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- Luglio 2006 IMPRESE E LAVORATORI IMMIGRATI NELLUNIONE EUROPEA
05-ESP01-S2G01-00154-1 05-ITA01-S2G01-00265-1
GR2-620-2304-2005
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- 2 INDICE I. PROGRAMMA SOCRATES II. PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
IMPRESE E LAVORATORI IMMIGRATI NELLUE III. PANORAMICA
SULLIMMIGRAZIONE A VARI LIVELLI IV. INDAGINE: INTRODUZIONE E
RISULTATI V. PAESI DI ORIGINE DEI LAVORATORI IMMIGRATI IN SPAGNA,
ITALIA E SVEZIA VI.LEGISTLAZIONE IN MATERIA DIMMIGRAZIONE A LIVELLO
NAZIONALE, EUROPEO E INTERNAZIONALE VII: BIBLIOGRAFIA
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- 3 I PROGRAMMA SOCRATES
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- 4 PROGRAMMA SOCRATES GRUNDTVIG II: Partenariati di
Apprendimento La seconda fase del programma Socrates per la
formazione a livello europeo ha avuto inizio il 1 gennaio 2000 per
una durata di sette anni. I sistemi e le attivit formative variano
enormemente da paese a paese. Questa una caratteristica dellEuropa
in cui viviamo. In questo ambito, la cooperazione a livello europeo
offre notevoli vantaggi. Fornisce terreno fertile per linnovazione,
la ricerca della qualit e la realizzazione di nuove idee. Grundtvig
II uniniziativa del programma Socrates volta alla promozione di
Gruppi di ricerca (Learning Partnership) allinterno di
organizzazioni di piccole dimensioni, al fine di permettere una
loro collaborazione su scala ridotta. Il progetto Imprese e
lavoratori immigrati nellUE viene attualmente implementato
allinterno del programma Socrates, attraverso un Gruppo di ricerca
composto dagli enti indicati a seguire: INSTITUTO DE FORMACIN
INTEGRAL (Madrid, Spagna): http://www.ifionline.com CARPIFORMAZIONE
(Carpi, Italia): http://www.carpiformazione.it EUROPAHUSET (Axvall,
Svezia):http://www.europavg.se
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- 5 II PRESENTAZIONE DEL PROGETTO IMPRESE E LAVORATORI IMMIGRATI
NELLUE
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- 6 ABSTRACT DEL PROGETTO Il progetto Imprese e lavoratori
immigrati nellUE ha lo scopo di supportare lavoratori e datori di
lavoro a comprendere meglio le differenze culturali presenti sul
posto di lavoro. Prende in considerazione lorigine e il background
culturale dei paesi di provenienza dei lavoratori immigrati. La
filosofia del progetto "diffondere la conoscenza per combattere
lignoranza" per dare un contributo importante al mantenimento della
pace in Europa e per combattere le ideologie razziste e xenofobe.
Obiettivo del progetto migliorare lintegrazione degli immigrati
nellambiente di lavoro del paese ospitante. Come? Sviluppando
allinterno delle aziende la consapevolezza di lavorare in un
ambiente multiculturale.
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- 7 OBIETTIVI DELLA GUIDA Scopo prioritario del progetto rendere
le aziende consapevoli di operare in un ambiente multiculturale. A
tale scopo, la guida raggrupper i principali risultati ottenuti dal
Gruppo di ricerca: Analisi dellattuale situazione dei lavoratori
immigrati in Spagna, Italia e Svezia. Indagine generale condotta in
Italia, Spagna e Svezia: questionari compilati da
lavoratori/immigrati e datori di lavoro. Alcuni dati relativi ai
principali paesi di provenienza degli immigrati che vivono in
Spagna, Italia e Svezia. Studio della legislazione in materia
dimmigrazione a livello nazionale, europeo e internazionale.
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- 8 DIFFUSIONE DELLA GUIDA In ogni paese che partecipa
alliniziativa (Spagna, Italia e Svezia) verranno distribuite 200
guide. Modalit di distribuzione della guida: Sito web del progetto:
www.unihost.org/grundtvig, dove sar disponibile la guida in formato
elettronico Reti locali presenti in Spagna, Italia e Svezia Siti
web dei partners: INSTITUTO DE FORMACIN INTEGRAL (Madrid, Spain):
http://www.ifionline.com CARPIFORMAZIONE (Carpi, Italy):
http://www.carpiformazione.it EUROPAHUSET (Axvall, Sweden):
http://www.europavg.se
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- 9 III QUADRO GENERALE RELATIVO ALL IMMIGRAZIONE A VARI
LIVELLI
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- 10 SITUAZIONE DEI LAVORATORI IMMIGRATI NEL MONDO I lavoratori
immigrati sono un patrimonio importante di ogni paese a cui offrono
il proprio lavoro. Facciamo in modo di dare loro la dignit che
meritano come esseri umani e il rispetto che meritano come
lavoratori (Juan Somavia. Direttore generale dellOrganizzazione
Internazionale del Lavoro) Dinamiche attuali dellimmigrazione di
lavoratori a livello internazionale secondo lOrganizzazione
Internazionale del Lavoro: Il tasso di crescita della popolazione
immigrata, a livello mondiale, pi che raddoppiato tra gli anni 60 e
gli anni 90, raggiungendo il 2,6% nel periodo compreso tra il 1985
e il 1990. Ci sono tutti i presupposti per ritenere che questo sia
solo linizio di una tendenza che andr via via aumentando nel corso
del XXI secolo. Ad oggi lILO, lOrganizzazione Internazionale del
Lavoro, stima che il numero di immigranti e dei membri delle loro
famiglie raggiunge circa i 20 milioni in Africa, 18 milioni nel
Nord America, 12 milioni nellAmerica Centrale e Meridionale, 7
milioni nellAsia Meridionale e Orientale, 9 milioni in Medio
Oriente e 30 milioni in Europa.
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- 11 SITUAZIONE DEI LAVORATORI IMMIGRATI NEL MONDO I vantaggi
dellimmigrazione di lavoratori a livello internazionale :
Limmigrazione internazionale ha contribuito alla crescita e alla
prosperit sia del paese ospitante che del paese di origine. Linvio
di denaro da parte dei lavoratori immigrati rappresenta il secondo
maggiore flusso monetario a livello internazionale, superato solo
dal petrolio. I lavoratori immigrati sono una fonte preziosa di
manodopera non specializzata o semi- specializzata per numerosi
paesi industrializzati e rappresentano una fonte di manodopera
altamente specializzata nei paesi pi avanzati.
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- 12 SITUAZIONE DEI LAVORATORI IMMIGRATI NEL MONDO l problemi
connessi allimmigrazione: Immigrazione irregolare e sfruttamento
della manodopera: il problema principale a livello globale
nellambito dellimmigrazione della manodopera internazionale
lincremento delle forme irregolari di immigrazione registratesi
negli ultimi anni. Perdita di manodopera altamente specializzata:
un numero significativo di immigrati con qualifiche professionali
viene sempre pi spesso reclutato nei paesi pi sviluppati, nei quali
richiesta una manodopera specializzata per far fronte alla crescita
delle industrie. Forza negativa della globalizzazione: i paesi in
via di sviluppo devono ora sfruttare i vantaggi del processo di
globalizzazione in termini di riduzione del divario nel reddito pro
capite tra Nord e Sud. Una politica di gestione del movimento
migratorio, basata su accordi siglati con i paesi di origine,
potrebbe creare un clima pi rilassato a livello regionale. In un
primo momento, contribuirebbe allaumento dei flussi migratori senza
influenzare, tuttavia, lattuale percentuale dimmigrazione
clandestina. Daltra parte, ci costituirebbe un potente strumento
per la lotta a questa forma di immigrazione, eliminando un numero
considerevole di potenziali clandestini. Questo potrebbe poi essere
utilizzato come strumento di tipo pedagogico per combattere i
fenomeni di xenofobia e razzismo () Se si intende ridurre
limmigrazione dei lavoratori clandestini come pure quella dei
rifugiati, necessario mettere a punto programmi di mobilit
organizzati e cercare di incentivare limmigrazione legale*. * (Y
vendrn migraciones en tiempos hostiles Sami Nar)
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- 13 SITUAZIONE DEI LAVORATORI IMMIGRATI IN EUROPA Libro verde
Lapproccio dellUnione Europea alla gestione dellimmigrazione Libro
verde Lapproccio dellUnione Europea alla gestione dellimmigrazione
se limmigrazione in s non costituisce una soluzione al problema
dellinvecchiamento della popolazione, flussi migratori pi
consistenti potrebbero essere richiesti per soddisfare le esigenze
del mercato del lavoro nellUnione Europea e garantire il benessere
economico dellEuropa. Inoltre, limmigrazione ha un impatto sempre
maggiore sullimprenditorialit. LUE deve poi considerare il fatto
che le principali regioni del mondo sono gi in competizione tra
loro per attirare immigrati al fine di soddisfare le proprie
necessit economiche. Questo fatto sottolinea limportanza di una
politica economica sullimmigrazione nellUnione Europea che
garantisca una condizione di legalit e sicurezza oltre a una serie
di diritti che favoriscano lintegrazione di coloro che vengono
accettati nei diversi paesi
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- 14 SITUAZIONE DEI LAVORATORI IMMIGRATI IN EUROPA Nuove
caratteristiche dellimmigrazione in Europa: Negli ultimi dieci anni
in Europa, i flussi migratori, legali e illegali, sono aumentati
considerevolmente. Questa tendenza si amplificata negli ultimi
cinque anni e ci non indica soltanto lentit della frattura
economica e demografica presente nel Mediterraneo ma anche la
pressione del fenomeno immigratorio nellEuropa Meridionale e
Orientale. Levoluzione di questi flussi migratori presenta
caratteri similari ed caratterizzata dallaumento dellimmigrazione
femminile, da lavoratori maggiormente qualificati, dallaumento del
numero delle richieste dasilo, dalla tendenza alla formazione di
movimenti anarchici e clandestini. (*) Attualmente, Portogallo,
Spagna sembrano essere le principali porte dingresso per gli
immigrati, sia legali sia illegali, provenienti dallAfrica. Il
rapporto SOPEMI del 2004 riporta: Si pu prevedere un aumento degli
immigrati provenienti dallAfrica fintanto che le dinamiche
geografiche del continente rimarranno sostenibili e le differenze
di reddito tra i paesi OECD rimarranno cos grandi. (OCDE, Tendenze
delle migrazioni internazionali, SOPEMI 2004). Le rotte preferite
dagli immigranti sono lo Stretto di Gibilterra come pure le coste
della Tunisia e della Libia che si affacciano sullItalia. (*) I
paesi dellEuropa meridionale Italia, Grecia, Portogallo e Spagna -
devono affrontare situazioni similari: in pochi anni si sono
trasformati in paesi ad alto tasso dimmigrazione. Tuttavia, ci sono
alcune differenze. Spagna e Italia sono passate dalla condizione di
paese demigranti a quella di paese dimmigrazione. (*) (*) Y vendrn
migraciones en tiempos hostiles Sami Nar
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- 15 SITUAZIONE DEI LAVORATORI IMMIGRATI IN EUROPA La bozza del
Trattato Costituzionale stabilisce che: il presente articolo
(III-267) non pregiudicher il diritto degli Stati Membri di
determinare il volume degli ingressi nel proprio territorio di
cittadini provenienti da paesi terzi alla ricerca di un lavoro
dipendente o autonomo. Nel 1999, il Trattato di Amsterdam ha
assegnato allUE la competenza in materia di immigrazione. Pertanto,
limmigrazione non pi una questione gestita dalla cooperazione
intergovernativa ma prevede ladozione di regolamenti comunitari a
cura del Consiglio. In occasione del Consiglio Europeo di Tampere
nellottobre 1999, i leader degli Stati Membri dellUnione Europea
hanno concordato gli elementi di base necessari per una politica
dellimmigrazione a livello europeo. Nel novembre 2000, la
Commissione ha sottoposto un comunicato al Consiglio in materia di
politica dellimmigrazione. La politica dellUnione in materia di
immigrazione non trova applicazione in paesi quali Regno Unito,
Irlanda e Danimarca che non hanno recepito il Titolo IV del
Trattato costitutivo della Comunit Europea. Nel corso degli ultimi
ventanni, il ricongiungimento familiare ha costituito una delle
principali fonti dimmigrazione verso i paesi dellUnione Europea. Le
misure di ricongiungimento familiare non solo consentono la
riunificazione dei nuclei familiari, ma sono indispensabili pure
per favorire lintegrazione dei cittadini di paesi terzi allinterno
dellUE.
