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L I B E RA U N I V E R S I T A' D I S T U D I P S I C O L O G I C I E M P I R I C I M I C H E L H A R D Y
L'OMOSESSUALITA' IN CHIAVE EMPIRICA
Una ricerca condotta da ANNA RITA MALAGUTI
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Citato dal manuale No.1/La Grammatica dell'Essere – pag 1-2:
*Al di là delle nostre regole e spesso proprio in contrasto con esse, esiste un
SISTEMA che sfugge alla comprensione a prima vista. Questo, governato
dal solo principio di causa e effetto, dà origine a un ordine preciso che da
sempre regola ogni MOVIMENTO E MOTO VITALE. Si tratta di un
ordine armonico che, nei suoi parametri nascosti, riconosce un unico criterio
per determinare l'evoluzione di tutte le cose: quello della funzionalità. Ciò
nonostante si rifà ALPRINCIPIO DELL'ARMONIA NATURALE,
rispecchiandola e cautelandola come moto supremo di ogni suo agire.
L'Armonia nasce dalla creazione stessa e si manifesta in ogni sua espressione
remota. Il suo andamento regola da sempre il LIBERO FLUIRE dei processi
fisici e metafisici, anche nei loro MOVIMENTI PIU' SEGRETI E
SILENZIOSI, comprendendo perfino I MOTI DELL'ANIMA. L'ordine
segue parametri senza tempo che nascono dal sistema stesso. Non dipende
quindi dalle convinzioni personali degli individui. Le sue leggi e i suoi
parametri si costituiscono attraverso meccanismi empirici, ossia
DINAMICHE NASCOSTE che concepiscono DIRITTI e OBBLIGHI per
l'uomo, anche laddove meno se l'aspetta. L'ordine abbina a ogni atto
COMPIUTO, come anche a quello MANCATO, una RESPONSABILITÀ
EMPIRICA PRECISA. Queste responsabilità nascono autonomamente e si
rifanno alle leggi del Sistema, a prescindere dall'approvazione del singolo,
interagendo con la sua vita e provocandone l'operato. IL comportamento
del singolo, il suo fare, sia con se stesso che con gli altri, genera conseguenze
dirette che si ripercuotono su ogni suo legame ed ambito vitale.*
L'ordine prevede una MATRICE D'ECCELLENZA per ogni diverso ruolo
empirico. La matrice è una sorta di “CONTENITORE” in cui sono fissati
DIRITTI, OBBLIGHI e PRINCIPI relativi sia al proprio sesso biologico di
appartenenza che alle varie fasi della vita dell'essere umano. La carica empirica,
energetica, di ciò che noi siamo e facciamo viene confrontata con questa matrice,
con questa SINFONIA D'ECCELLENZA; se la musica che noi suoniamo non
coincide con questa SINFONIA si ha una DISTONIA, che viene SEGNALATA
dal sistema con appositi INDICATORI EMPIRICI (rabbia, paura, colpa) e con la
PRESENZA di MALESSERE in OGNI AMBITO VITALE. Invece più la nostra
musica si avvicina alla sinfonia d'eccellenza, più percepiamo nella nostra vita un
FLUSSO DI BENESSERE, UN APPAGAMENTO sempre più PROFONDO.
Tale stato si chiama LIBERO FLUIRE delle cose e comporta l'essere collegati
con il sistema sul piano del proprio sentire, percependo in ogni momento ciò che
è funzionale mettere in atto in una determinata situazione o in una fase della
nostra vita, nonché ciò che è previsto dal proprio codice empirico. IL CODICE
EMPIRICO YIN è il contenitore di tutti i principi guida dell'essere e dell'agire
femminili. IL CODICE EMPIRICO YANG contiene tutti i principi guida
dell'essere e dell'agire maschili. Più l'adulto si avvicina al proprio codice
empirico e più si accosta ad uno stato di benessere e appagamento profondi. Più
si allontana da tale codice, più si allontana dal libero fluire entrando in uno
STATO ALTERATO. Essere in uno stato alterato significa non percepire la
sinfonia di base come VERA E FUNZIONALE per la propria vita, il proprio
benessere e quello altrui. Vuol dire essere dotati di un SENTIRE ALTERATO. É
come essere guidati nella propria marcia da un bussola che segna il sud anziché il
nord e non accorgersene. Se in un'orchestra ciascun elemento non riuscisse a
seguire il direttore suonando quindi ciò che gli pare, ne verrebbe fuori un caos
indescrivibile. Se in un ballo di coppia io donna non mi lascio guidare dall'uomo
o se l'uomo non riesce a trasmettere impulsi chiari e decisi, non ne esce una
danza ma un movimento incerto, poco fluido, a tratti” scattoso”. La danza è stata
ed è per me un buon banco di prova, uno specchio che mi ha mostrato e mi
mostra come io sono anche nella vita. Undici anni fa iniziai ad andare a scuola di
balli latino-americani. Una delle prime sere mi dissero che in quel ballo era
l'uomo che guidava suscitando in me frustrazione e rabbia(quella non manca mai)
poiché non accettavo di essere guidata. Avevo un bisogno ASSOLUTO di
esprimere la mia danza, i miei movimenti , non avendolo mai fatto prima e ciò
era innegabile ma non si conciliava affatto con le esigenze del momento. Andai
così alla ricerca e sperimentai vari tipi di danza ma notai che quando ballavo da
sola mi mancavano o il partner o il gruppo, quando ero parte di un gruppo e
ricevevo delle consegne mi sentivo inespressa. Avevo ed ho bisogno di tutte
queste dimensioni. Poi smisi di andare a scuola di balli-latino americani,
continuando però ad andare a ballarli ogni tanto e una sera in cui non avrei mai
scommesso sulle mie PRESTAZIONI, sentendomi molto stanca, mi dissi: “ E
vabbè, vada come vada....” feci un passo in avanti: mi lasciai andare e mi lasciai
guidare esprimendo maggiore morbidezza e sentendomi decisamente meglio.
Avevo iniziato ad assimilare alcuni dei principi guida femminili ( fluidità e
morbidezza), mettendo un po' da parte il CONTROLLO ma anche (ahimè
temporaneamente) la frustrazione e la rabbia. Quella sera sera la voglia di
danzare (e quindi di vivere il momento) era stata più forte della voglia di
controllare la vita.
I RUOLI
D'ECCELLENZA----------------------------------------------------------------------------
Citato dal manuale No.4/La Grammatica dell'Essere – pagg- 33-35:
*Esiste una matrice d'eccellenza per ogni diverso ruolo empirico che lo
collega ad un ordine prestabilito. Esso detiene tutti i diritti e gli obblighi
sanciti dalla matrice stessa che costituisce per l'essere umano l'unico
riscontro del suo fare. Ogni suo gesto o atteggiamento è comparato – in
tempo reale – con i moti empirici da essa contenuti, riportando l'esito di tale
raffronto sul piano della coscienza empirica. Il semplice fatto di essere
biologicamente uomo determina, in automatico, l'appartenenza al codice
empirico yang, mentre il semplice fatto di essere biologicamente donna
determina , in automatico, l'appartenenza al codice empirico yin. Quindi ai
fini dell'ordine l'essere uomo o donna costituisce un vero e proprio ruolo.
Più l'adulto si avvicina alla matrice d'eccellenza del proprio maschile o
femminile, più si accosta anche ad uno “Stato Integrato”. Tale MATRICE
costituisce la condizione di base per l'ordine, la sua “normalità” e il
TERMINE DI PARAGONE per ogni sua dinamica e MOTO DI
RAFFRONTO. L'INTEGRATO è un PRECISO MODELLO EMPIRICO,
DATO e PRESTABILITO nelle migliaia d'anni di EVOLUZIONE della
specie, che è INDISCUTIBILE E INATTACCABILE DALL'UOMO. Esso
può essere raggiunto soltanto gradualmente con il tempo, attraversando i
vari ruoli previsti dall'ordine, somma di diritti e obblighi diversi da quelli
precedenti, fino a raggiungere la piena potenzialità del codice yin o yang. La
sua massima espressione è nel ruolo del buon padre e della buona madre,
condizioni empiriche che poco hanno a che fare con quelle del genitore
biologico. Essi, però, non possono essere raggiunti se prima non si passa
attraverso i ruoli del piccolo e dell'adolescente poi, entrando di seguito in
quello dell'adulto e soltanto dopo in quello della madre o del padre. La
matrice d'eccellenza, ossia il codice yin e yang, stanno alla base di tutti
questi ruoli, essendo un loro trampolino di lancio per ogni evoluzione.*
Ogni individuo è formato da un CARICA PRIMARIA E DA UNA CARICA
SECONDARIA. Nell'uomo la carica primaria è data dalla carica yang, nella
donna dalla carica yin. Ogni carica primaria necessita di essere bilanciata da una
carica secondaria: nell'uomo è la carica yin, nella donna è quella yang. Quindi
ogni uomo ha in sé anche una parte femminile, ogni donna ha in sé anche una
parte maschile. C.G. JUNG ha denominato la parte maschile “Animus” e la parte
femminile “Anima”. In assenza di alterazioni, L'UOMO È RADICATO NEL
PRORIO YANG e nel tempo, acquisisce ed INTEGRA ANCHE LO YIN con i
suoi principi. LA DONNA È RADICATA nel PROPRIO YIN e nel tempo
acquisisce ed INTEGRA ANCHE LO YANG con i suoi principi.
L'acquisizione della carica primaria avviene sempre nel grembo materno , al
momento del concepimento. Ogni nascituro è pertanto portatore di una matrice
d'eccellenza, dotato di tutti i parametri più appropriati per sviluppare moti
empirici ineccepibili. Egli viene munito di tutta la saggezza dell'universo per il
semplice fatto che vi appartiene. Questa eredità contiene tutte le strategie
possibili e immaginabili di cui l'umanità dispone, i suoi moti profondi e le
dinamiche nascoste. Soltanto poi, durante la fase dell'attivazione, la matrice si
inquina, mentre la CONSEGNA FAMILIARE si instaura in tutta la sua portata.
Essa si sovrappone alla matrice d'eccellenza, ATTIVANDO SOLTANTO I
PRINCIPI SISTEMICI PREVISTI DAL COPIONE FAMILIARE e tralasciando
tutti gli altri. Il contenuto disarmonico sovrasta la carica genuina del figlio e i
valori deformati sostituiscono quelli della matrice d'eccellenza .
L'ATTIVAZIONE DELLA CARICA primaria avviene durante l'infanzia,
attraverso il genitore del proprio sesso biologico. A seconda della capacità
paterna di esprimere il proprio maschile, il bambino impara a essere uomo,
rispecchiandosi nella sua carica yang. Dalla maniera, invece, in cui la madre
manifesta il proprio femminile, la figlia attiva la propria carica yin. Qualora la
qualità della consegna invece risulti scarsa o insufficiente, il bambino rimarrà
relegato nel ruolo del piccolo, anche quando avrà già superato l'età biologica
adeguata. Il bambino assimila sia la stessa qualità che la medesima quantità di
carica dal genitore preposto. Qualora il genitore sia mancante o portatore di una
carica debole, il figlio non è più in grado di acquisire l'energia necessaria per
radicarsi nel proprio sesso biologico, predisponendosi per un ruolo alterato. Così
non riesce più ad attivare potenzialità empiriche e principi guida, poiché neanche
il genitore è un “portatore sano”. L'ordine riconosce questa mancanza non
soltanto per la semplice assenza fisica di uno dei genitori, o d' entrambi ma
anche per la LORO SCARSA QUALITÀ EMPIRICA ESPRESSA. Così può
succedere che , nonostante la costante e amorevole presenza di una madre e un
padre alterati, il piccolo viva la totale assenza di entrambi, ai fini empirici.
Questo avviene in tutti i casi in cui la madre non riempie il proprio ruolo Yin e il
padre manca da quello yang, ossia qualora siano portatori di un debito empirico
ingente e non evaso. Nonostante l'amore apparente dei genitori e la loro
convinzione di fare il bene della prole, l'ordine apre uno stato di debito nei
confronti DI TUTTI I COINVOLTI. Cosa succede quindi alle cariche primarie
e secondarie in presenza di debito ingente? L'uomo, radicato per sua natura nel
suo yang, in presenza di un debito ingente può sviluppare una carica yang
“stretta”. Per il principio della compensazione, il mancato spazio dello yang,
viene occupato dalla carica yin (secondaria per il maschile). Lo yin sovrasta lo
yang , lo copre, lo ossessiona, in quanto quest'ultimo non riesce a sostenerlo né a
contenerlo (RUOLO DELL'UOMO YIN). La donna, da parte sua, in presenza di
un debito ingente, può sviluppare una carica yin(primaria) stretta, sperimentando
un'assenza di radicamento. Per compensazione sarà ossessionante e sovrastante la
carica(secondaria) yang.(RUOLO DELLA DONNA YANG). In entrambi sono i
principi guida del sesso opposto a fare da guida e a determinare quindi tutte le
percezioni del singolo in tutti i campi. In presenza di debito ingente si può
anche avere quest'altro moto: carica primaria troppo sviluppata e carica
secondaria atta a bilanciare insufficiente o mancante. Si ha così un' individuo
che percepisce il mondo ed agisce secondo i principi guida appartenenti al
proprio sesso biologico, ma in maniera alterata in quanto manca un argine
naturale che gli faccia da contrappeso, da binario, da contenimento(RUOLO
DELL'UOMO YANG ALTERATO E RUOLO DELLA DONNA YIN
ALTERATA). In mezzo a queste due coppie di ruoli, troviamo le varie
espressioni di un altro ruolo, quello della VITTIMA RABBIOSA. La vittima
rabbiosa in senso generico oscilla tra la propria paura e la propria rabbia. Essa
sperimenta cioè un forte contrasto tra la propria paura e la crescente spinta
rabbiosa. L 'uomo yin e la donna yin alterata(vittime “semplici”(autentiche)),
in seguito all'aumentare del dolore non evaso (debito), avanzano nella propria
metamorfosi empirica accumulando un'ingente quantità di rabbia. Il livello alto
di paura di cui tali ruoli yin son portatori schiaccia la rabbia al suo interno e le
impedisce di essere un moto genuino che fa da propulsore. La vittima sperimenta
quindi dei moti rabbiosi sconosciuti in quanto repressi e mai “presi in mano”.
Questa novità empirica manda inizia a mandare in crisi la vittima autentica in
quanto essa è ancora convinta di essere “innocente” . Essa cerca quindi di
camuffare e nascondere la rabbia con moti compensatori pur di non
guardarsela: le fa troppa paura e LA FA SENTIRE IN COLPA. Vorrei
sottolineare che il sistema prevede tale moto di compensazione solo ed
esclusivamente per permettere all'individuo di integrare ciò che gli fa più paura
e quindi reprime. È un moto a fin di bene. Il Sistema inoltre non prevede
l'esclusione ma concepisce l'inclusione dei moti, dei comportamenti, delle
energie varie e differenti tra loro. Più si tenta di escludere un moto e più esso
ritorna. Sono nuove opportunità concesse dal sistema all'individuo, affinchè
possa avvenire l'integrazione. Questa è la cosa straordinaria. (Io pensavo che il
sistema fosse “cattivo” e invece.....). Sì ma che cosa cercherebbero di integrare
un uomo o una donna vivendo l'omosessualità? Naturalmente ciò di cui hanno
paura e rifiutano, ciò di cui sono ancora carenti e costituisce moto represso.
