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Novembre 2009 1
Gestione dell’autorizzazione ETS ed assegnazione quote
gratuite CO2
Confindustria Ceramica – 20 novembre 2012
Novembre 2009 2
1_Gestione dell’autorizzazione ad emettere emissioni gas effetto serra: modalità e tempistiche
SommarioSommario
1. Aggiornamento dell’autorizzazione: casistiche principali
2. Chiusure parziali/totali
3. Esempio pratico: aggiornamento autorizzazione
1. Aggiornamento dell’autorizzazione: casistiche principali
2. Chiusure parziali/totali
3. Esempio pratico: aggiornamento autorizzazione
Richiedere all’autorità competente l’aggiornamento dell’ autorizzazione ad emettere.
• rilasciare le autorizzazioni ad emettere gas a effetto serra, di cui all’art. 7;
• disporre l’assegnazione integrativa delle quote di CO2 sulla base della Decisione 2011/278/CE.
Aggiornamento dell’autorizzazione: casistiche principali
Il gestore richiede l’aggiornamento dell’autorizzazione nel caso di modifiche della natura o del funzionamento
dell’impianto, di suoi ampliamenti, di modifiche dell’identità del gestore, ovvero di modifiche della metodologia di
monitoraggio.(Art. 7 del D. Lgs. 4 aprile 2006, n. 216)
OBBLIGO GESTORE
COMPITI ANC
MODIFICA IMPIANTO
AGGIORNAMENTI della AUTORIZZAZIONE
Aggiornamento a seguito di un cambiamento nell’ASSETTO
dell’IMPIANTO
Aggiornamento delle FONTI per correggere imprecisioni
Aggiornamento ANAGRAFICO
Aggiornamento dell’autorizzazione: casistiche principali
AGGIORNAMENTO ANAGRAFICO
Identificativi del “Gestore Impianto” e del “Rappresentante del Gestore”
aggiornare non solo la “Ragione sociale” del gestore e “Nome-Cognome” del rappresentante del gestore, ma anche
• numeri di telefono
Banca Dati AGES
=
Stato attuale in Impianto
Piano di Monitoraggio
=
Riferimento per eventuali comunicazioni al fine di
rispettare gli adempimenti in materia di EU-ETS
Aggiornamento dell’autorizzazione: casistiche principali
AGGIORNAMENTO delle FONTI
Coerentemente con la reale situazione riscontrabile in campo:
• indicare correttamente la tipologia fonte (turbina, caldaia, forno…);
• associare alle fonti gli elementi tecnologici (bruciatori…);
• associare alle fonti dichiarate le materie prime e/o combustibili che generano emissioni di CO2 (anche se usati come riserva).
Laddove necessario, contestualmente con l’invio del
PDM III periodo, il gestore, dovrà aggiornare l’autorizzazione per correggere la descrizione delle
fonti indicata in modo incompleto/inesatto in fase di
rilascio autorizzazione III periodo
Modifica delle fonti dichiarate in maniera inesatta o incompleta
Aggiornamento dell’autorizzazione: casistiche principali
AGGIORNAMENTO ASSETTO
Ogni cambiamento realizzato in impianto deve essere comunicato all’Autorità Competente e quindi aggiornato in AGES
Modifica a seguito di cambiamenti sostanziali in impianto
• installazione nuova fonte;
• dismissione di una o più fonti di emissione;
• utilizzo di un dispositivo principale come dispositivo di riserva;
• sostituzione di un dispositivo vecchio con uno nuovo.
Nel caso di più modifiche,
è necessario indicare il
dettaglio di ciascuna modifica
Si discute l’ipotesi di rendere la richiesta
aggiornamento assetto onerosa per l’impianto
Aggiornamento dell’autorizzazione: casistiche principali
TEMPISTICA per l’INVIO delle RICHIESTE
almeno 90 giorni prima della data in cui la modifica o almeno 90 giorni prima della data in cui la modifica o l’ampliamento ha effettol’ampliamento ha effetto.
(Art. 7 del D. Lgs. 4 aprile 2006, n. 216)
TEMPISTICA per il RILASCIO della AUTORIZZAZIONE
entro 45 giorni dal ricevimento della domandaentro 45 giorni dal ricevimento della domanda(Art. 7 del D. Lgs. 4 aprile 2006, n. 216)
AGGIORNAMENTO della AUTORIZZAZIONE
potrebbe essere necessario un aggiornamento del aggiornamento del Piano di MonitoraggioPiano di Monitoraggio
• almeno 90 giorni prima (o 30 giorni dopo) della modifica;
• entro il 31 gennaio dell'anno successivo alla modifica.
Aggiornamento dell’autorizzazione: casistiche principali
Contestuale AGGIORNAMENTO del Piano di Monitoraggio
Casistiche di Aggiornamento dell’autorizzazioneAggiornamento dell’autorizzazione per le quali risulta necessario un aggiornamento del Piano di Monitoraggioaggiornamento del Piano di Monitoraggio:
modifica gestore, denominazione impianto, referente PdM, certificazioni;
nuove attività svolte o uso di nuovi combustibili o materiale;
modifica alle fonti di emissioni.