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- 16 SITUAZIONE DEI LAVORATORI IMMIGRATI IN EUROPA Il
ricongiungimento familiare costituisce il fattore principale
correlato allimmigrazione legale in Europa ed ancora pi importante
dellimmigrazione legata a motivi di lavoro (una delle sue
conseguenze). Interessa centinaia di migliaia di persone ogni anno
(almeno 700.000, vale a dire la met degli ingressi legali in Europa
che raggiunge quota 1,4 milioni di persone). Negli Stati Uniti
considerato un diritto fondamentale, tuttavia quantitativo (un
numero fisso ogni anno) e diversificato (lAmministrazione ha il
diritto/la facolt di stabilirne i beneficiari). In Europa, il
frutto di una concezione diversa: un diritto fondamentale e
qualitativo e interessa tutti coloro che godono di tale diritto.
Tuttavia, in aumento la tendenza verso una sua limitazione: esso
subordinato alla disponibilit di un alloggio, alla presenza di un
reddito regolare, ecc. della persona che presenta la domanda.
Nonostante il ricongiungimento familiare sia regolamentato dalla
Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti delluomo e
delle libert fondamentali che tutela il diritto alla vita privata e
familiare, questo soggetto a condizioni specifiche in ogni paese.
(*) Di conseguenza, la politica della gestione dei flussi migratori
deve affiancarsi ad una vera e propria strategia dintegrazione
degli immigrati nel paese ospitante, essendo questo il modo per
ottenere la cittadinanza. Tuttavia, al momento, la politica della
cittadinanza non predominante nella gestione dei flussi migratori
verso lEuropa. (*) (*)Y vendrn migraciones en tiempos hostiles Sami
Nar.
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- 17 DEFINIZIONE DI IMMIGRATO USATO NELLA PRESENTE GUIDA
IMMIGRATO: Persona che si trasferisce in un paese, diverso dal
proprio paese dorigine, alla ricerca di un lavoro / per ragioni
economiche. Immigrato di prima generazione tenendo conto del fatto
che la seconda generazione pi integrata rispetto alla prima
arrivata nel nuovo paese. Persona proveniente da un paese terzo,
esterno allUnione Europea. termine "lavoratore immigrato" fa
riferimento ad una persona che verr assunta, assunta o stata
assunta per svolgere unattivit retribuita in uno stato di cui non
cittadino/a. Definizione tratta dalla Convenzione Internazionale
delle Nazioni Unite sulla salvaguardia dei diritti dei lavoratori
migranti e dei membri delle loro famiglie.
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- 18 IMMIGRAZIONE - INTEGRAZIONE Le istituzioni ufficiali
classificano limmigrazione in varie categorie: Immigrazione legale,
immigrazione per motivi di lavoro, di studio, di ricerca,
immigrazione di dirigenti; immigrazione illegale e clandestina e,
infine, immigrazione di rifugiati e richiedenti asilo (*) Il
concetto storicamente indicato come immigrazione tende in generale
a definire la condizione di una persona in cerca di lavoro tramite
uno spostamento temporaneo che termina nel momento in cui
limmigrante fa rientro nel proprio paese. Anche se ci continua a
verificarsi, alcuni aspetti non sono pi gli stessi. Gli immigranti
che lasciano il proprio paese senza intenzione di farvi rientro
sono sempre pi numerosi, in particolare quelli provenienti
dallAfrica, dallAmerica Latina e dallAsia, di conseguenza si tratta
per loro di un viaggio di sola andata. (*) E possibile definire
lintegrazione in due modi: dal punto di vista sociale, una persona
si ritiene integrata se la sua posizione essenziale per
lavanzamento del sistema sociale. Tuttavia, si pu affermare che una
persona pienamente integrata a livello umano quando viene
riconosciuta dagli altri simili e si sente riconosciuta dalla
comunit in cui vive, vale a dire nel momento in cui questa persona
si sente a proprio agio allinterno della comunit, in considerazione
dei propri diritti e dei propri doveri. (*) (*)Y vendrn migraciones
en tiempos hostiles Sami Nar.
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- 19 SITUAZIONE DELLA FORZALAVORO MIGRANTE IN SPAGNA SITUAZIONE
DELLA FORZALAVORO MIGRANTE IN SPAGNA Fino a pochi anni fa la Spagna
era un paese di emigranti. E stato alla fine degli anni Ottanta che
la Spagna si trasformata in paese ospitante; inoltre, questa
tendenza andata aumentando negli ultimi quattro anni. Lo stereotipo
dellemigrante (uomo, giovane, proveniente da un paese del Nord
Africa) nonsi adatta allattuale realt spagnola dato che sono sempre
pi numerose le donne immigrate. Principali settori di impiego degli
emigranti: edilizia, collaborazione domestica, settorealberghiero,
agricolo, alimentare, pulizie, ecc. La legislazione spagnola sugli
stranieri prevede pi modalit per lingresso degli immigrati: -
Contingente - Regime generale - Lavoratori stagionali La Spagna ha
siglato accordi sullimmigrazione con i seguenti paesi: Marocco,
Ecuador,Colombia, Repubblica Dominicana, Romania, Polonia.
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- 20 SITUAZIONE DELLA FORZALAVORO MIGRANTE IN SPAGNA SITUAZIONE
DELLA FORZALAVORO MIGRANTE IN SPAGNA - Report del Ministero del
Lavoro e Affari Sociali,Aprile 2006 - 2006, Marzo : 2.873.250
foreign people with a card or authorization of residence in force.
Paesi dorigine degli stranieri a quella data: 20,85% da UE 12,53%
da Paesi Europei non comunitari 23,40% dall Africa 36,11% dall
America Latina 0,61% dal Nord America 6,45% dall Asia 0,06% dall
Oceania. Per quanto riguarda la nazionalit specifica, i gruppi pi
numerosi, alla fine del marzo 2006, erano quelli provenienti da
Marocco, Ecuador, Colombia, Romania e Regno Unito. Per quanto
concerne il genere, il 54,33% degli stranieri erano uomini e il
45,67% donne. L et media degli stranieri nel primo trimestre del
2006 era di 34 anni.
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- 21 SITUAZIONE DELLA FORZALAVORO MIGRANTE A MADRID Nella
regione, il flusso migratorio aumenta ogni mese di circa 10.000
stranieri. Nel maggio 2005, nellarea di Madrid, sono stati
registrati 881.000 stranieri, mentre nello stesso periodo dellanno
precedente, gli stranieri registrati erano 766.000; vale a dire un
aumento di 115.000 stranieri in un anno. Per quanto riguarda la
popolazione lavorativa, nel 1991 Madrid contava 81.164 lavoratori
stranieri. Attualmente questo numero aumentato raggiungendo quota
376.268, il 13,3% della popolazione che versa i contributi
allIstituto Nazionale di Previdenza. Madrid la regione spagnola con
la maggior presenza di lavoratori immigrati. Per quanto riguarda le
nazionalit maggiormente presenti a Madrid, le cifre mostrano una
notevole variazione negli ultimi anni. Nel 2005, secondo il Governo
Regionale di Madrid, la comunit pi numerosa era quella ecuadoriana
che nel maggio 2005 ha raggiunto quota 185.031 persone.
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- 22 SITUAZIONE DELLA FORZALAVORO MIGRANTE A MADRID Il numero di
rumeni poi triplicato negli ultimi tre anni. Al terzo posto,
troviamo i colombiani che contano 80.847 residenti e al quarto i
marocchini con 78.395 residenti. I peruviani sono al quinto posto
con 44.160 residenti, seguiti dai boliviani (31.291 residenti).
Infine, al settimo posto, i cinesi con 28.244 residenti. Secondo i
dati dellindagine condotta sulla popolazione attiva (INE) nel 2004,
i settori di attivit che concentrano il maggior numero di
lavoratori immigrati sono: il settore edilizio per gli uomini
(41,9%) e le collaborazioni domestiche per le donne (46%). Lattivit
professionale degli immigrati varia a seconda del paese dorigine, i
marocchini lavorano prevalentemente nel settore delledilizia come
pure i rumeni, i polacchi e gli ucraini.
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- 23 SITUAZIONE DELLA FORZALAVORO MIGRANTE A MADRID Nel 2004, gli
immigrati ispano-americani, provenienti specialmente da Ecuador,
Per e Colombia lavoravano principalmente nei settori alberghiero e
dei servizi per le imprese (manutenzione, pulizia, corrieri e
vendita di propriet). - Queste tre nazionalit, inoltre, sono quelle
maggiormente rappresentate nellambito delle collaborazioni
domestiche in cui si registrato un aumento dei posti di lavoro
dovuto soprattutto al processo di regolarizzazione intrapreso dal
Governo Centrale nel 2005. Questo processo ha fatto emergere
numerosi posti di lavoro sommerso (mercato nero). - Alla fine del
2005 i lavoratori impiegati nel settore delle collaborazioni
domestiche erano il 22% dei contribuenti stranieri (83.393 su un
totale di 376.288 lavoratori stranieri).
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- 24 DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE DI IMMIGRATI A MADRID
200320042005 Ecuador169.402169.375185.031
Colombia69.12871.41080.847 Romania67.64795.64411.669
Marocco60.68467.71678.395 Per33.52738.82744.160 Repubblica
Dominicana 20.50223.20326.651 Argentina19.12621.16323.980
Bulgaria17.59421.64624.143 Cina16.76223.34228.244
Bolivia15.88617.70731.291 Fonte Fonte: informazioni pubblicate sul
quotidiano El Pas (16-11-2005)
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- 25 SITUAZIONE FORZA LAVORO IMMIGRATA IN ITALIA 1 gennaio 2005:
2.402.157 stranieri (1.226.712 uomini e 1.175.445 donne) in
possesso di carta o permesso di soggiorno valida/o. Paesi dorigine
degli stranieri a quella data: - 8,7% dallUE - 38,5% da un paese
non comunitario. - 26,5% dallAfrica - 8,6% dallAmerica Centrale e
dallAmerica Latina - 0,68% dal Nord America - 16,9% dallAsia -
0,12% dallOceania Per quanto riguarda la nazionalit, i gruppi pi
numerosi, nel dicembre 2004, erano quelli provenienti da Albania,
Marocco, Romania, Cina, Ucraina, Filippine e Tunisia. Per quanto
concerne il genere, il 54,33% degli stranieri erano uomini e il
45,67% donne. L et media degli stranieri nel dicembre 2004 era di
30 anni.
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- 26 SITUAZIONE FORZA LAVORO IMMIGRATA IN ITALIA In Italia,
limmigrazione un fenomeno recente. Infatti, ha avuto inizio alla
fine degli anni Ottanta. Attualmente in aumento e si prevede che
continuer ad aumentare a causa dellinvecchiamento della popolazione
e allinternazionalizzazione del mercato del lavoro. Da un punto di
vista qualitativo, il fenomeno dellimmigrazione da assunto
implicazioni diverse rispetto al boom dellimmigrazione degli anni
Novanta. Ad esempio, la massiccia presenza tra gli immigrati di
donne e giovani, legata soprattutto al ricongiungimento familiare,
apre scenari complessi. Non semplice descrivere un fenomeno come
quello dellimmigrazione, caratterizzato da una grande mobilit e da
una grossa fetta di lavoro nero, occorre, per, ricordare che i dati
riportati si riferiscono alle registrazioni presso gli uffici delle
anagrafi comunali (dove non tutti gli immigrati sono iscritti). E
necessario sottolineare inoltre che in Italia i poli dattrazione
per gli immigrati non sono solo le grandi metropoli ma anche le
piccole citt o i distretti industriali che richiamano lavoratori
immigrati con la promessa di un lavoro facile da trovare e
sicuro.
