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Lubrificazione fluidodinamica Equazioni di equilibrio.

– Consideriamo due elementi cinematici fra i quali esiste un film di lubrificante.– Senza perdere di generalità, si suppone che uno dei membri (B) sia fisso e che

il membro mobile (A) sia limitato da una superficie piana.– Lo spessore del meato, spesso dell’ordine dei decimi o addirittura dei

centesimi di mm, è molto piccolo rispetto alle altre dimensioni. l’influenza della curvatura delle superfici che delimitano il meato stesso è trascurabile e lo schema ha validità generale.

– II membro mobile trasla, con velocità U costante, secondo l’asse x.

A

BU1=U

V2=U2=0

h = h(x, z)

Lubrificazione fluidodinamica Supponiamo noti:

– la forma e le dimensioni del meato – la velocità del membro mobile– la viscosità del lubrificante

Ci proponiamo di trovare:– la distribuzione della velocità del fluido entro il meato;– la distribuzione della pressione entro il meato, il valore della forza

risultante e la linea di azione di questa;– la distribuzione delle azioni tangenziali unitarie sulla parete del membro

mobile ed il valore della loro risultante;– la portata di lubrificante necessaria per una corretta lubrificazione.

U1=U

V2=U2=0

Lubrificazione fluidodinamica• Introduciamo alcune ipotesi che permettono una decisiva

semplificazione del problema dal punto di vista matematico consentendo tuttavia di mantenere una buona rispondenza alla realtà fisica del modello matematico. In particolare poniamo che:1. il moto del fluido entro il meato sia di tipo laminare

(questa ipotesi è giustificata sia dalla sottigliezza dello spessore del meato, sia dall’elevato valore della viscosità cinematica dei comuni lubrificanti)

2. le forze di inerzia siano trascurabili rispetto alle azioni di tipo viscoso (questa ipotesi ha le stesse giustificazioni della precedente)

3. il fluido sia incomprimibile (ipotesi legittima nel caso di lubrificanti liquidi, ma non nel caso di lubrificanti gassosi)

4. la viscosità del lubrificante sia costante in tutto il meato(tra tutte le ipotesi introdotte è la meno attendibile; è tanto meglio giustificata quanto più uniforme è la temperatura del lubrificante entro il meato)

hU

Re

Lubrificazione fluidodinamica

5. il fluido riempie completamente il meato6. il fluido aderisce alle pareti condizioni al contorno:

caso piano: meato cilindrico infinitamente allungato in direzione Z h = h(x), w = 0

A

B

U1=U

V2=U2=0

Lubrificazione fluidodinamica

Equilibrio di un elemento fluido entro il meato.

A

B

U1=U

V2=U2=0

Lubrificazione fluidodinamica Indichiamo con:

– p la pressione (assoluta) normale agente su di una faccia

– la tensione tangenziale agente su di una faccia– u, v, w le componenti della velocità del fluido rispettivamente

secondo gli assi x, y, z.

u

x

dx

dy

dz

v

y

w

z

Notazione completa:primo pedice indica la direzione della tensione secondo pedice indica la giacitura

τxy

Lubrificazione fluidodinamica• OSSERVAZIONE

il meato è molto esteso lungo x e z ma non lungo y

yu

zu

xu

,

yw

zw

xw

,

yv

zv

xv

,

Lubrificazione fluidodinamica Azioni in direzione x:

– forza normale [p dydz]– forza normale [p+ (∂p/∂x) dx] dydz– forza tangenziale [τ dxdz]– forza tangenziale [τ+ (∂τ/∂y) dy] dxdz– forza tangenziale [τ dxdy]– forza tangenziale [τ+ (∂τ/∂z) dz] dxdy

dx

dy

dz

pp dxdydz dy zx

p d

p dx dydzx

Lubrificazione fluidodinamica Azioni in direzione x:

– forza normale [p dydz]– forza normale [p+ (∂p/∂x) dx] dydz– forza tangenziale [τ dxdz]– forza tangenziale [τ+ (∂τ/∂y) dy] dxdz– forza tangenziale [τ dxdy]– forza tangenziale [τ+ (∂τ/∂z) dz] dxdy

dx

dy

dz

yu

x

xx xdy dxdz dx

ydz

x dy dxdzy

Lubrificazione fluidodinamica Azioni in direzione x:

