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N&P 1
Nutri Previeni&CELLULITENon ti temo
S O S B I M B I S T R E S S AT I U N A I U TO DAG L I A N I M A L I
GARDENTHERAPY
MENO STRESS E PIÙ FORMA
DOLCIFICANTI ARTIFICIALI IN
GRAVIDANZARISCHIO BEBÈ OBESO
ALLERGIE ALIMENTARI
VIA CON UN CEROTTO
BELLEZZA
Capelli grassiShampoo lavanda & uva
Pelle al soleI cibi antirughe
MAL DI SCHIENASe lo conosci lo eviti
WeekendRICARICA LE BATTERIE IN 5 MOSSE
Cibi afrodisiaciIL DECALOGO
BARBABIETOLADOPING NATURALE
TestSiete tolleranti?
BICARBONATODALLA CUCINA
ALL’IGIENE INTIMA
IL SETTIMANALE GRATUITO PER LA TUA SALUTE
SETTIMANALE • NUMERO 10 • ANNO III • DAL 28 GIUGNO AL 4 LUGLIO 2017
2 N&P
© Kekoa Publishing S.r.l.REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI ROMA N.103/2015 DEL 22.06.2015
Via Mantova 44, 00198 ROMA
SE T TIMANALE - ANNO III - NUMERO 10 DAL 28 GIUGNO AL 4 LUGLIO 2017
Nutri Previeni&Direttore Responsabile Francesco Maria Avitto
Direttore Editoriale Vincenzo Coluccia
Vicedirettore Lucia Limiti
E D I T O R I A L S T A F FMagazine Editor Attilia BurkeFocus Editor Michela PerroneWeb Editor Marzia Caposio
S C I E N T I F I C A D V I S O RCentro Ricerche Nutrizionali DIETOSYSTEM – Milano
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COMMUNICATION & MARKETINGChief Marketing Officer Luigi De SantisAdvertising commerciale@nutrieprevieni.it
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Redazione: Via Boncompagni, 16 - 0187 Roma Viale Monza, 133 - 20125 Milano Tel. (numero unico nazionale): 02.28172609
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COMITATO SCIENTIFICOProf. Gianfranco BeltramiPresidente Commissione Medica della Federazione ItalianaBaseball e Softball - Vicepresidente FMSI
Dr Antonio CarettoPresidente Associazione Italiana di Dieteticae Nutrizione Clinica (ADI)
Prof.ssa Hellas CenaUniversità di Pavia Dip.to di Sanità Pubblica, Medicina Sperimentale e Forense Unità di Scienza dell’Alimentazione
Prof. Costantino De GiacomoA.O. Ospedale Niguarda Ca’ GrandaDirettore Dipartimento Materno Infantile
Prof. Lorenzo Maria DoniniDirettore della Scuola di Specializzazione in Scienza dell’Alimentazione Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università La Sapienza - Roma
D.ssa Sara FarnettiSpecialista in Medicina Interna, Fisiopatologia della Nutrizionee del Metabolismo
Prof. Marco GasparottiChirurgo Plastico
Prof.ssa Maria Gabriella GentilePresidente Fondazione FOBANResponsabile Centro DCA - Centro Diagnostico Italiano
Prof. Michelangelo GiampietroSpecialista in Medicina dello Sport e in Scienza dello Sport. Presidente SIAMAB
Prof. Filippo GrazianiProfessore associato Università di PisaHonorary Senior Lecturer University College of London
Prof. Giacinto MiggianoDirettore di Unità Operativa Complessadi Dietetica e Nutrizione Umana Policlinico A.Gemelli
Prof.ssa Silvia MigliaccioDipartimento di Scienze del Movimento, Umanee della Salute Università di Roma “Foro Italico”
Prof. Fabrizio MuratoriPresidente eletto Società Italianadell’Obesità (SIO)
Prof. Pierluigi PecoraroBiologo Nutrizionista, Dirigente SIAN – ASL Napoli 3 SudConsigliere Ordine Nazionale Biologi e Membro direttivo SINU
Prof. Alessandro PintoMembro del Consiglio direttivo nazionaleSocietà Italiana Nutrizione Umana (SINU)
Dr Enrico Prosperi Segretario Società Italianadi Psicologia Clinica Medica (SIPCM)
Dr Pier Luigi RossiDocente di Nutrizione Clinica Università degli Studi di BolognaSpecialista in Scienza dell’Alimentazione e Igiene, Divulgatore scientifico
Prof. Luca ScalfiProfessore Ordinario di Nutrizione Umana Universitaria Policlinico Federico II - Napoli
D.ssa Tiziana StalloneBiologa Nutrizionista e Presidente ENPAB (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza a Favore dei Biologi)
Prof. Andrea Vania Responsabile del Centro di Dietologia e Nutrizione Pediatrica Università “La Sapienza”- Roma
Prof. Stefano ZurridaProfessore Associato di Chirurgia Generale, Università degli Studi di Milano Dir. Unità Diagnostico Chirurgica in Senologia Istituto Europeo di Oncologia
N&P 3
4 N&P
IN QUESTO NUMERO
Nutrizione6 Barbabietola“Doping naturale”
7 Noci, mandorle, nocciole Dimezzano rischio recidiva di tumore del colon
Salute08 Garden therapyMeno stress e più in forma
09 Dolcificanti artificiali in gravidanza?Rischio bebè obeso
10 Allergie alimentariVia con un cerotto?
12 Sos bimbi stressatiUn aiuto dagli animali
Bellezza14 Capelli grassi?Shampoo Lavanda&Uva
15 Pelle al soleI cibi antirughe
Reportage16 CelluliteNon ti temo
Focus24 I sei usi del bicarbonato Dalla cucina all’igiene intima
26 Mal di schienaSe lo conosci lo eviti
28 WeekendRicarica le batterie in 5 mosse
30 BalbuzieCosa fare e cosa evitare
32 Cibi afrodisiaciIl decalogo
Test34 Siete tolleranti?