Vedremo in seguito. Torniamo alla “nostra cara vittima “ in corso di
metamorfosi. La vittima autentica , man mano che aumenta la rabbia si
trasforma in “vittima rabbiosa”. Il primo stadio della vittima rabbiosa è dato dall'
UOMO FINTO YIN E DALLA DONNA FINTA YIN. Essi riescono a reprimere
e a camuffare la propria rabbia ancora piuttosto bene. Nessuno ancora ...”li ha
scoperti”. Poi, non è che la metamorfosi si ferma qui. La rabbia aumenta ancora
fino a che l'individuo non riesce più ad adottare le stesse strategie di prima per
avere uno scudo dietro cui nascondere il proprio SENTIRSI VITTIMA . Se
prima si faceva scudo con lo yin e quindi con atteggiamenti dolci e gentili, con
la paura, assecondando e dando importanza agli altri(apparentemente) prima che
a se stessi, ORA È COSTRETTA A CAMBIARE STRATEGIA. Essa si serve
del ritrovato indicatore empirico della rabbia per avere uno scudo. Da questo
momento in poi moti di sfida e competizione entrano a far parte delle proprie
strategie di copertura, rinnegando ogni “sana” e funzionale paura, ogni
riflessione, titubanza, prudenza, spingendoli a rischiare e a sfidare pure la
propria vita. Essi ora esorcizzano qualità yin quali pudore, tatto, tristezza,
pazienza e profondità a favore di una ribellione personalizzata e disarmonica. In
questa fase della metamorfosi la vittima rabbiosa cambia proprio stato energetico
ed assume i RUOLI DELL'UOMO FINTO YANG E della DONNA FINTA
YANG. La loro capacità di percezione è ALTERATA DA UNA SPINTA VITALE
ECCESSIVA e genera di conseguenza un sentire tanto contro-sistemico quanto lo
è quello della vittima autentica. La vittima rabbiosa del gruppo Yin ha la propria
paura davanti a sé come scudo mentre è “portata avanti”, nella metamorfosi
empirica, da una rabbia sempre più forte. La vittima rabbiosa del gruppo yang ha
davanti a sé come scudo la propria rabbia, che da indicatore secondario è
diventato primario e quindi evidente. Una cosa resta: la paura ma come moto
secondario. Poi, man mano che la metamorfosi avanza, in mancanza di evasione
del debito, nella vittima rabbiosa yang aumenta l'indicatore secondario della
paura, esorcizzata fino a quel momento. Anche in questo caso è un moto a fin di
bene, generato dal sistema per permettere al singolo di raggiungere l'interezza, e
di integrare ciò che è stato represso. Il singolo “finto yang” sperimenta così
sempre più stati di ansia, paura, inadeguatezza, tristezza. Egli non si riconosce
più, è spaventato e disorientato e SI SFORZA così DI COPRIRE tale moto
indesiderato AUMENTANDO SEMPRE PIÙ I MOTI AGGRESSIVI. Sempre
più sfida, competizione, verso la vita, il mondo, SE STESSO.( Scrivendo queste
righe mi sorge spontanea una riflessione. È sorprendente come l'essere umano sia
disposto a tutto pur di non mostrare se stesso a...se stesso e al mondo. Disposto a
tutto pur di non mostrare i propri moti di luce e disposto a tutto pur di non
mostrare i propri moti di ombra. Sempre lì a compensare per non far vedere,
quasi fosse pericoloso rivelare ciò che si è realmente. ) Tutte le vittime rabbiose
sperimentano un MOTO DI RIVALSA CRESCENTE verso il mondo, e verso se
stessi. Tale moto diventa una vera e propria ossessione, ma è ancora collegato
“solo”ad una grande rabbia, Non è presente ancora L'ODIO, moto composto da
rabbia più SETE DI VENDETTA, condite con UNA CERTA FREDDEZZA.
L'odio compare nelle figure YANG ALTERATE (Uomo yang alterato e donna
yang autentica), in cui il debito è diventato irreversibile.
L'IRREVERSIBILITA' DEL DEBITO - Fino a che l'individuo si trova nello
stadio della vittima rabbiosa yang, gli è ancora possibile prendere in mano il
proprio debito ed evaderlo man mano. C'è un punto in cui però questo non
diventa più possibile. Quando il debito (ossia il dolore negato e le responsabilità
mancate) acquisisce un peso molto elevato, trascina la persona nel suo vortice e
lo predispone al “DISTACCO DELL'ANIMA”. Anche il distacco dell'anima è un
moto, per quanto irreversibile, a fin di bene. Il sistema lo prevede quando il
debito è diventato così forte da non riuscir ad essere più compensato e non è più
rimandabile ad un secondo momento(nell'ambito della vita della persona). Le
“tossine” relative al debito del singolo vanno così ad INQUINARE L'ANIMA, e
si instaura uno stato di dolore persistente ed irreversibile. L'individuo soccombe
nel suo conflitto empirico, avendo rinunciato definitivamente ad ogni possibilità
di risanamento. Il debito in questione VIENE DATO IN EREDITÀ ALLE
GENERAZIONI SUCCESSIVE al fine di potere essere visto, evaso e lasciato
andare. (principio dell'inclusione). ----------------------------------------------------
IL POTERE DELLA VITTIMA. La nostra società identifica nel ruolo della
vittima una persona che subisce gli eventi, i fatti, NON AVENDONE NESSUNA
RESPONSABILITÀ. Dal punto di vista empirico è vero che essa subisce i fatti
ma è altrettanto vero che È RESPONSABILE O CORRESPONSABILE PER
OGNI COSA ACCADUTA. Il SISTEMA infatti NON RICONOSCE VITTIMA
MA SOLO RESPONSABILITÀ. La vittima (rabbiosa e autentica) tra l'altro ha
UN POTERE FORTE, DOMINANTE all'interno delle relazioni affettive e delle
situazioni. È lei a GESTIRE LE DINAMICHE NASCOSTE, per quanto faccia di
tutto per non ammetterlo. Leggendo “La Grammatica dell'Essere”, mi ha molto
colpita una nota in calce al volume IV, a pagina 252: “....per quanto la donna
finta yin continuasse a sentirsi intrappolata nel proprio ruolo (essendo prima
vittima e poi rabbiosa), PLASMAVA attraverso i meccanismi inconsci della sua
rivalsa nascosta, di una spinta aggressiva celata e dei suoi boicottaggi mai
ammessi, IL DESTINO DELLA FAMIGLIA. Queste dinamiche possono essere
appurate in maniera efficace osservando i figli, una volta cresciuti e adulti anche
loro. Ciò nonostante LA MADRE TRASMETTEVA ALLA PROPRIA PROLE
LA DISPERAZIONE DEL SUO ESSERE VITTIMA, COSTRINGENDO I
FIGLI A PRENDERE LE SUE DIFESE E A SCHIERARSI CONTRO IL
PADRE. […].
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-------- LA COSTELLAZIONE FAMILIARE DELL'OMOSESSUALITÀ.
Si possono tracciare alcuni profili ed individuare delle concause ma con la
consapevolezza che non sono esclusivi dell'omosessualità. Basti pensare che,
dove in famiglia è presente un omosessuale, non è per nulla scontato che i
genitori o i nonni e bisnonni fossero omosessuali. Procedendo nelle mie interviste
ho conosciuto una donna lesbica con la madre lesbica e un'altra donna bisessuale
con il padre omosessuale ma non è la regola. Nell'ambito delle cosiddette
“FAMIGLIE ARCOBALENO”(famiglie formate da genitori dello stesso sesso) i
figli spesso hanno uno sviluppo sessuale etero. Vorrei iniziare descrivendo una
costellazione familiare: Padre finto yang, madre finta yin che hanno formato
una “Coppia Congelata”. Essi hanno generato: Figlia primogenita finta yin che
oscilla tra l'eterosessualità e l'omosessualità. Figlio secondogenito finto yin che
ha scelto come unica espressione sessuale l'omosessualità. Nonno materno finto
yin, nonna materna finta yang (o probabilmente Finta Yin in piena metamorfosi
verso la finta yang); nonno paterno finto yin e nonna paterna finta yang, nonché
vittima rabbiosa a 360 gradi. Il padre finto yang è il capofamiglia indiscusso ed è
nel suo ruolo finto yang. Egli scarica ingenti quantità di rabbia sulla propria
famiglia, emotivamente. Si percepisce in lui, strisciante, la paura della vita ed una
certa difficoltà ad essere autentico. La madre Finta yin, avendo congelato la
propria rabbia, svolge il proprio ruolo di moglie e di madre non invadendo il
campo del marito. La rabbia “congelata” viene trasmessa alla figlia primogenita,
affinchè possa essere...vista e riscattata. La madre è occupata quindi con il
proprio senso di colpa e di non merito e a tenere a bada la rabbia del marito, della
figlia . La figlia, inoltre, per il semplice fatto di essere la primogenita, riceve un
surplus di yang ed è predisposta a proteggere il fratellino, a salvare la madre(dal
padre, dalla nonna paterna e....da chiunque si avvicini. Da tutto.) È IN PREDA
AD UN AMORE CIECO, TOTALIZZANTE E DISPERATO VERSO LA
MADRE. È stata abbandonata da lei quando era piccolissima per motivi di ordine
medico. Si sente tradita ed abbandonata dal padre, che muore quando lei è
adolescente, proprio nel momento storico in cui sta rivelando la sua importanza e
la positività della sua presenza. Ella si sente in colpa perchè avrebbe voluto
salvarlo. Si punisce quasi prendendo il suo posto “emotivamente” dopo la sua
morte. Il figlio secondogenito riceve una carica yang debole e diventa presto
finto yin. Anch'egli si predispone per salvare e proteggere la madre dal padre.
Quindi non può accedere ai principi guida yang e cerca in tutti i modi di essere
differente dal padre. (anche)per svolgere questi due compiti egli sviluppa
l'omosessualità. Anche la figlia sviluppa un'omosessualità per salvare e
proteggere la madre ma anche “grazie alla morte del padre”, vive un profondo
conflitto tra maschile e femminile. Durante la sua vita si innamora di tutte le sue
amiche, alle quali chiede tantissimo amore incessantemente. Inizia la propria
vita sessuale con gli uomini, sentendosi comunque e fortemente richiamare dal
bisogno affettivo verso il femminile(con voglia di possesso e esclusività). Il
sentimento che si genera verso il femminile è sempre più forte ed intenso rispetto
a quello che prova verso il maschile, tranne qualche RARA ECCEZIONE. Ella
si sente fortemente attratta dalle figure maschili con grande carisma, che sceglie
come maestri e guide nel tentativo (desiderio) di compensare la propria carenza
di animus. Vive rispetto alla propria madre un conflitto. La adora e ne è
totalmente dipendente ma è pure tanto arrabbiata con lei perchè l'ha abbandonata
e mai sostenuta (Anche se sembrerebbe proprio il contrario) e inoltre l'ha messa
come “cuscinetto” tra lei e il padre, ponendola di fatto in una inversione dei ruoli.
ALTRE COSTELLAZIONI E PROFILI AL FEMMINILE:
DONNA L- madre finta yin, padre finto yang. Ultima di tre sorelle. Il padre porta
la sua rabbia all'esterno, sul resto della famiglia, ogni tanto imprecando. Non ha
una gran considerazione delle donne. La madre è poco affettuosa e distante da
DONNA L che di fatto ha accanto a sé, come figura materna, la sorella più
grande. Quando questa si sposa e va a vivere in un'altra città, dopo un po',all'età
di 14 anni, DONNA L scappa di casa per prendere il treno ed andare a trovarla .
Donna L ha così già sviluppato una profonda carenza nei confronti del femminile
che condizionerà tutta la sua vita. Non meno importante è il rapporto con il
padre. Uomo aggressivo, contribuisce a determinare in donna L la paura e la
rabbia verso il maschile. Ella inizia la sua vita di coppia con l'altro sesso ma
presto si manifestano difficoltà. Ella rimane incinta ma abortisce. L'interesse
verso il femminile aumenta e così DONNA L ricerca relazioni omosessuali. La
prima relazione duratura è volta al soddisfacimento di questo bisogno. Ella non
vi entra in quanto innamorata ma resta all'interno ugualmente per 4 anni,
dominata dal suo bisogno. Ogni tanto però soddisfa la necessità di fare sesso con
un maschio Poi la relazione omosessuale finisce. Incontra un uomo. Stabilisce
una nuova relazione, si interroga, si rimette in discussione ma anche
sessualmente ha difficoltà. Il bisogno del femminile spinge. Il suo unico
obiettivo è creare un nucleo familiare con un' altra donna. L è una donna ancora
finta yin, proiettata verso il ruolo di finta yang. Ella infatti possiede una grande
sensibilità ma al tempo stesso è determinata ed intraprendente. É una donna che,
col tempo, ha imparato a prendere l'iniziativa verso le altre donne. É in fase di
mutamento. Le infrazioni sistemiche insite in un rapporto lesbico sono diverse.
Scegliere un' altra donna come partner comporta la rinuncia al DIRITTO
EMPIRICO YIN di aver accanto un uomo (anche se sarebbe corretto dire: un
uomo yang integrato), con tutto ciò che ne deriva (diritto/obbligo di appoggiarsi
sull'uomo, lasciare a lui il diritto della guida...) Aver accanto una donna come
partner preclude ancor di più questi diritti in quanto una donna, ai fini empirici,
non potrà mai sostituire un uomo, per quanto yang ella possa diventare durante la
sua metamorfosi. Un altro aspetto, non trascurabile è legato alla maternità. Sì, è
vero che una coppia lesbica può “avere” dei figli ricorrendo all'inseminazione
artificiale. È altrettanto vero che così facendo si priva la prole, fin dall'inizio, del
diritto di avere un padre, con tutte le conseguenze ai fini empirici che ne possono
derivare. DONNA M : Donna M è una
donna ormai finta yang, madre di una figlia grande, separata dal marito. Ella
possiede una gran sensibilità, una certa dolcezza, è brava a cucinare (doti yin) ma
al tempo stesso ha un carattere forte, determinato, molto determinato. Lavora in
una palestra come custode e animatrice. Nel suo lavoro lei ha appena trascorso un
periodo in cui ha mostrato ampiamente le sue doti manageriali. Con le donne lei
è abituata a prendere l'iniziativa. Si sente questa sua energia maschile che arriva.
É portata ad affrontare di petto tutte le situazioni. L'unico momento in cui questa
spinta diminuisce è in seguito ad una malattia che la costringe per un certo
periodo a casa dal lavoro, senza forze, con a disposizione meno spinta yang. Qui
lei è obbligata a riposare e a prendersi cura di se stessa. L'ex marito è un finto
yin, dal quale lei non si sentiva assolutamente protetta. Ben presto ella prende in
mano la situazione in prima persona per garantirsi una casa ed un futuro,
estromettendo il marito dal ruolo di guida e portando se stessa fuori dal ruolo di
donna, ancora di più. Sessualmente le cose con lui non vanno bene. Lei si
interroga, cerca anche un'alternativa maschile per comprendere da chi dipende la
difficoltà sessuale. Durante una vacanza incontra “per caso” una donna lesbica
che le fa capire che sessualmente è lì la sua strada. La rottura con il marito non è
immediata, seguiranno altri tentativi di tenere assieme i pezzi. Poi non resta altro
che ammettere l'evidenza e separarsi. Il padre di Donna M è un finto yang, la
madre è presumibilmente una finta yin ( non mi ha parlato molto della madre ed
io ho rispettato la sua volontà). È certo però che lei inizia fin da giovanissima a
lavorare con il padre nel commercio dei fiori fino a sviluppare presto qualcosa di
suo. Pur avendo dei tratti femminili presenti, ella denota già una predisposizione
verso lo yang. La sua figura è quella di una donna in cui si fondono a meraviglia
doti yin e doti yang molto ben evidenti. Lo yang però è in aumento e quindi il
suo yin, è costretto man mano a retrocedere, a ritirarsi. DONNA M è una donna
che ha avuto poco collegamento con la madre, iniziando presto a seguire il padre,
il quale diventa, a sua insaputa, il primo modello cui ispirarsi. Con questi
presupposti è facile comprendere perchè ella inizia a mettere in atto strategie e
principi yang in quantità crescente. DONNA MC
- Donna MC è una donna finta yin. Ella si mostra verso il mondo con
un'immagine particolare. Si mostra come una donna attenta, sensibile ed
accogliente, racchiusa in abiti, taglio di capelli e anche tratti somatici, maschili.