– forza normale [p dydz]– forza normale [p+ (∂p/∂x) dx] dydz– forza tangenziale [τ dxdz]– forza tangenziale [τ+ (∂τ/∂y) dy] dxdz– forza tangenziale [τ dxdy]– forza tangenziale [τ+ (∂τ/∂z) dz] dxdy

dx

dy

dz

0

zu

x

Lubrificazione fluidodinamica Equilibrio in direzione x:

dx

dy

dz

2

2

yu

xp

0

dxdzdyy

dydzdxxp x

yu

yyxp x

yu

x

Lubrificazione fluidodinamica

Equilibrio in direzione z:

dx

dy

dz0pz

pp dzdxdy dx yz

p d

0

0z

wwz

p dz dxdyz

Lubrificazione fluidodinamica Azioni in direzione y:

– forza normale [p dxdz]– forza normale [p+ (∂p/∂y) dy] dxdz– forza tangenziale [τ dydz]– forza tangenziale [τ+ (∂τ/∂x) dx] dydz– forza tangenziale [τ dxdy]– forza tangenziale [τ+ (∂τ/∂z) dz] dxdy

dx

dy

dz

pp dydxdz dx zy

p d

p dy dxdzy

Lubrificazione fluidodinamica Azioni in direzione y:

– forza normale [p dxdz]– forza normale [p+ (∂p/∂y) dy] dxdz– forza tangenziale [τ dydz]– forza tangenziale [τ+ (∂τ/∂x) dx] dydz– forza tangenziale [τ dxdy]– forza tangenziale [τ+ (∂τ/∂z) dz] dxdy

dx

dy

dz

0

xv

y

Lubrificazione fluidodinamica Azioni in direzione y:

– forza normale [p dxdz]– forza normale [p+ (∂p/∂y) dy] dxdz– forza tangenziale [τ dydz]– forza tangenziale [τ+ (∂τ/∂x) dx] dydz– forza tangenziale [τ dxdy]– forza tangenziale [τ+ (∂τ/∂z) dz] dxdy

dx

dy

dz

0

zv

y

Lubrificazione fluidodinamica

Equilibrio in direzione y:

dx

dy

dz

0yp

0

dxdzdyyp

Lubrificazione fluidodinamica Equilibrio di un elemento fluido entro il meato (caso PIANO).

2

2

yu

xp

0pz

0yp

Lubrificazione fluidodinamica Ci proponiamo di trovare:

– la distribuzione della velocità del fluido entro il meato;– la distribuzione della pressione entro il meato, il valore della forza

risultante e la linea di azione di questa;– la distribuzione delle azioni tangenziali unitarie sulla parete del membro

mobile ed il valore della loro risultante;– la portata di lubrificante necessaria per una corretta lubrificazione.

2

2

yu

xp

0pz

0yp

Lubrificazione fluidodinamica Componente di velocità u

212

1

2

2

2

2

21

1

1

CyCyxpu

Cyxp

yu

yu

xp

yu

xp

hyUhyy

xpu 1)(

21 2

Lubrificazione fluidodinamica Componente di velocità w

0w

0pz

Lubrificazione fluidodinamica Componente di velocità v

0yp

0v

Lubrificazione fluidodinamica L’espressione della componente di velocità u contiene:

– un termine lineare in y, dovuto all’azione di trascinamento esercitata dal membro mobile sul film di lubrificante

– un termine parabolico in y, proporzionale alla ∂p/∂x, dovuto alla presenza di un campo di pressione entro il meato.

hyUhyy

xpu 1)(

21 2

Lubrificazione fluidodinamica L’andamento della sovrapressione p.–.pa entro il meato - come sarà

precisato in seguito - è del tipo rappresentato in figura:– la p - pa è nulla alle estremità del meato (per x = 0 e per x = a)– ha un massimo in un punto di ascissa x* (0 < x* <a).

L’andamento di u(y) per:– x = x* è lineare, perché in x* è ∂p/∂x=0– x < x* i termini a secondo membro hanno segno discorde– x > x* i termini a secondo membro hanno segno concorde

hyUhyy

xpu 1)(

21 2

Lubrificazione fluidodinamica

Equazione di continuità.– Le equazioni di equilibrio non sono sufficienti a risolvere il

problema che ci siamo proposti.– Sarà possibile pervenire ad una equazione differenziale nella

sola incognita p – e quindi alla soluzione completa del nostro problema – utilizzando altre equazioni, oltre alle equazioni di equilibrio, l’equazione di continuità.