Aggiornamento dell’autorizzazione: casistiche principali
(Art. 14 e 15 del Regolamento n. 601/2012)
modifica alla classificazione dei flussi;
modifica alla categoria dell’impianto;
nuovi tipi di strumenti di misura;
nuove metodologie di campionamento/analisi;
modifica/correzione della metodologia di monitoraggio.
1. Aggiornamento dell’autorizzazione: casistiche principali
2. Chiusure parziali/totali
3. Esempio pratico: aggiornamento autorizzazione
uno dei sottoimpianti, che contribuisce almeno per il 30% o con l’assegnazione di oltre 50.000 quote di emissioni al quantitativo annuo finale, riduce il suo livello di attività in un determinato anno civile di almeno 50 % rispetto al livello di attività utilizzato per calcolare l’assegnazione al sottoimpianto.
RIDUZIONE ASSEGNAZIONE
Chiusure parziali / totali di impianto
CHIUSURE PARZIALI di IMPIANTOCHIUSURE PARZIALI di IMPIANTO(art. 23 della Decisione 2011/278/CE)
a decorrere dall’anno successivo della cessazione
a decorrere dal 2013 se la cessazione è prima del 1
gennaio 2013
Chiusure parziali / totali di impianto
CHIUSURE PARZIALI di IMPIANTOCHIUSURE PARZIALI di IMPIANTO(art. 23 della Decisione 2011/278/CE)
a) 50% < HAL < 75% (metà quote tot SOTTOIMPIANTO)
b) 75% < HAL < 90% (25% quote tot SOTTOIMPIANTO)
c) HAL > 90% (nessun rilascio)
RIDUZIONE LIVELLO ATTIVITA’ (HAL)
ESEMPIO
Il sottoimpianto A è caratterizzato da:
• HALiniz(sottoimp_A)=100 (su cui ha ricevuto assegnazione iniziale)
• Assegnazione iniziale(sottoimp_A)=1.000
HAL ASSEGNAZIONE
a) 25 ÷ 50 500
b) 10 ÷ 25 250
c) < 10 0
Chiusure parziali / totali di impianto
CHIUSURE PARZIALI di IMPIANTOCHIUSURE PARZIALI di IMPIANTO(art. 23 della Decisione 2011/278/CE)
ESEMPIO
Il sottoimpianto A è caratterizzato da:
•HALiniz(sottoimp_A)=100 (su cui ha ricevuto assegnazione iniziale)
•Assegnazione iniziale(sottoimp_A)=1.000
SUCCESSIVO RIPRISTINO LIVELLO ATTIVITA’
d) HAL > 25% HALinz (metà quote tot SOTTOIMPIANTO)
e) HAL > 50% HALinz (quote tot SOTTOIMPIANTO)
L’impianto riceve le quote dall’anno
successivo in cui il sottoimpianto ha aumentato HAL
HAL ASSEGNAZIONE
d) 25 ÷ 50 500
e) > 50 1.000
Chiusure parziali / totali di impianto
MODIFICHE FUNZIONAMENTO IMPIANTOMODIFICHE FUNZIONAMENTO IMPIANTO(art. 24 della Decisione 2011/278/CE)
entro il 31 dicembre di ogni anno, il gestore deve comunicare all’autorità competente tutte le informazioni riguardanti le modifiche previste o effettive della capacità, del livello di attività e del funzionamento di un impianto.
La Commissione sta predisponendo un modulo elettronico per la comunicazione di modifiche che hanno un impatto sull’assegnazione dell’impianto.
CHIUSURE TOTALI di IMPIANTOCHIUSURE TOTALI di IMPIANTO(art. 22 della Decisione 2011/278/CE)
• l’autorizzazione ad emettere gas a effetto serra o qualsiasi altra autorizzazione ambientale sono scadute;
• le autorizzazioni sono state ritirate;
• il funzionamento dell’impianto è impossibile per ragioni tecniche;
• l’impianto non è in funzione, ma lo era precedentemente e per ragioni tecniche la ripresa dell’attività è impossibile;
• l’impianto non è in funzione, ma lo è stato precedentemente e il gestore non può garantire che l’impianto riprenderà le sue attività entro i 6 mesi successivi alla cessazione delle attività. Gli Stati membri possono prorogare questo periodo fino ad un massimo di 18 mesi (non entro i 6 mesi successivi a causa di circostanze imprevedibili).