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- 27 SITUAZIONE FORZA LAVORO IMMIGRATA IN ITALIA Secondo i dati
nazionali, limmigrazione dallEuropa (paesi comunitari e non
comunitari) (45,2%) equivale circa allimmigrazione da tutti i paesi
del resto del mondo (54,8%). LItalia, fino agli anni Sessanta,
stato un paese di emigranti. E solo alla fine degli anni Ottanta
(soprattutto dai paesi limitrofi) che ha inizio limmigrazione di
stranieri e lItalia diventa un paese ospitante; questa tendenza
andata sempre aumentando negli ultimi 15 anni (alla fine del 2006
si prevedono oltre 3 milioni di stranieri). Lo stereotipo
dellimmigrante (uomo, giovane, proveniente dai paesi nordafricani o
asiatici) non si adatta pi alla realt italiana; il numero di donne
immigrate in aumento data la richiesta di personale destinato
allassistenza di anziani e disabili. Generalmente, i datori di
lavoro italiani offrono posti di lavoro che richiedono una
qualifica di livello medio-basso (il 52% svolge lavori non
qualificati). Nel Nord del paese, sono richiesti pure lavoratori
qualificati, specialmente nel settore industriale. I settori in cui
lavorano solitamente gli immigrati sono: industria (in particolare
settore metalmeccanico e metallurgico), edilizia, collaborazioni
domestiche e assistenza domiciliare, agricoltura (ad oggi l8%, una
percentuale che non comprende i lavoratori non in regola).
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- 28 SITUAZIONE FORZA LAVORO IMMIGRATA IN ITALIA Secondo i dati
ISTAT, nel marzo 2006, i lavoratori stranieri assunti sono il 5,4%
della forza lavoro totale; si tratta di 1,2 milioni di persone, il
66% delle quali vive nel Nord Italia. Fino allultimo decennio degli
anni Novanta, limmigrazione dai paesi dellAfrica era quella
prevalente; negli ultimi anni, al contrario, si registrata
uninversione di tendenza con un significativo movimento migratorio
proveniente dallAsia (in particolare da Pakistan e Cina). Pi
recentemente, ha assunto sempre maggiore importanza limmigrazione
dai paesi dellEuropa Orientale, dovuta in particolare alla
regolarizzazione delle donne che prestano servizio di assistenza
domiciliare ad anziani e disabili. Negli ultimi anni, i flussi
migratori provengono soprattutto dallAsia, in particolare dal
Pakistan, anche se significativa pure limmigrazione dai paesi
dellEuropa Orientale e dallAfrica. Rispetto ai dati nazionali, la
distribuzione degli immigrati a Carpi, in base al paese dorigine,
mostra dati estremamente diversi; viene confermata la tendenza
degli ultimi anni e si nota un costante aumento degli immigrati
provenienti dalla regione asiatica (38%), seguiti dagli immigrati
africani (34%), dellUnione Europea (4%), del resto dEuropa (21%) e
dellAmerica (3%).
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- 29 SITUAZIONE IMMIGRAZIONE A CARPI LItalia divisa in regioni,
province e comuni. Il distretto di Carpi appartiene alla Provincia
di Modena, in Emilia Romagna; i dati presentati fanno riferimento
allAssociazione intercomunale, comprendente i Comuni di Carpi,
Campogalliano, Novi di Modena e Soliera). Da un punto di vista
qualitativo il distretto, con una popolazione id 95.500 abitanti
ha, nel Dicembre 2004, una percentuale di immigranti del 6,7% sulla
popolazione totale (la media nazionale del 4,3%). Lincremento,
comparato con i dati dellanno precedente di 1.273 persone; la
crescita, dovuta anche alla Legge 189/2002 relativa alla
legalizzazione degli immigrati clandestini, conferme le tendenze
degli anni precedenti. AreaForeign Population% on the total of
population Distretto di Carpi6.4016,7 Provincia di Modena 41.6746,4
Regione Emilia Romana 150.6353,7 Italia (immigrati alla fine del
2003) 1.515.1632,6 Italia: stima del numero totale di stranieri,
legali e illegali- anno2003 2.470.0004,3
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- 30 SITUAZIONE IMMIGRAZIONE A CARPI Nel giugno 2005, sul totale
degli immigrati presenti nel distretto (7.270), i pi numerosi erano
quelli di origine pakistana (19,8% del totale della popolazione di
immigrati) seguiti dai nordafricani: marocchini e tunisini (25,3%)
e dai cinesi (20,8%). Nella prima met del 2005, la popolazione
degli immigrati aumentata del 13,6% in seguito al processo di
regolarizzazione avviatosi nel 2002 che ha permesso la
regolarizzazione di 1.273 immigrati. Nel 2005, la percentuale di
donne immigrate era il 44,5% della popolazione totale. Laumento
dellimmigrazione femminile, dovuta in particolare al
ricongiungimento familiare, richieder un rafforzamento delle
politiche sociali e occupazionali Secondo i dati forniti dai Centri
per lImpiego, nel 2003, la situazione la seguente : 11,9% degli
immigrati sono impiegati nel settore dellagricoltura.. 37,8% degli
immigrati sono impiegati nellindustria 50,3% degli immigrati sono
impiegati nel settore dei servizi.
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- 31 NAZIONALITA DEGLI STRANIERI NEL DISTRETTO DI CARPI
(2004-2005). I DIECI PAESI PIU RILEVANTI Paese20052004Variazione %
Variazione Pakistan1574131426019,8 Marocco103591012513,7
Tunisia9458479811,6 Cina58748610120,8 India5124585411,8
Albania3072733412,5 Turchia2722284419,3 Romania2441954925,1
Ucraina2171724526,2 Ghana1881543422,1
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- 32 SITUAZIONE DELLIMMIGRAZIONE IN SVEZIA Le donne immigrate, in
particolare quelle provenienti dai paesi del Nord Europa, svolgono
la propria attivit professionale nellambito delle collaborazioni
domestiche e dellassistenza domiciliare. Al contrario, la maggior
parte delle donne immigrate di origine asiatica non lavora o lavora
nel settore tessile. Gli uomini immigrati, in particolare quelli
provenienti dal Nord Africa e dallAsia, lavorano nellindustria. Gli
immigrati di origine asiatica sono impiegati, inoltre, nel settore
tessile mentre quelli provenienti dallEuropa Orientale nelledilizia
e nellagricoltura. Le caratteristiche dellimmigrazione in Svezia
sono cambiate dal 1800 ad oggi. Storicamente, la Svezia sempre
stata un paese di emigranti. Dal 1850 al 1930 circa 1.500.000
svedesi emigrarono negli Stati Uniti, 400.000 dei quali ha fatto,
in seguito, ritorno in patria Subito dopo la seconda Guerra
mondiale, il fenomeno dellimmigrazione in Svezia cambiato
drasticamente. Nel 1945, il numero delle nascite di stranieri in
Svezia si aggirava attorno a 100.000. Oggi questo numero supera il
milione Nel 2003, la popolazione totale della Svezia era di
8.975.670 abitanti, 1.078.075 dei quali erano stranieri (circa il
12 %)
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- 33 SITUAZIONE DELLIMMIGRAZIONE IN SVEZIA Le ragioni
dellemigrazione verso la Svezia si sono modificate nel corso degli
ultimi 50 anni: Negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta
lemigrazione era legata a motivazioni di tipo economico come pure
alle esigenze del mercato del lavoro in seguito allo sviluppo
dellindustria e allassenza di manodopera locale. Questa situazione
spingeva le autorit nazionali e le imprese svedesi a ricercare
manodopera straniera. Dagli anni Settanta ad oggi, le ragioni alla
base dellemigrazione sono da ricercarsi nella situazione politica
del paese dorigine degli immigrati. Pertanto, i gruppi predominanti
di immigrati in Svezia sono costituiti dai rifugiati e dalle loro
famiglie come pure dagli immigrati per motivi umanitari
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- 34 SITUAZIONE DELLIMMIGRAZIONE IN SVEZIA Sulla destra, dati del
2004 relativi alla popolazione svedese divisa per Paese di origine.
Il numero di immigrati registrati dal 1985 di 630.000, 93.000 dei
quali hanno ottenuto il permesso di soggiorni per motivi umanitari
o asili politico. Svezia7.911.130 Finlandia186.589 Yugoslavia74.559
Iraq70.117 Bosnia-Herzegovina54.514 Iran53.982 Norvegia45.000
Polonia43.452 Danimarca41.663
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- 35 SITUAZIONE DELLIMMIGRAZIONE IN SVEZIA Nel passato, la Svezia
stato un paese di emigranti; tuttavia lo sviluppo industriale
successivo alla Seconda Guerra mondiale ha trasformato la Svezia in
un paese ospitante per lavoratori stranieri provenienti soprattutto
dai paesi nordici e dalla ex-Yugoslavia. Il mercato del lavoro
svedese cambiato negli ultimi decenni e oggi il settore industriale
non in grado di offrire impiego ad un elevato numero di lavoratori
al di fuori del mercato del lavoro nazionale. Negli anni Novanta,
la Svezia ha affrontato una crisi economica che coincisa con
lingresso nel paese di numerosi immigrati e rifugiati Principali
comunit di immigrati in Svezia: stranieri provenienti dallarea dei
Balcani e dallIraq
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- 36 IV INDAGINE: INTRODUZIONE E RISULTATI
- Slide 37
- 37 INTRODUZIONE Lindagine si prefiggeva di conoscere pi a fondo
chi sono gli immigrati, da dove vengono, cosa pensano dei nostri
costumi e della nostra cultura, quale la loro condizione personale
e professionale. Inoltre, lobiettivo era quello di conoscere
lopinione dei lavoratori e dei datori di lavoro nazionali riguardo
alla convivenza con gli immigrati. Gruppo di ricerca () Per
svolgere la presente indagine, il Gruppo di ricerca (Learning
Partnership) ha messo a punto tre tipologie di questionario rivolte
a: Imprenditori Lavoratori locali e Lavoratori immigrati. Lindagine
condotta stata una sorta di esperienza pilota; il quadro ottenuto,
pertanto, non molto ampio, seppur significativo, dato che si
focalizzata lattenzione sulle nazionalit precedentemente
identificate come le pi rilevanti in ciascuno dei paesi
interessati.
- Slide 38
- 38 INDAGINE IN SPAGNA INDAGINE IN SPAGNA IMMIGRATI: Situazione
personale L indagine in Spagna si concentrata sui cittadini latino
americani provenienti da Per, Ecuador e Colombia, dalla zona del
Magreb e dalla Romania per il fatto che, da uno studio precedente,
queste risultavano essere le nazionalit pi rappresentative tra la
popolazione di immigrati a Madrid. Le percentuali degli immigrati
uomini e donne si avvicinano molto. Let dei lavoratori immigrati,
uomini e donne, compresa tra i 26 e i 44 anni. Gli immigrati che si
trasferiscono nel paese per lavoro sono principalmente rumeni e
marocchini. Questi rappresentano rispettivamente il 37,14% e il
20,00% del totale dei lavoratori immigrati. I rumeni e i marocchini
sono quelli che hanno la peggiore conoscenza della lingua, mentre
gli ecuadoriani e gli uruguaiani hanno il vantaggio di essere di
madre lingua spagnola. La maggior parte dei lavoratori immigrati
vive con il proprio partner o con moglie/marito e figli, solo il
17, 14% vive solo e l8,57% con altri parenti Il 40% dei lavoratori
immigrati ha ottenuto il ricongiungimento familiare contro il
42,86% che non ha considerato tale opportunit Per quanto riguarda
listruzione, il 34,29% dei lavoratori immigrati ha frequentato la
scuola media inferiore; il 22,86% corsi di formazione professionale
e il 20,00% possiede un diploma di laurea.
