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Movimentazione manuale dei carichi (MMC):
Titolo VI, D. Lgs. 81/08 e s.m.i.
Con MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI s’intendono tutte le operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico, che, per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare lombo-sacrale.
Con PATOLOGIE DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO s’intendono le patologie delle strutture osteoarticolari, muscolo-tendinee e nervovascolari.
Introduzione
Introduzione
Condizioni
normali
patologia
La colonna vertebrale
Introduzione
Introduzione
Il MAL DI SCHIENA è il sintomo di alterazioni a carico delle vertebre dei dischi intervertebrali e dei nervi.
ARTROSI
ERNIA del DISCO
Introduzione
Introduzione
I DISTURBI DEGLI ARTI SUPERIORI si manifestano con disturbi muscolari e/o articolari a livello della spalla, del gomito e del polso
Introduzione
Nei Paesi industrializzati le patologie muscoloscheletriche della colonna vertebrale
rappresentano le più importanti cause di inabilità e assenza dal lavoro per malattia.
Il National Institute of Occupational Safety and Health (NIOSH) pone tali patologie
al secondo posto nella lista dei dieci problemi di salute più rilevanti nei luoghi di
lavoro e riporta una prevalenza di lombalgia nell’arco della vita nella popolazione
generale del 70%.
Negli Stati Uniti la lombalgia determina quasi 29 giorni di assenza per malattia
annuali ogni 100 lavoratori.
Introduzione
Secondo stime degli Istituti di Medicina del Lavoro le patologie croniche del rachide
sono la prima causa di richieste di inidoneità parziale alla mansione specifica.
Tra gli infortuni sul lavoro la lesione da sforzo è rappresentata nel 60-70% dei casi
da lombalgia acuta e non risulta ci sia alcuna controtendenza significativa negli
ultimi 10 anni.
Introduzione
FATTORI DI RISCHIO PERSONALI:
• Età
• Sesso
• Fattori antropometrici
• Condizioni di allenamento
• Fumo
•Condizioni patologiche (congenite o acquisite):
- anomalie congenite
- traumi, fratture
- cause degenerative
- cause infettive, metaboliche
FATTORI DI RISCHIO PROFESSIONALI:
• la movimentazione e sollevamento di carichi a mano
• trazione o spinta di carrelli, ecc.
• sforzi eccessivi
• movimenti incongrui
• posture incongrue
• mantenimento di posture fisse per periodi prolungati
• attività sedentaria
• vibrazioni trasmesse a tutto il corpo
• piccoli traumi ripetuti
Le condizioni opposte (immobilità e eccessivo lavoro) sono sfavorevoli al nostroorganismo. Numerose indagini epidemiologiche hanno dimostrato che l’incidenza del maldi schiena (LPB) è molto elevata in quanti svolgono un lavoro sedentario (impiegati).
Introduzione
Prevenzione
• meccanizzazione dei processi per eliminare il rischio;
• laddove ciò non sia possibile, l’ausiliazione degli stessi processi con l’adozione
di adeguate misure tecniche e organizzative per assicurare salute e sicurezza;
• sorveglianza sanitaria;
• Informazione dei lavoratori in relazione al peso e alle caratteristiche del carico;
• formazione in relazione ai rischi e alle modalità di corretta movimentazione e
successivo addestramento.
Misure di prevenzione e protezione
OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
VALUTAZIONE DEI RISCHI
MISURE DI PREVENZIONE
1. MECCANIZZAZIONE (eliminazione del rischio);
2. AUSILIAZIONE (riduzione del rischio attraverso misure
tecniche ed organizzative);
3. USO CONDIZIONATO DELLA FORZA MANUALE (misure
correttive in relazione elementi di riferimento dell’allegato
XXXIII).
FORMAZIONE
INFORMAZIONE
SORVEGLIANZA
SANITARIA
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Misure di prevenzione e protezione
• Carico
– Pesante
– Ingombrante
– Difficile da afferrare
– Contenuto rischia di spostarsi, equilibrio instabile
– Torsione, inclinazione
• Ambiente
– Spazio ristretto, soffitto basso
– Pavimento scivoloso, irregolare, instabile
– Illuminazione carente
Fattori di rischio
• Attività
– Frequente e ripetuta
– Distanze troppo grandi
– Ritmo non modulabile
• Lavoratore
– Inidoneità fisica
– Mancata informazione, formazione e addestramento
Fattori di rischio
VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA MMC
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
TRAINO E SPINTAMOVIMENTI RIPETITIVI DEGLI ARTI SUPERIORI
METODO NIOSHMETODO SNOOK-
CIRIELLOMETODO OCRA
Valutazione del rischio
Valori limite
Il D. Lgs. 81/08 non definisce un valore limite del peso sollevabile dal singolo
lavoratore.