N&P 5
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6 N&P
I CONSIGLI DELLA SCIENZA A PORTATA DI MANO A CURA DI ELISABETTA FRIGERIO
Nutrizione Il succo ottenuto dalla barba-bietola rossa potrebbe essere considerato alla stregua di un ‘dopante legale’? Secondo i
ricercatori dell’Australian Insti-tute of Sport e della University of Western Australia, la risposta è sì. Uno studio condotto su canoisti di kayak suggerisce che una cen-trifuga a base del prezioso vegeta-le sia in grado, di fatto, di poten-ziare la performance sportive. La ricerca, condotta su un gruppo di canoisti di kayak, 11 tra uomini e donne, ha evidenziato un miglio-ramento delle prestazioni sportive – imputabile alla barbabietola - pari anche all’1,7%. In particolare, sono state misurate le differenze nei tempi di percorrenza di alcune tratte specifiche in varie modali-tà: in allenamento, in gara e nella ‘pagaiata’ in economia. Metà degli atleti maschi avevano bevuto 70 ml di succo di barbabietola rossa. E’ stato evidenziato che la barba-bietola ha avuto un effetto limita-to sulla distanza coperta, ma si è dimostrato efficace nel migliorare la ‘pagaiata’ in economia. Con le canoiste donne è stato usato un volume maggiore di succo di barbabietola (140 ml), e su una distanza di 500 metri vi è stato un miglioramento significativo di performance, dell’1,7%. Era già noto che il succo di barbabieto-la potesse migliorare la potenza ‘esplosiva’ e attiva le fibre mu-scolari a contrazione rapida, o fast-twitch – spiega il responsabile dello studio, Peter Peeling della School of Sport Science dell’a-teneo, sull’International Journal of Sport Nutrition and Exercise Metabolism. I nitrati contenuti nel succo migliora l’efficienza dei processi che avvengono nel mi-tocondrio, la ‘fabbrica di energia’ delle cellule, aggiunge. “Questo significa che la molecola ATP, fonte di energia delle cellule, può essere risparmiata durante l’attivi-tà muscolare, con il risultato di un minore costo di ossigeno per un dato compito”.
Succo di barbabietola“Doping” naturale
N&P 7
Uno studio statunitense condotto su un campione di 826 pazienti con cancro al colon e presentato al
congresso della Società america-na di oncologia clinica (Asco) dal Dana Faber Cancer Institute, ha confermato che la sfera degli effetti benefici riconducibili al consumo di frutta secca a guscio è più ampia di quanto non si sapesse fino ad oggi. In particolare, nei soggetti che sono già stati colpiti da tumore al colon e che sono anche consu-matori regolari di nocciole, noci e mandorle, il rischio che si ripresen-ti la malattia sarebbe quasi dimez-zato. Lo studio ha evidenziato che
il consumo di ‘noci d’albero’ – ov-vero mandorle, noci, nocciole, ana-cardi e noci pecan – quasi dimezza il rischio di recidiva di cancro al colon (-42%) e riduce del 57% il rischio di morte. Dunque, mentre vari studi hanno provato il ruolo della dieta come arma di preven-zione contro il cancro, questa ed altre ricerche, affermano gli autori, ne dimostrano l’efficacia anche rispetto alla riduzione di recidive e mortalità. Questi nuovi studi, ha sottolineato il presidente Asco Da-niel Hayes, “mostrano chiaramente come, in aggiunta ai trattamenti oncologici standard che hanno ridotto notevolmente la mortalità
per cancro al colon-retto, ciò che i pazienti mangiano, bevono e fanno dopo la chemioterapia può fare la differenza. I pazienti spesso ci chiedono cosa possono fare, oltre alla chemioterapia, per prevenire il ritorno del tumore, e la buona notizia è che abbiamo indicazioni importanti sulla base di dati con-sistenti”. Ma attenzione, avverte Haynes, “non si sta dicendo che un sano stile di vita da solo possa sostituire la chemioterapia o gli altri trattamenti contro il cancro al colon, che restano fondamentali, bensì che gli stili di vita possono ri-durre considerevolmente il rischio che il cancro ritorni”.
Noci, mandorle, nocciole Dimezzano rischio di recidiva di tumore del colon
Il consumo di noci d’albero
dimezza il rischio di
recidiva di cancro al
colon (-42%) e riduce del 57%
il rischio di morte
In aggiunta ai trattamenti oncologici
standard che hanno ridotto notevolmente
la mortalità per cancro
al colon-retto, ciò che
i pazienti mangiano, bevono e
fanno dopo la chemioterapia
può fare la differenza
N U T R I Z I O N E
8 N&P
SaluteI CONSIGLI DELLA SCIENZA A PORTATA DI MANO A CURA DI ATTILIA BURKE
Non c’è bisogno di andare chissà dove alla ricerca di benessere e tranquillità, o per mantenersi in forma; pare, infatti, che prender-
si cura del proprio spazio verde davanti a casa sia più che sufficiente a soddi-sfare tutte queste necessità. Il giardino, come suggerisce una ricerca che arriva dall’Austria, pubblicata sulla rivista Urban Forestry & Urban Greening, è come una terapia e trascorrervi del tempo allevia lo stress, migliora l’umore e mantiene in forma. Nella ‘garden therapy’, che consi-ste nel prendersi cura del proprio spazio verde o semplicemente passarvi alcune ore, si nasconderebbe insomma il segreto della felicità e del benessere. I ricercatori del MedUni Vienna’s Center for Public Health, sono giunti a queste conclusioni dopo aver sottoposto a un sondaggio 811 persone, di età compresa tra 16 e 82 anni, che sono stai invitati a valutare il potere ‘ristoratore’ dei loro saloni, terrazzi, bal-coni e giardini. L’indagine ha rivelato che i giardini sono percepiti come significativa-mente più rilassanti di altri ambienti della casa, senza particolari differenze legate al genere o all’età degli intervistati. L’autrice principale della ricerca, la psicologa della salute Renate Cervinka, spiega che nel potere ‘terapeutico’ del giardino va oltre il giardinaggio o gli arredi che scegliamo. La chiave è il contatto con la natura. “La nostra indagine ha rivelato che il relax aumenta in proporzione al numero di ele-menti naturali presenti in giardino” spiega infatti l’esperta.
L’indagine ha rivelato che il relax aumenta in proporzione al numero di elementi naturali
presenti in giardino
Garden therapyMeno stress e più forma
N&P 9
DOLCIFICANTI ARTIFICIALIin gravidanza?Favoriscono obesità nel bebè
Le future mamme che pensano di far bene utilizzando i dolcificanti artificiali in gravidanza, magari anche bevendo bibite dolcificate con queste sostanze, dovrebbe-
ro sapere che, seppure non calorici, i dolcificanti artificiali potrebbero “condannare” il nascituro a sovrappeso e obesità sin nei primissimi anni di vita. È quanto suggerisce uno studio condotto da Meghan Azad, della University of Manitoba in Canada e pubblicato sulla rivista JAMA Pediatrics. Già in passato alcune ricerche avevano evidenzia-to un legame tra consumo di dolcificanti artifi-ciali (paradossalmente usati proprio per evitare le calorie degli zuccheri) e rischio di malattie metaboliche come il diabete e obesità. Ma a detta dei ricercatori canadesi è la prima volta che si va a vedere l’impatto dei dolcificanti sulle donne in gravidanza e sui loro bebè. Gli esperti hanno coinvolto oltre 3.000 coppie mamma-bebè e rac-colto informazioni sulla dieta delle donne in gravidanza. È emerso che oltre una donna su 4 (29,5%) consumava abitualmente be-vande dolcificate con sostanze artificiali; il 5,1% lo faceva addirittura tutti i giorni. Ebbene, il rischio del bebè di essere so-vrappeso o obeso al primo compleanno è risultato proporzionale al livello di consu-mo materno di tali bevande. Non si è invece trovata un’analoga associazione tra consumo di bibite normalmente zuccherate e rischio obesi-tà per il bebè. Secondo gli autori è importante condurre nuovi e più ampi studi per indagare più a fondo questi risultati e decifrarne l’origine.