Lubrificazione fluidodinamica Consideriamo un elemento di volume di fluido di base elementare

dxdz e di altezza pari all’altezza del meato. Per l’ipotesi di incomprimibilità del fluido, la portata attraverso le

facce dell’elemento deve essere complessivamente nulla essendo ovviamente nulla la portata attraverso le facce a contatto con le pareti che delimitano il meato, deve essere complessivamente nulla la portata attraverso le rimanenti quattro facce dell’elemento.

Se indichiamo con qx la portata in volume per unità di larghezza (m2/s) attraverso la faccia normale all’asse x, si ha:

0xx x

qq dz q dx dzx

0xqx

Lubrificazione fluidodinamica

• Equazione di continuità:

• Per definizione di portata, vale:

che introdotta nella:

fornisce:

0xqx

h

x udyq0

hyUhyy

xpu 1)(

21 2

3112 2x

p hq h Ux

Lubrificazione fluidodinamica

Equazione di continuità:

Equazione di Reynolds (caso PIANO):

Equazione di Reynolds (caso più generale):

0xqx

3 6p hh Ux x x

3112 2x

p hq h Ux

xhUh

zp

zh

xp

x

633

Lubrificazione fluidodinamica• L’equazione di Reynolds non ammette soluzione generale, ma si

può risolvere con procedimenti particolari per diverse configurazioni di meato.

• Vale la pena di notare che se fosse h = costante

• Questa è un’equazione di Laplace la cui soluzione, quando siano noti i valori della variabile p sul contorno (problema di Dirichlet), è unica.

• Poiché la p sul contorno è costante e uguale a pa, lo è anche entro il campo di validità, cioè in tutti i punti del meato affinché la coppia lubrificata sia in grado di reagire alle forze normali ad essa applicate, deve essere ∂h/∂x ≠0.

xhUh

zp

zh

xp

x

633

02

2

2

2

zp

xp

Lubrificazione fluidodinamica

dxdhUh

dxdp

dxd 63

dxhCdx

hUdp 32

6

'6)(0

30

2 ChdxC

hdxUxp

xx

06)(0

30

2 aa

a hdxC

hdxUpaxp

apChdxC

hdxUxp '6)0(

0

03

0

02

20

30

6 6 *

a

a

dxh

hd

C U

h

Ux

xx

a hdxh

hdxUpxp

03

02 *6)(

3 6dp h Uh Cdx

Lubrificazione fluidodinamica

h* è il valore dell’altezza del meato nel punto x*, dove la pressione raggiunge il suo massimo valore.

h = h* (x = x* ) dp/dx = 0h < h* (x > x* ) dp/dx < 0h > h* (x < x* ) dp/dx > 0

dxhCdx

hUdp 32

6

*66

03

02

hU

hdxhdx

UC a

a

hh

hU

hhU

hU

dxdp *16*66

232

Lubrificazione fluidodinamica

• Per la soluzione degli integrali e per il calcolo di h*, è ovviamente necessario conoscere l'andamento di h(x).

• Nel meato nascono effettivamente delle sovrapressioni (pressioni p-pa positive) solo se esso è convergente dh/dx < 0

h = h* (x = x* ) dp/dx = 0h < h* (x > x* ) dp/dx < 0h > h* (x < x* ) dp/dx > 0

*2 3

0 0

( ) 6x x

adx dxp x p U hh h

2

6 *1dp U hdx h h

Lubrificazione fluidodinamica

Risultante delle pressioni (per unità di profondità in z)

Linea di azione della risultante

a

a dxppP0

1 )(

a

a dxxppeaP0

1 )(2

Lubrificazione fluidodinamica

Risultante delle azioni viscose(per unità di profondità in z)

Coefficiente di attrito della coppia lubrificata

00)(

y

yx yu

hyUhyy

xpu 1)(

21 2

hUh

dxdp

yu

y

21

0

hh

hU

dxdp *16

2

)34()( *2

10 hh

hU

yx

a

yx dxT0

01 )(

1

1

PTf

Lubrificazione fluidodinamica

• La Superficie S2 è piana e normale al piano (x,y)