Sembra una donna avvolta in un uomo. Padre finto yin, madre finta yin (coppia
“forzata”). Lei si dichiara bisessuale e mi racconta che il padre ha scoperto di
essere omosessuale. É una donna dalla valenza doppia. Il maschile accanto al
femminile, e ancora il femminile avvolto dal maschile, lei usa entrambe le
energie ma in maniera più separata l'una dall'altra rispetto a donna M (perfetto
mix). Anche nell'orientamento sessuale è così. Mentre sta in coppia con la sua
donna ogni tanto si concede un'avventura con un uomo.
DONNA P - Donna P è una donna finta yin in piena trasformazione. Non so
praticamente nulla dei suoi genitori, nel senso che non so che carattere e che
comportamento avessero. L'unica cosa che so è che muoiono entrambi nel giro di
poco tempo, qualche anno prima che donna P porti a termine l'adolescenza.
Donna P sente presto di provare interesse per il proprio sesso ma riceve il
corteggiamento di un uomo e non sa dire di no. Ella gli spiega che prova
interesse per le donne ma lui, ostinato, le dice: ”vedrai che ti passerà”. Si
sposano, generano due figli, il primo dei quali affetto da una forma di autismo. Il
matrimonio non va benissimo ma donna P resiste. La resistenza termina di fronte
alla fatica estrema di convivenza e ad una omosessualità che reclama attenzione.
Donna P lavora come agente di commercio. Ha una sensibilità ancora bella e
anche una certa profondità nel suo essere. Si sente che ha lavorato su se stessa
mediante sedute di psicoterapia legate anche alla presenza del figlio autistico.
L'assenza assoluta di punti di riferimento sia maschili che FEMMINILI, il suo
lavoro fortemente yang, le stanno portando via i suoi talenti yin. Ella esprime un
carattere deciso accanto a questa sensibilità interiore. Veste abiti maschili. É in
fase di trasformazione da donna finta yin a donna finta yang. Ella dichiara di non
gradire affatto il contatto con gli uomini, nemmeno nell'ambito lavorativo. “. É
reduce da una relazione con una donna, che mostra un carattere fortemente
aggressivo, a tratti violento. Ella sopporta, ha infatti sviluppato un forte
autocontrollo ma soprattutto, non è ancora pronta per tagliare i legami con questa
donna, con la quale continua a convivere, assieme alle due figlie di lei.
DONNA F - donna F è una finta yin , seconda di quattro figli (le prime tre
femmine, l'ultimo , maschio, adottato). La madre finta yin è stata spesso assente
dal nucleo familiare per lavoro, anche durante i primi mesi di vita dei figli. Ella
era piena di attenzioni ...tutte le attenzioni possibili ma non era capace di
esprimere affetto fisicamente, non abbracciava. Pur essendoci pochissimi anni
di differenza tra donna F. e la sorella primogenita, quest'ultima faceva da madre a
lei ed agli altri fratelli. I quattro figli hanno avuto fin da piccoli le chiavi di
casa e si autogestivano in quanto anche il padre (finto yang) era spesso assente
per lavoro. La madre, essendo fuori casa per lavoro, aveva difficoltà ad
occuparsi del nutrimento dei figli . Il padre preparava il cibo il sabato e la
domenica, quando era a casa. Donna F racconta che le decisioni erano prese dai
genitori congiuntamente, nessuno dei due prevaleva, inoltre nessuno dei due,
secondo il suo racconto, sembrava avere, da solo, il ruolo dell'autorità. Anzi, tutti
i ruoli , secondo il racconto di Donna F , sembrano quasi non individuabili (da
lei) , sembrano ripartiti tra i due genitori, indipendentemente dall'essere ruoli
maschili o femminili. Donna F riferisce di non aver mai visto in nessuno dei due
la figura dell'autorità . Ella racconta però di essersi presto costruita un mondo
tutto suo con delle figure di riferimento personali. Fino all'età dell'adolescenza
aspirava a diventare suora di clausura. Voleva diventare santa, voleva salvare il
mondo, prendere le sofferenza degli altri su di sé.
Ricorda di aver fatto da mamma ai propri compagni delle scuole elementari, di
essere stata la bambina ribelle e colta della famiglia. Ricorda di aver avuto
molta rabbia da piccola. Il padre è un uomo che ogni tanto perde la pazienza e si
arrabbia. Fin qui tutto a posto se non fosse per un particolare: avendo carenza a
comunicare verbalmente fa intendere le sue ragioni dando botte ai figli.
Quando invece gli verrà richiesto di rendersi presente in un momento cruciale
come padre compirà una mancanza grave(assenza di guida in pericolo di vita del
figlio). Donna F si costruisce quel mondo tutto suo proprio per la totale assenza
di modelli e per sopravvivere. Sostituisce le figure dei genitori con quelle dei
santi, dei salvatori, delle suore e....l'autorità con ...la figura di Dio.
Donna F inizia la sua vita sessuale con gli uomini. La consapevolezza di essere
lesbica avverrà dopo i trent'anni grazie ad una psicoterapia breve iniziata per un
problema di anoressia. Riconoscere prima, ed accettare, poi, di essere
lesbica, la porta fuori dall'anoressia.
Prima di tutto ciò Donna F si innamora per la prima volta, ancora giovanissima,
di un uomo più maturo di lei e lo sposa. Racconta di aver avuto con lui un
rapporto simbiotico e di aver visto in lui un maestro.
Quando donna F inizia la sua vita sessuale ed affettiva con le donne è ancora
sposata. Da quel momento in poi ella non sentirà più l'esigenza di stare con un
uomo sessualmente, mentre dal punto di vista affettivo “è coperta” dalla
presenza del marito.
Con la prima partner ella dichiara di aver ricoperto il ruolo della madre e della
salvatrice. Con la seconda partner entra in un ruolo più dipendente e sottomesso
affettivamente, con la terza trova finalmente un equilibrio personale e di coppia.
Da questi profili emergono alcuni tratti in comune: una madre in prevalenza finta
yin MA - COMUNQUE SIA – ASSENTE O POCO AFFETTUOSA E POCO
COLLEGATA CON I PROPRI PRINCIPI FEMMINILI. UN PADRE CON UNA
CARICA YANG DEBOLE (più frequente finto yang che finto yin, molto
probabile anche finti yin in piena metamorfosi verso il finto yang). Ne consegue
che queste donne sono orfane ai fini empirici e non hanno potuto collegarsi al
proprio codice yin. Alcune hanno preso come punto di riferimento il padre. Altre
si sono creati modelli estranei alla famiglia. Il loro rapporto con gli uomini
inizialmente c'era, anche se difficoltoso. Alcune si sono arrese alla loro
omosessualità solo dopo aver fallito nel rapporto con un uomo.
OMOSESSUALITÀ E COMPENSAZIONE. L'omosessualità è un ruolo
compensatorio atto a nascondere un dolore profondo. Questo è vero anche per
un eterosessuale alterato. Facciamo un esempio. L'uomo yin(etero) è portatore di
una carica maschile stretta. Egli metterà in atto comportamenti yin(appartenenti
al femminile) e cercherà di assimilare il maschile dal mondo esterno. Sarà attratto
maggiormente da donne yang (ovvero portatrici di carica femminile stretta),
percependole molto rassicuranti grazie alla loro carica aggressiva elevata e il
loro atteggiamento di sfida e competizione. L'uomo yin(etero) ha molta paura del
suo lato femminile e delle donne, lo stesso è per l'uomo finto yin.
IN AMBITO OMOSESSUALE ABBIAMO CHE L'UOMO YIN O FINTO YIN
é in genere attratto da un UOMO FINTO YANG. L'UOMO FINTO YIN vive e
soffre la SEPARAZIONE DAL PADRE, dal quale ha ricevuto la consegna di un
maschile compromesso. L'uomo yin o finto yin omosessuale ha quindi una carica
primaria (yang) poco sviluppata, stretta. Il suo indicatore sistemico primario è la
paura. Anche L'UOMO FINTO YANG ha paura e ha sofferto la separazione dal
padre, ma nasconde paura e dolore dietro la sua carica Yang esuberante ed
evidente, non controbilanciata da una sana carica yin (Anima). In questa coppia
L'UOMO FINTO YIN cerca di assimilare il maschile di cui è carente dall'esterno,
rivolgendosi all'UOMO FINTO YANG. Quest'ultimo usa il proprio yang come
strategia protettiva verso il mondo. Anch'egli ha un maschile debole e cerca di
integrarlo attraverso un altro uomo(il finto yin). Entrambi hanno paura del
proprio lato femminile e delle donne. Il punto di partenza è uguale per entrambi,
cambia la strategia messa in atto per compensare la propria paura e il proprio
senso di inadeguatezza. 1L'indicatore sistemico secondario dell'uomo Finto Yin è
1 - Non dimentichiamo che l'uomo finto yin è una vittima rabbiosa e che, con il tempo, la rabbia che “spinge da dietro” lo porta ad avanzare nella metamorfosi empirica, costringendolo ad uscire allo scoperto
la rabbia, rabbia repressa e mai mostrata. Egli ne è terrorizzato e fa di tutto per
evitarla. L'indicatore sistemico secondario dell'Uomo Finto Yang è la paura.
Vediamo ora una possibile coppia al femminile: DONNA FINTA YANG con
DONNA YIN ALTERATA(O DONNA FINTA YIN)la donna finta Yang, con la
sua CARICA RABBIOSA a cielo aperto, assume il ruolo dell' UOMO , mentre la
Donna Yin, con la sua carica femminile pronunciata, espansa , nel tentativo di
controbilanciare l'animus mancante, assume ovvero mantiene, quello della donna.
Per il principio della compensazione la donna yang cerca nella propria partner,
quella parte yin a cui non può accedere, avendola repressa, detestata e
contestata,PROPRIO IN SE STESSA , nella propria madre, e nei propri modelli
femminili. Viceversa, la donna Yin cerca nella Finta Yang, quella carica maschile
che, mancandole in sé, tanto teme in un uomo. Questo rapporto sostituisce,
EMPIRICAMENTE, il rapporto madre e figlia per la donna Finta Yang e padre e
figlia per quella Yin .Di fatti la donna Finta Yang mai e poi mai vorrebbe
ammettere a se stessa di aver TANTO BISOGNO DI MOSTRARE A SUA
MADRE QUANTO LA AMA, e quanto ha bisogno di lei. Per sostenere tutto
questo dolore, la SOSTITUISCE CON UN'ALTRA DONNA. La donna Yang,
oltre ad essere separata dal proprio yin, non ha mai avuto dal proprio padre il
CONSENSO AD ESSERE DONNA(o perchè assente, o perchè morto o perchè
egli desiderava fortemente un maschio e la rifiuta come donna – vedi il film
“VIOLA DI MARE” ). È FURIOSA sia con il padre che con la madre, che non
le ha passato una valida carica yin. Lei si è trovata a ricoprire presto un RUOLO
DA GRANDE, essendo in competizione e sfida con il proprio padre per.....la
madre. Lei è spesso la primogenita, ruolo che, per sua natura, indipendentemente
dal sesso biologico, CONFERISCE UNA YANGHIZZAZIONE. La sua rabbia
enorme verso il maschile, verso il femminile e verso il mondo intero la porterà a
riguardo alla propria rabbia e introducendolo nel ruolo del Finto Yang. -
bruciare in fretta le tappe della metamorfosi empirica, e si ritroverà nel ruolo
estremo della yang autentica. In questo caso la donna finta yang ha “ricevuto
il COMPITO DI DIFENDERE LA MADRE “ dal padre, compito destinato
puntualmente a fallire ogni volta - quindi riproposto in maniera compulsiva e
cieca fino ad arrivare al punto di volersi SOSTITURE AL MASCHILE. - La
donna finta yang proiettata verso tale direzione sviluppa presto un' anestesia
totale per poter sostenere l'enorme DOLORE che le appartiene. Sviluppa presto
atteggiamenti di sfida e competizione nel proprio modo di porsi a se stessa e al
mondo, si nega sempre più ogni atteggiamento ed ogni principio femminile in
quanto non DESIDERATI E NON DESIDERABILI . La donna che lei ha avuto
come modello non si sa difendere da sola è debole, in un mondo(il suo) in cui la
sola forza che conta è LA FORZA YANG ABUSANTE E PREVARICANTE. La
paura d'altro canto, non le ha mai consentito di mollare un attimo la guardia,
alimentando la rabbia in tutti i modi.
La donna yin alterata (o Finta Yin), partner di una donna finta yang, ha anch'essa
paura del maschile a tal punto da fare coppia con un'altra donna. Il punto di
partenza è simile, differente è invece la modalità di espressione della strategia
compensativa sistemica che ella mette in atto rispetto alla yang. Lei non si vieta il
contatto con il mondo degli uomini come la yang spesso può e vuole arrivare a
fare, anzi. Spesso cerca gli uomini o è a contatto con loro senza desiderare che
spariscano dalla faccia della terra, interagisce con loro e apparentemente senza
problemi. Questi possono nascere nel momento in cui si apre uno spiraglio nel
mondo interiore della donna yin, la quale, pur essendo in coppia con un'altra
donna, può provare attrazione sessuale per un uomo o rimanerne affascinata. Il
suo sesso biologico, ogni tanto, reclama, esige...un maschio con cui rapportarsi
“anche solo” sessualmente. - Alcune donne, di fronte a questo, cedono e
accettano di stare anche con uomo per poi dopo riprendere la loro coppia
omosessuale. Quando questi spiragli si aprono non è mai senza dolore, in quanto
rischiano di metter in discussione equilibri raggiunti a caro prezzo e ormai facenti
parte della propria identità.(copione personale). La donna finta yang per mettere
in atto la propria strategia, spesso arriva alla scissione, assumendo in sé sia un
ruolo maschile che un ruolo femminile alterati. Lei spesso fa sia da padre che da
madre contemporaneamente, alla donna yin. La donna yin alterata (o finta yin) è
talmente relegata nel ruolo “della piccola” da subire la vita in ogni passaggio,
omosessualità compresa. Subire la vita costituisce la sua vendetta nonché la sua
“protezione” (in quanto manca o è molto carente di animus). Quando le cose non
vanno più bene nella sua coppia, la donna yin alterata in genere non decide di
interrompere il rapporto, in quanto la propria ferita dell'abbandono glielo
impedisce. Ecco che il ruolo di vittima viene puntualmente confermato.
Sia la donna finta yin che la finta yang, sebbene con modalità differenti, si
negano la possibilità di formare una coppia con un uomo. Si negano il maschile,
ne hanno anche paura. Per il principio della compensazione tutto ciò che
reprimiamo ritorna per poter essere integrato. Chi ha paura degli uomini ha
quindi spesso problemi con l'autorità, con le regole e questo disagio è destinato a
permanere fino a che la donna non ha imparato a riconoscere, ad accettare e poi
ad amare l'amore yang.2 La donna finta yang, oltre che degli uomini ha
2L'amore yang è un amore scomodo, poco gettonato al giorno d'oggi. Esso
richiede grande forza e determinazione da parte dell'uomo. Spesso un escamotage
escogitato per camuffare i problemi con l'autorità è.....cercare di sostituirsi ad
essa, oppure negare l'esistenza di tale ruolo. Una donna non potrà mai sostituire
veramente l'autorità in quanto non previsto dal suo codice empirico. Solo l'uomo
yang integrato, è in possesso dell'energia yang giusta per svolgerlo. Una donna
yin integrata non sentirebbe l'esigenza di mettersi in tale ruolo e qualora vi fosse
costretta, lo svolgerebbe in maniera meno...naturale e funzionale rispetto
paura del proprio femminile. La donna finta yin anche, in quanto, usare l'energia
yin come scudo verso il mondo denota problemi anche in quel versante. ** Una
delle problematiche yin più pesanti oggi è...l'amore incondizionato ( o meglio
FORZA INCONDIZIONATA).. Esso è yin per definizione e per appartenenza di
codice e per quanto un uomo yang integrato possa trovarsi nelle condizioni di
amare con amore incondizionato, non sarà mai naturale, fluido, e forte come tale
amore nel cuore di una donna yin integrata.
