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“MI METTO IN GIOCO” Workshop docenti
LA PARTECIPAZIONE AL VOLONTARIATO:L’ESPERIENZA DI LIBERA
ISTITUTO ‘EINAUDI’ Grosseto Lunedì 18 gennaio 2010
Bando 2009 “Contributi regionali per la promozione della cultura della legalità democratica” L.R. 11/1999
‘Mettersi in gioco’ partendo dall’analisi dei propri stili di vita e di come
questi si rapportano con il contesto sociale di riferimento, mettendosi in
relazione con protagonisti di situazioni concrete dove l’impegno personale
è il motore di riscatto dal disagio.
Fare percepire l’importanza di essere cittadini consapevoli sia
nella società che all’interno delle istituzioni;
rendere i giovani protagonisti attivi del futuro, rappresentanti
e portavoce di un nuova via di partecipazione e costruzione della
vita sociale del paese e della comunità in cui vivono;
offrire ai ragazzi i mezzi per identificare, approfondire e
operare nei fatti rispetto ai temi che incidono direttamente
sulla loro realtà, dando ai problemi una concreta chiave risolutiva;
cercare e costruire nuovi spazi di espressione mediante l’uso
alle tecnologie della cultura contemporanea;
fare proprie le richieste e le urgenze dei ragazzi, per
trasformarle con loro in qualcosa di tangibile e costruttivo.
LIBERA è un’associazione di promozione sociale. È nata il 25 marzo del 1995 con l'intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia.
Attualmente Libera è un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base, territorialmente impegnate per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità.
La legge sull'uso sociale dei beni confiscati alle mafie, l'educazione alla legalità democratica, l'impegno contro la corruzione, i campi di formazione antimafia, i progetti sul lavoro e lo sviluppo, le attività antiusura, sono alcuni dei concreti impegni di Libera. Libera è riconosciuta come associazione di promozione sociale dal Ministero della Solidarietà Sociale. Nel 2008 è stata inserita dall'Eurispes tra le eccellenze italiane.
Libera è attiva sul fronte dell’educazione alla legalità democratica e l’ambito formazione ha il compito di sistematizzare e dare continuitàalle esperienze già in essere nelle scuole e università, nelle
associazioni e nei territori.
In Libera Formazione confluiscono tutte le proposte, educative e formative di Libera e a questo ambito, infatti, si affida il compito di favorire e diffondere una cultura della legalità e della responsabilità.
Cultura della legalità che significa ricostruire le regole nella società, nelle istituzioni, nell’economia, nell’informazione. Regole che permettono alle leggi di essere principi di democrazia e non un terreno di conquista.
Cultura della responsabilità come comportamento durante la propria vita,
come cemento tra generazioni, come cultura per affermare che un diritto non è un favore e per fare del dovere una premessa indispensabile per tutelare gli interessi della collettività.
Con la scuola: la creazione di opportunità per qualificare e determinare il domani attraverso la formazione del cittadino e la diffusione di valori come solidarietà, onestà, non violenza, convivenza civile, giustizia, tappe indispensabili per il percorso di cittadinanza responsabile e consapevole.
Con l’Università: la promozione e coordinamento di iniziative di educazione alla legalità all’interno degli atenei italiani e la realizzazione di seminari e incontri sui temi della legalità e della cittadinanza attiva, nel quadro della riforma dell’ordinamento didattico universitario che prevede il sistema dei crediti formativi.
Con le associazioni, i cittadini, i territori: l’organizzazione, la programmazione e la gestione di formazione e aggiornamento per operatori, formatori e cittadini impegnati nella società civile con le associazioni, le agenzie formative e il terzo settore; la promozione di percorsi di approfondimento e di studio dell’evoluzione dei fenomeni mafiosi e della legalità in genere.
E’ riconosciuto dal Ministero dell’ Istruzione per la realizzazione di corsi e programmi di formazione dei docenti sui temi
dell’educazione alla legalità democratica e alla cittadinanza attiva e per la certificazione di competenze riconoscibili come crediti formativi e professionali.
Banca dati del Gruppo Abele - Dati, tabelle, grafici e sintesi delle ultime ricerche uscite sui temi della prostituzione, della tratta delle persone, della droga.
www.gruppoabele.org Animazione Sociale - mensile di formazione per operatori sociali per lo scambio di esperienze e la riflessione sui temi dell'emarginazione dell'esclusione sociale e per la pratica di nuova cittadinanza.