dxdhUh

dxdp

dxd 63

• L’equazione del meato è: xa

hhhxh 011)(

0

01

hhhm

axamhxh 1)( 0

Lubrificazione fluidodinamica

xx

a hdxh

hdxUpxp

03

02 *6)(

axamhxh 1)( 0

mmh

dxh

dxh

h a

a

212

1

1

0

03

02

*

** *

0( )( ) 1 a xh x h h m

a

ammx

21*

Lubrificazione fluidodinamica

xx

a hdxh

hdxUpxp

03

02 *6)(

),(6)( 20 a

xmkhUapxp a

mmhh

212 0

*

2

1)2(

1),(

axmmm

ax

axm

axmk

axamhxh 1)( 0

Lubrificazione fluidodinamica

),(6)( 20 a

xmkhUapxp a

)2)(1(46

*)(

20

max

mmm

hUa

pxppp aa

ammx

21*

Lubrificazione fluidodinamica

)(6)(2

0 01 m

haUdxppP

a

a

)2(

2)1log(1)( 2 mmm

mm

)(6

10 m

PUah

Altezza minima del meato va posta in relazione alla rugosità e agli errori di planarità delle superfici.

P1 h0

Lubrificazione fluidodinamica

1 00

( )a

x yT dx

mm

mm

26)1log(4)(

hyUhyy

xpu 1)(

21 2

xuy

1 0

00

( ) ( )a

x yaT dx U mh

Lubrificazione fluidodinamica

)()(0 0

01 mhaUdxT

a

yx

)(6)(2

0 01 m

haUdxppP

a

a

)()(

60

1

1

mm

ah

PTf

1

0 )(6P

mUah

)(6)()(

)()(6

)(

11

mmm

PUm

PU

mmf

Lubrificazione fluidodinamica

]2)1log()2[(2)2(3)1log()]1(6[)(

)(2

mmmmmmmmmm

mae

a

a dxxppeaP0

1 )(2

Lubrificazione fluidodinamica

)(mae

Lubrificazione fluidodinamica• I risultati ottenuti possono essere estesi al caso di meato di

lunghezza finita b purchè si introducano opportuni coefficienti correttivi. Le differenze da rilevare sono le seguenti:

– la pressione non è più funzione della sola x p=p(x,z)– si ha una componente non nulla di velocità w in direzione z– la pressione si annulla per z = b/2– la risultante delle pressioni è inferiore rispetto al caso piano– il coefficiente di attrito è più elevato– la potenza dissipata per attrito è più elevata– l’altezza minima del meato è inferiore rispetto al caso piano

bPP

1

Lubrificazione fluidodinamica Per un esame approfondito delle coppie di lunghezza

finita si rimanda a trattati specializzati che riportano, i valori del coefficiente correttivo che permette di valutare la capacità portante.

bPP

1

Lubrificazione fluidodinamica Cuscinetti REGGISPINTA a sostentazione

fluidodinamica:– pattini fissi (a)– pattini orientabili (b)

Pattini fissi più semplici ed economici; hanno prestazioni scadenti alle basse velocità.

Pattini orientabili (cuscinetti Michell): comportamento fluidodinamico più soddisfacente; presentano anche il vantaggio di un miglior adattamento agli errori di esecuzione e di allineamento della coppia.

Lubrificazione fluidodinamica• La geometria del meato è aderente a quella trattata in precedenza.

La circostanza che il membro mobile abbia moto rotatorio invece che traslatorio non porta, infatti, a differenze degne di rilievo, se non a velocità molto elevate, alle quali può non essere trascurabile l’effetto della forza centrifuga.

• Le formule trovate si adattano bene ai due tipi di cuscinetto in esse si potrà introdurre per a la lunghezza della porzione di arco di circonferenza in corrispondenza del raggio medio del pattino, mentre U è la velocità dell’elemento mobile in corrispondenza del raggio medio.

Lubrificazione fluidodinamica Pattini FISSI

Lubrificazione fluidodinamica Pattini ORIENTABILI

(cuscinetti Michell)

Lubrificazione fluidodinamica• Cuscinetto Michell

REGGISPINTA e RADIALE

Lubrificazione fluidodinamica Cuscinetti PORTANTI (RADIALI)

a sostentazione fluidodinamica:– Pattini come quelli visti finora

vengono impiegati anche per realizzare cuscinetti portanti.Si tratta di organi molto raffinati e costosi, usati per sostentare rotori veloci, quando si debba evitare il rischio di instabilità per fenomeni fluidodinamici.

Lubrificazione fluidodinamica

Lubrificazione fluidodinamica• Pattini FISSI a priori è noto l’angolo

• Per un assegnato cuscinetto, noti i valori di , , U, P1, è possibile calcolare il valore della funzione (m)

• con il valore di (m) si determina m• con m è possibile calcolare il valore della

(m) e quindi il valore dell’altezza minima del meato e del coefficiente di attrito.