“Sfogliando” le pagine di internet, ho letto un pezzo di articolo relativo ad
un'intervista rilasciata dal Prof. Umberto Veronesi al Settimanale “GRAZIA” nel
settembre 2007 :
marmazmilano Martedì 11 Settembre 2007 alle 17:52 12 commenti
Umberto Veronesi su Grazia:
*[...] L’attenuarsi del polarismo dei generi ha causato anche un
aumento dell’omosessualità e la diffusione della bisessualità. Non
è un mistero che, oggi, la prostituzione riguardi sempre più i
travestiti, che soddisfano sia la componente androgena che quella
estrogena, di cui tutti siamo dotati. Questi fenomeni vanno
compresi senza demonizzazioni perché sono l’espressione di una
rivoluzione biologica e sociale (di per sé positiva). La parità dei
sessi ha rappresentato il motore del progresso degli ultimi 50 anni
perché ha significato il raddoppio delle menti attive per il bene
della comunità. Se il prezzo da pagare è un diverso (e non meno
sereno) atteggiamento nei confronti delle espressioni della
sessualità, penso che tutti dovremo essere pronti a pagarlo.*
Il cambiamento dei ruoli tra i generi in atto nella nostra società è ben
all'uomo yang integrato.
evidente e ampiamente dibattuto. É importante secondo me, in questa
fase storica, avere chiarezza di ciò che realmente sta succedendo.
Io credo che tutti stiamo già pagando per ciò che il Prof. Veronesi
indica come “l'attenuarsi del polarismo dei generi” ma non stiamo
affatto acquistando serenità. Occorre comprendere che, i moti in atto,
sono moti compensatori ciechi (e che, in quanto tali, coprono un gran
dolore).
Nella nostra società è in atto un processo (compensativo) in cui le
donne si stanno “yanghizzando” e gli uomini si stanno “yinghizzando” . Questo
movimento energetico non origina dal singolo ma lo interessa ugualmente. È
compensativo in quanto è la conseguenza di anni ed anni di forza yang esercitata
empiricamente in modo abusante. Anni e anni in cui le donne sono state in una
posizione di sottomissione. Il movimento femminista è di fatto parte di questa
compensazione e ha avuto i suoi lati positivi. Il problema è che “si sta andando
oltre”. Ogni moto compensatorio è generato per riportare la situazione in
equilibrio ( o alla sua interezza) ma quando non si sa riconoscere tale moto per
quello che è, e non si sa riconoscere che si sta andando fuori equilibro - anche se
nella “direzione opposta” - ci si ritrova comunque scollegati dai propri codici
empirici. Questo è successo e sta ancora succedendo nella nostra società . La
conseguenza è che il modello della donna forte (come un uomo) e dell'uomo
dolce e sensibile(come una donna) sono sempre più gettonati con conseguente
perdita di stabilità, equilibrio e serenità a livello generale. Oggi è improponibile,
nella società un modello femminile che non esercita un lavoro fuori dalle mura
domestiche, per diversi motivi ma il prezzo da pagare se si superano certi
parametri è alto. “Dover sempre” parcheggiare i figli piccoli all'asilo o dai nonni
è per una donna un prezzo alto: non vedi crescere i tuoi figli. Non partecipi in
tempo reale alle loro scoperte, ai loro progressi, a quei momenti magici che
accadono quando un bimbo cresce. Nutrirli, accudirli, accoglierli è sì un dovere
MA È ANCHE UN DIRITTO.
Il processo compensativo sopra menzionato è collettivo ma il debito empirico che
ne deriva interessa ed influisce sulle persone in maniera individuale. Il sistema
riconosce solo la responsabilità del singolo e quindi tale debito può essere
riscattato solo individualmente. Il singolo riceve un'eredità anche dalla propria
stirpe oltre che dalla collettività. Ogni nascituro è PORTATORE di una
MATRICE D'ECCELLENZA, Egli viene munito, tramite un “dna empirico”, di
tutta la saggezza dell'universo per il semplice fatto che vi appartiene. Questa
eredità contiene tutte le strategie possibili e immaginabili di cui l'umanità
dispone, i suoi moti profondi e le sue dinamiche nascoste. Soltanto POI, durante
la FASE DI *ATTIVAZIONE della carica principale*, la MATRICE SI
INQUINA, in presenza di DEBITI SISTEMICI NON RISOLTI DALLA
PROPRIA STIRPE. La consegna familiare si instaura in tutta la sua portata e
sovrasta quindi la matrice d'eccellenza, attivando i PRINCIPI SISTEMICI
PREVISTI DAL COPIONE FAMIGLIARE, tralasciando tutti gli altri. Si forma
così la CARICA PRINCIPALE DELLA NUOVA GENERAZIONE.,
BLOCCANDO TUTTI I PRINCIPI GENUINI che non erano previsti dall'eredità
della stirpe. Pertanto il contenuto disarmonico sovrasta la carica genuina del
figlio e i valori deformati sostituiscono quelli della matrice d'eccellenza. In
questa maniera il DEBITO FAMILIARE si trasferisce dai genitori ai figli, i quali
ereditano I PIENI E I VUOTI di CARICA. L'attivazione della carica avviene
sempre durante l'infanzia e attraverso il genitore del proprio sesso biologico. A
seconda della capacità paterna di esprimere il proprio maschile, il bambino
impara ad essere uomo, rispecchiandosi nella sua carica yang. Dalla maniera,
invece, in cui la madre manifesta il PROPRIO FEMMINILE, la figlia attiva la
propria carica yin . Qualora il genitore sia mancante o portatore di una carica
debole, il figlio non è più in grado di acquisire l'energia necessaria per
RADICARSI NEL PROPRIO SESSO BIOLOGICO, predisponendosi a un ruolo
alterato. La presenza di ogni debito si manifesta attraverso la comparsa di
indicatori empirici. (rabbia, paura, senso di colpa, tristezza...). Essi costituiranno,
fino all'estinzione del debito, i BINARI DEL PROPRIO SENTIRE, generando un
vero e proprio vortice emotivo. Questo vortice è in grado di plasmare l'interezza
delle sensazioni dell'uomo, GENERANDO le SUE PERCEZIONI e le SUE
EMOZIONI A PRESCINDERE DALLA FONTE ORIGINARIA. Pertanto si
percepirà paura o ci si arrabbierà anche quando non ce n'è motivo. IL FILTRO
CHE SI HA DAVANTI A sé FARÀ PERCEPIRE IL MONDO in un modo
anziché in un altro. Man mano che si evade il proprio debito, si attenuano o
cambiano anche gli indicatori e quindi anche i moti emotivi corrispondenti.
Quanto più il soggetto sperimenta la pressione emotiva, causata dalla presenza
degli indicatori preposti, tanto più sviluppa strategie di difesa e di rimozione.
Questo AUTOMATISMO si chiama COMPENSATORIO. Le strategie di
compensazione hanno come unica funzione quella di COPRIRE la
PERCEZIONE di un DOLORE COSTANTE e LACERANTE su un LIVELLO
PROFONDO, considerata DALL'ORDINE come DISABILITANTE. Un
processo di copertura, questo, che conferisce una maggior facoltà di
sopravvivenza all'individuo, sottraendolo dalle sue percezioni auto-invalidanti.
Questo meccanismo di copertura evidenzia, allo stesso momento, il MODO
CIECO di PROCEDERE da parte DELL'ORDINE ARMONICO. Esso adopera
dinamiche, legate a un meccanismo causa- effetto, senza considerare le vere
esigenze dell'uomo. Da un lato lo mette in condizione di poter coprire il proprio
dolore, permettendogli di anestetizzarsi a livello emotivo, dall'altro, però, annulla
così la sua unica possibilità di evadere il proprio debito, nascondendolo sotto le
dinamiche della compensazione. IL RISCATTO del proprio DEBITO consiste nel
RISALIRE al DOLORE TRATTENUTO e, RENDENDOSI PRESENTE a
ESSO, TRASFORMARLO, attraverso la PROPRIA PRESENZA.
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L'omosessualità è un RUOLO COMPENSATORIO generato da un dolore
fortissimo e lacerante che il singolo non è in grado né di riconoscere
(immediatamente) né di reggere. Tale ruolo fa “ruotare” il mondo delle
proprie percezioni, a tal punto da non riuscire e/o volere più riconoscere e
vivere i principi appartenenti al CODICE del PROPRIO SESSO BIOLOGICO
come genuini , VALIDI, ACCETTABILI ma soprattutto FUNZIONALI per la
propria vita e il proprio benessere nonché la propria auto realizzazione. Spesso
ho parlato dei cosiddetti “RUOLI”, senza approfondire.
MA CHE COSA SONO I RUOLI SISTEMICI? La nostra capacità di esprimerci
in una relazione all'interno del sistema è infinita. Siamo in possesso di una
poliedricità empirica, che manifestiamo entrando in rapporti sociali VARIEGATI
. Esistono illimitate tipologie di relazione, di conseguenza anche i ruoli sono
illimitati. Un ruolo è quindi UNA MODALITÀ ESPRESSIVA, IDENTIFICATA
da determinati comportamenti e spesso, anche da un' età biologica di
riferimento, previsti dall'ordine CHE CI INDICA COME SAREBBE GIUSTO
RELAZIONARCI CON NOI STESSI, GLI ALTRI e IL MONDO. Ogni ruolo
empirico ha una sua diversità, UNA SUA MATRICE. Ciò che è legittimo
all'interno di un ruolo può infrangere le regole empiriche all'interno di un altro. Il
sistema prevede tanta più pienezza ed appagamento, quanto più ampio è il
ventaglio espressivo del singolo. Noi conosciamo comunemente i ruoli
denominati come DONNA, UOMO, MADRE, PADRE, FIGLIO, MOGLIE,
MARITO, AMANTE, AMICO, FIDANZATO, PARENTE, E TANTI ALTRI.
Essi hanno una propria e precisa identità. Fanno parte del sistema anche i ruoli
del leader, dell'eroe,come pure quello del carnefice e della vittima, del traditore,
del santo, del salvatore. All'interno dell'ordine sono previste tutte queste(e
infinite) varianti dei ruoli, siano esse espressioni sane e funzionali per la
sopravvivenza della specie, che espressioni appartenenti a dinamiche più
morbose o patologiche. (Sia la luce che l'ombra....). Il diritto empirico
appartenente all'amante conferisce a chi lo ricopre,diritti e responsabilità
differenti da quelli previsti per il marito, come pure l'amica ha una matrice
differente da quella della moglie. I diritti e le responsabilità di un bambino/a,
sono differenti rispetto a quelli previsti per il ruolo dell'adulto. Differente ancora
dal bambino e dall' adulto è il RUOLO DI CHI È NELLA SAGGEZZA
SISTEMICA. II RUOLO PRINCIPALE PER OGNI ESSERE UMANO è
COSTITUITO DALL'ESSERE UOMO O DONNA. É il ruolo dato
dall'appartenenza al proprio sesso biologico che viene acquisito già nella pancia
materna. Successivamente abbiamo IL BAMBINO, L'ADULTO E CHI È
NELLA SAGGEZZA SISTEMICA. Tutti gli altri sono SOTTO- RUOLI,
compresi quelli del padre e della madre, tutti strettamente dipendenti
dall'acquisizione di quelli basilari.
Citato dalla Grammatica dell'Essere:
*IL SISTEMA SEGUE UN UNICO DENOMINATORE UNIVERSALE,
quello della massima funzionalità delle cose, anche nella distribuzione dei
suoi ruoli. Essi danno sostegno e struttura al ciclo biologico dell'uomo, in
quanto garantiscono una corretta evoluzione della specie. Per questa ragione
, l'ordine non prevede in nessun caso i sotto-ruoli del padre e della madre
associati a quello del figlio, ossia prima che la persona sia entrata nel pieno
possesso delle proprie facoltà d'adulto. Questo non significa che l'individuo
non possa essere padre o madre biologico, creando un figlio in quanto
mammifero fertile. Per la cautela di questa legge, la maturità del singolo
costituisce l'unico parametro empirico per l'attribuzione del ruolo di base
successivo. Essa è slegata dall'età anagrafica, per quanto il sistema stabilisca
una data età biologica per ogni passaggio di consegna. Qualora però, non
sia disposto ad effettuarlo, avendo ancora bisogno di quello antecedente,
esso prevede che la persona vi possa restare a tempo indeterminato. Ogni
persona si può avvalere di tale diritto empirico fino a quando non è pronto
ad affrontare la nuova consegna, non avendo più bisogno di quello
precedente. Questo bisogno lo avverte soprattutto in presenza di un
DEBITO EMPIRICO ARRETRATO ed accumulato durante la sua infanzia.
ESSO VIETA IL PASSAGGIO DIRETTO DEI RUOLI, fino a quando egli
non sia ad evaderlo, prendendosi la piena responsabilità per l'accaduto. Per
poter compiere tale passaggio, però, ha bisogno di tornare di nuovo in
contatto con il dolore di allora, così attentamente custodito ed evitato nel
tempo, RENDENDOLO NUOVAMENTE VISIBILE A SE STESSO. Così
C'È SEMPRE UN DOLORE EVITATO ALLA BASE DI OGNI
PASSAGGIO EMPIRICO MANCATO, in quanto la persona sente di non
essere ancora in grado di abbandonare il vecchio ruolo. Ed É SOLTANTO
LA SUA MATURITÀ, OSSIA LA CONSAPEVOLEZZA DI DOVER
AFFRONTARE TALE DOLORE PER POTER USCIRE DALLA
TRAPPOLA, A PREDISPORRE UNA PERSONA A CRESCERE. Chi è
arenato nel ruolo di bambino, nonostante sia già in un'età anagrafica
d'adulto, avverte tale passaggio come particolarmente problematico ed
angosciante . D'altronde, esso costituisce l'unica possibilità per la persona di
potersi rimettere nuovamente in contatto con il libero fluire, portando così
pace e ordine nella propria vita. L'ordine empirico scandisce l'acquisizione
dei debiti sistemici attraverso le sue leggi segrete, in grado di tener
l'individuo lontano dalla consegna prevista, nel momento della loro
infrazione. Ed è in tali casi che SI CREA IL GAP EMPIRICO TRA L'ETÀ
ANAGRAFICA DELLA PERSONA ED IL SUO RUOLO ALL'INTERNO
DELL'ORDINE, IN QUANTO I DUE NON SONO PIÙ SINCRONIZZATI.
Il sistema prevede L'ESISTENZA DI DEBITI in cui PERSONE ADULTE,
UOMINI O DONNE CHE SIANO, SONO ANCORA ANCORATI AL
PROPRIO RUOLO EMPIRICO DI FIGLIO. Ma allo stesso modo, anche i
figli, avendo bisogno di prendersi in carico un ruolo da grandi, possono
entrare sforzatamente in quello successivo, SENZA AVER ESPLICATO IL
LORO. Così anche le persone che avrebbero bisogno d'essere già da tempo
inserite nel RUOLO DELLA SAGGEZZA SISTEMICA, spesso vorrebbero
ancora coprire quello del padre o della madre o, peggio ancora, quello dei
figli. Tutte queste forme ibride di crescita non possono essere riconosciute
dall'ordine come tali, DISATTENDENDO COSÌ I SUOI PARAMETRI DI
BASE, e vengono di conseguenza corrisposti con un debito empirico.