29,5%Le partecipanti allo
studio che in gravidanza utilizzavano abitualmente
dolcificanti artificiali
S A L U T E
10 N&P
Allergie alimentariIn futuro basterà un cerotto
Come è ormai risaputo, oggi chi soffre di allergie alimentari si può ‘vaccinare’, o meglio ‘de-sensibilizzare’ con l’esposizio-
ne a quantità controllate dell’allergene: in pratica basta assumerlo per bocca a piccole dosi, sempre sotto controllo dello specialista. Ebbene dal concetto, nato peraltro in Italia, di ‘immunizza-zione orale’ si potrebbe passare presto a quella cutanea, attraverso un cerottino da applicare sulla pelle. I risultati dei primi test su que-sto metodo sono stati presentati a Roma, al Congres-so annuale della World Allergy Organization promosso dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Negli studi fi-nora eseguiti, questi cerotti aumentano la tolleranza per arachide e per latte. Il trattamento, hanno spiegato gli esperti al congresso, viene ben tollerato senza reazioni allergiche siste-miche, ma in alcuni pazienti è stato osservato un aumento delle reazioni cutanee eczematose locali. Il cerot-to sfrutta il fatto che la pelle ha una potente attività immunitaria, ma allo stesso tempo l’assenza di vascolarizzazione dell’organo in superficie riduce notevolmente il rischio di reazioni sistemiche. Il cerotto contiene una quanti-tà controllata dell’allerge-ne che stimola la risposta immunitaria, ‘abituando’ l’organismo al contatto. “Forse in un prossimo futuro vaccineremo i nostri bambini aller-gici con un cerotti-no sulla pelle – af-ferma Alessandro Fiocchi, responsa-bile di Allergologia
dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù – Sempre più avanzate sono poi le immuno-terapie specifiche per l’allergia alimentare, che si evolvono ad una integrazione con immunomodulatori naturali quali i probio-tici per migliorare la loro efficacia”. Proprio l’allergia al latte, uno delle due allergeni per cui si sta sperimentando il cerotto, è uno dei temi principali trattati dal congresso. “L’al-lergia al latte è la prima a comparire nell’età infantile con una frequenza che varia tra lo
0.7 ed il 2.5% – spiega Fiocchi. “Questo significa che in Italia tra i 3.500 ed i 12.500 bambini l’anno sono allergici all’alimento cardine per la loro crescita. Le tappe per ge-stire l’allergia al latte sono tre: sospettarla, diagnosticar-
la, stabilire una dieta appropriata. E nel mondo tutto ciò non avviene nello stesso modo”.
Una raccomandazione degli esperti è che non ci si può affidare a meto-
diche alternative per la diagnosi: solo il dosaggio delle IgE specifi-
che, il test cutaneo e soprattut-to il test da carico sono in grado di smascherare una allergia al latte. Un capitolo cercherà an-che di razionalizzare il tema dei sostituti del latte da usare, che non sono tutti uguali. “Se in molte parti del mondo si usa
prevalentemente il latte di soia per sostituto – spiega
l’esperto – in Europa si usano di più gli idroli-
sati di latte, in Italia l’idrolisato di riso ed in Arabia il latte di cammella. Insom-ma, Paese che vai atteggiamento che trovi”.
tra 3.500e 12.500
I bimbi che ogni anno, in Italia,
sviluppano allergia al latte
S A L U T E
N&P 11
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Animali da compagniaUn aiuto per bimbi stressati
Con problemi ad addormentarsi, mal di testa o dolori allo sto-maco, lo stress colpisce anche i bambini. Come aiutarli? Un
animale da compagnia può fare la diffe-renza. È quanto segnala uno studio, pub-blicato su Social Development, che ha analizzato i livelli di cortisolo, l’ormone prodotto dal corpo per rispondere a si-tuazioni stressanti. Studi precedenti han-no dimostrato che cani e gatti aiutano gli adulti a calmarsi e quindi a ridurre lo stress. Per verificare se lo stesso accade per i bambini, i ricercatori dell’Università della Florida (UF) di Gainesville, guidati da Darlene Kertes, del dipartimento di psicologia, hanno incluso nel loro studio circa 100 bimbi tra i 7 e i 12 anni. Per te-
stare i livelli di stress, i ricercatori hanno chiesto loro di impegnarsi in due compiti noti per aumentare i livelli di cortisolo, ovvero parlare in pubblico e compiere operazioni di aritmetica a mente. Hanno poi assegnato in modo casuale i bambi-ni a 3 gruppi: uno doveva completare i compiti stressanti in presenza del pro-prio cane, un gruppo in presenza di un genitore, un terzo gruppo senza nessun sostegno. Per valutare i loro livelli di cortisolo, sono stati raccolti campioni di saliva prima e dopo aver completato il compito. I risultati hanno rivelato che i bambini che hanno giocato e accarez-zato i loro cani, avevano più bassi livelli di cortisolo rispetto ai bambini che non avevano interagito con l’animale.
I risultati hanno rivelato che i bambini che avevano giocato e accarezzato i loro cani, avevano più bassi livelli
di cortisolo rispetto ai bambini che non avevano interagito
con l’animale
12 N&P
S A L U T E
N&P 13
La rivista di viaggi e turismo
ISLANDS Viaggi collega i lettori alle loro destinazioni preferitepresentando nuove eccitanti opportunità di viaggio
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“IL VIAGGIO PIÙ BELLO È QUELLOCHE NON È STATO ANCORA FATTO” - Loick Peyron
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14 N&P
I CONSIGLI DELLA SCIENZA A PORTATA DI MANO A CURA DI ELENA MAINARDI
BellezzaShampooLAVANDA & UVA
Capelli puliti, voluminosi e con un fresco profumo di lavanda e uva: questo l’effet-to che lo shampoo fatto in casa lascia sul capello. Studiato per chi tende ad avere
capelli unti, bastano pochi passaggi per realizzarlo a casa. Tra gli ingredienti principali c’è il sapone di Castiglia, che nasce da un’antica ricetta a base di olio di oliva e cenere, ed è uno dei prodotti naturali più diffusi al mondo. È possibile trovarlo già prepa-rato in erboristeria, così come gli altri ingredienti.