Narcomafie - mensile di informazione, di analisi e documentazione su criminalità
organizzata, usura, riciclaggio e le mafie.
www.narcomafie.it
Rete Banca Dati in collaborazione con la Regione Toscana, un Archivio nazionale di
progetti di educazione alla legalità realizzate da scuole e associazioni. Una rete nazionale
tra Centri di documentazione.
www.e.toscana.it/e-toscana/it/cld.wp
Liberanet - Un piccolo scrigno della legalità, al suo interno, e in costante aggiornamento,
si possono trovare le biografie delle vittime di mafie e un'ampio archivio di leggi e normative sul
contrasto alle mafie. Ampia e sempre in aggiornamento la sezione video, con lezioni e approfondimenti su tutto ciò che ruota intorno all'educazione alla legalità e alla cittadinanza.
www.liberanet.org
Italia Nostra Cosa - un documentario di Beatrice Luzzi per riuscire a sottolineare, attraverso il racconto dei fatti, la "convenienza dell'antimafia", non solo personale, etica ed economica.
Nuovo Dizionario di mafia e antimafia - La prima storia della mafia e dell'antimafia attraverso
100 parole chiave. Un dizionario completo, rigoroso e aggiornato, compilato da studiosi che da
anni si occupano dei fenomeni mafiosi. Un importante strumento di studio e formazione per leggere un
fenomeno criminale che ha fortemente influenzato - e continua tuttora - la storia del nostro Paese.
Vivi - il libro che racconta con parole ed immagini le giornate della memoria e dell'impegno.
PERCHE’ A MILANO Il tema al centro della Giornata sarà la dimensione finanziaria delle mafie. Troppo spesso si licenzia frettolosamente ancora oggi il problema mafie come qualcosa che riguarda solo alcune regionidel Sud Italia. Sappiamo per certo che oggi le mafie investono in tutto il mondo e che nel Nord Italia ci sono importanti cellule di famigerati clan, che riciclano denaro sporco, investono capitali nell'edilizia e nel commercio, sono al centro del narcotraffico, sfruttano attraverso lavoro nero. La corruzione, oggi nuovamente a livelli altissimi come sottolineato dalla Corte dei Conti, è un fenomeno presentein misura crescente dove ci sono maggiori possibilità di business: è dunque il Nord tutto a doversi guardare da questi fenomeni di penetrazione di capitali illeciti.
Milano è la città in cui fu ucciso nel 1979 Giorgio Ambrosoli, avvocato esperto in liquidazioni coatte amministrative, che stava indagando sui movimenti del banchiere siciliano Michele Sindona.
Milano è la città in cui il 27 luglio del 1993 ci fu una delle bombe che esprimevano l'attacco diretto allo Stato da parte della mafia: la strage di via Palestro, nei pressi del Padiglione di Arte Contemporanea. Ci furono cinque morti.
Milano è infine la città in cui si terrà l'Expo nel 2015, una manifestazione che
attrarrà ingenti capitali e su cui sarà importante vigilare al fine di non consentire
l'infiltrazione delle mafie.
"Dalla parte giusta", guida per gli insegnanti edito da Giunti Progetti Educativi e Edizioni
Gruppo Abele. E' un percorso di formazione da fare in classe, nelle scuole di ogni ordine e
grado, che sarà disponibile gratuitamente per tutti i docenti che ne faranno richiesta, a
partire dal 5 febbraio 2010. La guida è inerente il tema delle mafie finanziarie ed è
utile a prepararsi alla Giornata Nazionale del 20 marzo 2010 a Milano.
Cos'è il 21 marzo
Dal 1995 ogni 21 marzo si celebra la Giornata della Memoria e dell'Impegno per ricordare le vittime
innocenti di tutte le mafie. Il 21 marzo, primo giorno di primavera, è il simbolo della speranza che si
rinnova ed è anche occasione di incontro con i familiari delle vittime che in Libera hanno trovato la
forza di risorgere dal loro dramma, elaborando il lutto per una ricerca di giustizia vera e profonda,
trasformando il dolore in uno strumento concreto di impegno.
MEMORIA E IMPEGNO come parole chiave per promuovere
azioni di partecipazione alla vita della comunità e per affermare
il ruolo del cittadino come soggetto attivo alla vita quotidiana.
