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La mediazione
intergenerazionale
nei conflitti sull’assistenza”
Rimini , Workshop n. 2
sabato 19 ottobre 2013
costanza.marzotto@unicatt.it
Abstract ws
Il prolungamento della vita rappresenta una conquista delle nostre società post moderne e al tempo stesso costituisce una sfida impegnativa per le comunità locali e i corpi famigliari :
Accudire una persona anziana, spesso non autosufficiente è diventato un’impresa sociale foriera di drammatici conflitti.
Il benessere relazionale delle persone anziane presenta aspetti sempre più sfaccettati e richiede competenze psicologiche, sanitarie ed economiche intrecciate e di difficile gestione.
Ricorrere alla mediazione familiare intergenerazionale significa costruire insieme accordi buoni e possibili tra tutti coloro che a vario titolo sono coinvolti dai bisogni dell’anziano tenendo conto dei propri !
Solo un dialogo tra i corpi sociali (enti locali, cooperative, associazioni , tribunali) e corpi famigliari - ci aiuterà a costruire buone prassi, in cui attuare lo scambio di doni tra le generazioni per la cura dei legami, indispensabile per trovare soluzioni emotivamente soddisfacenti ed economicamente convenienti per tutti.
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Corpi famigliari tra riconoscenza e debito tra le
generazioni: l’intervento di un terzo nella gestione
dei conflitti
COSTANZA MARZOTTO, psicologa, mediatrice
familiare didatta Simef, coordinatore Master di
II livello in mediazione familiare e comunitaria
IX ediz, ASAG, Centro di Ateneo Studi e
Ricerche sulla Famiglia; pratica presso il
Servizio di psicologia clinica per la coppia e la
famiglia, Università Cattolica, Milano
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Da Urie Bronfenbrenner (1981)
…….. la famille rend les êtres humains
«humain ».
Ces qualités ont un rapport avec les liens de
conjugalité, de parentalité et de communauté.
Lo stile relazionale del famigliare
Nel corpo famigliare vige :
• IL RICONOSCIMENTO RECIPROCO
• LA COSTRUZIONE RECIPROCA DELL’IDENTITA’
• L’UNITA’ NELLA DIFFERENZA
• LA RITUALITA’
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« La Famiglia come un’organizzazione che lega
insieme le differenze di genere, di generazione e
di stirpe » (Scabini & Cigoli, 2000)
• con una struttura gerarchica
• organizza relazioni tra i generi (legame coniugale)
• e tra le generazioni (legame genitori-figli e con la parentela)
• lo scambio tra generi, e generazioni è il proprium del familiare,
• questo scambio avviene e può essere osservato o diventare oggetto dell’intervento di un TERZO esterno – « la relazione d’aiuto »!
MANIFESTAZIONI DEL CONFLITTO
TRA LE GENERAZIONI
• AGGRESSIVITA’
• ABBANDONO
• ASSENZA DI GRATITUDINE
• IMPOSSIBILITA’ DI SCAMBIO DI DONI
• “MUOIA SANSONE E TUTTI I FILISTEI”
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Origine del conflitto nelle relazioni tra le
generazioni (Marzotto & Digrandi, 2008)
1. Mancanza di fiducia:
� impossibilità a delegare, abbandono,
1. Mancanza di giustizia
� dis-equità nella spartizione del
patrimonio
Il principio organizzatore del famigliare(Scabini & Cigoli, 2012)
• differenza tradifferenza tra
differenza tra generi
generazioni
stirpi
generatività/degenerativitàLa mediazione per gestire gli aspetti
distruttivi del conflitto
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Il principio simbolico
matrice latente di senso nei legami matrice latente di senso nei legami
speranza
fiducia giustizia
Il principio dinamico nelle relazioni intergenerazionali
Dono/Debito
dare
ricevere ricambiare
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Ciclo di vita familiare ed evento critico:
vecchiaia, malattia, ecc. (Cigoli, 1992)
• affinché un rischio non diventi pericolo:
affinché la giustizia tra genitori e figli,
permetta la solidarietà e l’accudimento
dell’anziano da parte delle nuove generazioni