Ricetta per 250 ml di shampoo ½ tazza di sapone liquido di Castiglia ¼ tazza di estratto di nocciola strega ¼ tazza di acqua di lavanda 1 cucchiaio di sale da tavola fine 2 cucchiai di tintura di rosmarino 60 gocce di olio essenziale di lavanda 30 gocce di olio essenziale di uva
Mettere tutti gli ingredienti in una bottiglia di pla-stica vuota e shakerare fino alla formazione di una miscela uniforme. Conservare in frigo e utilizzare entro 2 settimane.
UsoTutte le volte che si utilizza lo shampoo è consiglia-bile prima shakerare il contenitore in modoche tutti gli ingredienti si mischino in maniera omogenea. Successivamente, applicare una piccola quantità di prodotto sui capelli umidi e massaggiare dalla radice alle punte. Sciaquare con acqua calda e ripetere. Questo tipo di shampoo, a differenza della maggior parte di quelli commerciali, non produce molta schiuma. Successivamente, applicare il balsamo.
Ricetta fai da te per capelli grassi
Il sapone di Castiglia nasce da un'antica ricetta a base di olio di
oliva e cenere, ed è uno dei prodotti naturali più diffusi
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La quantità finale di shampoo
250 ml
N&P 15
ShampooLAVANDA & UVA
Pelle al soleI CIBI ANTIRUGHE
Pare che per contrastare le rughe, tanto indesiderate, e per pro-teggersi dagli effetti dannosi dei raggi Uv sulla pelle, oltre ai
rimedi tradizionali, come le creme con medicinali o cosmetiche, si possano aggiungere pomodori, cavoli e spinaci: sia come alimenti o anche sotto forma di integratori. La chiave sta in due antios-sidanti che questi ortaggi contengono: il licopene e la luteina. E’ quanto emer-ge da una ricerca del Leibniz Research Institute for Environmental Medicine, in Germania, pubblicata sul British Journal of Dermatology. Gli studiosi hanno preso in esame la pelle di 65 persone, divise in due gruppi: il primo ha assunto un supplemento chiamato ‘Tnc’ (Tomato nutrient complex), messo a confronto con un placebo, il secondo invece luteina sempre con le stesse modalità. All’inizio e alla fine di ogni fase di trattamento di 12 settimane la pelle è stata esposta a due tipi di raggi ultravioletti, UVA1 e UVA / B in un processo noto come irradiazione, completata da biopsie, cioè prelievi di campioni di tessuto, effettuate 24 ore dopo. Dai risultati è emerso che in coloro che non avevano ricevuto il licopene o la luteina vi era un’espressione aumen-tata di alcuni geni ‘indicatori’ legati alla rugosità della pelle e all’infiammazione, due effetti collaterali comuni causati dai danni del sole. Al contrario, l’espressione di questi geni risultava significativamen-te ridotta in chi aveva assunto uno dei due antiossidanti. Gli studiosi ritengono che in futuro questo potrebbe portare allo sviluppo di integratori specifici e sottolineano al contempo che comun-que gli antiossidanti non sostituiscono la protezione solare, ma rappresentano un’altra arma di difesa.
In coloro che non avevano ricevuto
il licopene o la luteina vi era
un’espressione aumentata di
alcuni geni ‘indicatori’ legati
alla rugosità della pelle e
all’infiammazione, due effetti
collaterali comuni causati dai danni
del sole
Gli antiossidanti chiave “nemici”
delle rughe: licopene e luteina
2
B E L L E Z Z A
16 N&P
REPORTAGE
CelluliteNON TI TEMO
Non solo un inestetismo ma una vera e propria complicanza figlia di un sistema circolatorio che non
funziona bene. Gli approcci per combatterla sono molteplici, dalla medicina estetica alle piccole abitudini
di tutti i giorni che possono fare la differenza
di Ester Maragò
N&P 17
18 N&P
Tante ipotesi e ancorapoche certezzeAltra informazione da tenere ben presente è che sulla materia ci sono ancora molti nodi da sciogliere: nonostante la medicina estetica sia nata sulla cellulite, dopo tanti anni la sua causa ancora non è stata con-futata. “Ad oggi gli studi pubblicati sono in numero limitato e arrivano spesso a con-clusioni contrastanti – ha detto Domenico Centofanti, Vice presidente della Sime e specialista in Scienza dell’Alimentazione – non si è ancora capaci di mettere fine alle idee diverse che da tempo si trascinano sulla sua natura, sulla sua origine, su una denominazione universalmente ricono-sciuta e sul suo trattamento. In ogni caso il termine generico di cellulite racchiude condizioni diverse che possono derivare dal corredo genetico dell’individuo, da una vera e propria insufficienza venosa e linfatica o da diete troppo drastiche che ‘afflosciano’ i muscoli o da diete comunque squilibrate”.
La verità tutta la verità sulla cellulite? La “Pannicolopatia edematofibrosclerotica”, questo il termine tecnico per definir-
la, è scritta nel corredo genetico delle donne e per alcune a caratteri cubitali. In buona sostanza, si può essere filiformi e dover comunque fare i conti con la pelle a “buccia d’arancia”. Ma non tutto è per-duto perché molto si può fare per con-trastarla. A “illuminarci” sul fastidioso inestetismo a dettare le coordinate per tenerla sotto controllo sono gli esperti riuniti per il 38° Congresso della Società Italiana di Medicina Estetica (Sime). La prima evidenza, come ha spiegato Ema-nuele Bartoletti, Presidente della Sime, è che: “Dalla cellulite non si guarisce, ma la prevenzione resta fondamentale, così come è importante sapere se la donna è un soggetto a rischio in quanto ha una familiarità e perché”.
Le persone predisposte devono
cercare di attuare stili di vita sani e mettere
in atto terapie nella fase iniziale della
patologia
REPORTAGE
N&P 19
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20 N&P
Trattamenti estetici, una dieta equilibrata accompagnata da attività fisica, scelta in modo mirato, posso-no aiutare a mantene-re sotto controllo gli inestetismi. “Le donne affette da cellulite e non in sovrappeso devono svolgere una blanda attività fisica, aerobica perché non si deve arrivare a produrre acido lattico e corpi chetonici”
suggerisce Giamaica Conti, del Diparti-mento neuroscienze biomedicina e movi-mento dell’Università di Verona. “Vanno benissimo la cammi-nata di quaranta mi-nuti al giorno, la corsa ad una velocità non maggiore di sei minuti al chilometro”. Ma per l’esperta lo sport più indicato e completo per la cellulite è il nuoto. “Nuotando
a stile libero, dorso, delfino – ha spiega-to – si porta l’acqua ad esercitare un massaggio vigoroso e costante sulle zone in cui si manifesta più spesso la cellulite, senza notevoli sforzi perché il corpo è rilassato durante il galleggiamento in acqua. Il massaggio esercitato dall’acqua contribuisce a ridurre il senso di accumulo
edematoso delle zone affette da cellulite, migliora il microcir-colo contribuendo a sfiammare i tessuti”. Inoltre il nuoto è una disciplina sportiva che porta al consu-mo di almeno 700 calorie per ogni ora di attività fisica. Quindi, conclude l’esperta “è indicato anche nel caso di sovrappeso come coadiuvante di una dieta ipocalorica”.