I RUOLI SISTEMICI SONO STATI COMPROMESSI, non soltanto
attraverso un passaggio temporale sfalsato, ma anche per via di una
deviazione del contenuto empirico. Tali deviazioni sono numerose, anche se,
in alcuni ruoli si evidenziano più che in altri, poiché è la loro totalità ad
essere contaminata da parametri contro-sistemici. Una di queste mutazioni
investe il rapporto figlio- genitore, ed è generalmente provocata dallo
spostamento dei principi attivi maschili e femminili. Tale spostamento è alla
base anche di tutte le COPPIE ANTI SISTEMICHE presenti nella società
moderna.* Quindi NON È ANTI-SISTEMICA SOLO LA COPPIA
OMOSESSUALE ma anche tutte le altre coppie etero in cui i principi attivi
maschili e femminili non sono espressi in maniera genuina in riferimento al
proprio codice empirico di appartenenza.(ovvero quando i principi yang e i
principi yin non vengono usati in maniera conforme a quanto previsto
dall'ordine). LA
FUNZIONALITÀ DELL'OMOSESSUALITÀ
Il singolo ha bisogno di incarnare più ruoli sistemici possibili durante
l'andamento della propria vita, per potersi sentire appagato. La loro acquisizione
è lenta e progressiva, svolgendosi all'interno di un ciclo naturale previsto
dall'ordine. Un moto, questo, che prevede il proprio conseguimento
ALL'INTERNO DI UN PROGRAMMA EMPIRICO, seguendo un preciso
ordine. Il moto sessuale verso il proprio sesso biologico può avere una sua
funzionalità empirica. Esiste in ognuno di noi una “parte omosessuale latente”,
di cui tutti abbiamo paura e vergogna, soprattutto i maschi. Pertanto tendiamo a
reprimerla o ad esorcizzarla, anziché ad esprimerla. E' altresì noto che qualsiasi
sostanza e quindi qualsiasi carica energetica repressa acquisisce più potere,
rischiando di ostacolare, in certi casi, lo sviluppo armonico dell'individuo.
Laddove, invece, l'espressione della propria parte omosessuale è limitata nel
tempo ed è tale da non escludere il rapporto verso l'altro sesso, essa può essere
INTEGRATA nel PROPRIO BAGAGLIO , conferendo PIÙ FORZA al
CAMPO ENERGETICO GLOBALE DELL'INDIVIDUO. Non è più necessario
infatti impiegare una parte delle proprie energie per controllarla e reprimerla.
C'è sempre un dolore evitato alla base di un passaggio empirico mancato. Alla
stessa maniera C'È UN DOLORE EVITATO ALLA BASE DI UNA
ETEROSESSUALITÀ MANCATA.
LE ATTESE TRADITE
Citato dal manuale N. 3/La Grammatica dell'Essere – pag- 27:
* Ognuno impara ad approcciarsi al mondo attraverso il proprio copione
personale e i propri parametri più o meno alterati. Tale copione svolge la
funzione di LENTE PERSONALE, attraverso la quale il singolo osserva e
decodifica la realtà empirica. Esso diventa la sua identità, ciò che generalmente si
intende per carattere, permettendogli di identificarsi con le convinzioni alterate
acquisite. Partendo da tale identità, egli crea una vasta scala di ASPETTATIVE e
PROIEZIONI che coprono ogni ambito personale e – una volta acquisite – si
trasformano in vere e proprie PRETESE che vengono avanzate ad un livello
profondo, sedimentando a livello della coscienza personale e si articolano sia
verso se stessi che verso gli altri. Si tratta di pretese inconsce che non tengono
mai conto di ciò che sarebbe giusto, ossia della realtà sistemica ma si basano
esclusivamente sulle convinzioni acquisite: la ragazza che pretende di essere
coccolata da proprio partner come fosse un genitore, commette un'infrazione
sistemica ripetuta pur rimanendone inconsapevole. Essa si sente bene soltanto se
anche l'altro infrange la legge empirica, soddisfacendo le sue pretese e violando
di conseguenza l'ordine. In caso contrario si lamenta di tale mancanza, riportando
al partner tutte le buone ragioni per le quali lui dovrebbe comportarsi come lei
desidera. Il padre che pretende dal proprio figlio che sia obbediente alle sue
regole, per quanto disarmoniche, fa lo stesso, costringendolo ad infrangere
l'ordine senza esserne consapevole.*
Anche quando tra amiche si genera un' aspettativa di possesso e di esclusività si
viola l'ordine. Il tradimento che puntualmente arriva genera un'enorme quantità
di rabbia e dolore, rischiando di mandare a monte il rapporto. Il sesso femminile
è più portato a generare questo tipo di aspettativa. Le amiche del cuore hanno
spesso moti di attaccamento ma anche qui c'è” un troppo” che non va raggiunto,
pena una gran sofferenza e anche rabbia, che si ripartisce in egual misura tra la
“tradita” e la “ “traditrice”. Questo è più frequente durante l'adolescenza
ma può essere vissuto anche ben oltre se la ragazza nel frattempo non è
diventata donna, disponendo dello spazio interiore per accogliere il dolore. I
maschi invece sono più liberi dall'aspettativa di esclusività e possesso. Essi
vivono infatti l'amicizia tra loro in modo più sereno rispetto alle donne, sono più
leali e solidali tra loro e non sono gelosi come può essere una donna rispetto ad
un'amica. Nel cerchio degli uomini se uno dì loro si trova una compagna si
genera uno spirito di gruppo solidale e fraterno. Nella tribù delle donne se una
di loro si trova il fidanzato possono scattare facilmente gelosie (nel senso che
una donna soffre e si sente tradita se l'amica del cuore si trova un partner)
oppure invidie. É quindi molto importante avere buone radici di collegamento
con la propria tribù di appartenenza ( o maschile o femminile), e con il proprio
codice empirico. In caso contrario è necessario, come già detto, risalire ai debiti
sistemici che si sono frapposti in tale radicamento.
Citato dal Manuale No. 3/La Grammatica dell'Essere, pag. 28: * Le attese
tradite coprono l'intera esistenza dell'essere umano, codificando ogni singolo atto
e passaggio, fino a quando la persona s'identifica completamente con esse. Tali
attese investono e plasmano l'interezza delle sue strategie vitali, definendo ogni
interazione tra lui e il mondo come giusto e sbagliato, desiderabile o no. Le
attese tradite inoltre ALTERANO IL PIANO SENSORIALE, impedendo
all'individuo di accogliere il mondo circostante per ciò che realmente è,
impedendo cioè di riconoscere e vivere le situazioni per quella che è la loro
carica empirica reale.* Negli individui
omosessuali le aspettative tradite hanno un peso così grande da alterare il piano
sensoriale in termini di affettività e sessualità, generando moti di rivalsa forti e
pericolosi per il benessere dell'individuo e di chi gli vive accanto.
In ambito femminile, il confine tra le aspettative tradite adolescenziali (che
tutto sommato sono ancora fisiologiche) e le stesse aspettative vissute tra donne
lesbiche è sottile. Ecco perchè, ribadisco, è importante essere collegate alle
proprie radici.
LA FORZA DELL'OMBRA
Citato dal manuale No.2/ La Grammatica dell'Essere – pagg. 160-162
*Più il singolo rimuove il dolore del proprio debito, più esso fa da punto
d'attrazione, fungendo da catalizzatore per l'ambiente circostante. Esso attrae
da quel momento in poi soltanto persone che si rispecchiano nella sua stessa
qualità di dolore. Il tabù empirico viene “importato” nella coppia, all'interno
della quale si adopera attraverso le sue dinamiche nascoste. Ogni relazione
alterata contiene il dolore in una delle sue forma variegate, riproducendolo - a
breve o a lunga distanza. In tal modo la disperazione dell'abbandono, lo
sconforto del tradimento o la tristezza della solitudine fanno già parte
integrante della coppia. C'è chi si cerca sempre partner impossibili o difficili,
chi si sente attratto solo da chi sta male o che sente di dover proteggere; chi
sceglie partner violenti o dispotici, nonostante a prima vista non sembravano
tali; chi entra in relazioni che già dall'inizio sono predestinate a fallire; chi si
sente attratto soltanto da persone che adoperano strategie morbose e
disarmoniche, credendosi particolarmente sofisticati e superiori alla gente
“comune”, chi si sente attirato esclusivamente dalle qualità dell'ombra altrui in
quanto molto più accattivanti e fascinose. * Anche
all'interno delle relazioni omosessuali vengono importati i moti del tabù
empirico: si sceglie sempre infatti il partner che ci rispecchia la stessa qualità
di dolore.
Il sistema si adopera per fare incontrare all'individuo durante la sua vita ciò che
più reprime e fugge.* Ecco così che ogni scelta di cuore viene guidata dalla
stessa affinità, facendolo collegare sempre con rabbia, tristezza o paura altrui.
Un vero e proprio bisogno, quello di avvicinarsi all'ombra altrui, senza il quale
la persona non si sentirebbe abbastanza stimolata e attirata dall'altro. Questo
vale soprattutto per le coppie alterate che, nonostante la deviazione empirica,
rimangono nell'ambito dei propri principi attivi. Gli uomini Yang alterati e le
donne Yin alterate, malgrado il proprio debito, esprimono comunque i principi
attivi del proprio copione, per quanto in maniera eccessiva. Nel caso, invece, di
coppie inverse, costituite da una donna Yang e un uomo Yin, si manifesta un
ulteriore aggravante, quella del gioco “tira e molla”. Una dinamica conosciuta
anche come “odio e amore” ossia attrazione morbosa e insofferente verso il
partner e incapacità di lasciarlo. Nonostante l'altro si evidenzi continuamente
come inadeguato, ossia come troppo invadente o remissivo, è la dinamica della
co-dipendenza affettiva a sovrastare ogni dolore. Un'aggravante, questa, che
instaura il classico rapporto tra vittima e carnefice, come si manifesta in un
crimine o dopo una violenza carnale. Anche in questi estremi persiste un preciso
rapporto tra le parti, che non possono fare a meno l'una dell'altra. Tale
attrazione scaturisce dallo stesso debito acquisito, unendo i suoi protagonisti
all'interno di una dinamica di affinità alla morte. I rapporti tra l'uomo Yin e la
donna Yang, invece, riportano lo stesso moto con la differenza di un'inversione
dei campi: in tale caso è la donna a interpretare la parte maschile e l'uomo
quella femminile. In questo caso s' instaura la medesima dipendenza di ogni
altro rapporto alterato, soltanto che è distinto da indicatori primari invertiti.
Mentre NELLA COPPIA INTEGRATA L'AGGANCIO AVVIENE SEMPRE
attraverso il lato luce (aggancio dell'amore) IN TUTTE LE COPPIE ALTERATE
e NELLA COPPIA OMOSESSUALE AVVIENE SEMPRE ATTRAVERSO
L'OMBRA (aggancio del tabù empirico).* A tal fine “il tema personale si mette
in coppia”, stringendo un'alleanza con il partner. Da questo momento in poi
entrambi i debiti lavoreranno in stretta collaborazione al fine di proteggersi
reciprocamente, aumentando così l'ammontare complessivo.
Citato dal manuale No.2/La Grammatica dell'Essere. Pag – 163:
*Il confronto con i tabù sistemici costituisce per l'uomo un passaggio
fondamentale della propria esistenza, essendo l'unica strada che gli permette di
evolversi interiormente. Attraverso il confronto con il dolore avviene una
crescita a livello empirico, necessaria per entrare nel ruolo empirico
dell'adulto. La differenza tra il ruolo del piccolo e quello dell'adulto è che questo
sa contenere il proprio dolore mentre il piccolo – a prescindere dalla propria età
anagrafica – lo evita e lo subappalta. Crescere ad un livello profondo è una
scelta facoltativa. Essa nasce dal bisogno di ricomporre l'unità tra il livello dei
valori personali e quelli empirici e può avvenire soltanto affrontando i propri
moti soppressi, ossia quelli che portano verso l'ombra. Ogni maturazione
dell'uomo, ogni sua crescita personale, passa attraverso questo confronto e
nasce dal fatto di aver attraversato un passaggio di dolore preciso. Esso gli fa
acquisire maggiore spessore umano, concretezza e presenza. Soltanto esplorando
e INTEGRANDO LA PROPRIA ZONA D'OMBRA si può ACCEDERE A UNO
STATO EMPIRICO NATURALE E COMPLETO, collegandosi maggiormente
con IL LIVELLO DI COSCIENZA SISTEMICA. *
Accedere ad uno stato empirico naturale e completo significa anche accedere
completamente al proprio codice empirico, abbandonando ogni costruzione
della realtà, ogni personale visione ed interpretazione dell'essere uomo o donna.
Il POSTO GIUSTO
Essere al posto giusto al momento giusto costituisce la soluzione a tutti i tipi di
conflitti empirici, da quelli che manifestano i propri effetti a livello personale
fino a quelli che li manifestano.....a livello mondiale. A mio avviso costituisce
quindi anche una possibile soluzione del conflitto empirico insito
nell'omosessualità. Come abbiamo visto l'ordine determina una serie di principi
ovvero una serie di diritti e obblighi per ogni ruolo possibile. Abbiamo visto che
il ruolo del piccolo prevede diritti ed obblighi differenti rispetto al ruolo
dell'adulto. Un altro ruolo è dato da chi si trova nella Saggezza Sistemica.
Come già dimostrato da Bert Hellinger con “Le costellazioni Familiari” ogni
individuo, per trovare il proprio benessere a tutti i livelli, ha necessità di
ritrovare il Proprio posto all'interno della propria stirpe. Anche l'Approccio
Empirico ha questo intento, agendo in modo ancor più approfondito ed ampio,
poiché il PROPRIO POSTO qui si intende ALL'INTERNO DELL'ORDINE.
L'approccio Empirico intende come Ruolo a tutti gli effetti anche quello di
uomo/maschio e di donna/femmina. Questo ruolo è il primo che viene dato
all'individuo, con lo sviluppo delle gonadi ed è l'unico ruolo che rimane tale per
tutta la vita. Esso costituisce un diritto ma anche un obbligo. Abbiamo anche
visto che per ogni sesso è previsto un Codice Empirico, ovvero un contenitore
riportante tutti i diritti e obblighi e i comportamenti DA METTERE IN ATTO per
essere uomo o per essere donna, Essere uomo o essere donna sembra la cosa più
facile e scontata del mondo. Sarebbe proprio così, se il Sistema riconoscesse
come veri tutti i concetti di maschile e femminile personalizzati esistenti (tanti e
con differenti sfumature). Il sistema riconosce solo ciò che determinato migliaia
di anni fa ai fini dello sviluppo e della conservazione della specie. Da lì proviene
la matrice. E siccome i tempi previsti per l'aggiornamento di tale matrice
viaggiano attorno ai 50.000 anni, beh, è facile comprendere perchè abbiamo
come riferimento profondo e nascosto dei parametri che sembrano appartenere
alla preistoria
Essere al posto giusto significa vivere empiricamente nel presente. Questo
significa riappropriarsi della propria età (essendo passati attraverso tutte quelle
precedenti), facendo ciò che l'ordine prevede per essa. Significa, prima di tutto,
riappropriarsi del proprio sesso, sempre ai fini empirici e non solo
biologicamente. Abbiamo visto che la presenza di debiti empirici ingenti
determina la mancata consegna e quindi l'impossibilità di cambiare ruolo, o di
vivere il proprio ruolo pienamente. Così abbiamo persone che rimangono
intrappolate nel ruolo del piccolo, femmine che adottano i principi maschili
come guida, maschi che adottano i principi femminili come guida, vittime
rabbiose che …. adottano come guida sia i principi femminili che maschili
(bisessualità), maschi e femmine che non riescono ad “abitare” per niente il
proprio sesso biologico, rifiutandolo (omosessualità). L'approccio empirico
consente di individuare la posizione del singolo all'interno dell'ordine. Mediante
analisi appropriate è possibile risalire ai meccanismi che stanno alla base di
ogni alterazione empirica e quindi anche dello squilibrio dei sessi (eterosessuale
od omosessuale, non fa differenza). Tale analisi serve per riconoscersi in un dato
ruolo deviato piuttosto che in un altro e quindi per iniziare a portare ordine
partendo dalla consapevolezza. Da qui si può partire per un viaggio chiamato
PROCESSO DI YINGHIZZAZIONE E DI YANGHIZZAZIONE.