Chiusure parziali / totali di impianto
ECCEZIONI:
Impianti di riserva/emergenza;
Impianti stagionali
NON RILASCIO DI QUOTE DALL’ANNO SUCCESSIVO ALLA
CHIUSURA
1. Aggiornamento dell’autorizzazione: casistiche principali
2. Chiusure parziali/totali
3. Esempio pratico: aggiornamento autorizzazione
Esempio pratico: aggiornamento autorizzazione
1. Entrare con le Vs. generalità alle pagine AGES
Esempio pratico: aggiornamento autorizzazione
2. Cliccare: aggiornamento a seguito di un cambiamento nell'assetto dell'impianto
Esempio pratico: aggiornamento autorizzazione
3. Visualizzazione della Vs. domanda
Esempio pratico: aggiornamento autorizzazione
4. Sintesi delle modifiche
Esempio pratico: aggiornamento autorizzazione
5. Descrizione generale delle modifiche apportate
Esempio pratico: aggiornamento autorizzazione
6. Fonti di emissione
Esempio pratico: aggiornamento autorizzazione
7. Inserimento nuova fonte di Emissione
8. Modifiche Apportate
Esempio pratico: aggiornamento autorizzazione
Esempio pratico: aggiornamento autorizzazione
9. Inizializza modifiche
Esempio pratico: aggiornamento autorizzazione
10. Descrizione di dettaglio delle modifiche apportate
Esempio pratico: aggiornamento autorizzazione
11. Selezionare Stampe salvataggio file
13. Sottoscrivere il file salvato con la firma digitale e inviare il file a Ras.autorizzazione-ET@minambiente.it
12. Autorizzazione in stato inviata
Novembre 2009 30
2_Modifiche sostanziali capacità ed
integrazione/sottrazione quote gratuite
Introduzione – I nuovi entranti
Definizione di “NUOVO ENTRANTE” di III Periodo
Articolo 3(h) della Direttiva 2003/87/CE
“impianto che esercita una o più attività indicate nell’allegato I o un’attività inclusa nel sistema comunitario ai sensi dell’articolo 24, paragrafi 1 o 2, che ha subito un ampliamento sostanziale dopo il 30 giugno 2011, solo nella misura in cui riguarda l’ampliamento in questione”
— “l’impianto che esercita una o più attività indicate nell’allegato I, che ha ottenuto un’autorizzazione ad emettere gas a effetto serra per la prima volta dopo il 30 giugno 2011,
— l’impianto che esercita per la prima volta un’attività inclusa nel sistema comunitario ai sensi dell’articolo 24, paragrafi 1 o 2”
- Entra in ETS per la prima volta, ricevendo l’autorizzazione dopo il 30 giugno 2011
-Rientra in ETS dopo cessata attività, ricevendo una nuova autorizzazione dopo il 30 giugno 2011
- Impianto esistente che è stato oggetto di ampliamento significativo di capacità (di un sottoimpianto) dopo il 30 giugno 2011
Chi?
Introduzione – I nuovi entranti
Assegnazione ai nuovi entranti: riferimenti normativi
Decisione 2011/278/UE
Articolo 19: Assegnazione ai nuovi entranti
-Riserva Nuovi Entranti (“NER”): il 5% del quantitativo comunitario totale di quote per il periodo 2013-2020 è accantonato per i nuovi entranti
- Le norme armonizzate per l’assegnazione ai nuovi entranti sono contenute nella Decisione 2011/278/UE (Decisione CIMs)
Articolo 20: Assegnazione come nuovo entrante a seguito di un ampliamento sostanziale della capacità
Articolo 10bis(7) della Direttiva 2003/87/CE
Articolo 21: Riduzione sostanziale della capacità
Introduzione – I nuovi entranti
Adeguamento quote per ampliamento (riduzione) capacità
“Quando un impianto è stato oggetto di un ampliamento (riduzione) sostanziale della capacità dopo il 30 giugno 2011, gli Stati membri, su richiesta del gestore e fatta salva l’assegnazione all’impianto ai sensi dell’articolo 10, stabiliscono, secondo il metodo illustrato all’articolo 19, il numero di quote di emissioni da assegnare a titolo gratuito (da detrarre) per tenere conto dell’ampliamento (riduzione).”
Articolo 20 (21) della Decisione 2011/278/UE
“[…] In particolare gli Stati membri impongono al gestore di comunicare la capacità aggiunta (ridotta) e la capacità installata del sottoimpianto dopo che questi è stato oggetto di un ampliamento (riduzione) sostanziale verificato e considerato soddisfacente da un responsabile della verifica, conformemente alle prescrizioni dell’articolo 8”.
Introduzione – I nuovi entranti
Aggiornamenti dal Comitato ETS
Delibera apposita in corso di approvazione
Traduzione Linea Guida N. 7 (Raccolta dei dati)
Modulo elettronico standard per la comunicazione dei dati relativi all’ampliamento/riduzione della capacità
Il gestore invia la richiesta di adeguamento dell’assegnazione per modifica alla capacità entro un anno dall’avvio del funzionamento post modifica
Regole specifiche per ampliamenti avvenuti prima del 1 Gennaio 2013
Importanza delle tempistiche!
Ampliamento significativo: casistiche
Ampliamento significativo di
capacità con avvio del funzionamento
post modifica dopo il 30 Giugno 2011
Ampliamento significativo di capacità
Ampliamento significativo di capacità
con avvio del funzionamento post
modifica prima del 30 Giugno 2011, ma per il
quale non è stato possibile determinare la capacità prima del 30 settembre 2011
Esistenti che hanno ottenuto l’autorizzazione prima del 30 giugno 2011, ma con avvio del funzionamento post
modifica dopo il 30 Giugno 2011, e per i quali non è
stato possibile determinare la capacità prima del 30
settembre 2011 (assegnazione simile agli
ampliamenti post 30 Giugno 2011)
Assegnazione quote integrative: quali step?