DIETA & ATTIVITÀ
FISICA
REPORTAGE
N&P 21
C’è cellulite e celluliteProvando a stilare una classificazione della cellulite, si può distinguere tra: un’adiposità localizzata, ossia grasso in eccesso, la Pannicolopatia edematofi-brosclerotica, la cellulite vera e propria, appunto e la “falsa cellulite”. “L’adi-posità localizzata va trattata solo se in eccesso – ha chiarito Centofanti – so-prattutto va trattata solo quando il peso è ottimale e mai prima di una dieta. La Pannicolopatia edematofibroscleroti-ca invece deve essere sempre trattata perché la sua caratteristica di cronicità rischia di farla sfociare in una situazio-ne invalidante. È quindi fondamentale agire per evitare che peggiori. La falsa cellulite è invece una condizione in cui un ridotto tono muscolare a livello dei glutei o un eccessivo dimagrimento porta ad uno scivolamento dei tessuti che si ‘addensano’ a livello della parte esterna delle cosce sembrando grasso in eccesso. Va trattata riarmonizzando la muscolatura e ridando tono ai tessuti”. Attenzione però, avverte l’esperto: “Per fare una corretta diagnosi di cellulite bisogna eseguire un accurato check-up
medico-estetico, comprendente una serie di valutazioni strumentali (fle-bologica, ecografica, antropometrica, posturale, cutanea, ematochimica). Solo quando c’è l’indicazione, scattano i trat-tamenti terapeutici, i quali ovviamente vanno sempre accompagnati da corret-ti stili di vita, giusta alimentazione e attività fisica”. Ma la parola d’ordine è: prevenzione. “Le persone predisposte devono cercare di attuare stili di vita sani e mettere in atto terapie nella fase iniziale della patologia senza aspettare che diventati conclamata, anche perché è difficile tornare indietro” ha spiegato Nicolò Scuderi Direttore dell’Unità operativa di Chirurgia plastica al Poli-clinico Umberto I, Università di Roma “Sapienza”.
Cibo e ormoniI suggerimenti sono quindi quelli di seguire “un’alimentazione che favori-sca il ricambio dei liquidi, bere molto, evitare il sovraccarico di sale e cer-care di mangiare cibi possibilmente non eccessivamente conditi”. Bisogna
Se sport e dieta diventano difficili da praticare si può fare ricorso ai macchinari per attenuare la buccia d’arancia. Il mercato propone per le più pigre molte soluzioni (intrader-moterapia con farmaci ad azione antifibrotica, apparecchiature elettro-medicali transcutanee, massaggio connettivale, scollamento con aghi di Nokor, vacuum). E ora nel panorama dei “macchi-nari” arriva una novità: la lipoemulsione, una tecnica ad ultrasuoni freddi (Cellublunt) che prevede l’utilizzo di una sottilissima sonda che “rompe e riallinea” i tessu-ti alterati. “Questa tecnica – ha spiegato Stefano Toschi, Chirurgo plastico all’Ospedale dell’Angelo di Mestre – prevede l’utilizzo di una sottilissima sonda che attraverso un’azione a ventaglio della durata di poche decine di secondi determina la rottura delle lacinie fibrose presenti nell’area Pannicolopatia, consentendone in breve tempo il sollevamento ed il riallineamento rispetto ai tessuti circostanti”. E il vantaggio è che può es-sere eseguita in una sola seduta nell’ambulatorio del medico.
ULTRASUONI FREDDI PER
LE PIÙ PIGRE
REPORTAGE
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anche prestare attenzione agli ormoni. “Avere un assetto ormonale equilibrato è importante – ha aggiunto l’esperto – quindi in presenza di irregolarità del ciclo mestruale o di eventuali problemi ginecologici è bene sottoporsi ad una visita ginecologica o endocrinologica, soprattutto prima di assumere una terapia contraccettiva è importante evitare il fai da te e rivolgersi al medico per farsi prescrivere quella più adatta al proprio quadro clinico”.
Trattamenti per “mettere le briglie” alla buccia d’aranciaAltri aiuti per attenuare gli inestetismi sono poi terapie locali, massaggi e mas-soterapia con attrezzature che possono facilitare il drenaggio del liquido. “Il massaggio per avere efficacia deve essere programmato in cicli di più settimane e ripetuto tre volte alla settimana con una terapia di mantenimento almeno una volta al mese” ha però suggerito l’esperto. Inoltre bisognerebbe ripeterlo almeno un paio di volte l’anno.“Possono dare benefici anche i tratta-
menti topici del grasso – ha aggiunto – non perché modifichino la cellulite, ma perché riducono l’edema che la rende vi-sibile. L’effetto buccia di arancia è infatti determinato dalle strutture fibrose che collegano la pelle alle fasce muscolari, se lo strato adiposo si ispessisce queste strutture diventano visibili e le irregola-rità peggiorano. Al contrario se si riduce lo strato adiposo si migliora il lato este-tico”. Sempre sul fronte dei trattamenti si può ricorrere alla cavitazione, una tec-nologia che utilizza ultrasuoni focalizzati per sciogliere selettivamente gli adipo-citi, o alla radiofrequenza trans dermica. Un’altra chance è la mesoterapia che però comporta la somministrazione di farmaci. “Ora abbiamo a disposizione farmaci adipolitici più specifici per il doppio mento – ha concluso – è facile quindi immaginare che a breve arrive-ranno farmaci anche per aree più vaste”. Infine la liposuzione. È una soluzione alla cellulite? Su questo l’esperto non ha avuto dubbi: “Non è né un trattamento dimagrante né per la cellulite. Può inve-ce risolvere alcune problematiche, come le adiposità localizzate e i cuscinetti antiestetici”.
Il massaggio per avere efficacia deve essere programmato in cicli
di più settimane e ripetuto tre volte
alla settimana con una terapia
di mantenimento almeno una volta al
mese
REPORTAGE
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BicarbonatoI 6 USI DEL
Dalla cucina all’igiene intima
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IN BOCCAPer le sue proprietà abrasive e sbiancan-ti è spesso aggiunto al dentifricio. Per aumentarne l’azione possiamo occasio-nalmente utilizzarlo direttamente sullo spazzolino: una passata sotto l’acqua e via di olio di gomito per spazzolare i denti. In aggiunta, per combattere l’alito cattivo possiamo scioglierne un cuc-chiaino in un bicchiere d’acqua e usare il composto così ottenuto per gargarismi e come colluttorio. Attenzione però a non abusarne: essendo un abrasivo infatti rischia di rovinare lo smalto dei denti. La frequenza massima consigliata è una volta a settimana.