CAMPI DI LAVORO 2009 SUI TERRENI CONFISCATI ALLE MAFIE
"E!State liberi“ 2009: partecipazione di circa 2000 volontari provenienti da tutta Italia
Partners: Arci, Legambiente, Pax Christi, Agesci, CNGEI, i coordinamenti territoriali di Libera, le
cooperative sociali e le associazioni che aderiscono al progetto Libera Terra e che gestiscono i beni
confiscati alle mafie.
Obiettivo principale: diffondere una cultura fondata sulla legalità e sul senso civico che possa
efficacemente contrapporsi alla cultura della violenza, del privilegio e del ricatto. Si dimostra così che
è possibile ricostruire una realtà sociale ed economica fondata sulla pratica della cittadinanza attiva
e della solidarietà. I campi, oltre che ai lavori nei terreni, insieme agli operatori delle cooperative e
delle associazioni, prevedono sessioni di studio e informazione sulle tematiche della lotta alle mafie.
La giornata tipo del campo di lavoro antimafia : la mattina attività lavorativa sui campi e/o di risistemazione dei beni confiscati il pomeriggio attività formativa la sera iniziative di animazione territoriale e socialità con il coinvolgimento delle comunità locali
CAMPO PER MINORI 5/15 luglio '09 - Libera Piemonte - Cascina Caccia, San Sebastiano da Po' (Chivasso)
CAMPI PER ADULTI (In collaborazione con LEGAMBIENTE)
28 luglio / 6 agosto '09 - Libera Campania - Castellamare di stabia (NA)
3/12 agosto '09 - Polistena - Coop. Valle del Marro
20/30 luglio '09 - Castel Volturno (CE)
20/31 luglio '09 - Gergei (CA)
1/11 settembre '09 - Coop. Placido Rizzotto e Pio La Torre - Contrada Kaggiotto, San Cipirello (PA)
CAMPO DI LAVORO INTERNAZIONALE in collaborazione con PAX CHRISTI 9 -18 agosto 2009 presso la Casa per la pace - Impruneta (Firenze)
Campi di lavoro per i gruppi organizzati Sicilia - Coop. Placido Rizzotto e cooperativa Pio la Torre Calabria - Coop. Valle del Marro; Calabria - Bovalino (RC) - Libera Locride Puglia - Coop. Terre di Puglia Campania - Castel Volturno Sardegna – Gergei - Libera Sardegna Piemonte - Cascina Caccia - San Sebastiano da Po' - Chivasso Libera Piemonte
Parole chiave per attivare un possibile processo temporale in grado di innescare processi di cittadinanza attiva e protagonismo consapevole.
Empatia
Volontà Appartenenza Empowerment Partecipazione
Contesto Legame
Comunità Democrazia
Empatia Competenza fondamentale per sottrarsi al disimpegno morale è l’empatia, la capacità
di discriminare e riconoscere le emozioni dell’altro, di assumere la prospettiva dell’altro, di
saper condividere le emozioni altrui, di fornire un modello, un appoggio all’espressione
emotiva dell’altro (adesione emotiva); la persona empatica comprende, accoglie, condivide,
partecipa alle emozioni dell’altro.
Legame Tutto ciò che ci lega alle cose e/o alle persone. Lo strumento che permette di dire
“Mi interessa”. I legami vanno voluti, costruiti e una volta creati, mantenuti. Il legame per
crearsi prevede assenza di pregiudizio e di qualsiasi stereotipo. Per questo il legame, se
equilibrato, è garanzia di apertura e di voglia di condividere. E’ l’apripista alla creazione di
contesti e comunità piccole e grandi dove ci riconosciamo e dove vogliamo condividere una
strada fatta anche di patti, di sollecitazioni reciproche, di strutture di riferimento.
Contesto Il contesto non è uno spazio definito, già segnato da altri, dove l’impegno è solo
quello di entrarci correttamente. Il contesto è quello spazio fisico o simbolico che ci interessa
per attivare poi un processo di partecipazione. Contesto è la famiglia, il gruppo di amici, la
squadra, la classe, il gruppo musicale. Ma ancora il contesto è il bar, la parrocchia, il campo di
calcio. Insomma, come a dire che è contesto tutto ciò che montiamo e smontiamo nel tempo
ma che ci dà il senso di dove siamo, di cosa vogliamo. Il contesto, questo significato di
contesto, ci motiva e ci far sentir parte.