1. Individuazione dell’avvenuta modifica fisica
2. Definizione dell’avvio del funzionamento post modifica, della capacità aggiunta e di tutti gli altri parametri rilevanti
(Allegato V – Decisione 2011/278/UE) e valutazione dell’incremento significativo
3. Verifica dei dati
4. Trasmissione all’Autorità competente della domanda di assegnazioneintegrativa e della documentazione pertinente
5. Calcolo dell’assegnazione preliminare integrativa dovuta alla capacità aggiunta
6. Calcolo dell’assegnazione definitiva integrativa dovuta alla capacità aggiunta
Ampliamento significativo di capacità
Assegnazione quote integrative: quali step?(GESTORE)
Ampliamento significativo di capacità
Assegnazione quote integrative: quali step?(Autorità Competente/Commissione EU)
Ampliamento significativo di capacità
Ampliamento significativo di capacità
DefinizioneArticolo 3(i) della Decisione 2011/278/UE
“«ampliamento sostanziale della capacità», aumento significativo della capacità installata iniziale di un sottoimpianto che comporta tutte le conseguenze seguenti:
i) si registrano una o più modifiche fisiche identificabili relative alla sua configurazione tecnica e al suo funzionamento, diverse dalla semplice sostituzione di una linea di produzione esistente; e
ii) il sottoimpianto può funzionare ad una capacità superiore di almeno 10 % rispetto alla capacità installata iniziale del sottoimpianto prima della modifica; o
iii) il sottoimpianto, cui le modifiche fisiche si riferiscono, raggiunge un livello di attività considerevolmente superiore che comporta l’assegnazione al sottoimpianto in questione di oltre 50 000 quote di emissioni supplementari l’anno, che rappresentano almeno il 5 % del numero annuo preliminare di quote di emissioni assegnate a titolo gratuito per questo sottoimpianto prima delle modifiche.”
CRITERIO QUALITATIVO•“modifica fisica”
CRITERIO QUANTITATIVO
• sulla capacità, oppure• sulle quote assegnate
Ampliamento significativo di capacità
Il concetto di “modifica fisica”Par. 6.4 - Linee Guida N. 2 (raccolta dati)
Natura fisica della variazione avvenuta alla configurazione tecnica e al funzionamento (no modifiche di natura puramente organizzativa od
operativa)
L’impatto della variazione fisica sulla configurazione tecnica e il funzionamento (ovvero, le modifiche fisiche che consentono variazioni del
flusso).
La sostituzione di una linea di produzione non viene presa in considerazione per l’individuazione dell’ampliamento (a meno che la
variazione del flusso dopo la sostituzione non soddisfi i criteri quantitativi).
NECESSARIO COLLEGAMENTO TRA MODIFICA FISICA E VARIAZIONE CAPACITA’!
Ampliamento significativo di capacità
Avvio del funzionamento post modifica Par. 4.2 - Linee Guida N. 7 (raccolta dati)
Articolo 3(o) Decisione 2011/278/UE: “«Avvio del funzionamento a seguito della modifica», il primo giorno verificato ed approvato di un periodo continuativo di 90 giorni o, qualora il ciclo di produzione abituale del settore in questione non preveda una produzione continua, il primo giorno di un periodo di 90 giorni diviso in cicli di produzione specifici del settore, nel corso dei quali l’impianto funziona almeno al 40 % della capacità di progetto ai fini della quale i dispositivi installati sono dimensionati, tenendo conto, qualora opportuno, delle condizioni operative specifiche del sottoimpianto”.
Il livello di attività (ALadded) –complessivamente per l’intero periodo di 90 giorni- relativo alla capacità di progetto aggiuntiva (Cadded,design ) è pari ad almeno il 40% di quest’ultima: (Aladded,design >Cadded,design * 0.4)
Ampliamento significativo di capacità
Avvio del funzionamento post modifica Par. 4.2 - Linee Guida N. 7 (raccolta dati)
Il gestore determina il livello di attività relativo alla capacità di progetto aggiuntiva (ALadded) su base giornaliera: A - Ove possibile, il livello di attività deve basarsi sulla capacità fisica aggiuntiva (es. se l’aumento della capacità è dovuto all’aggiunta di una nuova linea di produzione, il livello di attività corrispondente alla capacità di progetto aggiuntiva sarà pari alla produzione della nuova linea)B – Se non fosse possibile applicare il punto A (es. modifiche ad apparecchiature esistenti): il livello di attività attribuito alla capacità aggiuntiva può essere calcolato sottraendo dal livello di attività complessivo del sottoimpianto pertinente (ALtotal) il livello di attività medio relativo agli anni solari (non prima del 2005) precedenti alla modifica fisica.
Il gestore determina la capacità di progetto (Cadded,design) sulla base di report, schede dati e valori relativi alle prestazioni garantite
Periodo di 90 giorni:periodo di 90 giorni consecutivi in cui il sottoimpianto ha attivato la modifica alla capacità tutti i giorni. Nel caso in cui il regolare ciclo di produzione del settore non preveda periodi continuativi di 90 giorni, vengono sommati i cicli di produzione specifici del settore fino al raggiungimento dei 90 giorni.