- Slide 39
- 39 INDAGINE IN SPAGNA INDAGINE IN SPAGNA IMMIGRATI: Condizione
professionale Poco pi del 50,00% dei lavoratori immigrati lavora in
Spagna da oltre 5 anni. Poco pi del 60,00% dei lavoratori immigrati
lavora nellattuale posto di lavoro da meno di 2 anni. Sebbene il
20,00% dei lavoratori immigrati abbia trovato il proprio impiego
tramite offerte di lavoro, il 60,00% ha trovato lavoro grazie a
conoscenze. Solo il 2,86% ha trovato lavoro tramite Agenzie di
Lavoro Temporaneo/Interinale Gradualmente le societ spagnole stanno
cominciando ad assumere sempre pi lavoratori immigrati, che a volte
costituiscono il 40% dellorganico totale. Ci avviene soprattutto
nelle societ di piccole dimensioni Il 74,29% si dichiara
soddisfatto del proprio lavoro.
- Slide 40
- 40 INDAGINE IN SPAGNA INDAGINE IN SPAGNA Opinioni degli
immigrati sul Paese ospitante I lavoratori immigrati affermano di
abbandonare il proprio paese dorigine per trovare condizioni di
vita migliori. Il 40,00% dei lavoratori immigrati in possesso di
una qualifica mentre il 45,71% non ne ha. I contratti di lavoro
temporaneo sono i pi diffusi e vengono offerti al 54,29% dei
lavoratori immigrati, mentre i contratti a lungo termine vengono
offerti al 42,86% dei lavoratori immigrati. La maggior parte dei
lavoratori stranieri ben integrato nellazienda per cui lavora.. La
maggior parte dei lavoratori immigrati ritiene che nel futuro potr
aspirare ad una posizione migliore allinterno dellazienda. Alla
maggior parte dei lavoratori immigrati viene offerta la possibilit
di frequentare corsi di formazione; almeno il 30% di loro non ha
questa opportunit.. I lavoratori immigrati ritengono di essere
considerati dai loro colleghi spagnoli grandi lavoratori che
intendono adattarsi ai costumi e alle tradizioni spagnole. Il 94%
degli immigrati dichiara di apprezzare lo stile di vita
spagnolo
- Slide 41
- 41 INDAGINE IN SPAGNA INDAGINE IN SPAGNA Questionari rivolti ai
Lavoratori Spagnoli: analisi dei dati Apparentemente, tra
lavoratori locali e stranieri si respira unatmosfera amichevole
nella maggior parte delle aziende, tuttavia il 37,50% degli
intervistati ritiene di aver perso alcuni diritti di lavoratore o
cittadino a causa della presenza di stranieri nella propria citt o
sul luogo di lavoro. Il 75,00% dei lavoratori locali ritiene che i
colleghi stranieri siano ben integrati allinterno delle rispettive
aziende. Solo il 37,50 % di loro hanno assistito a incidenti tra
lavoratori locali e stranieri.. Daltra parte, ritengono che la
scarsa conoscenza della lingua costituisca un problema per
lintegrazione dei lavoratori stranieri nelle aziende. Sono tutti
daccordo sul fatto che necessario fare uno sforzo per rendere pi
semplice lintegrazione ma, allo stesso tempo, poco pi del 40,00%
dei lavoratori locali considera laumento dellimmigrazione una
possibile minaccia per loccupazione.
- Slide 42
- 42 INDAGINE IN SPAGNA INDAGINE IN SPAGNA Punti di vista dei
lavoratori immigrati e locali domande comuni : Oltre la met dei
lavoratori stranieri ritiene di ricevere la stessa retribuzione di
un lavoratore locale a parit di tipologia di lavoro e categoria
professionale, mentre il 37,14% convinta del contrario. I
lavoratori stranieri mostrano rispetto per la cultura e i costumi
spagnoli. La maggior parte degli immigrati ritiene che gli spagnoli
rispettino la loro cultura e le loro usanze e che vorrebbero
addirittura conoscerle di pi La maggior parte dei lavoratori
immigrati pu esprimere liberamente i propri costumi e la propria
religione. I lavoratori stranieri svolgono lavori che i lavoratori
locali non vogliono svolgere e circa il 35,00% ritiene di
contribuire al miglioramento del Sistema Previdenziale e al suo
funzionamento. Unelevata percentuale, tra il 20,00% e il 30,00%,
ritiene che la loro presenza contribuisca ad un taglio/riduzione
dei costi di retribuzione e che questi lavoratori offrano
esperienza e qualifiche professionali.
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- 43 INDAGINE IN SPAGNA INDAGINE IN SPAGNA Punti di vista dei
lavoratori immigrati e locali domande comuni La maggior parte dei
lavoratori sostiene di essersi adattato facilmente al posto di
lavoro e, inoltre, che lintegrazione potrebbe essere pi semplice se
i colleghi conoscessero alcune parole della loro lingua madre. La
maggior parte dei lavoratori immigrati informato sui propri doveri
e propri diritti sul posto di lavoro. Modalit che potrebbero
facilitare lintegrazione sul lavoro degli stranieri: migliore
conoscenza della cultura del paese tramite organizzazione di eventi
quali conferenze, congressi o attivit rivolte ai lavoratori
immigrati al fine di agevolare la loro conoscenza della cultura e
delle usanze del paese
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- 44 INDAGINE IN SPAGNA INDAGINE IN SPAGNA Profili dei Lavoratori
Stranieri ROMANIA: Uomo di et compresa tra i 16 e i 44 anni Vive in
Spagna da oltre cinque anni Livello intermedio di conoscenza della
lingua spagnola Vive con marito/moglie e figli ; ha presentato
richiesta e ottenuto il ricongiungimento familiare Nella maggior
parte dei casi, la formazione professionale sostituisce quella
universitaria MAGREB: Uomo e donna di et compresa tra i 26 e i 44
anni Vive in Spagna da oltre cinque anni Livello avanzato di
conoscenza della lingua spagnola Vive con marito/moglie e figli; ha
presentato richiesta e ottenuto il ricongiungimento familiare Il
livello di istruzione varia da una formazione di base agli studi
universitari SUD AMERICA : Uomo e donna di et compresa tra i 26 e i
44 anni Vive in Spagna da oltre cinque anni Spagnolo come
madrelingua La maggior parte di loro vive solo/a; non considerano
lipotesi del ricongiungimento familiare Studi di scuola media
inferiore
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- 45 INDAGINE IN SPAGNA INDAGINE IN SPAGNA Questionari rivolti
agli imprenditori spagnoli- Analisi dei Dati: Nessun datore di
lavoro ritiene che i contributi versati dai lavoratori stranieri
migliorino il Sistema di Previdenza sociale n lo sostengano.
Nessuna impresa dispone di un protocollo di accoglienza per i
lavoratori stranieri che vengono assunti dallazienda. Tuttavia, la
met delle aziende, prima dellassunzione, fornisce ai lavoratori
nozioni base sul lavoro. Solo il 12, 50% delle aziende dichiara che
i lavoratori locali hanno maggiori opportunit di avanzamento
professionale rispetto all87,50% che ritiene che tutti i lavoratori
abbiano le stesse opportunit. La met delle imprese afferma che i
lavoratori stranieri non sono sufficientemente qualificati per
svolgere le mansioni previste dal proprio lavoro. Questa una delle
ragioni che per cui si tende a non assumere lavoratori stranieri.
Un altro motivo che spinge a non assumere stranieri il possibile
aumento dei conflitti sul posto di lavoro, la scarsa conoscenza
della lingua, come specificato in precedenza, e la diminuzione
della domanda nel proprio settore dattivit. La maggior parte delle
aziende non ha mai ricevuto alcuna lamentela da parte dei
lavoratori locali nei confronti dei costumi e delle usanze degli
stranieri.
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- 46 INDAGINE IN SPAGNA INDAGINE IN SPAGNA Questionari rivolti
agli imprenditori spagnoli- Analisi dei Dati Alcuni aspetti
positivi indicati dai datori di lavoro circa lassunzione di
immigrati : Migliore qualifica professionale Migliore immagine
dellimpresa Salari e costi per la previdenza sociale inferiori.
Tuttavia, molti datori di lavoro indicano alcuni aspetti negativi
relativi allo stesso tema: Difficolt di comunicazione con gli altri
lavoratori Difficolt di comunicazione con clienti/fornitori Aumento
dei conflitti sul lavoro Minore qualifica professionale
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- 47 INDAGINE IN ITALIA INDAGINE IN ITALIA Situazione personale
degli immigrati Lindagine stata condotta su cittadini pakistani,
indiani e nordafricani per il fatto che, dai dati rilevati, queste
risultano essere le nazionalit pi rappresentative tra la
popolazione degli immigrati nel distretto di Carpi.. Occorre
sottolineare innanzitutto che la quasi totalit degli immigrati che
hanno completato il questionario erano uomini (90%); ci dovuto
essenzialmente al fatto che i principali gruppi etnici che lavorano
nel distretto di Carpi sono originari del Pakistan (30%) e
dellAfrica del Nord (23%) e le donne appartenenti a tali etnie
raramente lavorano sia per motivi religiosi sia perch limmigrazione
femminile dai paesi asiatici un fenomeno estremamente recente. La
forbice di et degli intervistati va dai 26 ai 44 anni (57%).
Pakistani e Nord africani (Tunisia e Marocco) sono i pi numerosi
tra gli stranieri che vengono a lavorare nel nostro paese. Essi
rappresentano una percentuale rispettivamente del 30% e del 23% del
totale dei lavoratori immigrati..
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- 48 INDAGINE IN ITALIA INDAGINE IN ITALIA Situazione personale
degli immigrati La maggior parte degli immigrati compilatori vive
(47%) e lavora (40%) in Italia da oltre cinque anni; nonostante ci
quello della lingua rimane un problema grave: infatti, anche se il
45% dichiara di avere un livello intermedio di conoscenza della
lingua italiana, il 31% ha una conoscenza di base, vale a dire una
scarsa padronanza della lingua parlata La maggior parte dei
lavoratori vive ancora con parenti o amici (45%); tuttavia il 31%
ha ottenuto lautorizzazione al ricongiungimento familiare e vive
con moglie/marito e figli e questo un dato in costante aumento. Per
quanto riguarda il livello distruzione, i risultati indicano che
circa un terzo degli immigrati presi in esame ha una licenza di
scuola elementare, un terzo di scuola media inferiore e un terzo di
scuola media superiore. I dati relativi alla formazione
professionale (0%) e agli studi universitari (7%) non sono
significativi
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- 49 INDAGINE IN ITALIA INDAGINE IN ITALIA Condizione
professionale degli immigrati Nessuno degli intervistati ha
specificato il nome e lindirizzo dellazienda presso cui lavora; ci
probabilmente dovuto al fatto che non vogliono rendere note le
proprie opinioni allimpresa in cui lavorano. Il 70% degli immigrati
lavora nellindustria (in particolare nel settore metalmeccanico,
tessile e dellabbigliamento); gli altri settori non sono molti
significativi; edilizia (13%), settore alberghiero (7%) e quello
delle pulizie (3%). Questo dato conferma che gli immigrati, una
volta regolarizzati, preferiscono lavorare nel settore industriale,
in particolare nelle aziende in cui i turni di lavoro sono
suddivisi tra notte, mattino e pomeriggio; ci consente loro di
avere un secondo lavoro, solitamente in nero, per integrare le
entrate
- Slide 50
- 50 INDAGINE IN ITALIA INDAGINE IN ITALIA Condizione
professionale degli immigrati Come indicato in precedenza, il 40%
degli immigrati lavora in Italia da oltre 5 anni (il 22% nella
stessa azienda da pi di 5 anni), anche se il 38% non lavora in un
settore direttamente collegato al proprio titolo di studio o
abilit. Per quanto riguarda la modalit di ricerca del lavoro, circa
la met di loro (47%) ha trovato un impiego tramite contatti
personali; solo il 17% si affidato ai canali tradizionali, quali ad
esempio i centri per limpiego ed diffusa labitudine del passaparola
tra le persone appartenenti allo stesso gruppo etnico. Circa il 63%
lavora in piccole e medie imprese la cui dimensione varia da 1 a 50
dipendenti; nonostante la scarsa presenza di aziende di grandi
dimensioni nel territorio, il 20% di loro lavora in aziende che
contano oltre 250 dipendenti. Per quanto concerne la presenza di
lavoratori immigrati allinterno delle aziende, il dato estremamente
interessate: di fatto, nelle piccole imprese (meno di 5 dipendenti)
la presenza di immigrati del 43% e la percentuale diminuisce
allaumentare della dimensione aziendale (nelle societ con oltre 50
dipendenti la percentuale scende al 10%).