0

01

hhhm

1

0 )(6)tan(P

mUmahm

)2(

2)1log(1)( 2 mmm

mm

)2(

2)1log(6)( 12

mmm

UPm

)(6

10 m

PUah

Lubrificazione fluidodinamica• Pattini ORIENTABILI attorno ad un perno che individua la linea di

azione della risultante delle pressioni il valore dell’eccentricità e è noto a priori m è costante e assegnato per costruzione

)(mae

Lubrificazione fluidodinamica Valori non nulli del carico P1 (cioè del coefficiente ψ)

corrispondono a valori non nulli di ε, e, quindi, dell’eccentricità e.

I pattini oscillanti non possono venire incernierati nella mezzeria, altrimenti la loro capacità portante sarebbe nulla.

)(62

01 m

haUP

Lubrificazione fluidodinamica

Non è possibile, una volta posizionata la cerniera con e ≠ 0, far funzionare il cuscinetto nei due versi di rotazione, altrimenti per uno di tali versi si avrebbe eccentricità negativa.

La possibilità di funzionamento nei due versi di rotazione si ottiene realizzando i pattini oscillanti con la superficie leggermente bombata, e incernierandoli nel punto di mezzo: in tal caso si ottiene capacità di carico non nulla anche con eccentricità nulla.

Lubrificazione fluidodinamica• Es. 1: si consideri un cuscinetto reggispinta a

pattini fissi, avente le seguenti caratteristiche:– Spinta assiale P = 105 N– Numero di pattini Z = 8– Raggio interno del pattino R1 = 80 mm– Raggio esterno del pattino R2 = 160 mm– Inclinazione del pattino = 10-3 rad– Angolo apertura pattino = 38°– Velocità di rotazione n = 1500 rpm– Viscosità dinamica = 5·10-2 Pa s– Rugosità superficiale Ra = 0.8 m

• Calcolare:a) Altezza minima del meatob) Il coefficiente di attritoc) La potenza dissipata

0

01

hhhm

)2(

2)1log(6)( 12

mmm

UPm

)(m

Lubrificazione fluidodinamica• Es. 2: si consideri un cuscinetto reggispinta

a pattini orientabili (cuscinetto Michell), avente le seguenti caratteristiche:– Spinta assiale P = 105 N– Numero di pattini Z = 8– Raggio interno del pattino R1 = 80 mm– Raggio esterno del pattino R2 = 160 mm– Angolo apertura pattino = 38°– Velocità di rotazione n = 1500 rpm– Viscosità dinamica = 5·10-2 Pa s– Rugosità superficiale Ra = 0.8 m

• Se il fulcro di ogni pattino dista dal bordo di ingresso di una quantità pari a 0.58·a(essendo a la larghezza del pattino in corrispondenza del raggio medio), calcolare:a) Altezza minima del meatob) Il coefficiente di attritoc) La potenza dissipata

)2(

2)1log(1)( 2 mmm

mm

)(m

0

01

hhhm

Lubrificazione fluidodinamica Una seconda importante applicazione della teoria della

lubrificazione fluidodinamica si ha nella coppia rotoidale. Il meato è in questo caso compreso fra due cilindri

circolari, uno cavo ed uno pieno, con assi paralleli, che in un primo tempo considereremo di lunghezza infinita (“caso piano”).

cos1cos)(

cos)( 12

eeh

eRRh

)cos1()( h

Lubrificazione fluidodinamica Lo spessore del meato è molto piccolo rispetto al raggio

del perno l’effetto della curvatura del meato è assolutamente trascurabile valgono anche per questa coppia le relazioni a suo tempo trovate.

Infatti, tagliando la coppia secondo il raggio = e rettificando il meato si ottiene:

Lubrificazione fluidodinamica

U = – Ω R1x = θ R1

perno

sede

Risulta evidente come la geometria possa ricondursi a quella precedentemente studiata.

Lubrificazione fluidodinamica U = – Ω R1

x = θ R1p(θ=π) = p(θ= – π) 32

6hC

hU

dxdp

hh

hR

ddp *

2

21 16

2

2

3

2*

212

1

1

dh

dh

h

'*6)(0

30

22

1 Chdh

hdRxp

)cos1()( h

Lubrificazione fluidodinamica• La dp/dθ è una funzione PARI di

θ, poiché h(θ) è funzione PARI.• Ne discende che la pressione è

una funzione DISPARI assume lo stesso valore non soltanto in θ = – π e θ = π, ma anche in θ = 0.