Ampliamento significativo di capacità
Individuazione dell’ampliamento “significativo”Par. 4.3 - Linee Guida N. 7 (raccolta dati)
Criterio quantitativo 1: incremento 10% capacità
C initial: capacità installata iniziale del sottoimpianto dopo la modifica fisica precedente o, se ciò non è applicabile, la media dei due più elevati livelli di attività mensili nel periodo tra il 1 Gennaio 2005 e il 31 Dicembre 2008. Per impianti che hanno operato meno di due anni fino al 30 Giugno 2011, la capacità installata iniziale dovrebbe essere quella utilizzata per determinare il livello di attività storico per tali impianti (Art. 9(6) CIMs).
Cnew: la nuova capacità corrispondente alla media dei 2 mesi in cui si sono registrati i più alti livelli di attività mensile nell’arco dei primi 6 mesi successivi all’inizio dell’attività modificata.
Esempio: L’avvio del funzionamento post modifica è il 15 Marzo. La nuova capacità è basata sui due più
elevati livelli di attività mensile registrati tra Aprile e Settembre
Ampliamento significativo di capacità
Individuazione dell’ampliamento “significativo”Par. 4.3 - Linee Guida N. 7 (raccolta dati)
Criterio quantitativo 2: +50.000EUAs/5%
F added: assegnazione preliminare (teorica) relativa alla capacità aggiunta del sottoimpianto senza considerare il fattore di esposizione al carbon leakage (CLEF).
F initial: assegnazione preliminare iniziale delsottoimpianto senza considerare le variazioni avvenute e senza considerare il fattore di esposizione al carbon leakage (CLEF).
Ampliamento significativo di capacità
Determinazione della capacità aggiuntaPar. 4.4 - Linee Guida N. 7 (raccolta dati)
C added: capacità aggiunta
C initial: capacità installata iniziale del sottoimpianto dopo la modifica fisica precedente o, se ciò non è applicabile, la media dei due più elevati livelli di attività mensili nel periodo tra il 1 Gennaio 2005 e il 31 Dicembre 2008. Per impianti che hanno operato meno di due anni fino al 30 Giugno 2011, la capacità installata iniziale dovrebbe essere quella utilizzata per determinare il livello di attività storico per tali impianti (Art. 9(6) CIMs).
Cnew: la nuova capacità corrispondente alla media dei 2 mesi in cui si sono registrati i più alti livelli di attività mensile nell’arco dei primi 6 mesi successivi all’inizio dell’attività modificata.
Tenere conto anche dei giorni non lavorativi!
(giorni con di produzione pari a 0)
Ampliamento significativo di capacità
Determinazione del livello attività della capacità aggiunta
Par. 4.4 - Linee Guida N. 7 (raccolta dati)
Il gestore fornisce il valore del fattore di utilizzo della capacità (RCFU) in misura percentuale rispetto alla capacità, fornendo informazioni circa: Normale funzionamento previsto per l’impianto Manutenzione Normale ciclo di produzione
RCFUPar. 6.3 - Linee Guida N. 2 (raccolta dati)
Ampliamento significativo di capacità
Calcolo dell’assegnazione per la capacità aggiuntaPar. 4.4 - Linee Guida N. 7 (raccolta dati)
Assegnazione preliminare
Assegnazione finale
Fattore di riduzione lineare
Sottrazione quote: quali step?(GESTORE)
Riduzione significativa di capacità
Sottrazione quote: quali step?(Autorità Competente/Commissione EU)
Riduzione significativa di capacità
Riduzione significativa di capacità
Avvio del funzionamento post modifica Par. 5.2 - Linee Guida N. 7 (raccolta dati)
Il livello di attività (ALtotal) –complessivamente per l’intero periodo di 90 giorni- è pari ad almeno il 40% della capacità di progetto residua(Cremaining,design ):(Altotal >Cremaining,design * 0.4)
Riduzione significativa di capacità
Individuazione della riduzione “significativa”Par. 5.3 - Linee Guida N. 7 (raccolta dati)
Criterio quantitativo 1: decremento 10% capacità
C initial: capacità installata iniziale del sottoimpianto dopo la modifica fisica precedente o, se ciò non è applicabile, la media dei due più elevati livelli di attività mensili nel periodo tra il 1 Gennaio 2005 e il 31 Dicembre 2008. Per impianti che hanno operato meno di due anni fino al 30 Giugno 2011, la capacità installata iniziale dovrebbe essere quella utilizzata per determinare il livello di attività storico per tali impianti (Art. 9(6) CIMs).
Cnew: la nuova capacità corrispondente alla media dei 2 mesi in cui si sono registrati i più alti livelli di attività mensile nell’arco dei primi 6 mesi successivi all’inizio dell’attività modificata.
Criterio quantitativo 2: -50.000EUAs/5%
F reduced : assegnazione preliminare (teorica) relativa alla capacità ridotta del sottoimpianto senza considerare il fattore di esposizione al carbon leakage (CLEF).
F initial: assegnazione preliminare iniziale delsottoimpianto senza considerare le variazioni avvenute e senza considerare il fattore di esposizione al carbon leakage (CLEF).