Comunità La comunità in genere si può definire come "il luogo nel quale le identità personali e collettive si
formano e si costituiscono, nel quale esse sono riconosciute, confermate, si alimentano e si trasformano"
(Francesco VIOLA). Così definita, la comunità è il luogo, il quadro nelquale avviene il processo di identificazione. Il
concetto di comunità richiama altri concetti e termini che aiutano a capire, pur non esaurendo, il suo significato: i
confini fisici di un territorio, l’organizzazione politica ed economica, la sua popolazione, la sua espansione sul
territorio, la storia e le origini, il sistema dei valori condivisi, i problemi, i vari servizi attivati per risolversi, i
bisogni della popolazione, ecc. Ognuno di noi vive in una comunità ma non tutti sanno come essa si articola ed
esprime e ancor meno siamo consapevoli del nostro ruolo e potere all’interno di essa. Senza conoscenza e
consapevolezza, però, non è possibile sviluppare un senso di appartenenza e di partecipazione che si esprima in una
cittadinanza attiva.
Democrazia Alcuni punti ripresi da Zagrebelsky per comprendere la forza della democrazia:
La cura delle individualità personali. La democrazia è fondata sugli individui, non sulla massa. La
massificazione è un pericolo mortale. Dobbiamo vedere con preoccupazione l'appiattimento di molti livelli
dell'esistenza, di massa.
Lo spirito del dialogo. La democrazia è dialogo, ragionare insieme; è, socraticamente, filologia. Se non si discute non c'è democrazia. Guardarsi dal pericolo dell'arroganza del partito preso.
Lo spirito dell'uguaglianza. La democrazia è basata sull'uguaglianza; è insidiata dal privilegio. Attualmente si registra una caduta dello spirito di uguaglianza. Senza leggi uguali per tutti la società si divide in caste e la vita collettiva diventa dominio di oligarchie.
Il rispetto delle identità diverse. Nasce in Europa con il concetto di tolleranza. Oggi, il problema della coesistenza di identità plurime è di natura etnico - culturale e religiosa. Molto può la scuola nel promuovere la reciproca accettazione e con ciò abbassare l'insolenza dei segni distintivi
La diffidenza verso le decisioni irrimediabili. La democrazia implica la rivedibilità di ogni decisione.
Volontà Facoltà di tendere verso. Questa è una definizione di volontà. Da questa capacità dipende tutto il processo di costruzione di cittadinanza. E’ la forza che muove la motivazione, è la colonna su cui poggia la tensione positiva versa la responsabilità.
Appartenenza “Gli studenti desiderano più di qualsiasi altra cosa sentire di avere valore, di far parte della propria classe, di poter dare un contributo” (R. Creikurs). Da questa frase piena di significato si evince il bisogno di appartenenza che è un obiettivo naturale del comportamento umano. E’ basato su uguaglianza, collaborazione e interesse per il benessere del gruppo. Appartenenza quindi come capacità di stringere legami duraturi con un contesto fatto di persone e cose. Lo strumento privilegiato per creare appartenenza è il coinvolgimento, ovvero la capacità/volontà di essere coinvolto, di coinvolgere e di attivare processi di reciproca condivisione.
Empowerment Il termine empowerment è il processo attraverso cui i cittadini acquisiscono un potere partecipando ad attività civiche e politiche. Allargando il concetto, possiamo dire che tale processo porta ad una maggiore percezione del proprio ruolo e della propria consapevolezza politica nella comunità. Il passaggio al concetto di cittadinanza attiva è breve se consideriamo che la cittadinanza racchiude in sé diritti e doveri che ogni cittadino dovrebbe conoscere e esprimere nella sua vita. Essere cittadini attivi, empowered, significa dunque attivarsi affinché i nostri e altrui diritti così come i nostri e altrui doveri possano trovare il giusto spazio di espressione. Tutto questo dovrebbe avvenire in un processo dialettico di confronto e dialogo tra i cittadini e le istituzioni in modo da garantire il monitoraggio dei processi di mutamento sociale e provvedere a adeguati aggiustamenti nelle politiche comunitarie.