Il processo di yinghizzazione (per le donne) e di Yanghizzazione(per gli uomini)
consente di ristabilire, col tempo, la propria posizione all'interno dell'ordine.
Mediante appositi seminari il partecipante può confrontarsi con determinate
tematiche per rendersi conto dei propri blocchi e delle proprie alterazioni a
livello empirico. Le indagini sono volte a rendere il partecipante consapevole
del proprio rapporto con la rabbia, con la paura (indicatori empirici) e quindi
risalire ai debiti sistemici correlati. Altre leve usate sono Il rapporto con la
propria sessualità, il rapporto con il proprio bambino interiore, Il rapporto con
il maschile e con il femminile, il rapporto con il cibo, e così via. Essendo tutti
questi ambiti correlati è possibile risalire ai debiti di base. Ogni debito consiste
in un dolore mai visto e quindi mai evaso e in responsabilità empiriche mancate.
Mediante la propria disponibilità (e accettazione) a RENDERSI PRESENTI AL
DOLORE che crea il debito è possibile pian piano cambiare, evolvere la propria
posizione all'interno dell'ordine ed essere di nuovo in contatto con una
situazione generale di benessere denominato LIBERO FLUIRE. Più si è collegati
al libero fluire e più si è in grado di agire senza causare altro debito,
innescando un circolo virtuoso. Tale processo richiede tempo, pazienza,
coraggio e determinazione. * ( Un altro ingrediente importante è l'accettazione.
Accettazione di se stessi, accettazione dei propri lati luce, dei propri lati ombra,
accettazione dei tempi, dei ritmi e ….del respiro della vita. La vita ha un proprio
respiro, spesso diverso da quello che noi ci aspettiamo da essa. La vita ha i suoi
tempi, ha i suoi spazi, i suoi ritmi, i suoi cicli. Spesso noi non li accettiamo. La
società in cui viviamo non ci aiuta in tale compito in quanto ci spinge verso
l'ESIGERE TUTTO E SUBITO . La tecnologia ha velocizzato tutto e la pazienza
sembra ormai una dote rara. Basta vedere come reagiamo quando la
connessione ad Internet è più lenta del solito...La nostra società ci obbliga molto
presto a confrontarci con modelli” perfetti ma alterati”. Essa ci sta privando
della possibilità di vivere le emozioni e i sentimenti per quello che sono. I
sentimenti e le emozioni sono i colori e i suoni dell'essere umano.
L'alfabetizzazione all'intero della scuola è indirizzata a tutto fuorchè ai
sentimenti e alle emozioni. Un individuo esce da scuola senza sapersi rapportare
con essi . La cosiddetta INTELLIGENZA EMOTIVA va aiutata nella sua
espressione. Solo chi durante la vita sperimenta momenti di disagio è indotto a
confrontarsi con questi temi.).* Man mano che è chiara la propria posizione
all'interno dell'ordine è possibile quindi risalire al dolore che causa il debito
empirico, vederlo e lasciarlo andare. L'evasione di un debito crea più spazio
dentro al nostro essere, spazio per i nostri talenti di base , i talenti maschili e
femminili. E' infatti possibile integrare da adulti ciò che i nostri genitori non ci
hanno potuto passare. La consapevolezza di quelli che sono i nostri talenti è
fondamentale in questo processo. Finchè io credo che qualsiasi realtà soggettiva
va bene, nel senso che crea benessere, riguardo ai talenti maschili e femminili
non mi è possibile cambiare. Solo quando accetto che esiste una realtà oggettiva
e immutabile al di fuori di me e che essa agisce a fin di bene mi è possibile
cambiare.*(Per molto tempo ho combattuto tra me stessa e me stessa. “La me
stessa” che voleva trovare un proprio modo di esprimersi e di risolvere le cose,
era in conflitto con” la me stessa” che voleva affidarsi a qualcuno per stare
bene. Il bisogno di essere autonoma totalmente contro il bisogno di affidarsi a
qualcuno. Il mio maschile contro il mio femminile. )*
La più grande responsabilità empirica di ogni essere umano è data
dall'aderenza al codice del proprio sesso biologico. Essa costituisce un dovere
ma anche un diritto....Il diritto di essere totalmente uomo...il diritto di essere
totalmente donna. Per rendersi conto che si tratta anche di un diritto è
necessario “spogliare” certi principi guida dei rispettivi sessi delle distorsioni
incamerate durante anni e anni di abusi. Questo serve per avere anche più
chiarezza. Ad esempio è facile confondere Autorevolezza con Autorità (principi
guida yang).L'autorevolezza è la capacità dell'uomo yang integrato di
catalizzare il consenso degli altri sia attraverso la propria apertura e
disponibilità che con la sua determinazione e la sua fermezza, SENZA USARE
METODI RIGIDI, SEVERI O PUNITIVI. L'autorità invece il più delle volte
implica un concetto di imposizione, prevaricazione, fino ad arrivare alla
violenza (nei casi più alterati). Qualora l'ordine non venga rispettato, l'uomo
yang integrato sa anche compiere, temporaneamente,atti di imposizione.
Questo avviene solo quando la carica empirica lo richieda e per un tempo
limitato. Nel caso contrario genera debito. Oggi nel linguaggio corrente si
identifica spesso l'autorevolezza con l'autorità, nella sua accezione più negativa
e alterata. Questa confusione denota anche la difficoltà della società moderna a
rapportarsi all'Amore Yang, al concetto di Guida(yang). In ambito femminile è
facile per noi donne moderne rimanere scandalizzate di fronte a principi guida
yin quali Accoglienza, Cura, Morbidezza, Spirito di Sacrificio. (per me è ancora
difficoltoso rapportarmi con tali principi ma mi sento molto meno
“scandalizzata”....). Questi principi riagganciano le vecchie ferite di un
femminile sottomesso da un maschile abusante e prevaricante, quindi è anche
difficile vederne gli aspetti positivi in prima battuta. Se si depura ogni principio
yin ed ogni principio yang della sua accezione negativa, si ottiene la sua
naturale funzionalità all'interno dell'ordine.
Entrare in un processo di yinghizzazione o di yanghizzazione consente quindi
di riattivare, man mano che il debito personale viene evaso, i vari “pezzi di
carica” di quella matrice femminile (per le donne) e maschile (per gli uomini),
che sono stati sovrastati dalla consegna familiare. Essere totalmente uomini o
donne è una questione che proviene quindi anche da molto lontano (stirpe). Sì
ma come può essere che un uomo o una donna arrivino ad orientare la propria
sessualità verso persone dello stesso sesso? L' essere umano è così variegato
che ciò che in un ambito familiare favorisce omosessualità, in un altro non
funziona allo stesso modo. Non esiste una costellazione standard certa correlata
all'omosessualità, né alla bisessualità, né alla transessualità.* Mi è capitato di
assistere ad una conferenza di un medico che, tra i vari argomenti, ha toccato
quello della transessualità. Ebbene la spiegazione in quell'ambito è stata la
seguente: partendo dal presupposto che esiste la reincarnazione, la
transessualità si genera quando in un' essere che è stato donna(ad esempio)
nella vita precedente, la carica femminile rimane così presente anche nella
attuale vita di uomo da far sentire l'individuo profondamente estraneo al sesso
del proprio corpo” . É un'ipotesi interessante ma dal punto di vista empirico
non può essere presa in considerazione in quanto l'approccio empirico stesso
non indaga su ciò che avviene dopo la morte.* Nell'approccio empirico di
possono individuare delle concause che predispongono ad un ruolo alterato.
.La mia domanda è come mai un' individuo sì e l'altro no, anche nella stessa
famiglia, o in costellazioni familiari simili? *(
.Ho compreso che non avrò mai nessuno al di fuori di me stessa, nessuno
colmerà mai il mio vuoto se io prima non mi riempio della mia presenza, dei
miei vuoti e pieni, dei miei silenzi e dei miei stati di esuberanza, delle mie
paure e dei miei punti di forza. Se io non imparo a CONTENERE ED
INTEGRARE tutto questo, a rapportarmici “in primis” senza cercare subito e
per forza un riferimento esterno, io non posso crescere. La cosa stupefacente in
quest'ultimo periodo è che in sto iniziando a vivere ciò che ho appena scritto.
Non è soltanto un capire. Ci vuole forza per vivere la propria solitudine quando
è il momento giusto per viverla. Sembra una cosa banale e scontata ma per chi
come me è da sempre abituato a cercare un punto di riferimento esterno,
qualunque cosa succeda, beh è UNA CONQUISTA. IL coraggio di vivere in
solitudine certi momenti mi ha fatta sentire meno sola. Mi fa sentire meno
disperata di fronte all' eventualità di un “abbandono” da parte di un amica o di
un partner. Chi ha
subito la ferita dell'abbandono sviluppa un “CARATTERE
ABBANDONATO”. Come moto energetico il carattere abbandonato è
dovunque fuorchè dentro se stesso. Egli invade gli altri in tutti i modi, spesso
senza essere consapevole di quanto e quando e come. Cerca nutrimento e
conforto dagli altri cercando di succhiare energia per colmare il proprio vuoto e
per non sentire il proprio dolore. Il carattere abbandonato corrisponde al ruolo
della vittima autentica. In contrapposizione e a compensazione del carattere
abbandonato abbiamo il carattere INVASO. Chi sviluppa un carattere invaso ha
ricevuto “troppo amore”, troppe attenzioni. Troppa attenzione limita la crescita
dell'individuo e genera debito sistemico. L'individuo invaso tende a difendersi
quindi dall'amore. Mette uno stop di fronte a moti percepiti troppo invadenti.
Egli tende ad entrare nel ruolo del carnefice. Qui è fondamentale una parola
secondo me :“PERCEZIONE”. Il carattere abbandonato percepisce abbandono
anche dove non c'è minimamente e tende a generarlo anche dentro se stesso. Lo
proietta quindi all'esterno. Il carattere invaso fa la stessa cosa. Egli arriva a
sentirsi invaso anche in situazioni in cui invasione non c'è. L'abbandono e
l'invasione diventano la “CASA EMOTIVA” dell'abbandonato e dell'invaso.
Bisogna avere il coraggio di traslocare. Chi trova difficoltà a “traslocare”
denota un' affinità con il dolore. Il dolore diventa la sua casa primaria, il suo
porto sicuro, l'energia con la quale si rapporta per andare verso il mondo,
l'energia dalla quale parte per fare le scelte (o per non farle...). Tra il carattere
invaso e il carattere abbandonato esiste anche un altro tipo di carattere, il
“carattere ALTERATO”. Chi si pone con questo tipo di carattere è una via di
mezzo tra i due poli. Egli è sia invaso che abbandonato e si pone verso il mondo
utilizzando entrambi i caratteri, o l'uno o l'altro a seconda del momento. Una
frase chiave per identificarlo può essere “nè con te né senza di te”, poiché
questo tipo di carattere, quando si trova in coppia, permette al partner di
avvicinarsi solo quando vuole lui. Diversamente attua la strategia del carattere
invaso, per difendersi. Quando il partner si allontana...gli corre dietro ( come se
fosse un carattere abbandonato). Tutti e tre i tipi di carattere sono caratteri
appartenenti a persone alterate empiricamente. Gli individui integrati hanno un
carattere simile, come moto, al carattere alterato. L'unica fondamentale
differenza è che essi sono autentici, il carattere alterato no. Questo fa tutte le
cose che fa un'integrato mancando però di autenticità. Esiste anche una
correlazione di massima tra carattere e sesso della persona. Il carattere invaso è
più dell'uomo, il carattere abbandonato è più della donna. Questo vale sia per
gli eterosessuali che per gli omosessuali, e bisessuali.
Possiamo quindi individuare alcune concause. Carica primaria (appartenente al
proprio sesso biologico) debole. É debole sia se è troppo stretta sia se è troppo
larga. Quando la carica primaria è troppo stretta viene compensata dalla carica
secondaria che diventa ossessionante e predominante. Quando la carica
primaria è troppo larga manca il contrappeso, importantissimo, da parte della
carica secondaria, quindi la primaria si espande troppo e manca di equilibrio,
quindi di forza. L'individuo viene così disposto verso un ruolo alterato
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§§ IL DOLORE VERSO IL GENITORE DELLO STESSO SESSO §§
Il dolore trattenuto verso il genitore dello stesso sesso biologico (e relativa
ascendenza nella stirpe), .
costituisce a mio avviso una delle concause più atte a generare omosessualità.
Quando la qualità d'amore che la madre ha verso la propria figlia non è
conforme ai parametri sistemici si genera dolore e quindi un debito sistemico.
Tale dolore (debito) impedisce alla figlia di ricevere dalla madre tutte le
coordinate empiriche necessarie per essere femmina e quindi diventare
DONNA . La madre, a sua volta, ha ricevuto questa eredità scomoda dalla
propria mamma e così via fino alle origini. La femmina impara dalla propria
madre a fare la donna. A sua volta la madre ha imparato dalla sua (di madre), la
quale ha imparato dalla propria..ecc..; ciò che non viene risolto da una
generazione viene trasmesso a quella successiva ( consegna familiare) e se
necessario, a quella successiva ancora, fino alla sua risoluzione. Ecco
l'importanza della stirpe, ecco l'importanza di costruire un'alleanza con le altre
donne (per le donne) o con gli altri uomini (per gli uomini). L'omosessualità è
un tentativo (cieco) di integrare, di ristabilire un moto profondo d'amore
interrotto verso il genitore dello stesso sesso biologico e/o verso la stirpe dello
stesso sesso, e quindi verso l'intera appartenenza biologica dello stesso sesso.