Riduzione significativa di capacità
Individuazione della riduzione “significativa”Par. 5.3 - Linee Guida N. 7 (raccolta dati)
Determinazione della capacità ridottaPar. 5.4 - Linee Guida N. 7 (raccolta dati)
C reduced: capacità ridotta
C initial: capacità installata iniziale del sottoimpianto dopo la modifica fisica precedente o, se ciò non è applicabile, la media dei due più elevati livelli di attività mensili nel periodo tra il 1 Gennaio 2005 e il 31 Dicembre 2008. Per impianti che hanno operato meno di due anni fino al 30 Giugno 2011, la capacità installata iniziale dovrebbe essere quella utilizzata per determinare il livello di attività storico per tali impianti (Art. 9(6) CIMs).
Cnew: la nuova capacità corrispondente alla media dei 2 mesi in cui si sono registrati i più alti livelli di attività mensile nell’arco dei primi 6 mesi successivi all’inizio dell’attività modificata.
Riduzione significativa di capacità
Tenere conto anche dei giorni non lavorativi!
(giorni con di produzione pari a 0)
Riduzione significativa di capacità
Determinazione del livello attività della capacità ridotta
Par. 5.4 - Linee Guida N. 7 (raccolta dati)
Il gestore fornisce il valore del fattore di utilizzo della capacità (RCFU) in misura percentuale rispetto alla capacità, fornendo informazioni circa: Normale funzionamento previsto per l’impianto Manutenzione Normale ciclo di produzione
RCFUPar. 6.3 - Linee Guida N. 2 (raccolta dati)
Casi per il settore ceramico
Installazione/dismissione di:
Atomizzatori Forni cottura
Essiccatoi Cogeneratori
Variazioni significative di capacità
L’inserimento del cogeneratore in un impianto a ciclo completo non determina assegnazione di quote
STATO PRECEDENTE STATO ATTUALEESEMPI0
CASO PRATICO: installazione di un nuovo forno
Verificare che l’installazione del nuovo forno causi:
• ampliamento sostanziale della capacità per il sottoimpianto combustibile
• ampliamento sostanziale della capacità per il sottoimpianto emissioni di processo
FORNO SACMI 1
TG
ATM 1
RETE
GAS S1S1
S2S2
ATM 2
ESSICCATOIO 1
ESSICCATOIO 2
FORNO SACMI 1
TG
ATM 1
RETE
GAS S1S1
S2S2
ATM 2
ESSICCATOIO 1
ESSICCATOIO 2
FORNO SACMI 2
Nuovo forno (cioè modifica fisica identificabile)
FOCUS
Il sottoimpianto può funzionare ad una capacità superiore di almeno il 10%
rispetto alla capacità iniziale installata pre-
modifica?
NO
La modifica determina l’assegnazione al
sottoimpianto in oggetto di oltre 50.000 tCO2/anno che
sono almeno il 5% del numero annuo tot di quote
pre-modifica?
SI
Assegnazione aggiuntiva di quote di CO2 per il periodo 2013-2020
SI
Ampliamento non sostanziale
NO
CASO PRATICO: installazione di un nuovo forno
1. Determinazione della capacità aggiunta
Non avendo a disposizione il dato mensile delle emissioni di processo nel periodo 2005-2008, questo valore si è ottenuto sulla base della produzione mensile delle piastrelle in impianto.
Calcolato il rapporto CaCo3/piastrelle prodotte, sulla base della produzione mensile delle piastrelle, è stata calcolata la quantità delle emissioni di processo mensili.
Ciniz: aprile 2008
settembre 2008
120 tCO2
Cnew: settembre 2013
ottobre 2013
174 tCO2
La data di fine lavori di installazione metà marzo 2013, l’avvio del funzionamento a seguito della modifica il 18 maggio 2013, data in cui si effettua il collaudo e quindi da questo giorno inizia il periodo di 90 giorni in cui il forno funziona almeno al 40% della capacità di progetto.
Caggiuntà: 54 tCO2
CASO PRATICO: installazione di un nuovo forno
2. Determinazione del livello di attività della capacità aggiunta
3. Determinazione dell’allocazione preliminare relativa alla capacità aggiunta
ALaggiuntà: 54 x 75% = 41 tCO2
tCO2: 0,97 x 41 x 1=39 tCO2
CASO PRATICO: installazione di un nuovo forno
4. Determinazione dell’allocazione finale relativa alla capacità aggiunta
5. Determinazione dell’allocazione finale totale dell’impianto
tCO2: 39 x 1 =39 tCO2
tCO2: 12.420 + 39 =12.459 tCO2
tCO2: 12.420 + (39 X 228/365)=12.444 tCO2
CASO PRATICO: installazione di un nuovo forno
Novembre 2009 61
3_Esercitazione: gestione di un impianto ETS, dalla
richiesta di autorizzazione alla restituzione delle quote.