Per quanto riguarda le azioni di sollevamento, viene ormai universalmente
adottato il metodo NIOSH.
Il modello più recente (1993) determina il cosiddetto RWL (Recommended
Weight Limits), tramite un equazione che dato un peso massimo sollevabile in
condizioni ideali, analizza e assegna un fattore demoltiplicativo agli elementi
sfavorevoli di una determinata movimentazione.
Valutazione del rischio
Valori limite
Il rischio per la schiena delle persone adulte viene ritenuto trascurabile se il
peso del carico è inferiore a 3 kg.
Le lavoratrici in gravidanza e fino al settimo mese dopo il parto non devono
trasportare o sollevare pesi.
Valutazione del rischio
IL METODO NIOSH
1. Individua una costante di peso (peso massimo in condizioni ideali di sollevamento);
1. Calcola il peso limite raccomandato (PLR) nelle effettive condizioni di sollevamento;
3. Valuta il rischio o indice di sollevamento (IS) come rapporto tra il peso sollevato e ilpeso limite raccomandato (PLR).
ETÀ MASCHI FEMMINE
COSTANTE DI PESO (Kg)
15 – 18 anni e oltre i 45 anni 20 15
18 – 45 anni 25 20
CP x A x B x C x D x E x F = PLR
IS = Peso Sollevato / PLR
Valutazione del rischio
Indice di sollevamento NIOSH
• < 0,85 – Area Verde - Nullo o trascurabile;
• Tra 0,85 e 0,99 – Area Gialla – Si attiva l’obbligo di formazione, la
sorveglianza sanitaria, bonifica a medio-lungo termine;
• > 1 – Area Rossa - Obbligo di formazione, sorveglianza sanitaria, bonifica a
breve termine.
Valutazione del rischio
COSTANTE DI PESO (CP):peso massimo sollevabile dal lavoratore
FATTORE ALTEZZA (FA):Altezza delle mani all’inizio del sollevamento
FATTORE DISLOCAZIONE (FB):Distanza verticale tra inizio e fine
movimentazione
FATTORE ORIZZONTALE (FC):Distanza massima del peso dall’asse del corpo
FATTORE ASIMMETRIA (FD):Dislocazione angolare del peso rispetto al piano
sagittale del soggetto
FATTORE PRESA (FE):Giudizio sulla presa del carico
FATTORE FREQUENZA (FF):Numero di azioni nell’unità di tempo
FATTORE PESO:peso intrinseco dell’oggetto da sollevare
Valutazione del rischio
CONDIZIONI GENERALI DI ACCETTABILITÀ
1. Verifica dei requisiti generali
▪ Buona presa del carico▪ Carico mantenuto vicino al corpo e comunque non ingombrante▪ Tronco sostanzialmente eretto e non ruotato▪ Oggetto movimentato nello spazio compreso tra l’altezza delle ginocchia e l’altezza
delle spalle
2. Verifica del peso sollevato e delle frequenze di sollevamento
PESO FREQUENZA
M = 25 kg F = 20 kg ≤ 3 volte per turno
M = 14 kg F = 11 kg ≤ 1 volta/minuto
M = 6 kg F = 4 kg < 5 volte/minuto
≤ 3 kg < 10 volte/minuto
Valutazione del rischio
Misure correttive immediate da adottare in caso di:
− Peso superiore ai limiti (M= 25 kg, F=20 kg)
− Distanza verticale (altezza di sollevamento) >175cm
− Dislocazione verticale > 175 cm
− Distanza orizzontale (distanza dal corpo) > 63 cm
− Distanza orizzontale (distanza dal corpo) > 63 cm
− Angolo di asimmetria (emi-rotazione) > 135°
− Frequenza di sollevamento:
• breve durata (< 1 ora) > 15 volte/minuto
• media durata (1-2 ore) > 12 volte/minuto
• lunga durata (> 2 ore) > 8 volte/minuto
Valutazione del rischio
Indicazioni per i lavoratori
▪ Misurare il peso di carico e verificare la posizione del baricentro onde
prevenire eventuali sbilanciamenti dello stesso;
▪ Afferrare il carico con entrambe le mani;
▪ Esercitare lo sforzo mantenendo il carico vicino il corpo;
▪ Se un carico deve essere sollevato dal pavimento, piegare le ginocchia,
portare gradualmente il carico sino alle ginocchia, avvicinare il carico al
corpo e sollevarlo raddrizzando le gambe fino alla posizione di trasporto;
Norme di comportamento
Indicazioni per i lavoratori
▪ Se si deve spostare un carico da una posizione frontale a quella posteriore,
è necessario evitare di ruotare la schiena di 180° ma bisogna girare tutto il
corpo, usando le gambe;
▪ Se si deve porre in alto un oggetto, occorre evitare di inarcare la schiena e
usare, invece, una scala idonea, che consenta di arrivare all’altezza dello
scaffale da raggiungere;
▪ Non sollevare i carichi bruscamente;
▪ Chiedere aiuto ad un collega se il carico è troppo pesante o suddividerlo in
carichi più piccoli.