Partecipazione Il concetto di partecipazione della comunità è inscindibile da quello di scelta e volontarietà dell’atto: partecipare significa quindi desiderio di condivisione di un percorso volto alla realizzazione della persona sul piano sociale e al cambiamento possibile. Per bambini e bambine, ragazzi e ragazze, adulti la partecipazione diventa la risposta ai bisogni, al desiderio di autorealizzarsi, attraverso lo strumento della cooperazione e della costruzione della comunità che accoglie tutti, in cui valori vengono condivisi senza prevaricare ciascuna individualità. La progettazione partecipata alla costruzione delle regole di convivenza, risulta essere un passaggio inderogabile per realizzare una democrazia reale. La presa di coscienza dei meccanismi e delle dinamiche che regolano la vita sociale favorisce il processo di autonomia delle nuove generazioni e la diffusione di una cultura della legalità. Le strategie della partecipazione si propongono come un’insieme di occasioni che la comunità mette a disposizione dei bambini affinché possano esercitare il loro diritto alla cittadinanza.
7 parole, 7 espressioni, 7 modi di vedere il rapporto con gli altri
7 argomenti fondamentali per Libera:
-Legalità;-Responsabilità;-Giustizia;-Regole;-Sobrietà;-Cittadinanza;-Comunità.
7 impegni come 7 sono i colori della pace.
Tullio De Mauro dice: “….i dizionari più stringati ci dicono che legalità vale esser legale, qualità di
ciòche è legale, e legale, come aggettivo, vuol dire conforme alla legge.”
E ancora Livio Pipino: “…L’affermazione è perentoria e, all’apparenza, appagante: legalità significa
rispetto delle leggi e, conseguentemente, operare per la legalità significa far rispettare le leggi. Difficile
contrastare l’esattezza etimologica e concettuale della definizione. Ma scavando, cioè dando
applicazione ai principi, ci si accorge che la complessità del reale rende la definizione – a tutta prima
specifica e persino ovvia – generica, incompleta e, alla fine, non persuasiva….”
E’ proprio vero, queste definizioni non persuadono completamente e per meglio dire esprimono una
definizione corretta ma incompleta.
Legale e ciò che è conforme alla legge ma è anche e soprattutto qualcosa di più. Legale è ciò che dà
cittadinanza a tutti, da forza ai più deboli, è lo strumento della Giustizia. Legale è strumento di
convivenza civile.
Infatti l’essere comunità e non semplicemente un, per così dire, insieme di singoli fanno emergere la
necessità di stabilire norme che garantiscano la buona convivenza.
Responsabilità, il termine, di derivazione latina, proviene da responsus,
participio passato di respondeo, che significa rispondere, e da habilitas,
che vuol dire attitudine o capacità.
Responsabilità, quindi, significa innanzitutto capacità di dare conto delle
proprie azioni. Il concetto di responsabilità nasce nell’ambito della
filosofia del diritto, ma trova largo impiego nel linguaggio comune.
Generalmente, si dice responsabile chi, essendo dotato di capacità di
intendere e di volere, considera gli esiti delle proprie azioni, rispetto alle
quali può essere chiamato a rispondere e a rendere conto a qualcuno.
La responsabilità, quindi, presuppone la libertà dell’agire.
La giustizia (dal latino iustitia, da iustus: "giusto") è lavirtù che riguarda il trattamento leale, morale e imparziale di tutte le persone. È stato da sempre uno dei più importanti obiettivi utopici degli uomini. All'interno di una società umana organizzata è, in parte, realizzabile, ma è in ogni modo in conflitto con la legge del più forte. È un concetto alla base dell'etica.La giustizia fa riferimento, come concetto, ad una concezione etica, ed è strettamente connesso ad essa. Tale concetto, infatti, è molto relativo, perchè a seconda del gruppo sociale cui si riferisce ha un significato differente, a volte profondamente discorde
Regola, dal latino regola in origine asticella di legno, associata alla
nozione di linea retta, poi adattata a impegni figurati o anche Regere che
significa dirigere. Le persone conoscono le regole per agire in un determinato contesto. Il possesso delle regole è però distinto dal riconoscimento o dal comportamento di rispetto (o di
trasgressione) delle regole stesse. Si possono conoscere (possedere) le regole vigenti
in un determinato contesto, non riconoscerle come appartenenti al
proprio sistema di valori e patrimonio di esperienza, e quindi trasgredirle. Trasgredendole quindi, si attiva un processo di prassi illegale.