1. Introduzione
2. Ottenimento dell’autorizzazione
3. La compilazione del piano di monitoraggio
4. La comunicazione e verifica delle quote
5. La restituzione delle quote
SommarioSommario
1. Introduzione
2. Ottenimento dell’autorizzazione
3. La compilazione del piano di monitoraggio
4. La comunicazione e verifica delle quote
5. La restituzione delle quote
Gestire un impianto ETS: le fasi
Introduzione
ATTIVAZIONE IMPIANTO
DOMANDA AUTORIZZAZIONE
PIANO MONITORAGGIO
COMUNICAZIONEVERIFICA
RESTITUZIONE QUOTE
RILASCIO AUTORIZZAZIONE
ASSEGNAZIONE ERILASCIO QUOTE
VENDITA/ACQUISTO QUOTE
GESTORE ANC
APPROVAZIONE PIANO MONITORAGGIO
1. Introduzione
2. Ottenimento dell’autorizzazione
3. La compilazione del piano di monitoraggio
4. La comunicazione e verifica delle quote
5. La restituzione delle quote
Ottenimento Autorizzazione
I step: accesso al sistema e registrazione
Accesso al sistema www.ages.minambiente.it “Effettua la registrazione”
Ottenimento Autorizzazione
II step: la domanda di autorizzazione
Dal “Menù principale” scegliere Inserimento Nuova Domanda di Autorizzazione
1. Introduzione
2. Ottenimento dell’autorizzazione
3. La compilazione del piano di monitoraggio
4. La comunicazione e verifica delle quote
5. La restituzione delle quote
La compilazione del piano di monitoraggioSviluppo di un piano: Regolamento N. 601/2012
Linea Guida N.1 – Orientamenti GeneraliLinea Guida N.1 – Orientamenti Generali
Quali passi?
Definizione dei limiti dell’impianto Determinazione categoria dimensionale (A, B, C)
Individuazione flussi e fonti; classificazione dei flussi Individuazione requisiti livello
Elenco e valutazione delle potenziali fonti di dati per i dati attività ed i fattori di calcolo
Controllo della conformità ai requisiti di livello richiesti. Valutazione metodologie alternative in caso di non conformità.
Progettazione del data flow contenente una panoramica dei flussi di dati e delle fonti dei dati
Analisi dei rischi ed attività di controllo per la mitigazione dei rischi Compilazione del Piano ed allegati necessari (valutazione incertezza,
analisi rischi, ed altri allegati specifici, come il layout dell’impianto. Procedure interne da sviluppare ma non da allegare al Piano)
La compilazione del piano di monitoraggioAllegati necessari LAYOUT DELL’IMPIANTOLAYOUT DELL’IMPIANTO
F1Forno 1
F2Forno 2
F3Essiccatoio 1
F6ATM 1
F7ATM 2
F4Essiccatoio 2
F5Essiccatoio 3
S1
CM1
F8Gruppo
elettrogenoCM2
F9Caldaia
CM3
S2
FONTI = F1, F2, … Fn
STRUMENTI = S1, S2, … SN
FLUSSI = CM1, CM2, … CMn
CM4S3
Caso ceramico
La compilazione del piano di monitoraggioAllegati necessari (Art. 12 Regolamento N.601/2012)
Valutazione incertezza – dato attivitàValutazione incertezza – dato attività
Strumenti sotto il controllo del gestore (es. pesa S3)
La compilazione del piano di monitoraggioAllegati necessari (Art. 12 Regolamento N.601/2012)
Valutazione incertezza – dato attivitàValutazione incertezza – dato attività
Strumenti che esulano dal controllo del gestore (es. contatori S1-S2)
La compilazione del piano di monitoraggioAllegati necessari (Art. 12 Regolamento N.601/2012)
Valutazione incertezza – fattori di calcoloValutazione incertezza – fattori di calcolo
Nel caso dei fattori di calcolo, il livello non è da intendersi come “soglia di incertezza” da rispettare come per il dato attività
La conformità viene valutata sul rispetto della frequenza di analisi
La compilazione del piano di monitoraggioAllegati necessari (Art. 12 Regolamento N.601/2012)
Valutazione dei rischiValutazione dei rischi
Linea Guida N.6 – Data flow activities and control system
Linea Guida N.6 – Data flow activities and control system
1. Tipologia di errore (cosa può accadere?)2. Che probabilità ci sono che accada?
3. Quanto grande può essere l’impatto determinato dall’errore (in termini di emissioni)?
4. Rischio risultante dalla probabilità e l’impatto5. Attività di controllo appropriata: come può essere mitigato il rischio?6. Rischio finale (totale) residuo tenendo in conto le attività di controllo
La compilazione del piano di monitoraggioAllegati necessari (Art. 12 Regolamento N.601/2012)
Valutazione dei rischiValutazione dei rischi
Linea Guida N.6 – Data flow activities and control system
Linea Guida N.6 – Data flow activities and control system
La compilazione del piano di monitoraggio
Il modulo del piano di monitoraggio
Regolamento N.601/2012Regolamento N.601/2012
Foglio I
Foglio J
Foglio K
Determinazione CO2 intrinseco o trasferito
Gestione e controllo
Emissioni di PFC
Emissioni di N2O
Metodologie fondate su misure
Metodologie di monitoraggio alternative
Foglio H
Foglio F
Foglio G
Versioni del PdM
Identificazione del gestore e dell’impianto
Descrizione dell’impianto
Metodologia fondata sui calcoli
Flussi di fonti
Foglio A
Foglio B
Foglio C
Foglio D
Foglio E
La compilazione del piano di monitoraggio
Foglio C – Descrizione impianto Foglio C – Descrizione impianto
C.5(c)
La compilazione del piano di monitoraggio
Foglio C – Descrizione impianto Foglio C – Descrizione impianto
C.5(d)
Classificazione impianto (?)