Norme di comportamento
Per un carico di 50 Kg la forza che viene esercitata a livello delle vertebre lombari è di750 Kg o 150 Kg a seconda della postura assunta durante la movimentazione.
POSTURE DA EVITARE
Norme di comportamento
Norme di comportamento
POSTAZIONI DI LAVORO
Norme di comportamento
Norme di comportamento
ATTENZIONE: Durante la movimentazione di carichi mediante l’ausilio di mezzi meccanici(transpallet, carrello a 4 ruote pivottanti, ecc…) è importante verificare laportata massima (solitamente riportata in una targhetta presente sul mezzo) e,di conseguenza, non superare la portata massima dell’ausilio stesso.
Movimentazione meccanica
Sistemi di movimentazione
CLASSIFICAZIONEPer funzionamento Per energia motrice Per tipo di comando
Continuo✓ trasportatori a catena e a
nastro✓ trasportatori a rulli✓ trasportatori pneumatici
Discontinuo✓ paranchi✓ carroponti✓ manipolatori✓ carrelli✓ carrelli elevatori
A movimento manuale✓ carrelli a mano✓ convogliatori a rulli
Motorizzati✓ carroponti✓ paranchi✓ manipolatori✓ carrelli a motori✓ trasportatori a catena✓ trasportatori a nastro✓ trasportatori pneumatici
Con manovratore a bordo✓ carrelli
Con manovratore a terra✓ paranchi , carroponti e
manipolatori✓ carrelli
Senza manovratore✓ convogliatori a catena e nastro✓ trasportatori pneumatici
Automatici✓ paranchi scorrevoli su
monorotaia
Movimentazione meccanica
Sistemi di movimentazione
Carrelli (a mano, motorizzati con o senza manovratore a bordo)
Movimentazione meccanica
Sistemi di movimentazione
Carrelli elevatori manuali
Movimentazione meccanica
Sistemi di movimentazione
Trasportatori a catena e a nastro
Movimentazione meccanica
Sistemi di movimentazione
Convogliatori a rulli (a mano e motorizzati)
Movimentazione meccanica
Sistemi di movimentazione
Paranchi (su struttura a bandiera o su monorotaia)
Movimentazione meccanica
Sistemi di movimentazione
Carroponti
Movimentazione meccanica
Sistemi di movimentazione
Manipolatori industriali
Movimentazione meccanica
Sistemi di movimentazione
Ausili per la movimentazione dei pazienti ospedalizzati (sollevatore)
Movimentazione meccanica
Sistemi di movimentazione
Ausili per la movimentazione dei pazienti ospedalizzati (letti)
Elettrico A manovella Oleodinamico
Movimentazione meccanica
Sistemi di movimentazione
Ausili minori per la movimentazione dei pazienti ospedalizzati
Movimentazione meccanica
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Movimenti ripetitivi
FATTORI ANALIZZATI
POSTURA
RIPETITIVITÀ
TEMPI DI RECUPERO
FORZA
DURATA DEL COMPITO
FATTORI COMPLEMENTARI
Fattori di rischio
Alterazioni e disturbi dell’arto superiore
Disturbi muscolari: nelle contrazioni muscolari statiche, ad esempio quando si lavora a lungo a braccia sollevate, arriva ai muscoli meno sangue del necessario. Il muscolo mal nutrito si affatica e diventa dolente.