Tale moto profondo è in origine un moto represso, rinnegato e pertanto si
ripropone ossessivamente e con forza. Limitando momentaneamente per brevità
il discorso al solo ambito femminile, posso dire che tale moto riguarda tutti i
diritti infranti appartenenti alla propria stirpe femminile, sia infranti
direttamente che ereditati (compresi quelli collettivi). Ogni diritto infranto
genera dolore. Se il dolore che ne deriva può essere vissuto ed evaso al
momento, allora tutto può scorrere come prima. Se invece non è possibile
viverlo per quel che è, il dolore viene “avvolto” e messo in un contenitore per
essere visto e lasciato andare in un momento successivo. Tale contenitore si
chiama DEBITO SISTEMICO. Per quanto il nome possa generare timore o
risultare un po' antipatico, il debito sistemico è un MECCANISMO DI
SALVAGUARDIA, in un primo momento. Esso impedisce che ciò che non può
essere vissuto per quel che è nel presente, perchè troppo forte, ci travolga. -
Citato dal manuale No. 1 / Grammatica dell'Essere, pagg.118 – 121 :
*“Includere il dolore mai ammesso costituisce l'atto più importante
dell'esistenza. Tale atto si dimostra, ai fini empirici, come più rilevante di
qualsiasi responsabilità verso un'altra persona, compresi i propri figli, genitori e
compagni di vita. In questo senso l'uomo è tenuto a rendersi disponibile a tutto
ciò che più gli fa paura, che più lo spaventa e gli procura disagio, per quanto a
prima vista ciò possa sembrare insostenibile. Questo vale anche per la propria
rabbia arretrata e per i rancori più profondi, per quanto il processo
d'integrazione in questo caso imponga il moto inverso. LA LEGGE
DELL'INCLUSIONE, infatti, esige che la persona smaltisca il proprio
risentimento per poter entrare in contatto con il dolore sottostante, unica
ragione per ogni moto rabbioso. In questa maniera si accosta al solo processo
empirico adatto a RIMUOVERE LA SEPARAZIONE, atto denominato dall'uomo
come ACCETTAZIONE. Ciò l'obbliga, nella vita di tutti i giorni, a RENDERSI
DISPONIBILE AI PROPRI MOTI D'OMBRA, al dolore, alla rabbia, alla colpa e
a tutti i suoi derivati. La paura costituisce da sempre la resistenza più forte ed
efficace, poiché tiene l'uomo lontano da argomenti o prese di coscienza
scomode. Accettare ed approvare ciò che si è, senza porre resistenza attraverso
la propria critica e giudizio, costituisce uno dei presupposti indispensabili per
tale condizione. Anche ciò che comunemente si definisce come mancanza di
autostima evidenzia lo stesso tipo di resistenza, segnalando una mancata presa
di responsabilità empirica. Nella stessa maniera anche il retrocedere per la
paura del dolore o per responsabilità troppo pesanti, dimostra la stessa
esclusione. Ma anche ogni avvenimento esterno che non corrisponde alle nostre
aspettative o ci sembra scomodo, indesiderato o inaccettabile, vi appartiene:
accade, invece, che questo moto d'inclusione si verifichi più facilmente quando
riscuotiamo successo, quando i nostri sogni si avverano, e quando le nostre
iniziative vanno a buon fine. In questi casi, infatti, sentiamo che il merito è
nostro e quindi non abbiamo alcuna difficoltà a riconoscerne il valore. Quando,
al contrario, le cose non vanno bene tendiamo a rimuoverle o ad attribuirne la
causa e la responsabilità ad altre persone o alla sfortuna. É necessario saper
includere nel proprio sistema anche tali situazioni, perchè tutti i fatti che ci
accadono, siano essi grandi o piccoli, felici o tristi, importanti o insignificanti,
hanno diritto ad esservi inclusi ed è quindi nostro obbligo includerli. Ciò non
significa adottare l'atteggiamento proprio di chi accetta passivamente ogni cosa
gli accada e non reagisce mai, ritenendo di non aver più voce in capitolo e di
essere costretto a subire. Esiste una gamma naturale di reazioni previste, insita
nella carica empirica di ogni situazione, che ci autorizza ad una replica
adeguata. Tuttavia, superata tale soglia prestabilita, le nostre lamentele, che fino
a quel punto erano legittime, infrangono l'ordine nonostante lo percepiamo
COME UN ATTO GIUSTO E DOVUTO.
Appunti di viaggio:
Il nostro passato costituisce da sempre uno degli scogli più ardui per ogni tipo
d'integrazione empirica. Infatti, per attuare nella propria esistenza la legge
dell'inclusione, è necessario – come prima cosa – avvicinarsi a tutto ciò che del
nostro passato ci sembra più doloroso e scomodo. Perchè è tale parte che
trattenendo un'abbondante quantità di dolore, costituisce la resistenza più
grande a ogni principio di accettazione. In questo senso il singolo necessita di
avvicinarsi man mano al dolore trattenuto, TRASFORMANDOLO IN UN MOTO
ATTIVO E VISIBILE. Il primo passo consiste
nell'aumentare il proprio spazio interiore, comunemente chiamato “spazio del
cuore” , attraverso un confronto empirico con le proprie tematiche. Per
raggiungere tale scopo è richiesto di conoscere e assimilare da un lato le
coordinate empiriche, prendendo atto di un sistema esterno e permettendo alla
mente analitica di assimilare le nozioni mancanti. Dall'altro, invece, di
avvicinarci ai nostri buchi emotivi nascosti, ognuno nella propria maniera. La
paura di crollare sotto il peso del proprio arretrato, si rivela come infondata,
perchè prendiamo sempre e soltanto quanto riusciamo a sopportare. Così
l'avvicinamento al dolore è graduale e prevede un LASSO DI TEMPO
ADEGUATO PER ESSERE COMPIUTO. L'esito auspicato consiste nel rendere
visibile i moti empirici nascosti, in quanto VELATI DALLA COSCIENZA
PERSONALE, riscattando ciò che più avanti riconosceremo come INDICATORI
EMPIRICI PASSIVI. Questo implica che, durante tale processo, la persona
diventi consapevole riguardo a dove e attraverso quale inganno della propria
coscienza, tiene nascosto tutto quel dolore. Tale avvicinamento costituisce
l'unica possibilità, per ricongiungerci con il libero fluire, una volta che ci siamo
allontanati da esso. Ogni rientro comporta l'aumento del potere personale e
della forza del proprio essere. L'ATTO DI INCLUSIONE STA ALLA BASE DI
TUTTE LE LEGGI NATURALI ED EMPIRICHE “*.
Ogni moto d'amore interrotto verso il genitore del proprio sesso biologico
costituisce una violazione ai fini empirici e pertanto genera debito. Per moto
d'amore interrotto si intende ai fini empirici non solo la morte del genitore
quando il figlio è ancora piccolo o un abbandono ma anche la presenza di una
qualità d'amore insufficiente. É questa la violazione sistemica più difficile da
accettare sia per i figli che per i genitori ma anche per la società intera. É
quindi necessario anche in questo caso rendersi presenti a tale dolore per
evadere il debito inerente. Il moto interrotto può essere anche aumentato da una
consegna già compromessa anzi in genere è proprio così che avviene. La
presenza di un certo tipo di debito nella consegna chiama altro debito anche
durante la vita del neo- nato. Chi ha subito la violazione dei propri diritti
empirici del Ruolo del Piccolo, a sua volta, spesso senza esserne consapevole,
sarà portato ad infrangere, da genitore, i diritti empirici della propria prole nel
momento in cui è piccola. Questo avviene a meno che il genitore non riesca ad
evadere il debito rendendosi presente al dolore correlato. Abbandono genera
altro abbandono, e se questo non avviene fisicamente,si rende presente
attraverso il debito tramandato di padre in figlio. Il figlio riceve una carica
primaria debole dal proprio genitore di rifermento, sperimentando un
“abbandono ai fini empirici”anche se il genitore è sempre presente. Questa è la
concausa più importante che concorre a generare omosessualità. Chi riceve una
carica primaria debole non riesce a radicarsi nel proprio sesso biologico, prima
casa e porto sicuro per l'individuo. Egli è senza radici. Da qui gli indicatori
empirici (attivi) dell'avvenuta infrazione sistemica cominciano a manifestarsi.
Essi sono volti a coprire il buco emotivo generatosi e costituiscono il carattere
della persona. Il carattere avvolge IL SE' e a sua volta è protetto dai Ruoli
compensatori. Il ruolo compensatorio è dato da tutti i comportamenti che
mettiamo in atto per non sentire il dolore. L'omosessualità si genera anche per
coprire il dolore generato da tutti i moti interrotti verso il genitore dello stesso
sesso biologico e relativa ascendenza (in termini di stirpe). Cercare nella
propria vita un'altra donna come partner è, per una donna, il tentativo di
acquisire dall'esterno quella carica yin di cui è mancante,come pure un
tentativo (cieco) di riscattare tale dolore. La donna in questione ha problemi con
il proprio femminile e di conseguenza, ha problemi anche con il proprio
maschile e con il maschile in generale, fino ad arrivare alla sua esclusione dalla
propria vita, prima di coppia e poi anche, per alcune, da tutti gli ambiti in cui è
possibile, Ecco che lo stato di orfano ai fini empirici si incarna nella persona e
prende forma nella sua vita. Tale ruolo compensatorio viene generato dalla
coscienza personale a fin di bene ma il dato oggettivo è che trattasi di un
tentativo di compensazione cieco. Infatti cercare di assimilare i principi yin da
un'altra donna assumendola come partner, ai fini empirici non serve a nulla, se
non ad aumentare il proprio stato di debito. In una coppia lesbica, dal punto di
vista sessuale la donna manca della presenza del maschile. Laddove c'è una
carenza si genera un moto per la sua compensazione e così una delle due
sessualmente si porta a ricoprire il ruolo maschile, esercitando, durante l'atto
sessuale, quella spinta in avanti che è propria dell'uomo. Chi delle due invece è
più portata, durante l'atto sessuale, a ricevere, si trova più avvantaggiata , per
quanto sia un ricevere completamente differente, anche dal punto di vista fisico
oltre che empirico. Questo genera rabbia, frustrazione profonda, confusione e,
a lungo andare, aumenta il rifiuto del proprio codice di appartenenza. Chi
non ha ancora perso il contatto completamente con il proprio sentire può anche
aver la sensazione che il corpo sappia che cosa sta realmente accadendo. Gli
effetti sull'assetto sessuale della donna possono essere anche permanenti, nel
senso che alcune donne sperimentano una difficoltà a stare di nuovo con un
uomo, qualora se ne presentasse l'occasione. Il passo successivo può essere
riconoscere la propria definitiva omosessualità, con conseguente rinuncia al
rapporto con il maschile. La rinuncia al proprio codice yin ha una prezzo alto.
Così facendo la donna rinuncia ad avere radici solide. Restare in un rapporto
omosessuale è di fatto una rinuncia ad avere un collegamento profondo con il
proprio codice empirico, è di fatto una rinuncia ad avere un sostegno profondo.
Solo la donna yin integrata è dotata di tale tipo di sostegno, completo, profondo,
che le permette di vivere una vita appagante su ogni piano. Una donna che sta in
coppia con un'altra donna rinuncia di fatto a stare con un uomo e si preclude
tale possibilità di essere sostenuta profondamente dalle proprie radici.
L'aderenza al proprio codice empirico costituisce la più grande responsabilità
per l'individuo ma anche un diritto. Qualità insite nel codice yin sono il dare
incondizionato, la fluidità, la morbidezza, la cura e l'accoglienza, il nutrimento,
la forza che sostiene, l'arrendevolezza, la Fiducia Cieca, la forza al sacrificio.
Solo la donna yin integrata è in grado di avere tutte queste qualità. Le altre
donne, ricoprendo un ruolo alterato (sia etero che omosessuali), sono in grado
di avere una parte di dette qualità, a seconda del tipo di alterazione di cui sono
portatrici e a seconda delle scelte che fanno durante la propria vita. É
fondamentale aumentare il proprio spazio del cuore per poter accogliere il
proprio dolore al fine di evadere il proprio debito empirico. Solo questo
permette di cambiare le proprie percezioni e di poter accogliere il cambiamento
profondo.
IL DOLORE PER IL MANCATO RICONOSCIMENTO.
In ambito femminile è sì fondamentale il rapporto con la madre (genitore dello
stesso sesso) ma è importantissimo anche il rapporto con il padre. Qualora il
padre sia portatore di una carica troppo yang la figlia si potrà sentire invasa e
avere più paura del maschile, qualora sia invece portatore di una carica troppo
yin, la figlia si potrà sentire abbandonata dal padre. Ambedue le situazioni non
aiutano la figlia a sentirsi riconosciuta come donna e quindi a crescere.
L'animus della donna non può essere forte in presenza di un padre con una
carica yang debole.
A QUESTO PUNTO E' UTILE AVERE UNA NUOVA VISIONE RIGUARDO
ALLA RABBIA: Citato dal manuale “La Terapia della Rabbia” di Magister
Michel Hardy:* la rabbia proviene sempre dal padre ovvero è il padre il
detentore naturale della forza rabbiosa. In assenza di alterazioni dei genitori ,
la madre è detentrice della tristezza, il padre della forza rabbiosa. La rabbia del
padre, genuina, è la forza primaria che è in grado di stabilire l'equilibrio tra
la parte yin e la parte yang della prole, condizione indispensabile per la loro
crescita. Per il maschio entrare in contatto con propria parte aggressiva vuol
dire avvicinarsi al proprio patrimonio emotivo (yang) e stabilire quindi
un'alleanza con le proprie radici maschili. Il maschio che riceve una carica
yang alterata avrà anche un rapporto alterato con la rabbia : o troppa o troppo
poca. Nel caso del troppo sarà necessario ristabilire l'alleanza mediante
rilascio della rabbia in eccesso . É necessario inoltre insegnare a contenere la
troppa rabbia ( non tutta) e risalire al debito che causa tale alterazione. Nel
caso del troppo poco è necessario che il maschio entri in contatto con questa
forza vitale, condizione indispensabile per essere in grado di affrontare
situazioni difficili e prendere decisioni importanti. Ciò non significa diventare
aggressivi o violenti, bensì contattarla per integrarla nella propria piattaforma
emotiva. Il maschio che non integra la parte più rabbiosa del proprio essere non
può accedere ai vari ruoli della propria mascolinità: il padre, il guerriero, il
saggio, il mago, il bambino....
Anche la donna ha bisogno di rapportarsi con la rabbia del padre , nonostante
la sua emozione primaria sia la tristezza. In particolare per la donna con un
eccesso di rabbia, il processo di rilascio della rabbia arretrata è funzionale per
sgomberare il passaggio dai rancori accumulati verso la propria madre ma
soprattutto verso il padre. Fino a che ciò non avviene la figlia non può accedere
ai ruoli del suo femminile: guerriera, madre, sacerdotessa, maga, bambina.
Inoltre non può accedere alla propria tristezza. Per la donna che ha un eccesso
di tristezza e un'assenza di contatto con la rabbia, il ripristino di tale alleanza è
funzionale per superare la separazione dal padre e il mancato consenso di poter
essere donna. Consente inoltre di non essere ingoiata dalla propria tristezza.
Anche qui è necessario il rilascio della forza rabbiosa e risalire al debito
(dolore) collegato a tale indicatore empirico.*
Per poter lasciar andare il dolore che causa i buchi emotivi, credo sia
importante non essere identificati con esso. Sembra scontato ma io tendo
facilmente (anche se ora un po' meno) ad identificarmi con i miei buchi emotivi,
la mia rabbia, il mio senso di colpa, la mia paura e il MIO DOLORE, ivi
compreso il dolore e i buchi emotivi degli altri. Non sono certo l'unica a fare
questo. Ma molte persone non sono consapevoli di questo. Occorre diventarne
prima consapevoli e poi dis-identificarsi, rinforzare la propria identità. Da
diversi anni pratico biodanza, quando mi è possibile. Ebbene esistono in
biodanza degli esercizi atti al rinforzo dell'identità. Un'altra pratica che può
aiutare a dis-identificarsi è la meditazione nelle sue varie forme, Le meditazioni
di Osho sono molto utili
IL DUALISMO DINAMICO.
Citato dal manuale No. 4/grammatica dell'Essere, da pag 1.