Transizione della morte
Cura del ricordo
La mediazione
1. Intervento mediativo generico, in contesti
conflittuali (J.F. SIX, 1980)
2. La mediazione come intervento professionale
specifico di un terzo appositamente formato che
interviene in modo neutrale per facilitare la
costruzione di accordi (L.Pakinson, 1975)
3. L’utilizzo di tecniche mediative nello svolgimento
del lavoro sociale (A. Babu, 1988)
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La diffusione della mediazione tra le generazioni
(MFI) sul territorio nazionale (Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia 2003/04)
• Pratica della mediazione
nei conflitti di coppia separata/divorziata:
89.1%
• Pratica della mediazione anche nei conflitti
tra le generazioni:
42.2%
SETTING della MEDIAZIONE: insieme
delle condizioni attraverso le
quali avviene l’incontro di
mediazione
Costituire
un
“gruppo di lavoro”
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SETTING: gli elementi distintivi rispetto ad altri
interventi di lavoro sociale
Materiali L’organizzazione fisica
dell’ambiente/spazio
dell’incontro
Immateriali
� contesto
organizzativo/istituzionale
� assetto strutturale e
dinamico della relazione di
lavoro
Esplorare
la domanda
Esplorare
il legame
� Ricostruire il senso dei legami tra anziano e
le altre generazioni, anziano e altri soggetti
intervenienti, per riconoscere cosa di buono
si è scambiato
Promuovere la differenziazione tra ciò che si è
ricevuto e ciò che possiamo ricambiare
� Orientare lo sguardo e l‘impegno alla
progettualità futura
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PECULIARITA’ DELLA MFI.
• LA MFI è un intervento offerto dal corpo sociale a coloro che lo richiedono, mirato alla redazione di accordi per la riorganizzazione delle relazioni di una famiglia a seguito dell’evento critico prevedibile –l’invecchiamento dell’anziano / della persona/ del genitore/ del parente..
• E’ un itinerario breve definito, a scadenza periodica, alla presenza dei soggetti implicati nel conflitto che con l’aiuto di un terzo equidistante ed equivicino a tutti, favorisce l’assunzione della comune responsabilità familiare;
• Permette di costruire una nuova modalità di comunicazione tra i generi e le generazioni;
• E l’assolvimento dei compiti filiali (obbligati per legge) nella logica del dono : DONARE – RICEVERE – RICAMBIARE
• In questo percorso sono valorizzate le rispettive competenze personali per garantire il benessere di tutti i soggetti coinvolti - pur in modo diverso - da questa transizione rischiosa anche se prevedibile nella vita famigliare!
Difficoltà specifiche per la mediabilità
in casi di MFI
• Difficoltà delle nuove generazioni a proiettarsi nel
tempo al di là di qualche anno …
• Rifiuto di ogni vincolo o legame di dipendenza
• Distanza fisica tra le generazioni anche in costanza di
una vicinanza affettiva
• Sovrapposizione con altri eventi critici (adolescenza
dei figli, perdita lavoro, immigrazione.. )
Condizione indispensabile
Riconoscimento che i legami sono eterni
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La Mediazione relazionale
simbolica è…..Oltre alle definizioni sopra indicate, la MFI-RS mira a
portare in salvo il legame, a riscoprire la dimensione
etica e simbolica dei vincoli familiari indispensaili per
la costruzione della mente.
E i Legami da rigenerare sono quelli tra fratelli, tra
discendenti, tra stirpi, nell’impresa familiare, con la
comunità circostante
(cfr. Scabini E. & Rossi G. ,2004)
Specificità nel modello
relazionale simbolico
• La MI non è solo composizione di conflitti o ricerca di accordi, ma è assai rilevante la dimensione trasformativa della natura del legame.
• La ripresa/continuità della relazione intergenerazionale (tra genitori e figli adulti, o tra fratelli) è qui – a differenza del caso della separazione/divorzio – meno obbligata dall’esterno, ma più voluta: emerge più evidente il bisogno sottostante le posizioni.