La sobrietà è uno stile di vita, personale e collettivo, più parsimonioso, più pulito, più lento, più inserito nei cicli naturali. La sobrietà è più un modo di essere che di avere. E' uno stile di vita che sa distinguere tra i bisogni reali e quelli imposti. E' la capacità di dare alle esigenze del corpo il giusto peso senza dimenticare quelle spirituali, affettive, intellettuali, sociali. E' un modo di organizzare la società affinché sia garantita a tutti la possibilità di soddisfare i bisogni fondamentali con il minor dispendio di risorse e produzione di rifiuti. In ambito personale, la sobrietà si può riassumere in dieci parole d'ordine: pensare, consumare critico, rallentare, ridurre, condividere, recuperare, riparare, riciclare, consumare locale, consumare prodotti di stagione.La sobrietà non è soltanto una virtù ma è, soprattutto una manifestazione di intelligenza e di autonomia di pensiero.
La comunità in genere si può definire come "il luogo nel quale le identità personali e collettive si formano e si costituiscono, nel quale esse sono riconosciute, confermate, si alimentano e si trasformano" (Francesco VIOLA). Così definita, la comunità è il luogo, il quadro nel quale avviene il processo di identificazione. Il concetto di comunità richiama altri concetti e termini che aiutano a capire, pur non esaurendo, il suo significato: i confini fisici di un territorio, l’organizzazione politica ed economica, la sua popolazione, la sua espansione sul territorio, la storia e le origini, il sistema dei valori condivisi, i problemi, i vari servizi attivati per risolversi, i bisogni della popolazione, ecc. Ognuno di noi vive in una comunità ma non tutti sanno come essa si articola ed esprime e ancor meno siamo consapevoli del nostro ruolo e potere all’interno di essa. Senza conoscenza e consapevolezza, però, non è possibile sviluppare un senso di
appartenenza e di partecipazione che si esprima in una cittadinanza attiva.
Inizialmente era la residenza in una città, ora significa l’appartenenza e il vincolo giuridico che si
instaura tra il singolo e lo Stato al quale appartiene. Porsi oggi il problema della definizione di
cittadinanza e di cittadino e della condizione che tali concetti esprimono, cercandone le motivazioni,
non può essere considerato anacronistico in un mondo e in una società sempre più caratterizzati dalla
presenza di realtà multiculturali, da idee che promuovono l'interculturalità come risorsa, da una
comunicazione di tipo "globale" che, sempre meno virtualmente, tende a unificare tutti i territori in
un unico territorio-mondo, modificando dall'interno le tipologie dei rapporti economici, giuridici e
sociali. I grandi cambiamenti nella società (la globalizzazione, l'individualismo civico, il
multiculturalismo) ci obbligano a ripensare i contesti e le forme in cui si impara ad esigere i propri
diritti e ad esercitare i propri doveri, in una parola ad essere cittadino. Nella nozione di cittadinanza,
però, convergono esigenze, aspettative, finalità molteplici e differenziate. Si va dallo sviluppo di una
cittadinanza attiva, all’apprendimento dei valori democratici, dall’educazione alla legalità,
all’educazione ai diritti umani in prospettiva globale, all’aumento, localmente, della partecipazione
dei cittadini (con un’attenzione particolare alla pari opportunità per le fasce deboli) alla vita politica,
sociale, culturale. A fronte di questa nozione di cittadinanza si pone, a volte in continuità, più
spesso in alternativa, la dimensione comunitaria, che richiama non tanto ai diritti soggettivi
fondamentali e universali, quanto all’identità collettiva e all’appartenenza
ad un gruppo culturalmente connotato.
Questionario conoscitivo
conoscenza del territorio sociale approfondimenti tematici sviluppo di contatti e nuove esperienze conoscenza di tipologie organizzative
Incontri in classe Visite presso associazioni
Perché leggere il territorio? Esplorare e definire lo scopo della lettura
Cosa si intende per lettura del territorio? Il ruolo dei dati e delle percezioni soggettive
Leggere cosa? I bisogni, le risposte ai bisogni , le risorse
Il territorio come comunità. I profili e il senso di comunità
La ricongnizione sociale. Uno strumento per facilitare l’emersione il confronto dei diversi punti di vista
AREE TEMATICHE DI INTERVENTO DEL VOLONTARIATO Affido di minori Anziani, Assistenza domiciliare Attività Tempo libero Auto mutuo aiuto Barriere architettoniche Cittadinanza attiva Devianza Dipendenze Disabilità fisica Disabilità intellettiva Disabilità psichica Emarginazione Inserimento lavorativo mirato Integrazione sociale Malattie croniche Politiche sociali Segreteria sociale Trasporto disabili Tutela e rappresentanza