- Slide 51
- 51 INDAGINE IN ITALIA INDAGINE IN ITALIA Opinioni degli
immigrati sul Paese ospitante Il 73% dichiara di essere soddisfatto
dellattuale lavoro Relativamente alle ragioni alla base
dellimmigrazione, il 57% dichiara che la decisione legata alle
condizioni economiche del proprio paese dorigine; il 20% al
desiderio di un salario pi elevato. Per quanto riguarda la
tipologia dei contratti, il 53% dei lavoratori immigrati ha un
contratto a tempo indeterminato, il 40% un contratto temporaneo;
con ogni probabilit, ci dovuto al fatto che i datori di lavoro
temono di perdere risorse umane impiegate in attivit non
qualificate. Infatti il 63% di loro svolge lavori non qualificati e
il 37% lavori con una bassa qualifica; nessuno svolge mansioni di
tipo amministrativo, tecnico o gestionale. La maggior parte dei
lavoratori immigrati (83%) dichiara di essere stato accolto bene
dai colleghi italiani; la stessa percentuale ritiene di essere ben
integrata nellazienda in cui lavora, anche se il 60% consapevole
che le opportunit di carriera sono estremamente limitate La stessa
percentuale del 60% dichiara di non aver accesso a programmi di
formazione, tuttavia si tratta di una situazione diffusa anche tra
i lavoratori locali delle aziende del distretto.
- Slide 52
- 52 INDAGINE IN ITALIA INDAGINE IN ITALIA Opinioni degli
immigrati sul Paese ospitante Per quanto riguarda la retribuzione,
il 67% dei lavoratori immigrati ritiene che il proprio salario
corrisponda a quella dei lavoratori locali. Per quanto concerne il
proprio contributo al mercato del lavoro italiano, il 43% degli
intervistati dichiara di svolgere lavori che i locali non vogliono
pi svolgere; il 30% sostiene che il lavoro degli immigrati
contribuisce a mantenere il Sistema di Previdenza Sociale italiano
e solo il 16% afferma di offrire un contributo grazie alla propria
esperienza/qualifica La maggior parte degli immigrati (84%)
sostiene di rispettare la nostra cultura e i nostri costumi, il 7%
li apprezza e solo il 6% afferma di non apprezzare e di non
comprendere le nostre usanze. Per di pi, l83% dichiara di poter
esprimere liberamente le proprie opinioni e il proprio credo
religioso/politico sul posto di lavoro Il 68% dei lavoratori
immigrati ritiene di essere considerato dai colleghi italiani un
gran lavoratore che cerca di integrarsi nella realt italiana;
diffusa, tuttavia, la consapevolezza che il 16% dei colleghi
italiani ritiene che gli immigrati non siano interessati ad
impegnarsi per raggiungere lintegrazione ma preferiscano rimanere
con le persone appartenenti allo stesso gruppo etnico.
- Slide 53
- 53 INDAGINE IN ITALIA INDAGINE IN ITALIA Opinioni degli
immigrati sul Paese ospitante Parlando dintegrazione, l83% si sente
integrato sul posto di lavoro anche se l84% degli intervistati
conscio del fatto che la mancata conoscenza della lingua
costituisce un grave ostacolo alla completa integrazione con i
colleghi italiani; gli immigrati sostengono, inoltre, che
lopportunit di poter scambiare qualche parola nella propria lingua
potrebbe sicuramente facilitare lintegrazione insieme ad una
migliore conoscenza da parte dei colleghi italiani della situazione
politica, economica e sociale del loro paese dorigine. Tra i vari
aspetti che potrebbero facilitare lintegrazione, la maggior parte
degli intervistati (64%) indica una migliore conoscenza della
lingua come il pi importante, insieme ad attivit sociali sul posto
di lavoro e conferenze/incontri rivolti sia ai lavoratori immigrati
sia italiani allo scopo di scambiare informazioni e conoscenze
sulle diverse culture e usanze Infine, il 77% dichiara di conoscere
i propri diritti e doveri sul lavoro; su questo argomento, abbiamo
trovato un unico commento scritto nellultima parte dei questionari:
uno degli intervistati, infatti, ritiene che i lavoratori immigrati
abbiano molti doveri e pochi diritti..
- Slide 54
- 54 INDAGINE IN ITALIA INDAGINE IN ITALIA Questionari rivolti ai
lavoratori nazionali II. - QUESTIONNAIRES ADDRESSED TO ITALIAN
WORKERS: DATA ANALYSIS: I lavoratori italiani che hanno completato
il questionario lavorano prevalentemente nel settore industriale,
il 38% in aziende con 10-50 dipendenti e il 38% in aziende con
oltre 250 dipendenti. Per quanto concerne il contributo che i
lavoratori immigrati apportano al mercato del lavoro, il 44% dei
lavoratori italiani dichiara che questo un modo che consente alle
aziende di risparmiare denaro dato che i salari e i costi sostenuti
per gli immigrati sono inferiori rispetto a quelli per i lavoratori
italiani. Il 22% sostiene che gli immigrati ricoprono posizioni che
gli italiani non vogliono pi ricoprire e solo l11% riconosce il
contributo che lesperienza/qualifica di un lavoratore immigrato pu
apportare allazienda. Peraltro, il 38% ritiene che laumento del
numero di immigrati possa costituire un rischio sia per leconomia
italiana, dato che si assister ad un aumento del lavoro nero, sia
per i lavoratori italiani stessi in termini di perdita di diritti
(ad esempio, nei commenti viene indicata la diminuzione di posti
disponibili negli asili, la carenza di alloggi pubblici e
lindebolimento delle organizzazioni sindacali dei lavoratori).
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- 55 INDAGINE IN ITALIA INDAGINE IN ITALIA Questionari rivolti ai
lavoratori nazionali Per quanto riguarda la possibilit per gli
immigrati di esprimere liberamente la propria opinione, l88% dei
lavoratori italiani ritiene che questo sia loro consentito anche se
lo stesso 88% sostiene che la mancata conoscenza della lingua
costituisca un grave problema sia per la possibilit di esprimere le
proprie opinioni sia ai fini di una buona integrazione. La maggior
parte degli intervistati (75%) dichiara che la convivenza sul posto
di lavoro buona e l88% ritiene che gli immigrati siano ben
integrati sul lavoro. In un commento, uno degli intervistati ha
scritto di sperare in una migliore integrazione dato che crede in
un societ multi-etnica. Gli intervistati concordano pure sul fatto
che il Governo dovrebbe fare degli sforzi per facilitare
lintegrazione degli immigrati anche se (si veda sopra) gli stessi
ritengono che un aumento del numero degli immigrati nel distretto
possa costituire una minaccia.
- Slide 56
- 56 INDAGINE IN ITALIA INDAGINE IN ITALIA Questionari rivolti ai
lavoratori nazionali Essi suggeriscono di organizzare
incontri/conferenze rivolte ai lavoratori immigrati allo scopo di
fornire informazioni in merito alla cultura e alle usanze del paese
ospitante. Il 75% degli intervistati, inoltre, dichiara di essere
interessato a conoscere la cultura e i costumi degli immigrati. Met
dei lavoratori italiani afferma con certezza che il salario degli
immigrati uguale al proprio; tuttavia, l88% di loro ritiene che i
lavoratori immigrati non conoscano i loro diritti e doveri sul
posto di lavoro Infine, solo il 25% ha assistito ad incidenti e
problemi di convivenza tra lavoratori immigrati e locali
- Slide 57
- 57 INDAGINE IN ITALIA INDAGINE IN ITALIA Questionari rivolti
agli imprenditori Analisi dei dati: I datori di lavoro italiani
sono titolari di piccole imprese operanti principalmente nei
settori tessile e dellabbigliamento e meccanico Il 100% di loro
afferma che gli immigrati ricoprono posizioni che gli italiani non
vogliono pi ricoprire; il 50%, inoltre, dichiara che i lavoratori
immigrati forniscono un utile contributo grazie alla loro qualifica
e alla loro esperienza. Circa la possibilit da parte degli
immigrati di esprimere liberamente le proprie opinioni non sono
concordi; infatti, alcuni di loro ritengono che lo possano fare
mentre altri sostengono di no; tuttavia, si trovano daccordo sul
fatto che la mancata conoscenza della lingua costituisce un
problema sul lavoro sia a livello di comunicazione con i colleghi
italiani, sia a livello di scambio di informazioni sulle mansioni
da svolgere.
- Slide 58
- 58 INDAGINE IN ITALIA INDAGINE IN ITALIA Questionari rivolti
agli imprenditori La maggior parte dei datori di lavoro ritiene che
i dipendenti italiani e stranieri convivano tranquillamente,
tuttavia solo in pochi sostengono che ci sia una buona integrazione
e pensano che il proprio paese debba fare pi sforzi per facilitare
il processo dintegrazione. and think his Country should do some
more efforts to facilitate the integration. Essi sostengono di non
aver mai ricevuto lamentele sugli usi e costumi degli immigrati
sottolineando, allo stesso tempo, il fatto che, nonostante la buona
integrazione, sia i lavoratori immigrati sia quelli italiani
tendono a relazionarsi con persone del proprio paese, formando in
questo modo gruppi separati. Il 100% dei datori di lavoro crede
fermamente che una migliore conoscenza della lingua del paese
ospitante possa facilitare lintegrazione degli immigrati sul posto
di lavoro congiuntamente, ad esempio, a incontri e conferenze
rivolte agli stranieri volte a fornire informazioni sui costumi e
la cultura del paese ospitante. E interessante notare che nessuno
degli intervistati ritiene che i lavoratori italiani dovrebbero
conoscere la cultura dei lavoratori immigrati.
- Slide 59
- 59 INDAGINE IN ITALIA INDAGINE IN ITALIA Questionari rivolti
agli imprenditori Relativamente alla presenza in azienda di
protocolli o attivit di accoglienza e inserimento degli immigrati,
essi affermano che al momento non sono presenti n sono previsti per
il futuro dato che, a loro avviso, non sono necessari; in ogni
caso, dichiarano che ai lavoratori immigrati vengono fornite
informazioni relative al lavoro, ai processi e allorganizzazione.
Per quanto concerne la qualifica/formazione dei lavoratori
immigrati, i datori di lavoro affermano che la loro qualifica
equivale a quella dei lavoratori locali; pertanto, i lavoratori
immigrati hanno le stesse opportunit di promozione e avanzamento
professionale. Alla domanda Perch alcune aziende non assumono
stranieri?, gli imprenditori rispondono che ancora diffuso un senso
di diffidenza e sfiducia nei confronti dellesperienza/formazione
degli immigrati; essi affermano, inoltre, che in alcuni settori
produttivi non occorre assumere immigrati dato che vi ancora
unottima offerta di lavoratori locali. Infine, alla domanda sugli
aspetti positivi e negativi connessi alla presenza di lavoratori
immigrati, i datori di lavoro indicano esclusivamente gli aspetti
negativi; di fatto, sottolineano le difficolt legate alla mancata
conoscenza della lingua, alla ridotta stabilit lavorativa e,
infine, ma non meno importante, alla scarsa qualifica
professionale.