')cos1)(2(

sin)cos2(6)( 222

21 CRp

hh

hR

ddp *

2

21 16

)cos1()( h

Lubrificazione fluidodinamica

• La pressione è definita a meno di una costante di integrazione C’

• C’ può essere determinata purché si conosca il valore della pressione per un valore di θ.

• Se il meato fosse messo in comunicazione con l’ambiente esterno in corrispondenza di θ = - θ* (ascissa del punto M in cui h = h*)

p(-θ*)=pa p(-θ*)-pa = 0

e rimarrebbe positiva in tutti gli altri punti.

')cos1)(2(

sin)cos2(6)( 222

21 CRp

M

Lubrificazione fluidodinamica

• Se il meato, invece, fosse in comunicazione con l’ambiente esterno in un qualunque altro punto, si avrebbe una zona con sovrapressione p -pa negativa. risultato fisicamente inaccettabile.

• In realtà in tale zona si ha rottura del film di lubrificante e la zona stessa non collabora alla sostentazione del perno.

• Anche se nelle pratiche applicazioni non sono realizzabili cuscinetti cui corrisponda un diagramma di pressioni come quello illustrato, può avere interesse prendere in esame i risultati relativi a tale caso, che costituisce un caso limite.

M

M

Lubrificazione fluidodinamica

= +

S1

S2

Lubrificazione fluidodinamica• Riportiamo radialmente attorno al perno la distribuzione di pressione.• Ai fini del calcolo della risultante delle pressioni, tale distribuzione

equivale a quella della figura.• Le due risultanti hanno la stessa intensità e, per ragioni di simmetria,

formano angoli uguali ed opposti con il raggio θ = π/2. la loro somma vettoriale P1 è diretta normalmente alla direzione di accostamento fra perno e sua sede.

M

S1

S2

P1

perno

S1 S2

Lubrificazione fluidodinamica• La risultante P1 costituisce la capacità portante del cuscinetto ed

è equilibrata dal carico esterno (-P1).• In condizioni ideali, nota la direzione del carico esterno, la

direzione di accostamento fra perno e sede forma con essa un angolo pari a π/2 misurato a partire dalla direzione del carico con verso concorde con quello di rotazione.

P1

S1 S2

- P1

Lubrificazione fluidodinamica• Il valore di P1, del momento M1 necessario a mantenere in rotazione

uniforme il perno, e del rapporto M1 / RP1 (che possiamo indicare come coefficiente di attrito della coppia rotoidale lubrificata) sono:

Lubrificazione fluidodinamica• Coppia PRISMATICA • Coppia ROTOIDALE

kPRf

1

Lubrificazione fluidodinamica• Può essere interessante

osservare che la funzione:

che compare nell’espressione del coefficiente di attrito, si mantiene molto prossima ad uno in tutto l’intervallo 0.5 ≤ χ ≤ 1

• Tale intervallo comprende i valori di χ più comunemente adottati nel proporzionamento dei cuscinetti, pertanto:

321 2

Rf

321 2

Lubrificazione fluidodinamica

Lubrificazione fluidodinamica• In condizioni reali, a causa delle fughe assiali, il fluido partecipa

attivamente alla sostentazione del perno per un arco inferiore a 360°. Nota la direzione del carico esterno, la direzione di accostamento fra perno e sede forma con essa un angolo inferiore a π/2 misurato a partire dalla direzione del carico con verso concorde con quello di rotazione.

- P1

Lubrificazione fluidodinamica

Lubrificazione fluidodinamica

Rff *

Lubrificazione fluidodinamica

e

Lubrificazione fluidodinamica

*22a

az Q

RbQq

Lubrificazione fluidodinamica VERIFICA

– Si parte di solito dalla conoscenza del carico P, della velocità angolare Ω, del lubrificante (viscosità μ) e delle dimensioni (R, δ).

– Occorre trovare: l’eccentricità, la portata e il coefficiente d’attrito.