IN CASAIl bicarbonato è ottimo anche per la pulizia della casa: che sia la ceramica dei sanitari del bagno o il pavimento, basta aggiungerlo a dell’acqua o, nel caso di sporco più resistente, mescolarlo con aceto, per tirare a lucido la nostra abitazione.
NELLO STOMACOSfruttando lo stesso principio della lievi-tazione delle torte – e cioè la produzione di anidride carbonica – il bicarbonato può anche essere usato a fine pasto, in un bicchiere d’acqua, per digerire. Anche in questo caso è meglio non abusarne.
CONTRO I “DANNI” DELLE FESTE
Sfruttando lo stesso principio della lievi-tazione delle torte – e cioè la produzione di anidride carbonica – il bicarbonato può anche essere usato a fine pasto, in un bicchiere d’acqua, per digerire. Anche in questo caso è meglio non abusarne.
SUL CORPOIl bicarbonato è adatto anche per scrub di viso e corpo: basta aggiungere una parte d’acqua ogni tre di bicarbonato e iniziare a massaggiare la pelle. Se invece preferite godervi un bel bagno senza stress si possono aggiungere un paio di cucchiai nella vasca per rendere la pelle più liscia e luminosa. Prezioso anche per l’igiene intima: grazie alla sua basicità non altera il Ph dei genitali. Invertendo le proporzioni rispetto allo scrub si può infine ottenere un deodorante naturale che elimina i cattivi odori provocati dalla sudorazione.
A TAVOLAAggiunto all’acqua di lavaggio di frutta e verdura, funge da disinfettante rimuo-vendo i residui di pesticidi. Dopo aver lasciato i vegetali in ammollo per una de-cina di minuti occorre però ricordarsi di sciacquare abbondantemente con acqua corrente. Il bicarbonato si può inoltre portare in tavola: è infatti un coadiuvante alla lievitazione. Non sostituisce il lievito ma dona maggiore morbidezza ai nostri impasti casalinghi.
In casa non manca mai, ma
forse non tutte sanno che è un ingrediente dai mille
usi, che vanno ben al di là della disinfezione di frutta e verdura.
Dallo sbiancamento dei denti alla digestione, ecco alcuni utilizzi
di questo prodotto economico
Difficile non averne sempre un po’ in casa. Che sia sotto il lavandino o dentro la dispensa, il bicarbonato di sodio è un prezioso alleato nella vita di tutti i giorni. Dalla cucina all’igiene intima, si tratta infatti di un rime-dio semplice ed economico dai mille utilizzi. Scopriamone alcuni
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F O C U SSALUTE
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Maldi schienaSE LO CONOSCI
LO EVITI
Con alcuni semplici accorgimenti possiamo imparare a evitare quel dolore che quasi tutte abbiamo provato almeno una volta. Prevenire la lombalgia o fare in modo che non accada più è infatti importante per evitare di ricadere in una condizione cronica
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Mal di schiena, quel dolore che si può cogliere dopo una giornata di lavoro, in seguito a un movimento sbagliato
oppure la sera, dopo ore di fatica e di sollecitazione – probabilmente sbagliata – di questa parte del corpo. “La lombal-gia è una delle patologie più diffuse nei Paesi Occidentali e colpiwsce tra il 60% e il 90% della popolazione adulta almeno una volta nella vita”, sostiene Emmanue-la Ferrari, Medico Fisiatra dell’Istituto di Medicina dello Sport di Torino Fmsi.
Ai primi sintomi, facilmente riconosci-bili, occorre porre rimedio per evitare che il mal di schiena diventi cronico e, con l’età, tenda ad “accorciarci” e farci pendere in avanti, come a riacquistare la posizione a quattro zampe. “Ci sono dei fattori di rischio purtroppo non modifi-cabili come la predisposizione genetica, l’età e la dimensione del canale spinale – spiega Ferrari – Accanto a questi, però, ve ne sono altri su cui si può intervenire, come per esempio le posture errate, la scarsa forma fisica, lo stress e l’obesità”.
FARSI I MUSCOLINon serve essere amanti della pale-
stra, basta dedicare 30-60 minuti al giorno all’attività fisica. Che sia una corsetta, una nuota-
ta o una camminata a ritmo sostenuto, il movimen-to è importante per mantenere il tono muscolare. Un corpo allenato risponde meglio alle sollecitazioni quo-tidiane e anche la schiena ne trae beneficio. Un esem-pio su tutti? Per sollevare pesi (che siano gli scatoloni del trasloco o i propri figli) è fondamentale piegare le
gambe e non la schiena, che in questo modo resta protetta. Oppure, se alleniamo gli addominali, anche senza arrivare ad averli scolpiti, saremo
naturalmente più incentivate a mantenere una postura corretta, con la schiena
dritta, davanti al computer o alla tv.
UNA SPESA AMICA DELLA SCHIENA
Il peso più “banale” con cui ci troviamo a fare quotidianamente i conti sono loro:
le borse della spesa. La prima indicazione è quella di dividere sempre i nostri acquisti in
due sacchetti che abbiano più o meno lo stesso peso. In questo modo, si distribuisce meglio il carico tra la parte destra e quella sinistra del corpo. Per alzarli, evitare di inarcare in
avanti la schiena e, una volta raggiunta la posizione eretta, non far oscil-
lare i pesi, ma tenerli il più fermi possibile.
TUTTI A TERRA!“Ci sono alcuni esercizi che servo-
no a decontrarre i muscoli della schiena e rafforzare quelli lombari e addominali, con-
sentendo un’efficace protezione della colonna”, spiega la fisiatra. Dedicare pochi minuti al giorno
a queste attività significa allontanare lo spettro del mal di schiena. Sono tutti esercizi che si possono
praticare in autonomia su un tappetino. “Sono molto semplici – premette l’esperta – Per esempio, in posi-
zione supina e con le ginocchia flesse, schiacciare il tratto lombare contro il pavimento per una
decina di secondi e poi rilasciare; oppure, sempre supine ma con le ginocchia
distese, portare in maniera alter-nata gli arti al petto”.
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WeekendRICARICA LE BATTERIE IN 5 MOSSE
Quando arriva il venerdì avete un’agenda fitta fitta di impegni oppure il vostro programma è poltrire per le successive 48 ore? In entrambi i casi potreste arrivare insoddisfatte la domenica sera. Ecco qualche consiglio su come godersi al meglio i giorni di riposo
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Lo aspettiamo per l’intera settimana e poi quando arriva passa in un baleno oppure, peggio ancora, arriviamo alla domenica sera stanche e stressate. Come riuscire a godersi il fine settimana ricaricando davvero le batterie fisiche e emotive?