La compilazione del piano di monitoraggio
Foglio C – Descrizione impianto Foglio C – Descrizione impianto
C.6(a)
La compilazione del piano di monitoraggio
Foglio C – Descrizione impianto Foglio C – Descrizione impianto
C.6(b)
La compilazione del piano di monitoraggio
Foglio C – Descrizione impianto Foglio C – Descrizione impianto
C.6(e)
La compilazione del piano di monitoraggio
Foglio C – Descrizione impianto Foglio C – Descrizione impianto
C.6(f)
Entità flussi: stima conservativa (?)
La compilazione del piano di monitoraggio
Foglio D – Approcci basati sul calcoloFoglio D – Approcci basati sul calcolo
D.7(a)
La compilazione del piano di monitoraggio
Foglio D – Approcci basati sul calcoloFoglio D – Approcci basati sul calcolo
D.7(b)
1. Introduzione
2. Ottenimento dell’autorizzazione
3. La compilazione del piano di monitoraggio
4. La comunicazione e verifica delle quote
5. La restituzione delle quote
La comunicazione delle emissioni
Il modulo per la comunicazione annuale delle emissioni
• Trasmissione entro il 31 marzo di ogni anno
• Sottoscrizione con firma digitale
• Attestato di Verifica rilasciato da un verificatore accreditato
Modalità di trasmissioneModalità di trasmissione
Produzione energia termica
Identificativi
Quadro di sintesi
Attività
Flussi e fonti
Emissioni di combustione
Emissioni di processo
Produzione energia elettrica
Sezione 7
Sezione 0
Sezione 5
Sezione 6
Sezione 1
Sezione 2
Sezione 3
Sezione 4
La comunicazione delle emissioni
Il modulo per la comunicazione annuale delle emissioni
(II Periodo)
La verifica delle emissioni - Regolamento N. 600/2012 (A&V)
La verifica: quali aspetti saranno valutati?
Raccolta ed analisi della
documentazione
Raccolta ed analisi della
documentazione
Controllo di congruenzaControllo di congruenza
Analisi delle emissioni
comunicate
Analisi delle emissioni
comunicate
Analisi sulla procedura di monitoraggio
Analisi sulla procedura di monitoraggio
• Provvedimenti autorizzativi• PdM e Comunicazione • Valutazione rischi/incertezza• Documenti sui sistemi di gestione dati; procedure descritte nel PdM
• Attività effettivamente svolte dall’impianto• Bilanci energetici/combustibili
• Eventuali omissioni, errori o duplicazioni;• Eventuali variazioni/aggiornamenti dei valori calcolati
• Completezza ed aggiornamento del PdM• Attuazione della metodologia riportata• Evidenze documentali
Analisi dei rischiAnalisi dei rischi• Affidabilità dei dati• Individuazione aspetti che presentano un elevato rischio di errore
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1. Introduzione
2. Ottenimento dell’autorizzazione
3. La compilazione del piano di monitoraggio
4. La comunicazione e verifica delle quote
5. La restituzione delle quote
Il sistema dei Registri
Il Registro Unico delle emissioni(Regolamento 1193/2011)
Amministratore nazionale: ISPRA
Giugno 2012: tutti i dati contenuti nei Registri nazionali sono migrati all’interno del Registro Unico
Ogni Stato membro gestisce la propria sezione all’interno del Registro Unico in autonomia
Novità 2013: meccanismi d’asta Maggiore sicurezza delle operazioni
www.info-ets.isprambiente.it
info.registro-et@isprambiente.it
Il sistema dei Registri
Il Registro Unico delle emissioni(Regolamento 1193/2011)
Rilascio e restituzione quote
RILASCIO delle QUOTE sul REGISTRO
Entro il 30 aprile di ogni anno gli impianti restituiscono attraverso Entro il 30 aprile di ogni anno gli impianti restituiscono attraverso il proprio conto sul Registro le quote corrispondenti alle il proprio conto sul Registro le quote corrispondenti alle
tonnellate di CO2 verificate per l’anno precedentetonnellate di CO2 verificate per l’anno precedente
RESTITUZIONE delle QUOTE sul REGISTRO
• entro il 28 febbraio di ogni anno per gli entro il 28 febbraio di ogni anno per gli impianti autorizzati;impianti autorizzati;
• entro 60 giorni dal rilascio dell’autorizzazione entro 60 giorni dal rilascio dell’autorizzazione per gli impianti ex-novoper gli impianti ex-novo
(Art. 11 del D. Lgs. 4 aprile 2006, n. 216)
Apertura conto
operatore
Novembre 2009 93
Lucia Graninilucia.granini@nomismaenergia
.it
Pamela Massipamela.massi@nomismaenerg
ia.it
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NE – Nomisma EnergiaVia Montebello, 2
40121 – Bologna (Italy)Tel. +39 051 19986550Fax. +39 051 19986580www.nomismaenergia.it
Grazie per l’attenzione