- Slide 60
- 60 INDAGINE IN SVEZIA INDAGINE IN SVEZIA Questionario rivolto
agli imprenditori svedesi Un punto di vista generale: In termini
generali, si pu affermare che non esiste una definizione precisa
del termine immigrato; per quanto tempo una persona viene ritenuta
un immigrato; qual la differenza tra essere un immigrato ed avere
un passato da immigrato; il problema della cittadinanza; quali sono
le basi per la definizione del concetto di immigrato: lingua,
etnicit, ecc. Commenti ai questionari rivolti agli imprenditori:
Tutti hanno unimmagine positiva degli immigrati e, in generale, non
sembrano fare alcuna differenza tra Svedesi e immigrati. Per quanto
riguarda la domanda relativa alla condizione degli immigrati nel
mercato del lavoro, tutti gli intervistati affermano che gli
immigrati offrono la loro competenza e cercano di integrarsi nella
societ svedese
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- 61 INDAGINE IN SVEZIA INDAGINE IN SVEZIA Questionario rivolto
agli imprenditori svedesi Il quadro positivo che risulta dalle
prime domande si riflette nelle risposte alle altre domande sulla
libert despressione delle proprie opinioni, come pure dei propri
costumi e delle proprie idee I datori di lavoro confermano
limportanza della conoscenza della lingua quale principale fattore
dintegrazione, per capire e farsi capire. Tutti gli intervistati
ritengono, dal loro punto di vista, che la convivenza tra
lavoratori locali e immigrati funzioni bene e questo dato
differisce parzialmente dallopinione dei lavoratori svedesi. La
risposta alla domanda Ritiene che il paese dovrebbe fare uno sforzo
per facilitare lintegrazione degli immigrati? non unanime: il 60%
favorevole mentre il resto contrario. Ci dovuto ad una diversa
interpretazione di cosa la societ in grado di fare. Con ogni
probabilit, in questo tipo di domande, si riflette una certa
opinione negativa circa le azioni portate avanti dallo Stato.
- Slide 62
- 62 INDAGINE IN SVEZIA INDAGINE IN SVEZIA Questionario rivolto
agli imprenditori svedesi Conferenze, incontri etc. rivolti sia ai
lavoratori immigrati che agli svedesi allo scopo di conoscere le
reciproche tradizioni e culture, cos come la conoscenza della
lingua (svedese in questo caso) sono considerate azioni positive
per migliorare lintegrazione. Svedesi e immigrati sono trattati
allo stesso modo, dal punto di vista degli imprenditori. Secondo
loro infatti, i lavoratori immigrati operano nelle imprese da
tempo, per cui non necessitano di specifici programmi di
informazione/formazione. Gli imprenditori pensano che i loro
dipendenti immigrati possiedano competenze adeguate al ruolo
ricoperto; ritengono per che i lavoratori immigrati abbiano meno
possibilit di carriera dei loro colleghi nazionali
- Slide 63
- 63 INDAGINE IN SVEZIA INDAGINE IN SVEZIA Questionario rivolto
agli imprenditori svedesi Il 40% afferma di essere a conoscenza di
lamentele sia da parte degli svedesi sia degli immigrati
relativamente ai rispettivi usi e costumi. Queste lamentele non
vengono riportate e, con ogni probabilit, variano in base al grado
di seriet/gravit. La maggior parte (60%) degli imprenditori ritiene
che le imprese abbiano una particolare responsabilit nel processo
di integrazione degli immigrati. Sebbene le risposte ad altre
domande mettano in evidenza il bisogno di una maggiore conoscenza
del background e della cultura degli immigrati, non ci sono attivit
speciali a supporto dellintegrazione sul posto di lavoro I datori
di lavoro ritengono che gli immigrati forniscono un contributo
positivo allazienda, in particolare in termini di lealt, buona
volont ed elevato livello di competenza.. L84% degli intervistati
ritiene che gli immigrati possano incontrare delle difficolt nella
comunicazione con gli altri dipendenti/clienti e solo il 17% di
loro menziona il rischio di conflitto sul posto di lavoro.
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- 64 INDAGINE IN SVEZIA INDAGINE IN SVEZIA Questionario rivolto
ai lavoratori svedesi Il 64% degli intervistati dichiara che gli
immigrati contribuiscono con competenza allo sviluppo dellimpresa e
al benessere della societ. Essi affermano, inoltre, che gli
immigrati sono gran lavoratori e fanno del loro meglio per
integrarsi nella societ svedese. La maggior parte dei lavoratori
svedesi ritiene che gli immigrati possano esprimere liberamente la
propria opinione sul posto di lavoro. Tuttavia, l86% di loro
afferma che gli immigrati non possono esprimere le proprie usanze e
il proprio credo sul posto di lavoro, probabilmente per il fatto
che gli svedesi ritengono che la religione debba essere praticata
in appositi luoghi. Il 100% dei lavoratori svedesi sottolinea
limportanza della conoscenza della lingua quale principale fattore
a sostegno dellintegrazione sul posto di lavoro. In generale, la
maggioranza dei lavoratori svedesi ritiene esistere una buona
convivenza tra lavoratori locali e stranieri.
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- 65 INDAGINE IN SVEZIA INDAGINE IN SVEZIA Questionario rivolto
ai lavoratori svedesi Tutti gli intervistati ritengono che gli
immigrati sono ben integrati sul posto di lavoro. Alla domanda Il
popolo svedese dovrebbe fare uno sforzo per facilitare
lintegrazione degli immigrati?, le risposte sono state varie (il
57% dice s) probabilmente per il fatto che la domanda molto
generica e include un ampio spettro di possibili azioni politiche
da intraprendere a livello di societ. Il 42% degli intervistati
ritiene che la lingua sia un fattore chiave per lintegrazione.
Tuttavia, circa il 20% indica la necessit di una maggiore
conoscenza degli immigrati/immigrazione e della loro situazione da
parte della maggioranza della popolazione. I lavoratori locali
ritengono che le principali cause dellimmigrazione sono di natura
politica (33%) ed economica (28%). Il 57% dei lavoratori locali
ritiene che limmigrazione possa costituire una minaccia. (il
termine minaccia deve essere interpretato, con ogni probabilit,
come minaccia di perdita del lavoro, del benessere, ecc.).
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- 66 INDAGINE IN SVEZIA INDAGINE IN SVEZIA Questionario rivolto
ai lavoratori svedesi Un limitato numero di lavoratori svedesi
ritiene che gli immigrati percepiscano il loro stesso stipendio e
il 71% sostiene che gli immigrati sono ben informati circa i propri
diritti e doveri sul posto di lavoro. Una grande maggioranza non
sente affatto il bisogno di imparare qualche parola nella lingua
madre degli immigrati. Questo dato differisce in modo significativo
rispetto alla risposta degli immigrati alla stessa domanda. Daltra
parte il 71% ritiene che potrebbe essere interessante imparare
qualcosa relativamente ad usi e cultura degli immigrati Oltre il
75% dei lavoratori svedesi ritiene che i rapporti con gli immigrati
siano buoni. Tuttavia, circa il 20% ha unopinione negativa rispetto
agli immigrati a causa del precedente concetto di minaccia. Per di
pi, la stessa percentuale di lavoratori locali ritiene che gli
immigrati non rispettino le usanze e la cultura svedese. Il 42%
degli intervistati ha assistito a incidenti tra immigrati e
lavoratori svedesi.
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- 67 INDAGINE IN SVEZIA INDAGINE IN SVEZIA Situazione personale
degli immigrati L indagine stata condotta su cittadini iracheni,
curdi iracheni, bosniaci, croati, serbi, montenegrini e iraniani
per il semplice fatto che, da uno studio precedente, queste
risultano essere le nazionalit pi rappresentative tra la
popolazione degli immigrati nella regione della Vastra Gtaland.
SITUAZIONE PERSONALE: La maggior parte degli intervistati di et
compresa tra i 26 e i 44 anni; ci si spiega col fatto che questo
gruppo di immigrati molto presente nel settore industriale e,
proprio per motivi det, pu ottenere pi facilmente un lavoro. La
maggior parte degli intervistati vive in Svezia da molti anni.
Rispetto alle abilit linguistiche, presente unelevata percentuale
di soggetti bilingui e ci grazie al fatto che la maggior parte
degli intervistati ha vissuto a lungo nel paese e ha partecipato al
progetto Swedish for foreigners (Svedese per stranieri).
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- 68 INDAGINE IN SVEZIA INDAGINE IN SVEZIA Condizione
professionale degli immigrati La percentuale di lavoratori che vive
in famiglia pi elevata tra gli immigrati rispetto alla popolazione
svedese in generale. Ci legato, con ogni probabilit, alle
tradizioni e alla cultura del paese dorigine. Il 40% degli
intervistati non ha risposto alla domanda relativa al
ricongiungimento familiare. In generale, gli immigrati non svolgono
un lavoro equivalente al proprio livello distruzione. La maggior
parte degli intervistati ha svolto studi universitari e lavora nel
settore industriale.
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- 69 INDAGINE IN SVEZIA INDAGINE IN SVEZIA Condizione
professionale degli immigrati SITUAZIONE PROFESSIONALE: Il 100 %
degli intervistati lavora nel settore industriale (settore
metalmeccanico). A livello nazionale, gli immigrati lavorano
nellambito dei servizi, del commercio e nel settore alberghiero. La
maggior parte di loro (63%) ha ottenuto il lavoro tramite contatti
personali (con ogni probabilit amici, altri dipendenti o parenti)
con una raccomandazione per un determinato impiego. Solo il 25%
degli intervistati ha ottenuto il lavoro tramite unagenzia
dimpiego. La maggior parte di loro lavora da oltre cinque anni per
lazienda in cui attualmente impiegato. La maggior parte degli
immigrati lavora in aziende di medie o grandi dimensioni. Le
piccole imprese sono meno rappresentate. Le imprese di piccolissime
dimensioni non sono rappresentate per il fatto che solitamente non
assumono immigrati. Il 43% degli intervistati lavora in aziende con
meno di 50 immigrati.
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- 70 INDAGINE IN SVEZIA INDAGINE IN SVEZIA Condizione
professionale degli immigrati La maggior parte di loro si dichiara
soddisfatta del proprio impiego, probabilmente perch svolgono lo
stesso lavoro da parecchio tempo, si sono adattati alle condizioni
svedesi e sono consci delle difficolt che comporta cambiare lavoro
e dellelevato tasso di disoccupazione presente nella societ in
generale e non solo tra gli immigrati. Una minoranza (2%) indica
che le motivazioni che lo hanno spinto ad emigrare in Svezia sono
di tipo economico. La causa principale rappresentata dalla
situazione politica (guerra, conflitti e oppressione) nel paese
dorigine. La maggioranza si definisce lavoratore e non lavoratore
qualificato. Tuttavia la risposta riflette molto probabilmente il
modo in cui i lavoratori svedesi considerano la loro posizione. Il
97% degli intervistati ha un lavoro a tempo indeterminato. La
lingua non costituisce un ostacolo per la maggior parte degli
intervistati in quanto ritengono di avere una buona padronanza
della lingua svedese. Il 46% degli immigrati ritiene di avere
possibilit di carriera allinterno dellazienda per la quale
lavora.
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- 71 INDAGINE IN SVEZIA INDAGINE IN SVEZIA Condizione
professionale degli immigrati La possibilit di accedere a programmi
formativi vista come una realt riservata a pochi. Ad una grossa
fetta degli intervistati (49%) preclusa lopportunit di ampliare la
propria formazione/sviluppare le proprie competenze. La conoscenza
dellammontare del salario dovuto, nella propria mansione di lavoro,
buona. Questo probabilmente il risultato delle attivit svolte dai
sindacati. Il 90% degli intervistati afferma di rispettare e
apprezzare le usanze e la cultura svedese. Il 56 % di loro ritiene
che i propri colleghi svedesi non rispettino le loro usanze e la
loro cultura ma solo in pochi affermano di essere discriminati. Il
71% degli immigrati, relativamente allintegrazione, ha scelto la
seguente risposta:Cerco di integrarmi e sono un gran
lavoratore.
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- 72 INDAGINE IN SVEZIA INDAGINE IN SVEZIA Condizione
professionale degli immigrati Il diritto svedese alla libera
espressione delle proprie opinioni pare aver influito sulle
risposte. Naturalmente, ci che non stato preso in esame sono quegli
argomenti che possono urtare la sensibilit/risultare indiscreti Sul
posto di lavoro, molti immigrati si adeguano alle condizioni
svedesi. Con ogni probabilit, permangono differenze nella sfera
privata dove le persone possono esprimere le proprie usanze, la
propria cultura e le proprie idee senza alcuna pressione esterna.