Vivere occasional-mente “notti da leoni” può anche essere divertente, ma concentrare le trasgressioni e gli eccessi nei due giorni di pausa dal lavoro non è una buona idea. Anzi: gli psicologi consigliano di non variare troppo orari e abitudini rispetto ai giorni feriali. In questo modo infatti il nostro corpo risponde meglio agli stimoli, anche durante il weekend. Siete ancora con-vinte che dormire fino a mezzogiorno sia la soluzione mi-gliore per riposarsi?
Staccare la spina significa anche dedicare del tempo a attività o per-sone che nella nostra routine sono trascurate o date per scontate: amici e famiglia, uniti a quel lavoretto che rimandate da tem-po ma che vi rilassa è una ricetta vin-cente per riposare la mente. Coltivare hobby anche molto lontani dal proprio lavoro, inoltre, può aiutarvi a essere più interessanti e chissà, magari a colpire positiva-mente – e in modo inaspettato – il vostro capo.
Avevate in pro-gramma una bella escursione al mare o in montagna ma il tempo è incle-mente? Trovate un’alternativa che vi gratifichi e vi rilassi ma evitate di portarvi avanti con il lavoro perché “tanto fa brutto”. Scoprire un an-golo suggestivo della vostra città, provare un nuovo locale, dedicare qualche attenzione al partner o orga-nizzare una par-tita a un gioco in scatola con i propri figli o gli amici vi farà assaporare il break e scongiu-rerà quel senso di inutilità che si ha la domenica sera, dopo una giornata (di pioggia) passata svogliatamente da-vanti al computer.
Rapite dalle nostre vite frenetiche, spesso tendiamo a stipare nel fine set-timana tutto quello che non siamo riuscite a svolgere in settimana: la lavatrice, la pulizia della casa, l’aperiti-vo con le amiche, il pranzo di famiglia, la palestra… Porsi pochi obiettivi davvero importanti ci permetterà di essere più presenti a noi stesse e di go-derci davvero fino in fondo quello che stiamo facendo, senza arrivare la domenica sera con la sensazione di non aver staccato per nulla.
NON STRAVOLGERE LE ABITUDINI
DEDICARSI A HOBBY E PERSONE
EVITARE ATTEGGIAMENTI
COMPULSIVI
RILASSARSI NON È UN LAVORO
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BALB
UZIE
Cosa fare e cosa evitare
La balbuzie è un
disturbo che è
possibile combattere
se trattata in modo
precoce. È legata a
moltissimi fattori, tra cui
l’emotività, ma è ormai
appurato che esiste
una predisposizione
genetica: 3 balbuzienti
su 4 hanno in famiglia
qualcuno che balbetta.
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Vi ricordate il bel Colin Firth alle prese con i problemi di pro-nuncia del Re Giorgio VI nel film “Il discorso del Re”? Nei panni del sovrano britannico Firth si reca da un logopedista per cercare di affrontare la balbuzie, disturbo da cui è affetto
e che gli impedisce di parlare in pubblico in modo fluido. “La pellicola restituisce il problema in maniera abbastanza realistica. Soprattutto, mostra che l’obiettivo del trattamento è aiutare a comunicare nel modo migliore per il paziente”, spiega Monica Muratori, logopedista che ha a che fare quotidianamente con la balbuzie, una patologia che porta chi ne è affetto a fare fatica ad esprimere concetti che ha in mente in maniera molto chiara. “È un disturbo della comunicazione che insorge prevalentemente nell’infanzia e che si esprime con continue interru-zioni oppure con la ripetizione di una parola o di alcune sue parti”, continua l’esperta. Proprio come nel film con Colin Firth il problema si può tenere sotto controllo o addirittura superare, a patto che si intervenga in modo precoce.
ASCOLTARE I BAMBINI, MA SENZA PANICOPer ogni ragazza che soffre di questo disturbo ci sono ben quattro maschi che balbettano. Il problema, infatti, è quasi prettamente maschile. “Le cause possono essere tante, ma la componente genetica è ormai assodata – spiega la logopedista – Esiste infatti una predisposizione organica che si trasmette per via ereditaria: il 75% dei balbuzienti ha parenti che balbettano”. Proprio per questo, se c’è qualcuno in famiglia che soffre di questo distur-bo, è importante monitorare i più piccoli. Senza tuttavia farsi prendere subito dal panico: “Durante lo sviluppo del linguag-gio i bambini possono compiere errori tipici della balbuzie, ma di solito tutto si risolve entro sei mesi dalla comparsa del disturbo. Solo se i problemi persistono è necessario rivolgersi a un esperto”, chiarisce Muratori. Con una terapia nei primi anni di vita si può arrivare anche a una risoluzione completa del disturbo.
COSA EVITAREMa come comportarsi invece con un balbuziente adole-scente o adulto? “Sono da evitare tutte quelle espressioni che noi riteniamo tranquillizzanti, ma che invece sorti-scono l’effetto opposto – spiega l’esperta – Frasi come “non ti preoccupare”, “prenditi il tuo tempo”, “stai tran-quillo”, non fanno altro che aumentare la carica emotiva di chi non riesce a esprimersi in modo fluente. Meglio piuttosto fissare negli occhi chi ci sta parlando, senza dire nulla. In questo modo diamo tempo al nostro interlocutore senza mettergli fretta”.
VINCERE LA PAURAAltro elemento assolutamente da rifuggire, questa volta per i balbuzienti stessi, è la tentazione di non parlare per non compiere errori. “Si tratta di un atteggiamento diffuso soprattutto tra gli adole-scenti – spiega Muratori – tendono a parlare il meno possibile o a evitare quelle parole con cui hanno avuto difficoltà in passato, creando un vero e proprio blocco emotivo”.
F O C U SSALUTE
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afrodisiaciCibiIL DECALOGOStanche
della solita
routine? Ecco dieci
cibi che aiutano a mettere
un po’ di pepe in camera
da letto. Si va dal blasonato
cioccolato... all’aglio. Ora non
resta che sbizzarrirsi con
ricette creative per combinare
tutti questi ingredienti
in una bella cenetta
romantica
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N&P 33
Partiamo dai frutti di mare, di cui le
ostriche rappresentano per molti il
punto più alto. Ricche di zinco, favori-
scono la produzione di testosterone
e, se consumate crude, aumentano la
qualità dello sperma. Rilasciano inol-
tre serotonina, che sembra giochi un
ruolo anche nella regolazione del de-
siderio sessuale.
OSTRICHE
Un paio di bicchieri di vino durante il
pasto o un cocktail in discoteca ridu-
cono i freni inibitori, ma attenzione a
non esagerare: l’effetto ‘flop’ in que-
sto caso è dietro l’angolo. Se consu-
mato in grandi quantità può infatti
provocare problemi di erezione.
ALCOL
Simbolo per eccellenza di fertilità e
procreazione, rilasciano dopamina,
l’ormone dell’appagamento e della
ricompensa. Grazie alle proteine che
contengono hanno poi un effetto
energizzante.
