifascisti stilato da Benedetto Croce)
• La cultura popolare diventa propaganda: radio, comunicazione di massa, forgiare l’uomo fascista, compiere la «rivoluzione antropologica»
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La costruzione del Regimel’imposizione del Regime: 1923-25
• Mussolini vuole una nuova legge elettorale, ma in parlamento (st. Sturzo) difendono la democrazia
• nuova ondata di violenze squadriste anche ai danni di preti antifascisti
• Mussolini apre le trattative con la Chiesa (Pio XI)• luglio ’23: Sturzo si dimette da segretario del PPI • novembre ’23: approvata la nuova legge elettorale (Acerbo):
2/3 dei seggi al partito di maggioranza relativa • Mussolini presenta il «listone»: alleanza elettorale di fascisti,
nazionalisti e liberali • 6 aprile si vota: il listone prende il 64,9%• 10 giugno: Giacomo Matteotti denuncia alla camera brogli,
intimidazioni e violenze: «noi contestiamo»
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La costruzione del Regimel’imposizione del Regime: 1923-25
• 10 giugno: Giacomo Matteotti denuncia alla camera brogli, intimidazioni e violenze: «noi contestiamo»
• rapito qualche giorno dopo, e assassinato: il suo corpo viene ritrovato il 16 agosto
• nessuna prova del coinvolgimento di Mussolini • ondata di indignazione (anche all’interno del fascismo) • popolari, socialisti, repubblicani, qualche liberale protestano
boicottando i lavori parlamentari: si ritirano «sull’Aventino delle loro coscienze» (Turati)
• il gesto è inefficace. Le Camicie nere continuano • pressioni su Vittorio Emanuele III, che però non interviene • 3 gennaio 1925: Mussolini alla Camera
«è mia la responsabilità morale, politica e storica»
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La costruzione del Regimel’imposizione del Regime: 1925-29
• 1925-1926: le «Leggi Fascistissime» - abolito il diritto di sciopero e sciolti i sindacati:
sindacato fascista è l’unico legale - ampliati i poteri del capo del governo- riordino in senso centralistico dell’amministrazione (eliminate le cariche elettive locali, sindaci
sostituiti dai podestà, più potere ai prefetti (anche per contenere il potere dei Ras fascisti) - abolita la libertà di associazione, messi al bando i partiti e dichiarati decaduti i deputati
comunisti e aventiniani - soppressa la democrazia interna nel PNF- abolita la libertà di stampa- creata l’OVRA, la polizia politica segreta - istituito il Tribunale Speciale per la difesa dello Stato
• Il Gran Consiglio diventa organo costituzionale (fascistizzazione dello Stato e istituzionalizzazione del fascismo (simbiosi istituzionale)
• 1928: nuova legge elettorale: il PNF prepara una lista, approvata dal GCdF che gli elettori possono solo approvare o respingere
• siamo alla definitiva simbiosi di stato e partito. (fascistizzazione dello Stato e Statalizzazione del fascismo)
• nuova stagione di gloria dello squadrismo • comincia a formarsi un antifascismo consapevole e tenace
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La costruzione del Regimela politica economica del fascismo: 1922-25
• in una prima fase 1922-1925 il fascismo impose una politica economica liberista
• favorita la borghesia imprenditoriale e finanziaria• Ministro Alberto De Stefani • ridimensionamento dell’amministrazione pubblica • privatizzazione linee telefoniche e assicurazioni
sulla vita, titoli azionari non più nominativi, soppresse tasse di successione e sui profitti di guerra
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La costruzione del Regimela politica economica del fascismo: 1925-29
• dal 1925 la fascistizzazione dello stato corrispose a un significativo intervento dello stato in economia che caratterizzò il fascismo per tutti i trenta
• Ministro Giuseppe Volpi• 1925 Accordo di Palazzo Vidoni: Confindustria unico organismo
rappresentativo assieme al sindacato fascista. • 1926 creato il Ministero delle Corporazioni che redige la Carta del Lavoro (le
corporazioni entrano in vigore solo nel 1934 • l’economia ha funzione di stabilizzare l’ordine interno e massimizzare la
produzione e del commercio (apprezzato dalla comunità economica internazionale)
• Quota 90 portare il cambio con la sterlina a 90 Lire serve a ridurre i costi di importazione delle materie prime e combattere l’inflazione: ridotta la moneta circolante attraverso contrazione dei salari e restrizione del creditola riduzione dei consumi compensata con sgravi fiscali alle imprese
• 1925: Battaglia del Grano: obiettivo l’autosufficienza alimentare
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La costruzione del Regimei patti Lateranensi
• dal 1928, Mussolini cerca di fare del cattolicesimo un pilastro del regime
• politica di conciliazione con la Chiesa • 11. febbraio 1929 firma col card. Gasparri i Patti Lateranensi:
• Trattato: l’Italia riconosce lo Stato del Vaticano sovrano e viceversa. Cattolicesimo è l’unica religione di stato
• Convenzione: l’Italia riconosce un’indennità di 1.700.000.000 L. come risarcimento
• Concordato: validità civile del matrimonio religioso, IRC «coronamento degli studi» obbligatorio in tutte le scuole statali, vescovi esonerati dal giuramento di fedeltà allo stato
• Pio XI: «forse ci voleva un uomo come quello che la Provvidenza ci ha fatto incontrare. Un uomo che non avesse le preoccupazioni della scuola liberale».
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