Un elevato numero di intervistati ritiene di contribuire allo
sviluppo della societ e al benessere della Svezia e ci positivo e
costituisce un segnale di autostima. Una significativa maggioranza
di loro si ritiene integrata sul posto di lavoro, tuttavia sarebbe
interessante esaminare la loro integrazione allinterno della societ
in generale La maggior parte degli immigrati (74%) ritiene che i
lavoratori locali non conoscano affatto la situazione degli
immigrati
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- 73 INDAGINE IN SVEZIA INDAGINE IN SVEZIA Condizione
professionale degli immigrati L86% degli immigrati conosce bene i
propri diritti e doveri. Probabilmente questo il risultato delle
attivit svolte dai sindacati. Dal punto di vista degli immigrati,
interventi formativi volti allapprendimento della lingua svedese
associati alla conoscenza di altre culture potrebbero essere la
strada migliore verso lintegrazione.
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- 74 V INFORMAZIONI RELATIVE AI PRINCIPALI PAESI DA CUI GLI
IMMIGRATI PROVENGONO
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- 75 INFORMAZIONI SUI PRINCIPALI PAESI DA CUI PROVENGONO GLI
IMMIGRATI Gli immigrati provenienti da Magreb, Africa, Medioriente
e Asia, a maggioranza musulmana, hanno sostituito quelli originari
di Spagna, Portogallo, Italia e Polonia di religione cattolica.
(...). La presenza di una popolazione musulmana cos massiccia crea
una serie di domande a cui tutti gli stati dovranno dare una
risposta nel futuro: Come gestire lIslam?, Quale tipo di rapporto
potr avere con la tradizione secolare dello stato in Europa? E con
le altre religioni? . Y vendrn migraciones en tiempos hostiles.
Sami Nar.
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- 76 MAGREB MAROCCO: POSIZIONE: Africa del Nord, confina a nord
con lOceano Atlantico e il Mar Mediterraneo ed compreso tra
lAlgeria e il Sahara Occidentale. CAPITALE: Rabat AREA: 446.550 km
(posizione nella classifica mondiale 56) POPOLAZIONE: 31.480.000
(posizione nella classifica mondiale 36) LINGUE: Arabo (ufficiale),
tre dialetti berberi, Francese MONETA: Dirham (tasso cambio:100
dirham = 9,05 ) FORMA DI GOVERNO: Regno
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- 77 MAGREB MAROCCO:: SISTEMA DI GOVERNO: Monarchia
costituzionale. CAPO DELLO STATO: Re MOHAMED VI (Luglio 1999).
PRIMO MINISTRO: Driss Jettu (Ottobre 2002). Reddito pro capite:
4.819 US $ FORZA LAVORO: Agricoltura: 40% Industria : 15% Servizi:
45% (stima 2003)
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- 78 MAGREB MAROCCO: GRUPPI ETNICI: Arabi-Berberi 99.1 %, altri
0.7 %, Ebrei 0.2 % RELIGIONE: maggioranza Musulmana (98.3%;
sunniti). Minoranza Cristiana (0,6%), Ebrei (0,4%), altri (1,8%).
FESTA NAZIONALE: Incoronazione (ascesa al trono di Re MOHAMED VI),
30 Luglio (1999)
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- 79 MAGREB MAROCCO: STORIA: Romani, vandali, greci bizantini e,
infine, controllo arabo 1912 (Trattato di Protettorato tra Francia
e Spagna) : lImpero viene suddiviso in 3 protettorati: spagnolo,
francese e internazionale. Nel 1956, la Francia obbligata a
riconoscere lindipendenza del protettorato francese. In Aprile, il
governo spagnolo riconosce lindipendenza del protettorato spagnolo.
1957, lantica denominazione viene sostituita da quella attuale,
Regno del Marocco, e il sultano prende il nome di re Mohamed V. Nel
1961 succede a Mohamed V il figlio Hassan II. Nel gennaio 1969 la
Spagna restituisce al Marocco il territorio di Ifni 1976-1979:
anche la regione del Sahara Occidentale viene annessa al
Regno.
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- 80 MAGREB TUNISIA: POSIZIONE: Africa del Nord, confina con il
Mar Mediterraneo ed situata tra lAlgeria e la Libia. CAPITALE:
Tunisi AREA: 163.610 km (posiz. classif. mondiale 89) POPOLAZIONE:
10.100.000 (posiz. nella classifica mondiale 81) LINGUE: Arabo
(ufficiale), Francese. MONETA: Dinar ( tasso di cambio: 1 dinar =
0.60 ) FORMA DI GOVERNO: Repubblica
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- 81 MAGREB TUNISIA: SISTEMA DI GOVERNO:Repubblica presidenziale
con forti poteri. CAPO DELLO STATO: Zine-el-Abidin Ben Ali (dal 7
Novembre 1987) PRIMO MINISTRO: Mohamed Ghannuchi (dal 17 Novembre
1999). Reddito pro capite: 8.809 US $ OCCUPAZIONE: Agricoltura: 55%
Industria: 23% Servizi: 22% TASSO DISOCCUPAZIONE: 13.5% (stima
2005.)
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- 82 MAGREB ALGERIA: POSIZIONE: Africa del Nord, confina con il
Mar Mediterraneo ed situata tra il Marocco e la Tunisia. CAPITALE:
Algeria AREA: 381 740 km ( posizione nella classifica mondiale 11)
POPOLAZIONE: 32.850.000 ( posiz. nella classifica mondiale 35)
LINGUE: Arabo (ufficiale) tamazight, Francese (secondo Paese
Francofono nel mondo) MONETA: Dinar (tasso di cambio: 100 dinars =
1.08 ) TIPO DI GOVERNO:Republic, Islam is the States religion.
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- 83 MAGREB ALGERIA: SISTEMA DI GOVERNO: Presidenziale.
Altrettanto importante il ruolo del Dipartimento di informazione e
sicurezza (DRS). CAPO DELLO STATO: Abdelaziz Buteflika, presidente
(8/04/2004) PRIMO MINISTRO: Ahmed Uyahya (dal 5 Maggio 2003).
Reddito pro capite: 7.612 US $. OCCUPAZIONE: Agricoltura 14%;
industria 13.4%; costruzioni 10%; commercio 6 %; pubblico impiego
32%; altro 16% TASSO DISOCCUPAZIONE: 22.5% (stima 2005.)
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- 84 MAGREB ALGERIA: GRUPPI ETNICI: Arabi-Berberi 99%, meno dell
1% di europei RELIGIONE: Maggioranza musulmana (religione
ufficiale) 99%; Cristiani ed Ebrei, 1%. FESTA NAZIONALE: Revolution
Day, 1 November (1954)
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- 85 MAGREB ALGERIA: STORIA: Occupazione da parte di popoli
Berberi, Cartaginesi, Arabi e Turchi. 14 secolo: Algeri viene
trasformata in un covo di predatori. Carlo V (1541. 1830: la
Francia d il via alla conquista del paese che si conclude nel 1844
Seconda Guerra mondiale (1939-1945): il territorio algerino teatro
dello sbarco 1945: delle truppe nordamericane e viene istituito un
governo francese in Algeria. 1945: inizio della guerra
dindipendenza. Luglio 1962: lAlgeria viene dichiarata una
Repubblica 1976: Repubblica Democratica Popolare dAlgeria
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- 86 MAGREB ALCUNE PAROLE IN ARABO: Ciao: Marhaba PER FAVORE: min
faDlik BUON GIORNO: sabaH ul-khayri GRAZIE: Shukran SI: Naam NO:
Laa COME STAI ? kayfa haal-louk?
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- 87 AMERICA LATINA ECUADOR: POSIZIONE: Sud America occidentale,
confina con lOceano Pacifico allequatore, situata tra Colombia e
Per. CAPITALE: Quito AREA: km (Posizione classifica mondiale 71)
POPOLAZIONE: 13.710.234 km (Posizione classifica mondiale 62)
LINGUE: Spagnolo (ufficiale), quechua, shuar e altre lingue
amerinde.
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- 88 AMERICA LATINA ECUADOR: MONETA: Dollaro americano (currency
rate:1 dollar = 0,79 ) TIPO DI GOVERNO: Repubblica SISTEMA DI
GOVERNO: Repubblica presidenziale. CAPO DELLO STATO: Alfredo
Palacio, presidente (20 Aprile 2005). REDDITO PRO-CAPITE: 4.466 $
americani Occupazione: Agricoltura: 7,4% Industria: 31,8% Servizi:
60,8% ( stima 2003.)
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- 89 AMERICA LATINA ECUADOR: Tasso disoccupazione: 9.7% (stima
2005.) GRUPPI ETNICI:Meticci 65%, Amerindi 25%, Spagnoli e altri
7%, neri 3% RELIGION: Cattolica 95%, altre 5% FESTA NAZIONALE:
Giorno dellindipendenza (indipendenza di Quito), 10 Agosto
(1809)
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- 90 AMERICA LATINA ECUADOR: Storia: Fu originariamente abitata
dalletnia dei Quitus, seguiti dai Caras, conquistati poi dagli
Incas che tentarono di annettere lintero paese allImpero. Durante
il periodo della conquista spagnola, lEcuador venne annesso al
Viceregno del Per. 1563: lintero paese forma la Reale Udienza di
Quito durata fino al 1822, quando il paese ottiene lindipendenza e
viene annesso alla Repubblica della Grande Colombia insieme a
Venezuela e Colombia 1830: dopo la sua dissoluzione, diventa una
Repubblica estremamente instabi. grazie ad un referendum viene
istituita una costituzione democratica
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- 91 AMERICA LATINA COLOMBIA: POSIZIONE:America Latina
settentrionale, confina con il Mar dei Caraibi, situata tra Panama
e Venezuela, lambita dallOceano Pacifico settentrionale e situata
tra Ecuador e Panama. CAPITALE: Bogot AREA: 1.138.910km (World
ranking: 25) POPOLAZIONE: 45.600.000 (World ranking 28) LINGUA:
Spagnolo
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- 92 AMERICA LATINA COLOMBIA: MONETA: Peso (tasso di cambio:
1.000 pesos = 0,30 ) TIPO GOVERNO: Repubblica. SISTEMA DI GOVERNO:
Repubblica presidenziale. CAPO DELLO STATO: lvaro Uribe Vlez
(Maggio2006). REDDITO PRO-CAPITE: 7.898 $ americani OCCUPAZIONE:
Agricoltura: 22.7% Industria: 18.7% Servizi: 58.5% TASSO
DISOCCUPAZIONE: 10.2 % (STIMA 2005.)
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- 93 AMERICA LATINA COLOMBIA: GRUPPI ETNICI:
meticci/ispano-americani 58%, bianchi 20%, mulatti 14%, neri 4%,
neri 3%, amerindi 1% RELIGIONE: cattolica 90%, altre 10% FESTA
NAZIONALE: Giorno dellindipendenza, 20 luglio (1810). STORIA: La
storia di questo paese viene spesso confusa con quella della
maggior parte degli stati dellAmerica Latina. Il nome del paese
viene scelto da Amerigo Vespucci in onore di Cristoforo Colombo.
1538: Quesada nomina il paese Nuovo Regno di Granata che rimane
sotto il controllo del vice re peruviano 1654: la colonia di Nuova
Granada diviene una provincia autonoma poi proclamata Vicereame nel
1718.
- Slide 94
- 94 AMERICA LATINA 1810: inizio della Guerra dIndipendenza,
proclamazione della Repubblica di Colombia nel 1819 La Gran
Colombia viene suddivisa in tre repubbliche ad opera di Bolivar
1858: viene nominata Confederazione Granadina per diventare, nel
1863, Stati Uniti di Colombia, nome che rimarr invariato fino al
1886, anno in cui viene assunto il nome di Repubblica di Colombia
La Guerra civile del 1899 consente al paese di conquistare la
propria indipendenza 1953: con un colpo di stato, la presidenza del
paese viene assunta dal generale Rojas Pinilla, la cui dittatura
durer fino al maggio del 1957. Alla guida del paese si alternano
per 16 anni i rappresentanti del partito liberale e conservatore Il
governo del paese adotta infine un sistema democratico
costituzionale.