UOVA
Meglio se fondente almeno al 70%,
aumenta la sensazione di relax e be-
nessere fisico, rilasciando serotonina
e aumentando il desiderio. Il merito
è del cacao, che contiene bioflavo-
noidi, sostanze in grado di favorire la
circolazione sanguigna.
CIOCCOLATO
Ricchi di potassio e vitamina E, oltre a
un’effetto purificante a livello di reni
e fegato vantano anche un’azione
positiva sugli ormoni sessuali, poten-
ziando la fertilità.
ASPARAGI
Ricchi di licopene, possono preve-
nire le alterazioni di spermatozoi e
dunque migliorare la fertilità ma-
schile. Che si consumi in insalata o
come succo rinfrescante è quindi un
alimento che non può mancare sulle
nostre tavole.
POMODORIDa usare con moderazione, il primo
è un vasodilatatore, mentre lo zen-
zero è ricco di antiossidanti. Perfetti
per impreziosire una cenetta a due,
entrambi solleticano il desiderio ri-
lasciando endorfine, l’ormone della
felicità.
PEPERONCINO E ZENZERO
Un po’ a sorpresa, va sfatato il mito
dell’aglio che allontana le persone:
l’aglio è infatti un potente vasodilata-
tore che, se consumato con regolari-
tà (un paio di spicchi per almeno tre
mesi) avrebbe anche effetti positivi
sull’impotenza e su chi soffre di co-
lesterolo alto.
AGLIO
Famose per i loro effetti afrodisiaci
tanto che nei matrimoni i confet-
ti sono tradizionalmente a base di
mandorle, contengono moltissima
vitamina E, stimolano la fertilità e au-
mentano il desiderio. Per gustarne gli
effetti ne basta una manciata al gior-
no, appena 30 grammi.
MANDORLE
Non di sole ostriche e cioccolato si vive sotto le lenzuola. Sebbene questi due alimenti siano famosi per le loro proprietà afrodisiache, non sono gli unici a promettere meraviglie in camera da letto. Che si tratti di migliorare la circolazione
sanguigna, ridurre i freni inibitori o aumentare il desiderio sessuale, a tavola abbiamo l’imbarazzo della scelta.
F O C U SSESSO
34 N&P
Test
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Solitari e individualisti o tol-leranti al gruppo, alle regole della società e alle novità? Ri-spondendo sinceramente e istintivamente alle domade po-treste scoprire qualcosa in più su come siete fatti, sul vostro modo di agire e di pensare o confermare i vostri sospetti
Test
Siete tolleranti?
Di E
va C
aron
es
36 N&P
Test
1 Un conoscete per-de il lavoro, cosa pensate?
a) Tempi difficili, potrebbe capitare a chiun-que
b) Probabilmente non si impegna a dovere
2 Se qualcuno è stravagante
a) Si atteggia
b) Fa allegria
3 Siete in compa-gnia e decidete di fare un gioco di società
a) Volete che partecipino tutti
b) Chi non sa giocare può stare a guardare
4 Andate molto d'accordo con un collega e scoprite che la moglie è
gelosa
a) Non vi riguarda
b) Vi seccate per le insi-nuazioni fatte
5 A casa di amici in-contrate una per-sona di una certa età che comincia
ad istigare i presenti parlando di ideali che non rispecchiano i vostri e che oramai credevate sepolti
a) Intervenite esponendo il vostro dissenso e moti-vando il perché della vostra insofferenza a certi discorsi
b) Non lo ascoltate e ve ne andate prima del previsto
6 C'è un sacco di gente pasticciona che non sa fare il proprio lavoro
a) Vero
b) Non ci avete fatto più di un tanto caso
7 Vi piacciono le novità?
a) Sì
b) No
8 Alzate spesso la voce per difende-re il vostro punto di vista?
a) No
b) Sì
9 Quando qualcuno parla della neces-sità di riabilitare chi fa uso di so-
stanze stupefacenti
a) Vi sembrano tutte paro-le al vento
b) Siete d'accordo
10 Difficil-mente frequenta-te perso-
ne socioculturalmente diverse da voi o molto lontane dal vostro modo di vedere
a) Sì
b) No
11 Un'amica un po' noio-sa vi chiede continua-
mente di accompagnarla a fare delle commissioni. Cosa le dite all'ennesima richiesta?
a)Di arrangiarsi
b)Che siete già impegnati
12 Se un amico che avete appena pre-sentato alla
vostra compagnia di amici tiene banco tutta la sera
a)Ti infastidisci per la sfac-ciataggine
b)Vi fa piacere che sia a suo agio
13Siete ad un buffet e un conoscente si abbuffa
“come se non ci fosse un domani”
a)Probabilmente ha fame
b)Lo trovate decisamente imbarazzante
14Chi è trop-po gentile con il pros-simo
a)Ha sicuramente un secon-do fine
b)Bisogna conoscerlo per confermare che sia una sincera predisposizione
15Se vi fanno uno scher-zo pesante
a)Fate buon viso a cattivo gioco
b)Vi arrabbiate
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Test
1 A
2 B
3 A
4 A
5 B
6 B
7 A
8 A
9 B
10 B
11 B
12 B
13 A
14 B
15 A
Punteggio
PUNTEGGIO TRA 15 e 10
Elasticità mentale e una spiccata tendenza ad analizzare le situa-
zioni sotto diversi punti di vista vi caratterizzano. Date il giusto
peso alle cose e difficilmente vi infastidite senza validi motivi. Se da
una parte questo atteggiamento è figlio di una certa predisposi-
zione mentale, dall'altro probabilmente conducete anche una vita
che non vi sottopone ad elevatissimi livelli di stress. In ogni caso,
siete sicuramente degli animali sociali.
PUNTEGGIO TRA 9 e 5
Equilibrati. State bene in compagnia, ci tenete a far valere la vostra
posizione quando necessario e siete aperti a idee diverse. Tuttavia,
le cose cambiano quando ignoranza e maleducazione si insinuano
nelle conversazioni, a quel punto la tolleranza dimunuisce, special-
mente se siete alla fine di una giornata stancante o in un periodo
particolarmente stressante.
PUNTEGGIO TRA 4 e 0
Almeno che non vogliate darvi all'eremitaggio, sarebbe meglio
imparare ad ammorbidire quel carattere spigoloso che così male
si accosta alla vita in società. Per voi è tutto o bianco o nero:
avete idee chiare dalle quali è difficile smuovervi e portate avanti
le vostre convinzioni a gran voce. Forse confondete la flessibilità
con la debolezza, ma ricordate che cambiare idea, in realtà, può
essere sintomo di intelligenza. D'altra parte nessuno è perfetto e
impeccabile.
Attribuitevi un punto per ogni risposta corrispondente a quelle indicate
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