• Più esplicita è la necessità di perdono/riconciliazione
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Variabili Mediazione di coppia
nel divorzio
Mediazione
intergenerazionale
Distribuzione del potere equilibrata non equilibrata
La posta in gioco Comune responsabilità
genitoriale
Continuità dei legami
solidarietà tra le
generazioni
Peculiarità
metodologica
Incontro con la coppia
(i caucus sono
eccezionali)
Incontro con genitori e
figli/tra parenti (i causus
sono indispensabili)
Attenzioni particolari Valore funzionale dei
beni : ad es. l’assegno di
mantenimento
Valore simbolico dei
beni: ad es. l’eredità
Mediazioni a confronto
Specificità etica dell’azione mediativa
tra le generazioni …
• la natura intergenerazionale del conflitto ed ilcoinvolgimento diretto ed attivo di differentigenerazioni nel processo di mediazione, mette inprimo piano la componente etica del legamefamiliare:
• non sono in gioco solo affetti, interessi e diritti personali, ma anche bisogni che trascendono l’individualità dei soggetti e che riguardano direttamente la matrice relazionale (e transgenerazionale) da cui ha origine l’identità della persona.
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Specificità nella conduzione del processo di
mediazione
• Il lavoro di MI è più esteso e complesso e più frequenti sono le connessioni/interferenze con altre istanze ed interventi.
• Il mediatore deve mettere in campo competenze erisorse più articolate e flessibili, sia per la delicatezzadel lavoro preliminare, sia per la variabilità especificità degli oggetti da trattare (opportunità dico-mediazioni o équipe multi-professionali….)
Specificità negli strumenti (Scabini e Cigoli, 2012 )
• La preparazione del genogramma familiare a casa da parte di tutti gli attori in gioco (Montagano & Pazzagli, 1998)
• L’ampliamento all’ecogramma, ovvero la collocazione di altri soggetti professionisti sulla scena familiare
• L’uso del Disegno Simbolico dello Spazio di Vita Familiare (1990)
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Specificità nella formazione del MFI
(MASTER UNIVERSITARIO II LIVELLO, www.asag.unicatt.it)
• Spiccata sensibilità e familiarità nel leggere e trattare i legami
• Chiarezza nella posizione del mediatore (ad es. non valuta, non tutela, non insegna, non dà consigli, non prende decisioni) e differenza da altri compiti che il professionista svolge in altri contesti, non di negoziazione. Dilemma etico nel caso di ruoli multipli
• Il percorso formativo deve essere fortemente caratterizzato dall’esplorazione degli scenari familiari interiori
Riferimenti bibliografici
• Bronfenbrenner, U. 1981. On Making Human Beings Human: Bioecological Perspectives on Human Development (The SAGE Program on Applied Developmental Science), Sage Publications Ltd.
• CSRF, Quaderno IX, 1990, Il disegno simbolico dello spazio di vita familiare, Vita e Pensiero, Milano
• Cigoli V. (1992), Il corpo famigliare. L’anziano, la malattia, l’intreccio generazionale, Franco Angeli, Milano
• Godbout J., Lo spirito del dono, 2002, Bollati Boringhieri, Milano .
• Marzotto C. (2005), Mediazione globale e legami intergenerazionali: patrimonio ed eredità familiari, in Ardone R. & Lucardi M. (a cura di), La mediazione familiare, sviluppi, prospettive, applicazioni, Kappa edizioni, Roma
• Marzotto C. & Digrandi G., 2008, Quando l’assistenza crea conflitti,: l’intervento di mediazione familiare, in Pavesi N. (a cura di) “Lavoro sociale con gli anziani”, Erickson, Trento 2013.
• Montagano D. pazzagli A. Il genogramma. Teatro di alchimie famigliari, Franco Angeli, Milano
• L.Pakinson, 2013, La mediazione familiare, Erickson, Trento
• Scabini E. & Cigoli V, 2000, Il famigliare. Legami, simboli e transizioni, Raffaello Cortina, Milano.
• Scabini E. & Cigoli V., 2012, Alla ricerca del famigliare. Il modello relazionale simbolico,Raffaello Cortina, Milano
• Scabini E. & Rossi G. (a cura di), 2004, Rigenerare i legami: la mediazione nei conflitti in famiglia e nella comunità, Vita e Pensiero, Milano.