Il codice yang contiene l'interezza dei principi attivi maschili, come il codice yin
quelli femminili: soltanto insieme coprono l'intera estensione dei possibili
bisogni dell'individuo, interpretando al meglio tutte le dinamiche vitali. Esiste
così una sinergia che d'ora in poi sarà definita “dualismo dinamico” in cui le
due parti si compensano. Esso costituisce- ai fini sistemici – l'unica
legittimazione a esistere per i due sessi, conferendogli la massima espressione
di forza e di equilibrio soltanto se in coppia. Ciascun codice nasce
dall'esigenza primaria di compensare le qualità empiriche dell'altro,
riunendosi in una perfetta armonia all'interno della coppia integrata. Ogni
essere umano ha in sé l'INTEREZZA DI TUTTE LE QUALITA', per quanto
abbiano il primato quelle appartenenti al proprio sesso biologico. Si tratta di
moti interiori che interagiscono in ciascun momento in sinergia profonda,
differenziandosi solo per la loro diversa natura energetica. L'uomo e la donna
sono entrambi portatori sani sia dell'energia yin – associata al principio
femminile – sia di quella yang, contenente i principi maschili. I due sessi sono
però caratterizzati dall'impasto differente delle qualità empiriche che
compongono la propria carica di base. L'uomo e la donna si distinguono sul
piano energetico per una carica primaria diversa, in cui i principi Yin fanno da
base per il mondo femminile e quelli Yang per quello maschile. Ambedue,
qualora in possesso di una carica integrata, sono formate dall'insieme delle
cariche, coprendo così l'intero patrimonio femminile e maschile. Ogni sesso
possiede un'ampia gamma di principi primari che derivano dal proprio sesso di
base e una parte di principi secondari costituiti dalle doti del sesso opposto.
Entrambi hanno un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'individuo, per quanto
sono sempre quelli primari che conferiscono al loro portatore sicurezza, fiducia
e stabilità emotiva. Nonostante, quindi, il principio
primario maschile sia quello Yang, ogni suo esponente possiede anche tutti i
principi Yin, per quanto abbiano un ruolo secondario e non si sviluppano in
maniera equivalente a chi è portatrice naturale di questa carica.
Così anche la donna, pur mantenendo la propria carica Yin come quella
principale, possiede tutti i principi Yang dei quali dispone il mondo maschile:
Nonostante ciò non è in grado di eguagliare il potere Yang dell'uomo, essendo
per lei un campo in cui “gioca fuori casa”. Ogni
singolo atteggiamento, azione, o gesto della persona utilizza la sinergia di
entrambe le forze, per cui soltanto la presenza dell'una rende usufruibile anche
quella dell'altra, e viceversa: per porre in atto un qualsivoglia progetto, per
esempio, ci vuole l'idea, l'intuito (per quanto possa essere anche di natura
commerciale) e la creatività, doti associate integralmente al mondo Yin. In un
secondo momento, però, esso necessita anche di progettualità, della forza
necessaria per sostenere, credere, costruire e mantenere l'impresa, e di una parte
tecnica e analitica adeguata per metterlo in pratica; principi, questi,
appartenenti tutti alla carica Yang, che però – senza la presenza dell'altra –
risulterebbero soltanto parziali. Questa è la ragione per cui i più grandi
sommeliers, cuochi, pittori, pubblicitari, poeti, stilisti, …e quant'altro l'energia
Yin potrebbe produrre, spesso sono uomini. La forza di mettere in atto un
qualsivoglia progetto è Yang, a prescindere da ciò che poi si desidera porre su
tali “binari”. Così il mondo maschile, nonostante possa essere meno ricco e
talentuoso di quello Yin, è invece avvantaggiato per quanto riguarda il
raggiungimento dell'auto realizzazione. La forza Yin e la forza Yang
sono inseparabili essendo entrambe presenti in ogni manifestazione, ogni
movimento, in ogni gesto ed azione, fungendo da sostegno e da supporto l'uno
all'altra. Così la forza ha bisogno della sensibilità, lo slancio emotivo di
una parte bilancia il controllo e l'istinto bilancia la razionalità.
Una carica debole, maschile o femminile che sia, non può attingere alla piena
potenzialità dei propri principi attivi. Più una carica è compromessa, più il suo
portatore risulta dissociato dal proprio codice, costretto a interpretarlo soltanto
parzialmente e in assenza dei suoi principi guida.*
L'omosessualità, essendo un ruolo alterato, non permette all'individuo di
accedere alla piena potenzialità dei propri principi attivi, facendo sentire
l'individuo scollegato dalle proprie radici e quindi mancante di stabilità, fiducia
e appagamento ad un livello profondo dell'essere. Nell'omosessualità questa
impossibilità di radicarsi è più evidente rispetto ad altri ruoli alterati in quanto
manca la presenza dell'altro sesso a fare da contrappeso naturale. Questo
costringe l'individuo a ricoprire ruoli non appartenenti al proprio sesso
biologico, generando rabbia e disagio e debito sistemico.* Anche chi sviluppa
un ruolo empirico alterato, rimane portatore nascosto della matrice
d'eccellenza, per quanto i valori siano celati nel profondo del suo essere. Si
tratta di potenzialità non usufruite che gli rimangono in potenza, ma si
“atrofizzano”, come se fosse un diamante grezzo, non lavorato e mai portato al
suo splendore. Soltanto attraverso il processo di “Yanghizzazione” o di
“Yinghizzazione” la persona è capace di riscattarle, facendoli tornare in
superficie per inserirle nel proprio profilo empirico.*
.
Citato dal manuale No. 4 / Grammatica dell'Essere, pag. 7 :
* L'AMORE AI FINI EMPIRICI NASCE dal trasporto e dalla salvaguardia che il
padre e la madre hanno per i propri figli, ed è l'unico trasporto autentico e
disinteressato in grado di salvare la propria specie. L'amore esiste perchè
entrambi lo esercitano attraverso “compiti” empirici precisi, oltre a
sperimentare un profondo senso di appartenenza e la sensazione di volersi dare
completamente. Quest'ultima, senza la funzione sistemica preposta, diventa
soltanto “smanceria” e leziosità. Questo, però, vale soltanto per
chi non accede al ruolo del padre o della madre dal punto di vista empirico,
ossia per chi non è nel pieno possesso delle proprie doti Yin e Yang, poiché il
solo ruolo biologico non è sufficiente per accedere all'amore. Il più delle volte si
tratta di legami di natura diversa che vengono scambiati per amore, senza che i
genitori se ne rendano conto. Sono moti di attaccamento morbosi,
preoccupazioni esagerate, rapporti d'ansia o di prevaricazione, piuttosto che
d'affetto autentico. Così è sempre il proprio debito, ossia l'incapacità di accedere
ad una qualità d'amore sufficiente, a determinare il fallimento del proprio
intento d'amare. Non basta voler fare il bene di colui o colei di cui crediamo di
essere innamorati, ma è necessario che il singolo sappia accedere alla qualità
empirica dell'amore autentico, differente per qualità ed emanazione.*
.
I MODELLI EMPIRICI DI RIFERIMENTO.
Citato dal manuale No. 4/Grammatica dell'Essere, pag. 12:
*L'ordine sostiene chiunque si muova all'interno del libero fluire attraverso i
diritti empirici insiti nel suo ruolo. Questo sostegno, però, PRESCINDE DAL
DESIDERIO DEL SINGOLO e non può essere richiesto secondo la sua volontà,
poiché dipende soltanto dalla qualità empirica del suo fare. Sono le sue strategie
vitali, le maniere di approcciarsi alla vita e le convinzioni profonde se se stesso e
gli altri, a costituire i parametri secondo i quali l'ordine o lo supporta o lo
discosta dal libero fluire. Ogni operato disarmonico, poco importa se avviene in
buona fede o in maniera premeditata, lo compromette ai fini sistemici. In tal caso
perde il sostegno dei propri diritti, essendo lentamente allontanato dal flusso
sistemico.
Sono così le azioni che compie, le sue strategie vitali, a evidenziare quella
tendenza in maniera palese. Spesso però, è ciò che NON fa, ossia quello che
NON compie – ma che secondo la matrice d'eccellenza sarebbe giusto che
facesse – a rivelare maggiormente le sue dinamiche alterate. Queste ultime
esprimono, infatti, le responsabilità empiriche tralasciate, offuscando le vere
mancanze ai fini dell'ordine: la donna Yang o l'uomo Yin, ambedue ruoli
alterati, disattendono ogni giorno il proprio codice empirico, si discostano
sempre più dal libero fluire. A causa dei propri comportamenti entrambi
accumulano, giorno dopo giorno, un debito maggiore, che l'ordine rispecchia
attraverso indicatori empirici in costante crescita. Si “dissolvono” sempre di più
nelle proprie amarezze accumulate, nei rimpianti, nella rabbia furiosa, e nella
sensazione di non essere mai compresi o amati. Così, per quanto in maniera
inconsapevole, continuano a disattendere la propria RESPONSABILITA'
EMPIRICA MAGGIORE: quella di ADERIRE AI PRINCIPI GUIDA DEL
PROPRIO CODICE E DI RISCATTARE IL DEBITO ACCUMULATO. *
Quanto sopra scritto vale anche per chi scegli di essere omosessuale: giorno
dopo giorno viene disatteso il proprio codice empirico accumulando debito ai
fini empirici.
Citato dal manuale No. 4 /Grammatica dell'Essere, pag.14:
*Esiste soltanto un ruolo empirico che non infrange le leggi dell'ordine
sistematicamente, poiché accede ad un sentire sistemico. Esso è in grado di
MONITORARE LE PROPRIE AZIONI ATTRAVERSO UN COSCIENZA
PERSONALE GENUINA E NON INQUINATA, sperimentando così UNA
REALTA' OGGETTIVA piuttosto che soggettiva. Non si tratta di un talento
particolare o di una dote innata straordinaria, bensì di una qualità che
appartiene a tutte le persone libere da debiti ingenti. Esse sono COLLEGATE
AD UN SENTIRE “REALE”, attraverso il quale possono accedere a ciò che
realmente è, senza inganni o doversi “raccontare” frammenti di verità
incompleta. Si tratta dell'uomo Yang integrato e della donna Yin integrata.....LO
SPAZIO DEL CUORE
Citato dal Manuale No.2/LA GRAMMATICA DELL'ESSERE – Pag.181-
182:
Quando si è molto occupati con se stessi, non c'è spazio interiore(spazio del
cuore). Fin quando la persona permane nel ruolo empirico del piccolo, non
ha spazio. Più grande è il debito acquisito,più numerosi sono i moti dei
propri indicatori sistemici. Più sono questi ultimi a dominare la persona, più
essa è assorbita dalle sue ambizioni, proiezioni, aspettative o risentimenti e
meno grande è lo spazio del suo cuore. Così è soprattutto la paura, la
tristezza, la colpa, e la rabbia a occuparlo, influendo su ogni tipo di
percezione che il singolo sa generare. Quando lo spazio del cuore è ridotto è
perchè risulta occupato da un Io distorto e disarmonico che genera tendenze
egoiste, egocentriche ed accentratrici. Anche la vittima costituisce una forma
di Io distorto, proprio perchè risulta ipotrofico e malsano. In entrambe le
situazioni la persona ha “occhi e orecchie “ solo per sé, avendo bisogno di
essere al centro dell'attenzione, essendo preso dai suoi moti emotivi
preferenziali. In verità lo spazio è occupato dal dolore nascosto e mai ammesso
del singolo, di cui tutte le altre manifestazioni sono soltanto una copertura.
Così il singolo non riesce ad accedere alla carica empirica di ciò che è. Dove
egli ha dato molto spazio alla mente non c'è spazio del cuore. La legge della
compensazione empirica bilancia ogni mancanza con l'accrescimento della
sua parte opposta, generando così un EQUILIBRIO FITTIZIO. Più
acculturata si dimostra una persona, maggiore è lo sviluppo intellettivo e
analitico, più atrofizzata si rivela la parte del suo sentire. Così, per
anacronismo, chi dimostra la memoria più esercitata, le capacità analitiche
più accattivanti e una parte razionale e logistica imperante, evidenzia anche
una separazione dal proprio piano sensoriale. La mente genera aspettative,
proiezioni o resistenze, moti che lo spazio del cuore – in quanto massima
esposizione di ogni sentire – non sa riconoscere come tali. Tali moti sono
sostenuti dalla coscienza personale, la quale – come vedremo- li genera per
pura necessità. Sia le sue attese che le sue convinzioni sostengono il ruolo
compensatorio del singolo, appoggiando le convinzioni che quest'ultimo
genera.* Il viaggio
verso lo spazio del cuore inizia con la capacità di affidarsi alla vita. Durante
uno stage di biodanza, nel mese di ottobre 2009, un partecipante chiese al
conduttore come fare per ben eseguire gli esercizi e beneficiarne al massimo.
La risposta fu:“Tu vai, danza e la vivençia farà qualcosa per te”. Questa frase
mi rimase impressa. La vivençia, in biodanza, è il momento in cui danzi. C'è la
musica, una consegna, una danza individuale o a più persone. Lì in quello
spazio le cose accadono, si muovono, sono e diventano. C'è solo quel momento,
la vita espressa in quel momento. Quel giorno mi sentivo stanca di “restare
chiusa dentro” di me, dentro la mia tensione e la mia paura a mostrarmi.
Ricordo un desiderio di mollare e di mostrarmi per come ero in quel momento.
Qualunque cosa accadesse ero al sicuro. Potevo far vedere qualsiasi
emozione, qualsiasi cosa e i mostri questa volta sarebbero andati via. I mostri
sono la paura e il giudizio ovvero la paura del giudizio. Sono io che li genero,
per proteggermi. Quella frase che non scorderò mai vuol dire “sii presente,
sii attento, mettiti a disposizione e la vita danzerà con te e per te”. Una
settimana dopo partecipai ad un seminario di alcuni giorni condotto dal Prof.
Michel Hardy (Dinamiche e Relazioni). Portai con me il “bagaglio”che avevo
appena scoperto ed ebbi in dono il primo seminario vissuto con presenza e
attenzione(amore), verso di me e verso gli altri. C'era ancora molta tensione, e
molta rabbia, ma la vita di quei momenti è stata intensa, profonda,
emozionante, divertente e continuava ad esserci quella voglia di affidarmi...;
è vero, lo spazio del cuore inizia quando diamo meno potere alla mente, ai suoi
giochi perversi e faticosi. Il sentire sembra la cosa più scontata del mondo ed
invece è la più difficile perchè ne abbiamo paura. Ecco perchè utilizzare il
corpo come mezzo per evolversi può essere molto di aiuto per chi ha enormi
resistenze. Il seminario Dinamiche e Relazioni ha segnato per me un
passaggio ed un nuovo inizio.
La presenza dell'Amore Yang del Prof Hardy, in qualità di guida è stata
fondamentale per me. Ora comprendo come, ai fini empirici, sia indispensabile
la presenza di uno yin, la presenza di uno yang ed un equilibrio (dinamico)
all'interno della loro relazione e correlazione. É una compresenza. L'uomo è
capace, più della donna, di dare una direzione all'energia. La donna, con tutti
i suoi talenti yin, questa cosa non la sa fare così bene, tende alla rotondità, alla
dispersione. L'uomo invece ha bisogno della creatività, della cura e della
morbidezza della donna ma soprattutto ha bisogno di sentire che la donna si
sta affidando a lui. É lì che egli può rendere manifesto il suo potere e la sua
forza. É questo il passaggio più difficile, credo, per noi donne. Affidarsi
all'uomo in quanto a lui spetta il ruolo di guida, per poi avere più energia per
manifestarci nel nostro yin. É un passaggio difficile ma è questo l'obiettivo per
creare la sinergia tra i ruoli maschile e femminile.
RINGRAZIAMENTI:
Desidero ringraziare Il Prof. Michel Hardy per esserci stato in questi anni
anche quando io non ne ero consapevole. Ringrazio tutte le persone che ho
incontrato in questi anni durante i seminari di questo percorso, sia coloro che
ancora sono ancora in cammino, che coloro che hanno preso strade differenti.
Ringrazio le persone appartenenti ad altri percorsi di crescita che ho
conosciuto e mi han dato tanto. Ringrazio me stessa per la costanza, la
capacità organizzativa, l'autodisciplina e la creatività espresse in queste ultimi
mesi, in fase di realizzo di questa ricerca in chiave empirica. Ringrazio tutte le
donne che ho intervistato.
DEDICO questa ricerca a chi vuole intraprendere un cammino di crescita
personale.