- Slide 95
- 95 AMERICA LATINA PERU: POSIZIONE: America Latina occidentale,
confina con lOceano Pacifico meridionale, compreso tra Cile ed
Ecuador. CAPITALE: Lima AREA: 1.285.220 km ( Posizione mondiale 19)
POPOLAZIONE: 27.970.000 ( Posizione mondiale 39) LINGUE: Spagnolo
(ufficiale), quechua, aymara. MONETA: Nuevo sol (tasso cambio: 0,24
)
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- 96 AMERICA LATINA PERU: TIPO DI GOVERNO: Repubblica. SISTEMA DI
GOVERNO: Repubblica presidenziale. CAPO DELLO STATO: Alejandro
Toledo (July 2001) CAPO DEL GOVERNO: Alan Garca Prez (June 2006).
REDDITO PRO-CAPITE: 6.289 $ americani OCCUPAZIONE: Agricoltura: 9
%; industria: 18 %; servizi: 73 % (stima 2003.) TASSO
DISOCCUPAZIONE : 8.7% (stima 2005.)
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- 97 AMERICA LATINA Alcune parole spagnole: Ciao: Hola Per
favore: Por favor Buon giorno: Buenos das Grazie: Gracias S: S No:
No Come stai?Qu tal?
- Slide 98
- 98 ASIA PAKISTAN: POSIZIONE: Asia meridionale, confina con il
Mar Arabico, situato tra India a est, Iran e Afghanistan a ovest e
Cina a nord. CAPITALE: Islamabad AREA: 803,940 km(posizione
classifica mondiale 34) POPOLAZIONE: 165,803,560 (posizione
classifica mondiale 6) MONETA: rupia pakistana (currency rate:100
rupees =1.29599 ) TIPO DI GOVERNO: Repubblica federale CAPO DELLO
STATO: Presidente e capo dellesercito Staff Pervez Musharraf PRIMO
MINISTRO: Shaukat Aziz PIL:$ 404,6 Billion (26th) (2005
estimate)
- Slide 99
- 99 PAKISTAN PAKISTAN: ETHNIC GROUPS: Punjabi, Sindhi, Pashtun
(Pathan), Baloch, Muhajir (immigrati dallIndia al tempo della
scissione e relativi discendenti) RELIGION:Musulmani 97% (Sunniti
77%, Sciiti 20%), Cristiani, induisti e altri 3% OFFICIAL LANGUAGE:
Urdu, Inglese SOME WORDS IN URDU: Ciao: Adaab Per favore:
Merher-bani seh Buon Giorno: Aadaab Grazie: Shukriya S: Haan No:
Nahin Come stai?: Ap kaise hain?
- Slide 100
- 100 PAKISTAN La Repubblica Islamica del Pakistan situata in
quellarea dellAsia meridionale che corrisponde al Grande Medio
Oriente. Confina a ovest con lAfghanistan e lIran, a est con lIndia
e con la Repubblica Popolare Cinese nellestremo nord-est. Il
Pakistan conta 150 milioni di abitanti, la maggior parte dei quali
di religione mussulmana essendo lIslam la religione ufficiale. Il
nome Pakistan stato coniato nel 1933 da Choudhary Rahmat Ali come
acronimo delle cinque province mussulmane dellIndia del Nord: P per
Punjab, A per Afghania, K per Kashmir, S per Sindh e tan per
Baluchistan. Il Pakistan il sesto paese al mondo per numero di
abitanti e il secondo paese musulmano pi popoloso. Il Pakistan
stato fondato, nella sua forma attuale, nel 1947, ma la regione
vanta una lunga storia di colonizzazione e civilizzazione che
include alcune delle culture pi antiche. La regione stata invasa da
greci, persiani e arabi e, nel diciannovesimo secolo, stata annessa
allIndia Britannica. Dalla proclamazione della sua indipendenza, il
Pakistan ha vissuto periodi di instabilit, con la perdita del
Pakistan orientale, e periodi di rilevante crescita economica e
militare. Nel 2005 stato dichiarato il secondo paese con la
maggiore crescita economica tra i dieci paesi pi popolosi al mondo
e ha raggiunto il venticinquesimo posto nella classifica relativa
alla parit del potere dacquisto.
- Slide 101
- 101 PAKISTAN Dal punto di vista climatico, il Pakistan presenta
una grande variet. La zona delle alte catene montuose a nord e
nord-ovest caratterizzata da inverni estremamente rigidi e
temperature pi miti nei mesi estivi da aprile a settembre. Le
pianure della valle dellIndo presentano estati molto calde e
inverni freddi e asciutti. La fascia costiera a sud presenta un
clima moderato. In generale, le precipitazioni sono scarse. Le
piogge sono dorigine monsonica e si registrano verso la fine
dellestate. Il paese si basa su uneconomia agricola con unestesa
rete di canali di irrigazione che raggiungono la maggior parte
delle terre coltivate. Frumento, cotone, riso, miglio e canna da
zucchero sono le principali colture. Tra i frutti: mango, arance,
banane e mele crescono in abbondanza in diverse zone del paese. Le
principali risorse sono gas naturale, carbone, sale e ferro.. Il
settore industriale in espansione. Cotone, tessuti, zucchero,
cemento e prodotti chimici giocano un ruolo importante
nelleconomia. Le industrie vengono alimentate con energia
idroelettrica. Unampia area del paese considerata la culla delle pi
antiche civilt del mondo. I suoi siti archeologici, dallet della
pietra fino al ventesimo secolo d.C., rispecchiano la vita della
popolazione che li ha abitati, per natura semplice, forte, ospitale
e dedita al lavoro. I siti archeologici di Taxila, Harappa, e
Moenjodaro testimoniano il ricco contesto culturale del Pakistan,
che risale al 3.000 A.C.
- Slide 102
- 102 ASIA INDIA: POSIZIONE: India has a coastline of over seven
thousand kilometres, and borders Pakistan to the west, Nepal, the
Peoples Republic of China and Buthan to the north-east, and
Bangladesh and Myanmar to the east. CAPITALE: New Delhi (largest
city Mumbay Bombay) AREA: 3.287.590 (posizione mondiale7)
POPOLAZIONE: 1.103.000 (posizione mondiale 2) MONETA: Rupia TIPO DI
GOVERNO: Repubblica federale CAPO DELLO STATO: APJ Abdul Kalam
- Slide 103
- 103 INDIA INDIA: PRIMO MINISTRO: Manmohan Singh PIL: $ 3.633
trillion (posizione mondiale 4) REDDITO PRP-CAPITE:$ 3.344
(posizione mondiale 122) LINGUE UFFICIALI: I gruppi linguistici pi
importanti sono due: indo-ariano (parlato da circa il 74% della
popolazione) e dravidico (parlato da circa il 24% della
popolazione). Altre lingue parlate in India derivano dal gruppo
austro-asiatico e tibetano-birmano. La costituzione indiana
riconosce 23 lingue ufficiali. Lindi e linglese vengono utilizzate
dal governo per scopi ufficiali. Le lingue classiche native del
paese sono il sanscrito e il tamil. I dialetti in India sono 1.652.
RELIGIONE: induisti 80,5%, musulmani 13.4%. Altri gruppi religiosi
sono i sikh (2%), cristiani, buddisti, giainisti e altri.
- Slide 104
- 104 INDIA INDIA: LIndia, ufficialmente Repubblica Indiana, un
paese dellAsia meridionale. E il settimo paese per estensione
geografica, il secondo paese pi popoloso al mondo e la democrazia
pi popolosa al mondo.. Le coste dellIndia si estendono per oltre
settemila chilometri, confina a ovest con il Pakistan, a nord- est
con il Nepal, la Repubblica Popolare Cinese e il Bhutan mentre a
est con il Bangladesh e il Myanmar. SullOceano Indiano, vicina allo
Sri Lanka, alle Maldive e allIndonesia. Culla della civilt della
Valle dellIndo, interessata da importanti tratte commerciali e
vasti imperi, a lungo lIndia ha giocato un ruolo di prestigio nella
storia dellumanit. Induismo, Sikhismo, Buddhismo e Giainismo hanno
origine in India, mentre lIslam e il Cristianesimo godono di un
forte patrimonio culturale. Colonizzata come parte dellImpero
Britannico nel diciannovesimo secolo, lIndia ha ottenuto
lindipendenza, come nazione unificata, nel 1947 dopo una lotta
estenuante. Il paese caratterizzato da unestrema variet di
popolazione, natura, morfologia del territorio e clima
- Slide 105
- 105 INDIA INDIA: Si parla dellIndia come della pi grande
democrazia del mondo, in virt del fatto che possiede la popolazione
votante pi numerosa tra i paesi democratici. Il paese ha un governo
federale e un parlamento bicamerale sul modello di quello di
Westminster. Il sistema di governo suddiviso in tre rami:
legislativo, esecutivo e giudiziario. Il Presidente il capo dello
Stato, sebbene il ruolo che detiene sia principalmente formale.
Ricopre anche il ruolo di Comandante Supremo delle Forze Armate
indiane. Il consenso del Presidente necessario affinch una legge o
unordinanza approvata dal Parlamento entri in vigore. Il Primo
Ministro di fatto il capo del governo e detiene ampi poteri
esecutivi. Egli viene eletto dal Presidente e deve avere il
supporto della maggioranza del partito o della coalizione con il
maggior numero di seggi alla Camera bassa del Parlamento. Il
Consiglio dei Ministri, presieduto dal Primo Ministro, supporta e
consiglia il Presidente sulle questioni di interesse
governativo.
- Slide 106
- 106 INDIA INDIA: LIndia ha un patrimonio culturale unico al
mondo. Nel corso della storia riuscita a conservare le proprie
tradizioni pur assorbendo allo stesso tempo le usanze e i costumi
di colonizzatori e immigrati. Le diverse tradizioni culturali,
lingue, usanze e monumenti sono testimonianza di questa fusione
avvenuta nel corso dei secoli. Alcuni famosi monumenti come il Taj
Mahal e altri esempi di architettura di ispirazione islamica sono
eredit della dinastia dei Mughal e testimonianza di una tradizione
che combina elementi provenienti da ogni parte del paese. Leconomia
indiana al quarto posto nella classifica mondiale per parit di
potere dacquisto (PPP), con un PIL di 3,63 trilioni di dollari.
Calcolato al tasso di cambio del dollaro statunitense, il PIL
dellIndia pari a 775 miliardi (nel 2005) e occupa la dodicesima
posizione nella classifica mondiale. LIndia il secondo paese al
mondo per crescita economica.
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- 107 INDIA INDIA: Per gran parte della sua storia come nazione
indipendente, lIndia ha adottato un approccio semisocialista, con
un rigido controllo da parte dello stato sul settore privato, sul
commercio estero e sugli investimenti. A partire dal 1991, lIndia
ha gradualmente aperto i propri mercati grazie a riforme economiche
che hanno limitato il controllo dello stato sul commercio estero e
sugli investimenti. LIndia dispone di una forza lavoro di 496,4
milioni di persone, il 60% delle quali impiegata nellagricoltura o
nellattivit industriale legata allagricoltura, il 17% nellindustria
tradizionale e il 23% nellindustria dei servizi. La produzione
agricola indiana include riso, cereali, semi oleiferi, cotone,
iuta, t, canna da zucchero e patate. I maggiori settori industriali
sono il tessile, il chimico, lalimentare, la metallurgia, il
settore dei mezzi di trasporti, quello cementizio, minerario,
petrolifico e metalmeccanico. La classe media indiana di lingua
inglese ha contribuito alla crescita del paese nel Business Process
Outsourcing (BPO). LIndia anche un importante esportatore di
software, ricerca finanziaria e servizi tecnologici.
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