Si usano diagrammi che permettono di ricavare le quantità che interessano in funzione del numero di Sommerfeld

Lubrificazione fluidodinamica

cos1)( h

e

Lubrificazione fluidodinamica

*22a

az Q

RbQq

RbQQ a

a *

Lubrificazione fluidodinamica

Rff *

Lubrificazione fluidodinamica• CALCOLO

– Si parte di solito dalla conoscenza del carico P, della velocità angolare Ω.– Si fissa il rapporto λ = b/2R fra larghezza e diametro (di solito λ ha valori compresi fra

0.5 e 2).– Si sceglie la pressione media pm, definita come rapporto fra il carico P e l’area 2bR;

valori tipici di pm sono fra 1 e 3 N/mm2 per cuscinetti in metallo bianco e fra 1 e 8 N/mm2 per cuscinetti in bronzo.

– Dai valori di pm e di λ si risale subito a quelli di b e di R e quindi P1 = P/b.

– Si fissano poi il gioco radiale δ (δ/R è di solito compreso fra 1/200 e 1/1000) e la viscosità μ del lubrificante; quest’ultimo valore andrà poi controllato dopo la verifica termica, data la forte dipendenza della viscosità dalla temperatura.

– I diagrammi visti, oppure procedimenti analitici o numerici basati sulla teoria esposta, permettono di valutare l'eccentricità relativa χ (di regola, si cerca di fare in modo che χ sia nell’intorno di 0.7).

– Si calcola lo spessore minimo del meato che va confrontato con la rugosità superficiale del perno e del cuscinetto, per assicurarsi che il contatto sia effettivamente mediato e non diretto.

– Occorre poi calcolare la portata di lubrificante ed effettuare infine la verifica del riscaldamento.

Lubrificazione fluidodinamica• La viscosità dipende sensibilmente dalla temperatura; per i

lubrificanti liquidi la viscosità diminuisce molto decisamente al crescere della temperatura.

• necessità di calcolare l'incremento di temperatura che un lubrificante subisce nel passaggio attraverso la coppia lubrificata: il calcolo permetterà di valutare il valore medio della viscosità da inserire nei calcoli ed, eventualmente, individuerà le soluzioni inaccettabili per eccessivo riscaldamento del lubrificante.

• L’aumento di temperatura del lubrificante può essere calcolato supponendo che tutta l’energia dissipata in calore venga spesa per innalzare la temperatura del lubrificante– ipotesi non troppo aderente alla realtà, perché il lubrificante cede calore

ai corpi da esso lambiti; – ha il vantaggio di essere semplice e cautelativa, per cui è comunemente

adottata.

Lubrificazione fluidodinamica• Se indichiamo con:

– Q (m3/s) la portata in volume del lubrificante attraverso la coppia– ρ (kg/m3) la densità del lubrificante– c [J/(kg °K)] il suo calore specifico

• esprimiamo P in N ed U in m/s• l’incremento di temperatura T(°C) del lubrificante è dato dalla

relazione:

• Infatti si è supposto che tutta l’energia dissipata in calore venga spesa per innalzare la temperatura del lubrificante, cioè:

tcQUPf

cQUPft

Lubrificazione fluidodinamica

• Nel caso della coppia rotoidale, la portata di alimentazione e il coefficiente d'attrito si valutano con l’ausilio dei diagrammi visti

• L’ncremento di temperatura del lubrificante si calcola sostituendo in luogo di U il prodotto ΩR.

• In linea di massima, con i lubrificanti di più comune impiego, si può dire che la temperatura di ingresso è spesso compresa fra 40 e 60 °C, e che la temperatura massima di regime, calcolata sommando la sovratemperatura T alla temperatura di ingresso, non deve superare i 70-90 °C.

cQRPft

Lubrificazione fluidodinamica

• Nel caso dei pattini:– Caso PIANO

se ci riferiamo alla sezione in cui la pressione è massima:

– Caso NON PIANO (Caso di meato di larghezza finita) alla Qx deve aggiungersi la Qz la quale, per valori di m prossimi ad uno, è dell’ordine del 50% di Qx.La somma di Qx e di Qz dà il valore di Q da introdurre nella:

cQUPft

0zq

2121 3 hUh

dxdpqx

bhUQ

hUq

x

x

2

2*

*

Lubrificazione fluidodinamica

Bibliografia

• E. Funaioli, A. Maggiore, U. Meneghetti, Lezioni di Meccanica Applicata alle Macchine - Prima Parte: Fondamenti di Meccanica delle Macchine, Patron, Bologna, 2005.

• Dispensa appunti prof. Rivola.

• A. Z. Szeri, Fluid Film Lubrication: Theory and Design, Cambridge University Press, 2005