Disturbi articolari (spalla, gomito e polso): compaiono soprattutto perché i tendini, nei movimenti ripetitivi rapidi, sono sovraccaricati e possono infiammarsi. Ciò può generare dolore intenso, impaccio ai movimenti dell’articolazione interessata e compressione dei nervi.
Patologie
Alterazioni e disturbi dell’arto superiore
• Sindrome del tunnel carpale (formicolii notturni delle dita della mano)
• Tendiniti della mano (dolori ai movimenti di alcune dita e/o del polso)
• Epicondiliti (dolore al gomito)
• Periartrite scapolo-omerale (dolore ai movimenti della spalla)
Patologie
Alterazioni e disturbi dell’arto superiore
• Dolori articolari durante i movimenti nelle fasi iniziali, poi anche a riposo.
• Riduzione della funzione motoria negli stati più avanzati (mancanza di
forza, caduta di piccoli oggetti dalle mani, riduzione del movimento
articolare, ecc).
• Persistenti formicolii agli arti superiori che compaiono frequentemente
durante la notte, accompagnati anche da sensazioni di freddo e disturbi
della sensibilità.
Patologie
Ripetitività Movimenti sempre uguali a sé stessi ripetuti a lungo
Frequenza Alta frequenza di gesti in ogni minuto di lavoro
Forza Uso di forza elevata con gli arti superiori
Postura Posizioni scorrette del polso, del gomito, della spalla o movimenti articolari estremi
Periodi di recupero Tempi di recupero insufficienti
Fattori complementari Maneggiare oggetti molto freddi, vibrazioni, compressioni, guanti inadatti, uso di martello, ecc.
Fattori di rischio
• Ergonomia delle postazioni di lavoro (banchi, attrezzature…);
• Adeguamento impiantistico e strutturale (automatizzazione dei processi,progettazione dei posti di lavoro, scelta degli strumenti di lavoro, limitazione dell’usodella forza da parte dei lavoratori);
• Adeguati periodi di recupero all’interno del turno di lavoro (pause, alternanza concompiti non ripetitivi);
• Organizzazione del lavoro (procedure aziendali, durata del ciclo di lavoro, turnazione erotazione, ritmi di lavoro);
• Formazione ed addestramento dei lavoratori (informazione sui rischi e sulle modalitàcorrette di lavoro);
• Sorveglianza sanitaria.
Tali misure di prevenzione e protezione devono essere consideratecomplementari tra loro e pertanto, per una corretta prevenzione, vannointraprese tutte.
Misure di prevenzione
EVITARE POSTURE INCONGURE DELLA SPALLA
Misure di prevenzione
EVITARE POSTURE INCONGURE DEL GOMITO
Misure di prevenzione
EVITARE POSTURE INCONGURE DEL POLSO
Misure di prevenzione
EVITARE POSTURE INCONGURE DI MANO-DITA
Misure di prevenzione
EVITARE POSTURE INCONGURE DI MANO-DITA
PRESE AD UNCINO
PRESA PALMARE
PRESA IN GRIP
Misure di prevenzione
10 REGOLE PER RIDURRE IL RISCHIO
1) Eseguire le azioni necessarie nell’ordine insegnato
2) Usare il più possibile entrambi gli arti
3) Evitare di aggiungere azioni inutili, ad esempio afferrando e riafferrando più volte un oggetto.
4) Non lanciare oggetti ed evitare comunquemovimenti bruschi.
Evitare azioni brusche con uso di forza nell’avvitare ospingere leve.
Segnala la presenza di un eccessivo uso di forzaanche se fosse a carico delle sole dita della mano
5) Controlla che gli attrezziche usi non provochinocompressioni, arrossamenti,bolle, callosità, ecc.
6) Non prendere oggettipesanti usando solo le dita(in particolare l’ultima partedelle dita).
7) Evitare di utilizzare attrezzature che costringono amantenere a lungo il polso piegato.
8) Non accelerare il tuo lavoro per finire prima del tempo, accumulando minuti liberi prima di andare in
mensa o prima della fine del turno.
Laddove possibile è più salutare far riposare le braccia almeno una volta all’ora.
9) Lavorare spesso con le braccia sopra l’altezza delle spalle,soprattutto maneggiando pesi o facendo gesti che richiedonouso di forza, è rischioso per i tendini delle spalle.
Se è possibile, lavora appoggiando gli avambracci sul piano dilavoro.
10) Rivolgersi al datore di lavoro, RSPP o medico competente quando si avvertono i primi sintomi!